Piano Integrato di Vigilanza e Controllo - Anno

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1 Piano Integrato di Vigilanza e Controllo - Anno

2 INDICE 1 Introduzione pg

3 PIANO INTEGRATO DI VIGILANZA E CONTROLLO ANNO 2015 Introduzione L Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano - del 13 novembre 2014 ha approvato il Piano Nazionale Prevenzione per gli anni , in entrambi i documenti si punta sul raggiungimento di un risultato che si auspica migliorativo non solo in termini di cogenza nella relazione tra determinanti, strategie, obiettivi, interventi e risultati, ma anche in termini di integrazione e trasversalità degli interventi programmati rispetto ai vari gruppi di popolazione, condizioni queste che favoriscono l efficacia degli interventi stessi. Un particolare accento viene posto sul ruolo della valutazione, che rappresenta una componente irrinunciabile di ogni pianificazione di attività di prevenzione, per la necessità di misurazione dell impatto sia nei processi, sia negli esiti di salute, sia nel sistema, anche a livello locale e di verifica dell adempimento LEA. La valutazione infatti assume un ruolo non solo nel controllo degli obiettivi e del loro raggiungimento ma anche alla creazione delle condizioni necessarie all utilizzo dei risultati della valutazione per il miglioramento dell efficacia e della sostenibilità degli interventi e dei processi in atto e per la produzione dei cambiamenti attesi. Strumentale alla valutazione è inoltre l uso dei sistemi informativi e di sorveglianza, promossi e valorizzati sia livello nazionale che regionale per il necessario e corretto espletamento di tutte le funzioni (di conoscenza, azione, governance, empowerment) che da tale uso derivano. Sia la pianificazione nazionale che regionale evidenziano la necessità di una vision condivisa che poggia su elementi quali: - affermare il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare in particolare alla luce delle dinamiche demografiche che la caratterizzano; - adottare un approccio di sanità pubblica che garantisca equità e contrasto alle diseguaglianze; - esprimere la visione culturale nei valori, obiettivi e metodi della sanità pubblica di una prevenzione, promozione e tutela della salute che pone le popolazioni e gli individui al centro degli interventi con la finalità di conseguire il più elevato livello di salute raggiungibile; - basare gli interventi di prevenzione, promozione e tutela della salute sulle migliori evidenze di efficacia, implementati in modo equo e che siano programmati per ridurre le diseguaglianze; - accettare e gestire la sfida della costo-efficacia degli interventi, dell innovazione, della governance; - perseguire per i professionisti, la popolazione e gli individui lo sviluppo di competenze per un uso appropriato e responsabile delle risorse disponibili. In quest ottica è importante, come suggerisce la programmazione regionale, sostenere e promuovere azioni che siano ispirate ai principi di: semplificazione per il cittadino, per le imprese e per il sistema stesso; responsabilità, sostenendo la scelta consapevole e praticabile dei cittadini per la propria e altrui salute; evidenza scientifica di efficacia delle azioni da attuare; equità sociale, presupposto per il completo raggiungimento degli obiettivi di ogni sistema sanitario, intesa come valore che deve assicurare le stesse opportunità di salute per ogni persona in termini di accesso e fruizione di servizi e cure, a parità di bisogno; 3

4 integrazione e intersettorialità, sostenendo un metodo di lavoro basato su obiettivi condivisi tra enti, istituzioni, associazioni differenti senza preclusioni preconcette; sostenibilità, avviando azioni che possano durare nel tempo, anche in condizioni di risorse limitate. Per l anno 2015 pertanto il Dipartimento di Prevenzione Medico, in coerenza con gli obiettivi della Deliberazione n X / 2989 del 23/12/2014 Determinazioni in ordine alla Gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per esercizio (di concerto con gli Assessori Cantu e Melazzini) del Programma Regionale di Sviluppo della Lombardia e del Piano Regionale lombardo di Prevenzione in emando con attenzione ai seguenti risultati attesi, afferenti all area di garanzia dei LEA : programma le proprie attività: sulla base di analisi epidemiologiche e di evidenza di efficacia - secondo criteri di priorità dell azione di controllo parametrata al livello di rischio; sull efficienza nell utilizzo delle risorse, concorrendo al benessere complessivo, sia con interventi nei confronti della singola persona, sia con interventi di sistema sulla comunità e sul territorio. Curando : Programmazione e sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d età ed in ogni ambiente di vita e di lavoro. Miglioramento della qualità dei programmi di screening oncologici di provata efficacia. Sostegno e coordinamento dell attività di controllo per la tutela e la sicurezza del lavoratore, del consumatore, del cittadino. Gestione sanitaria dell evento EXPO con particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini, dei lavoratori e alla tutela dei partecipanti. Si proseguirà inoltre nel riorientare le tradizionali attività di vigilanza e controllo in modo da renderle più efficaci, più efficienti e da potenziarne l utilità sociale, differenziando gli ambiti di intervento prioritariamente in base al rischio. Il modello organizzativo praticato è quello che valorizza un ampia partecipazione delle parti sociali e delle istituzioni con competenze nelle specifiche aree (tutela della salute e sicurezza dei cittadini/consumatori/lavoratori), sia nella fase di individuazione di priorità ed obiettivi, sia nella fase di valutazione del guadagno di salute conseguito. Le conoscenze e i risultati delle attività di prevenzione raggiunti saranno sostenute da un efficace azione di comunicazione pubblica rivolta alla popolazione, ai suoi rappresentanti ed ai cittadini utenti del servizio sanitario. Il Dipartimento di Prevenzione inoltre, in linea con le indicazioni regionali, in previsione dell evento EXPO ha provveduto alla revisione condivisa con AREU118 e le Strutture sede di DEA e Pronto Soccorso del Piano di gestione delle Maxi - Emergenze e dei protocolli di intervento in capo all ASL valutando anche la fattibilità per il potenziamento della Guardia Igienica permanente Aziendale. Le attività di vigilanza e controllo saranno pianificate ed organizzate secondo le specificità dettagliate dalle Unità Operative del Dipartimento, come di seguito sinteticamente rappresentato attraverso l esplicitazione, per ogni Unità Operativa complessa (U.O.C.), di obiettivi e attività. 4

