BOZZA CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA OSPEDALIERA SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO DI ALESSANDRIA. Premessa
|
|
- Caterina Grossi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Alessandria Responsabile prevenzione corruzione Dott.ssa Silvia Straneo sstraneo@ospedale.al.it Tel: 0131/ Fax: 0131/ Via Venezia, ALESSANDRIA Tel. 0131/ info@ospedale.al.it asoalessandria@pec.ospedale.al.it (solo certificata) C. F. P. I BOZZA CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA OSPEDALIERA SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO DI ALESSANDRIA Premessa Perché un codice di comportamento? Tale regolamento - lo dice la parola stessa - nasce come una raccolta di norme che disciplinano il comportamento di lavoratori e collaboratori, dipendenti e non, presenti in una amministrazione. Sicuramente sarà un insieme di regole, perché così vuole il legislatore nazionale - il quale, tra l altro, ha previsto che le sue violazioni costituiscano illecito disciplinare - ma anche di spunti per ridare un senso pieno al lavoro che viene svolto in Azienda ospedaliera ogni giorno con l obiettivo prioritario di fornire ai cittadini servizi sempre migliori. Il nostro lavoro, sanitario o amministrativo, tecnico o professionale, in prima linea o nelle retrovie è veramente un lavoro speciale. Nei nostri ospedali e nei nostri uffici, nei reparti o nelle centrali termiche, nei progetti o nei bilanci, esiste qualcosa che anima il nostro spirito più di ogni impiegato pubblico. Nei nostri ospedali creiamo salute e facciamo ogni sforzo per sconfiggere le paure e ridare serenità. Questo documento vuole definire e, se possibile, condividere, un insieme di comportamenti al fine di rendere migliore il nostro mondo lavorativo e riuscire in tal modo ad affrontare meglio i nostri piccoli e grossi problemi quotidiani, nella consapevolezza che chi opera nella nostra Azienda ha già affrontato molta strada, non senza fatica, in spirito di comunione e collaborazione, per creare ogni giorno una sanità migliore. Ed è per questo che deve sentirsi particolarmente orgoglioso di appartenervi, mantenendo sempre alta l'attenzione sui comportamenti che consolidano l'identità e l'eccellenza dell'azienda. ART. 1 Disposizioni di carattere generale 1.Il presente codice di comportamento definisce, ai fini dell articolo 54 d.lgs. n. 165/01 i doveri di diligenza di cui all art cc, di lealtà di cui all art cc, imparzialità di cui all art. 97 della Costituzione e le buone prassi che i dipendenti dell Azienda Ospedaliera di Alessandria (per brevità ASO) sono tenuti ad osservare. Tutti i dipendenti informano il proprio operato ai principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell'equità nell'accesso all'assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell'economicità nell'impiego delle risorse. L attività aziendale e quella dei singoli dipendenti è svolta nel pieno rispetto degli obiettivi della programmazione regionale. 2.Il codice di comportamento è una misura di prevenzione fondamentale in quanto le norme in esso contenute regolano in senso legale ed eticamente corretto il comportamento dei dipendenti e per tale via indirizzano l erogazione dell assistenza e l azione amministrativa alla cura dell interesse pubblico. 3.Le disposizioni ed i principi contenuti nel DPR 62/2013 (da ora in poi codice generale ) trovano integrale applicazione nell ambito dell ASO.
2 ART. 2 Ambito di applicazione 1.Gli obblighi di condotta previsti dal codice generale si applicano a tutti i dipendenti e dirigenti dell ASO. Tali obblighi si estendono, per quanto compatibili, ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale dell ASO stessa nonché di imprese fornitrici di servizi in favore dell amministrazione, ai medici del SEST 118 titolari di convenzione a tempo indeterminato o determinato. L amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all atto di conferimento dell incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del presente codice di comportamento. 2.La diffusione del presente codice avverrà con le medesime modalità di cui all art. 17 del codice generale. 3.Per facilità di espressione tutti i destinatari del presente codice come sopra delineati al comma 1 sono definiti con il termine dipendente. 4.La violazione dei doveri contenuti nel presente codice e nel codice disciplinare generale, compresi quelli relativi all attuazione del piano di prevenzione della corruzione costituisce per i dipendenti della ASO fonte di responsabilità disciplinare. Violazioni gravi o reiterate del codice possono comportano l applicazione della sanzione del licenziamento disciplinare. Per i restanti soggetti destinatari del codice si applicano le disposizioni previste dalla normativa generale. ART. 3 Regali, compensi ed altre utilità 1.Nell ambito delle normali relazioni di cortesia i regali che possono essere accettati dai dipendenti dell ASO sono di modico valore e non possono superare in ragione annua la valutazione economica di 150 euro, calcolata sulla somma dei regali ricevuti. E assolutamente vietata l accettazione di somme in denaro anche se inferiori alla soglia di 150 euro. 2.E buona prassi segnalare a coloro che intendono rappresentare la loro riconoscenza ai dipendenti dell ASO con un dono di cortesia o altre utilità la possibilità di effettuare un versamento a favore della Fondazione Uspidalet onlus o di altre associazioni no profit che operano all interno della realtà ospedaliera. 