LEZIONI DI ELETTROTECNICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LEZIONI DI ELETTROTECNICA"

Transcript

1 LEZIONI DI ELETTROTECNICA Giovanni Miano Università di Napoli FEDERICO II

2 ii LEZIONI DI ELETTROTECNICA Giovanni Miano Università di Napoli FEDERICO II Nate dalle dispense del Corso di Elettrotecnica, in uso da alcuni anni presso la Facoltà di Ingegneria dell Università di Napoli Federico II, queste Lezioni partono dai princìpi di base dell Elettromagnetismo e portano l allievo a scoprire prima il modello circuitale e poi le tecniche impiegate nell analisi e nella progettazione dei circuiti. La teoria dei circuiti costituisce, oltre che un occasione per conoscere metodologie e tecniche tipicamente ingegneristiche per lo studio di problemi complessi, anche il momento per l apprendimento di alcuni strumenti matematici indispensabili per comprendere e progettare, nei vari campi applicativi dell elettronica e delle telecomunicazioni, dispositivi e circuiti elettronici per la comunicazione e l elaborazione del segnale, sistemi di controllo e di potenza e circuiti a microonde. Giovanni Miano è professore ordinario di Elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell'università di Napoli Federico II. Napoli 10 aprile 2001

3 Indice iii Prefazione ix CAPITOLO 0: LE LEGGI DELL'ELETTROMAGNETISMO 0.1 Le sorgenti del campo elettromagnetico Le leggi dell'elettromagnetismo nel vuoto Le Leggi di Maxwell in forma integrale Le Leggi di Maxwell in forma locale Le leggi dell'elettromagnetismo nei mezzi materiali Equazioni di Maxwell in regime stazionario Proprietà del modello stazionario Modello della conduzione stazionaria Modello dell'elettrostatica Modello del campo magnetico stazionario Modello del campo magnetostatico Approssimazioni quasi-stazionarie delle Equazioni di Maxwell Modello quasi-stazionario elettrico Modello quasi-stazionario magnetico 20 CAPITOLO 1: IL MODELLO CIRCUITALE 1.1 Introduzione Interazione tra i componenti: un modello di campo approssimato Corrente elettrica nel terminale e tensione elettrica tra due terminali Circuiti di bipoli Le leggi di Kirchhoff Le relazioni costitutive Il resistore Limite stazionario: un problema di campo stazionario di corrente Cosa accade quando le grandezze variano nel tempo? Il generatore di tensione costante Il condensatore Limite lentamente variabile Cosa accade quando f > f C? L'induttore Limite lentamente variabile Cosa accade quando f > f I? 63

4 iv 1.11 Considerazioni finali 67 CAPITOLO 2: BIPOLI ELEMENTARI 2.1 Introduzione Bipoli statici Bipoli dinamici 77 CAPITOLO 3: LE EQUAZIONI CIRCUITALI 3.1 Introduzione Elementi di teoria dei grafi Equazioni di Kirchhoff per gli insiemi di taglio Matrice di incidenza e matrice di maglia Equazioni di Kirchhoff indipendenti Equazioni circuitali Esempio: circuito di resistori lineari e generatori indipendenti Esempio: circuito composto da resistori lineari, generatori indipendenti e un resistore non lineare Esempio: circuito composto da resistori lineari, generatori indipendenti e un induttore lineare Esempio: circuito composto da un resistore lineare, un generatore indipendente, un resistore non lineare e un condensatore lineare Potenziali di nodo Correnti di maglia Conservazione delle potenze virtuali (teorema di Tellegen) 124 CAPITOLO 4: PROPRIETÀ ENERGETICHE DEI BIPOLI 4.1 Potenza elettrica. Conservazione delle potenze elettriche Significato fisico della potenza elettrica Bipoli statici Bipoli dinamici Energia elettrica. Bipoli passivi e bipoli attivi Proprietà energetiche dei bipoli statici Proprietà energetiche dei bipoli dinamici lineari tempo-invarianti Bipoli dinamici non lineari tempo-invarianti 142

