Antigravità e PNN. Il Lifter di Naudin. di F. Montefuscoli a cura di E.Odorifero.

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1 15 In questo articolo viene presentata un'altra ricerca di Franco Montefuscoli, ma iniziata insieme a Eugenio Martucci ed Eugenio Odorifero. E' certo una delle tante repliche del lifter, ma tale articolo descrive qualche novità in merito. Antigravità e PNN di F. Montefuscoli a cura di E.Odorifero. Il Lifter di Naudin Uno dei dispositivi più noti, riprodotti e discussi del sito dello scienziato francese Jean-Louis Naudin è il cosiddetto Lifter (consultabile al sito Il Lifter è un semplice manufatto che, nella forma di base, è costituito da un triangolo di carta d'alluminio sovrastato da un triangolo di un sottile filo di rame ed entrambi sorretti da dei legnetti di balsa; questa configurazione è capace di levitare in aria per mezzo di energia ad alta tensione impulsiva prodotta da un generatore di ioni positivi. Precisiamo che esistono le forme più disparate di Lifters i cui autori vanno da semplici sperimentatori, anche giovani, ad alcune istituzioni scientifiche. Molti sostengono che sia l'effetto del vento ionico quello che solleva tale apparecchio: l'effetto del vento ionico è notoriamente debole, ma è anche vero che, per funzionare, bisogna che il modellino pesi pochi grammi per cui, secondo molti, la causa è unicamente attribuita a questo unico effetto. Nei propulsori elettrostatici convenzionali, in effetti, il vento ionico è percepibile anche per il suo chiaro odore di aria ionizzata che accompagna tutte le repliche, molti tuttavia ritengono (e verificano) che tale reazione non sia l'unica spiegazione del fenomeno e che se ne sviluppi un secondo. A sinistra, l'aspetto originale del Lifter. A destra, un test di una variazione fatta all'aria aperta

2 16 Sul finire dell'estate... Ai primi di settembre, in uno dei primi incontri tra Montefuscoli, Martucci e il sottoscritto, non poteva che saltare fuori l'argomento dell'antigravità. I lettori più vecchi sapranno che Franco riteneva il Lifter, come molti del resto, sospinto semplicemente dai ioni prodotti dall'apparecchio stesso e non un qualche fenomeno antigravitazionale. Rimane comunque vero, per i sostenitori di entrambe le possibilità, che viaggiare con un astronave costituita da Lifter è, per come stanno le cose attualmente, non fattibile sia per le dimensioni, sia per il dispendio energetico che richiederebbe un veicolo simile. Martucci, comunque, in passato aveva replicato l'esperimento, per cui l'alimentatore era già a disposizione. E visto che pure la curiosità comunque ci stava, ad organizzare una sperimentazione vera, il passo è stato breve. Ora è importante ricordare alcune caratteristiche del Propulsore Elettrostatico (come preferiamo chiamarlo noi, usando la dizione italiana): per volare, come già detto deve pesare pochi grammi e si deve usare un filo molto sottile, mentre la struttura deve essere sorretta dal legno di balsa, sempre sottile. Gli effetti collaterali di questo propulsore sono: emissione di ioni positivi, rumore, scarso controllo e oltre i 100KV piccole emissioni di radiazioni di tipo X. A sinistra un lato in fase di costruzione, a destra il triangolo quasi completato. La forma più comune, come abbiamo già detto, è quella a triangolo. E' bene notare che è la più usata non perché sia quella di maggiore efficienza, è solo la più comoda, in quanto è la più veloce da costruire e perché è la forma geometrica più semplice per reggersi da sola: non fornisce prestazioni migliori. La versione a triangolo, forse per questo, è stata per le nostre sperimentazioni la più deludente di tutte. Risultati più interessanti, invece sono stati ottenuti dalla versione lineare : una striscia sola si è librata in aria dandoci un minimo di soddisfazione. Seguirono altri test, altre prove ed altre forme, per vedere quale fosse quella ottimale. Una forma curiosa, trovata da Franco, è quella basata su un foglio di alluminio per alimenti più spesso (non il classico Domopak): essendo più robusta, chiusa a cerchio, si sostiene da sola e a sua volta sostiene i due stecchini di balsa necessari a tenere il filo superiore. Una forma non solo, se vogliamo, più simile ad un UFO, ma anche elegante e alleggerita da tanta inutile struttura. Con questa forma di propulsore, ha continuato la sperimentazione. A sinistra, il lifter lineare mentre si solleva. A destra, la versione circolare di Montefuscoli.

