Geopolitica del III Millennio: il ruolo dell India

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1 PANORAMA INTERNAZIONALE Geopolitica del III Millennio: il ruolo dell India Dott. Gianluca Sardellone Analista Strategico 36

2 o, rectius, l Unione Indiana, è un enorme penisola che occupa la parte meridionale dell Asia, di cui rappresenta la punta avanzata L India verso l Oceano Indiano, e funge da anello di collegamento tra Medio ed Estremo Oriente e tra alcune delle principali civiltà mondiali: islamica (Pakistan, Bangladesh), buddista (Bhutan, Birmania/Myanmar), induista (Nepal) e confuciana (Cina). È il settimo paese per estensione territoriale (oltre 3.1 milioni di kmq) ed il secondo per consistenza demografica (anche se, mantenendo questo ritmo di crescita, dovrebbe raggiungere la Cina a metà del XXI secolo). La posizione geografica, le potenzialità territoriali e demografiche rendono, quindi, l India un attore centrale negli equilibri geostrategici del III Millennio: la sua continua crescita economica, insieme con quella della Cina, potrebbe contribuire a creare nuovi scenari regionali. Il ruolo regionale Sul piano internazionale, l India è un paese estremamente attivo e dinamico, con intensi rapporti economici, commerciali e, ovviamente, politici con i vari partner. È membro fondatore dell Associazione per la Cooperazione in Asia Sud-Orientale, lanciata, nel 1985, insieme con Pakistan, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka, Bhutan e Maldive: la capacità di agire concretamente di questa organizzazione viene, tuttavia, limitata proprio dalle tensioni indo-pakistane. A livello regionale (ma anche globale), è di fondamentale rilevanza, in primo luogo, il rapporto con la contigua Cina. I rapporti con Pechino, dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno conosciuto vicende piuttosto alterne, caratterizzate, nella fase iniziale, da una sostanziale cordialità, nonostante la preoccupazione indiana per l invasione cinese del Tibet. India e Cina firmano un accordo per il riconoscimento del Tibet quale provincia autonoma della Cina, fissando cinque principi per la pacifica coesistenza tra i due paesi: nel 1959, tuttavia, la rivolta tibetana ed il conseguente afflusso di profughi tibetani verso l India producono un peggioramento dei rapporti, cui contribuiscono anche varie ed insolute questioni di confine. La questione delle due Cine occupa, in quella fase, un posto centrale nella politica internazionale: mentre la gran parte dei paesi occidentali preferisce, per ragioni strategiche, sostenere la Cina nazionalista (Taiwan), l India e la Gran Bretagna considerano il riconoscimento della provincia ribelle come un fattore di potenziale destabilizzazione regionale. Nel 1962, India e Cina giungono allo scontro militare aperto per il controllo del Tibet: forze cinesi superano la cosiddetta Linea Mac Mahon penetrando per ben 40 km in territorio indiano, ma poi optano per un cessate-il-fuoco unilaterale, ritirandosi da tutti i territori, con l eccezione di una parte del Kashmir. Si rafforzano, per converso, i legami militari tra Cina e Pakistan: Pechino, infatti, sostiene le posizioni pakistane in Kashmir per tenere il potente vicino impegnato in una logorante guerra su due fronti ad intensità variabile e considera il Pakistan stesso come un elemento utile a tutelare i suoi interessi in Asia Centro-Meridionale. Terminata la guerra fredda e crollata l URSS, si apre una nuova fase nei rapporti sino-indiani: sono progressivamente superate le diatribe relative ai confini, vengono definite le rispettive aree di influenza e, in base ad un accordo del 1994, India e Cina accettano la Line of Actual Control (LoC) emersa dopo la guerra del Il riarmo atomico indiano, ripreso nel 1998, crea nuove contrapposizioni, vista anche la cooperazione tra Pechino ed il Pakistan (a sua volta sospettato di legami con alcuni stati-canaglia). Nel 1999, tuttavia, la Cina sostiene le posizioni indiane nei confronti del Pakistan, invitato a ripristinare Line of Control (LoC): questo, però, non impedisce modeste scaramucce tra guardie confinarie indiane e cinesi. Dal 2003 