Il Medico Competente alla luce del D.Lgs. 81/08.

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1 Seminario INFN 25 giugno 2008 Il Medico Competente alla luce del D.Lgs. 81/08. I modelli di gestione U. Candura INFN Sez. di Napoli

2 D. Lgs. 81/2008 (T.U.) Scenari dopo le prime letture: per tutti i protagonisti luci e ombre per tutti i protagonisti significativo impatto sulle strategie, orientamenti ed operatività per il MC (Medico Competente) rilevanti riflessi anche sull organizzazione dell attività professionale, ma in un quadro in cui complessivamente le luci sembrano prevalere sulle ombre

3 Il monitoraggio e l orientamento del dibattito Viareggio 14, 15 e 16 giugno XX Congresso Nazionale ANMA (Associazione Nazionale Medici d Azienda) Come rendere efficiente ed efficace il ruolo del Medico Competente nel sistema di prevenzione e di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro: il modello ANMA ordine ed organicità ai documenti prodotti dall ANMA sul miglioramento della qualità del mestiere del MC 3 sin dalla sua fondazione

4 I requisiti essenziali del modello di eccellenza del M.C. Il rispetto dell indipendenza professionale La promozione dell integrazione del MC nel sistema azienda L approccio della prevenzione di tipo multidisciplinare La garanzia di livelli professionali qualitativamente accettabili La partecipazione al processo di valutazione dei rischi

5 La figura del MC nel T.U. Corrispondenze con il modello dell ANMA 5

6 Il rispetto dell indipendenza professionale del MC Art. 39, c.1: svolgimento dell attività del MC secondo i principi della M.d.L. e del codice etico dell ICOH Ad es.: il dovere del MC di agire sempre con indipendenza professionale ed in particolare nell esprimere giudizi o affermazioni non deve in nessun caso lasciarsi influenzare da conflitti di interesse. N:B: Il richiamo normativo agli aspetti deontologici della professione può diventare un criterio per giudicare l operato del MC anche in sede penale Artt. 39, c.4 e 18, c. 1, g): il ddl assicura le condizioni necessarie per lo svolgimento di tutti i compiti del MC garantendone l autonomia e gli richiede l osservanza degli obblighi previsti a suo carico Fondamentale il richiamo al ruolo del ddl di garante dell autonomia professionale del MC 6

7 Apparato sanzionatorio art. 58 Non sanzionabili: Collaborazione alla VdR Collaborazione alla organizzazione del Servizio di P.S. Programmazione delle attività di formazione e misure di tutela Sanzioni penali per gli aspetti formali: Istituzione, tenuta e consegna della doc. Sanitaria Esecuzione Sorveglianza Sanitaria e informazioni su contenuti/ significato Esecuzione del Sopralluogo annuale Sanzioni ammnistrative: Obbligo di allegare alla Cartella Sanitaria esiti Sorveglianza Sanitaria Report epidemiologico telematico

8 Apparato sanzionatorio Articolo Violazione Sanzione Art. 25 comma 1d Art. 25 comma 1e Art. 25 comma 1f Art. 25 comma 1b Art. 25 comma 1c Art. 25 comma 1g Omessa consegna DDL documentazione sanitaria Omessa consegna al lavoratore alla cessazione del rapporto Omesso invio all ISPESL per via informatica cartella sanitaria Omessa programmazione ed effettuazione s.s. Omessa istituzione e custodia cartella Omessa informazione sul significato della S.S. Omessa informazione ai RLS su richiesta Arresto fino a 1 mese o ammenda da 500 a 2500 Arresto fino a 2 mesi o ammenda da 1000 a 4500 Art. 25 comma 1l Omessa visita ambienti di lavoro almeno una volta/anno Arresto fino a tre mesi o ammenda da 1000 a 5000 Art. 25 comma 1h Art. 25 comma 1i Art. 25 comma 1m Art. 41, comma 5 Art. 40 comma 1 Omessa informazione risultati s.s. Omesso rilascio documentazione su richiesta Omessa comunicazione dei risultati anonimi collettivi nella riunione art. 35 Omessa partecipazione programmazione controllo dell esposizione dei lavoratori Violazione obbligo di allegare esiti visita medica alla cartella sanitaria di cui all Alleg. 3A Omessa trasmissione per via telematica alle ASL delle informazioni derivanti dalla s.s. secondo modello di cui all alleg. 3 B Sanzione amministrativa da 1000 a 3000 Sanzione amministrativa da 2500 a 10500

