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1 Il Segretario Direttore Generale Fasc /3/2013 PG. n /2013 Bologna, 12 dicembre 2013 Alla Presidente Alla Giunta Oggetto: Relazione del Responsabile anticorruzione sull attività svolta nell anno Premessa Come noto, la legge 6 novembre 2012 n.190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione ha introdotto una serie di strumenti per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo, ponendo le basi per un sistema organico di prevenzione del fenomeno. In attuazione di tale normativa la Conferenza Unificata ha sottoscritto l'intesa 2 con cui sono stati definiti gli adempimenti in materia di corruzione in capo agli Enti locali e l'a.n.a.c. (ex CIVIT) 3 ha approvato il Piano Nazionale Anticorruzione (di seguito PNA) 4. Detto piano contiene le linee guida per la predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (di seguito PTPC) che l'organo di indirizzo politico di ciascun Ente, su proposta del Responsabile della Prevenzione della corruzione (di seguito R.P.C.), deve approvare entro il 31 gennaio Il sopracitato sistema organico di prevenzione della corruzione nel corso del 2013 si è progressivamente completato attraverso disposizioni settoriali che hanno riguardato: gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni 5 ; i casi di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico 6 ; 1 Ai sensi dell'art. 1, comma 14, della legge 6 novembre 2012 n. 190, secondo cui entro il 15 dicembre di ogni anno il Responsabile della prevenzione della corruzione pubblica sul sito web dell Amministrazione una relazione recante i risultati dell attività svolta e la trasmette all organo di indirizzo politico dell amministrazione 2 Prevista dall'art. 1, commi 60 e 61, della legge 190/ Individuata quale Autorità Nazionale Anticorruzione 4 Con delibera n. 72 dell'11 settembre Il D.lgs. n. 33/2013, in base alla delega contenuta nella L.190/2012, ha operato il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche amministrazioni 6 Di cui al D.Lgs. n. 39/2013 1

2 il codice di comportamento dei dipendenti pubblici 7. La presente prima relazione da conto delle iniziative intraprese nel corrente anno, nell ambito delle quali assume particolare rilevanza l'attività di elaborazione del Piano Triennale della Trasparenza, nonché quella prodromica all'elaborazione del primo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che verrà formalmente approvato nei termini e, precisamente, nel prossimo mese di gennaio Pertanto, le misure di prevenzione della corruzione, in fase di individuazione e che verranno inserite nel piano, produrranno i primi effetti dal prossimo anno, dal momento che solo nel settembre 2013 l A.N.AC. ha definito le linee guida per l elaborazione del piano di ciascuna Amministrazione Pubblica. 1. I soggetti a) Responsabile anticorruzione: Il sottoscritto è stato nominato Responsabile della prevenzione della corruzione in data 5/2/ : al medesimo spettano i compiti di cui ai commi 8 e 10 dell'art. 1 L. 190/2012, in particolare la proposta del Piano per la prevenzione della corruzione ed il monitoraggio della sua applicazione. b) Struttura organizzativa di supporto Al fine di adempiere alla disposizioni citate, il responsabile della corruzione si avvale, quale struttura organizzativa di supporto, dell'u.o. Segreteria Generale, che si è avvalsa a sua volta della collaborazione, in specifico per quanto attiene al Codice di comportamento, dell'ufficio procedimenti disciplinari (U.P.D.). L'U.O. Segreteria Generale è, inoltre, stata individuata quale unità organizzativa dedicata 9 al controllo sugli atti e sulle determinazioni dirigenziali, controllo finalizzato a garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa 10. La responsabile dell'u.o. Segreteria è anche membro del Comitato operativo della trasparenza, che, in considerazione dell'inter-disciplinarietà degli adempimenti e della necessità di disporre delle conoscenze specialistiche presenti in particolari settori di attività amministrativa provinciale, è stato istituito a supporto del Responsabile della Trasparenza, che nell'ente coincide con il sottoscritto. R.P.C Di cui al D.P.R. n. 62/ C.f.r. atto presidenziale I.P. n. 383 del 05/02/ Ai sensi del combinato disposto degli art. 4.1 e 7 del vigente Regolamento sul sistema dei controlli interni 10 C.f.r. Determinazione del Segretario-Direttore Generale citata in nota Ai sensi dell'art. 1, comma 7, L. n. 190/2012 2

