SOMMARIO. Ausiliarietà degli infermieri: un idea da abbandonare Dott.ssa Maria Grazia Bedetti... pag. 1

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1 Periodico del Collegio Infermieri Assistenti Sanitari Vigilatrici d Infanzia della Provincia di Bologna Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B Bologna Tel. 051/ Fax 051/ Orari uffici Lunedì - Mercoledì ore 9-12 Martedì - Giovedì - Venerdì ore Negli altri orari è in funzione la segreteria telefonica info@ipasvibo.it bologna@ipasvi.legalmail.it Sito Internet: SOMMARIO Editoriale Ausiliarietà degli infermieri: un idea da abbandonare Dott.ssa Maria Grazia Bedetti pag. 1 PROFESSIONE Assemblea ordinaria degli iscritti all albo pag. 3 professionale del provincia di Bologna - anno 2011 Il programma ECM entra lentamente a regime pag. 6 Dott.ssa O. Valentini Sintesi del convegno del pag. 10 Il team medico - infermiere nel dipartimento di emergenza - urgenza Dott. P. Giurdanella Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa.... pag. 12 di Equitalia, relativo ad altre modalità di pagamento dell avviso di pagamento della quota annuale e delle cartelle esattoriali delle quote arretrate Gli Infermieri, gli Assistenti Sanitari, pag. 12 gli Infermieri Pediatrici per 150 anni dell unità d Italia. Gruppo Sistema Informativo Normativa Piano sanitario Nazionale pag. 13 Una lettura di interesse infermieristico - Sintesi di C. Ferri Formazione La tutela della riservatezza pag. 19 Assistenza all anziano con Frattura pag. 20 Basic Life Support Defibrillation (BLS-D) pag. 21 Terapia Farmacologica in sicurezza pag. 23 La Responsabilità infermieristica pag. 25 nell integrazione con l Operatore Socio-Sanitario Documentare in sanità pag. 27 Assistenza alla persona anziana con diabete pag. 29 Alimentazione e salute pag. 30 Tutela della salute degli infermieri pag. 32 Approfondimento sulla conoscenza del mal di schiena con particolare riferimento all autocura Le tecniche non farmacologiche per il dolore pag. 34 del bambino Educazione terapeutica del malato e della pag. 36 sua famiglia Assistenza alla persona anziana con Ictus pag. 38 Contributi Scientifici e di Aggiornamento La tecnica mentale della guided imagery per la pag. 41 professione infermieristica. - Dott. F. Burrai Therapeutic Touch: assistenza infermieristica pag. 45 basata sull energia - Dott. F. Burrai Adozione di Dispositivi Medici con sistema di pag. 52 sicurezza, per la prevenzione di infortuni a rischio biologico nell Area Vasta Bologna-Ferrara - Dott. C.Tenace CONVEGNI - CONGRESSI - CORSI Agenda pag. 56 Editoriale Dott.ssa Maria Grazia Bedetti Ausiliarietà degli infermieri: un idea da abbandonare Il 10 febbraio 2011, organizzato dai Collegi IPASVI della Regione Emilia Romagna, si è svolto presso l Aemilia Hotel di Bologna il Convegno Il team medico-infermiere nel Dipartimento di Emergenza Urgenza, così com era stato deciso in un precedente incontro, avvenuto il 9 novembre 2010 presso il Collegio di Bologna, con gli infermieri rappresentanti delle diverse realtà del sistema emergenzaurgenza territoriale, centrali operative 118 e dei servizi di Pronto Soccorso dell Emilia-Romagna. L incontro di novembre, sollecitato dagli infermieri stessi, era stato organizzato per concordare, come gruppo professionale, la posizione da assumere nei confronti delle Aziende Sanitarie di appartenenza e dei cittadini che si rivolgono alle strutture per l emergenza-urgenza, a seguito dell esposto presentato dal Presidente dell Ordine dei Medici di Bologna alle procure di CONVENZIONE COLLEGIO IPASVI GARAGE ZACCHERINI ALVISI Vedi pag. 2 PROFESSIONE INFERMIERE PERIODICO DEL COLLEGIO I.P.A.S.V.I. DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA Distribuzione gratuita SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 FILIALE DI BO REG. TRIBUNALE DI BOLOGNA N PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE ANNO XXIII - N. 1 - MARZO 2011 Direttore responsabile MARIA GRAZIA BEDETTI Redazione CONSIGLIO DIRETTIVO Editore COLLEGIO IPASVI - BOLOGNA Impaginazione e stampa: GRAFICHE BIME s.r.l. - Molinella (BO)

2 N. 1 - Gennaio / Aprile Via Zaccherini Alvisi P P CONVENZIONE COLLEGIO IPASVI / GARAGE ZACCHERINI ALVISI GARAGE ZACCHERINI ALVISI Via Zaccherini Alvisi, 12 Bologna Parcheggio convenzionato con il Collegio IPASVI: 0,80/all ora, da 1 a 10 ore Per poter usufruire della convenzione è necessario far timbrare il ticket, ritirato all ingresso del parcheggio, nel retro dal Collegio, al momento della firma di presenza al Corso ECM. Stesso servizio può essere richiesto da coloro che usufruiscono del suddetto parcheggio e che accedono alla Segreteria del Collegio. È possibile inoltre usufruire del parcheggio, alla stessa tariffa, in qualsiasi momento, presentando la tessera di iscrizione all Albo IPASVI. La Convenzione è estesa anche ad abbonamenti mensili e annuali, per informazioni rivolgersi all Ufficio del Garage. P = Parcheggio Zaccherini Alvisi - Via Zaccherini Alvisi, 12 - Bologna. ALTRI PARCHEGGI AUTO NON CONVENZIONATI PRESENTI Area Comunale con Parcheggi stradali (zona blu) P = Parcheggi custoditi Bologna e di Firenze per possibili violazioni dell art. 348 del Codice Penale Abusivo esercizio di una professione, nel caso abuso della professione medica, da parte degli infermieri impegnati in quest area assistenziale. L esposto, come riportato nel numero precedente di questa rivista, fa riferimento alle Linee di indirizzo deliberate dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna nelle quali si prevede che vengano svolte in autonomia, da parte del personale infermieristico di Pronto Soccorso, attività come il trattamento di alcune particolari tipologie di pazienti (Percorso See & Treat), l invio al medico specialista di pazienti con specifici segni e sintomi (Percorso Fast-Track), la valutazione P di segni e sintomi del paziente e l attribuzione di un codice di gravità al fine di stabilire le priorità d accesso alla visita medica (Triage). Queste attività sono già svolte nelle diverse realtà aziendali, come confermato da chi opera nell area dell emergenza-urgenza, da personale infermieristico esperto e specificamente formato fin dagli anni 90, in base a modelli organizzativi che, pur diversificati, hanno anticipato nell operatività quelli che sono diventati i principali e fondamentali riferimenti legislativi a valenza nazionale per i Dipartimenti di Emergenza - Urgenza 1. Le Linee di indirizzo delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna 2 alle Aziende Sanitarie hanno l intento del continuo miglioramento dell efficacia e dell efficienza delle prestazioni erogate e ridurre i tempi di attesa dei cittadini. Il confronto fra gli infermieri del sistema emergenza-urgenza territoriale, centrali operative 118 e dei servizi di Pronto Soccorso dell Emilia Romagna del 9 novembre u.s., in sostanza, al di là dell esposto presentato dal Presidente dell Ordine dei Medici di Bologna alle procure di Bologna e di Firenze, ha messo in luce realtà operative continuamente impegnate nell innovazione organizzativa e tutte consapevoli che le competenze attribuite al personale infermieristico nel sistema di emergenza- urgenza in Emilia Romagna rientrano a pieno titolo nel campo di attività e di responsabilità dell infermiere 3 e che l integrazione del ruolo medico con quello infermieristico rappresenta il cardine fondamentale di tutta l attività lì effettuata anche se svolta in autonomia. Quanto sopra ci ha suggerito di spostare il piano del confronto e la discussione dal piano giuridico a quello professionale e ad organizzare il Convegno del 10 febbraio come luogo in cui fermarci a riflettere, in modo costruttivo, come professionisti, infermieri e medici, sulle funzioni svolte oggi dall infermiere nel Dipartimento Emergenza- Urgenza. La riflessione ha inoltre tenuto conto del quadro normativo che regola l esercizio professionale e l integrazione con gli altri professionisti e le prospettive di sviluppo dei servizi e dei professionisti che vi operano. La partecipazione dell Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, dott. Carlo Lusenti, e del Direttore Generale dell Assessorato, d.ssa Mariella Martini e di numerosi Dirigenti medici dei Dipartimenti di Emergenza-Urgenza ha confermato l opportunità dell evento anche a sostegno dell attività quotidianamente svolta dall èquipe di professionisti sanitari che operano in questo sistema. L intervento di apertura dell Assessore dott. Lusenti ha toccato molti temi di grande interesse per la professione infermieristica come la dirigenza nelle organizzazioni e la docenza nei corsi di laurea e, in

3 relazione al tema specifico del Convegno, l attribuzione agli infermieri di maggiori competenze e responsabilità nei percorsi di presa in carico dei cittadini, in coerenza con i nuovi percorsi formativi universitari e alle modificazioni epocali che stanno vivendo i sistemi sanitari in tutto il mondo in termini di capacità di risposta alla domanda di salute dei cittadini e sostenibilità dei sistemi stessi. L Assessore, dott. Lusenti ha quindi dichiarato che le scelte fatte in Emilia Romagna, nell area dell emergenza-urgenza, corrispondono alla volontà di governare il sistema dei servizi per rispondere nel miglior modo possibile ai bisogni dei cittadini progettando e sperimentando nuovi modelli assistenziali impostati sulla razionalità ed efficienza dei percorsi, la definizione pragmatica delle competenze necessarie e delle figure professionali da coinvolgere, la valutazione rigorosa dei risultati raggiunti con le sperimentazioni e la promozione dei modelli che hanno dimostrato efficacia ed efficienza, nonché raccolto la soddisfazione dei cittadini, come sta avvenendo con i nuovi percorsi sperimentati nell area dell emergenza-urgenza. In tale contesto le famiglie professionali, secondo l Assessore, sono chiamate a contribuire fattivamente superando la fisiologica conflittualità che deriva dal cambiamento e dalla necessità di riposizionarsi all interno delle organizzazioni, facendo riferimento al sistema di valori che sottendono comunque la pratica di chi opera in sanità e all inarrestabilità dei processi in atto. L interveto del Direttore Generale dell Assessorato, d.ssa Mariella Martini, e dell infermiere referente per il 118 delle stesso, dott. Marco Vigna, che sono seguiti, così come le esperienze riportate dai colleghi intervenuti alla tavola rotonda, medici e infermieri, hanno permesso di ritrovare nella normativa che regola l ambito dell emergenza urgenza e nei modelli organizzativi, regionali e aziendali, da essi rappresentati, la corrispondenza operativa di quanto evidenziato dall Assessore. L interesse dei temi trattati e delle relazioni trovano uno spazio più ampio all interno di questo numero della rivista ed i contenuti e gli interventi saranno disponibili sul nostro sito al quale naturalmente rimando per gli approfondimenti. 1 D.P.R. del Atto d indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza. Atto d intesa Stato-Regioni del Atto d intesa tra Stato e Regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo Accordo Stato-Regioni del 25/10/2001 Line guida sul Triage intraospedaliero (valutazione gravità all ingresso) e chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema dell emergenza - urgenza sanitaria. 2 Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna del Linee Guida per la corretta effettuazione del triage nei Pronto soccorso dell Emilia Romagna 3 DECRETO 14 settembre 1994, n. 739 Regolamento concernente l individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell infermiere. Legge 26 febbraio 1999.n.42 Disposizioni in materia di professioni sanitaria Legge n.251/2000 Disciplina delle professioni sanitarie PROFESSIONE Assemblea ordinaria degli iscritti all albo professionale del Collegio IPASVI della provincia di Bologna - anno 2011 e Seminario di formazione permanente ECM: Profili di responsabilità delle professioni sanitarie e presupposti giuridici del lavoro in team Relatore Dottor Mirko Margiocco Giudice Indagini Preliminari Tribunale di Bologna. 18 Aprile 2011 ore Savoia Hotel Regency, Bologna Convocazione prot /2011/II01 del 24/02/2011 In esecuzione del decreto del Presidente della Repubblica 5 aprile 1950 n. 221, art. 23 (Regolamento per l esecuzione del DL 13 settembre 1946, n. 233), è indetta l assemblea annuale degli iscritti all Albo del Collegio IPASVI della Provincia di Bologna. 3