3.Ferma restando l applicazione delle norme vigenti in tema di responsabilità penale, amministrativa e disciplinare, i regali che in sede di controllo da parte del dirigente/responsabile della struttura di afferenza del dipendente superano la soglia di cui al punto 1 sono donati alla Fondazione Uspidalet onlus che ne valuterà l uso più appropriato, secondo le finalità statutarie. 4.I dipendenti non possono accettare di intrattenere rapporti diretti od indiretti di collaborazione neppure a titolo gratuito con soggetti privati che negli ultimi due anni abbiano avuto o abbiano interessi economici significativi in decisioni o attività inerenti all amministrazione. 5.Le categorie di soggetti in discussione sono ad esempio amministratori unici o amministratori delegati o consiglieri di amministrazione di aziende che sono fornitrici dell amministrazione in relazione alla posizione ricoperta dal dipendente. 6.I dipendenti informano con cadenza annuale e per iscritto il dirigente dell ufficio di assegnazione dell esistenza di tali rapporti per le valutazioni del caso in termini di prestigio ed imparzialità dell amministrazione. pag. 2 di 8
3 ART. 4 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni 1.Il regolamento aziendale sugli incarichi extraistituzionali disciplina termini e modalità per adempiere all obbligo di comunicazione/richiesta di autorizzazione inerente lo svolgimento di tali attività ulteriori. 2: Nel rispetto della vigente normativa sul diritto di associazione il dipendente è tenuto ad effettuare, come da regolamento succitato, al responsabile dell ufficio di appartenenza la comunicazione della partecipazione ad associazioni od organizzazioni di volontariato (es: CRI, AIL, LILT) la cui attività associativa in ragione a progetti, percorsi, interrelazioni ha come interfaccia l ASO. 3.Il dipendente non esercita pressioni su altri dipendenti ai fini dell adesione ad associazioni od organizzazioni, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera. ART. 5 Obbligo di astensione 1.Ai sensi dell articolo 7 del codice generale il dipendente è tenuto a comunicare tempestivamente per iscritto al dirigente/responsabile dell ufficio la sussistenza di conflitto di interessi che potrebbe rendere necessaria la sua astensione in decisioni o attività al fine di assicurare l imparzialità dell agire amministrativo motivandola espressamente. 2.Il dirigente/responsabile valuta tale richiesta avallandola o meno e trasmettendo la sua decisione per iscritto al dipendente ed al Responsabile della prevenzione della corruzione per valutazioni ed archiviazione. In caso di esistenza di conflitto il dirigente/responsabile affiderà la decisione o l attività al sostituto individuato secondo la deliberazione nel tempo vigente sull individuazione dei responsabili di procedimento e loro sostituti. 3.In nessun caso il dirigente potrà sostituirsi interamente al dipendente per il principio di garanzia che ogni provvedimento deve avere una doppia firma. ART. 6 Prevenzione della corruzione 1.Il dipendente ha l obbligo di prestare la massima collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione sia per la comunicazione di dati, sia per l effettuazione di segnalazioni di possibili illeciti ma anche in generale nella comunicazione di buone prassi. 2.Il codice penale, peraltro, agli articoli 361 e 362 (omessa denuncia di reato da parte, rispettivamente, di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio) impone sanzioni al pubblico ufficiale o all incaricato di pubblico servizio che non denuncia i reati di cui sia venuto a conoscenza in ragione dello svolgimento dell attività lavorativa. 3.Il soggetto cosiddetto whistleblower è chi testimonia un illecito o un irregolarità sul luogo di lavoro, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, e decide di segnalarlo prioritariamente al responsabile della prevenzione della corruzione ed è tutelato con la garanzia dell anonimato. 4: Al di fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione la tutela del whistleblower si estende ad altre tipologie di ritorsioni minori quali demansionamento, mobbing, trasferimento, discriminazioni e simili. pag. 3 di 8
4 4.La segnalazione non può essere anonima. Viene protocollata in modo riservato, se cartacea, oppure può essere effettuata con una casella di posta elettronica disponibile nel sito internet cui accede solo il responsabile della prevenzione della corruzione. Sono importanti tutte le segnalazione che riguardano comportamenti, rischi di reati o irregolarità a danno della correttezza dell erogazione dell assistenza e dell azione amministrativa, tranne le lamentele di tipo personale che sono da rivolgere direttamente al dirigente/responsabile. Se la segnalazione riguarda fatti che rischiano di configurarsi come ipotesi di reato il responsabile prevenzione corruzione promuove un indagine interna. Una volta sufficientemente qualificata e completa la stessa sarà avviata dal responsabile della prevenzione all attenzione del dirigente sovraordinato o dell Ufficio procedimenti disciplinari competente nonché all autorità giudiziaria competente. ART. 7 Trasparenza e tracciabilità 1.Il dipendente ha l obbligo di rispettare tutte le misure contenute nel programma triennale per la trasparenza e l integrità. 