Rapporto sulle dipendenze nella provincia di Rimini - Relazione
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1 Azienda USL di Rimini U.O. Dipendenze Patologiche Rapporto sulle dipendenze nella provincia di Rimini - Relazione Rapporto a cura di: Daniela Casalboni, Matteo Gori, Alessio Saponaro
2 Collaborazioni alla redazione del Rapporto sulle dipendenze. Il presente rapporto è frutto della collaborazione di più operatori dell U.O. Dipendenze Patologiche. In particolare: Patrizia Mariani e Cabiria Tiraboschi, hanno curato il lavoro di raccolta e di controllo dei dati in qualità di referenti del Sistema Informativo dell'u.o. Dipendenze Patologiche; Emma Pegli ha redatto il Capitolo 6 Attività di tutela della Salute; Primo Pellegrini ha redatto il Capitolo 7 Il Centro Studi e documentazione. Azienda USL di Rimini U.O. Dipendenze Patologiche Via Tonti, Rimini sertrn@auslrn.net Osservatorio Aziendale sulle Dipendenze,
3 Indice 1. Presentazione pag I Servizi per le dipendenze dell Ausl di Rimini pag L utenza con un progetto terapeutico pag L'utenza proveniente da altre AUSL pag L'utenza provvisoria pag Rilevanza del fenomeno della tossicodipendenza nei comuni della provincia pag I soggetti reclusi nel carcere pag Le segnalazioni della Prefettura pag Il gioco d azzardo patologico pag Caratteristiche dei tossicodipendenti e sostanze d'abuso pag L offerta dei Servizi per le tossicodipendenze pag L impatto della tossicodipendenza sul territorio pag Alcune caratteristiche anagrafiche pag Un panorama complessivo sull'utenza in carico (vecchia e nuova) pag Sostanze nuove e vecchie pag L utenza alcoldipendente e tabagista pag Gli alcolisti pag La Commissione Medica Locale pag Problemi e patologie alcolcorrelate nel territorio della Provincia di Rimini pag I ricoveri ospedalieri per patologie interamente attribuibili al consumo di alcol pag Stima del numero oscuro dei soggetti alcoldipendenti pag I tabagisti pag I programmi di recupero pag I programmi per i tossicodipendenti pag Le aree di intervento pag Gli esiti pag Trattamenti erogati ad utenti cocainomani ed eroinomani pag Follow-up su un gruppo di utenti cocainomani ed eroinomani pag Risultati pag I programmi per gli alcolisti pag I programmi per i tabagisti pag Risultati ottenuti pag Attività di tutela della salute pag Interventi rivolti a giovani con utilizzo ricreazionale di sostanze pag Interventi rivolti a soggetti con dipendenza da sostanze per via iniettiva pag Il Centro Studi e Documentazione pag I servizi offerti pag Caratteristiche dell utenza e dei servizi offerti nel 2005 pag Allegato statistico pag. 50 3
4 Presentazione 1 Ogni anno l Osservatorio sulle dipendenze dell Azienda USL di Rimini redige una relazione sull attività dei servizi per le dipendenze, arricchendone il contenuto con sempre nuovi elementi analitici, al fine di capire le dinamiche del fenomeno dell uso di sostanze e delle dipendenze sul territorio. A differenza di quanto avveniva in passato, la relazione è sempre più progettata e realizzata per un obiettivo prioritario: fornire informazioni sullo stato delle dipendenze a coloro che dovranno progettare interventi e fornire risposte efficaci. Ecco perché la relazione man mano adotta un linguaggio sempre meno tecnico, per comunicare tassi, indici e pecentuali, in maniera da offrire una lettura semplificata, fermo restando l adozione di modelli di sistema informativo e di ricerca basati su criteri scientifici. Questa relazione è rivolta agli Uffici dei Piani di Zona, ai Sindaci, agli Assessori alle Politiche sociali, alla Direzione delle AUSL, agli operatori delle comunità terapeutiche, agli operatori dei SerT, alle Associazioni e alle cooperative, a quanti lavorano nell ambito della prevenzione o del recupero delle tossicodipendenze e a coloro che desiderano essere informati sul fenomeno delle dipendenze nella provincia di Rimini, quali giornalisti, medici di base e cittadini. La relazione si divide in due parti. La prima parte descrive e commenta gli aspetti salienti del fenomeno delle dipendenze riportando e analizzando le caratteristiche socio-anagrafiche, le nuove e le vecchie sostanze di consumo, l esito dei programmi terapeutici. La seconda è una approfondimento statistico, con una serie di tabelle riguardanti diversi aspetti della alcol-tossicodipendenza. Per le finalità sopra descritte, l Osservatorio Provinciale sulle Dipendenze dell Ausl di Rimini si propone sia di ampliare l analisi sul fenomeno dell uso di sostanze in altri ambiti (ricoveri, pronto soccorso, uso nella popolazione, etc..), sia di sviluppare delle collaborazioni con altri professionisti che operano, direttamente o indirettamente, nelle dipendenze. 4
5 I Servizi per le dipendenze dell AUSL di Rimini 2 Negli ultimi anni il fenomeno dell uso di sostanze stupefacenti si è caratterizzato per una crescente complessità, legata soprattutto alla comparsa di nuove sostanze e ai cambiamenti relativi alle modalità d uso. Diventa sempre più importante sviluppare una conoscenza tempestiva ed approfondita di queste problematiche; una dettagliata analisi sull utenza e sulle attività dei Servizi per le dipendenze può essere considerata un utile strumento per identificare la realtà della provincia di Rimini. Attualmente l Unità Operativa Dipendenze Patologiche dell AUSL di Rimini è organizzata per rispondere a quattro diverse tipologie di problematiche: tossicodipendenza, alcolismo, tabagismo e dipendenza da gioco d azzardo. Sono assicurate le prestazioni e i servizi specialistici (di tipo preventivo, diagnostico, terapeutico e riabilitativo) e il trattamento ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semi residenziale delle condizioni morbose legate all utilizzo delle sostanze psicotrope (le cosiddette droghe tradizionali, l alcol ed il tabacco) o comportamenti additivi (come nel caso del gioco d azzardo). Nel corso del complessivamente persone hanno fruito dei servizi per le dipendenze dell AUSL di Rimini, in lieve calo rispetto agli anni precedenti a causa della contrazione dell utenza prevalentemente della casa Circondariale di Rimini (per approfondimenti si veda il capitolo 3). Tab. 1 - Utenti suddivisi per tipologia (2005 e variazione % negli anni). Indicatori U.O. valore % variazione % variazione % Tossicodipendenti in carico ,6-5,2 20,8 Alcolisti in carico ,7 14,1 95,7 Tabagisti in carico* 118 5,1-4,8 - Gamblers in carico** 14 0,6 - - Tossicodipendenti provvisori 131 5,7-42,3-23,4 Alcolisti provvisori 148 6,4 13,8 108,5 Tabagisti provvisori* 24 1,1-31,4 - Gamblers provvisori** 4 0,2 - - Tossicodipendenti inviati da altri Ser.T. per trattamenti farmacologici ,6-3,9-10,4 Utenti che hanno usufruito del Servizio ,0-4,7 18,5 * L attività del Centro Antifumo è iniziata nel settembre 2002; ** L utenza gamblers viene seguita dal settembre La fonte da cui sono stati reperiti i dati è costituita dalla cartella socio-sanitaria informatizzata regionale sulle dipendenze (GIAS), sostituita con il nuovo Sistema informativo sulle dipendenze della Regione Emilia-Romagna (SistER). 