si assiste ad una netta inversione di tendenza nei rapporti sinoindiani: dopo la composizione di alcune dispute di confine, è stata ridotta la presenza militare cinese lungo i confini e si sono svolte persino esercitazioni navali congiunte. Il new-deal nei rapporti bilaterali, riassunto nella formula amichevole vicinanza in luogo di rivalità, consente la cooperazione in settori-chiave quali l energia, la lotta al terrorismo: l India riconosce la Regione Autonoma del Tibet quale parte della Cina ottenendo, in cambio, il riconoscimento de facto della sovranità indiana sulla regione nord-orientale del Sikkim. Il biennio segna un impennata nei rapporti sia economici che politici: un accordo evita intrusioni militari oltre confine, garantendo, quindi, il mantenimento della pace, mentre le previste esercitazioni congiunte su terra e mare consentono di migliorare la capacità di affrontare in maniera joint le sfide strategiche del XXI secolo. Il 2006, inoltre, viene dichiarato anno dell amicizia sino-indiana e la visita a Pechino, nel mese di gennaio, di una delegazione indiana segna un ulteriore passo verso un rapporto strategico sempre più cooperativo (specie in campo energetico), cui guarda con interesse anche la Russia. Restano, per contro, tesi i rapporti con il vicino Bangladesh: nonostante la costituzione di un Joint 37

3 Working Group sulle questioni confinarie, i risultati raggiunti sono, finora, limitati e la vittoria in Bangladesh del Partito Nazionalista non ha certamente giovato in tal senso. Decisamente migliori sono quelli con l Indonesia, altro paese leader dei non-allineati ai tempi di Suharto: in 1951 viene concluso un Trattato di Amicizia, mentre un deciso peggioramento si verifica quando il nuovo leader indonesiano Sukarno decide di sostenere il Pakistan nella guerra del Nel 2001, tuttavia, l Indonesia (come, di recente, ha fatto la stessa Cina) sostiene la richiesta indiana di acquisire un seggio permanente all ONU e le sue rivendicazioni sul Kashmir. Nel corso degli anni si sono, di fatto, delineati due assi geopolitici: Cina e Pakistan hanno forti interessi strategici in comune, mentre l India mantiene, tradizionalmente, forti legami con Mosca. Una frequente conflittualità caratterizza, come noto, le relazioni tra India e Pakistan: ben quattro guerre hanno visto opposti i due paesi, di cui tre su larga scala (1947, 1965 e 1971) ed una limitata alla sola regione montuosa del Kargil nel 1999, anno del colpo di stato militare in Pakistan. Nel 1947, in base alla teoria delle due nazioni l Unione Indiana viene, infatti, divisa in due dominions: l India abitata in prevalenza da Indù ed il Pakistan musulmano. Questa soluzione non placa, tuttavia, i contrasti, specie in relazione al controllo del Kashmir, unito all India ma a maggioranza islamica e teatro, dal 1988, di una violenta insurrezione da parte della popolazione islamica (culminata anche in sanguinosi attacchi terroristici tra il 2001 ed il 2002). Nel 2002, India e Pakistan sono ad un passo da un nuovo confronto armato: le forze armate vengono poste in massima allerta e solo il risoluto intervento americano permette una de-esclation della crisi, evitando un destabilizzante confronto armato vis à vis. Di fronte a questo composito quadro regionale, l India ha costantemente cercato di sviluppare i rapporti con alcuni paesi del Medio Oriente (Israele ed Iran in primis): nonostante le differenze evidenti e la forte contrapposizione tra questi due paesi, l India considera tra loro non-incompatibili le relazioni con Gerusalemme e con Teheran. I rapporti con Israele (per decenni tiepidi diversamente da quelli sino-israeliani) sono iniziati, di fatto, solo nel 1992, con il riconoscimento da parte dell India e la conclusione di numerosi accordi in campo agricolo e tecnologico. Prima ancora del 1992, peraltro, si era sviluppata una certa cooperazione bilaterale nel campo dell intelligence e della lotta contro il terrorismo: India ed Israele, infatti, guardano con apprensione alla minaccia del fondamentalismo islamico ed alla crescente proliferazione nucleare, chimica e batteriologica di vari paesi della