2.I dirigenti/responsabili organizzano il processo di alimentazione ed aggiornamento dei dati oggetto di pubblicazione in maniera esaustiva e corretta, relazionandosi con il responsabile della trasparenza per l assolvimento dei debiti informativi. ART. 8 Comportamento nei rapporti privati 1.Nei rapporti privati il dipendente tiene un comportamento decoroso, astenendosi da condotte non conformi allo status di pubblico dipendente al servizio esclusivo della Nazione. 2.Anche la presenza di atteggiamenti o comportamenti disdicevoli pubblicati su social network o comunque, più in generale presenti in internet, è ritenuta elemento utile all apertura di un procedimento disciplinare per tale tipo di infrazione. ART. 9 Comportamento in servizio 1.Con cadenza annuale, durante la riunione di condivisione degli obiettivi di struttura, il direttore/responsabile della stessa effettua una rilevazione dei diversi carichi di lavoro, raccogliendo le segnalazioni dei propri collaboratori, al fine di una equa ripartizione degli stessi in relazione alle diverse capacità dei lavoratori. 2.Le deviazioni rispetto agli ordinari standard lavorativi dovute alla negligenza di alcuni dipendenti non imputabili a temporanee inidoneità fisico-psichiche sono oggetto di segnalazione disciplinare. 3.Nel rispetto delle vigenti disposizioni legislative e contrattuali, le assenze dal lavoro sono previamente comunicate ed autorizzate dal responsabile ed i relativi giustificativi devono pervenire tempestivamente allo stesso per le valutazioni di competenza anche in forma di autocertificazione. 4.Tutti i dipendenti, senza alcuna esclusione, hanno l obbligo di documentare la propria presenza i servizio attraverso timbratura con il badge nominativo (tesserino magnetico) a lui consegnato dall ufficio personale. Il badge deve essere custodito dal dipendente e passato personalmente alla timbratrice che rileva la pag. 4 di 8
5 timbratura. La corretta timbratura, è condizione di procedibilità per il pagamento dello stipendio e degli emolumenti variabili connessi alla presenza in servizio. Per le categorie residuali di dipendenti, espressamente autorizzati a rilevare la presenza in servizio attraverso fogli firma, la stessa firma deve essere apposta personalmente con l attestazione dell esatto orario di entrata ed uscita. 5.Non rappresenta una buona prassi la sosta davanti all orologio di timbratura in attesa dello scatto del minuto, anche nel tornello della mensa. 6.L attività libero professionale non costituisce attività di servizio; l esercizio della libera professione intramuraria, anche divisionale, deve essere segnalato con la timbratura causalizzata (codice 80). 7.Il dirigente/responsabile deve vigilare sulla corretta timbratura/rilevazione delle presenze segnalando tempestivamente, sanzionando direttamente o, ove ne ricorrano i presupposti, segnalando all Ufficio procedimenti disciplinari, le pratiche scorrette. 8.Le liste di attesa devono essere rispettate ed è compito del dipendente delle professioni sanitarie e mediche di accertarsi che sia stato rispettato il corretto iter procedurale prima dell erogazione della prestazione sanitaria. 9.La medicina preventiva assicura ai dipendenti le eventuali visite o gli esami specialistici necessari alla salute e sicurezza degli stessi tramite apposite procedure interne all Azienda. 10.Fatti salvi i casi di responsabilità penale, è vietata l impropria induzione alla visita in libera professione da parte del medico quando essa sia finalizzata al conseguente inserimento in posizione privilegiata nella lista d attesa. 11. E vietata altresì la pratica di favorire lo scavalcamento delle liste d attesa o la modifica della programmazione delle attività tramite non fondate segnalazioni di urgenza. Il dipendente appartenente alle professioni mediche e sanitarie che fornisce la prestazione si assicura sempre che sia pagato il ticket anche nei casi di urgenza e al pronto soccorso. 12.Qualora nello svolgimento dell attività lavorativa insorgano per il dipendente problemi operativi di carattere etico sulla corretta condotta da tenere, sarà il dirigente/responsabile a fornire adeguate indicazioni e quest ultimo, se lo riterrà opportuno, sottoporrà all Ufficio procedimenti disciplinari competente i casi dubbi. 13.Il dipendente è tenuto ad osservare le norme aziendali in materia di accesso ai locali aziendali, di accesso alla mensa, al parcheggio aziendale e quelle relative alla custodia ed utilizzo della eventuale divisa di lavoro in dotazione, dei cartellini identificativi personali, nonché dei dispositivi di protezione individuale a lui consegnati in ragione dell attività di servizio. L utilizzo di materiali di consumo, di attrezzature e risorse avviene in maniera efficiente ed efficace in ragione dell economicità dell azione pubblica. ART. 10 Rapporti con il pubblico 1. Il rapporto che il dipendente intrattiene con l utenza, sia esterna sia interna, deve essere il più preciso, puntuale ed esaustivo possibile, nonché di massima correttezza, cortesia e professionalità. L approccio sarà sempre improntato prioritariamente al lei. Le chiamate telefoniche dovranno sempre essere evase. Dovranno essere attuati tutti gli accorgimenti possibili per evitare le mancate risposte telefoniche (risposta per assente, deviazione su dect o ad altri colleghi). La risposta all utenza può essere anche solo interlocutoria ( non so ma mi informo e mi attivo ), che evidenzia un atteggiamento aperto e di presa in carico della problematica. Le risposte alle comunicazioni pervenute dall utenza tramite posta elettronica saranno effettuate di norma con lo stesso mezzo, con l accortezza, comunque di informare, in conoscenza, anche il responsabile/coordinatore/direttore del servizio di appartenenza. In calce alla mail dovrà essere pag. 5 di 8