2 Comprende tutti gli utenti trattati in ambulatorio, in comunità e in carcere. In particolare, dei 935 utenti presi in carico 152 sono stati trattati in comunità (di cui 74 pari al 48,7% solo in CT) e 161 in carcere (di cui 115 pari al 71,4% solo in ambito carcerario). 3 Comprende tutti gli utenti trattati in ambulatorio, in comunità e in carcere. In particolare, dei 315 utenti presi in carico 30 sono stati trattati in comunità (di cui 6 solo in CT) e 7 in carcere (di cui 3 solo in ambito carcerario). 5
6 La maggioranza delle persone che si sono rivolte ai Servizi dell'azienda USL di Rimini è stata seguita per problemi legati al consumo di sostanze stupefacenti illegali, soprattutto per l uso di eroina, cocaina e cannabinoidi. In particolare, nel 2005 il 72,9% erano tossicodipendenti e per la restante percentuale alcolisti (20,1%), tabagisti (6,2%) e gamblers (0,8%). In base al progetto terapeutico riabilitativo, le persone che fruiscono dei servizi messi a disposizione dal SerT vengono distinte in tre tipologie: presi in carico, appoggiati e provvisori 4. Il volume di risorse messo in campo risulta notevolmente differente a seconda della categoria trattata. Fra l'utenza del SerT, ci sono anche persone che vengono segnalate al Servizio per le tossicodipendenze dalla Prefettura, su rapporto delle Forze dell'ordine, perchè trovate in possesso di sostanze stupefacenti illegali. I dati relativi a questa utenza sono stati analizzati separatamente per due ordini di motivi: i) la normativa prevede la non obbligatorietà a presentarsi al Servizio; ii) sono soggetti che non hanno espresso una domanda di trattamento. 2.1 L'utenza con un progetto terapeutico Circa il 60% dell'utenza pervenuta ai Servizi dell'ausl di Rimini ha intrapreso un progetto terapeutico per affrontare le proprie problematiche di dipendenza patologica: 935 tossicodipendenti, 315 alcolisti, 118 tabagisti e 14 gamblers sono stati presi in carico nel corso del Solitamente sono soggetti che effettuano una richiesta di aiuto (domanda di trattamento), con i quali viene impostato un programma condiviso e personalizzato in base alle caratteristiche e alle problematiche presentate degli utenti (per una visione più ampia sull'utenza in carico si rimanda il lettore al terzo e quarto capitolo del presente lavoro). 2.2 L'utenza proveniente da altre AUSL Il fenomeno degli appoggi, cioè i soggetti provenienti da altre Aziende USL che effettuano per un determinato periodo di tempo il programma terapeutico presso l AUSL di Rimini, è consistente durante l arco dell anno, ma si intensifica particolarmente nei mesi estivi. Ciò è verosimilmente riconducibile alle particolarità che caratterizzano il territorio di Rimini che, per le sue attrattive turistiche e per l'elevata offerta di lavoro (soprattutto stagionale), risulta una meta molto frequentata in questo particolare periodo dell anno. Nel corso del 2005 gli utenti appoggiati sono stati 612, in lieve calo rispetto ai 637 dell anno precedente. L AUSL di Rimini si colloca nettamente al primo posto in Emilia- Romagna per numero di appoggi. Questa utenza genera una cospicua crescita dell affluenza quotidiana agli ambulatori dei SerT. Ne consegue un aumento dei tempi di attesa e dei carichi di lavoro del personale. Per questo devono essere intensificati i turni di lavoro e rimodulata l organizzazione interna per cercare di mantenere sempre gli stessi standard qualitativi di servizio. L analisi delle giornate di appoggio presenta una flessione sia rispetto all'anno precedente sia rispetto al 2003, così come la media per soggetto che passa dalle 42,8 giornate del 2004 alle 36,8 del 2005 (vedi allegato statistico). I dati sui soggetti in appoggio farmacologico 4 Gli utenti presi in carico sono coloro sui quali gli operatori hanno dapprima svolto una fase di osservazione e diagnosi e successivamente, valutata la necessità di intervenire, hanno concordato col paziente la progettazione del programma terapeutico da effettuare; gli utenti appoggiati sono coloro che provengono da un altro SerT, esterno al territorio della provincia di Rimini, generalmente per ricevere la terapia farmacologica definita dagli operatori del Servizio inviante; gli utenti provvisori sono coloro che non sono stati inseriti in un programma riabilitativo perchè hanno abbandonato il Servizio mentre erano ancora alla fase di osservazione o perchè gli operatori non hanno ritenuto necessario iniziare un trattamento. 6
7 analizzati per mese di permanenza confermano un aumento dei soggetti in periodi differenti dalla stagione estiva, a dimostrazione che il territorio dell Azienda USL di Rimini ha esteso le sue capacità attrattive anche ai restanti mesi dell anno. Per quanto riguarda i farmaci erogati per contrastare la dipendenza da oppiacei, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento della somministrazione di buprenorfina (per maggiori dettagli si veda l'allegato statistico), un farmaco alternativo al metadone assunto in forma di compresse L'utenza provvisoria Oltre all utenza in carico e a quella in appoggio, esiste un altra quota di soggetti su cui, per diversi motivi, non è stato progettato nessun programma terapeutico individualizzato. Sono soggetti che, successivamente al primo colloquio, non hanno ritenuto opportuno continuare il rapporto con il SerT oppure soggetti che sono stati inviati da altri enti o strutture (ospedali, tribunali, comunità). Per questo motivo sono definiti provvisori proprio perché non entrano in un progetto più articolato di recupero clinico e reinserimento sociale. 