I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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- Linda Gabriela Grillo
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1 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
2 POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA THE EDUCATION ACT, CATEGORIE DI DISABILITÀ WARNOCK REPORT, 1978 INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) ANNI 2000 FOCALIZZAZIONE SUL BENESSERE DEL BAMBINO, PERSONALIZZAZIONE SOCIALE E PEDAGOGICA, SEN. NUOVO APPROCCIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE DISABILITÀ
3 ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health) O.M.S. Organizzazione Mondiale della Sanità
4 LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ICD, 1970 EZIOLOGIA PATOLOGIA MANIFESTAZIONE CLINICA ICIDH 1980 MALATTIA O DISTURBO MENOMAZIONI - DISABILITÀ - - HANDICAP ICF, 2001 FUNZIONAMENTO DISABILITÀ - SALUTE
5 Scopi dell ICF fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute,delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate; Stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, tra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici e la popolazione, incluse le persone con disabilità Rendere possibile il confronto fra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e in periodi diversi Fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari.
6 INCLUSIONE, cioè Essere parte a tutti gli effetti della scuola locale con compagni della stessa età e studiare le stesse cose (Hall, 1996) L inclusione si può capire come un estensione dello scopo della scuola comune nell accettazione di una più ampia diversità tra gli alunni (Clark, Dyson and Millward, 1995) L inclusione descrive il processo per cui la scuola cerca di rispondere agli alunni come persone riconsiderando la sua organizzazione e l offerta curricolare (Sebba, 1996) Le scuole inclusive sono organizzazioni che trovano soluzioni ai problemi e che perseguono una missione in cui si accentua l opportunità allo studio di tutti gli alunni (Rouse and Florian, 1996a) È l educazione di alunni con disabilità nella scuola comune
7 Education Act UK, 1996 Un bambino con Bisogni Educativi Speciali (S.E.N.) è quello che: ha una difficoltà di apprendimento che richiede interventi di educazione speciale.
8 BES_DEFINIZIONE MINISTERIALE BES sono problematiche/difficoltà derivanti dallo «svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e /o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse». (Direttiva 2012)
9 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L AREA DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO viene indicata come AREA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Special Educational Needs o BES). Comprende tre sotto-categorie: 1. Disabilità 2. Disturbi evolutivi specifici: a. DSA e b. deficit del linguaggio, c. deficit delle abilità non verbali, d. deficit della coordinazione motoria e. deficit dell attenzione e dell iperattività (ADHD). 3. Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
10 I 7 AMBITI DI FUNZIONAMENTO UMANO 1. CONDIZIONI FISICHE 2. STRUTTURE CORPOREE 3. FUNZIONI CORPOREE 4. ATTIVITÁ PERSONALI 5. PARTECIPAZIONE SOCIALE 6. CONTESTO AMBIENTALE 7. CONTESTO PERSONALE
11 BES da CONDIZIONI FISICHE difficili ospedalizzazioni malattie acute/croniche (diabete, allergie, ecc.) lesioni fragilità anomalie cromosomiche ecc.
12 BES da menomazioni nelle STRUTTURE CORPOREE mancanza di arti mancanza o anomalie in varie parti anatomiche altre anomalie strutturali
13 BES da deficit nelle FUNZIONI CORPOREE difficoltà cognitive (attenzione, memoria, ecc.) difficoltà sensoriali difficoltà motorie ecc.
14 BES da ostacoli presenti nei FATTORI CONTESTUALI PERSONALI problemi emozionali problemi comportamentali scarsa autostima scarsa autoefficacia stili attributivi distorti scarsa motivazione difficoltà nell identità e nel progetto di Sé ecc.
15 BES da ostacoli presenti nei FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI famiglia problematica pregiudizi ed ostilità culturali difficoltà socioeconomiche ambienti deprivati/devianti scarsità di servizi scarsa preparazione/disponibilità degli insegnanti materiali di apprendimento inadeguati. ecc. ecc.
16 BES da difficoltà nelle ATTIVITA PERSONALI, cioè scarse capacità di apprendimento applicazione delle conoscenze pianificazione delle azioni autoregolazione comunicazione/linguaggi interazione/relazione autonomia personale/sociale ecc.
17 BES da difficoltà od ostacoli nella PARTECIPAZIONE SOCIALE difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei contesti dell istruzione (integrazione nelle attività scolastiche) difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei contesti della vita extrascolastica e di comunità
18 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITÀ / PAI La proposta-piano annuale per l inclusività, elaborata dal GLI, è discussa e deliberata dal Collegio dei docenti È parte integrante del POF È inviato all USR di competenza per l assegnazione delle risorse
19 CARATTERI DEL PAI IL PAI è UN DOCUMENTO PEDAGOGICO E NON BUROCRATICO NON È UN PIANO FORMATIVO PER GLI INCLUSI MA è UN PIANO PER RENDERE CONCRETA L INCLUSIONE È LO SFONDO SU CUI SVILUPPARE UNA DIDATTICA ATTENTA AI BISOGNI DI CIASCUNO NEL REALIZZARE OBIETTIVI COMUNI IL PAI SONO LINEE GUIDA CHE PERMETTONO DI RILEVARE IL GRADO DI INCLUSIVITÀ ESISTENTE NELLA NOSTRA SCUOLA CONSENTE DI PROGRAMMARE GLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
20 Piano Didattico Personalizzato / PDP 1 1. È deliberato dal Consiglio di Classe o di sezione 2. Si verbalizza la motivazione del PDP: a. se clinica cioè con certificazione clinica o diagnosi; b. psico-pedagogica e didattica; su autonoma valutazione dei docenti interessati; c. se d ordine sociale, su segnalazione degli operatori dei servizi sociali. 3. È firmato dal DS o suo delegato, dai docenti e dalla famiglia 4. È autorizzato dalla famiglia nelle parti in cui è necessario trattare dati sensibili. 5. Documenta alle famiglie le strategie d intervento programmate 6. È obbligatoria la sua deliberazione/adozione in presenza di alunni con BES anche nell anno scolastico in corso, che ha natura di sperimentazione
21 Piano Didattico Personalizzato / PDP 2 7. Il PDP contiene: - Il percorso individualizzato e/o personalizzato, elaborato collegialmente - l indicazione delle «idonee strategie di intervento e i criteri di valutazione degli apprendimenti» - l individuazione dei livelli minimi attesi per le competenze in uscita da conseguirsi nelle progettazioni didattico-educative - l indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative necessarie 8. Modelli di PDP si trovano nel sito del MIUR. «Le scuole con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010, dal DM 5669/2011 e dalle Linee guida».
22 GIURISPRUDENZA SUI BES NON ESISTE ANCORA SI DEVE FARE RIFERIMENTO ALLA GIURISPRUDENZA DEI TAR IN MATERIA DI DSA PRINCIPI RICAVABILI DALLA GIURISPRUDENZA SUI DSA: DIFETTO DI MOTIVAZIONE MANCATA ADOZIONE DI MISURE DI SOSTEGNO INDIVIDUALIZZATE MANCATA ADOZIONE DEL PDP MANCATO RISPETTO DA PARTE DEI DOCENTI RIGUARDO AL PDP IL VERBALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
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