regione. Israele, dal 2003, è divenuto il secondo fornitore di armi all India, dopo la Russia: entrambi optano, tuttavia, per un basso profilo, non volendo l India inimicarsi i paesi islamici e dovendo, al contempo, gestire i rapporti con le varie minoranze islamiche presenti al suo interno. I rapporti tra India ed Iran sono rimasti, a lungo, buoni prima della rivoluzione khomeinista del 1979: quell evento ha costituito una sorta di spartiacque, con l avvio di una crescente diffidenza reciproca che solo la comune minaccia del (deposto) regime teocratico talebano ha attenuato (ancora oggi i due paesi guardano con interesse all Afghanistan, nel quadro di un Corridoio Nord- Sud, cui è interessata anche la Russia). Sul riavvicinamento con l Iran ha inciso, certamente, l enorme bisogno di fonti energetiche avvertito dall India, che sta vivendo una fase di boom economico ed industriale: l Iran, già nella fase attuale, fornisce buona parte di gas e greggio attraverso alcune infrastrutture che attraversano il territorio pakistano. L India, tuttavia, teme che il Pakistan possa, unilateralmente, ostruire i flussi diretti in India e, per questo, preferirebbe un gasdotto in mare che, pur essendo più costoso, permetterebbe di by-passare il territorio pakistano, riducendo la vulnerabilità energetica indiana. Il rapporto con gli Stati Uniti e la Russia L India e l Occidente vantano rapporti di lunga data, iniziati nel XVIII secolo: Inglesi ed Olandesi, seguiti dai Francesi, vi stabiliscono, infatti, compagnie commerciali, fortificate e protette da truppe indigene (sepoys) ma inquadrate da loro. Il paese diviene oggetto di mire (e quindi, di guerre) tra francesi ed inglesi, destinate a durare fino alla seconda metà del XVIII secolo, con l affermazione inglese e, al contempo, l avvio di un crescente sentimento autonomista. Tra il 1914 e il 1918 l India, nonostante le pulsioni indipendentiste, resta fedele alla Corona britannica, fornendole oltre 1.2 milioni di soldati: ben soldati indiani cadono sui campi di battaglia della Francia (contro le forze tedesche) e, soprattutto, del Medio Oriente (contro quelle ottomane). Il disegno strategico delle autorità indiane era chiaro: speravano, cioè, che, nel dopoguerra, questa fedeltà alla Gran Bretagna, insieme con i costi, in termini di vite umane, sopportati potessero venire in un qualche modo ricompensati. La seconda guerra mondiale conferma la centralità geostrategica dell India: non ancora 38

4 F-16 Fighting Falcon statunitensi e, in alto, MiG-27 dell Indian Air Force durante l esercitazione Cope India lo scorso anno. In apertura un immagine del Taj Mahal ad Agra, nell'india del nord. Mar Arabico, 25 settembre La Nimitz, in alto, in navigazione con le unità indiane Viraat e Mysore durante l esercitazione Malabar 05. New Delhi, 2 marzo Il Presidente indiano, Abdul Kalam con George W. Bush durante un ricevimento in onore del Presidente USA. indipendente né Dominion, entra, infatti, nella contrapposizione tra gli Alleati e l Asse, poiché Giappone e Germania la utilizzano per impegnare la Gran Bretagna in una logorante guerra su due fronti (Europa e, appunto, Estremo Oriente). Le forze nipponiche, avanzando verso sud, raggiungono Birmania e Malesia, spingendosi fino a lambire i confini indiani e tentano di utilizzare i prigionieri di guerra indiani in funzione anti-britannica, facendosi paladini dello slogan l Asia agli Asiatici. Terminato il conflitto (1945) e proclamata l indipendenza (1947), l India diviene una repubblica democratica e federale: l appartenenza al Commonwealth viene confermata, ma si combina con il tentativo di creare e guidare un gruppo di Stati non allineati o neutrali, sottratti alle logiche della guerra fredda e della contrapposizione Est-Ovest. Nonostante il non allineamento, l India si avvicina più all URSS che agli USA: i buoni propositi verso Nuova Delhi, annunciati da Malenkov nel 1953, trovano conferma nella conclusione di un accordo economicocommerciale per il periodo , integrato da un Trattato di Amicizia e Cooperazione siglato nel Quell accordo, del resto, trova spiegazione nel contemporaneo ri-avvicinamento tra Cina ed USA: il viaggio segreto di Kissinger a Pechino sancisce l abbandono, da parte americana, della teoria delle due Cine e la fine del sostegno militare alla provincia ribelle di Taiwan. Nel 1983, l India assume la presidenza del movimento dei non-allineati, che pure aveva già subito forti colpi a causa della dottrina Breznev e Nixon (l accettazione, di fatto, della coesistenza pacifica tra i due blocchi): il crollo dell URSS avrebbe privato il movimento della sua stessa ragion d essere. L In- 39