2.4 Rilevanza del fenomeno della tossicodipendenza nei comuni della provincia Per esaminare la rilevanza o l impatto del fenomeno dipendenza sui diversi Comuni che compongono la provincia di Rimini, è stato calcolato un rapporto tra utenti tossicodipendenti pervenuti ai SerT e popolazione target 6. Proprio per contestualizzare in maniera ottimale il fenomeno, dal calcolo sono stati esclusi tutti quei pazienti non residenti sul territorio (anche se in carico), ma domiciliati nella provincia e regolarmente iscritti all'anagrafe sanitaria (si rimanda al capitolo tre per ulteriori approfondimenti). Altro aspetto da considerare è che per i piccoli comuni il valore del rapporto utenza residente e popolazione potrebbe essere influenzato dalla bassa numerosità del campione. Dall immagine grafica si evince che i comuni dell area sud della provincia presentano generalmente una problematica maggiore. Infatti, in relazione alla popolazione residente anni, si ha un maggior numero di tossicodipendenti seguiti dal SerT dell'area di Riccione 7 rispetto a quelli dell'area di Rimini 8. L'interpretazione di un tale fenomeno deve essere necessariamente analizzata su più fattori interpretativi, quali alla capacità di accoglienza dei servizi per le dipendenze o alla disomogenea diffusone del fenomeno tossicodipendenza nel territorio. 5 La buprenorfina è un farmaco che risulta assai meno "etichettante" del metadone e che si sta rivelando efficace almeno per i tossicodipendenti con dipendenza da eroina di grado medio-grave. 6 Tasso di prevalenza = utenza Ser.T./popolazione residente anni* Il distretto di Riccione comprende i comuni di: Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Mondaino, Montecolombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo, Morciano di Romagna, Riccione, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marignano. 8 Il distretto di Rimini comprende i comuni di: Bellaria Igea Marina, Poggio Berni, Rimini, Santarcangelo di Romagna, Torriana, Verucchio. 7
8 Tab. 2 - Rapporto fra utenti tossicodipendenti in carico con la popolazione residente. Anno Bellaria Sino a 30 ogni residenti Da 30,1 a 45 ogni residenti Da 45,1 a 60 ogni residenti Oltre 60 ogni residenti S.Arcangelo Rimini Poggio Berni Verucchio Riccione Torriana Coriano Misano Cattolica Montescudo S.Clemente Montecolombo Morciano S.Giovanni in Marignano Media Provincia: 43,4 Media Distretto Rimini: 39,7 Media Distretto Riccione: 50,1 Gemmano Montefiore Conca Saludecio Montegridolfo Mondaino 2.5 I soggetti reclusi nel carcere Nel febbraio 2003 presso la Casa Circondariale di Rimini è stato avviato il progetto Andromeda. La finalità specifica della struttura è centrata sull esecuzione di programmi terapeutico-riabilitativi intramurari e sull individuazione e il successivo invio a programmi alternativi alla detenzione per i soggetti tossicodipendenti ed alcoldipendenti (in particolare tramite la misura dell affidamento in Comunità Terapeutica). Gli operatori del presidio, oltre all attività di assistenza nei confronti dei detenuti reclusi nelle sezioni ordinarie, si sono occupati degli ospiti della Se.A.T.T. (Sezione Attenuata Trattamento Tossicodipendenti) secondo il piano trattamentale concordato con la Direzione della Casa Circondariale. Dal luglio 2003 tutto il personale del Presidio è transitato alle Aziende Sanitarie Locali in ottemperanza del D.L.230/99 (la legge del riordino della medicina penitenziaria), al fine di garantire un attività sanitaria ricompresa tra i livelli essenziali di assistenza. Nel corso del 2005 i detenuti con problematiche legate all abuso di sostanze stupefacenti (legali e non), sui quali è stato posto in essere un progetto terapeutico-riabilitativo a carico degli operatori dell U.O. Dipendenze Patologiche dell'ausl di Rimini sono stati 168. Il 29,8% di questi, durante l arco del 2005, ha seguito dei trattamenti anche presso altre strutture (ambulatorio SerT e/o Comunità). 8
9 Dei 168 soggetti trattati in carcere 161 sono tossicodipendenti e 7 sono alcoldipendenti. Gli utenti in carcere rappresentano il 13,4% dell'utenza presa in carico per DUS (nel 2004 era il 21%). 2.6 Le segnalazioni della Prefettura Le segnalazioni delle Forze dell ordine alla Prefettura di soggetti fermati in possesso di sostanze illegali, sono uno degli indicatori importanti per monitorare la diffusione del consumo di sostanze stupefacenti sul territorio. Sebbene questo indicatore non sia tra quelli ritenuti "chiave", rimane comunque un buon "informatore" sulla diffusione dell utilizzo delle suddette sostanze. Le segnalazioni della Prefettura fanno riferimento all'attività preventiva e repressiva messa in atto dalle Forze dell'ordine. Occorre precisare che il numero di segnalazioni inoltrate dalle diverse Forze dell Ordine ai NOT (Nuclei Operativi Tossicodipendenze) della Prefettura - e da questa successivamente trasmesse al Servizio per le tossicodipendenze competente territorialmente - non corrisponde al numero di soggetti deferiti. Nel corso dell anno, uno stesso individuo può essere oggetto di diverse notificazioni per uso e/o possesso di sostanze illecite, ma non è detto che questo si rivolga ai SerT, in quanto (ex art. 121 del DPR 309/90) non vi è l obbligatorietà né di presentarsi al servizio né di seguire un programma terapeutico e/o socioriabilitativo. La legge, infatti, prevede un margine di discrezionalità in merito alla decisione di accettare o meno un trattamento terapeutico per i soggetti trovati in possesso di sostanze stupefacenti 9. Da questi elementi emerge che: i) laddove la decisione di intraprendere una terapia sia a totale discrezione del "segnalato", vi è la tendenza ad evitare il contatto con i Servizi; ii) i soggetti segnalati in base all articolo 121 DPR 309/90 spesso non presentano quadri di dipendenza da sostanze psicoattive per cui richiedere un trattamento di recupero/reinserimento sociale. Nel 2005 le segnalazioni pervenute al Ser.T. dalla Prefettura per possesso di stupefacenti sono state 163, relative a 157 soggetti. Il 96,2% ha avuto 1 sola segnalazione, mentre il restante registra due o più segnalazioni. Fra tutte le segnalazioni pervenute nel periodo in esame, circa il 65% (106 casi) riguardano l'articolo 121; 8 di questi, in seguito, hanno intrapreso un programma terapeutico. Al contrario, la percentuale di prese in carico fra gli utenti segnalati per l'articolo 75 raggiungono il 62,5%, nonostante la normativa preveda l applicazione di una sanzione amministrativa sia che il soggetto non accetti di intraprendere il trattamento, sia che lo abbandoni senza giustificato motivo. Rispetto agli ultimi anni il numero di segnalazioni e di soggetti segnalati è decisamente diminuito. Il calo, tuttavia, è riferibile esclusivamente agli articoli 121 (vedi fig. 1). 9 Per quanto concerne "l'articolo 121", il soggetto può anche scegliere di non seguire nessuna proposta terapeutico-riabilitativa senza per questo incorrere in sanzioni di alcun genere. "L'articolo 75", invece, prevede delle sanzioni amministrative (sospensione della patente di guida, della licenza del porto d'armi, del passaporto e di ogni altro documento equipollente o, se trattasi di straniero, del permesso di soggiorno, ovvero del divieto di conseguire tali documenti, per un periodo da 1 a 4 mesi) che vengono sospese qualora il soggetto decida di intraprendere un programma terapeutico presso i Servizi per le tossicodipendenze, pena la loro riattivazione qualora il trattamento venga abbandonato senza giustificato motivo. 9