5 U.O.C. Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro PREMESSA Il sottostante piano comprensivo di obiettivi e conseguenti azioni, viene redatto tenendo conto di quanto indicato nel Piano regionale per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Deliberazione N X/1104 Seduta del 20/12/2013 in aderenza ai documenti di pianificazione nazionale e regionale che rappresentano la cornice normativa di riferimento) e nella Deliberazione n. x/1185 Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l esercizio Di fondamentale importanza risulta la condivisione tra le parti sociali e istituzionali preposti all'attuazione e alla vigilanza della normativa in materia di sicurezza, dei principi a cui fare riferimento e in particolare: - l intersettorialità - approccio trasversale alla salute e sicurezza in ambienti di lavoro, ricercando e stimolando la collaborazione, l interazione funzionale e il coordinamento con tutti i soggetti coinvolti; - la semplificazione riformulazione di procedure e ridisegno di modelli organizzativi, non a contrazione delle funzioni e dei servizi a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma a vantaggio dei cittadini e delle imprese; - la sostenibilità - visione integrata delle forze e delle risorse messe in campo che siano di sostegno alle priorità individuate, migliorino la partecipazione del partenariato economicosociale alla definizione delle strategie, favoriscano una concezione di lungo temine Linee strategiche di azione Il dibattito nazionale e internazionale ha reso evidente che, per conseguire miglioramenti tangibili delle condizioni di lavoro, nonché per contrastare gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, agli strumenti ordinari di vigilanza e ispezione vanno affiancati altri dispositivi quali: - il dialogo sociale per avviare iniziative di RSI e di incentivazione economica; - la promozione di buone prassi per la corretta valutazione e gestione dei rischi, e per la promozione della salute (Working Health Promotion); - le iniziative di sensibilizzazione per la diffusione della cultura della SSL; - la valorizzazione della differenza di genere. OBIETTIVI STRATEGICI Gli obiettivi che indirizzeranno l attività di Regione Lombardia nel prossimo quinquennio sono: - la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; - il sostegno alle imprese; - la formazione alla salute e sicurezza. Riduzione degli infortuni: decremento del tasso infortunistico pari o superiore al 25% per il quinquennio (calcolato sull anno 2012, utilizzando al denominatore il numero di lavoratori occupati al netto del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni - tiraggio CIG = numero ore utilizzate/numero ore autorizzate) fonte dati INAIL, INPS, ISTAT) Malattie professionali: incremento del numero assoluto di malattie professionali denunciate a INAIL pari o superiore 25% per il quinquennio (calcolato sull anno 2012 fonte dati INAIL al netto del ricorso alla cassa integrazione guadagni) 5

6 Sostegno alle imprese: - favorire l emersione, la valorizzazione, la promozione e la diffusione di buone pratiche e percorsi virtuosi di autocontrollo da loro praticati, quali quelli di RSI e i sistemi di gestione della sicurezza (SGSL) ampiamente intesi; - promuovere nelle aziende l adozione delle buone prassi esistenti e decretate nell ambito delle precedenti pianificazioni; - semplificare e uniformare l'azione delle Istituzioni con competenza in SSL. La formazione alla salute e sicurezza: - recepire gli Accordi Stato/Regioni all insegna della semplificazione; - fornire indirizzi ai DPM per un azione di controllo delle iniziative formative che si svolgono a livello locale; - supportare la scuola nel percorso di integrazione della sicurezza nei curricula scolatici, in coerenza con la L.R. 19/2007 OBIETTIVI DI PROCESSO Si intendono promuovere azioni sinergiche con tutti gli organismi incaricati della prevenzione e della vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nell ambito del Comitato di Coordinamento Provinciale ex art. 7 D.Lgs 81/08 anche attraverso l attuazione di attività di controllo coordinata. In tema di promozione e assistenza alle imprese, il servizio intende effettuare azioni finalizzate alla diffusione di sistemi di autocontrollo, di linee guida e buone prassi Inoltre si intende sostenere le imprese attraverso corsi di formazione rivolti alle figure della prevenzione aziendali: datori di lavoro, RSPP, medici competenti, RLS. In particolare si intende: - realizzare il progetto locale di informazione/formazione rivolto alle microimprese e ai lavoratori autonomi in particolare dei settori edile e agricolo; - realizzare un corso di formazione destinato agli RSPP aziendali in tema di rischio chimico a seguito all attuazione del Regolamenti Europei n.1907/2006 REACH, n. 1272/2008 CLP e n. 453/2010 SDS) - organizzare almeno un convegno destinato ai medici competenti; - organizzare incontri di aggiornamento destinati agli RLS. ATTIVITA Vengono di seguito definite nel dettaglio le attività che il servizio PSAL intende perseguire nel corso del periodo in coerenza con quanto definito dagli obiettivi strategici. Amianto Nell ambito del settore amianto si intendono proseguire le seguenti linee principali di attività: - bonifica siti dismessi (area ex Fibronit): prevista l effettuazione da parte del servizio di un numero di campionamenti pari ad almeno il 10% dei campionamenti effettuati dalla ditta incaricata dei lavori di bonifica previsti per l anno 2014; - campionamenti per la restituibilità dei luoghi sottoposti a interventi di bonifica; 6