4 N. 1 - Gennaio / Aprile 2011 Art. 24 Per la validità dell Assemblea occorre l intervento di almeno un quarto degli iscritti all Albo. Si computano come intervenuti gli iscritti i quali abbiano delegato uno degli iscritti presenti. La delega deve essere posta in calce all avviso di convocazione rimesso dal delegato. Quando non sia raggiunto il numero legale per la validità dell assemblea, viene tenuta, almeno un giorno dopo la prima, una seduta di seconda convocazione, che è valida qualunque sia il numero degli intervenuti, purché non sia inferiore al numero dei componenti il Consiglio Direttivo. Ogni partecipante non può ricevere più di due deleghe. 1 a convocazione L Assemblea ordinaria annuale degli iscritti è convocata alle ore del giorno 15 aprile 2011 nella sede del Collegio IPASVI - Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B - Bologna. 2 a convocazione Qualora in prima convocazione non si raggiunga il numero legale l Assemblea ordinaria annuale degli iscritti è convocata alle ore del giorno 18 aprile 2011 presso il Savoia Hotel Regency - Via Pilastro, 2 - Bologna. Delega Gli iscritti all Albo, impossibilitati ad intervenire all Assemblea, possono rilasciare, esclusivamente per la seconda convocazione, delega scritta ad un collega iscritto all Albo di Bologna. Si ricorda che ogni partecipante all Assemblea non può avere più di due deleghe (art. 24 del Regolamento del DL n. 233). - vedi riquadro sotto. collegio ipasvi provincia di bologna Corso di formazione continua ECM per Infermieri Assistenti Sanitari - Infermieri Pediatrici Assemblea ordinaria annuale 2 a convocazione e Seminario di formazione permanente ECM Profili di responsabilità delle professioni sanitarie e presupposti giuridici del lavoro in team DATE E ORARI 18/04/2011 Ore Ore Ore Ore Aprile 2011 ore 14,00-19,00 Savoia Hotel Regency - Via Pilastro, 2 Bologna CONTENUTI Iscrizioni PROGRAMMA Apertura lavori Dottoressa Maria Grazia Bedetti Seminario di formazione permanente ECM: Profili di responsabilità delle professioni sanitarie e presupposti giuridici del lavoro in team Docente: Dottor Mirko Margiocco - Giudice Indagini Preliminari Tribunale di Bologna Intervallo Data... Delego a partecipare all Assemblea Annuale degli Iscritti al Collegio IPASVI di Bologna indetta per il giorno 18 aprile Firma del delegante... (leggibile)

5 Ore Assemblea ordinaria annuale Relazione consuntiva della Presidente anno 2010 Relatore: Dottoressa Maria Grazia Bedetti Presidente Collegio IPASVI Bologna Presentazione del rendiconto consuntivo anno 2010; Relatore:Signora Nicoletta Forlani Tesoriera Collegio IPASVI Bologna Ore Relazione su rendiconto consuntivo anno 2010; Relatore: Sig.na Cleopatra Ferri Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Ore Discussione e votazioni per l approvazione della relazione della Presidente e del rendiconto consuntivo anno 2010; Ore Relazione programmatica della Presidente anno 2011; Relatore: Dottoressa Maria Grazia Bedetti Presidente Collegio IPASVI Bologna Ore Presentazione del bilancio di previsione anno 2011 Relatore:Signora Nicoletta Forlani Tesoriera Collegio IPASVI Bologna Ore Relazione sul bilancio di previsione 2011 Relatore: Sig.na Cleopatra Ferri Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Ore Discussione e approvazione bilancio di previsione Compilazione questionari ECM Chiusura lavori e consegna attestato di partecipazione LA PARTECIPAZIONE E GRATUITA Destinatari - Infermieri - Assistenti Sanitari - Infermieri Pediatrici. Docenti: Dottor Mirko Margiocco, Dott.ssa Maria Grazia Bedetti - Sig.ra Nicoletta Forlani - Sig.na Cleopatra Ferri Bibliografia Predisposta dai Docenti. Risorse Il seminario è gratuito. Posti disponibili n. 150 Sede del Corso SAVOIA HOTEL REGENCY - Via Pilastro, 2 Bologna. In auto dalla tangenziale imboccare l uscita n. 9 verso via San Donato, girare a destra in Via del Pilastro e percorrere mt Parcheggio interno. In autobus dalla stazione ferroviaria n. 35 e dal centro. n. 20 Durata dei lavori ore 5,5 Crediti previsti: n. 2 ISCRIZIONI ENTRO IL GIORNO 15 Aprile 2011 Si prega vivamente di effettuare l iscrizione, anche telefonicamente al n , presso la segreteria del Collegio IPASVI in orario d ufficio (LUN - MER / MAR - GIOV - VEN ) entro il 15 aprile In casi eccezionali è possibile l iscrizione dalle ore alle ore nella sede ove sarà tenuta l Assemblea. Stante l importanza del seminario di formazione ed i contenuti dell Assemblea si invita a partecipare 5

6 N. 1 - Gennaio / Aprile Il programma ECM entra lentamente a regime Dott.ssa Orietta Valentini Il programma ECM, nato per assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all assistenza erogata dal Servizio Sanitario Nazionale, dopo sette anni di sperimentazione ( ), entra finalmente nella fase cosiddetta a regime. Destinatari del programma sono tutti gli operatori sanitari che direttamente operano nell ambito della tutela della salute individuale e collettiva, indipendentemente dalle modalità di esercizio dell attività, compresi dunque i liberi professionisti. La professione infermieristica riconosce la formazione come uno strumento di cambiamento dei comportamenti sia individuali che collettivi per promuovere lo sviluppo professionale, in termini di accrescimento di conoscenze ed acquisizione di competenze ma anche e soprattutto, per migliorare e garantire la qualità dell assistenza erogata ai cittadini. Il Codice deontologico dell Infermiere (Febbraio 2009) all art. 11 recita L infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati. Ed anche l articolo 15 afferma che: L infermiere chiede formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza. Ripercorrendo in estrema sintesi le tappe fondamentali dello sviluppo del sistema ECM, ricordiamo che l articolo 2, comma 357 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244, meglio conosciuta come legge Finanziaria 2008, ha reso operativo il Riordino del sistema di Formazione continua in Medicina approvato dalla Conferenza Stato- Regioni il primo Agosto L Accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 ha definito il Riordino del Programma di Formazione Continua in Medicina e stabilito la nuova organizzazione e le nuove regole per la Governance del sistema ECM del triennio , individuando nell Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) la casa comune a livello nazionale, in cui collocare la Commissione nazionale e gli organismi che la corredano, trasferendovi quindi la gestione amministrativa del programma di ECM ed il supporto alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua prima di competenze del Ministero della Salute. Il successivo accordo del 5 novembre 2009 ha provveduto a declinare in termini regolamentari il precedente accordo integrandolo, così che con il nuovo sistema di formazione continua. La Commissione nazionale per la formazione continua si avvale: del Comitato di garanzia per l indipendenza della formazione continua dal sistema di sponsorizzazione del Comitato Tecnico delle Regioni: che assicura la partecipazione di tutte le regioni e province autonome attraverso componenti designati dalla Commissione salute; l Osservatorio Nazionale: composto da esperti di provata esperienza nel campo della formazione e della valutazione di qualità dei singoli professionisti, delle attività e delle organizzazioni sanitarie, designati dalla Conferenza Stato Regioni (5 componenti) e dal Comitato di Presidenza della Commissione Nazionale (6 componenti); del CoGeAPS (Consorzio gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie) che ha il ruolo di gestore della Anagrafe Nazionale dei crediti formativi; 1 della Consulta Nazionale della formazione permanente: Organo tecnico di consulenza composto da rappresentanti di Società Scientifiche, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Provider, Associazioni di Tutela La Commissione nazionale ECM il 13 gennaio 2010, ha poi, in recepimento del documento del 5 novembre 2009 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni recante Il nuovo sistema di formazione continua in medicina - Accreditamento dei Provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario,attività formative realizzate all estero, liberi professionisti, elaborato ufficialmente una serie di documenti che regolamenteranno con criteri e standard omogenei in tutta Italia il sistema della formazione continua dei professionisti sanitari. In particolare: 1) Regolamento applicativo dei criteri oggettivi per l accreditamento dei provider (definizioni - principi - pubblicità - sponsorizzazioni - conflitto di interessi - requisiti minimi - standard); 2) Criteri per l assegnazione di crediti alle attività ECM (principi generali ed i criteri per l attribuzione di crediti ECM per i diversi tipi di iniziative didattiche, di carattere residenziale, a distanza, sul campo, in autoapprendimento, etc..); 3) Formazione sul Campo (principi generali, definizioni, procedure e rispettivi criteri per l assegnazione di crediti); Si riassumono di seguito le principali informazioni che possono essere di interesse diretto per gli infermieri chiamati ad assolvere il debito formativo ECM, tralasciando le parti più tecniche che riguardano gli organizzatori di attività formative. Quali tipologie di eventi possono essere accreditate e quindi, se partecipate, far acquisire crediti ECM? Al fine di garantire un quadro completo ed armonico che comprenda le diverse possibili modalità di formazione/apprendimento utilizzabili, sono identificate 10 tipologie: 1. Formazione residenziale; 2. Convegni e Congressi (ma anche simposi e conferenze); 3. Formazione residenziale interattiva 4. Training individualizzato (Formazione sul campo); 5. Gruppi di miglioramento o di studio, Commissioni, Comitati (Formazione sul campo); 6. Attività di ricerca (Formazione sul campo); 7. Audit Clinico e/o assistenziale (Formazione sul campo); 8. Autoapprendimento senza tutoraggio (FAD); 9. Autoapprendimento con tutoraggio (FAD); 10. Docenza e tutoring + altro. Questo aspetto è di grande interesse per gli infermieri, che possono pertanto scegliere come apprendere, selezionando la formazione che meglio si adatta ad una prassi quotidiana orientata a prestazioni infermieristiche sicure e basate sulle evidenze scientifiche più aggiornate. La Formazione sul campo (FSC) si caratterizza per l utilizzo nel processo di apprendimento, delle strutture sanitarie, delle competenze dei professionisti impegnati nelle attività cliniche e assistenziali e delle occasioni di lavoro. Questa modalità di formazione, offre la massima possibilità di essere legata alle specifiche esigenze di sviluppo dei servizi e di miglioramento dei processi assistenziali, favorendo l apprendimento di competenze professionali e di comportamenti organizzativi. Quanti sono i Crediti da maturare? I crediti ECM sono indicatori della quantità di formazione/apprendimento effettuato dagli operatori sanitari in occasione di attività ECM. Per il periodo ogni professionista della sanità dovrà acquisire 150 crediti sulla base di 50 ogni anno, così distribuiti:

7 Per le sotto elencate tipologie Complessivamente NON può eccedere il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo operatore sanitario (n. 90 Crediti ECM su 150) Convegni e Congressi (ma anche simposi e conferenze) Gruppi di miglioramento o di studio, Commissioni, Comitati (Formazione sul campo) Attività di ricerca (Formazione sul campo) Docenza e tutoring + altro Triennio crediti ECM il restante 40% (n. 60 Crediti ECM su 150) Formazione residenziale Formazione residenziale interattiva Training individualizzato (Formazione sul campo) Audit Clinico e/o assistenziale (Formazione sul campo) Autoapprendimento senza tutoraggio (FAD)* Autoapprendimento con tutoraggio (FAD)* * In considerazione della peculiarità dell assistenza infermieristica quale disciplina intellettuale, per la tipologia di formazione a distanza con o senza tutoraggio (FAD, punti 8 e 9), il numero massimo dei crediti acquisibili dagli infermieri non può eccedere complessivamente il 60% del monte dei crediti triennali ottenibili da ogni singolo infermiere (n. 90 crediti formativi su n. 150 crediti ECM), in attesa della definizione del dossier formativo 2 in relazione alla specificità delle competenze infermieristiche. A ognuna delle tipologie identificate corrispondono, come sintetizzato nella tabella che segue, specifiche indicazioni per il calcolo e l attribuzione dei crediti ECM. In alcuni casi, e soprattutto nei progetti più impegnativi, le diverse tipologie possono essere integrate. Per indicare questo sistema misto si usa il termine blended. Vengono stabiliti dei criteri più rigorosi per valutare la qualità dell evento in relazione al numero dei partecipanti: sarà infatti riconosciuto un numero superiore di crediti agli eventi di piccole dimensioni e che utilizzano metodologie interattive (gruppi di lavoro, simulazioni, role playning..) Chi eroga la formazione ECM? Si passa dall accreditamento dei singoli eventi formativi, all accreditamento dei provider 3 (i fornitori di formazione) che li erogano. L altro elemento importantissimo, sono le garanzie di qualità e indipendenza della formazione. La qualità è assicurata dall Osservatorio, con un attento monitoraggio di tutti i prodotti informativi. Il controllo e l indipendenza sono garantiti, per i provider accreditati dalla Commissione nazionale dal Comitato di garanzia. Chi accredita gli eventi e rilascia i crediti ECM? L accreditamento consiste nella assegnazione all evento di un certo numero di crediti formativi ECM, che sono formalmente riconosciuti ai partecipanti all evento. I crediti vengono rilasciati dai provider. Hanno valore nazionale anche i crediti attestati da un provider accreditato a livello regionale. L attestato di partecipazione all evento formativo, rilasciato dal provider, deve essere conservato dall interessato per essere presentato, ai fini della registrazione dei crediti, all Ordine, Collegio o Associazione professionale secondo le istruzioni che indicherà la Commissione nazionale per la formazione continua. Al termine dell evento formativo ECM, il provider deve comunicare all Ente accreditante e al CoGeAPS i crediti ottenuti da ogni partecipante. Che ruolo avranno i Collegi nella nuova ECM? Gli Ordini i Collegi e le Associazioni accreditate e le rispettive Federazioni Nazionali si collocano all interno del sistema quali soggetti del tutto legittimati ad esercitare una propria funzione di responsabilità e garanzia dei professionisti e delle attività da questi svolte verso i cittadini. Nell ambito del programma di Formazione Continua in Medicina, i compiti di Ordini, Collegi e Associazioni professionali sono schematicamente riassumibili nelle seguenti attività: - certificazione dei crediti ECM acquisiti dagli iscritti (in attesa di ulteriori indicazioni); - suggerimento degli obiettivi formativi nazionali, regionali e specifici per ogni categoria sanitaria in collaborazione con Commissione Nazionale ECM e Conferenza Stato-Regioni; - essere Referenti istituzionali sulla valutazione della qualità degli eventi formativi; - essere Provider per eventi su tematiche specifiche quali etica, deontologia professionale e legislazione sanitaria. Come avverrà il passaggio al nuovo sistema? In attesa della progressiva evoluzione del sistema, che presuppone ancora l introduzione di alcuni aggiustamenti, verrà mantenuto un doppio meccanismo di accreditamento (eventi e provider) che accompagnerà questa fase sperimentale sino alla sua conclusione. NOTE: 1. Co.Ge.A.P.S., (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie), organismo che riunisce le Federazioni Nazionali degli Ordini e dei Collegi e le Associazioni dei professionisti della salute che partecipano al programma di Educazione Continua in Medicina (ne fanno parte le Federazioni Nazionali degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, dei Farmacisti, dei Veterinari; il Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi, l Ordine Nazionale dei Biologi e il Consiglio Nazionale dei Chimici; la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, dei Collegi delle Ostetriche e dei Tecnici di radiologia medica; le Associazioni professionali afferenti all area della riabilitazione, all area tecnica e a quella della prevenzione). Secondo quanto stabilito dall Accordo Stato Regioni del 5 Novembre 2009, il Co.Ge.A.P.S. è l organismo nazionale deputato alla gestione delle anagrafiche nazionali e territoriali, dei crediti ECM attribuiti ai professionisti che fanno capo agli Ordini, Collegi nonché le rispettive Federazioni nazionali e Associazioni professionali, consentendo a questi le relative funzioni di certificazione delle attività formative svolte. Il professionista risulta nelle liste del Co.Ge.A.P.S. solo attraverso l iscrizione all Ordine, Collegio o Associazione professionale di competenza e per conoscere il numero dei crediti ECM acquisiti dovrà rivolgersi al proprio Ordine, Collegio o Associazione che, attraverso i dati forniti dal Consorzio, registrerà e certificherà il numero dei crediti formativi. 2. Dossier formativo: è lo strumento di programmazione e valutazione del percorso formativo del singolo operatore (individuale) o del gruppo di cui fa parte (equipe o network professionale). Il Dossier non si configura come una semplice raccolta statistica di informazioni ma come uno strumento di accompagnamento del professionista in grado di: rendere esplicito e visibile il proprio percorso formativo;programmare la formazione individuale e di gruppo;valutare la pertinenza e la rilevanza delle azioni formative erogate e frequentate in rapporto al proprio lavoro. (valutazione della coerenza tra la formazione programmata/realizzata e i bisogni individuali di gruppo/aziendali dei professionisti). I Dossier formativi, di gruppo e/o individuali dovranno sintetizzare gli obiettivi formativi tesi a consolidare e sviluppare le competenze nelle seguenti aree: - tecnico professionali; - organizzativo gestionali; - comunicativo relazionali - miglioramento continuo, innovazione e ricerca. I DF degli operatori dipendenti o convenzionati con le strutture sanitarie sono di norma elaborati e aggiornati nell ambito del dipartimento o della struttura di appartenenza. Le stesse strutture hanno anche la funzione di promuoverne la realizzazione, in coerenza con le strategie aziendali, e di valutarli in collaborazione con le strutture o gli organismi preposti alla formazione continua. Per i liberi professionisti, invece, questa funzione è affidata ai Collegi, alle Associazioni e agli Ordini 3. L accreditamento di un Provider ECM è il riconoscimento da parte di un istituzione pubblica (Commissione Nazionale per la Formazione Continua o Regioni o Province Autonome direttamente o attraverso organismi da questi individuati) che un soggetto è attivo e qualificato nel campo della formazione continua in sanità e che pertanto è abilitato a realizzare attività formative riconosciute idonee per l ECM individuando ed attribuendo direttamente i crediti ai partecipanti. I requisiti richiesti per ottenere l accreditamento riguardano in particolare le caratteristiche del soggetto che si propone, la sua organizzazione generale, le risorse di cui dispone, la qualità dell offerta formativa e la sua indipendenza da interessi commerciali. Il Manuale di Accreditamento dei provider, approvato il 13 gennaio 2010 dalla Commissione nazionale, fissa le regole per l accreditamento dei provider attraverso la verifica di standard predefiniti, che attestino la qualità della formazione erogata. Il passo successivo consisterà nella predisposizione da parte della Commissione nazionale per la formazione continua, di concerto con gli altri enti accreditanti, dell Albo nazionale dei provider ECM (che includerà anche quelli accreditati a livello regionale e delle Province autonome). Tale Albo sarà sistematicamente aggiornato e consultabile. 7