9 La promozione dell integrazione del MC nel contesto aziendale L esperienza insegna che l efficacia e l efficienza dell attività del MC dipende anche dal suo grado d integrazione con il sistema azienda/impresa Il T.U. facilita questa integrazione specialmente, come vedremo più avanti, attraverso la maggiore valorizzazione del ruolo del MC nella VDR rispetto al D. Lgs. 626/94 9

10 Ciclo fornitore-cliente I n p u t Policy Aziendale Fornitore SSPA: - SPP - M. C. - Igienista - Ergonomo, ecc. Verifica qualità interni e dell Organo di Vigilanza V. Q. Prodotto: Miglioramento condizioni di lavoro O u t c o m e Processo: Dalla valutazione rischi alla promozione della salute Cliente Impresa: - datore di lavoro - lavoratori - patrimonio - ambiente

11 L approccio alla prevenzione di tipo multidisciplinare L art. 30 supera di gran lunga quel rimodellamento del SPP sostanzialmente auspicato dall ANMA Infatti l esplicito riferimento al D. Lgs 231/2001 modificato dalla legge 123/2007, orienta decisamente le aziende verso l adozione ed efficace attuazione di un SGSL 11

12 Che cosa sono? Definizione dal D.Lgs. 81/08 (art. 2, comma 1dd): modello organizzativo e gestionale per la definizione e l attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro.

13 Presunzione di conformità (per le parti corrispondenti) Linee Guida UNI-INAIL del 28/09/2001 per un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL) British Standard OHSAS 18001:2007 Occupational Health And Safety Assessment Series Possibili indicazioni provenienti dalla Commissione Consultiva Permanente di cui all art. 6 del T.U.

14 Perché tanto interesse? Art. 9 della Legge 123/07: Inserimento dell art. 25-septies al D.Lgs. 231/01 Art. 25-septies : In relazione ai delitti di cui agli articoli 589 (omicidio colposo) e 590 (lesioni colpose gravi o gravissime),terzo comma, del C.P., commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a mille quote Nel caso di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1, si applicano le sanzioni interdittive di cui all art. 9, c.2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno

15 D.Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 DISCIPLINA DELLA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE GIURIDICHE, DELLE SOCIETA E DELLE ASSOCIAZIONI ANCHE PRIVE DI PERSONALITA GIURIDICA A norma dell art.11 della Legge Delega 29 Settembre 2000, n.300 Si introduce per la prima volta la responsabilità amministrativa dell ente (che si aggiunge a quella dell attore dell illecito) per reati posti in essere da amministratori, dirigenti e/o dipendenti nell interesse o a vantaggio dell ente stesso. Superamento del principio Societas delinquere non potest

16 Quali aziende o enti interessati? Enti forniti di personalità giuridica, società fornite di personalità giuridica e associazioni anche prive di personalità giuridica Sono esclusi solo : Stato Enti pubblici territoriali Enti con funzioni di rilievo costituzionale

17 Le opportunità del D.Lgs. 231/01 Mettere a sistema le procedure aziendali (e informatiche) di analisi, valutazione e controllo delle attività, dei processi e dei rischi, nel rispetto delle normative esterne ed interne all impresa Visione olistica e integrata diretta ad un modello unitario del controllo, dell internal audit, della compliance Pressione sulle imprese per dotarsi di più evoluti modelli di corporate governance, diretti a garantire una corretta gestione dell impresa a tutela dei diversi portatori di interesse Opportunità per le imprese per promuovere procedure e approcci volti non solo a rispondere al dettato normativo

18 Sanzioni (art. 300 D.Lgs. 81/08) fino a 250 quote per le lesioni colpose di cui all art. 590, terzo comma, c.p. (e sanzioni interdittive di massimo 6 mesi); da 250 a 500 per omicidio colposo ex art. 589 c.p.; 1000 quote solo nel caso di omicidio colposo ex art. 589 c.p. per omissione della VdR in alcune tipologie di aziende : quelle nelle quali vige l obbligo di istituire un servizio di prevenzione e protezione interno, rischi biologici particolari, atmosfere esplosive, rischi cancerogeni, mutageni, amianto cantieri temporanei o mobili caratterizzati dalla compresenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno. Minimo edittale Massimo , ,69

19 L esonero (art. 6, comma 1a D.Lgs. 231/01) L azienda non risponde se dimostra di aver adottato un modello di gestione ed organizzazione atto a prevenire quella specie di reato Per i reati in materia di SSL il modello avente forza esimente è quello richiamato dall art. 30 del D.Lgs. 81/08