5 Sukhoi Su-30K delle Forze Aeree indiane. dia, tuttavia, ha saputo utilizzare pro domo l esperienza di quel movimento, che le ha assicurato una notevole rendita strategica e migliorato l immagine di paese equidistante dai due blocchi. Il crollo di URSS, avvenuto nel 1991, segna per l India un evento centrale, poiché la priva di un prezioso partner politico e di un importante fornitore di armi e pezzi di ricambio per il suo arsenale, in gran parte di produzione sovietica. Verso la fine degli anni Novanta, quindi, di fronte al consolidamento della Federazione Russa, il recupero del rapporto con Mosca diviene cruciale per Nuova Delhi: nel 1998, infatti, l India subisce le sanzioni della comunità internazionale a seguito della ripresa dei suoi test atomici. L esportazione di armamenti (e risorse energetiche) continua a costituire un importante elemento nei rapporti bilaterali: nel 2000, India e Russia siglano un accordo che prevede la consegna alle forze armate di Nuova Delhi di 140 aerei da combattimento Sukoi-30MK, oltre 300 carri armati T-90 ed una portaerei, l Ammiraglio Gorshov. Il consolidamento dei rapporti con la Russia si collega, in quella fase, con un raffreddamento di quelli con la NATO: l India, insieme con Russia e Cina, esprime preoccupazione per l intervento atlantico nella ex Jugoslavia, considerandolo out-of-area rispetto a quanto stabilito nello stesso trattato originario del Nel 2003, l India palesa perplessità dopo che la NATO assume la guida di ISAF (International Security Assistance Force), la missione che, sotto la guida dell ONU, è tuttora impegnata in Afghanistan a gestire la transizione verso la democrazia ed a contrastare le milizie post talebane. L Afghanistan, del resto, è un paese cruciale negli equilibri internazionali e per la stessa vicina India, che vuole evitare un espansione del Pakistan verso l Asia Occidentale e mira ad intensificare la propria presenza in Asia Centrale. L India si è opposta al regime talebano (legato ed a lungo sostenuto proprio dal Pakistan), sostenendo l Alleanza del Nord (come USA, Russia ed Iran): terminato il regime grazie all Operazione Enduring Freedom, ristabilisce i rapporti diplomatici con Kabul, avviando rapporti di crescente cooperazione con l attuale presidenza Karzai. Dopo l 11 settembre, per contrastare la minaccia terroristica, l India offre le proprie basi agli USA impegnati in Afghanistan contro i santuari del terrorismo di Al Qaeda ma, nel 2003, esprime una posizione piuttosto critica nei confronti dell intervento americano in Iraq. Il 2004, dopo una fase non facile, vede un sensibile riavvicinamento tra l India e la NATO: l aeronautica indiana partecipa, per la prima volta nella sua storia, ad esercitazioni congiunte in Alaska con alcuni paesi membri dell Alleanza Atlantica quali Gran Bretagna, Germania e Turchia. Nonostante le migliorate relazioni con USA ed Israele, l India continua a mantenere un rapporto privilegiato con la Russia che, ancora oggi, soddisfa il 70% del fabbisogno indiano in termini di materiale militare e svolge un ruolo centrale nel processo di upgrade tanto della marina quanto dell aeronautica (un accordo del 2005 prevede la fornitura di aerei da combattimento MIG-29K e riafferma la quarantennale cooperazione tra l India e industria, già sovietica, MIG). La rilevanza delle forze navali sembra destinata ad aumentare per un paese a così forte vocazione marittima quale è, appunto, l India (Oceano Indiano, Golfo del Bengala e Mare Arabico rappresentano, infatti, bacini cruciali nei nuovi equilibri mondiali post-guerra fredda). Lo stato maggiore indiano vorrebbe, quindi, avere a disposizione almeno tre portaerei, due da dislocare in mare ed una terza per garantire il necessario turn-over a mezzi ed equipaggi, oltre ad acquisire nuovi sottomarini ed unità di superficie. 40