3 17 Aumentiamo la frequenza! Se si sperimenta un mezzo simile, bisogna capire quali sono i fattori che danno i migliori risultati, anche perché c'è un disperato bisogno di migliorare le prestazioni. Franco inizialmente ha provato a produrre dei generatori di corrente elettrostatica di varia tensione. I migliori risultati, anche se la differenza non si è rivelata eccessiva, si sono ottenuti con Volts. Ha provato anche con Volts, ma ha finito per offrire prestazioni leggermente minori. Una prima caratteristica che si è rivelata essere importante è stata la corrente in entrata, non la tensione in uscita. In effetti maggior corrente offre prestazioni migliori ma, a onor del vero, pure fastidiose scintille nel generatore. Nei test tuttavia, emergevano, come nei classici lifter, ancora ben noti fruscii e crepitii tipici della sperimentazione. Franco, amante dei dispositivi silenziosi, per eliminare questo problema ha aumentato la frequenza per superare il campo dell'udibile, passando a impulsi di circa 20 khz, visto si stava usando un'oscillatore a frequenza variabile). Tale cambiamento si è rivelato essere una svolta nella sperimentazione perché non solo ha eliminato la maggior parte questi rumori (alcune armoniche sono ancora udibili): ha eliminato anche, senza volerlo, il vento ionico. La cosa sorprendente è che usando il contatore Geiger questo non ha dato alcun risultato, mentre prima lo dava. Il segreto per migliorare il propulsore è la frequenza? Per noi, si. E aggiungiamo pure che il vento ionico non solo nelle altre versioni contribuisce solo in piccola parte al decollo del lifter, ma tale vento lo rende anche più incontrollabile e gli conferisce l'andamento caotico tanto comune nei filmati originali.

4 18 Repliche simili. Per non rivendicare primati che non ci sono dovuti, abbiamo visto se esistono lavori simili ai nostri. Franco ha ragione di credere di essere il primo in Italia ad aver fatto un lifter circolare e ad averlo costruito con frequenze superiori. Se esistono lavori come il suo, naturalmente documentati e antecedenti a novembre 2006, vi prego di segnalarcelo. Lifter italiani Abbiamo un passato di grandi e celebri sperimentatori, eppure il presente su questo fronte è alquanto miserabile. Le repliche di Lifter non fanno eccezione e le repliche italiane si contano ancora sulla punta delle dita (ne abbiamo contate 5 sulle quasi 400 in tutto il mondo). Si tratta comunque di lifter classici, a forma di triangolo. Nelle foto seguenti realizzazione del Planetario della città di Lecco (le prime due a sinistra) e di Gemma Lorenzo (a destra) Lifter circolari Esistono alcune, anche se non moltissime, repliche di lifter in versione circolare. Il dispositivo più originale, nella foto a sinistra, viene da Chris Gupta (Florida) che a fronte di un solo filo di rame realizza più cerchi concentrici di fogli di alluminio. Ma, tornando a dispositivi più simili a quelli di Montefuscoli, allora ne sono stati recensiti cinque, di cui tre sono americani. Dopo Gupta potete vedere Michael Hanias, dalla Grecia, al centro e Robert Lanicek della Repubblica Ceka, a destra. Lifter a frequenze superiori. Al momento non ci è nota nessuna riproduzione di lifter con correnti di 20 Khz o superiori, fatta in Italia o all'estero, anche nella canonica forma triangolare. La nostra ricerca presso fonti esterne non è stata, in effetti, così approfondita. Se a qualcuno dei lettori risultano esperienze di questo tipo, preghiamo di riportare la fonte. Altrimenti, c'incenseremo di questo primato! :)

5 19 Ma è davvero antigravitazionale? Per dispositivo antigravitazionale, in genere, si intende un dispositivo in grado di sollevarsi dal suolo per una qualche caratteristica che lo fa contrapporre alla forza di gravità, anche se, per la verità, tale termine è assai più usato nella fantascienza che nella letteratura scientifica. Il propulsore elettrostatico che noi stiamo studiando in questo articolo fa anche questo realizza tale spinta in verticale- ma non solo. In uno dei nostri test, senza il vento ionico, tale forma si muove anche in orizzontale, se in questo modo è posizionato in partenza. Contrapponendosi alla gravità sarebbe soltanto salito. Se non è l'aria (avendo eliminato la produzione di ioni) e non è la gravità, allora cosa produce questo spostamento? Anzi, per fare una domanda più precisa, il propulsore cosa sposta? Per Franco, l'etere. Per Martucci i cosiddetti fasci canale, fasci protonici che creando una perturbazione nella materia creano a sua volta uno spostamento di plasma (o ancora di etere). Conclusioni Nel sito di Naudin compaiono le forme più stravaganti e incredibili. La creatività in quei lidi si è scatenata davvero. Tuttavia il lifter più potente solleva 250g. E' così potente perché è imponente. Ma a nostro avviso il lifter serve per capire l'elettrogravità, e in questo contesto può essere d'aiuto. Ma se si vuole avere qualcosa di più potente bisogna andare oltre. Lo stesso Brown aveva abbandonato questo percorso una volta realizzato che non poteva portare lontano. La documentazione riporta un riferimento sui cosiddetti condensatori ad alto K, col quale ha continuato il suo percorso sull'antigravità. A nostro avviso, se si vuole andare oltre l'ettogrammo dei più potenti lifter, e arrivare ai chili bisogna seguire questa direzione.

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