7 Prosegue inoltre l attività di valutazione tecnica e sanitaria dei piani di lavoro per la rimozione amianto; si prevede, per gli aspetti sanitari, un approfondimento della valutazione in almeno il 30% dei casi. Differenza di genere, età e paese di provenienza Considerati i dati di letteratura e di contesto locale e regionale, tenuto conto di quanto indicato nel Piano regionale per la tutela della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, il servizio ritiene opportuno analizzare le modalità con le quali le imprese gestiscono i rischi lavorativi a seguito del percorso valutativo riferito alle differenza di genere, età e paese di provenienza come previsto dall art. 28 del D.Lgs 81/08. Verranno pertanto esaminati, nel merito, un numero significativo di DVR di imprese del territorio. Rischio chimico Con la finalità di fare il punto sulla qualità della valutazione del rischio chimico effettuata da parte delle aziende, (ai sensi del DLgs 81/2008 e a seguito all attuazione del Regolamenti Europei n.1907/2006 REACH, n. 1272/2008 CLP e n. 453/2010 SDS), tenendo conto dell opportunità di fornire supporto alle imprese, è previsto un corso di formazione destinato agli RSPP dei settori interessati. Durante il corso verrà fornita una check list da utilizzarsi per valutare la congruità delle schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati in azienda con le normative vigenti, (n.1907/2006 REACH, n. 1272/2008 CLP e n. 453/2010 SDS). Verrà valutata successivamente la ricaduta positiva del corso attraverso l invio al servizio dei risultati dell analisi di SDS effettuata dagli RSPP aziendali con l utilizzo della check list. Verrà, in seconda fase, richiesto l invio al servizio dei documenti di valutazione del rischio chimico aggiornato dalle aziende. Incremento segnalazione di malattie professionali Si intendono avviare interventi di sensibilizzazione e controllo dell attività espletata in tema di denuncia di malattia professionale sui medici competenti delle aziende del territorio, presi singolarmente in un campione significativo. Di ogni medico competente verrà verificata, a campione, almeno una cartella sanitaria di un lavoratore proporzionalmente al numero delle aziende di cui il singolo professionista è medico competente e conseguentemente al numero dei lavoratori di ogni singola azienda. Verrà implementato l utilizzo del modulo OCCAM. Si prevede il coinvolgimento della UOOML in tema di neoplasie a possibile eziopatogenesi professionale. Si provvederà ad elaborare uno specifico questionario, da somministrare ad opera di medici della UOOML, a pazienti con diagnosi di neoplasia vescicale e/o polmonare con la finalità di evidenziare eventuali casi misconosciuti ad eziologia di natura professionale. Si attueranno successivamente i conseguenti obblighi di legge (referto e denuncia all INAIL). Patologie da movimenti ripetuti degli arti superiori: Organizzazione di un convegno destinato ai medici competenti e medici di base in tema di mantenimento delle capacità, reintegrazione e riabilitazione dei lavoratori che hanno sviluppato patologie muscolo-scheletriche sul lavoro. A seguito di tale evento e dopo averne valutata l opportunità, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle malattie osteoarticolari (sulla prevenzione e la cura di tali patologie tenendo conto anche delle differenze di genere) si provvederà all elaborazione di opuscoli/manifesti informativi 7

8 da divulgarsi presso i principali centri cittadini di aggregazione (sedi ASL, ambulatori medici di base, etc.) o attraverso il sito web aziendale. Stress lavoro correlato In considerazione alle ultime due indagini della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di Dublino, tra i lavoratori dell Unione europea il problema «stress» risulta al primo posto, assieme ai disturbi muscolo-scheletrici. Il servizio intende proseguire l attività di vigilanza in merito alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato nel comparto scuole anche a seguito di più segnalazioni pervenute al servizio. Verrà realizzato un incontro con i dirigenti scolastici e MC delle scuole e successivamente richiesto l invio al servizio del DVR stress lavoro correlato. Strumenti informativi La registrazione dei controlli effettuati dal servizio nel sistema gestionale aziendale prevede la puntuale trasmissione dei dati al sistema informativo I.M.Pre.S@. E prevista l implementazione dell utilizzo del modulo MA.PI. del sistema informativo Regionale della prevenzione PERSON@ fino al raggiungimento della registrazione del 100% delle malattie professionali e infortuni sottoposti ad indagine dal servizio. Presentazione di linee guida alla Commissione Consultiva Permanente art.6 D.Lgs 81/08 al fine del riconoscimento a buone prassi Il servizio intende realizzare un progetto locale dal titolo Linee operative per la gestione della problematica degli spazi confinati o a rischio di inquinamento nelle cantine vitivinicole finalizzato a fornire indicazioni tecnico/operative di riferimento idonee alla prevenzione dei rischi durante le attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati in ambito vitivinicolo. Il documento finale elaborato verrà inviato alla Commissione Consultiva permanente per la validazione come buona prassi ai sensi e per gli effetti dell art.2, comma 1, lett. v) del D.lgs. n. 81/2008. Promozione e diffusione di linee guida/atti di indirizzo regionali E prevista la promozione e la diffusione di almeno una linea guida/atto di indirizzo all anno tra le seguenti: - Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura metalli - Linee guida per la sorveglianza sanitaria in edilizia - Stress lavoro correlato - Strategia SOBANE gestione dei rischi professionali - Linee di indirizzo per l attività di coordinatore per la sicurezza nei cantieri edili Supportare la scuola nel percorso di integrazione della sicurezza nei curricula scolatici Si prosegue il percorso da tempo avviato, in sinergia con DTL, INAIL, Confindustria Pavia e Provincia, di inserimento nei programmi scolastici di temi attinenti la salute e sicurezza sul lavoro. Expo Sarà monitorato un eventuale interessamento del territorio della Provincia di Pavia in merito attività che potrebbero correlarsi all evento Expo (eventuali cantieri stradali, allestimento di palchi per spettacoli di varia natura). 8