8 N. 1 - Gennaio / Aprile Criteri per l attribuzione di crediti nelle diverse tipologie di formazione ECM Tipologia Descrizione n. partecipanti Crediti Chi attesta 1. Inferiore a 200 Provider Formazione residenziale 2. Convegni, congressi, simposi - Workshop, seminari, corsi teorici 3. Formazione residenziale interattiva 4. Training individualizzato (FSC) 5. Gruppi di miglioramento (FSC) 6. Attività di ricerca (FSC) a) attività di ricerca programmate da un Provider accreditato b) attività di ricerca non pianificate da un Provider ma che danno esito a pubblicazioni scientifiche 7. Audit clinico e/ o assistenziale 8. Autoapprendimento senza tutoraggio ( FAD) 9. Autoapprendimento con tutoraggio (FAD) 10. Docenza e tutoring + altro Attività in cui uno o pochi docenti si rivolgono a molti discenti e il livello di interattività è limitato alla possibilità di fare domande e partecipare alla discussione Da queste attività, con limitato valore formativo, potrà essere Oltre 200 acquisito un limitato numero di crediti in base alla documentazione partecipanti di registrazione ed alla dichiarazione di partecipazione sottoscritta dall utente che si svolgono all interno di congressi e convegni Meno di 100 partecipanti I partecipanti svolgono un ruolo attivo e il livello di interazione tra loro e con i docenti è ampio. Si realizzano in genere attraverso lavori di gruppo, esercitazioni, role playing, simulazioni. Si svolgono in sedi appropriate per la didattica,, eventualmente attrezzate ad hoc. massimo 25 partecipanti per docente/tutor 1 credito/ora - da 1 a 20 partecipanti: premio + 25% crediti previsti - da 21 a 50 partecipanti: premio + 25% decrescente - da 51 a 100 partecipanti: nessun premio - da 101 a 150 partecipanti: riduzione del 25% (1 ora = 0,75 crediti ECM) - da 151 a 200 partecipanti: riduzione del 50% (1 ora = 0,50 crediti ECM) 0,20 crediti per ora per un massimo di 5 crediti anche se la durata del convegno/congresso è superiore a 3 gg, 1 settimana) Provider 1 credito per ora Provider I crediti acquisiti escludono la possibilità di sommare i crediti formativi previsti con quelli del convegno, congresso, simposio di cui sopra in base alla semplice registrazione e dichiarazione di partecipazione. 1,5 crediti ogni ora di partecipazione effettiva Provider Il partecipante in modo attivo acquisisce nuove conoscenze, abilità e comportamenti utili all esecuzione di attività specifiche, presenza di un formatore/tutor I crediti sono assegnati sulla base dell impegno: 1 credito ogni ora (massimo 6 crediti per giorno a tempo pieno) all utilizzo di tecnologie e strumenti o al miglioramento di aspetti relazionali. Si verificano in genere durante tirocini, training, periodi di affiancamento, supervisione in psicoterapia Si svolgono in contesti lavorativi qualificati e sulla base di obiettivi preferenzialmente fino a un massimo di 30 crediti per ogni singola iniziativa nel rapporto 1:1 o 1:2 e comunque non oltre 1:3 ben identificati e di una programmazione specifica L apprendimento avviene attraverso la interazione con un gruppo di pari e la partecipazione a iniziative mirate prevalentemente al miglioramento di un processo, di una situazione, di una procedura.prevedono di solito, la ricerca e l organizzazione di documentazione, la lettura di testi scientifici e la discussione in gruppo, l analisi di casi, la redazione, la presentazione e la discussione di elaborati. - GRUPPI DI LAVORO/STUDIO/MIGLIORAMENTO finalizzati al miglioramento della qualità, promozione salute, accreditamento e alla certificazione di sistemi, dell organizzazione di servizi, di prestazioni, della comunicazione con i cittadini circoli di lettura di articoli scientifici, discussioni su casi clinici, su problemi assistenziali e cure primarie, circoli di gestione delle criticità di programmi di prevenzione e di emergenze. - COMITATI AZIENDALI PERMANENTI (comitato etico, controllo infezioni, buon uso antibiotici o del sangue, prontuario terapeutico, sicurezza ed emergenze sul lavoro, ospedale senza dolore) - COMMISSIONI DI STUDIO (interaziendali, dipartimentali, aziendali) - COMUNITA DI APPRENDIMENTO O DI PRATICA Partecipazione a studi finalizzati a ricercare nuove conoscenze rispetto a determinanti della salute e delle malattie e alle modalità assistenziali massimo 20 partecipanti I professionisti esaminano la propria attività e i propri risultati, in Massimo 20 particolare attraverso la revisione della documentazione sanitaria partecipanti e la modificano se necessario seguendo le fasi previste dall attività di audit. Utilizzazione individuale di materiali durevoli e sistemi di supporto per l autoapprendimento. Non è prevista l azione guida o il supporto di un tutor. Utilizzazione individuale di materiali durevoli e sistemi di supporto per l autoapprendimento con l azione guida e di supporto di un tutor in tempo reale o anche in differita breve. 1 credito per due ore non frazionabili Ogni progetto è accreditabile per un minimo di 4 incontri equivalente ad un totale di 4 crediti Il responsabile del gruppo è indicato dal Provider che attesta i crediti, è identificato nella delibera ed ha diritto ad un aumento del 50% dei crediti Da 1 a 3 crediti per ogni iniziativa, in funzione dell impegno previsto e della rilevanza dell esito Tabella: - Citazioni su riviste citate nel Citation Index: primo nome: 3 crediti / altro nome: 1 credito - Pubblicazioni su riviste non citate su C.I. ed atti di congressi nazionali o internazionali: primo nome: 1 credito / altro nome: 0,5 crediti - capitoli di libri e monografie: primo nome: 2 crediti / altro nome: 1 credito 2 crediti per 2 ore non frazionabili Ogni progetto è accreditabile per un minimo di 3 incontri/progetto L assegnazione dei crediti è uguale per tutti i partecipanti perché le attività previste dal processo di audit devono essere equamente distribuite tra tutti Provider Provider 1 credito per ogni ora di impegno previsto. Provider Per i crediti da attività FAD di Provider non italiani ( EU, USA,Canada,) il certificato ottenuto dal provider FAD straniero deve essere trasmesso a cura del professionista della Sanità ala Ordine o Associazione professionale e registrato con il 50% dei crediti attestati. Per la tipologia formazione a distanza con o senza tutoraggio, il numero massimo dei crediti acquisibili dagli infermieri non può eccedere complessivamente il 60% del monte crediti triennali ottenibili da ogni singolo infermiere. (N. 90 crediti formativi su 150 crediti formativi) in attesa della definizione del dossier formativo 1,5 crediti per ogni ora di impegno previsto - Docenza o relazioni a eventi residenziali accreditati: 1 credito per ½ ora di docenza o relazione 2 crediti ogni ora effettiva di docenza o relazione - Tutoring per training individualizzato (addestramento) in eventi accreditati: 5 crediti per settimana lavorativa o 1 credito al giorno - Coordinamento di attività di FSC; Responsabile/ coordinatore di gruppi di lavoro, di studio o miglioramento in qualità: 50% in più dei crediti formativi attribuiti al progetto di riferimento - Tutoring per tirocini di valutazione e/o obbligatori (esame di abilitazione internato studenti in medicina Formazione MMG- Professioni sanitarie): 4 crediti per mese di tutorato Limite di utilizzo per ciascun professionista: 50% dei crediti di ogni anno Provider accreditato che ha organizzato l attività di ricerca Ordine e Associazione professionale secondo la tabella a lato Provider Provider Provider Documentazione attestata dall Ente erogatore dell attività ed indirizzata all Ordine Professionale o al Collegio per l emissione dell attestazione e l erogazione dei crediti

9 Tabella di sintesi: criteri per l attribuzione di crediti nelle diverse tipologie di formazione ECM Bibliografia: - Decreto legislativo 229/99 recante NORME PER LA RAZIONALIZZAZIO- NE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIO- NALE - L articolo 2, comma 357 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008). - Accordo Conferenza Stato Regioni 1 Agosto 2007, Riordino del sistema di Formazione continua in Medicina - Accordo Conferenza Stato Regioni 5 Novembre 2009, Accreditamento dei Provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività formative realizzate all estero, liberi professionisti, - Regolamento applicativo dei criteri oggettivi di cui all Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 e per l accreditamento, Commissione Nazionale Formazione Continua, 13 Gennaio 2010 (Suppl. ordinario n. 231 alla Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 288 dell ) Sitografia: NdR: Si allega la tabella di riferimento (vedi sopra) per l attribuzione dei Crediti ECM ai partecipanti ai Corsi di Formazione tenuti dal Collegio IPASVI di Bologna. 9

10 N. 1 - Gennaio / Aprile Convegno Regionale dei Collegi Ipasvi 10 febbraio 2011 Il team medico - infermiere nel dipartimento di emergenza - urgenza. Sintesi elaborata da: Dott. Pietro Giurdanella Consigliere Collegio IPASVI Bologna Il team medico-infermiere nel dipartimento di emergenza-urgenza questo il tema del Convegno Regionale dei Collegi IPASVI della Regione Emilia-Romagna. Il tema non poteva essere diverso vista la recente controversia innescata dall esposto presentato dall Ordine Provinciale dei Medici di Bologna alla Procura della Repubblica contro le Regioni Emilia Romagna e Toscana che, come si sostiene, con alcuni protocolli di organizzazione delle attività del personale sanitario, in particolare in ambito di Pronto soccorso e 118, hanno innescato un travalicamento da parte dell infermiere di funzioni e azioni prettamente mediche. La scelta dei Collegi Ipasvi della regione Emilia Romagna, fin da subito, è stata quella di affrontare apertamente, senza polemiche, senza demagogia, il delicato passaggio storico. Ed è stato affrontato nell unico modo possibile: mettendo a confronto gli attori interessati (Infermieri e Responsabili delle diverse aree del sistema dell Emergenza-Urgenza, ivi compresa la realtà fiorentina anch essa fortemente chiamata in causa) con le principali Istituzioni sanitarie a livello regionale. Forti le aspettative, anche per la presenza del Dott. Carlo Lusenti, Assessore alle Politiche per la Salute della nostra Regione, della Dott.ssa Mariella Martini, Direttore Generale Assessorato Regionale Politiche per la Salute, del Dott. Marco Vigna Referente 118 Assessorato Regionale Politiche per la Salute. Una giornata ricca di dibattito che ha avuto un filo conduttore, mai abbandonato durante tutto il Convegno: la strada intrapresa negli ultimi anni dal Sistema dell Emergenza non solo può, ma deve andare avanti. I percorsi costruiti non possono essere abbandonati per rassegnarci, come evidenziato nel suo discorso d apertura dall Assessore Regionale Carlo Lusenti: a modelli ed identità professionali che abbiamo alle spalle o a gerarchie che non hanno più senso. Abbiamo bisogno di competenze per il cittadino. E chiaro nel suo intervento il dott. Lusenti. Con altrettanta chiarezza spiega che sono sostanzialmente due le strade percorribili per dirimere la questione delle competenze medico infermieristiche in ambito dell urgenza. La prima è una forma di darwinismo organizzativo: mettiamo tutto insieme competenze, professionalità, risorse, bisogni e poi vediamo chi è il più forte o chi saprà meglio far valere il suo specifico professionale. Ciò comporterebbe un inevitabile serie di conflitti che sarebbero pagati dai cittadini. La seconda strada, invece, è quella di costruire modi chiari per lavorare insieme, nell interesse delle persone a cui ci rivolgiamo. E l unico modo, questo, per mettere insieme competenze diverse e di fatto indirizzarle verso un obiettivo comune. E molto determinato l Assessore Lusenti nel suo intervento, consapevole del delicato momento nel quale ci troviamo. In gioco c è il sistema delle Professioni, dell organizzazione sanitaria, della sua capacità di fornire risposte adeguate ai bisogni del cittadino. E a tal proposito aggiunge: il servizio sanitario deve avere un ruolo di governo dei processi, capace di agevolare il confronto e la costruzione di percorsi condivisi. Una visione, la sua, che non arretra di un passo, anzi incalza: Bisogna essere capaci di sperimentare terreni nuovi di collaborazione. Tralasciando quello spirito notarile ormai anacronistico: tutte le sperimentazioni vanno lette e giudicate in maniera costruttiva, cambiando tutte quelle cose che non hanno funzionato, sempre nell ottica del miglioramento dei servizi offerti al cittadino. E non manca il riferimento, seppur non diretto, alla posizione dell Ordine dei Medici: Ci sono reazioni a questo approccio? Si e sono inevitabili. Sono pericolose? Per nessuno. In qualche modo cambieranno le nostre scelte? Non c è possibilità! Quella intrapresa è una strada non solo buona, non solo percorribile, ma soprattutto giusta! Basta vedere il resto del mondo - per capire che queste strade sono state percorse da decenni ormai, nei quali la condivisione è massima, dove è quotidiano lo sforzo di allargare le competenze. Noi non difendiamo nessun recinto. Anzi è meglio che chi ha dei recinti li apra. In un periodo in cui vengono così duramente messe in discussione il ruolo e le competenze dell Infermiere nell organizzazione sanitaria della nostra regione, almeno per ciò che concerne le aree dell Emergenza-Urgenza, il discorso dell Assessore è pienamente condiviso dall intera platea. Se gli Infermieri chiedevano chiarezza, nelle parole della principale Istituzione regionale in ambito sanitario hanno trovato molto di più. Infatti l Assessore Lusenti si spinge oltre, affermando che il tema dell attribuzione di competenze non è l unico tema di criticità per gli Infermieri. Vi sono infatti almeno altre due criticità da gestire per la professione infermieristica. La prima è la vicenda formativa. Infatti evidenzia che andrebbe ridotto il numero di professori-medici all interno dei corsi di laurea in Infermieristica. Questo è un aspetto fondamentale nella crescita delle professioni e delle proprie competenze. Questo sistema crea gerarchia fin dalla formazione degli infermieri. L altro aspetto è il disequilibrio nella dirigenza infermieristica. Infatti aggiunge: Per anni ho lavorato e sostenuto la dirigenza dei medici. Per le stesse ragioni per cui mi battevo allora oggi dico che un rapporto così squilibrato tra infermieri e dirigenti (1 dirigente ogni 500 professionisti Infermieri) non è più sostenibile. Gli interventi a seguire, della Dott.ssa Martini, Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali, e del Dott. Marco Vigna Referente 118 Assessorato Regionale Politiche per la Salute chiariscono ulteriormente, semmai ve ne fosse la necessità, quanto la gestione del Sistema Sanitario Regionale abbia basi solide, ben strutturate, con una visione programmatica di lungo respiro e spiega, senza ombra di dubbio, l eccellenza raggiunta. Con i due interventi si arriva direttamente al cuore del problema : l attribuzione di competenze agli Infermieri nell ambito del Sistema di Emergenza-Urgenza, seppur denunciate solo adesso dall Ordine dei Medici, ha ormai radici ventennali e sono da inserire in un articolazione organizzativa molto più ampia, all interno della quale l attribuzione di tali competenze rappresentano soltanto una esigua parte del disegno complessivo. Tra l altro previste da una articolazione normativa nazionale. Come evidenziato dagli stessi Relatori, infatti, è il DPR 27 Marzo 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza a definire la responsabilità operativa del Personale Infermieristico della Centrale, nell ambito dei protocolli decisi dal