6 riportato il profilo professionale e tutti gli elementi idonei ad identificare l ufficio di appartenenza (con n. di tel, fax ecc) come già in uso come prassi ordinaria in amministrazione. 2.Ciascun dipendente o dirigente dell Azienda non rilascia direttamente dichiarazioni pubbliche o qualsiasi altra forma di esternazione in contesti pubblici interessanti l ASO o il Servizio sanitario né tantomeno comunicazioni, sotto qualsiasi forma, che possano ledere l immagine e gli interessi dell ASO o del Servizio sanitario. L Ufficio Comunicazione intrattiene i necessari rapporti con la stampa perché sia assicurato il diritto di informazione. Il dipendente o dirigente può rilasciare dichiarazioni personali sempre e comunque con la chiarificazione che le stesse non sono effettuate in qualità di rappresentante dell ASO o del Servizio Sanitario: 3.Ciascun dipendente informa il proprio operato al pieno rispetto delle reciproche professionalità e delle regole che disciplinano le attività professionali dei colleghi appartenenti ad altri profili. Sono rimarchevoli di riprovazione le generiche affermazioni denigratorie su categorie di lavoratori dell azienda o su particolari settori organizzativi effettuate dai dipendenti durante riunioni interne, riunioni sindacali o in contesti di relazione diretta con l utenza. ART. 11 Disposizioni particolari per i dirigenti 1.Prima di assumere le sue funzioni il dirigente effettua la comunicazione prevista dall articolo 13 del codice generale al servizio personale 1. Tale dichiarazione deve essere aggiornata con cadenza annuale solo se ha subito variazioni. 2.Il dirigente è tenuto al rispetto anche da parte dei dipendenti afferenti la struttura delle regole in materia di incompatibilità, cumuli di impieghi e carichi di lavoro, al fine di evitare pratiche illecite di doppio lavoro segnalando i casi di possibile violazione di tali pratiche al servizio ispettivo per le relative verifiche e, se già circostanziate, all Ufficio procedimenti disciplinari. 3.Il dirigente effettua periodicamente con i dipendenti afferenti la struttura la valutazione dei carichi di lavoro; collabora con il Comitato Unico di Garanzia con il responsabile della prevenzione e protezione ed il medico competente per la promozione del benessere organizzativo della struttura a lui affidata. 1 Articolo 13, comma 3, codice generale (DPR 62/2013) Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività inerenti all ufficio. Il dirigente fornisce le informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge. Articolo 55-sexies, comma 3 d. lgs. 165/2001 e smi Il mancato esercizio o la decadenza dell'azione disciplinare, dovuti all'omissione o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o a valutazioni sull'insussistenza dell'illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a condotte aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti responsabili aventi qualifica dirigenziale, l'applicazione della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione in proporzione alla gravità dell'infrazione non perseguita, fino ad un massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata attribuzione della retribuzione di risultato per un importo pari a quello spettante per il doppio del periodo della durata della sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica dirigenziale si applica la predetta sanzione della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, ove non diversamente stabilito dal contratto collettivo. pag. 6 di 8
7 4. In caso di inerzia nell attivazione del procedimento disciplinare da parte del dirigente la competenza ricade nell ambito dell Ufficio procedimenti disciplinari competente, ferma restando in ogni caso la responsabilità disciplinare del dirigente ai sensi dell art. 55-sexies, comma 3 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i. 5. I dirigenti medici svolgono, in relazione agli incarichi dirigenziali conferiti, tutte le attività organizzativogestionali richieste dal profilo e necessarie al raggiungimento degli obiettivi aziendali e di struttura. Nello svolgimento dei compiti assistenziali di diagnosi e cura e di tutela della salute pubblica, ciascun atto medico riferibile ad un singolo dirigente deve essere prestato personalmente. ART. 12 Contratti ed altri atti negoziali 1.Nella conclusione di accordi negoziali e nella stipulazione di contratti per conto dell amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente agisce mediante buona fede e non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o esecuzione del contratto. 2.Il dipendente non conclude, per conto dell amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente tranne che per contratti di cui all art cc (contratti conclusi tramite formulari) In tal caso deve ricorrere a quanto previsto dall art. 3 del presente codice. (obblighi di astensione). 