9 PROGRAMMA DI ATTIVITA DI VIGILANZA E ISPEZIONE 2014 Da indicazioni regionali (Circolare Regionale Protocollo H del 22/01/2014) in merito al numero di controlli e imprese da sottoporre a vigilanza, occorre mantenere il numero totale dei controlli effettuati nel Si prevede pertanto di effettuare controlli, come effettuato nel precedente anno in orario di servizio ordinario. Si precisa a riguardo che a far data da 01/05/2014 un Tdp andrà in quiescenza pertanto in mancanza di sostituzione il numero dei controlli verrà debitamente ridotto. Si prevede di realizzare attività di vigilanza, ispezione e controllo su almeno 1023 imprese attive (obiettivo LEA calcolato sul totale delle PAT residenti per ciascuna regione attive al 31/12/ dati INAIL), con almeno un dipendente (o addetto speciale) oppure almeno due artigiani come indicato dalla Regione Lombardia, escludendo le attività non rilevanti ai fini della sicurezza dei lavoratori; Per il calcolo delle imprese attive da sottoporre a vigilanza è stato utilizzato il denominatore indicato dalla nota regionale pari, per la Provincia di Pavia, a imprese. Saranno effettuati controlli ed azioni mirate al controllo di attrezzature vetuste in agricoltura, promuovere corrette modalità di gestione del mercato dell usato. Verrà effettuata attività di vigilanza in aziende agricole ammesse ai finanziamenti nell ambito dell attuazione del Piano di sviluppo rurale. In totale le aziende agricole sottoposte a vigilanza saranno 80. Per la definizione delle attività rilevanti ai fini della sicurezza dei lavoratori si procede secondo i criteri della graduazione dei rischi e dell individuazione delle priorità, tenendo conto degli indirizzi regionali: individuazione della classe di rischio sulla base di dati occupazionali e di danno, classificazione del rischio da 1 (maggior rischio) a 4 (minor rischio), correzione della classe di rischio con riferimento alla presenza/assenza di rischi potenziali (chimico, fisico, organizzativo, per terzi) correlabili alla realtà del territorio. Ai fini dell attribuzione della classe di rischio è rilevante il contributo fornito dalle indicazioni emerse dal registro regionale infortuni mortali. Per ciascun comparto/settore è stato definito il numero di imprese da sottoporre a controllo, utilizzando le informazioni contenute nella banca dati Infocamere 2012 e nel Sistema Impresa; si è tenuto conto, inoltre, delle conoscenze, in merito ai rischi presenti nei diversi settori del territorio pavese, acquisite nel corso dell attività di vigilanza e controllo effettuata dalla UOC PSAL nel 2013 nonché da altri organi di vigilanza quali la Direzione Territoriale del Lavoro e ARPA. I controlli programmati saranno effettuati nell ambito dei gruppi di categoria economica ATECO con classi di rischio 1 e 2. Per l individuazione delle singole aziende, appartenenti ai gruppi sopra indicati, da sottoporre a vigilanza, saranno adottati i seguenti criteri: - insediamento produttivo non conosciuto dalla UOC; - data degli ultimi controlli >5 anni; - esito sfavorevole di precedenti prescrizioni; - ricorrenza di segnalazioni, infortuni, malattie professionali; - vetustà della struttura e/o degli impianti/attrezzature in essa presenti; - presenza di attività a rischio di incidente rilevante; - presenza di attività soggette ad Autorizzazione Ambientale. 9

10 Sarà, in particolare, effettuata vigilanza in 9 aziende rientranti tra quelle considerate a Rischio di Incidente Rilevante e quelle che svolgono attività che impattano sull ambiente secondo un programma definito nell ambito del Comitato di coordinamento provinciale ex art. 18 LR 16/1999 e smi e coordinato con ARPA e Amministrazione Provinciale; saranno individuati settori di intervento su indicazioni forniti da altri Enti (INAIL, DTL, ARPA). Ulteriori criteri per l individuazione delle aziende oggetto di controllo, indipendentemente dal settore di appartenenza, saranno gli eventi infortunistici mortali e gravi e le malattie professionali: le indagini saranno finalizzate, oltre che all accertamento delle cause dei danni e delle relative responsabilità, anche alla promozione di interventi efficaci per prevenirli. L attività ispettiva nei cantieri deve coprire in modo uniforme l'intero territorio provinciale, sulla base di aree geografiche definite (Comuni, Gruppi di Comuni), garantendo una copertura complessiva e omogenea. Si intende garantire lo stesso numero di cantieri controllati nel corso del 2013 pari a 339. Periodicamente i coordinatori provinciali dei Tdp consultano le notifiche preliminari on line (al fine di avere un idea generale della possibile distribuzione dei cantieri sul territorio e identificare possibili cantieri collocati nell ambito di comuni mai toccati dalla vigilanza) e provvedono affinchè una quota di cantieri venga vista in vigilanza a partire dalle notifiche; qualora i cantieri indicati dalle notifiche non dovessero essere operativi, i Tdp procederanno a completare l attività di vigilanza della giornata controllando i cantieri con evidenza di pericolo. Dovendo garantire l uniformità della vigilanza in tutti i comuni della provincia, il dirigente referente dell edilizia, provvederà ogni fine mese, a verificare tale uniformità e ad inviare al Direttore UOC un rapporto. Sono previsti controlli in attività di rimozione amianto, da individuare a partire da comunicazioni (notifiche/piani di lavoro) pervenute nei rispettivi territori, sulla base di criteri quali l'inadeguatezza delle informazioni pervenute o la rilevanza dell'attività di rimozione prevista. L attività di vigilanza sarà programmata tenendo conto del contributo apportato dagli altri Enti istituzionali che svolgono attività di prevenzione e/o controllo nel comparto. Una quota di cantieri sarà vista in vigilanza congiuntamente alla DTL di Pavia. Continuerà la linea di attività finalizzata alla vigilanza sull applicazione dei regolamenti REACH e CLP. Continuerà la linea di attività finalizzata alla vigilanza in materia di stress lavoro correlato con particolare riguardo al comparto scuola. Si prevede l esecuzione di sopralluoghi in un campione di imprese che hanno trasmesso SCIA. Attività di controllo sarà effettuata sulle strutture sanitarie e sociali accreditate pubbliche e private in accordo con altri Dipartimenti. Si prevede di eseguire attività di vigilanza in strutture di ricovero e cura e almeno 15 sopralluoghi congiunti con altri dipartimenti/servizi in strutture socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali e sociali. Un ulteriore quota di aziende sarà controllata estraendo il campione dai sistemi informativi regionali. Saranno sottoposti ad indagine circa 300 infortuni occorsi in occasione di lavoro e che hanno determinato lesioni mortali e gravi anche in relazione all esito della revisione del protocollo Infortuni in accordo con la Procura. Il nuovo protocollo terrà conto anche di opportune valutazioni sull efficacia delle indagini. 10