10 Fig. 1 - Segnalazioni della Prefettura. Dati (valori assoluti) Art. 121 Art. 75 Totale A conferma di quanto osservato negli anni passati, anche nel 2005, la sostanza prevalentemente associata alle segnalazioni art. 121 è la cannabis (solo nel 24,4% la segnalazione è avvenuta per possesso di cosiddette droghe pesanti quali cocaina o eroina); mentre i dati relativi all articolo 75 evidenziano che il 55,6% delle segnalazioni è avvenuta per possesso di eroina o cocaina. Dai dati che emergono dalle segnalazioni della Prefettura si nota che la cannabis è la sostanza psicotropa più diffusa sul territorio. Ciò rappresenta una realtà diversa da quella che si osserva all interno dei Servizi, dove l utenza è prevalentemente dipendente da eroina o cocaina. 2.7 Il gioco d azzardo patologico Il 2005 ha visto confermarsi la scelta di una procedura istituzionale rivolta ai giocatori patologici. Sebbene i dati siano quantitativamente poco significativi, si evidenzia un rapido incremento sia nella richiesta di trattamento che di consulenza familiare 10. Fra le caratteristiche della domanda di aiuto o anche solo di consulenza telefonica, si segnala come spesso la provenienza riguarda un target di popolazione non residente o residente in province limitrofi. In parte ciò può essere riconducibile a timori relativi alla tutela della propria privacy, per cui spesso i giocatori preferiscono rivolgersi fuori dalla propria ASL ma anche ad una presenza meno capillare di centri cura appropriati. Interessante a questo proposito è il canale di invio spesso rappresentato da altri servizi del SSN e in particolare dai medici di base. Per quanto riguarda la richiesta di aiuto da parte dei familiari (dato non registrato in cartella clinica), le problematiche hanno riguardato soprattutto il sospetto dell'attività di gioco, la tutela economica e l'atteggiamento/comportamento da osservare con il giocatore. Frequentemente è un familiare che facilita l'accesso e si occupa dell'accompagnamento al servizio. A questo proposito occorre infatti precisare che chi detiene il problema è costantemente impegnato nel nascondere, omettere o mascherare l'attività di gioco e che spesso la visibilità sopraggiunge nel momento in cui la situazione economica diviene compromessa. Per quanto riguarda la cura, il trattamento attivato con maggior frequenza è il sostegno sociale-educativo, in quanto raramente si è ravvisata la necessità di introdurre una specifica terapia psicologica/psichiatrica. Il gioco spesso rappresenta una risposta atta a modulare stati disforici, ma occorre prendere atto che il gioco d'azzardo riguarda sempre persone 10 Nel 2005 sono state seguite 18 persone (14 con un progetto terapeutico e 4 per delle consulenze). Per approfondimenti sull utenza presa in carico si rimanda all allegato statistico. 10
11 apparentemente integrate socialmente, con un lavoro e una famiglia stabili, senza alcuna forma visibile di disagio. Un ultimo accenno va posto sulla tipologia di giochi praticati che vede una netta prevalenza dei videopoker o delle slotmachine. Cercando di fare un analisi di questo fenomeno si può dedurre che ciò può essere correlato ad una sempre maggior diffusione e fruibilità di questi giochi ma anche alla propensione che essi hanno nell attirare il potenziale giocatore. Sono proprio la semplicità del gioco, la possibilità di riscossione immediata, la tendenza ad isolare dal mondo esterno in un rapporto duale ed ossessivo con la macchina che portano al risultato finale di una dipendenza vera e propria. 11
12 Caratteristiche dei tossicodipendenti e sostanze d'abuso 3 Il Rapporto Mondiale sulla Droga del 2006 dell'ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) mostra che la produzione mondiale di oppio è diminuita del 5% nel corso del 2005 e quella di cocaina si è in linea di massima stabilizzata. I sequestri di entrambe le droghe, in particolare di cocaina, hanno raggiunto livelli record. Il consumo di cannabis è in crescita mentre per il mercato degli stimolanti di tipo amfetaminico si assiste a una stabilizzazione. In Italia, i dati dell indagine IPSAD del 2005, relativa a tutta la popolazione di età anni, affermano un aumento della diffusione del consumo di droghe illegali nella popolazione. In particolare, fra il 2001 e il 2005 si stima che le persone che hanno fatto uso di cannabis e cocaina siano pressochè raddoppiate, mentre risultano in diminuzione i consumatori di eroina. Un altro aspetto da non sottovalutare per la sua pericolosità è la tendenza sempre maggiore all uso combinato di più sostanze. In un simile contesto, che appare essere in continua evoluzione, diventa quantomai importante l attività di ricerca per implementare la conoscenza. Infatti, è solo se si hanno a disposizione elementi ed informazioni sempre più particolareggiate che diventa possibile articolare tempestivamente delle attività preventive e di intervento adeguate alle richieste e alle necessità del territorio di competenza. Il mutato atteggiamento delle nuove generazioni verso l uso/abuso di sostanze stupefacenti sta richiedendo ai Servizi per le dipendenze di adeguare e mettere in atto nuove strategie di prevenzione, aggancio ed intervento. L obiettivo è di raggiungere e sensibilizzare sulla necessità di seguire percorsi di recupero un numero sempre più vasto ed eterogeneo di individui. 3.1 L offerta dei Servizi per le tossicodipendenze Gli utenti che entrano all interno di un progetto terapeutico riabilitativo (in carico) rappresentano una parte rilevante dell attività dei SerT. I programmi e gli interventi sono personalizzati e definiti in base alle caratteristiche dei soggetti e ai propri bisogni sociali, relazionali e sanitari. Pertanto diviene essenziale l analisi della domanda della persona che si presenta ai SerT, la sua motivazione ad intraprendere un programma di disintossicazione e di riabilitazione, la situazione familiare e sociale; sono tutti elementi che non possono essere trascurati nella fase di osservazione e diagnosi che precede la definizione del progetto terapeutico. I tossicodipendenti presi in carico presso i Ser.T. dell'ausl di Rimini nel corso del 2005 sono stati 935. Il primo elemento da rilevare è il lieve calo dell'utenza: in un anno la diminuzione è stata pari al 5,2%. Il calo va attribuito soprattutto ai soggetti seguiti in carcere; i detenuti tossicodipendenti erano 258 nel 2004 e 161 nel Le motivazioni sono da un lato attribuibili al calo di soggetti tossicodipendenti nella struttura carceraria, ma 11 Dato che si riferisce ai soli soggetti tossicodipendenti presi in carico. 12