3.Il dipendente che riceve da persone fisiche o giuridiche partecipanti alle procedure negoziali nelle quali sia parte l amministrazione, rimostranze, anche scritte, sull operato dell ufficio o su quello dei propri colleghi/collaboratori, ne informa immediatamente il dirigente. ART. 13 Vigilanza, monitoraggio e attività formative 1.Ai sensi dell art. 54, comma 6, d. lgs. 165/ e dell art. 15 codice generale 3 vigilano sull applicazione del presente codice i dirigenti/responsabili di ciascuna struttura, l OIV, il Servizio Ispettivo aziendale e gli uffici di disciplina. 2. L attività di vigilanza e monitoraggio è effettuata dagli Ufficio procedimenti disciplinari in collaborazione con il responsabile della prevenzione della corruzione; gli Ufficio procedimenti disciplinari curano l aggiornamento del codice, l esame delle segnalazioni di violazione dei codici, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate. Di norma l aggiornamento del presente codice avviene in ragione annua, sulla base dell esperienza e delle concrete necessità, dei cambiamenti intervenuti nell organizzazione aziendale, di innovazioni normative approvate. 3. Compatibilmente con le risorse a disposizione della ASO al personale sono rivolte iniziative di formazione in materia di trasparenza ed integrità che consentono la piena conoscenza dei codici e la divulgazione di buone prassi. 2 Art. 54, comma 6, d. lgs. 165/2001 e smi Sull applicazione dei codici di cui al presente articolo vigilano i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici di disciplina. 3 Articolo 15 del Codice generale Ai sensi dell art. 54, comma 6, d. lgs. 165/2001, vigilano sull applicazione del presente Codice e dei Codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici etici e di disciplina. pag. 7 di 8
8 ART. 14 Responsabilità per la violazione dei doveri del codice 1.La violazione degli obblighi del presente codice salvo più gravi sanzioni integrano comportamento contrario ai doveri d ufficio. 2.Ai fini della determinazione del tipo e dell entità della sanzione disciplinare applicabile la violazione è valutata in ogni singolo caso applicando i principi contenuti nei codici disciplinari dei rispettivi contratti collettivi di lavoro con riguardo alla gravità del comportamento e all entità del pregiudizio, anche morale, derivatone al decoro o al prestigio dell amministrazione di appartenenza. 1 Note di lettura Codice civile Art Diligenza del prestatore di lavoro. Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall'interesse dell'impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende. Art Obbligo di fedeltà. Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore, né divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. pag. 8 di 8
CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI
CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI Art. 1 Disposizioni di carattere generale e ambito soggettivo di applicazione... 2 Art. 2 Regali, compensi e altre utilità (art. 4 del Codice Generale)... 3 Art.
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il
DettagliAMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del
DettagliGESTIONE DELLE SEGNALAZIONI RICEVUTE DALL ORGANISMO DI VIGILANZA E DAI SOGGETTI PREPOSTI DI HS PENTA S.P.A.
Documento effettivo dal: 22 Luglio 2014 1 SCOPO Scopo della presente procedura ( Procedura Generale ) è descrivere le fasi in cui si articola il macroprocesso descritto nel successivo 2, al fine di prevedere:
DettagliAdottato da TECAM Srl in ottemperanza al Decreto legislativo 231 del 2001
Adottato da TECAM Srl in ottemperanza al Decreto legislativo 231 del 2001 6 marzo 2015 INDICE Articolo 1 Finalità del Codice comportamentale Articolo 2 Regole di comportamento generali nei confronti di
DettagliCOMUNE DI CAPOTERRA Provincia di Cagliari
COMUNE DI CAPOTERRA Provincia di Cagliari UFFICIO DEL SEGRETARIO GENERALE Responsabile Settore Affari del Personale-Anticorruzione-Trasparenza CODICE DI COMPORTAMENTO INTEGRATIVO ARTICOLO 1 OGGETTO Il
DettagliCODICE DEONTOLOGICO PRINCIPI GENERALI
CODICE DEONTOLOGICO L Associato ANAP esercita la propria attività in piena libertà, autonomia ed indipendenza, per tutelare i diritti e gli interessi del cliente, assicurando la conoscenza delle norme
DettagliDAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.
DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliCodice di Comportamento Aziendale
ALLEGATO 2 Codice di Comportamento Aziendale 1. DESTINATARI - COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE I principi e le disposizioni del presente Codice di Comportamento aziendale sono vincolanti per tutti gli amministratori,
DettagliModificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E
Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di incarichi politici e per la disciplina del procedimento sanzionatorio per la applicazione delle sanzioni specifiche
Dettagli1. PREMESSE 2. OGGETTO DEL CODICE
CODICE DI COMPORTAMENTO IN MATERIA DI OPERAZIONI EFFETTUATE SU AZIONI DADA E STRUMENTI FINANZIARI AD ESSE COLLEGATI 1 1. PREMESSE Il presente Codice di Comportamento di DADA S.p.A. è adottato anche ai
DettagliCODICE ETICO. Sommario MAC COSTRUZIONI S.R.L. UNIPERSONALE
CODICE ETICO MAC COSTRUZIONI S.R.L. UNIPERSONALE Sommario Premessa 2 0.1 Obiettivi 2 0.2 Adozione 2 0.3 Diffusione 2 0.4 Aggiornamento 2 Rapporti con l esterno 3 1.1 Competizione 3 1.2 Relazioni 3 1.3
DettagliCodice di Comportamento
Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare
DettagliSISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.
