Autovalutazione di istituto per l inclusività

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1 USR Lombardia Ufficio XI - CTRH Brescia e hinterland Integrazione e inclusione: una scuola di qualità per tutti Autovalutazione di istituto per l inclusività Primarosa Bosio 22 maggio 2014, IPS P. Sraffa

2 Gli argomenti di oggi La Valutazione dell organizzazione: - stato dell arte - modelli valutativi - autovalutazione d istituto e PAI 2 USR Lombardia Formazione BES

3 La Valutazione dell organizzazione Per inclusione scolastica intendiamo un processo volto rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e all'apprendimento che possono derivare dalla diversità umana in relazione a differenze di genere, di provenienza geografica, di appartenenza sociale, di condizione personale. L inclusione è un processo che coinvolge tutta la comunità scolastica, che ne condivide i principi e si attrezza per concretizzarli nella pratica didattica ed educativa. La normativa ci chiede di valutare la qualità dei nostri processi inclusivi e di individuare fattori di miglioramento in un processo a spirale 3 USR Lombardia Formazione BES

4 Valutazione dell inclusività C.M. n 8 del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica. Indicazioni operative Azioni a livello della singola istituzione scolastica La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola sono finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi. Da tali azioni si potranno inoltre desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale. A tal fine possono essere adottati sia strumenti strutturati reperibili in rete [come l Index per l inclusione o il progetto Quadis ( sia concordati a livello territoriale. Ci si potrà inoltre avvalere dell approccio fondato sul modello ICF dell OMS e dei relativi concetti di barriere e facilitatori 4 USR Lombardia Formazione BES

5 Valutazione dell inclusività Come si vede, il compito è demandato alla singola istituzione scolastica, con modalità di lavoro che possono essere ricondotte alla autoanalisi d istituto, così definibile: Autoanalisi d Istituto un ispezione sistematica (descrizione e analisi) da parte di una scuola dell attuale funzionamento della scuola stessa come primo passo di un processo di miglioramento (Van Velzen 1982; ricognizione Ocse-Ceri sulle esperienze autovalutative in Europa). 5 USR Lombardia Formazione BES

6 Articolando: - un ispezione sistematica (descrizione e analisi): attività valutativa volta ad acquisire informazioni sulla natura dell oggetto considerato e ad accertarne il valore e il merito attraverso modalità rigorose e formalizzate - da parte di una scuola : quindi un soggetto collettivo interno alla scuola - dell attuale funzionamento della scuola stessa: cioè di un insieme di condizioni organizzative ed educative che qualificano l erogazione del servizio formativo da parte di un determinato Istituto scolastico - come primo passo di un processo di miglioramento: attività finalizzata a promuovere un cambiamento delle condizioni di apprendimento utile ad un più efficace perseguimento degli obiettivi educativi della scuola 6 USR Lombardia Formazione BES

7 L autoanalisi d istituto in questa accezione si differenzia da altre pratiche simili, quali l analisi organizzativa, l autovalutazione e la riflessione interna alla scuola in quanto: - il suo scopo è produrre un processo di cambiamento - il suo oggetto è l istituto scolastico come sottosistema organizzato dotato di una autonomia sostanziale e inserito in un determinato contesto ambientale - la sua modalità di lavoro è una valutazione interna fondata su un accertamento sistematico della qualità dei processi e dei prodotti educativi della scuola da parte degli stessi soggetti che operano in essa Per i concetti relativi all autoanalisi di istituto ci siamo avvalsi di: Mario Castoldi, Pensare in grande, agire in piccolo: una proposta di ricerca-formazione; sta in: a cura di P. Bosio, V. Fabricatore, Valutazioni, Franco Angeli Ed., Milano, 2004, pagg USR Lombardia Formazione BES

8 Le scuole italiane hanno sviluppato nel tempo numerosi modelli di autoanalisi, anche in assenza di una cornice nazionale di riferimento. Attualmente si sta sperimentando un Sistema Nazionale di Valutazione che permetterà di completare il percorso. Sistema Nazionale di Valutazione SNV Interazione tra autovalutazione della singola scuola e valutazione esterna da parte di team di valutatori, per individuare piste di miglioramento da attuare in un tempo definito, con successiva verifica e rendicontazione sociale (DPR 28 marzo 2013, n. 80 Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione) 8 USR Lombardia Formazione BES

9 Progetti sperimentali in atto da parte di INVALSI: VALES: l autovalutazione precede l intervento del team di valutatori Valutazione e miglioramento: il team di valutatori interviene all inizio del percorso e suggerisce alla scuola piste di miglioramento Osservazione delle attività in classe da parte di un esperto esterno Come si vede, l autovalutazione è un momento imprescindibile del percorso valutativo, premessa indispensabile per la condivisione del processo di miglioramento da parte di tutti gli attori. 9 USR Lombardia Formazione BES