13 non da meno ad un più corretto conteggio dei dati dovuto al passaggio delle competenze del trattamento della tossicodipendenza esclusivamente agli operatori SerT. Nel 2004 i dati di questa cospicua quota d utenza non erano ancora trattati con gli strumenti informativi del SerT, bensì raccolti ed elaborati con altre tecniche e procedure. Pertanto, escludendo gli utenti della Casa circondariale di Rimini emerge comunque un aumento dell utenza in carico non detenuta, confermando le tendenze degli anni precedenti. Nel 2005, si conferma un trend che caratterizza fortemente da anni il territorio dell AUSL di Rimini: circa il 30% dell utenza in carico è costituita da nuovi utenti. La rilevanza del fenomeno la si evince rapportando i dati a quelli regionali, dove, sempre nel periodo considerato, la percentuale di nuova utenza della Regione Emilia - Romagna era del 22,4%, cioè di oltre 7 punti percentuali in meno rispetto ai valori della provincia di Rimini. Fig. 2 Numero di utenti tossicodipendenti (nuovi e già in carico) per anno di osservazione (AUSL Rimini , valori assoluti) N Anno di rilevazione "Nuovi Già in carico/reingressi Totale 3.2 L impatto della tossicodipendenza sul territorio I SerT della provincia di Rimini presentano una quota rilevante di utenti provenienti da altre province ma domiciliati sul territorio dell AUSL per motivi di lavoro, studio, salute o altri motivi personali. I "non residenti" nel 2005 hanno rappresentato il 27,6% del totale degli utenti in carico (questa percentuale nel 2004 era del 33,2%, dovuto soprattutto al calo dell utenza detenuta). Le informazioni sui soggetti che accedono per la prima volta ai SerT rappresentano un elemento informativo essenziale per stimare le nuove problematiche che si presentano sulla popolazione che utilizza sostanze. Il rapporto nuovi utenti in carico ai SerT sulla popolazione target di età anni 12, evidenzia negli anni una tendenza in costante crescita fino al 2004 per poi contrarre lievemente nell ultimo anno, sempre a causa dell effetto utenti detenuti (cfr. Fig. 3). I dati sono di gran lunga più elevati rispetto ai valori regionali: il tasso regionale è di 12 utenti ogni residenti, nell AUSL di Rimini il tasso si eleva a 18 per Si può affermare che l impatto del fenomeno tossicodipendenza sui nuovi utenti è molto più rilevante nella 12 Il tasso per i tossicodipendenti è dato dal rapporto tra nuovi utenti in carico e la popolazione residente di età anni X abitanti. Per la popolazione alcolista il tasso è calcolato sulla popolazione di età anni. La popolazione residente nella provincia di Rimini di età compresa fra i 15 e i 54 anni è pari a unità, fonte: dati relativi all
14 provincia di Rimini. Tale dato deve essere osservato in due diverse prospettive: i) la capacità del SerT di accogliere nuova utenza problematica; ii) una maggior diffusione del fenomeno sul territorio provinciale rispetto ad altre aree territoriali. Per una più corretta interpretazione dei dati, è necessario ribadire che la peculiarità degli utenti non residenti in carico è una caratteristica di due Aziende USL, Rimini e Bologna. A prova vi è il fatto che rapportando solo l utenza residente alla popolazione target residente, il tasso si abbassa a 8,9 utenti per ogni abitanti. Fig. 3 - Nuova utenza in rapporto alla popolazione residente (Rimini e Regione Emilia - Romagna, tasso di incidenza x residenti, Anni ) , ,7 16,1 16, ,9 9,4 9 9,7 10,6 12,5 6 8,8 8,9 7, Rimini - residenti e domiciliati Regione Emilia Romagna Rimini - solo residenti Fonte dati sulla popolazione: Servizio Statistico Regione Emilia - Romagna, Servizi Demografici Provincia di Rimini. Altro indicatore rilevante è il rapporto tra popolazione complessiva in carico ai SerT (nuova e già in carico da anni precedenti) e popolazione residente 13. In questo modo si esamina qual è l impatto complessivo delle dipendenze sul territorio. Nel corso del 2005 ogni cittadini d'età compresa tra i 15 ed i 54 anni circa 60 risultano in trattamento presso i servizi pubblici per le dipendenze della provincia per problemi legati ad un uso/abuso di sostanze stupefacenti (alcol e tabacco escluso), rispetto ai 63,8 del 2004 e ai 49,4 trattati nel 2000 (cfr. Fig. 4), quando il rapporto risultava di gran lunga inferiore. Il tasso di prevalenza dei soli residenti, invece, è in crescita anche nel 2005 (per gli stessi motivi esplicati per l incidenza). Questi dati si prestano a molteplici letture che non sono sicuramente esaustive della complessità del fenomeno. 1 - La reale consistenza del fenomeno nella provincia. E' indubbio che varie fonti e ricerche realizzate ad hoc sul tema dimostrano come vi sia un rapporto diretto tra utenza che accede ai Ser.T. e numero di tossicodipendenti sul territorio 14. Uno dei parametri fondamentali per stimare la numerosità di tossicodipendenti sul territorio è proprio dato dal numero di utenti in carico ai servizi. La popolazione tossicodipendente che accede ai Servizi preposti, quindi, deve essere considerata come una quota significativa dell'utenza tossicodipendente presente sul territorio. Si stima che, per ogni utente presente al Ser.T., sul territorio ve ne sia un altro sconosciuto ai servizi (questo dato deve essere 13 Il tasso è dato dal rapporto tra utenti in carico e popolazione residente anni X abitanti. Per la popolazione alcolista il tasso è calcolato sulla popolazione di età anni X abitanti. 14 Ministero della solidarietà sociale, Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2005, Roma,