3 Seppure la struttura organizzativa di supporto risulti composta di quattro unità, in questa prima fase, nelle more della trasformazione istituzionale dell'ente, lo scrivente ha ritenuto di non richiedere l'assegnazione di ulteriore personale. Definiti i nuovi assetti istituzionali, si valuterà la necessità di implementare l'organico, anche al fine di far fronte agli adempimenti che il PTPC approvato comporterà. c) Referenti Ancorchè non espressamente individuati con apposito atto, in quanto già la legge anticorruzione ed il sopracitato PNA lo prevedono, saranno referenti anticorruzione i dirigenti dell ente con qualifica di Direttori di Settore\Dirigenti di servizio specialistico. Competono loro attività informativa e propositiva nei confronti del R.P.C., affinchè questi abbia elementi e riscontri sull intera organizzazione ed attività dell Amministrazione, e di costante monitoraggio sull attività svolta dai dirigenti assegnati agli uffici di riferimento. In ogni caso essi 12 : - concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti dell ufficio cui sono preposti; - forniscono le informazioni richieste dal soggetto competente per l individuazione delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; - provvedono al monitoraggio delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nell ufficio a cui sono preposti disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio dei procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva. 2. Attività intraprese nel 2013 Nel corso del 2013, e nelle more di adozione del Piano Anticorruzione della Provincia di Bologna, sono state intraprese le seguenti attività: a) Programma triennale per la trasparenza e l'integrità della provincia di Bologna Già con Direttiva a firma dello scrivente PG. n del 6/2/2013 avente ad oggetto: "Amministrazione aperta - direttiva per l'attuazione dell'art. 18 del D.L. 83/2012" erano state fornite indicazioni agli uffici in merito alla pubblicazione - nella sezione Trasparenza, valutazione e merito del sito istituzionale e/o all'albo pretorio telematico - degli atti di spesa e dei dati riferiti agli atti di concessione di benefici, adottati dall'1 gennaio C.f.r. art. 16 del D.Lgs. n. 165/ Ai sensi dell'art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013 tutte le amministrazioni pubbliche, anche territoriali, devono approvare un Programma triennale della trasparenza 3

4 Con deliberazione della Giunta Provinciale n. 396 del 26/11/2013 è stato approvato il Programma in oggetto e relativi allegati 14, che è pubblicato sulla sezione Amministrazione Trasparente del sito istituzionale. Il Programma costituisce sezione autonoma del PTPC che sarà approvato entro il 31/1/2014 e parte integrante e sostanziale di esso: le misure del Programma triennale sono, infatti, collegate, sotto l'indirizzo del responsabile, con le misure e gli interventi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione ai sensi dell'art. 10 del Decreto Trasparenza. Esso è stato approvato successivamente all'iniziativa denominata Giornata della Trasparenza in data 11 novembre 2013, nell'ambito della quale si è tenuta la Conferenza Metropolitana dei Sindaci, cui sono stati invitate, altresì: le associazioni dei consumatori rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti le associazioni di categoria operative a livello provinciale le organizzazioni sindacali provinciali. Ai sensi dell'art. 43, comma 1, del D.Lgs. n. 33/2013 il sottoscritto Responsabile per la prevenzione della corruzione svolge anche la funzione di Responsabile della trasparenza, avvalendosi del Servizio innovazione istituzionale e amministrativa che è stato coordinatore e referente delle relative attività, nonché del supporto del sopracitato Comitato operativo della trasparenza. Il Responsabile svolge i compiti previsti dalla legge, sovraintendendo, in particolare, all'approvazione, aggiornamento ed attuazione fattiva del Programma. Il Programma contiene disposizioni in tema di: organizzazione della trasparenza con l'individuazione di un Comitato operativo della trasparenza e di referenti settoriali della trasparenza ricognizione di quanto già effettuato in materia di trasparenza obiettivi generali e speciali contenuto obbligatorio di sezioni e sottosezioni della nuova sezione collegamento al piano della performance e al sistema di valutazione individuale dirigenziale monitoraggio, controlli e sanzioni in merito all'attuazione del Piano accesso civico riservatezza dei dati personali 14 Redatto in esito ai lavori di apposito gruppo in cui erano rappresentate professionalità giuridico amministrative ed informatiche 4