5 v CAPITOLO 5: PROPRIETÀ DEI CIRCUITI DI RESISTORI 5.1 Bipolo equivalente. Connessione in serie e connessione in parallelo Collegamento di due bipoli statici in serie Collegamento di due bipoli statici in parallelo Proprietà dei circuiti resistivi lineari Circuito resistivo lineare con un solo generatore Sovrapposizione degli effetti Teorema di Thévenin-Norton Teoremi di reciprocità Teoremi di non amplificazione Teorema di non amplificazione delle tensioni Teorema di non amplificazione delle correnti 170 CAPITOLO 6: ELEMENTI CIRCUITALI A PIÙ TERMINALI 6.1 Elementi circuitali con più di due terminali. Circuiti di N-poli Potenza elettrica assorbita dal N-polo Caratterizzazione di un M-porte Il transistore bipolare e l'amplificatore operazionale Generatori controllati lineari Il giratore Il trasformatore ideale N-poli di resistori lineari Caratterizzazione di un N-polo di resistori lineari Proprietà della matrice delle conduttanze Sintesi di un N-polo resistivo lineare La trasformazione stella-triangolo M-porte di resistori lineari Caratterizzazione di un M-porte di resistori lineari Proprietà delle matrici delle conduttanze, resistenze e ibride Sintesi di un doppio bipolo resistivo lineare Induttori accoppiati (trasformatore) Equazioni costitutive di due induttori accoppiati Circuiti perfettamente accoppiati e circuiti equivalenti 219 CAPITOLO 7: CIRCUITI DINAMICI LINEARI 7.1 Circuito resistivo associato e sistema fondamentale Equazioni di stato e variabili di stato Continuità delle variabili di stato di un circuito 232

6 vi 7.4 Circuiti del primo ordine Circuito RC del primo ordine: equazione di stato Circuito RL del primo ordine: equazione di stato Circuiti del primo ordine tempo-invarianti Evoluzione libera ed evoluzione forzata Circuito dissipativo; termine transitorio e regime permanente Regime stazionario e regime sinusoidale Circuiti del secondo ordine: equazioni di stato Circuiti RC del secondo ordine Circuito RL del secondo ordine Circuito RLC del secondo ordine Circuiti del secondo ordine tempo-invarianti Proprietà delle frequenze naturali Soluzione di regime e termine transitorio Regime stazionario e regime sinusoidale Applicazione: Circuito RLC serie e circuito RLC parallelo e altri esempi Applicazione: Circuito RC con amplificatore operazionale Circuiti dinamici lineari tempo-invarianti di ordine qualsiasi 281 CAPITOLO 8: CIRCUITI IN REGIME STAZIONARIO E SINUSOIDALE 8.1 Circuiti in regime stazionario Circuiti in regime sinusoidale: i fasori Analisi dei circuiti in regime sinusoidale tramite il metodo dei fasori Circuito di impedenze Proprietà delle reti di impedenze Metodo dei potenziali di nodo e delle correnti di maglia Potenza virtuale complessa, Teorema di Tellegen, conservazione delle potenze elettriche complesse Sovrapposizione degli effetti, equivalenze serie e parallelo, partitore di tensione, partitore di corrente Bipolo di impedenze Generatore equivalente di Thévenin-Norton Proprietà della reciprocità e caratterizzazione di un doppio bipolo di impedenze Diagrammi fasoriali Potenza ed energia in regime sinusoidale Proprietà energetiche dei bipoli elementari in regime sinusoidale e rifasamento Caratterizzazione di un bipolo di sole impedenze Reti in regime periodico e quasi-periodico Circuiti risonanti Cenni sui sistemi elettrici di potenza e sulle reti elettriche trifase 321