SISTEMA DISCIPLINARE Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. Versione: 3.0 Approvato con determinazione dell Amministratore Unico il 7 novembre 2014 MO231 - pag. 1 di 5 SISTEMA DISCIPLINARE 1. PREMESSA
DettagliCODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011
CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 2 Premessa Con il la Belli S.r.l. vuole creare una sorta di carta dei diritti e doveri morali che definiscono la responsabilità etico-sociale di
DettagliREGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO
102 REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N.350 Reg./369 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 19/10/2011 Art. 1 Servizio ispettivo 1. Ai sensi
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliCOMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliPROCEDURA DI INTERNAL DEALING RELATIVA ALLE OPERAZIONI SU AZIONI DI VISIBILIA EDITORE S.P.A. POSTE IN ESSERE DAGLI AMMINISTRATORI
PROCEDURA DI INTERNAL DEALING RELATIVA ALLE OPERAZIONI SU AZIONI DI VISIBILIA EDITORE S.P.A. POSTE IN ESSERE DAGLI AMMINISTRATORI In applicazione del combinato disposto degli articoli 11, 17 e 31 del Regolamento
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO AZIENDALE DI ARPAL BOZZA
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure CODICE DI COMPORTAMENTO AZIENDALE DI ARPAL BOZZA Approvato con Decreto del Direttore Generale n. del In vigore dal 1 Art. 1 Ambito di applicazione
DettagliVISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;
Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO
REGOLAMENTO PER CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI, SPESE DI SPONSORIZZAZIONE, SPESE PER RELAZIONI PUBBLICHE, CONVEGNI, MOSTRE, PUBBLICITÀ E RAPPRESENTANZA. ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO
Dettagli1. Il presente regolamento ha lo scopo di recepire i principi previsti per le pubbliche amministrazioni in materia di limiti ad alcune tipologie di spesa di cui al comma 2, in esecuzione della deliberazione
DettagliRoma, ENTE APPALTANTE Sogesid S.p.A. via Calabria 35 00187 (Roma) tel. 06 420821 sito istituzionale www.sogesid.it.
Roma, Oggetto: Avviso informativo finalizzato a un indagine di mercato per selezionare soggetti interessati a partecipare alla procedura per l affidamento del servizio di formazione periodica del personale
DettagliCodice di comportamento in materia di Internal Dealing. Codice di comportamento di Internal Dealing
Codice di comportamento di Internal Dealing 1 Reply S.p.A. Codice di comportamento in materia di Internal Dealing relativo alle operazioni su strumenti finanziari emessi da Reply S.p.A. compiute da Soggetti
DettagliCOMUNE di VERZUOLO Provincia di CUNEO
SCHEDA N 1 Art. 53 comma 16 ter D.Lgs. 165/2001 Nei mesi di marzo, giugno, ottobre i responsabili di posizione organizzativa inviano al Responsabile Anticorruzione apposita comunicazione con la quale danno
DettagliLA SICUREZZA SUL LAVORO Sicurezza significa svolgimento dell attività lavorativa in condizioni tali che la vita, l incolumità fisica e la salute non siano esposte a pericolo. Oggetto di tutela non è esclusivamente
DettagliSUNSHINE CAPITAL INVESTMENT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 -
SUNSHINE CAPITAL INVESTMENT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 - Premessa In applicazione dell art. 11 combinato con l art. 17 e l art. 31 del Regolamento Emittenti AIM Italia Mercato Alternativo
DettagliREGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE
6/02/20 REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 2/0/200, Mondo Acqua S.p.A. adotta il presente regolamento per il reclutamento e la selezione del personale da
DettagliREGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI
REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività
Dettagli2. SOGGETTI BENEFICIARI
ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI
DettagliAMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE
AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE RAPPORTO DI LAVORO 1 Il rapporto individuo azienda si basa su un contratto per lo scambio di una prestazione di lavoro a fronte di un corrispettivo economico retribuzione
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliCOMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza
REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE
DettagliRegolamento recante Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
Testo aggiornato al 2 ottobre 2013 Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 Gazzetta Ufficiale 4 giugno 2013, n. 165 Regolamento recante Codice di comportamento dei dipendenti pubblici,
DettagliI REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 60
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 60 3529,1&,$',3$'29$ 1250( 3(5/2692/*,0(172 ',,1&$5,&+, (;75$,67,78=,21$/, '$3$57('(,',3(1'(17, '(//$3529,1&,$ $SSURYDWRFRQ'*3LQGDWDQUHJHPRGLILFDWRFRQ'*3GHO QUHJ , 1 ', &
DettagliCodice di comportamento del Personale dell Ordine Provinciale dei Medici- Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta
Codice di comportamento del Personale dell Ordine Provinciale dei Medici- Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta Ratificato con delibera n. 3/ 6 del 3 marzo 2015 ALLEGATO n. 1 al P.T.P.C dell Ordine
DettagliApprovazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede
DettagliFEDERAZIONE SOVRAZONALE PIEMONTE 2 TORINO NORD s.c. a r.l.