6 Per migliorare la protezione di reggimenti motorizzati e corazzati in caso di attacchi aerei e/o missilistici, inoltre, l India riceverà dalla Russia i sistemi di difesa aerea Tunguska-M1. Mosca, oltre a rappresentare un importante fornitore di armi e tecnologie, è un partner dell India nella lotta contro il terrorismo di matrice interna: commando e forze speciali russi ed indiani hanno condotto, nell ottobre 2005, un importante esercitazione ai confini con il Pakistan per migliorare la capacità di operare congiuntamente in eventuali operazioni di peace-keeping. Come la Russia, anche l India ha crescenti interessi in Asia Centrale: l unica base militare indiana in territorio straniero sorge, infatti, in Tagikistan, presso Farkhar. Di sicura rilevanza è anche la cooperazione con altre repubbliche ex sovietiche dell Asia Centrale: militari uzbeki ricevono addestramento presso il centro indiano di Mizoram, dove si sviluppano le tecniche di lotta contro la guerriglia, le rivolte ed il terrorismo e vengono condotti programmi di addestramento particolarmente curati. Un accordo siglato tra i rispettivi ministri della Difesa nell aprile 2005 prevede, del resto, scambi di informazioni, formazione e sviluppo concertati, oltre ad esercitazioni congiunte. Questi rapporti tra l India e le repubbliche asiatiche sono, evidentemente, oggetto di interesse ed attenta riflessione da parte della Russia, assai determinata a recuperare una certa influenza nelle sue ex repubbliche resesi indipendenti nel 1991 ma di intatta rilevanza geostrategica per Mosca. Di recente, del resto, il governo di Taskent si sarebbe mostrato poco propenso a continuare la cooperazione con gli USA, che, per le operazioni in Afghanistan, utilizzano alcune basi e lo spazio aereo in territorio uzbeko. Quest orientamento sembra condiviso anche dalla vicina Kirghisia, che ha avanzato onerose richieste per la concessione della base aerea di Manas: posizioni che potrebbero testimoniare il tentativo delle repubbliche asiatiche di recuperare un migliore rapporto con la Russia, parzialmente incrinatosi dopo l 11 settembre ed il deciso avvicinamento agli USA. Un analisi dei rapporti con la Russia impone, del resto, di considerare l evoluzione anche di quelli con gli USA, rimasti piuttosto limitati durante la guerra fredda: il non-allineamento indiano viene, infatti, percepito dagli USA come filo-comunismo (gli intensi rapporti economici e militari con Mosca non fanno che avvalorare questa tesi agli occhi dell Amministrazione americana). Nonostante questo, Kennedy autorizza, nel 1962, la concessione di aiuti militari all India impegnata in un confronto armato con la Cina: in quella fase, infatti, forte era la contrapposizione politica ed ideologica tra Pechino e Washington. L invasione sovietica dell Afghanistan costituisce un evento cruciale nei rapporti tra l India e l Occidente: gli USA dichiarano il Pakistan stato di frontiera, incrementando il sostegno militare ad Islamabad, ma devono, al contempo, rassicurare l India che la presenza pakistana non avrebbe caratterizzato la SEATO come un organizzazione diretta contro Nuova Delhi. Il Pakistan, fin dal 1954, aveva, infatti, aderito ad alcune organizzazioni strategiche filo-occidentali come la CENTO e la SEATO, scatenando la reazione dell India che, per l intera guerra fredda, non aveva aderito a nessuna delle principali organizzazioni di sicurezza collettiva del continente asiatico simili alla NATO. La SEATO, nata nel 1954, mirava a contenere l eventuale diffusione del comunismo nel Pacifico attraverso strategie coordinate di impiego della forza e consultazioni istituzionalizzate contro le minacce comuni (l URSS) nell area del Pacifico: diversamente dalla NATO, tuttavia, la SEATO non prevede impegni automatici né condivisione di installazioni militari, né, infine, stanziamento di forze all interno degli stati membri o comandi integrati. L India, per contro, aveva