20 (Altri) vantaggi potenziali di un modello di gestione Conformità dell azienda alle disposizioni normative e riduzione dei rischi connessi all erogazione di sanzioni o alla perdita di reputazione Incremento della reputazione/immagine aziendale e del grado di affidabilità dell impresa Miglioramento del rapporto con i diversi stakeholders Definizione più precisa dei ruoli e delle responsabilità, nonché del sistema delle deleghe e dei poteri Miglioramento dei flussi operativi, informativi e del sistema di controllo interno Rafforzamento della sicurezza informatica Diffusione di una cultura aziendale orientata all eticità e alla correttezza dei comportamenti

21 Le possibili implicazioni Coinvolgimento del M.C. nel SGSL Necessità di integrazione della SSL con gli altri processi aziendali Limitazione della discrezionalità dell organo giudicante Adesione volontaria anche di PMI (< 50 dipendenti) per le quali è previsto accesso a finanziamenti di cui all art. 11 T.U. (Attività promozionali, v. oltre)

22 Elementi di forza Filosofia (familiare) del risk assessment seguito dal risk management Condivisione dell attuale orientamento giurisprudenziale: Valutazione del rischio = Valutazione dell organizzazione Forte interesse da parte datoriale : Linee Guida Confindustria per la costruzione di modelli di organizzazione, gestione e controllo ex-d.lgs. 231/01 (aggiornamento 31/03/08) Delega di funzioni (art. 16, comma 3)

23 L architettura del modello 1) Policy aziendale : dichiarazione degli obiettivi di tutela (a partire dal rispetto rigoroso delle norme) 2) Procedure SSL: atte a finalizzare i comportamenti al rispetto della policy 3) Organismo interno di vigilanza : dotato di potere di iniziativa e di controllo sulla efficacia e sull aggiornamento del modello 4) Adeguato sistema disciplinare 5) Attività di informazione/formazione e tenuta della documentazione (norma UNI MQ 10999:2002)

24 La garanzia di livelli professionali qualitativamente accettabili L art. 38 dispone l istituzione di un elenco cui possono iscriversi i medici in possesso dei titoli e dei requisiti indicati nel medesimo articolo Il 70% dei crediti previsti dal programma triennale di ECM, dovranno essere conseguiti nella disciplina medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro 24

25 La partecipazione del MC alla VDR Nonostante il combinato disposto degli artt. 2, c. 1, h) e 29, c. 1, la lettura complessiva del Titolo I rivela la volontà del legislatore di vincolare maggiormente rispetto al passato il MC all attività di VDR e, più in generale, alle attività di natura collaborativa, che non consistono quindi nell obbligo di natura strettamente professionale di effettuazione della s.s.; complessivamente dunque una volontà di far sì che tale figura si integri nel contesto aziendale 25

26 La partecipazione del MC alla VDR art. 2, c. 1, h): la definizione di MC è chiaramente correlata anche alla sua collaborazione alla VDR art. 18, c. 1, d): il coinvolgimento del MC nella scelta dei DPI presuppone la sua piena collaborazione alla VDR i cui risultati sono infatti il fondamento per l individuazione delle misure preventive e protettive collettive ed individuali art. 18, c. 2: obblighi informativi finalizzati a facilitare la collaborazione del MC alla VDR... 26

27 La partecipazione del MC alla VDR art. 25, c. 1, a): disponendo la collaborazione del MC alla VDR anche ai fini della programmazione della sorveglianza sanitaria, supera l impostazione dell art. 29, c. 1 e, correlando direttamente alla VDR compiti del MC come la predisposizione dell attuazione delle misure di tutela della salute, l attività di informazione e formazione e l organizzazione del primo soccorso, individua nella VDR la cerniera che gli consente di svolgerli con efficienza ed efficacia.. 27

28 La partecipazione del MC alla VDR artt. 15, c. 1, a) e 28, c. 1: il primo, prevedendo tra le misure generali di tutela la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza e il secondo, disponendo la sua estensione ai lavoratori esposti a rischi connessi allo stress lavorocorrelato riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza dagli altri Paesi, motivano ulteriormente il coinvolgimento del MC nella VDR fin dalla sua impostazione 28