11 Un altra quota di indagini, pari a 70, sarà effettuata a seguito di segnalazione di malattie professionali anche in relazione all avvio del nuovo protocollo in accordo con la Procura. ATTIVITA PROMOZIONALI E DI COORDINAMENTO Pianificazione integrata degli interventi di promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute Aziende che promuovono salute Rete WHP Lombardia che attiva la responsabilità sociale di impresa con particolare riferimento alla promozione di stili di vita salubri modificando fattori di rischio comportamentali quali: scorretta alimentazione, sedentarietà e tabagismo attraverso il coinvolgimento dei medici competenti. SICUREZZA IMPIANTISTICA Nel settore della sicurezza impiantistica i controlli saranno programmati in base alla graduazione dei rischi, effettuata in coerenza con le indicazioni della DGS. Oltre all attività di verifica prestata secondo le priorità successivamente descritte, l UOS impiantistica parteciperà alla vigilanza nel comparto Costruzioni, ai controlli sull applicazione di Regolamenti REACH e CLP e alla vigilanza nelle aziende RIR e AIA finalizzando il controllo anche agli adempimenti relativi alle attrezzature/impianti dell allegato VII. DEFINIZIONE DELLE PRIORITA PER L EFFETTUAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI VERIFICA Premesso che l attività dell U.O.S impiantistica è innanzi tutto condizionata dall effettiva presenza di richieste da parte degli utenti, l individuazione delle priorità pone come sempre il dilemma della scelta tra l analisi del rischio relativo al singolo apparecchio, e quello più generale dell intero contesto entro il quale opera il singolo apparecchio. Nonostante l attuale tendenza sembrerebbe a favore della prima soluzione, si preferisce invece dare maggior peso alla seconda. Sono state perciò individuate le seguenti priorità e numero di verifiche previste: APPARECCHI A PRESSIONE (1800) - aziende a rischio di incidente rilevante; - aziende del settore chimico, che utilizzano fluidi pericolosi, o con elevata energia immagazzinata; - strutture sanitarie, scuole ed istituti; - aziende con generatori di vapore o acqua surriscaldata; - impianti il cui controllo è di esclusiva competenza ASL; - aziende con recipienti contenenti fluidi non pericolosi (gruppo 2 DLgs 93/00); APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO (800) - macchine che operano in cantiere, idroestrattori nelle industrie chimiche; - apparecchi adibiti al sollevamento delle persone; - gru con cicli di lavorazione gravosi (prefabbricati, fonderia, ); - apparecchi non verificati da più lungo tempo; ASCENSORI (300) - ospedali, cliniche, case di cura; - ricoveri, pensionati; - scuole, uffici pubblici; - case popolari; 11

12 IMPIANTI ELETTRICI (400) - aziende a rischio di incidente rilevante; - strutture sanitarie, scuole, uffici pubblici; - aziende chimiche, a rischio incendio, impianti distribuzione carburanti; - alberghi, locali di pubblico spettacolo, supermercati, impianti con grosse potenze installate o con cabina di trasformazione; 12

13 Codice Asl Asl Totale PAT* Obiettivi LEA 01 Bergamo ,45 02 Brescia ,95 03 Como ,3 04 Cremona ,75 05 Lecco ,4 06 Lodi ,8 07 Mantova ,6 08 Milano ,9 09 Milano Milano ,2 11 Monza e Brianza ,6 12 Pavia ,7 13 Sondrio Varese ,35 15 Vallecamonica Sebino ,75 *Il totale delle PAT comprende quelle residenti per ciascuna regione, attiva al 31/12/2009, con almeno un dipendente (o addetto speciale) oppure almeno due artigiani UOC Igiene degli alimenti e della nutrizione OBIETTIVI STRATEGICI - Mantenimento dei livelli efficaci di vigilanza nel settore dell'igiene degli alimenti al fine di prevenire i rischi di possibili malattie trasmesse da alimenti e dare adeguate garanzie di sicurezza al consumatore; - Mantenimento dei livelli di vigilanza nel settore delle acque destinate al consumo umano nel rispetto di quanto previsto dal Decreto Legislativo 31/2001 e degli indirizzi regionali in materia di procedure di autocontrollo; - Prosecuzione degli interventi già sostenuti nel 2013 nel campo della promozione di corrette abitudini alimentari OBIETTIVI DI PROCESSO Saranno perseguiti i seguenti obiettivi: - continuare la programmazione dei controlli in base alla graduazione del rischio in coerenza con le indicazioni regionali e coordinati con gli interventi programmati da altri dipartimenti dell'azienda; 13

14 - continuare ad applicare le procedure per i controlli ufficiali in attuazione degli Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare definiti dalla Regione Lombardia; - mantenere il numero totale dei controlli analitici nel settore delle acque destinate al consumo umano e continuare le verifiche (ispezioni ed audit) sia sugli impianti acquedottistici che sulle imprese alimentari per valutare l'adeguatezza delle procedure di autocontrollo proseguire il progetto per estendere la produzione di pane a ridotto contenuto di sale AZIONI Per la definizione delle frequenze di controllo verrà utilizzata la graduazione dei rischi per macrocategorie individuate secondo i criteri e le indicazioni regionali. La graduazione del rischio nelle attività registrate ai sensi del Regolamento Ce 852/2004 è condivisa con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria. Si proseguirà, in tutte le attività che verranno controllate nel 2014, a compilare una scheda per la definizione del rischio attribuibile ad ogni singola attività e questo dato verrà inserito nell'archivio informatizzato del DPM, al fine di definire un rischio specifico per ogni attività e poi programmare l'attività di controllo sulla base del rischio specifico di ogni attività. Il numero totale di imprese che dovranno essere sottoposte a controllo sarà definito utilizzando le informazioni contenute nel Sistema Impresa e nell'archivio informatizzato del DPM considerando i carichi di lavoro ed il numero del personale addetto al controllo ufficiale. I controlli verranno effettuati sempre seguendo le indicazioni delle Procedure per l'effettuazione delle ispezioni, degli audit e dei campionamenti recepite dalla ASL con Delibera 386/DGi. Le verifiche sugli impianti acquedottistici verranno programmate sulla base della analisi dei rischi rilevate nel triennio precedente. U.O.C Igiene e Sanità Pubblica OBIETTIVI STRATEGICI Secondo le indicazioni regionali è necessario sviluppare per il 2015 un Piano di Vigilanza e Controllo per le tre linee di attività del Servizio (Strutture Sanitarie, Igiene Ambientale, Igiene Edilizia) che consolidi l orientamento verso azioni efficaci in grado di incidere sulla prevenzione primaria e su quella secondaria, per attenuare gli effetti dannosi sulla salute umana degli interventi antropici sul territorio urbanizzato e non. Il contesto normativo di riferimento in materia ambientale, D.Lgs 152/06 Norme in materia ambientale, L.R. n. 5 del 2 febbraio 2010 Norme in materia di valutazione di impatto ambientale con il conferimento di funzioni a Provincie e Comuni, Regolamento regionale di attuazione della l.r. 5/2010 (supporto tecnico-amministrativo alle Amministrazioni Comunali in materia di VIA), vedono l ASL in prima fila, sui macro obiettivi riguardanti la salute e prevenzione. Le ASL sono chiamate a rafforzare il proprio ruolo attraverso politiche in grado di migliorare gli stili di vita e gli ambienti di vita della popolazione sviluppando un approccio che va a riguardare sempre più la persona e la comunità nella sua interezza e non solo le singole malattie o determinanti. La nuova mission per il prossimo futuro, per quanto concerne l Igiene e la Sanità Pubblica, verterà sulle competenze tecnico-scientifiche a supporto degli enti del sistema regionale, per quanto riguarda i pareri nell ambito delle Conferenze di Servizio, VAS, PGT, Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), dove è chiamata al ruolo di componente della Commissione Istruttoria Regionale a supporto dell Autorità Competente Regionale, ecc. Nel corso del 2014, infatti, l Asl ha partecipato ad numero considerevole di procedure, erogando in favore 14