mantenuto il tradizionale non-allineamento ed i buoni rapporti con l URSS significativamente avviati con la lunga visita di Kruscev e l aperta condanna del colonialismo (oltre, di fatto, al sostegno verso un potenziale nemico della Cina). Il Pakistan, inoltre, aderisce alla CENTO, l organizzazione che aveva preso il posto del Patto di Baghdad dopo il ritiro iracheno, insieme con Gran Bretagna, Turchia, Iran e Pakistan, oltre agli USA in qualità di membro associato: la caduta della Scià ne avrebbe, tuttavia, sancito la fine. Gli anni Novanta registrano una fase difficile nei rapporti tra l India e buona parte della comunità internazionale a causa della mancata ratifica indiana del Trattato per la Messa al Bando dei Test (CTBT) e della conseguente ripresa dei test atomici. Nel 2000, le cinque potenze nucleari tradizionali, congiuntamente, auspicano un deciso stop alla proliferazione nucleare, privando, di fatto, l India di un argomento utile per continuare a sviluppare i propri programmi atomici. Gli Stati Uniti, tuttavia, sono consapevoli dell enorme rilevanza strategica dell India: prima ancora dell 11 settembre, il presidente Bush vara una nuova politica verso New Delhi, alleggerendo le sanzioni per la ripresa dei test atomici e svolgendo un importante mediazione per evitare un confronto militare, nel 2002, con il Pakistan. Nuove divisioni, tuttavia, emergono nel 2003, con lo scoppio della guerra in Iraq e l avvio dell Operazione Iraqi Freedom: New Delhi non 41

7 La politica di sicurezza e difesa Quella delle forze armate indiane è una storia ormai plurisecolare, le cui radici risalgono ai reparti di cipays (chiamati dagli Inglesi sepoys) arruolati dal francese Dupleix nel 1730, passati al servizio della Compagnia delle Indie e, infine, protagonisti nel 1857 di una rivolta. Nel 1858, abolita la Compagnia delle Indie, i reggimenti di sepoys sono ricostituiti e il nuovo esercito indiano (o, comunque, anglo-indiano) viene posto alle dipendenze dell India Office e poi inquadrato nelle truppe britanniche. Alla fine dell Ottocento, circa un terzo dei militari delle forze indiane era europeo: riorganizzate nel 1903 da lord Kitchener e trasformate dopo il 1919, le forze armate indiane, nonostante l eterogenea struttura, operano su tutti i fronti della Grande Guerra. Dopo l indipendenza e la scissione in due Stati, anche le forze armate subiscono un processo di divisione: un terzo al Pakistan (che raggruppa le unità di fede islamica) e due terzi all India, mentre una parte dei quadri britannici viene trattenuta con compiti di istruzione ed addestramento. La conflittualità con i vicini, risoltasi spesso in guerre aperte con Cina (1962) e Pakistan (1965 e 1971), ha indotto l India a destinare alla difesa crescenti risorse per modernizzare l apparato bellico: con la prima esplosione nucleare avvenuta il 16 maggio 1974, l India è entrata nel club delle potenze atomiche acclarate (in una fase, peraltro, in cui in Pakistan andava al potere una giunta militare). Attualmente le Forze Armate indiane contano 1.3 milioni di effettivi ed oltre 1.1 milioni di riservisti, ma devono fronteggiare problemi di non agevole soluzione: morale basso, rivalità intestine, casi di corruzione, limiti finanziari ne ostacolano, infatti, la modernizzazione e l adattamento a contrastare le nuove minacce. Dagli anni Novanta, inoltre, la percentuale del PIL destinato alla difesa è diminuito: dopo aver superato, per decenni, il 3.5%, è scesa al 3% negli anni Novanta ed al 2.4% nel biennio (anche per effetto della minore conflittualità con il vicino Pakistan). Sono aumentate, per contro, le spese destinate all arsenale atomico: il Dipartimento per l Energia Atomica e quello per lo Spazio (che sviluppa programmi missilistici) hanno ricevuto maggiori finanziamenti e nel 2003 è stata decisa la creazione di un Autorità di Comando Nucleare, per aumentare la prontezza operativa delle armi nucleari. Le richieste rivolte dalla comunità internazionale ad India (e Pakistan) di firmare il Comprehensive Test Ban Treaty sono, finora, rimaste inascoltate ed entrambi sono sospettati di continuare a produrre materiali