5 formato dei dati pubblicati La sezione Amministrazione Trasparente è stata creata seguendo lo schema allegato al citato D.Lgs. n. 33/2013, che prevede la ripartizione in sottosezioni di primo e secondo livello con precise denominazioni. In occasione del restyling del sito istituzionale, anche la sezione Amministrazione Trasparente è stata realizzata scegliendo una particolare uniformità grafica mirata a rendere più semplice per il cittadino la consultazione, la navigazione e l accesso ai servizi, nonché puntando alla massima accessibilità ai soggetti disabili. b) Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità Con direttiva in data 3 dicembre a firma della Dirigente del Servizio Gestione Personale, previo confronto anche con la struttura organizzativa di supporto del sottoscritto R.P.C., è stata data indicazione ai competenti uffici di acquisire dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità da parte del dirigente da incaricare, o il cui incarico deve subire integrazioni o modificazioni, prima del conferimento dell'incarico stesso, nonché dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità da parte dei dirigenti in servizio, con periodicità annuale 16, sulla base di appositi facsimili: gli estremi delle dichiarazioni rese saranno pubblicati a cura del servizio gestione personale nella sezione Amministrazione Trasparente del sito dell'ente. Con la medesima direttiva sono stati, altresì, aggiornati i fascsimili delle dichiarazioni che devono rendere i componenti ed i segretari di commissioni giudicatrici di procedure selettive, prima della loro nomina 17. c) Codice di comportamento In attuazione dell'art. 17 del D.P.R. n. 62 del 16/04/2013 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici che è stato trasmesso a tutti i Dirigenti e Posizioni Organizzative dell'ente via in data 25/6/2013, accompagnato da circolare 18 dello scrivente ufficio, invitando al puntuale rispetto di quanto ivi contenuto, nonché ad assicurarne la trasmissione tramite a tutti i dipendenti del settore/servizio, a tutti i titolari di contratti di consulenza o di collaborazione, nonché ai collaboratori a qualunque titolo delle imprese appaltatrici dell'ente. Il codice, inoltre, è stato pubblicato sul sito istituzionale e sull'area intranet. 15 P.G. n / per l'anno in corso il termine è fissato al 16/12/ Art. 35 bis del D.Lgs 165/01, introdotto dall'art. 1, comma 46, L. n. 190/ P.G. n del 25/06/2013 inerente la diffusione del "Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici", a norma dell'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2011 5

6 Successivamente è stato avviato l iter di elaborazione del Codice di Comportamento dei dipendenti della Provincia di Bologna, che integra e specifica il codice nazionale 19. In linea anche con le indicazioni della Delibera n.75/2013 dell' A.N.A.C. (ex CIVIT), considerato che tra le misure generali finalizzate alla prevenzione della corruzione del PTPC rientrano anche le disposizioni del Codice di Comportamento dell'ente, per economicità di procedimento e per garantire la necessaria connessione logico sistematica tra le previsioni dei due atti, si è informata la Giunta nella seduta del 26/11/ circa l'opportunità di adottare il Codice nell'ambito della procedura di approvazione del PTPC, fermo restando che le linee generali sul comportamento dei dipendenti pubblici sono fissate dal Codice nazionale e, pertanto, già immediatamente applicabili anche all'interno dell'amministrazione. Il Codice di comportamento una volta adottato, previo anche parere del Nucleo di Valutazione, sarà pubblicato sul sito dell'ente all'interno della Sezione "Amministrazione Trasparente" e sull'area Intranet nella Sezione "Documenti - Codice di Comportamento"; sarà, inoltre, comunicato ai dipendenti tramite e consegnato in copia a tutti i nuovi assunti che lo sottoscriveranno. d) Direttive in ordine all'attività di prevenzione del fenomeno corruttivo Il PNA prevede, fra gli altri, l'obbligo per le amministrazioni pubbliche di emanare direttive finalizzate all'adozione di misure preventive anticorruzione. Pertanto, in data 2/12/ sono state impartite ai dirigenti, ai titolari di posizione organizzativa ed ai responsabili di procedimento alcune direttive in tema di: condanne ostative, anche non definitive, per la commissione dei reati contro la pubblica amministrazione relativamente alla composizione delle commissioni di gara e per la concessione/erogazione di vantaggi economici di qualunque genere 22, nonché in tema di obbligo di astensione per conflitto di interesse anche potenziale 23. In particolare, si sono suggerite alcune dichiarazioni sostitutive da far sottoscrivere agli interessati prima della nomina; 19 Il termine per l'approvazione scadrebbe il 16/12/2013, ma la citata deliberazione n. 75/2013 recita espressamente: la Commissione auspica che, ove possibile, il codice sia adottato da ciascuna amministrazione entro il 31 dicembre 2013 e, comunque, in tempo per consentire l idoneo collegamento con il Piano triennale per la prevenzione della corruzione (n.d.r. 31/1/2014) 20 Informazione I.P. n. 6060/ P.G. n del 02/12/2013 pubblicata anche sulla intranet 22 Ai sensi dell'art. 1, comma 46, della Legge n. 190/ Ai sensi dell'art. 1, comma 41, della Legge n. 190/2012 6