10 Valutazione dell inclusività Come si situa in questo panorama la autovalutazione del grado di inclusività della scuola? Si tratta di individuare indicatori realistici per migliorare questo aspetto. I modelli a disposizione sono molti, fra gli altri: Caf Common Assesment Framework Modello rete europea delle Scuole che Promuovono Salute Index per l inclusione Quadis, Kit per l autoanalisi e l autovalutazione d istituto sull integrazione Altro 10 USR Lombardia Formazione BES

11 Modello CAF Deriva dal CAF europeo per la valutazione dell operato delle Amministrazioni pubbliche Si articola in Fattori abilitanti e Risultati per ottenere Innovazione e apprendimento Fattori abilitanti: azioni e risorse messe in campo per raggiungere gli obiettivi Risultati: realizzazioni della scuola, ottenute applicando i fattori abilitanti Alla base del processo viene posto il ciclo di Deming (plan, do, check, act), l indagine viene condotta da un Gruppo di lavoro, la restituzione si concretizza in una matrice radar che evidenzia graficamente i punti di forza e di debolezza. Una evoluzione del CAF prevede un feedback esterno (CEF, CAF External Feedback) Sito USR Lombardia 11 USR Lombardia Formazione BES

12 CAF e sistema nazionale di valutazione Il modello CAF e il Sistema nazionale di valutazione Fattori abilitanti Risultati Innovazione e apprendimento 12 USR Lombardia Formazione BES

13 Modello della rete Promozione della salute La rete lombarda delle Scuole che promuovono Salute (SPS) è frutto di un accordo tra USR e Regione Lombardia, con riferimento al network "School for Health in Europe" Centrale è il nuovo concetto di salute, non più come assenza di malattia ma come stato di benessere fisico, psichico e sociale (alla base anche dell ICF) La scuola si impegna nei propri progetti di miglioramento a: 1. Sviluppare le competenze individuali 2. Qualificare l ambiente sociale 3. Migliorare l ambiente strutturale e organizzativo 4. Rafforzare la collaborazione comunitaria La prima fase del progetto di miglioramento è costituita dall autoanalisi di istituto, che si articola in somministrazione di questionari, analisi di dati strutturali, elaborazione di un cruscotto di indicatori in base ai quali decidere gli obiettivi di miglioramento Sito Regione Lombardia e USR Lombardia 13 USR Lombardia Formazione BES

14 Modello della rete Promozione della salute: dati 14 USR Lombardia Formazione BES

15 Modello della rete SPS: questionario di autovalutazione 15 USR Lombardia Formazione BES

16 Modello rete SPS: il cruscotto indicatori 16 USR Lombardia Formazione BES

17 INDEX: analizza i processi di inclusione QUADIS: analizza i processi di integrazione KIT QUADIS 17 USR Lombardia Formazione BES

18 Valutazione dell inclusività Inclusione e integrazione sono due termini che vengono intesi, nel dibattito attuale, in almeno tre modi: 1. i due termini sono sinonimi (Vedi Linee guida del 2009 sull integrazione degli alunni con disabilità) 2. i due termini si contrappongono (Fornasa, Medeghini): l integrazione va superata perchè non ha raggiunto lo scopo, non servono più garanzie specifiche, ma una scuola diversa per tutti 18 USR Lombardia Formazione BES

19 Valutazione dell inclusività 3. integrazione come parte del processo di inclusione Integrazione: insieme di politiche e metodologie atte a garntire il massimo sviluppo possibile per alcune categorie di persone con BES, con pedagogia speciale Inclusione: cornice fatta di didattica e clima, una scuola che cambia per accogliere tutti Quindi stesse finalità: l integrazione pone l accento su alcuni gruppi, l inclusione fornisce la cornice generale per tutti (Università Bolzano) 19 USR Lombardia Formazione BES

20 L'integrazione è un processo innescato dalla presenza di un alunno con disabilità, che può presentare incapacità e difficoltà dipendenti dal suo deficit che richiedono cambiamenti ad hoc per quella situazione, al fine di permettergli il massimo delle possibilità di partecipazione all apprendimento L'inclusione è un processo intenzionale che parte dalla scuola, volto a rendere accessibile a tutti la partecipazione all apprendimento, anche a coloro che hanno temporaneamente o stabilmente difficoltà. Il processo può essere avviato indipendentemente dalla presenza di un alunno con disabilità. L integrazione incrementa il tasso di inclusività della scuola In una scuola inclusiva l'integrazione è agevolata Gruppo ricerca QUADIS 20 USR Lombardia Formazione BES