15 della Pubblica Amministrazione richiedente, prestazioni specialistiche, assolvendo ai propri compiti istituzionali e nell interesse di tutela della salute e sicurezza pubblica e collettiva. A tal fine, si ritiene di confermare anche per il 2015 lo stesso impegno e la stessa attenzione prestata su tale delicato ambito, dando riscontro nei tempi e con le modalità previste, alle diverse istanze provenienti dagli attori istituzionali. Anche relativamente alla componente salute pubblica nell ambito degli Studi di Impatto Ambientale (SIA), l ASL porrà in essere il proprio impegno unitamente alle sue competenze al fine di valutare le ricadute in termini di salute nella realizzazione del progetti ed impianti sul territorio. Per la programmazione 2015 questo modus operandi viene esteso e allargato ad altri obiettivi programmatici: - Promuovere e verificare metodologie efficaci e validate nella progettazione delle iniziative, a partire dalle evidenze di efficacia riportate di letteratura, dalle buone pratiche documentate e dalle esperienze locali; - Favorire l autonomia di gestione locale di enti, istituzioni o gruppi di popolazione, garantendo loro nel contempo la collaborazione e il sostegno della ASL. - Implementare le attività di rete: monitorare ed arricchire la banca dati delle iniziative avviate dai singoli soggetti, favorirne la complementarietà e la partecipazione integrata. - Coinvolgere gli enti preposti alla programmazione territoriale per avviare un processo di adeguamento strutturale coerente con gli obiettivi di salute prioritari. Attività di Vigilanza e Controllo Verranno mantenuti nel 2015 i controlli effettuati nell anno precedente, pur introducendo un correttivo in ordine alla modalità di rendicontazione dell intera attività. Rispetto al piano dei controlli presentato nel Documento programmatorio per il 2014, il nuovo Piano Integrato dei Controlli (PIC) per il 2015 trova necessariamente coerenza nelle macrocategorie di attività che possono essere soggette a programmazione nel corso dell anno. Come già anticipato in premessa, molte linee di attività caratterizzanti l U.O. sono dipendenti da fattori esterni e talune attività possono essere implementate o ridotte a seconda delle richieste pervenute e/o procedure attivate. Nell ambito di dette attività non programmabili si inseriscono, come diretta conseguenza, i singoli esposti provenienti dai cittadini, (es. Amianto e inconvenienti igienici in edilizia residenziale), richieste da parte di Enti pubblici (pareri urbanistici, PGT, Vas ecc), richieste di pareri su strutture sanitarie, pubbliche e/o private accreditate, nonché tutte le altre prestazioni ed interventi richiesti da terzi (pubblico e privato) nel proprio esclusivo interesse in materia di igiene, sanità pubblica e prevenzione e sicurezza. Inoltre, come in passato, si continuerà a gestire le emergenze in ambito ambientale riguardanti siti contaminati, attività di bonifica in corso o da avviare, ecc, ( es. Area Neca, Area Ex Necchi, Ex Vinal S. Giuletta, Officine Landini Pavia, etc) garantendo a tempo pieno, tramite anche il servizio di Guardia Igienica dell ASL, la gestione delle situazioni ambientali critiche sul territorio. Dalle analisi dei dati di attività riferite ultimi anni, il programma per l anno 2015 trova conferma anche sotto il profilo numerico anche a fronte di un considerevole ridimensionamento del numero di risorse umane a disposizione. Di fatto, visto anche l importanza di mantenere e consolidare l attività di vigilanza e controllo svolta sino ad oggi, l UO Igiene e Sanità Pubblica intende impegnare le risorse a disposizione, Tecnici della prevenzione e Dirigenti medici, sull attività programmabile per circa 3000 ore per un numero d ispezioni pari a 589, e di dedicare, alla restante attività non programmabile (58%), in media 4500 ore considerando che 15