7 8.9 Voltmetro, amperometro e wattmetro 329 vii CAPITOLO 9: CIRCUITI LINEARI TEMPO-INVARIANTI 9.1 Introduzione Integrale di convoluzione Risposta all'impulso: metodi di calcolo e proprietà Soluzione di un circuito con generatori impulsivi attraverso la determinazione delle condizioni iniziali a t = Proprietà della risposta all'impulso di Dirac Risposta al gradino unitario Trasformata di Laplace Trasformata di Laplace bilatera Trasformata di Laplace monolatera Analisi dei circuiti in evoluzione forzata tramite la trasformata bilatera di Laplace Circuito di impedenze operatoriali Funzione di rete e sue proprietà Analisi dei circuiti in evoluzione generica tramite la trasformata di Laplace Analisi di un circuito lineare tempo-invariante attraverso la trasformata di Laplace monolatera Analisi di un circuito lineare tempo-invariante tramite generatori impulsivi 379 CAPITOLO 10: RISPOSTA IN FREQUENZA DI UN CIRCUITO 10.1 Funzione risposta in frequenza Proprietà della funzione risposta in frequenza Analisi dei circuiti attraverso la risposta in frequenza Risposta in frequenza di circuiti del primo ordine: filtro passa-basso e filtro passa-alto Risposta in frequenza di un circuito RLC del secondo ordine: filtro passabanda e filtro taglia-banda Circuiti con amplificatori operazionali e generatori controllati 405 CAPITOLO 11: INTRODUZIONE AI FILTRI ANALOGICI 11.1 Generalità sui filtri analogici Filtri ideali Condizioni di fisica realizzabilità e filtri reali Filtri di Butterworth Circuiti passa tutto e circuiti a fase minima Circuito passa tutto 419

8 viii Circuiti a fase minima Fattorizzazione spettrale Fattorizzazione spettrale per i filtri di Butterworth Sintesi di funzioni di trasferimento a tutti poli tramite elementi passivi Leggi di trasformazione Variazione in scala della frequenza di taglio Variazione in scala dell'impedenza Trasformazioni di frequenza Sintesi di funzioni di trasferimento tramite elementi attivi 436 APPENDICI Appendice A A.1 Unicità del problema di Dirichlet interno 441 A.2 Unicità del problema di Neumann interno 442 A.3 Unicità di un problema misto interno 443 Appendice B B.1 Teorema di Poynting 445 B.2 Teorema di Poynting per i modelli approssimati delle equazioni di Maxwell 446 B.3 Potenza assorbita da un bipolo nel limite lentamente variabile 447 Appendice C Proprietà della reciprocità per i circuiti accoppiati 449 Appendice D D.1 Forma standard Ý x = B x 452 D.2 Comportamento qualitativo delle soluzioni di DÝ x = Ax 454 Appendice E E.1 Definizione e rappresentazione di un numero complesso 456 E.2 Operazioni con i numeri complessi 458

9 ix PREFAZIONE Chi è che non ha mai sentito parlare di elettricità? che non si è mai avvalso delle sue applicazioni? che non ha mai avuto a che fare coi watt e coi volt? Chi non ha mai usato un circuito elettrico? Se non ci fosse stato l immenso progresso scientifico delle conoscenze intorno a questo settore della fisica, e, di conseguenza, il meraviglioso sviluppo delle applicazioni tecniche, la nostra vita quotidiana sarebbe oggi molto diversa. Soltanto, forse, la medicina e la biologia, fra le scienze applicate, possono competere con l per il numero e l importanza dei loro risultati. Queste Lezioni di Elettrotecnica partono dai princìpi di base dell Elettromagnetismo e portano l'allievo alla padronanza delle metodologie e delle tecniche che, sulla base di questi princìpi, producono applicazioni circuitali, fino alle soglie dello studio delle stesse applicazioni. In questo senso questo corso fa da ponte tra le materie formative del primo biennio e quelle, altrettanto formative, ma in maniera più specifica e applicativa, del successivo triennio del corso di studi in Ingegneria. La prospettiva assunta, dunque, vede il Corso di Fisica II partire dai fenomeni per giungere alle leggi, fino al loro più alto grado di formalizzazione espresso dalle Leggi di Maxwell, e il Corso di Elettrotecnica prendere le mosse da queste ultime per giungere fino alle applicazioni concrete di tipo circuitale, con l obiettivo di completare il bagaglio metodologico degli allievi. Giovanni Miano è professore ordinario di Elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell'università di Napoli Federico II. Napoli 18 aprile 2001 G. M.

10 x AVVERTENZA In questo testo adopereremo il Sistema Internazionale di misura (SI). Pertanto una corrente I 0 di 10 ampère verrà semplicemente indicata come I 0 = 10, senza riportarne esplicitamente l unità di misura. Qualora si tratti di multipli o sotto-multipli, il valore della grandezza verrà riportato insieme all'unità di misura. In tal modo, indicheremo con C = 100 nf una capacità di 10 7 F.