21 Valutazione dell inclusività Procediamo ad una analisi comparata dei due modelli attraverso i seguenti elementi: Definizione del modello Struttura e Processo Strumenti Attori e tempi I materiali relativi ai due modelli sono stati elaborati da Silini e Bosio, Gruppo QUADIS 21 USR Lombardia Formazione BES

22 Cosa è È uno strumento per l autovalutazione e l automiglioramento, rivolto alle istituzioni scolastiche che hanno come obiettivo la trasformazione della loro cultura e delle loro pratiche per arrivare a essere delle scuole inclusive. L autoanalisi di istituto è correlata alla produzione di un progetto per migliorare l inclusività, attraverso il superamento degli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione di ogni alunno L attenzione viene posta: - su tutti gli alunni della scuola, non si limita agli alunni disabili o agli alunni con bisogni educativi speciali, ma prende in carico l insieme delle differenze - ai valori e alle condizioni dell insegnamento e dell apprendimento Richiede la presenza di un amico critico che aiuta la scuola nelle varie fasi e fornisce un feedback esterno 22 USR Lombardia Formazione BES

23 Nasce in Inghilterra in un sistema misto, in cui sono presenti scuole normali e scuole speciali; a partire dal Rapporto Warnok del 1978 (Prima definizione di Bisogni Educativi Speciali, SEN, Special Educational Needs), ha la finalità di sostenere le scuole che vogliono essere inclusive, accogliendo sia gli alunni con disabilità che quelli con altri bisogni L Index viene pubblicato nel 2000 dal Centre for Studies on Inclusive Education (tradotto da Ianes e Dovigo per Erickson nel 2008) La versione iniziale è stata testata in sei scuole primarie e secondarie, una versione rivista è stata valutata attraverso un programma dettagliato di ricerca-azione svolto in 17 scuole appartenenti a quattro differenti LEA (Local Education Authority In italia viene attualmente sperimentato in Trentino e Alto Adige (vedi L Index per l inclusione nella pratica, Ed. F. Angeli) e in una rete di scuole romana 23 USR Lombardia Formazione BES

24 La vita della scuola viene analizzata secondo 3 dimensioni: culture, politiche, pratiche 24 USR Lombardia Formazione BES

25 A. Le culture si riferiscono all orizzonte dei valori, delle convinzioni, delle abitudini. Mutare le culture in senso inclusivo è il presupposto per il cambiamento virtuoso A. Le politiche riguardano la gestione della scuola e del suo cambiamento A. Le pratiche concernono le attività di insegnamento e apprendimento, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse 25 USR Lombardia Formazione BES

26 Ogni dimensione contiene due sezioni Sezione A.1 Costruire comunità Sezione B.1 Sviluppare la scuola per tutti Sezione C.1 Coordinare l apprendimento Sezione A. 2 Affermare valori inclusivi Sezione B.2 Organizzare il sostegno alla diversità Sezione C.2 Mobilitare risorse A sua volta ogni sezione è declinata in diversi indicatori ( 44 in totale) che rappresentano il livello direttamente osservabile e misurabile di un determinato aspetto sulla base di dati e situazioni precise. Ad ogni indicatore corrispondono una serie di domande che esplorano nel dettaglio la realtà della scuola 26 USR Lombardia Formazione BES

27 Dimensioni sezioni Strutturano l analisi della realtà scolastica Indicatori Aiutano a individuare le situazioni che necessitano di un intervento Domande Aiutano a entrare nei dettagli delle situazioni evidenziate dagli indicatori 27 USR Lombardia Formazione BES

28 Esempio indicatori con domande DIMENSIONE A. Creare culture inclusive sezione A.1 Costruire comunità indicatore A.1.2 Gli alunni si aiutano l un l altro. 1.Gli alunni cercano e offrono aiuto ai compagni, quando necessario? 2. I lavori esposti in classe valorizzano il lavoro cooperativo, oltre che i risultati individuali? 3. Gli alunni segnalano allo staff docente quando loro o un compagno hanno bisogno di aiuto? 4. L amicizia e il sostegno reciproco sono attivamente incoraggiati? 5. L amicizia tra gli alunni è frutto di condivisione più che di competizione? 6. Gli alunni evitano epiteti razzisti, sessisti, omofobici, abilisti o di altro genere? 28 USR Lombardia Formazione BES 28