7 limitazione della libertà negoziale del dipendente successivamente alla cessazione del rapporto. In tal caso si è suggerito di inserire nella dichiarazione sostitutiva da allegare all'offerta nonché nei contratti di appalto per lavori, forniture e servizi una clausola per cui l'offerente/l'appaltatore dichiara, consapevole delle conseguenze di cui all'art. 53, comma 16-ter del D.Lgs. n.165/2001, di non avvalersi dell'attività lavorativa o professionale di soggetti che abbiano cessato, nell'ultimo triennio, rapporto di dipendenza con la Provincia di Bologna, esercitando poteri autoritativi o negoziali nei propri confronti; applicazione del codice di comportamento anche agli appaltatori ed ai collaboratori esterni all'ente 24. e) Corso di Formazione in materia di corruzione In ragione delle limitate risorse di bilancio, è stata organizzata, in collaborazione con UPI Emilia Romagna, una sola giornata seminariale rivolta a tutti i Dirigenti e PO dell'ente dal titolo La legge anticorruzione. La responsabilità. La redazione del Piano - Relatore Dott. Riccardo Patumi, Magistrato della Corte dei Conti - Sezione Controllo dell Emilia Romagna. f) I Controlli interni successivi di regolarità amministrativa A seguito delle modifiche normative intervenute con D.L. 174/ , il quale ha riscritto gli articoli del T.U.EE.LL. che attengono ai controlli negli enti locali, la Provincia di Bologna ha adottato il Regolamento sul sistema dei controlli interni, entrato in vigore il 01/02/2013. I suddetti controlli, in continuità con l attività esercitata in passato, sono finalizzati a garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell azione amministrativa e, oltre all'individuazione di azioni correttive ad hoc per il singolo caso di specie, possono portare alla diramazione di circolari, direttive o raccomandazioni. La metodologia formalizzata nel sopra citato Regolamento intende concorrere ad individuare strumenti che aiutino più a prevenire violazioni di legge, e quindi ad assicurare la correttezza dell azione amministrativa, che non a sanzionare le violazioni già commesse. Successivamente, alla luce delle nuove disposizioni regolamentari, con determinazione dirigenziale a firma dello scrivente I.P. n del 2/7/ sono state dettate nel dettaglio le 24 Si è disposto di aggiungere nello schema di contratto di appalto/incarico professionale/co.co.co. che già gli uffici utilizzano, tra le cause di risoluzione, la violazione - da parte dell'appaltatore e dei suoi dipendenti e/o collaboratori a qualsiasi titolo ovvero da parte dell'incaricato/collaboratore - degli obblighi di comportamento di cui al codice di comportamento dei dipendenti pubblici nazionale, per quanto compatibili, dando atto che il predetto codice pur non venendo materialmente allegato al contratto è consegnato in copia al contraente contestualmente alla sottoscrizione 25 così come convertito in L. 213/ Recante Disposizioni per l'attuazione del controllo successivo sugli atti e sulle determinazioni dirigenziali. Periodo I ed inserita anche nella Intranet, nella sezione dedicata ai controlli di 7

8 nuove disposizioni per l'attuazione del controllo successivo sugli atti e sulle determinazioni dirigenziali adottati nel periodo , individuando le tipologie degli atti da controllare, le percentuali di atti selezionati sulla base di motivate tecniche di campionamento casuale e, in via esemplificativa, i parametri di verifica. Sono attualmente in corso i controlli sugli atti del periodo sopracitato da parte dell'u.o. Segreteria Generale, individuata quale unità organizzativa dedicata. g) Pubblicità e trasparenza dei dati patrimoniali dei titolari di cariche elettive e di governo In ossequio agli artt.14 e 47 del D. Lgs. n. 33/2013, nonchè dalla Legge n. 441/1982 come da ultimo modificata, con deliberazione n. 56 del 14/10/2013 il Consiglio Provinciale ha adottato specifico Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori Provinciali" inserendo tale previsione fra gli adempimenti disciplinati nel Piano per la Trasparenza 27. La situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi degli Amministratori, è pubblicata sul sito istituzionale nella Sezione Amministrazione Trasparente sino alla cessazione dell incarico o del mandato; è, altresì, pubblicata, con le medesime modalità, la situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi dei familiari qualora vi abbiano acconsentito. A tal proposito è stata predisposta apposita modulistica che verrà ulteriormente migliorata: l'adempimento dei soggetti tenuti a tale obbligo è stato regolare. In conclusione, la presente relazione vuole rappresentare un primo adempimento al PTPC, anche se detto piano sarà approvato entro i termini di legge: la sua finalità è quella di iniziare il percorso finalizzato a diffondere ed a consolidare la cultura della legalità, che passa anche attraverso l'abituare gli addetti ai lavori a rendere conto ed a pubblicare al massimo l'attività svolta. Il Segretario/Direttore Generale Responsabile della prevenzione della corruzione Dott. Domenico Maresca documento firmato digitalmente regolarità amministrativa 27 C.f.r. punto n. 8.2 Organizzazione lettera a) del Programma per la trasparenza e l'integrità della Provincia di Bologna

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