fissili: l India, secondo il Jane s Sentinel, dovrebbe avere tra 60 e 150 bombe (Pakistan tra 20 e 60). India e Pakistan hanno, tuttavia, siglato e ratificato la Convenzione sulle Armi Biologiche (divenuta effettiva nel 1974) e Chimiche (effettiva nel 1997), ma continuano ad opporsi al Trattato di Non Proliferazione, temendo di vedere ridotto il loro status regionale. L India continua a sviluppare un notevole programma missilistico: particolare rilevanza assume il missile Phrithvi con un raggio di 250 km in grado di colpire obiettivi strategici in Pakistan e raggiungere altri obiettivi nei paesi dell Asia Meridionale e l Agni-II, con una gittata di 2500 km e capace di raggiungere gran parte dei paesi della regione. Nel 1999 viene lanciato un programma per i missili balistici inter-continentali (ICBM) Surya-I, con un raggio di km (di cui si prevede il completamento entro il 2008); nel 2003, infine, vengono completati i test sul missile supersonico Brahmos, sviluppato congiuntamente con la Russia, con un raggio di 200 km. L India è, de facto, una potenza nucleare e la sua capacità risale alla metà degli anni Sessanta, quando viene lanciato un programma di esplosioni nucleari sotterranee: test nucleari sono stati condotti nel 1998, per garantire la sicurezza nazionale, innescando, tuttavia, una forte competizione con il vicino Pakistan. Diversamente da numerosi paesi della regione, l India presenta un notevole controllo democratico sulle Forze Armate: il presidente della repubblica è anche comandante supremo delle Forze Armate, i cui vertici, peraltro, si sono sempre opposti ad un possibile impiego dei militari per mantenere la sicurezza interna. Diversamente dai vicini Pakistan o Bangladesh, il governo ha saputo trattare con i ribelli ed i militari non sono mai intervenuti direttamente in politica, né hanno mai usato la forza contro la popolazione civile (fatto, questo, che ha assicurato loro un notevole sostegno e credito da parte della società civile). La strategia dello stato maggiore indiano resta incentrata sulla difesa dell inviolabilità del territorio nazionale, sulla capacità di contribuire alla stabilità regionale ed internazionale e di intervenire in eventuali crisi regionali: presenti in numerose operazioni di pace all estero, sono oltre seimila i militari indiani a partecipare a missioni di peace-keeping a guida ONU in Sudan, Costa d Avorio, ma soprattutto in Repubblica Democratica del Congo (3500 uomini), Etiopia-Eritrea (1500) e Libano (600). 42

8 Peacekeeper con turbante blu. Un battaglione indiano partecipa alla missione ONU UNMEE. Nella pagina accanto, militari dello stesso battaglione nel corso di una cerimonia. Geopolitica del III Millennio: il ruolo dell India condivide la scelta americana e rifiuta di inviare i suoi soldati nella regione. Ma non si tratta di una rottura del new-deal indo-americano: nel 2004, Bush offre un alleanza strategica con gli USA per frenare la proliferazione dei missili e sostegno ai programmi atomici indiani ad uso civile in cambio dell impegno indiano a limitare l esportazione di materiali fissili ad uso bellico ed a cooperare con gli ispettori internazionali nelle facilities nucleari. Con questa mossa, gli USA, di fatto, accettano lo status dell India quale potenza nucleare: un fatto epocale considerando la tradizionale vicinanza politica dell India stessa alla Russia fin dalla guerra fredda. L anno seguente, un importante accordo nel campo della difesa siglato dal Segretario americano Rumsfeld e dal suo omologo indiano ribadisce l entente cordiale tra i due paesi: viene, così, sbloccata la fornitura di aerei da guerra F-16 ed F- 18 necessari per il potenziamento dell aeronautica indiana e sono previste esercitazioni ed addestramento congiunti, oltre ad un intensificata cooperazione nel settore della ricerca tecnologica. Forze armate di India, Francia ed USA conducono esercitazioni congiunte, confermando l interesse dell aeronautica indiana verso l acquisizione di aerei di fabbricazione francese in luogo dei vecchi MIG. Soldati del Reggimento Sikh in preghiera. 43

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