29 Il processo 29 USR Lombardia Formazione BES 29

30 Gli strumenti L analisi della scuola viene effettuata tramite questionari con domande chiuse e aperte. I questionari, basati sugli indicatori, sono rivolti al personale scolastico, alle famiglie, agli alunni I questionari possono essere modificati per adattarsi al contesto La valutazione degli esiti è condotta dal gruppo di lavoro con il supporto dell amico critico 30 USR Lombardia Formazione BES

31 INDEX Attori: gruppo di lavoro (Dirigente Scolastico e docenti), amico critico Tempi: tre anni per l intero processo di autovalutazione e automiglioramento, nelle ultime esperienze ridotti a due 31 USR Lombardia Formazione BES

32 Cosa è E uno strumento di autoanalisi e autovalutazione sulla qualità dell integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità, rivolto alla singola istituzione scolastica E un kit, scaricabile online, che contiene strumenti per l indagine e un SW di rielaborazione dati con produzione di grafici Serve ad individuare i punti di forza, da valorizzare, e gli elementi critici, da migliorare, dei processi di integrazione in atto Fornisce elementi per analizzare la qualità dell offerta formativa complessiva Può essere fatto in rete con altre scuole per innescare sinergie virtuose 32 USR Lombardia Formazione BES

33 Il kit QUADIS raccoglie i contributi di due filoni di ricerca che a vario titolo coinvolgono le scuole italiane a partire dagli anni 80: la valutazione dell organizzazione (qualità, autoanalisi e autovalutazione d istituto, processualità, complessità) la qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità (attenzione alla persona intera (autonomia, relazione, sfera cognitiva), interistituzionalità, individualizzazione e personalizzazione, attenzione alla cultura implicita dell organizzazione) Il kit viene sperimentato in una rete di scuole lombarde e pubblicato sul sito nel 2011, attualmente è stato visionato e scaricato da 620 scuole in tutta Italia. Nel sito, oltre al kit da scaricare, sono presenti numerosi materiali di approfondimento. 33 USR Lombardia Formazione BES

34 La struttura L analisi si sviluppa in tre ambiti: Ambito didattico-educativo: come la scuola sviluppa le potenzialità e tiene sotto controllo il processo di apprendimento di tutti gli alunni? - Ambito organizzativo: come la scuola si organizza per indirizzare, gestire e supportare il processo di integrazione? - Ambito culturale-professionale: come la scuola pratica la cultura dell integrazione sia al suo interno che nel contesto territoriale? 34 USR Lombardia Formazione BES

35 Contesto: campo generale in cui si inserisce l oggetto, con caratteristiche, lessico, regole ecc. sue proprie Oggetto: cosa si sceglie di valutare, scelta politica (risultato di una valutazione comune sulla strategicità dell oggetto), oltre che tecnica e scientifica) Ambito: oggetto contestualizzato, in questo caso 3 ambiti Domanda valutativa: definisce i parametri entro cui si muove la ricerca Criterio: giudizio che permette di articolare, specificare e assegnare valore agli oggetti della valutazione Per ogni ambito la domanda valutativa si incrocia con i criteri e dà origine al Fattore di qualità: contiene i requisiti ritenuti indispensabili per definire la qualità delle scelte fatte dalla scuola, si articola in Indicatori: concetto semplice, specifico, osservabile che permette di passare dal livello astratto a quello empirico RIPROGETTAZIONE per miglioramento Variabili operative: traduzione operativa degli indicatori REPORT SW per elaborazione dati Strumenti per l indagine: contengono le variabili operative 35 USR Lombardia Formazione BES

36 fattore di qualità: articolazione della domanda valutativa, che contiene i requisiti che caratterizzano e distinguono, secondo le scelte di valore del Gruppo Regionale di Ricerca, la qualità delle azioni intraprese dalla scuola per l integrazione. I fattori di qualità sono gli elementi cruciali per comprendere la filosofia complessiva dell'impianto d'indagine; di seguito alcuni esempi, nel sito in Presentazione l elenco completo e articolato. Criterio: equità (ridurre le disuguaglianze, far emergere le competenze individuali) Ambito didatticoeducativo Come la scuola sviluppa le potenzialità e tiene sotto controllo il processo di apprendimento di tutti gli alunni? Fattore di qualità: Garantendo nella classe il riconoscimento e il rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento di ognuno 36 USR Lombardia Formazione BES