16 tale previsione ( per un numero di 815 interventi/pareri) può risultare sottostimata o, al contrario, sovrastimata in quanto dipendente da fattori esterni all Azienda (partecipazione a conferenze di servizio, pareri urbanistici, supporto nei diversi procedimenti in materia di AIA, VIA, AUA (Autorizzazione Unica Ambientale, Produzione di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili, Bonifica di Siti Contaminati, inconvenienti igienici su edifici residenziali, controllo su strutture sanitarie, segnalazioni di manufatti contenenti amianto, ecc. ecc.) Si intende, inoltre, continuare a promuovere scelte favorenti una migliore qualità dell ambiente e del territorio, mettendo in conto di sviluppare ulteriormente le proprie conoscenze anche partecipando agli incontri e/o seminari in programma presso altre Direzioni Generali (Territorio e Urbanistica, Agricoltura, Ambiente, ecc.) sugli strumenti della pianificazione territoriale, Uso del Suolo, green economy, sistemi urbani-rurali, mobilità dolce ecc. In merito alle attività di vigilanza e controllo delle strutture sanitarie, eseguite in maniera autonoma dalla U.O.S. Vigilanza e Controllo delle strutture sanitarie non accreditate ed in collaborazione con il Dipartimento PAC per quanto riguarda le strutture sanitarie accreditate, si conferma lo stesso volume di attività programmato nel 2014, ed inoltre saranno garantite le attività di verifica previste dalle Regole per la gestione del servizio Socio Sanitario regionale per l'esercizio Sarà anche dato adempimento all allineamento della anagrafe delle strutture sanitarie non accreditate presente sul sistema informativo gestionale del Dipartimento con l Anagrafe ASAN regionale, con un impegno stimato, per l inserimento di una prima parte dei record, pari ad ore 400/operatore. Rispetto alla collaborazione con le Amministrazioni Comunali al fine di sostenere gli enti sulle tematiche riguardanti la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor, l'asl intende continuare nell azione svolta nel corso del 2014, sensibilizzando i comuni del territorio provinciale circa la necessità di integrare i propri regolamenti comunali alle norme tecniche basate sulle linee guida regionali di cui al Decreto n del EXPO Milano 2015 Nutrire il Pianeta. Energia per la vita Il titolo scelto per l Esposizione pone al centro dell attenzione non solo il nutrimento dell uomo ma anche quello del pianeta in cui esso vive, ovvero l origine stessa del cibo dell uomo. Una corretta Educazione Alimentare consentirebbe di ottenere un miglioramento dello stato di benessere dell individuo e della collettività. L importanza della tematica posta al centro della imminente Esposizione Universale, coinvolge una miriade di settori e discipline; le azioni messe in campo tendono tutte verso un unico obiettivo che è quello riguardante la promozione della salute. Il promuovere adeguate abitudini alimentari nella popolazione, eliminando comportamenti alimentari non soddisfacenti, promuovendo la qualità e genuinità del cibo, anche attraverso l utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti, si inserisce nell attività che l Asl da tempo svolge sull uso dei fitosanitari in agricoltura da parte dei soggetti coinvolti. Quindi, nel 2015 saranno inseriti, nel PIC, ulteriori controlli sull uso dei fitosanitari in viticoltura nel rispetto dei requisiti previsti dalla recente normativa sulla commercializzazione ed uso dei Prodotti Fitosanitari. Un obiettivo specifico anche in funzione dell'afflusso previsto dei visitatori per l'expo, sarà quello riguardante la prevenzione primaria della polmonite da legionella che il Servizio persegue già da alcuni anni attraverso ispezioni concordate negli alberghi, nelle case di riposo, negli ospedali, nei 16

17 centri sportivi e termali. Il riscontro analitico di molte positività, negli ultimi anni, consigliano il mantenimento dell'obiettivo e l'estensione dei controlli. 17

18 ANALISI DELLE RISORSE UMANE DISPONIBILI La programmazione dell attività di ispezione, vigilanza e controllo non può prescindere da una preliminare valutazione delle risorse umane disponibili. La tabella sotto riportata mette in evidenza la contrazione di personale tra il 2013 e il Come si può osservare la riduzione avviene in prevalenza nel settore della vigilanza. (un medico e due tecnici della prevenzione in meno). Dipartimento di Prevenzione Medico - Personale tempo pieno equivalente presente al 01/01/2014 Direzione Servizi alla persona Area igiene Area lavoro Totale Diff medici 1,85 1,85 13,85 13,30 12,30 11,30 9,00 9,00 37,00 35,45-1,55 architetti ,00 1, ,00 1,00 - ingegneri ,00 4,00 4,00 4,00 - dirigenti ruolo sanitario 1,00 1, ,00 1,00 - tecnici della prevenzione 9,70 10, ,20 21,80 29,10 26,90 62,00 59,30-2,70 assistenti sanitari, infermieri, dietiste ,80 45,80 2,00 2,00 2,00 2,00 49,80 49,80 - operatori tecnici ,00 1, ,00 1,00 - amministrativi 1,50 1,50 7,50 7,50 5,20 5,20 7,00 7,00 21,20 21,20 - Totale 14,05 14,95 67,15 66,60 44,70 42,30 51,10 48,90 177,00 172,75-4,25 Se si prende in considerazione l andamento del personale medico e tecnico della prevenzione dall anno 2008, primo anno di programmazione del Piano di ispezione, vigilanza e controllo, si nota una sensibile riduzione a carico del personale di vigilanza e ispezione. In particolare: n 6 dirigenti medici meno nelle UOC Igiene e Sanità Pubblica, Igiene degli Alimenti e Nutrizione e Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, e n 6 unità di personale tecnico della prevenzione. Medici DPM differenza Servizio Diff ISP 7,8 6,6 6,6 6,9 7,4 5,7 4,7-3,1 IAN 8,2 8,2 7,3 7,3 6,6 6,6 6,6-1,6 PSAL 11,0 11,0 11,0 10,0 9,0 9,0 9,0-2,0 MPC 17,2 16,9 16,2 16,2 15,2 14,4 13,1-4,1 DIR 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 - Totale 46,0 44,6 42,9 42,3 40,0 37,5 35,2-10,8 Tecnici della Prevenzione del DPM differenza diff Direzione 0,5 1,0 1,0 1,0 Coordinamento 11,7 12,4 12,4 11,5 10,2 8,7 9,6-2,1 Area Igiene 27,4 27,4 25,4 25,4 24,7 23,2 21,8-5,6 Area Lavoro 25,9 26,2 26,2 29,1 30,1 29,1 26,9 1,0 Totale 65,0 66,0 64,0 66,0 65,5 62,0 59,3-5,8 18

19 I grafici sottostanti analizzano il fenomeno per UOC mettendo in risalto le quote di personale assegnato all ispezione, vigilanza e controllo. PERSONALE DIRIGENTE Figura n 1: Andamento del personale dirigente medico del Dipartimento di Prevenzione Medico dell Asl di Pavia calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni Dipartimento di Prevenzione Medico - Personale dirigente presente, tempo pieno equivalente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni DIPARTIMENTO 44, , ,5 36,9 35,3 VIGILANZA 21,6 20,3 19,8 19,4 19,3 16,7 16,5 UOC Igiene e Sanità Pubblica - Personale dirigente presente, tempo pieno equivalente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni ,0 8,0 6,0 4,0 2,0 Figura n 2: Andamento del personale dirigente medico della UOC Igiene e Sanità Pubblica calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni UOC-ISP 7,8 6,6 6,6 6,9 7,4 6,1 4,7 VIGILANZA 7,1 5,9 5,9 6,2 7,0 5,3 4,7 19