11 medico responsabile della centrale stessa. Il Decreto opera un vero e proprio rovesciamento culturale e professionale, introducendo nei neo-istituiti Dipartimenti dell Emergenza-Urgenza modelli organizzativi già presenti in pratica in alcune realtà regionali. La logica che sta alla base è tanto rivoluzionaria (almeno in Italia poiché in altri Paesi è ormai di prassi) quanto di buon senso: creare una integrazione funzionale delle divisioni e dei servizi sanitari al fine di affrontare i problemi diagnostici terapeutici dei pazienti in situazione di emergenza. In pratica si riuniscono in un unica struttura organizzativa diversi specialisti che operano in chiave multidisciplinare. Per la medesima logica viene maturata dal legislatore la scelta ad attribuire maggiori competenze e responsabilità professionali all Infermiere. Infatti negli anni successivi, con ulteriori Linee Guida (n.1/1996) il Ministero della Sanità conferma il medesimo sistema, istituendo le funzioni di Triage. Si legge testualmente che all interno dei DEA deve essere prevista la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio. Negli anni seguenti (dal 2001 ad oggi) la normativa - sia nazionale che regionale - rafforza ulteriormente il concetto di multidisciplinarietà, attribuendo agli Infermieri maggiori competenze e responsabilità, in una logica formativa e di aggiornamento via via sempre più centrale. Gli Infermieri debbono essere formati e aggiornati sia sul piano tecnico - gestione del triage - che su quello relazione ed educativo implementando le conoscenze sulla psicologia comportamentale e sulle tecniche relazionali. Un quadro normativo di questi ultimi due decenni che, tra l altro, si amalgama coerentemente all interno di un processo di evoluzione della professione infermieristica che proprio negli stessi anni ha ridefinito lo specifico professionale in termini di autonomia e di responsabilità. A questo punto c è da chiedersi dove sta il problema? Perché tutto il quadro descritto si conclude con la dura presa di posizione da parte di alcuni Ordini dei Medici? La Delibera di Giunta Regionale n.1184 del 2010 (Linee Guida per la corretta effettuazione del Triage nei Pronto Soccorso dell Emilia Romagna) è una delle norme

12 N. 1 - Gennaio / Aprile che hanno innescato l esposto presentato. Il punto 10 della Delibera, in particolare, è il grande accusato. Infatti la possibilità di effettuare in Pronto Soccorso così recita la delibera - pratiche assistenziali/terapeutiche in autonomia, di inviare direttamente al medico specialista, in presenza di protocolli, procedure, istruzioni operative sottoscritte dal medico responsabile dell U.O. e dal Coordinatore Infermieristico rappresentano quella che nell esposto viene definita come una «esondazione di pratica infermieristica in campo medico» che potrebbe prefigurare un reato penale, per «l esercizio e/o il concorso nell esercizio abusivo della professione medica». Chiaramente in un contesto nel quale si richiama fortemente la multidisciplinarietà, la formazione, l attribuzione di competenze tutto ciò volto a garantire le migliori prestazioni possibili al Cittadino - Utente, la questione sollevata dai Medici (o almeno da una parte di essi visto che la stessa Società Italiana di Medicina d Emergenza/Urgenza ha preso fin da subito le distanze dall esposto esprimendo con una nota del 13 novembre 2010 la propria solidarietà a tutti gli Infermieri Italiani) mette in discussione quella serenità fondamentale nella gestione dei delicati processi organizzativi del Dipartimento dell Emergenza-Urgenza. A questo punto cosa fare? Da quanto emerso dal Convegno sembra abbastanza chiaro. E chiaro per le Istituzioni regionali con l affermazione che i traguardi raggiunti non possono essere messi in discussione, non tanto per una carenza nelle prestazioni erogate quanto per delle resistenze, come evidenziato dallo stesso Assessore Lusenti. E altrettanto chiaro per i protagonisti che hanno partecipato al Convegno ovvero Infermieri e Responsabili di realtà operative quali il Pronto Soccorso dell Ospedale Di Vaio di Fidenza, il Pronto Soccorso dell Ospedale di Bentivoglio, il 118 di Bologna Soccorso, il 118 di Modena, il 118 di Parma, il Dipartimento dell Emergenza/Urgenza della Azienda Sanitaria di Firenze - che hanno espresso la volontà di andare avanti per la strada giustamente fatta fino ad oggi. Una posizione, la loro, riassumibile con le parole di un relatore: se paragoniamo le due professioni quella infermieristica e quella medica a due binari ferroviari che percorrono due strade parallele, queste strade inevitabilmente si debbono, a volte, intersecare tra di loro per formare strade nuove, nuovi percorsi diversi e condivisi per soddisfare l unico bisogno possibile. Il bisogno del cittadino. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa relativo ad altre modalità di pagamento dell avviso di pagamento della quota annuale e delle cartelle esattoriali delle quote arretrate La cartella si paga anche dal tabaccaio. Al via l accordo tra Equitalia - FIT - Banca ITB Le cartelle di Equitalia si pagano anche dal tabaccaio. Da alcuni giorni è operativo l accordo siglato nei giorni scorsi a Roma dal direttore generale di Equitalia, Marco Cuccagna, dal presidente della Federazione italiana tabaccai (Fit), Giovanni Risso, e dall amministratore delegato di Banca ITB, Francesco Marrara. L accordo consente di saldare i debiti fiscali e contributivi nelle tabaccherie abilitate al servizio di pagamento tramite Rav, il bollettino precompilato allegato alle cartelle. I nuovi canali di pagamento si aggiungono agli sportelli dell agente della riscossione e a quelli di banche e poste, creando una rete capillare sul territorio. I contribuenti hanno ora a disposizione anche più giorni e orari più flessibili per mettersi in regola con Equitalia. Grazie alla lunga fascia oraria osservata dai tabaccai, infatti, che va dalle ore 6 alle 22 dal lunedì al sabato e dalle ore 6 alle 14 la domenica, si può decidere se pagare le cartelle prima o dopo l orario lavorativo e persino nel weekend. L importo massimo per ogni operazione fissato da Banca ITB è di euro e si possono effettuare i versamenti sia in contanti sia tramite bancomat, con una piccola commissione per i tabaccai di 1 euro e 80 centesimi. L elenco degli esercenti abilitati in tutta Italia è consultabile sul sito Fit all indirizzo In base all accordo, inoltre, per i contribuenti che decidono di mettersi in regola dopo la scadenza di 60 giorni c è un importante novità: diventa possibile avere istantaneamente dal tabaccaio il Rav aggiornato con gli interessi di mora e le altre spese, senza doversi più recare necessariamente presso uno sportello Equitalia. È questo un altro importante servizio, già partito per alcuni agenti della riscossione (Equitalia Gerit, Equitalia Basilicata, Equitalia Sardegna, Equitalia Trentino Alto Adige Südtirol, Equitalia Lecce, Equitalia Cerit, Equitalia Marche, e destinato a estendersi a tutto il Gruppo Equitalia. A partire dal mese di giugno 2011, sarà possibile anche per Equitalia Polis Bologna n.d.a. L intera iniziativa realizza una tappa fondamentale del protocollo tra Equitalia e Ministero per la Pubblica amministrazione sottoscritto lo scorso luglio con l obiettivo di moltiplicare, attraverso il circuito Reti amiche, i canali di pagamento a disposizione dei contribuenti. Gli Infermieri, gli Assistenti Sanitari, gli Infermieri Pediatrici per i 150 anni dell unità d Italia. Quando questo numero della rivista Professione Infermiere giungerà nelle nostre case sarà un periodo particolare per il nostro Paese, infatti saranno i giorni dei festeggiamenti per i 150 anni dell unità d Italia. E perché parlarne, sia pure brevemente, anche noi? Nell ambito del gruppo sistema informativo del nostro Collegio ci siamo posti questa domanda e la risposta è stata: parliamone. Parliamone perché la condizione sociale, di vita, di benessere dipende da