15 comunque legato al contesto sociale locale). Si può affermare che nella provincia di Rimini il fenomeno della tossicodipendenza è in rapida e crescente estensione, soprattutto per quanto riguarda i nuovi consumi. 2 - La situazione dei Distretti di Rimini e Riccione. Tra i due Distretti che compongono l'ausl di Rimini, si va dai 56,4 utenti in carico ogni abitanti del Distretto di Rimini ai 66,4 di quello di Riccione. Resta da esaminare se questa differenza è relativa ad una effettiva problematicità locale della diffusione dell uso problematico si sostanze. Fig. 4 - Rapporto tra utenza in carico e popolazione residente (Rimini e Regione Emilia - Romagna, tasso di prevalenza x residenti, Anni ) ,4 33,8 45,5 50,4 54,6 46,4 48,2 35,4 38,2 59,9 63, , ,8 42,7 43, Rimini residenti e domiciliati Regione ER Rimini solo residenti 3 - L'utenza non residente ma con tesserino sanitario. Un altro elemento è stato già ampiamente vagliato in precedenza nel caso dei nuovi utenti: l'impatto che l'utenza non residente ha sul territorio della Provincia di Rimini. Nel 2005 l'azienda USL di Rimini si è fatta "carico" di 258 persone (pari al 27,6% dell'utenza totale) non residenti (nel 2004 erano 327). Escludendo gli utenti non residenti, il profilo del fenomeno muta radicalmente: si passa da 60 utenti ogni abitanti a 43, Gli utenti trasferiti da altri SerT (appoggiati). Che la provincia di Rimini fosse un territorio fortemente interessato dal fenomeno della "immigrazione" di soggetti tossicodipendenti è oramai ampiamente confermato dai dati elaborati dall'osservatorio provinciale sulle dipendenze. Nel corso del 2005 i soggetti trasferiti sono stati 612. Seppur costoro gravino sui servizi dell'ausl di Rimini, di fatto creano un indicatore indiretto del movimento di persone con problemi di dipendenza. 3.3 Alcune caratteristiche anagrafiche I nuovi utenti L'analisi delle caratteristiche della nuova utenza assume un valore utile sia alla programmazione degli interventi su fasce di popolazione portatrici di nuovi bisogni, sia per delineare la nuova fenomenolgia della tossicodipendenza sul territorio. Coloro che si rivolgono ai Servizi per le dipendenze lo fanno per varie motivazioni; alcuni utenti arrivano al 15
16 SerT in quanto "segnalati" dalla Prefettura come detentori e consumatori di sostanze stupefacenti, altri dietro la spinta di familiari e amici, altri perché inviati da differenti servizi, altri per motivazioni personali. Coloro che accedono per la prima volta ai SerT dell'ausl di Rimini (i cosiddetti nuovi casi) sono in prevalenza giovani e giovanissimi. Pochi sono i casi che superano i 40 anni. In generale, il range che raccoglie la maggior parte dei nuovi soggetti in carico (60,3%) è quello composto dalle classi d età tra i 20 ed i 34 anni. Fig. 5 - Classi d'età nuova utenza tossicodipendente (Anno 2005, Valori %) >39 Le spiegazioni sono a più livelli: i) il rivolgersi ad un servizio per un trattamento, solitamente, matura dopo molti anni dalla prima esperienza con le droghe (molti utenti hanno dai cinque ai venti anni di consumo di droghe alle spalle); ii) il livello di consapeolezza delle problematicità personali possono ridurre o ritardare il tempo che passa dalla manifestazione del problema all accesso ai SerT; iii) il passa parola tra soggetti che agevola l'accesso al Servizio. Ne è un esempio l'alta quota di utenti giovanissimi che, nel corso di questi ultimi anni, si è rivolta al SerT per richiedere la disintossicazione dall'eroina e che hanno fatto sì che l'utenza globale, con età inferiore ai 19 anni, aumentasse nel corso degli ultimi anni, passando all'attuale 10%. Tuttavia, nel corso del 2005, si è osservato un incremento, rispetto all'anno precedente, della nuova utenza fra i 35 e i 39 anni (dal 13,5% al 18,6%). Nel 2004 l incremento di popolazione giovanile in carico è parso legato soprattutto alla quota di soggetti trattati in carcere che rappresentava il 42,1% dei soggetti con età inferiore ai 25 anni. La diminuzione del numero di utenti seguiti presso la casa circondariale ha portato ad un calo di queste percentuali, sebbene la quota preponderante di utenza sia sempre racchiusa fra i 20 e i 34 anni. L età media della nuova utenza è pari a 29,6 anni (range anni), di quasi 5 anni e mezzo più bassa rispetto all'utenza storica (range anni). Altro elemento interpretativo è il genere: la tossicodipendenza è una malattia che vede un alta percentuale di maschi. Nel corso del 2005 i nuovi casi di maschi in trattamento rappresentano l 88,6%. In sintesi, per ogni donna vi sono circa 9 uomini in carico (fra l utenza storica questo rapporto si attesta a 4,4). L'efficacia del trattamento erogato da un Ser.T. deve essere sempre misurato anche in relazione al contesto socio-economico in cui esso opera e alla capacità del Servizio di ristabilire adeguate condizioni sanitarie, relazionali e sociali. Per fare un esempio concreto, vivere in un contesto dove l'offerta occupazionale è più ampia facilita il processo di reinserimento sociale. Tra i nuovi utenti del 2005, il 36,8% è risultato occupato regolamente, per lo più come operai, ma non manca una quota consistente di persone che risultano disoccupate (42,1%) o hanno attività precarie e/o lavori stagionali (14,3%) una situazione, quest'ultima, frequente in un contesto turistico come quello riminese. 16
17 Anche la scolarità risulta piuttosto limitata, infatti una quota significativa di nuovi soggetti in carico possiede un titolo di studio pari o inferiore al diploma di scuola media inferiore (76,5%). 3.4 Un panorama complessivo sull'utenza in carico (vecchia e nuova) Come evidenziato in precedenza, la dipendenza da sostanze ha fatto registrare sempre una netta predominanza degli uomini rispetto alle donne, le quali sono in un numero nettamente inferiore, sia nei consumi generali che fra l'utenza che afferisce ai servizi 15. Come evidenziato da alcune ricerche nazionali sui giovani, le differenze di genere sui modelli di consumo divengono sempre più sottili, a dimostrazione di come vi sia una standardizzazione di alcuni comportamenti che esulano dal sesso di chi consuma. Analizzando i dati nazionali, emerge che circa l 84% dell utenza dei Servizi per le tossicodipendenze è costituito da uomini, ma questo dato non è uniforme sul tutto il territorio nazionale. Nella regione Emilia - Romagna la quantità di femmine è maggiore rispetto alla media nazionale italiana. Nel corso del 2005, tra le persone in carico nella provincia di Rimini il 16,4% (pari a 153 casi) erano donne, con un rapporto di 5,1 maschi per ogni femmina. Di fatto, la quantità di donne nella provincia di Rimini si allinea con il dato relativo alla media regionale, con valori relativi all utenza maschile che tendono sempre più a crescere nel tempo (infatti, il rapporto maschi/femmine era di 4,6 nel 2003 e di 5 nel 2004). L'età è una componente caratterizzante dei servizi per le