29 Contenuto della Funzione Valutare tutti i rischi - legge 39/2002 Idoneità del MC ad ogni sostanza chimica immessa nel ciclo produttivo Risposta biologica individuale come un elemento fondamentale della valutazione Ipersuscettibilità Indicazione obbligatoria nel Documento aziendale di VdR del nome del MC che ha partecipato alla valutazione del rischio art. 28 c 2 e L aggiornamento della Valutazione del rischio è assicurato da audit periodici negli ambienti di lavoro di frequenza ANNUALE senza le necessità di attività congiunta con RSPP, al fine di rendere organizzativamente più agevole l attività di valutazione del sanitario

30 La nuova sorveglianza sanitaria Peraltro l art. 25, c. 1, a) correla la collaborazione alla VDR innanzi tutto alla programmazione della s. s.: art. 25, c. 1, b): protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati art. 41, c. 2, c): visita richiesta anche per motivi correlabili alle condizioni di salute suscettibili di peggioramento a causa dell attività lavorativa svolta art. 41, c. 4: nell ambito degli specifici ordinamenti sulle dipendenze, visite preventive, periodiche e per cambio mansione finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcool dipendenza. 30

31 Tenuta della Documentazione Istituzione e custodia della cartella sanitaria e di rischio opportuno flusso di documentazione ex D. Lgs. 196/03 riguardo al segreto professionale art. 25 c 2 l c d Invio per via esclusivamente telematica a ISPESL della cartella sanitaria e di rischio nei casi previsti art. 25 c 2 l f Modello standard di cartella sanitaria All 3 A Obbligo di trasmissione in capo al DDL artt. 243, 260, 280 Copia del documento sanitario all organo di vigilanza su richiesta art. 230 c 2 Tenuta della documentazione: opzione telematica per tutta la documentazione successivo decreto applicativo art. 53 c 5 Report telematico annuale tra MC ed enti territoriali di controllo - art. 40 modello All 3 B

32 Con il documento sanitario personale (DOSP) per i Lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, (D.Lgs.230/95 e 241/2000), il Legislatore ha imposto una cartella sanitaria molto rigida, richiedendo maggiori dati per la parte anagrafica del Lavoratore, per i dati occupazionali e di esposizione in particolare, per l anamnesi lavorativa e personale, per l esame clinico generale ed, infine, per il giudizio di idoneità all esposizione a radiazioni ionizzanti oltre ad altri fattori di rischio professionali.

33 IL DOCUMENTO SANITARIO PERSONALE Il DOSP, concepito per gli esposti a radiazioni ionizzanti, è stato, però, poi preso a riferimento nel DM 155/07, per gli esposti a cancerogeni ed, infine, nel recentissimo D.Lgs 81/08, quale cartella sanitaria e di rischio per tutti i Lavoratori professionalmente esposti a tutti i rischi.

34 La nuova Sorveglianza Sanitaria 5 tipologie di visite art. 41 c 2 Visita in occasione del cambio di mansione art. 41 c 2 d Periodicità delle visite di norma annuale - art. 41 c 2 b Divieto di adibire un lavoratore alla mansione specifica senza il prescritto giudizio di idoneità art. 18 c 1 bb Estensione della Sorveglianza Sanitaria a visite finalizzate alla verifica dell assenza di condizioni di alcol dipendenza ed uso o dipendenza da sostanze psicotrope e stupefacenti art. 41 c 2 l 4 Tavolo Tecnico ex art. 8 c 2 Schema Intesa 30/10/07 Visita medica su richiesta del lavoratore finalizzata ad esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica art. 41 c 2 c Giudizi di idoneità trasmessi per iscritto a DDL e lavoratore art. 41 c 8

35 La nuova Sorveglianza Sanitaria Ricorso all organo di vigilanza avverso il giudizio del MC art. 41 c 9 Idoneità difficile ricollocazione in altra mansione compatibile con la stato di salute del lavoratore art. 42 Allargamento del campo di applicazione ai lavoratori somministrati, distaccati, a progetto art. 3 Sorveglianza Sanitaria estesa ai lavoratori autonomi che esercitano una propria attività in azienda art. 21 c 2 Collaborazione a programmi di promozione della salute community health art. 25

36 La figura del Medico Competente nel nuovo D. Lgs. 81/08 La figura del MC esce rafforzata dal dibattito legislativo che ha dato vita al D. Lgs. 81/08 Maggiore centralità del MC Maggiore visibilità del MC Responsabilità giuridiche ed impegno Problematiche emergenti e nuove sfide professionali Stime di impegno professionale

37 Conclusioni Il MC non è impreparato alla novità legislativa del Testo Unico Molti obblighi già impliciti ed oggetto di best practice Innovazioni come espressione di comportamenti ormai consolidati

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