13 molti fattori tra cui il lavoro, la casa, le prospettive di futuro dei giovani, la qualità della vita degli anziani, la scuola, la cultura, l arte, i mezzi di comunicazione, ecc., ma per tutto questo occorre la salute, occorre la possibilità di essere tutelati nella salute, curati e assistiti nella malattia e nelle fragilità della vita a cui ogni persona può andare incontro. Ecco allora che il lavoro degli Infermieri, degli Assistenti Sanitari, degli Infermieri Pediatrici, dei Medici, di tutti i professionisti sanitari è importante e fondamentale affinché la qualità di vita nella nostra Patria sia veramente la migliore possibile e la convivenza sia serena per tutti. L evoluzione del sistema sanitario e quindi il livello di salute dei cittadini è strettamente legato all entità delle risorse economiche e strutturali messe a disposizione del sistema stesso, ma la qualità del lavoro dei professionisti e collaboratori che operano in questo sistema, il livello di preparazione, la competenza e la responsabilità che essi sono in grado di assumere fanno la qualità dello stato di salute della popolazione del Paese. Allora festeggiamo anche noi questa bella ricorrenza ricordando che con l unita d Italia è nata anche l ufficialità delle cure sanitarie ai cittadini e oltre 100 anni fa la formazione infermieristica specifica dapprima a opera di persone illuminate (Florence Nigthingale 1860), Anna Fraentzel Celli in Italia Successivamente furono aperte le seguenti scuole convitto per infermieri: - S.Gregorio al Celio - Roma 1908; - Regina Elena - Roma, 1910; - Croce Rossa Italiana - Miliano, 1916; - Croce Rossa Italiana - Roma, 1924; - Croce Rossa Italiana - Bologna, 1931; e via via tante altre fino all attuale formazione in ambito universitario. La formazione normata dallo Stato risale al 1925 quindi 86 anni fa. Il servizio che gli infermieri, gli Assistenti Sanitari, gli Infermieri Pediatrici, rivolgono ai cittadini è pertanto parte integrante del benessere nel nostro paese e questo ci sprona a svolgerlo con il massimo impegno, competenza, responsabilità e con grande vicinanza ad ogni persona che incontriamo. NOR M ATIVA MINISTERO DELLA SALUTE Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Piano sanitario nazionale Novembre 2010 Sintesi di Cleopatra Ferri Il Piano Sanitario Nazionale (PSN) , già nel Sito del Ministero della Salute, viene qui sintetizzato, benché non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, poiché rappresenta un documento di cui tutti i professionisti iscritti all Albo devono essere a conoscenza e attivare i dettati nei propri ambiti di competenza. Il PSN consta di una Premessa, cinque Capitoli e due Allegati. Nella premessa vengono riaffermati i principi di responsabilità pubblica per la tutela dei diritti di salute della comunità e della persona, di universalità, di eguaglianza e di equità d accesso alle prestazioni, di libertà di scelta, di informazione e di partecipazione dei cittadini, di gratuità delle cure nei limiti stabiliti dalla legge, di globalità della copertura assistenziale come definito dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La premessa al PSN prosegue affermando la necessità che lo stesso sia armonico con i principi della Comunità Europea e con il contesto nazionale, con particolare riferimento al ruolo delle Regioni. Un passaggio interessante riguarda il macro obiettivo che il PSN si pone, quale non solo la promozione della salute dei cittadini, bensì quello della promozione del benessere e della salute dei cittadini e della Comunità, nella consapevolezza che la vera ricchezza del sistema sanitario è la salute dei cittadini. Il servizio sanitario nazionale nel contesto europeo e strategie di internazionalizzazione. Questo capitolo si apre sulle sfide da affrontare, per tutti i paesi europei aderenti all Organizzazione Mondiale della Sanità, in merito al contesto demografico ed epidemiologico, alle disparità socio-economiche, alle risorse limitate, allo sviluppo tecnologico e alle aspettative sempre maggiori. Tra le sfide da affrontare e che riguardano la professione infermieristica emerge: - la mobilità dei pazienti e degli operatori nell ambito dell Unione Europea per ciò che questo può comportare in ambito relazionale, informativo, di educazione alla salute. Altri aspetti che ci riguardano: - il miglioramento e potenziamento della prevenzione e della promozione della salute ; - la riorganizzazione delle cure primarie; - la promozione e la diffusione, nei servizi sanitari del governo clinico, della qualità e della sicurezza dei pazienti; - la diffusione e il consolidamento dell integrazione socio-sanitaria; - il miglioramento e la qualificazione del personale dei servizi sanitari. Obiettivi da perseguire: - equità di trattamento e di accesso ai servizi ; - tutela e cura delle persone più deboli, dei disabili e degli anziani non autosufficienti, dei portatori di patologie psichiatriche, delle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana; - la diffusione delle cure palliative e della terapia per alleviare il dolore. Un punto di grande interesse ed impegno per le professioni sanitarie e quella infermieristica in particolare riguarda il Rapporto con i cittadini, la partecipazione degli utenti e la valutazione del grado di soddisfazione del cittadino. Questo aspetto, citato nel PSN , oltre a far acquisire l opinione dei cittadini rispetto ai servizi offerti e alla loro fruibilità, riguarda anche le relazioni dei cittadini stessi con gli operatori sanitari ai fini delle loro aspettative e della qualità attesa. 13

14 N. 1 - Gennaio / Aprile Per questo la componente professionale medica e infermieristica deve rivolgere la propria sensibilità verso la ricerca della soddisfazione dei pazienti. La partecipazione dei cittadini per migliorare la qualità della vita ed il coinvolgimento dei pazienti nella propria cura, riabilitazione e integrazione deve tenere conto dell efficacia, della sicurezza, della sostenibilità e dell equità delle cure, oltre alle caratteristiche demografiche e culturali e alla loro storia e personalità. Per questo sono previsti tre ambiti prioritari: - progettare e adattare strumenti di coinvolgimento dei cittadini e pazienti; - assicurare la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni agli organismi ed ai processi decisionali; - migliorare l efficacia della carta dei servizi ai fini della conoscenza e della scelta dei servizi sanitari. L adesione dei pazienti al self care non ha solo lo scopo di recuperare la centralità della persona attraverso la personalizzazione delle cure, ma soprattutto sviluppare nei pazienti la comprensione di come la malattia condiziona la loro vita ed aiutarli ad affrontare i sintomi e le complessità di cura/gestione della malattia stessa. Per questo, oltre al ruolo istituzionale, è fondamentale quello degli operatori sanitari. Il volontariato Su questo tema il PSN sottolinea il valore del volontariato nel contribuire alla realizzazione di servizi di pubblico interesse, e quindi a migliorare l efficienza e l efficacia degli interventi effettuati. Un interessante capitolo del documento in esame è dedicato alla prevenzione, definendo una serie di azioni da svolgere che attengono a: - ambiente: aria; acqua; rifiuti e suolo; cambiamenti climatici; sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; salute veterinaria; nutrizione. Sono poi definite quattro macroaree che ampliano quanto già previsto nel precedente Piano nazionale della Prevenzione e che riguardano: - prevenzione universale, promozione della salute, sanità pubblica, prevenzione di eventi infortunistici: stradali, lavorativi, domestici; - ricerca, negli individui sani, di elementi di fragilità o difetti che predispongono a sviluppare malattie per modulare adeguatamente gli interventi; - interventi, mirati a prevenire malattie nella popolazione a rischio, mediante counseling, diagnosi precoci, trattamenti chimici; - prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia particolarmente rivolta ad anziani, malati cronici, disabili ecc. mediante la garanzia della continuità assistenziale. Le azioni per la salute negli ambienti di vita e di lavoro è rivolta sia a ridurre gli incidenti sul lavoro che le malattie professionali e analizza una lunga serie di interventi che si rimandano poiché specifici per ogni ambiente lavorativo. La sanità pubblica veterinaria e benessere animale viene trattata in maniera esplicita per quanto riguarda la salute dell uomo rispetto ai rischi biologici e chimici, per l importanza che la salute degli animali riveste nell economia rurale, per la libera circolazione delle merci e degli animali, per promuovere pratiche di allevamento e benessere degli animali onde prevenire pericoli collegati alla salute degli stessi, anche in sintonia con l Unione Europea. Alla sicurezza degli alimenti e nutrizione è dedicato un lungo capitolo; in esso sono descritti i sistemi di controllo, lo sviluppo della catena alimentare, l importanza dell allattamento materno, l influenza degli stili di vita sull alimentazione, la necessità di combattere la pubblicità ingannevole, l igiene degli alimenti. Centralità delle cure primarie e delle strutture territoriali Questo punto del PSN esordisce affermando che uno dei principali obiettivi è la continuità delle cure; ciò richiede integrazione e lavoro in team tra i diversi professionisti sia intra che extraospedalieri. Il modello assistenziale orientato alla continuità delle cure, descritto nel PSN, prevede la definizione di appositi percorsi e la presa in carico costante da parte di un team costituito da professionisti sanitari e sociali e adeguati strumenti di valutazione dell appropriatezza nelle varie fasi di passaggio tra strutture e domicilio e viceversa. Il PUA (Punto Unico di Accesso) costituisce il modello organizzativo efficace per la raccolta e la gestione delle domande e la relativa attuazione delle prestazioni necessarie. La valutazione multidimensionale, un approccio centrato sulla persona singola, sulla sua famiglia e sulla comunità di appartenenza, le relazioni fiduciarie tra pazienti e professionisti al fine di rendere partecipi gli assistiti nelle decisioni riguardanti la propria salute, la promozione della salute e del benessere della persona singola e della collettività, richiedono un team di lavoro multiprofessionale che tratta i problemi di salute in modo olistico. Gli obiettivi descritti nel PSN che riguardano le cure sono: - promuovere il benessere ed affrontare i problemi di salute nella comunità affinché le persone aumentino il controllo sulla propria salute e migliorarla per raggiungere il massimo benessere fisico, mentale e sociale. - prendere in carico i pazienti in modo globale e completo, e per questo il Medico di Medicina Generale (MMG) e le altre professionalità della rete si assumono la responsabilità, in modo organico e progettuale, della salute dei pazienti e delle loro famiglie sviluppando un tipo di assistenza basato su un rapporto multidisciplinare, corresponsabile ed integrato che eroga prestazioni sociali, sanitarie di cura e riabilitazione. La continuità assistenziale tramite il coordinamento tra unità operative e professionisti, in modo che non si verifichino interruzioni nell assistenza è un altro aspetto sottolineato nel PSN Continuità delle cure e integrazione ospedale-territorio Questo punto del PSN sottolinea nuovamente che uno dei principali obiettivi del PSN è garantire la continuità delle cure ed assegna al team di professionisti intra ed extraospedalieri la responsabilità di garantire questo aspetto fondamentale per la salute delle persone. Il già citato PUA rappresenta una modalità organizzativa che facilita l accesso alle prestazioni sanitarie, socio-