37 indicatore: concetto semplice, specifico, osservabile che permette di passare dal livello astratto a quello empirico; ad ogni fattore di qualità sono solitamente correlati più indicatori. Di seguito un esempio, nel sito l elenco completo e articolato Fattore di qualità 9: Garantendo nella classe il riconoscimento e il rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento di ognuno 9.1 frequenza delle attività di lezione (non frontali e frontali) rivolte all intera classe in cui l allievo disabile è consapevolmente coinvolto in relazione alla tipologia della disabilità 9.2 rispetto degli orari di lezione e delle regole comuni da parte dell alunno con disabilità e in relazione alla tipologia della disabilità 9.3 grado di utilizzo di canali di comunicazione alternativi e funzionali allo specifico handicap da parte di insegnanti e compagni 9.4 grado di utilizzo di mediatori didattici diversificati in relazione alle esigenze degli alunni 9.5 rispetto dei tempi e dei bisogni di apprendimento dell alunno con disabilità e di tutta la classe 37 USR Lombardia Formazione BES

38 variabili operative: esplicitazione operativa del concetto semplice e verificabile definito attraverso l'indicatore; come per il fattore di qualità, ogni indicatore viene esplorato con più variabili operative, rivolte ai diversi interlocutori attraverso gli strumenti di rilevazione. Di seguito un esempio. Indicatore 9.5: rispetto dei tempi e dei bisogni di apprendimento dell alunno con disabilità e di tutta la classe Capita che per rispettare le esigenze di un alunno con disabilità vengano modificati i ritmi di lavoro di una classe? (IDS) Dal lavoro di nostro figlio abbiamo capito che tutti gli insegnanti delle varie materie preparano materiali e interventi adatti alle sue possibilità (QGDis) In base agli elementi emersi dalla discussione e al parere del conduttore e del verbalizzatore, il gruppo ritiene di fornire la seguente valutazione su quanto la scuola sta facendo per garantire nelle classi il riconoscimento e il rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento di ognuno (FgS) Nei PEI esaminati sono stabilite delle relazioni tra i bisogni di apprendimento dell alunno con disabilità e i bisogni di apprendimento della classe (AD) 38 USR Lombardia Formazione BES

39 Il processo Fase 1 Istruttoria: delibera del Collegio dei docenti e costituzione del Gruppo di lavoro Fase 5 Realizzazione: azioni conseguenti al progetto di miglioramento nei tempi stabiliti Fase 2 Indagine: somministrazione questionari, effettuazione interviste e focus group Fase 4 Fase 3 Analisi: esame grafici e interpretazione, individuazione elementi positivi e criticità Progettualità: scelta di uno o più oggetti di miglioramento e produzione progetto 39 USR Lombardia Formazione BES

40 Strumenti del dichiarato Strumenti del percepito utenti - Analisi documentale - Intervista al dirigente scolastico - Intervista al docente funzione strumentale - Intervista agli alunni con disabilità (per il secondo ciclo e dove possibile) - Questionario per i genitori di alunni con disabilità - Questionario per i genitori rappresentanti di classe - Questionario per i genitori - Focus group con studenti del secondo ciclo - Questionario e testo con griglia interpretativa per gli studenti del primo ciclo Strumenti del percepito operatori - Questionario per l assistente alla persona/alla comunicazione/educatore - Questionario per i docenti curricolari - Questionario per i docenti di sostegno - Questionario per i collaboratori scolastici - Focus group con docenti curricolari e di sostegno 40 USR Lombardia Formazione BES

41 Attori: - Gruppo di lavoro interno alla scuola (un membro con competenze informatiche), un referente - eventuali collaboratori esterni per interviste e focus group (Gruppo di ricerca disponibile per consulenza) Tempi: - 2/3 mesi per la realizzazione dell indagine e una prima lettura degli esiti; al massimo un anno scolastico per la progettazione e la realizzazione del miglioramento 41 USR Lombardia Formazione BES

42 INDEX - cura molto gli aspetti processuali - i questionari sono pochi e flessibili, il gruppo di lavoro li adatta alla situazione locale - l interpretazione dei dati raccolti necessita di competenze specifiche - è indicata come necessaria la presenza per tutto il percorso di un amico critico esperto - è uno strumento tecnico, lascia gli aspetti processuali nelle mani della scuola - gli strumenti di analisi sono molti e articolati, sia qualitativi che quantitativi, però rigidi - l interpretazione dei dati avviene attraverso i grafici del report, in base ai fattori di qualità e indicatori - l esperto è consigliato per focus e interviste 42 USR Lombardia Formazione BES

43 In sintesi: per elaborare il PAI, cosa dice la normativa Rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività Individuare indicatori realistici Sui quali fondare azioni di miglioramento 43 USR Lombardia Formazione BES