20 Figura n 3: Andamento del personale dirigente medico della UOC Igiene degli Alimenti e Nutrizione calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni UOC Igiene Alimenti e Nutrizione - Personale dirigente presente, tempo pieno equivalente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni ,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1, UOC-IAN 7,4 7,4 6,6 6,6 6,6 6,6 6,6 VIGILANZA 4,9 4,9 4,4 4,4 3,7 3,7 3,7 UOC Prevenzioe e Sicurezza Ambienti Lavoro - Personale dirigente presente, tempo pieno equivalente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni ,0 10,0 8,0 6,0 4,0 Figura n 4: Andamento del personale dirigente medico della UOC Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni , UOC-PSAL 11,0 11,0 11,0 10,0 9,0 9,0 9,0 VIGILANZA 9,6 9,6 9,6 8,7 8,6 7,7 7,7 20

21 PERSONALE TECNICO DELLA PREVENZIONE Dipartimento Prevenzione Medico - Personale tecnico della prevenzione, tempo pieno equivalente presente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni ,0 50,0 40,0 30,0 20,0 Figura n 5: Andamento del personale tecnico della prevenzione del Dipartimento calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni , Coordinamento 11,9 12,6 12,6 11,7 11,7 11,1 11,6 In vigilanza 54,1 53,4 51,4 53,3 55,3 52,9 49,7 Figura n 6: Andamento del personale tecnico della prevenzione dell Area Igiene calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni ,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 Area Igiene Personale tecnico della prevenzione, tempo pieno equivalente presente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni , Area igiene 29,0 28,0 26,0 26,0 27,0 26,0 25,0 In vigilanza 26,0 25,7 23,7 23,7 24,7 23,7 22,7 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 - Area Lavoro Personale tecnico della prevenzione, tempo pieno equivalente presente, e quota assegnata alla VIGILANZA - Andamento anni Area lavoro 31,0 32,0 32,0 33,0 34,0 33,0 31,3 In vigilanza 26,8 27,1 27,1 29,0 30,0 29,0 26,8 Figura n 6: Andamento del personale tecnico della prevenzione dell Area Lavoro calcolato come tempo pieno equivalente e quota assegnata alla vigilanza Anni

22 La breve analisi sulle risorse umane, pur non essendo esaustiva, mira ad evidenziare l andamento delle risorse disponibili per l attività dei controlli. In particolare si vuole evidenziare che per mantenere e migliorare i livelli di qualità dei controlli fin ora effettuati, a fronte di tale contrazione, si deve agire su una un attenta programmazione e pianificazione delle diverse attività presenti nel Dipartimento di Prevenzione Medico. Per l anno 2014 pertanto l attività corrispondente viene ridotta complessivamente di circa il 13%. SINTESI PROGRAMMAZIONE ANNO 2014 CODICE REGIONALE MACROCATEGORIE ASL PAVIA 0111 Coltivazione, manutenzione del verde, allevamenti, piscicoltura Imprese attive alla fine del 2011 (Camera di commercio di Pavia) e archivio DPM RISCHI O POTEN ZIALE REGIO NE RISCHIO UO.C MOTIVAZIONI PSAL QUANTITA' PROGRAMMATA ANNO 2013 UO.C. del DPM IAN ISP PSAL IAN ISP PSAL Indicazioni regionali elevato rischio infortuni produzione primaria: ortofrutta 4 9 produzione primaria: cereali per il 4 18 consumo umano Silvicoltura ed utilizzo di aree 106 forestali Pesca e acquacoltura Stabilimenti o Laboratori di produzione/preparazione alimenti e bevande Indicazioni regionali rischio infortunistico Industrie alimentari 374 Industria delle bevande 28 Gelaterie pasticcerie senza somministrazione Laboratori di produzione senza somministrazione - Altre Laboratori di prouzione senza somministrazione - Produzione vino Stabilimenti di produzione senza somministrazione 0217 Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari (con proprietà della merce commercializzata) 0219 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari in sede fissa o ambulante per supermercati ed ipermercati rischi organizzativi movimentazione manuale GDO con laboratori di produzione GDO senza laboratori di produzione Depositi e logistiche alimentari Depositi e logistiche di alimentari e non rischi organizzativi elevato rischio infortunistico 5 Trasporto di generi alimentari

23 CODICE REGIONALE MACROCATEGORIE ASL PAVIA Imprese attive alla fine del 2011 (Camera di commercio di Pavia) e archivio DPM 0221 Attività dei servizi di ristorazione RISCHI O POTEN ZIALE REGIO NE RISCHIO UO.C MOTIVAZIONI PSAL QUANTITA' PROGRAMMATA ANNO 2013 UO.C. del DPM IAN ISP PSAL IAN ISP PSAL 0221 Ristoranti, gelaterie pasticcerie con somministrazione, cibi da asporto, ristorazione annesse ad aziende agricole, ristorazione e gelaterie ambulanti Gelaterie pasticcerie con somministrazione 3 2 per preparazione pasti-rischi organizzativi rischi movimentazione manuale Cibi da asporto gastronomie e pizzerie Cibi da asporto prodotti da forno Ristoranti e ristorazione annessi ad aziende agricole Preparazione su automezzi: ambulanti 0222 Preparazione di pasti senza somministrazione, catering (o con somministrazione pasti <50 % dei pasti preparati) rischi organizzativi - rischi movimentazione manuale 0223 Mense scolastiche senza preparazione Mense strutture o socio-sanitarie senza preparazione Mense scolastiche con preparazione Mense ospedaliere, di RSA, di strutture assistenziali ( centri diurni, hospice ), di asili nido con preparazione 0227 Bar, caffetterie, altri esercizi simili senza cucina rischi organizzativirischi movimentazione manuale 3 23 Bar- Tavola fredda Bar con cibi cotti somministrati altrove Indicazioni regionali Attività di estrazione dal suolo rischio infortunistico 1311 Fabbricazione tessuti, abbigliamento, pellicce e vestiario in pelle rischi organizzativi rischio infortunistico Industrie tessili 73 Confezione di articoli di 233 abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia 1511 Fabbricazione di cuoio, calzature e pelletteria rischi chimicispecificità del territorio 1611 Fabbricazione del legno esclusi i mobili Indicazioni regionali - elevato rischio infortunistico 1612 Fabbricazione di carta e cartone, editoria e stampa rischio infortunistico 23

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