15 sanitarie e sociali attraverso la raccolta e la gestione della domanda, attiva le prestazioni per bisogni semplici ed avvia la valutazione multidimensionale per i bisogni complessi affinché siano soddisfatti. I pazienti che necessitano maggiormente di continuità delle cure sono: - pazienti post-acuti, dimessi dall ospedale che corrono rischi elevati di rientro in ospedale se non adeguatamente assistiti. Questi pazienti richiedono competenze cliniche ed infermieristiche con l affidamento ad un case manager in una struttura dedicata e a domicilio; - pazienti con patologie croniche, con elevati bisogni assistenziali e che, se non adeguatamente assistiti, ricorrono a ricoveri ospedalieri impropri. Anche in questo caso il team deve essere multidisciplinare: medico, infermiere, assistente sociale. - pazienti con patologie croniche stabilizzate, complessivamente in buone condizioni di salute che necessitano di controlli e di educazione all autocura. Il principale referente nel percorso diagnostico-terapeutico, nell ambito delle cure primarie è il Medico di Medicina Generale (MMG) e ciò che è previsto nel prossimo triennio è la definizione della rete assistenziale che può prevedere anche un organizzazione territoriale con posti letto dedicati residenziali gestiti da MMG e infermieri. Il coordinamento e l integrazione di tutte le attività sanitarie e sociosanitarie è il Distretto al quale è affidato il compito di realizzare le sinergie tra tutti i sistemi di offerta territoriale e di fungere da strumento di coordinamento per il sistema delle cure primarie, Medici di Medicina Generale ed altre professionalità, definite nel documento in esame, convenzionate. Rete assistenziale territoriale Come già avviene in diverse Regioni, il PSN prevede: - attivazione di posti letto territoriali gestiti da Medici di Medicina Generale e infermieri; - possibilità della gestione della fase acuta della malattia a domicilio mediante un assistenza domiciliare integrata garantita da un team multidisciplinare; - disponibilità di posti letto in strutture intermedie ospedaliere il cui coordinamento è affidato a team infermieristici ed al medico specialista che svolge funzioni di consulenza a fronte di specifici bisogni e di monitoraggio; - programmi di dimissione protetta di pazienti fragili e programmazione della presa in carico; - albergo sanitario gestito completamente da infermieri all interno di unità di tipo ambulatoriale e a bassa intensità assistenziale e rivolto a pazienti dimessi dall ospedale o in attesa di ricovero programmato; - programmi di ospedalizzazione domiciliare; - poliambulatori specialistici in cui sono presenti medici specialisti, MMG e infermieri; - team di infermieri domiciliari che si recano a domicilio dei pazienti cronici o terminali per assistenze di diversa intensità. Il PSN in esame riconferma l attuale sistema dell Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), ormai inserita nella quasi totalità delle Regioni, nel Distretto. Sul piano del governo clinico, una corretta impostazione dell assistenza domiciliare prevede: - presa in carico dei pazienti; - continuità assistenziale mediante dimissioni ospedaliere programmate, assistenza infermieristica, riabilitativa, prestazioni farmaceutiche e protesiche adeguate, - aiuto domiciliare da parte delle amministrazioni locali; - collaborazione tra tutti i professionisti; - valutazione dei risultati. Il coinvolgimento dei medici specialisti, dell infermiere, del fisioterapista, del personale dei servizi sociali compreso quello di aiuto domestico-familiare e il MMG rappresentano l équipe multidisciplinare delle cure domiciliari. Il PSN effettua ancora un ampia analisi dell assistenza territoriale che, per quanto attiene alla Regione Emilia-Romagna è già in atto e/o in fase di attuazione per cui non viene descritta poiché ripetitiva. Le reti ospedaliere A questo tema il PSN dedica un ampia analisi dalla quale emerge un aspetto fondamentale costituito dalle reti ospedaliere che hanno l obiettivo di garantire: - la promozione delle dinamiche di clinical governance e l integrazione dei percorsi assistenziali per fare fronte alla complessità dei bisogni ed ai trend epidemiologici; - la razionalizzazione della rete dei servizi per evitare duplicazioni. Per quanto attiene le reti ospedaliere, il PSN interviene sulla riorganizzazione delle stesse a livello regionale ed un paragrafo di questo capitolo è dedicato ai piccoli ospedali che, tenuto conto della necessità di affrontare in modo nuovo e qualificato le condizioni di cronicità, le polipatologie, le disabilità, peraltro destinate ad aumentare in futuro, questi ospedali rappresentano lo sviluppo verso gli ospedali maggiori, oltre ad essere un patrimonio culturale ed imprenditoriale per le comunità locali. Il paragrafo dedicato agli ospedali regionali riporta diversi punti fondamentali tra cui: - definizione di una rete ospedaliera che tenga conto del fabbisogno di prestazioni per specialità ed area geografica indi il corrispondente numero di posti letto; - appropriatezza per il livello assistenziale utilizzando i parametri sviluppati negli ultimi venti anni. Sul tema della rete ospedaliera, di interesse per la professione infermieristica è importante descrivere quanto il PSN in esame intende perseguire: - continuità delle cure in un ottica di efficienza ed efficacia; - assistenza integrata multidisciplinare; - la condivisione delle buone pratiche; - la centralità del paziente nel percorso di cura; - maggiori disponibilità di risorse; - economia di scala e condivisione dei costi di ricerca e sviluppo; - equità di fronte al diritto alla salute. Un ulteriore aspetto attinente la rete ospedaliera è l integrazione della rete ospedaliera con la rete dell emergenza-urgenza. Rete dell emergenza-urgenza Secondo il PSN la rete dell emergenza-urgenza ha raggiunto, negli ultimi anni un livello di efficienza elevato. Ciò è dovuto al modello 15

16 N. 1 - Gennaio / Aprile organizzativo delineato dalla normativa del 1992 che, oltre a migliorare la risposta sanitaria nell emergenzaurgenza, ha aumentato la cultura dei cittadini fruitori del sistema. Ora, accanto alla novità dell adozione del nuovo numero unico europeo di chiamata 112 occorre definire anche standard europei dei mezzi di soccorso, quindi l aggiornamento del sistema per renderlo più efficiente ed omogeneo. L evoluzione prevista a livello organizzativo richiede anche lo sviluppo delle professionalità operanti nel sistema. Quindi formazione degli operatori con percorsi formativi specifici per il medico (specializzazione in Medicina d Emergenza-Urgenza), per gli infermieri e per i soccorritori, sia dipendenti che volontari. L intervento, in caso di arresto cardiaco, con la defibrillazione precoce, richiede la formazione di tutto il personale che dovrà essere realizzata in tempi brevi. Integrazione sanitaria e sociosanitaria Questo capitolo comprende l importante tema dell integrazione sanitaria e sociosanitaria. Questa integrazione deve rispondere molto spesso ai bisogni complessi presentati da cittadini fragili, per questo oltre alla presa in carico della persona e della sua famiglia, richiede l integrazione di responsabilità e di risorse, a livello di strutture, mentre è necessario identificare le responsabilità specifiche nella conduzione integrata degli interventi dei soggetti presenti nel territorio (Aziende sanitarie, Comune, Provincia). Le strategie operative previste, di competenza e di coinvolgimento degli infermieri sono: - integrazione a livello professione, attraverso a costituzione di unità valutative integrate; - integrazione a livello di struttura operativa (distretto sociosanitario) individuando livelli di coordinamento per garantire l efficace svolgimento delle attività; - integrazione a livello di inter-struttura per la definizione del progetto assistenziale individuale: presa in carico, responsabilità, valutazione; - integrazione a livello inter-istituzionale tra Aziende sanitarie ed Enti locali per raggiungere comuni obiettivi di salute dei cittadini. Clinical governance e sicurezza delle cure Questo punto del PSN riprende i concetti del Programma Nazionale per la Promozione Permanente della Qualità del Servizio Sanitario Nazionale, come previsto nel Patto Stato Regioni 2009 e declinato nei seguenti obiettivi: - promuovere il coinvolgimento dei cittadini e dei pazienti e definire forme costanti di valutazione; - promuovere l erogazione di prestazioni sanitarie efficaci comprese nei livelli essenziali di assistenza; - promuovere la sicurezza del paziente e la gestione del rischio clinico; - attuare percorsi di formazione anche mediante simulazioni, in tema di governo clinico, audit clinico e metodi di analisi degli eventi avversi; - mettere in atto, a tutti i livelli, iniziative di informazione e comunicazioni per tutti gli attori del sistema, anche ai fini della trasferibilità delle esperienze più significative ed efficaci. Età senile I punti cardine della strategia di intervento definiti in questo capitolo del PSN e importanti per la professione infermieristica, sono i seguenti: - la partecipazione degli anziani alla vita sociale; - l equità di accesso ai servizi; - l appropriatezza e la flessibilità della rete dei servizi sociosanitari; - la promozione di stili di vita positivi; - la prevenzione delle principali patologie; - il trattamento delle patologie che rischiano di compromettere l autonomia; - la riabilitazione; - l integrazione dei servizi sanitari e sociali; - la formazione degli operatori specifica e interdisciplinare per la qualità delle prestazioni e l umanizzazione dei servizi. Strategie e obiettivi per l assistenza agli anziani Indicazione degli interventi da effettuare, per raggiungere i seguenti obiettivi: - creazione di Punti Unitari di Accesso (PUA); - valutazione multidimensionale e multiprofessionale per definire il problema e stabilire il piano personalizzato di assistenza e relativa valutazione; - formazione degli operatori; - ricerca qualitativa sui problemi di salute e sull invecchiamento della popolazione. Da ciò consegue come la rilevanza e complessità dei problemi necessiti di essere affrontata in maniera organica a livello locale, ma in particolare attraverso un piano organico che coinvolge le Regioni e i Ministeri della Salute e del Lavoro e delle Politiche sociali. È sottesa l importanza del ruolo infermieristico e del team multiprofessionale. Mutamenti demografici ed epidemiologici (Allegato A) Questo punto fa un ampia disamina della situazione demografica del Paese e come l aumento della popolazione sia in gran parte dovuto al flusso migratorio mentre l analisi degli indicatori strutturali ed il carico demografico conferma il processo di invecchiamento della popolazione. Da ciò consegue che anche l epidemiologia descrive la salute degli italiani dominata dalle patologie degli anziani che includono le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie neurologiche. Per la patologia cardiovascolare si assiste, fortunatamente, ad una diminuzione dell incidenza infausta, ciò è attribuito ai risultati positivi nei trattamenti terapeutici e alla diminuzione dei fattori di rischio. Ciò avviene anche per le patologie tumorali in relazione all età, mentre è in aumento la mortalità per il tumore del polmone nelle donne e per melanoma della pelle nell uomo. Patologie rilevanti (Allegato B) Questo allegato tratta nuovamente delle patologie cardiovascolari e descrive come l 80% di queste stesse patologie possa essere prevenuto intervenendo sugli stili di vita e sui fattori di rischio. A livello preventivo occorre:

17 - diffondere l utilizzo della carta del rischio; - prevenire l obesità con particolare attenzione all età pediatrica; - prevenire le complicanze del diabete mellito; - favorire, nella fase post-acuta, la riabilitazione; - promuovere la formazione del personale infermieristico, figura centrale nella gestione del malato cardiologico cronico; - procedere all individuazione dei soggetti e dei pazienti a rischio (stili di vita sani); - promuovere iniziative per implementare l attività fisica controllata. Altri punti dell allegato B riguardano ancora le malattie oncologiche, per le quali occorre effettuare interventi di prevenzione primaria che siano efficaci contro i determinanti sia a livello di popolazione che di singoli individui. Gli obiettivi di prevenzione secondaria sono attuati mediante gli screening o mediante un attività di iniziativa dei professionisti. La prevenzione terziaria previene i decessi con la cura dei tumori recidivanti mediante le cure possibili odierne che stanno ottenendo risultati sempre migliori. Cure palliative e terapia del dolore Il diritto del cittadino di accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore all interno dei percorsi assistenziali oltre ad essere un obiettivo prioritario del PSN , è tutelato dalla Legge 38 del 15 marzo 2010 (vedere Professione Infermiere n. 2/2010 pagg ). Ciò è garantito anche nell ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ed è un diritto individuale per il malato e per la sua famiglia nel rispetto dei principi fondamentali della tutela della dignità e dell autonomia del malato in ogni fase e qualità della vita. La continuità assistenziale sia in ospedale che a domicilio o in altre strutture, deve essere garantita mediante una rete nazionale di cure palliative e di terapia del dolore. Il setting assistenziale deve essere garantito da un coordinamento unitario che assicuri le risposte più appropriate ai bisogni fisici, psicologici, sociali e spirituali del malato e della sua famiglia. Malattie respiratorie croniche Le malattie respiratorie croniche rappresentano una vasta gamma di condizioni patologiche con caratteristiche epidemiologiche e quadri morbosi diversi nella popolazione adulta/ anziana e tra i bambini. Attualmente questa patologia rappresenta la terza causa di morte ed è destinata ad aumentare con l invecchiamento della popolazione. Di conseguenza è prioritaria un adeguata informazione ed educazione sulla lotta ai principali agenti causali quali il fumo, il rischio ambientale e professionale. La diagnosi precoce attuata mediante screening (prevenzione secondaria) e gli interventi di sanità pubblica sono fondamentali per prevenire e curare le patologie respiratorie. La prevenzione terziaria attiene alla prevenzione delle complicanze e delle recidive comprese quelle tumorali. Diabete La malattia diabetica rappresenta uno dei principali problemi di organizzazione dei sistemi salute a livello internazionale. Ciò sia per le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e gestionali che per l impatto in termini di costi. L approccio multidisciplinare e multiprofessionale con il coinvolgimento del paziente rappresenta la strategia migliore per ottenere risultati efficaci. Il PSN del prossimo triennio si pone i seguenti obiettivi: - rilevazione epidemiologica finalizzata alla programmazione dell assistenza; - migliorare le conoscenze circa la prevenzione, la cura e le complicanze del diabete; - rendere omogenea l assistenza con particolare attenzione alle persone fragili; - assicurare la diagnosi e l assistenza alle donne in gravidanza; - migliorare la cura e la qualità della vita delle persone diabetiche. Salute mentale La tutela della salute mentale rappresenta anch essa uno degli obiettivi principali, da raggiungere e mantenere, per tutte le istituzioni. La diffusione dei disturbi psichici è sempre più rilevante per cui vanno evidenziate le seguenti aree di bisogno prioritario: - disturbi psichici gravi all esordio nell adolescenza e nell età adulta; - disturbi dell umore, tentati suicidi; - disturbi psichici correlati alle dipendenze patologiche; - disturbi della personalità; - disturbi psichici dei detenuti; - salute fisica del paziente psichiatrico, ecc. Poiché per queste patologie esiste ancora una difformità organizzativa regionale, questa va affrontata e corretta mediante un piano di azioni che costituirà un atto di intesa tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Dipendenze patologiche Alcool e tossicodipendenza. Anche questi punti richiedono, in particolare, interventi di educazione/prevenzione oltre che di cura. Sono settori specifici per i quali la formazione del personale è particolarmente importante poiché la relazione rappresenta il principale strumento di intervento oltre alle terapie farmacologiche quando previste ed accettate. Malattie infettive Le malattie infettive rappresentano, nel mondo, la principale causa di morte. Da questa evenienza il PSN passa a dichiarare l importanza delle vaccinazioni e la buona copertura vaccinale che viene fatta nei bambini fino ad arrivare oltre il 90%. Per quanto riguarda l infezione da virus HIV e delle malattie sessualmente trasmesse il PSN ne fa un breve cenno affermando l importanza della conoscenza precoce dello stato di sieropositività onde offrire alla persona sieropositiva terapie efficaci nel ritardare l evoluzione della malattia e migliorare il livello della qualità di vita. Il documento si conclude con una particolare attenzione alle malattie rare, alla loro complessità e con la previsione di istituire presidi nazionali o europei per la diagnosi ed il trattamento di queste patologie e per la ricerca. 17

18 N. 1 - Gennaio / Aprile 2011 formazione 1. La tutela della riservatezza pag Assistenza alla persona anziana con diabete pag Assistenza all anziano con Frattura pag Basic Life Support Defibrillation (BLS-D) pag Terapia Farmacologica in sicurezza pag Seminario Profili di responsabilità delle professioni sanitarie e presupposti giuridici del lavoro in team pag La Responsabilità infermieristica nell integrazione con l Operatore Socio-Sanitario pag Alimentazione e salute pag Tutela della salute degli infermieri. Approfondimento sulla conoscenza del mal di schiena con particolare riferimento all autocura NUOVA EDIZIONE pag Le tecniche non farmacologiche per il dolore del bambino pag Educazione terapeutica del malato e della sua famiglia pag Assistenza alla persona anziana con Ictus pag Documentare in sanità pag. 27

19 1 collegio ipasvi - provincia di bologna Corso di formazione continua ECM per Infermieri Assistenti Sanitari Infermieri Pediatrici La tutela della riservatezza Obiettivi generali e specifici: Analizzare gli aspetti generali e specifici in ambito sanitario della tutela della riservatezza; Valutare le responsabilità professionali in tema di tutela della riservatezza. PROGRAMMA DATE E ORARI 1 Aprile 2011 Ore 14,30-18,30 2 Aprile 2011 Ore 08,00-12,30 Ore 12,30 13,00 CONTENUTI - Principi normativi generali (concetti di interesse; figure individuate dal Codice e loro compiti; diritti dell interessato; misure di sicurezza; interventi del Garante; apparato sanzionatorio) - Applicazione specifiche in sanità (informative, consenso, anonimato, riserbo, misure di salvaguardia sfera privata oltre i dati, dati di terzi). Docente: Dott.ssa Gabriella Negrini - Accesso e privacy - Dati genetici (eccezionalità; disciplina dati e campioni biologici, trattamento dati e materiali per fini ulteriori ) - Utilizzo dei dati per scopi diversi dall assistenza Docente: Dott.ssa Gabriella Negrini Compilazione questionario ECM e consegna attestato di partecipazione Docenti: Dott.ssa Gabriella Negrini, dirigente struttura complessa di direzione medica dei 4 ospedali dell area ovest dell AUSL di Bologna Destinatari: - Infermieri - Infermieri Pediatrici - Assistenti Sanitari Metodi di lavoro: - lezioni frontali - discussione Posti disponibili: n. 50 Quota di iscrizione: 30,00 compreso kit, bibliografia e ed invio a domicilio dell attestato ECM. Durata del corso: ore 9 Crediti previsti: N. 10 per i partecipanti sempre presenti Preiscrizioni e iscrizioni: dal 15 Marzo 2011 al 24 Marzo 2011 MODALITA D ISCRIZIONE E indispensabile effettuare la preiscrizione presso la segreteria del Collegio IPASVI o chiamando lo in orario d ufficio (lun-merc , mart-giov-ven ). Il pagamento del corso deve essere effettuato entro e non oltre 10 giorni dalla data di pre-iscrizione. Il pagamento e l iscrizione possono essere effettuati direttamente presso la sede del Collegio IPASVI in orario d ufficio Oppure tramite bollettino di c/c postale, previa preiscrizione telefonica al corso (numero di c/c postale: intestato a Collegio IPASVI - Via Giovanna Zaccherini Alvisi 15/B Bologna), indicando chiaramente nella causale il titolo del corso e il nome della persona che si iscrive. La ricevuta del pagamento e la scheda di iscrizione (stampabile anche dal sito: debitamente compilata, devono essere inviate entrambe al Collegio tramite fax al numero entro e non oltre 10 giorni dalla data di pre-iscrizione. 19

20 N. 1 - Gennaio / Aprile collegio ipasvi - provincia di bologna Corso di formazione continua ECM per Infermieri Assistenti Sanitari - Infermieri Pediatrici Assistenza all anziano con Frattura Obiettivi generali e specifici: - Fornire strumenti e metodi per l assistenza, gestione e riabilitazione dell anziano con frattura nei diversi contesti di cura. - Valorizzare il lavoro in team e la continuità assistenziale tra ospedale e territorio. DATE E ORARI 4 Aprile 2011 Ora: Ore 12,30 13,00 PROGRAMMA CONTENUTI - L apparato muscolo scheletrico e le patologie acute e croniche; - Diversi tipi di fratture; - Interventi incruenti/cruenti e assistenza infermieristica; - Le patologie osteo articolari nell anziano osteoporosi; - Misure di prevenzione delle fratture nella persona anziana. Docente: Sig. Giuseppe Epifani Compilazione questionario ECM e consegna attestato di partecipazione 20 Destinatari: - Infermieri - Infermieri Pediatrici - Assistenti Sanitari Docenti: Sig. Giuseppe Epifani - Coordinatore U.O. Pronto Soccorso dell Istituto Ortopedico Rizzoli. Metodo di valutazione: Questionario a risposte multiple Metodi di lavoro: - lezioni frontali - discussione interattiva Nell aula sono presenti le seguenti attrezzature e tecnologie per la didattica: - lavagna luminosa; - lavagna a fogli mobili; - personal computer; - videoproiettore. Sede del corso: Aula Formazione Collegio IPASVI Bologna - Via Giovanna Zaccherini Alvisi 15/I. Modalità di partecipazione: La partecipazione al Corso di formazione ECM: Assistenza all anziano con Frattura è aperta a tutti gli Infermieri, Assistenti Sanitari, Infermieri Pediatrici iscritti all Albo IPASVI di Bologna ed agli Infermieri, Assistenti Sanitari, Infermieri Pediatrici che esercitano la professione nelle strutture sanitarie pubbliche e private di questa Provincia e comunque iscritti ai rispettivi Collegi IPASVI della Provincia di residenza. Quota di iscrizione: 20,00 per ogni singolo incontro, compreso kit., bibliografia e ed invio a domicilio dell attestato ECM. Durata del corso: ore 4 Crediti previsti: N. 4 per i partecipanti sempre presenti Preiscrizioni e iscrizioni: dal 15 Marzo 2011 al 24 Marzo 2011 MODALITA D ISCRIZIONE E indispensabile effettuare la preiscrizione presso la segreteria del Collegio IPASVI o chiamando lo in orario d ufficio (lun-merc , mart-giov-ven ). Il pagamento del corso deve essere effettuato entro e non oltre 10 giorni dalla data di pre-iscrizione. Il pagamento e l iscrizione possono essere effettuati direttamente presso la sede del Collegio IPASVI in orario d ufficio Oppure tramite bollettino di c/c postale, previa preiscrizione telefonica al corso (numero di c/c postale: intestato a Collegio IPASVI - Via Giovanna Zaccherini Alvisi 15/B Bologna), indicando chiaramente nella causale il titolo del corso e il nome della persona che si iscrive. La ricevuta del pagamento e la scheda di iscrizione (stampabile anche dal sito: debitamente compilata, devono essere inviate entrambe al Collegio tramite fax al numero entro e non oltre 10 giorni dalla data di pre-iscrizione.

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