44 Quali indicatori? In attesa della definizione di un panorama nazionale (o internazionale, vedi gli indicatori europei) di indicatori per la qualità dell inclusione, confrontiamoci con le ipotesi di cui sono portatori i vari modelli e con le domande conseguenti. Se nessuna di tali ipotesi ci soddisfa, decidiamo noi quali sono gli aspetti che ci interessa sondare, in relazione ad una nostra ipotesi sulla qualità dell inclusione 44 USR Lombardia Formazione BES

45 Per individuarli, la scuola si fa delle domande Domande generali, ad esempio Quali perturbazioni del sistema siamo in grado di sopportare? Come vogliamo affrontare la complessità delle classi? (con la categorizzazione/le certificazioni? Con l innalzamento dei livelli di tolleranza?) Quale spazio diamo alla cultura delle differenze? Quante fatiche siamo disposti ad affrontare per far evolvere il pensiero dell inclusione? 45 USR Lombardia Formazione BES

46 Domande specifiche Domande specifiche, ad esempio: Che cosa fa la nostra scuola per promuovere l integrazione scolastica e sociale degli studenti con difficoltà? Quali procedure la scuola ha attivato a sostegno dell integrazione? Quali strategie didattiche integranti vengono attivate nelle classi? Esiste/funziona il GLH (ora GLI)? Come concorre la famiglia all integrazione? La nostra scuola conosce utilizza l ICF? Come il territorio promuove l integrazione?. 46 USR Lombardia Formazione BES

47 Per rispondere alle domande E però essenziale che decidiamo una serie di elementi, per garantire serietà ed affidabilità alla nostra indagine: Chi fa le domande? Gruppo di lavoro, il singolo, altri (esterni?), A chi vengono fatte le domande? Dirigente, docenti, team/consigli di classe, personale non docente, educatori, alunni, genitori, stakeholder Come le faccio, con quali strumenti? Questionari, discussioni libere/guidate, interviste, analisi di documenti Come tabulo ed elaboro i dati? 47 USR Lombardia Formazione BES

48 Autoanalisi d istituto e PAI L autoanalisi d istituto non è il PAI, ma fornisce elementi per dare concretezza ai piani di miglioramento, altrimenti a forte rischio di genericità Di seguito qualche esempio di piano di miglioramento di scuole che hanno utilizzato il kit QUADIS 48 USR Lombardia Formazione BES

49 Percentuali Scuola XXX QUADIS - Situazione complessiva Totale ambito didattico - educativo Totale ambito Organizzativo Totale ambito culturale - professionale Totale generale 49 USR Lombardia Formazione BES 49

50 Nonostante, per una serie di problemi contingenti, manchino alcuni strumenti e quindi il totale risulti basso e non corrispondente alla realtà di una scuola molto attenta alle problematiche dell integrazione e dell inclusione, le colonne relative ai tre ambiti sono, a parere della scuola, significative e coerenti, evidenziando come punto di forza l ambito culturale professionale e maggiori criticità negli altri due ambiti. Entrando nell analisi specifica dei fattori di qualità, emergono con precisione i problemi e si ipotizzano soluzioni. 50 USR Lombardia Formazione BES 50

51 percentuali QUADIS Fattori di qualità: ambito educativo - didattico Fattori di qualità 51 USR Lombardia Formazione BES 51

52 FdQ 4: Garantendo la coerenza tra gli obiettivi del PEI, la programmazione della classe e i bisogni individuali rilevati dal contesto e attraverso la diagnosifunzionale Dalla discussione nel focus group è emerso con chiarezza che uno dei problemi principali della programmazione è l adattamento dei testi (peraltro utile anche ai numerosi stranieri ed altri alunni con bisogni educativi speciali ). La scuola attiva un corso di formazione sulla tematica con la Prof.ssa Zaninelli, esperta sull argomento. 52 USR Lombardia Formazione BES 52

53 FdQ 7: Promuovendo e tenendo sotto controllo la spendibilità delle competenze acquisite dagli alunni disabili nel proseguimento degli studi e rispetto all inserimento lavorativo e sociale La scuola ha evidenziato la difficoltà nel tenere rapporti costanti con le secondarie di II grado del territorio e ha attivato brevi stage di una o due mattinate di frequenza presso scuole professionali, sia per presentare i casi in ingresso alle colleghe che li accoglieranno, sia per "tranquillizzare" gli alunni (e le famiglie) sulla nuova scuola 53 USR Lombardia Formazione BES 53

54 percentuali QUADIS Fattori di qualità: ambito organizzativo Fattori di qualità 54 USR Lombardia Formazione BES 54