FEDERAZIONE SOVRAZONALE PIEMONTE 2 TORINO NORD s.c. a r.l. REGOLAMENTO RELATIVO ALLA GESTIONE ORDINARIA DEL PERSONALE AFFERENTE ALLA FEDERAZIONE SOVRAZONALE PIEMONTE 2 TORINO NORD PREMESSA Ai sensi dell
DettagliRegolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI DELL ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI
Ordine Nazionale dei Biologi TEL. (06) 57.090.1 r.a. Telefax: 57.090.234 00153 ROMA - Via Icilio, 7 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI DELL ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI (Approvato dal Consiglio
DettagliCOMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE
COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE Approvato con Delibera Consiglio comunale n 24 del 25-06-2013 INDICE Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6
DettagliARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE
ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA DESCRIZIONE APPROVAZIONE 00 28/07/15 Codice _Disciplinare
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliLINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
LINEE GUIDA DEL CoLAP Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Premessa (articoli 1, 2 ) I professionisti che esercitano
DettagliCOMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE ALLEGATO SUB A) alla deliberazione di C.C. N. 41 del 20.04.2009
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA DI TERNI
CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA DI TERNI Sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Art. 12 Disposizioni di carattere generale e ambito
DettagliREGOLAMENTO DELLE ASSUNZIONI ALER MILANO
REGOLAMENTO DELLE ASSUNZIONI ALER MILANO Ind Pagina 1 di 7 Indice Art. 1 Oggetto...3 Art. 2 Esclusioni...3 Art. 3 Documenti di riferimento...3 Art. 4 Finalità...4 Art. 5 Programmazione delle attività di
DettagliREGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI
PEGASO 03 S.r.l. Sede legale ed operativa: Via Cagliero 3/I-3/L 100 41 CARIGNANO (TO) Tel 011-969.87.11 Fax 011-969.07.97 Capitale Sociale Eu ro 100.000,00 i.v. Registro delle Imp rese n. 08872320018 Tribunale
DettagliVIANINI LAVORI S.p.A. CODICE DI COMPORTAMENTO
VIANINI LAVORI S.p.A. CODICE DI COMPORTAMENTO 2 1. Finalita Il presente Codice di Comportamento viene emanato, ai sensi dell art. 114 comma 7 - del Testo Unico Finanziario e degli articoli 152-sexies,
DettagliAvvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di
DettagliCOMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA
COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione
DettagliPiano. Anticorruzione. Pianoro Centro SpA
Piano Anticorruzione Pianoro Centro SpA 2015-2017 Indice Premessa..... 2 Attività ed Organizzazione Aziendale 4 Referenti.. 5 Compiti operativi del Responsabile 5 Aree di rischio. 5 I Controlli 6 La Trasparenza...
DettagliALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare
1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema
DettagliFIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.
1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.
DettagliL AMMINISTRATORE UNICO
CUALBU S.R.L. Sede in Cagliari Via Galassi n.2 Capitale sociale euro 1.560.000,00 i.v. Codice Fiscale e n di iscrizione al Registro Imprese di Cagliari 00264500927 e R.E.A. 84787 Si dà atto che in data
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliPROCEDURA INTERNAL DEALING
PROCEDURA INTERNAL DEALING In applicazione del combinato disposto degli articoli 11, 17 e 31 del Regolamento Emittenti AIM Italia Mercato Alternativo del Capitale (il Regolamento Emittenti AIM ), il Consiglio
DettagliCOMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL
DettagliCasa di Riposo Monumento ai Caduti in Guerra Comune di SAN DONA DI PIAVE (VE)
Casa di Riposo Monumento ai Caduti in Guerra Comune di SAN DONA DI PIAVE (VE) SCHEDA DI VALUTAZIONE ANNO VALUTATO: Cognome... Nome... Profilo professionale:... VALUTATORE: Cognome... Nome... Sistema di
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50
REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto
DettagliReg. 80 Bis n 460 I L R E T T O R E D E C R E T A :
Reg. 80 Bis n 460 I L R E T T O R E RICHIAMATO lo Statuto ed il Regolamento di Ateneo; RICHIAMATA la delibera n 491/29121 assunta dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20.07.2011 con la quale
DettagliCODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA
CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA 1. Premessa ISI Italia srl ( di seguito ISI e/o Società ) adotta il seguente Codice di comportamento al fine di promuovere l insieme dei principi etici a cui la società
DettagliCIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO
CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE
ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell
DettagliCastenaso, 15/10/2014 CODICE ETICO
1 CODICE ETICO INDICE 2 - INTRODUZIONE E DESTINATARI. - VALORI. - PRINCIPI FONDAMENTALI. - RAPPORTI CON: Personale e collaboratori; Terzi. - SANZIONI DISCIPLINARI. INTRODUZIONE E DESTINATARI. TEMA RICERCA
DettagliApprovato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013
MODIFICA REGOLAMENTO SULLE MODALITA DI ESERCIZIO DEL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETA IN HOUSE PROVIDING. Approvato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013 Sommario Sommario... 2 Art. 1 - Istituzione del
DettagliBimecar Carrelli Elevatori S.r.l. Codice etico