dipendenze: i trattamenti proposti, gli esiti dei programmi, variano a seconda dell'età della persona, proprio perché in questo campo è più che mai necessario attivare interventi e programmi personalizzati. Non meno importante è il mercato di sostanze stupefacenti che si trasforma continuamente, incidendo sia sul tipo di risposte che i soggetti necessitano, sia sulla fisionomia e sulle caratteristiche dei fenomeni. Le motivazioni sono da attribuirsi ad un duplice fenomeno. In primo luogo, alla maggiore motivazione degli utenti stessi nel proseguire il percorso terapeutico nel corso degli anni e, in secondo luogo, alla positiva capacità del Servizio si stimolare la permanenza degli stessi. La distribuzione per età indica come il fenomeno, anche per il 2005, interessi prevalentemente gli utenti con più di 35 anni, confermando il trend di progressivo invecchiamento degli assistiti già in corso da diverso tempo. Questo risultato è confermato dalla lettura dei dati aggregati sull'età: infatti, se nel 2001 gli utenti tossicodipendenti in carico all'u.o. compresi fra i 25 e i 34 anni erano il 41,3%, nel 2005 questa percentuale è scesa al 33,4% %, mentre è incrementata la quota di soggetti con più di 35 anni (45,3% rispetto al 44,2% nel 2004 e al 37% nel 2000). 15 Le cause sono tante e tali che risulta molto difficile riassumerle in breve, soprattutto perché legate sia a motivazioni di tipo sociale (relazioni familiari, sociali, etichettamento, ruolo, capacità di accesso alle risorse, ecc...) sia a motivazioni più prettamente psicologiche (differente senso di sé, autonomia, processo di dipendenza, ecc...). 17
18 Fig. 6 - Utenti tossicodipendenti per classi di età (Anni 2001 e 2005, Valori %) < > L'invecchiamento dei pazienti nei SerT è dovuto principalmente ad un effetto di ritenzione in trattamento dei pazienti che potrebbe a sua volta essere l espressione di un aumento: a) della durata media dei trattamenti; b) del periodo di soggiorno presso le comunità terapeutiche; c) del numero di utenti in trattamento metadonico di mantenimento. 3.5 Sostanze nuove e vecchie Come visto nei capitoli precedenti, lo scenario dell'uso di sostanze tra i giovani sta rapidamente e fortemente modificandosi. A sostanze quali l eroina, negli ultimi periodi si sono affiancate le cosiddette "nuove droghe" che di nuovo hanno esclusivamente le modalità d'uso e non la composizione chimica. Se nel passato vi era una netta quota di persone che usavano prevalentemente eroina come sostanza primaria 16 (50-60% per i nuovi ingressi e 70-80% per il totale degli utenti), nel tempo le "nuove droghe" (sarebbe più corretto parlare di nuovo uso) hanno coinvolto sempre più frequentemente i nuovi utenti, soprattutto a seguito di un cambiamento nel mercato e nel consumo. Se il 2004 si è caratterizzato per un deciso aumento percentuale dei soggetti seguiti per problematiche prevalenti connesse al consumo di cocaina e a un conseguente calo di consumatori di eroina, nel 2005 questa tendenza si è rovesciata: i soggetti seguiti per problemi legati all eroina sono arrivati al 73% (in aumento rispetto al 69,3% del 2004 ma non ancora giunti al 76,5% del 2003), mentre coloro che sono entrati in trattamento per cocaina sono scesi al 16,1% (in diminuzione dal 18,4% del 2004 e in crescita rispetto il 14,5 del 2003). Questo dato appare una volta di più correlato al calo di utenza del carcere, tant è che nel 2004 ben il 47% di coloro che utilizzavano la cocaina come sostanza d abuso primario erano soggetti detenuti presso la Casa Circondariale di Rimini. Fra la nuova utenza il trend seguito è lo stesso, sebbene le percentuali di consumatori si attestino su valori diversi: l eroina è la sostanza primaria per il 53,9% dei nuovi utenti e la cocaina per il 25,7%, a dimostrazione che le forme di consumo si stanno modificando e che comunque la ricettività dei Servizi per le tossicodipendenze si dimostra ugualmente elevata e 16 E' opportuna una breve premessa metodologica, al fine di distinguere la cosiddetta sostanza primaria dalle altre sostanze assunte dalla persona che si presenta ai Ser.T. della provincia di Rimini. Per sostanza "primaria" si intende la sostanza d'abuso che, nel momento di accesso al servizio, presenta la maggiore problematicità. In un certo senso il concetto di sostanza primaria rimanda a procedure di rilevazione dei dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha adottato delle definizioni condivise a livello nazionale per permettere una interpretazione comune dei dati dei Ser.T., più che a criteri clinici. 18
19 pronta ad affrontare i cambiamenti che il fenomeno del consumo di sostanze evidenzia nel corso del tempo. Fig. 7 - Sostanza primaria assunta dai "nuovi utenti" (Anni Valori %) Eroina Cocaina Cannabinoidi Fig. 8 Tossicodipendenti totali in carico al Ser.T. suddivisi per sostanza d abuso primaria (Anni Valori %) Eroina Cocaina Cannabinoidi Negli ultimi anni l'ausl di Rimini risulta, a livello regionale, fra quelle con la maggior quota percentuale di utenti cocainomani in carico, con valori maggiori rispetto alla media regionale (14,9%). Questo elemento denota una forte caratterizzazione della provincia di Rimini rispetto ad altre. Questo si spiega sia con la rilevanza del consumo di cocaina sul territorio, sia con il traffico di cocaina molto forte in questo territorio a causa delle mafie e della ndrangheta. Nell ultimo quinquennio, anche i consumatori di cannabinoidi hanno visto aumentare i loro accessi: dal 2001 la quota di assuntori di questa sostanza è decisamente cresciuta, passando dal 5,7% al 9%. Molto meno consistenti dal punto di vista quantitativo sono gli altri tipi di dipendenze, quali l'assunzione di barbiturici, crack o metadone del cosiddetto "mercato grigio", cioè non prescritto da medici. Dagli elementi in nostro possesso, inoltre, si evidenzia come la proporzione di utenti che si rivolge al SerT, per problemi correlati all uso di ecstasy o alle cosiddette droghe ricreazionali, è molto basso o quasi inesistente. Nel 2005 la percentuale di soggetti che risultava aver dichiarato l uso di ecstasy sia come uso primario o secondario era pari a meno dell 1% sia nei nuovi accessi sia nell utenza in generale. Negli ultimi anni invece, al Servizio per le dipendenze si è affacciato un nuovo fenomeno, il consumo e/o l'abuso di più sostanze, comportamento che il più delle volte non è ascrivibile 19