55 FdQ 15: Prevedendo un ottimale impiego delle risorse umane, finanziarie, strutturali La scuola ha lavorato sull'organizzazione curando il quadro orario in funzione dei progetti e in modo da creare le condizioni per garantire il più possibile un lavoro più collaborativo tra docenti curricolari e docenti di sostegno, offrendo con la pianificazione un aiuto per un miglior utilizzo della risorsa sostegno ai Consigli di Classe 55 USR Lombardia Formazione BES 55

56 FdQ 17: Garantendo forme di valorizzazione e sostegno della professionalità degli operatori La scuola ha attivato una mailing list per la comunicazione e la trasmissione di materiali e informazioni (anche di tipo "professionale-tecnico" come Pei o prove INVALSI facilitate o corsi di aggiornamento FREE presso enti esterni pubblici e non) tra tutti i docenti di sostegno e gli educatori; i"nuovi" insegnanti, senza specializzazione e a volte anche senza esperienza di insegnamento, sono più "seguiti" dai "vecchi. Obiettivo a medio termine: aprire nel sito della scuola uno spazio riservato al sostegno per la raccolta dei materiali e il confronto e uno "aperto" per le famiglie degli alunni BES con notizie, siti web e mappe per facilitare lo studio 56 USR Lombardia Formazione BES 56

57 percentuali QUADIS Fattori di qualità: ambito culturale - professionale Fattori di qualità 57 USR Lombardia Formazione BES 57

58 FdQ 26: Costruendo alleanze strategiche con il territorio e i suoi livelli istituzionali La scuola aveva problemi di coordinamento con le altre istituzioni del territorio, soprattutto per i carichi di lavoro degli operatori; ha ricontattato la UONPIA per la ricostituzione del GLH d istituto 58 USR Lombardia Formazione BES 58

59 Considerazioni finali della docente referente per il progetto QUADIS Ci siamo guardati dentro e stiamo lavorando per sistemare gli ostacoli e io credo che Quadis serva proprio a questo: analisi, diagnosi, cura e poi spero...festa grande per la guarigione (o perlomeno per il miglioramento!)! L'anno prossimo riproveremo ad analizzarci (avremo più di 40 alunni certificati, un numero altissimo di alunni stranieri e moltissimi dsa) 59 USR Lombardia Formazione BES 59

60 Scuola XXY FdQ 19: Promuovendo in tutti gli operatori partecipazione, progettualità, responsabilità e il senso di competenza nei confronti dell organizzazione 60 USR Lombardia Formazione BES 60

61 FdQ 19: origine del grafico Punteggi Presenza dei diversi soggetti interessati nelle riunioni dedicate alla definizione delle scelte organizzative AD In questa scuola gli assistenti/educatori sono rappresentati nel GLH di Istituto QAE In questa scuola i collaboratori scolastici sono rappresentati nel GLH di Istituto QCS In questa scuola quando vengono assegnati gli incarichi di supporto per gli alunni con disabilità, viene chiesto il parere anche ai collaboratori QCS 3 2 0,28 0 In questa scuola tutti si sentono responsabili delle scelte organizzative relative all integrazione degli allievi con disabilità. QCS, QDC, QDSost 1,71 1,84 2,15 61 USR Lombardia Formazione BES 61

62 FdQ 19: miglioramento Nell incontro di restituzione (che la scuola aveva richiesto al Gruppo di lavoro per un aiuto nella lettura degli esiti), si prende atto con un certo stupore del disagio espresso dai collaboratori scolastici, disagio che emerge anche in altri aspetti del report, ad esempio là dove si parla di iniziative di formazione per gli operatori; qualcuno fa notare che tale disagio non è mai stato espresso in altre sedi, ma dalla discussione emerge che in realtà il loro parere non è mai stato richiesto. Il Gruppo di lavoro interno e il Dirigente scolastico decidono quindi di affrontare il problema, che evidentemente non riguarda solo il rapporto con gli alunni disabili, ma si riflette sull intero andamento dell istituzione, coinvolgendo il DSGA e tutto il personale non docente, per progettare insieme iniziative condivise, utili a sostenere e valorizzare la professionalità di ciascuno. 62 USR Lombardia Formazione BES 62

63 L analisi della qualità complessiva dell offerta formativa della scuola passa anche attraverso l utilizzo di indicatori, e quindi variabili operative e strumenti, che alla luce dell esperienza si sono rivelati particolarmente efficaci. Uno di questi è il focus group. Domanda stimolo del conduttore: Secondo voi il coinvolgimento degli alunni nelle fasi di definizione/realizzazione/valutazione del progetto educativo è necessario per una buona riuscita dei processi di apprendimento? Se sì, come si concretizza nelle prassi questo principio? 63 USR Lombardia Formazione BES 63