Bimecar Carrelli Elevatori S.r.l. Codice etico Sommario Premessa 0.1 Obiettivi 0.2 Adozione 0.3 Diffusione 0.4 Aggiornamento Parte I Regole di comportamento Sezione I Rapporti con l esterno 1.1 Competizione
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliAPAM. esercizio spa CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO. APAM esercizio spa - Codice etico e di comportamento
APAM esercizio spa 1 CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO Indice 1. PREMESSA BREVE PROFILO DELLA SOCIETÀ pag. 3 2. PRINCIPI GENERALI 2.1 Contenuto e finalità del codice etico pag. 4 2.2 Destinatari del codice
DettagliCodice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing"
Codice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing" Premessa A seguito del recepimento della direttiva Market Abuse con
DettagliVICINI S.p.A. CODICE ETICO
VICINI S.p.A. CODICE ETICO INDICE 1. PREMESSA 2. AMBITO DI APPLICAZIONE 3. PRINCIPI DI RIFERIMENTO E NORME DI COMPORTAMENTO 4. EFFICACIA DEL CODICE ETICO E SUE VIOLAZIONI 1. PREMESSA Il presente Codice
DettagliFONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I
FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura
DettagliCOMUNE DI VILLACHIARA. Provincia di Brescia REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL PART TIME, DELLE INCOMPATIBILITA E DEI SERVIZI ISPETTIVI
COMUNE DI VILLACHIARA Provincia di Brescia REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL PART TIME, DELLE INCOMPATIBILITA E DEI SERVIZI ISPETTIVI (Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 174 del 22/10/1997,
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma
DettagliREGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITA E TRASPARENZA RELATIVI ALL ORGANIZZAZIONE DELLA GE.SE.CO. ARZACHENA SRL
REGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITA E TRASPARENZA RELATIVI ALL ORGANIZZAZIONE DELLA GE.SE.CO. ARZACHENA SRL Approvato dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 15 del 07.08.2014 INDICE
DettagliAPPLICAZIONE DEL CODICE ETICO E DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DI COMAG S.r.L.
APPLICAZIONE DEL CODICE ETICO E DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO DI COMAG S.r.L. E stata adottata una procedura gestionale delle segnalazioni ricevute dall Organismo di Vigilanza e sono
DettagliComune di Parma REGOLAMENTO SULLA TRASPARENZA PUBBLICA DEI COMPONENTI DEGLI ORGANI DI INDIRIZZO POLITICO ELETTIVI E NON ELETTIVI
Comune di Parma REGOLAMENTO SULLA TRASPARENZA PUBBLICA DEI COMPONENTI DEGLI ORGANI DI INDIRIZZO POLITICO ELETTIVI E NON ELETTIVI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 15 del 18 marzo 2014 1 TITOLO
DettagliSistema Disciplinare e Sanzionatorio
Sistema Disciplinare e Sanzionatorio Contenuti 1. Introduzione... 3 1.1 Lavoratori dipendenti non Dirigenti... 3 1.2 Lavoratori dipendenti Dirigenti... 4 1.3 Misure nei confronti degli Amministratori e
DettagliModello di contratto. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale
Modello di contratto Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale MODELLO DI CONTRATTO DI APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE ex art. 3, d.lgs. n. 167/2011... [Datore
DettagliRiferimenti normativi
CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE
REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE GIUGNO 2015 Articolo 1 - Ambito di applicazione 1.1 Il presente regolamento interno (di seguito
DettagliREGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)
REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione Presidente
Autorità Nazionale Anticorruzione Presidente Regolamento in materia di esercizio del potere sanzionatorio dell Autorità Nazionale Anticorruzione per l omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliREGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI
REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ex D.Lgs. 231/2001 CODICE ETICO. Revisione 11.12.2014 Pag. 1/8 Codice Etico
CODICE ETICO Revisione 11.12.2014 Pag. 1/8 Codice Etico Revisionato e approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11.12.2014 INDICE PREMESSA pag. 04 1. Ambito di applicazione pag. 05 2. Valore contrattuale
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliREGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In
DettagliCOMUNE DI SANGUINETTO
COMUNE DI SANGUINETTO Provincia di Verona REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI SERVIZI DI VOLONTARIATO COMUNALE (Il presente Regolamento è stato approvato con deliberazione C.C. n. 25 del 12/05/2015) REGOLAMENTO
DettagliCOMI. Direzione Affari Generali e Supporto Organi
COMI Direzione Affari Generali e Supporto Organi Regolamento per la trasparenza e pubblicità della situazione personale, reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche elettive del Comune di Venezia,
DettagliRegolamento sulla tenuta dell Albo aziendale telematico
Regolamento sulla tenuta dell Albo aziendale telematico Art. 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le forme della pubblicità degli atti deliberativi e delle determinazioni dirigenziali
DettagliPROCEDURA PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ALLE SOCIETÀ DI REVISIONE NELL AMBITO DEL GRUPPO ENEL
PROCEDURA PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ALLE SOCIETÀ DI REVISIONE NELL AMBITO DEL GRUPPO ENEL Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. nella riunione dell 11 settembre 2012.
Dettagli