20 ad un semplice uso occasionale ma che delinea una vera e propria politossicodipendenza: il 77,2% dei soggetti in trattamento durante il 2005 assumeva almeno due sostanze (dato che troviamo confermato anche nella nuova utenza). Fig. 9 - Distribuzione delle sostanze d'uso tra gli utenti in carico (Anno Valori % multipli*). % con 1 sost. Ecstasy Alcol Cannabinoidi Nuovi utenti Tutti gli utenti Cocaina Eroina * Il totale non si somma in quanto gli utenti hanno usato contemporaneamente più sostanze. L'eroina rimane la sostanza elettiva che spinge gli utenti, soprattutto quelli storici, a rivolgersi ai servizi: il 75,3% di tutti gli utenti era dipendente da questa sostanza in fase di ingresso al Ser.T. (sia come sostanza primaria sia come secondaria); mentre caratterizza la domanda d aiuto nel 57,5% dei nuovi utenti. La modalità di assunzione più usata nel caso dell eroina è quella parentale (73,6%), mentre nel caso della cocaina la via iniettiva viene utilizzata solo nel 7,3% dei casi. La differenza tra le diverse modalità di assunzione assume valore anche in funzione dell età del consumatore. La differenza è infatti rilevante facendo il confronto tra giovani tossicodipendenti (sotto i 30 anni) e adulti: i giovani prediligono assumere eroina fumandola o inalandola (52,2% contro un 13,6% degli ultra 30enni). Questo dato, probabilmente, è attribuibile ad uno stereotipo presente nei giovani consumatori, secondo i quali l eroina fumata o inalata è meno pericolosa dal punto di vista dell addiction e della tossicità, rispetto all utilizzo endovenoso, evidenziando così una bassa conoscenza sui reali effetti della sostanza. Tab. 3 - Modalità di assunzione dell'eroina e della cocaina (Anno Valori % e assoluti). Eroina Sostanza Cocaina Modalità Giovani Adulti Giovani Adulti Endovena 47,8 86,4 3,3 10,0 Inalata 11,9 8,8 82,0 82,2 Fumata 40,3 4,8 14,7 7,8 Totale % 100,0 100, Casi validi Nel 2005 il 57,9% dei nuovi utenti e il 48,4% del totale dell utenza usava cocaina all'ultima rilevazione, sia da sola sia accompagnata da qualche altra sostanza. Lo stesso profilo, con dimensioni diverse, lo si ha per i cannabinoidi, usati dal 43,9% dei nuovi utenti e dal 35% del totale dell'utenza. 20
21 Alla luce di questi dati è dunque possibile affermare che la politossicodipedenza o l'uso contemporaneo di più sostanze è il nuovo modello di consumo dell utenza SerT dell'ausl di Rimini. Risulta più che mai un fenomeno in continua evoluzione, dove la sperimentazione e il passaggio da una sostanza all'altra sono più frequenti di quanto avveniva in passato. Occorre ripensare a nuovi modelli e nuovi approcci sia per la prevenzione primaria, sia per il recupero e per il reinserimento sociale di queste persone. Se da una parte i servizi sono orientati ad un offerta di trattamenti sempre più specialistica (eroina, cocaina, alcol, ecc ), dall altra questo implica un rischio di settorializzazione e frammentazione degli interventi e di semplificazione della problematica dell utente. Non a caso, infatti, sempre più spesso si assiste a fenomeni di migrazione da una sostanza all altra anche da parte dell utenza storicamente in carico. 21
22 L utenza alcoldipendente e tabagista 4 Negli ultimi anni l'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato nell'abuso di bevande alcoliche un problema prioritario di Sanità Pubblica in quanto fattore di rischio per gravi patologie organiche (epatopatie, cirrosi, etc.), per gravi psicopatologie della sfera affettiva e cognitiva (depressione, suicidio, delirium, demenza, etc.), per gravi disturbi del comportamento sociale e sessuale (aggressività e violenze, soprattutto nell'ambito della famiglia), per l'assenteismo sul lavoro, i frequenti ricoveri ospedalieri, gli incidenti stradali e sul lavoro. L alcol aumenta il rischio di mortalità per cirrosi di 27 volte negli uomini e 35 nelle donne, ed è la causa più diffusa di epatocarcinoma in Italia. Il rischio è maggiore se l inizio dell abuso è dopo i 45 anni e se il consumo è concentrato in grandi quantità occasionali, mentre è ridotto con un consumo moderato e continuo (come nel caso di chi beve vino durante i pasti 17 ). Il rapporto sull alcol del 2004 dell OMS evidenzia che, rispetto a qualche anno fa, gli italiani in media bevono meno. E in diminuzione l ospedalizzazione legata all alcol ed è invece in aumento il numero di alcolisti che si rivolgono a centri specializzati. Tuttavia si sta diffondendo l abitudine di bere al di fuori dei pasti ed è in aumento il consumo di alcol tra i giovani e le donne. Per questo, la riduzione dei danni legati all alcol è uno degli obiettivi principali del Piano nazionale di prevenzione, approvato da tutte le Regioni italiane. I risultati dell indagine Eurobarometro 2002, promossa dalla Commissione europea, sottolineano che il numero di italiani che dichiara di non ritenere pericoloso il consumo di alcol è del 66% (quota leggermente superiore alla media europea che è al 62%) facendo anche registrare il primato europeo della precocità, dichiarando un età media di avvio al consumo alcolico di circa 2 anni e mezzo inferiore rispetto alla media europea (12,2 anni rispetto ai 14,6 dell Unione europea). Secondo alcune stime in Italia su 33 milioni di bevitori ci sarebbero 4 milioni di persone che presentano problemi connessi all uso di alcol ed 1 milione e 600 mila alcolisti. Il numero di decessi direttamente collegati all alcol è stimato intorno ai casi annui, di cui circa la metà per cirrosi epatica e circa il 10% per incidenti stradali avvenuti sotto l effetto di sostanze alcoliche 18. L OMS suggerisce che nei paesi industrializzati l alcol sia la causa del 2% della mortalità complessiva, mentre in Italia, la Società Italiana di Alcologia stima che i decessi attribuibili ai problemi e alle patologie alcolcorrelati risultino pari al 3%, andando a costituire la terza - quarta causa di morte 19 (la prima tra i giovani al di sotto dei 25 anni di età). Inoltre, per i giovani l alcol, oltre ad essere la causa del 50% degli 8mila decessi annui, è responsabile di 170mila ricoveri e di 20mila invalidità permanenti conseguenti a guida in stato di ebbrezza. 17 Carmela Loguercio - cattedra di Gastroenterologia, Seconda università di Napoli. 18 Stime fornite dal Gruppo Epidemiologico della Società Italiana di Alcologia, Istituto Eurispes. 19 Commissione Mista Società Italiana di Alcologia, Istituto Superiore di Sanità. Secondo Rapporto Speciale del GESIA, Consumo di alcol, prevalenza dei bevitori, frazioni alcol - attribuibili e mortalità alcol - attribuibile, Italia, , Ottobre 1997, in Tempo Medico, n 609,
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