64 Report focus group con i docenti, scuola XYY Report focus group con i docenti, scuola XXY Piena affermazione della necessità del coinvolgimento degli alunni, come? - la didattica frontale è insignificante, va curata l interazione didattica e l apprendimento deve essere interiorizzato cognitivamente - i contenuti passano attraverso un veicolo che è non solo cognitivo ma anche emotivo, va creata una relazione con l alunno - Il coinvolgimento inizia nel momento della spiegazione facendo capire ciò che si fa e perchè lo si fa - Osservare ciascuno per sondare capacità, potenzialità, aspettative è un azione preliminare al coinvolgimento Piena affermazione della necessità del coinvolgimento degli alunni, come? -Una docente di sostegno invita a parlare di progetto educativo e mette in guardia dal rischio di elaborare programmi di classe entro i quali recuperare il bambino disabile - Un altra docente precisa che nel team in cui lavora la programmazione è sempre partita da una premessa generale (ricerca di motivazione, promozione d autostima, ecc.) e poi si è declinato il lavoro in classe con tutti i bambini. - La discussione con vari interventi si sposta sempre più decisamente sul ruolo e sulla professionalità dell insegnante di sostegno e del docente curricolare, che è evidentemente un problema urgente USR Lombardia Formazione BES

65 Altro strumento che si è rivelato di grande interesse è il testo per gli alunni del primo ciclo Domanda stimolo: Da molti anni la legge italiana prevede che i bambini/ragazzi handicappati frequentino la scuola con gli altri. Esprimi la tua opinione in proposito. (Il testo viene analizzato con una griglia interpretativa che fornisce I punteggi in relazione alla presenza o meno di alcuni indicatori) Non va bene perché potrebbero diffondere la loro malattia. Se stanno in una scuola tutta per loro la malattia non viene diffusa ai bambini non handicappati. (Classe quinta primaria) Secondo me è una decisione giusta quella di lasciare che i bambini handicappati stiano con gli altri bambini perché anche io ero stato quasi handicappato quando avevo la leucemia, ma per fortuna sono guarito e mi è stato utile il conforto dei miei amici. (Classe quinta primaria) Sì perché loro quando stanno con noi imparano cose nuove che non sanno. No perché alcune volte le maestre hanno quasi sempre l attenzione su di loro. (Classe quinta primaria) USR Lombardia Formazione BES

66 Questa legge secondo me è giustissima. I bambini handicappati devono frequentare lo stesso la scuola perché se no non imparano niente e non giocano con nessuno. A me questa legge piace molto e dovrebbe spargersi in tutti i paesi del mondo. I bambini handicappati devono avere tutte le possibilità degli altri.(classe quinta primaria) Per me i bambini handicappati non dovrebbero stare in una scuola speciale perché così prendono confidenza con altri bambini non come loro. Tutti i bambini hanno gli stessi diritti, anche perché la cosa bella è essere tutti diversi e se anche uno ha un problema bisogna aiutarlo e non mandarlo ad una scuola apposta! (Classe quinta primaria) Durante gli anni delle elementari e delle medie mi sono sempre trovata in classe con dei ragazzi handicappati, ma non ho mai avuto difficoltà di relazione con loro. Secondo me il fatto che dei ragazzi disabili siano in classe con noi è un bene, per loro e per noi, perché noi possiamo capire meglio la loro situazione e loro possono conoscere le altre persone e farsi degli amici. Io ho sempre cercato di essere gentile e di conoscerli, anche se dei litigi ci sono comunque stati. A volte è difficile capire perché i professori con loro abbiano dei comportamenti diversi che con noi, però, ragionandoci, il perché si capisce. (Classe seconda secondaria I grado) Quanti spunti per una riflessione sull inclusività 66 USR Lombardia Formazione BES 66

67 In conclusione: L OCSE ha così descritto le caratteristiche delle scuole che hanno un offerta formativa di qualità: - l attenzione alla persona intera - l attenzione ad una differenziazione degli insegnamenti che si adegui alle diverse capacità degli allievi - l attenzione ad una condivisione di principi valoriali diffusa tra tutte le componenti (1982, ricognizione Ocse-Ceri sulle esperienze autovalutative in Europa) Quindi: una scuola inclusiva è con ogni probabilità una scuola di qualità 67 USR Lombardia Formazione BES

68 Ricordando che: L inclusione implica il cambiamento: è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti e della partecipazione di tutti gli alunni, un ideale cui le scuole possono aspirare, ma che non potrà mai realizzarsi compiutamente (T.Booth E M. Ainscow) 68 USR Lombardia Formazione BES

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