11 CAPITOLO 0 LE LEGGI DELL ELETTROMAGNETISMO 0.1 Le sorgenti del campo elettromagnetico Assumiamo nota dal corso di Fisica la nozione di carica elettrica (dei due segni), nonché la relativa unità di misura nel Sistema Internazionale (SI) (il coulomb, (C)). Le forze con le quali due cariche puntiformi interagiscono nel vuoto, in un riferimento inerziale, dipendono, oltre che dalla loro posizione reciproca, anche dalle rispettive velocità 1. La Teoria dell Elettromagnetismo nel vuoto prende in considerazione un arbitrario sistema di cariche (comunque distribuite), delle quali siano note a priori le leggi del moto (quali che siano) e consente di valutare la forza che si esercita su ciascuna carica, in ogni punto-istante (P;t) dello spazio-tempo occupato da essa, per effetto dell'azione di tutte le altre cariche presenti. La teoria consente, inoltre, di valutare anche la forza e il momento (rispetto a un polo arbitrario) risultanti su una qualsiasi parte del sistema di cariche, in ogni istante. Cosa vuole dire assegnare le leggi del moto delle cariche? Nell'ambito di una descrizione macroscopica dell'elettromagnetismo, le cariche possono presentarsi sotto forma di cariche puntiformi concentrate, oppure aggregate in distribuzioni continue: lineari, superficiali o volumetriche. Una descrizione adeguata di questi aggregati continui di cariche è ottenibile assegnando in ciascun punto della distribuzione una corrispondente densità scalare: rispettivamente, lineare λ=λ(p;t), superficiale σ=σ(p;t), volumetrica ρ=ρ(p;t). Il significato di tali grandezze è chiaro: nel caso di distribuzioni volumetriche, dire che in un generico punto P della distribuzione, la densità volumetrica ha il valore ρ(p;t) al generico istante t, vuole dire che in un volume elementare dω centrato in P è presente una carica elementare dq = ρp t dω ; (1) analogamente, per le distribuzioni superficiali e lineari risulta, rispettivamente, dq σ = σp t ds (2) 1 A questo proposito vedi S. Bobbio e E. Gatti, Elementi di Elettromagnetismo, (Boringhieri, Torino 1984).

12 2 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica dq λ = λ P td O, (3) avendo indicato con ds e d O, rispettivamente, l area dell elemento superficiale e la lunghezza dell elemento lineare centrati nel generico punto P della distribuzione. Per ogni fissato istante di tempo il dominio di definizione di λ è una linea, quello di σ è una superficie e quello di ρ è un volume dello spazio. È pure ovvio che le unità di misura derivate per le tre densità, nel SI, sono rispettivamente [ λ]= C m [ σ]= C m 2 [ ρ]= C m 3 Assegnare, dunque, una distribuzione di cariche, in un dato istante, vuole dire assegnare le posizioni, in quell'istante, di tutte le cariche puntiformi che ne fanno parte, nonché le funzioni λ P t σ(p;t) e ρ( P;t), che descrivono, nello stesso istante, le distribuzioni degli aggregati continui di cariche appartenenti al sistema. È inutile dire che non sempre nel sistema sono presenti contemporaneamente tutti i diversi tipi di distribuzioni. Osserviamo esplicitamente che, nell'ambito di una descrizione macroscopica dell'elettromagnetismo, è possibile concepire la presenza contemporanea, in una stessa regione spaziale, di due distribuzioni di cariche di segno opposto. Così, ad esempio, un volume elementare dω, centrato attorno a un punto P, può essere considerato sede, nel medesimo istante, di due distribuzioni volumetriche: una, positiva descritta da una densità ρ + P;t, l'altra, negativa di densità ρ P;t. In tale caso, è ovvio che la densità di carica totale (o netta ) risulta pari a ρp; t = ρ + P;t + ρ P;t. (4) Quando accade che ρ P; t = ρ + P;t, risulta ρp t = 0. Considerazioni analoghe valgono anche per gli altri tipi di distribuzioni. È importante sottolineare che, quando le cariche sono ferme nel nostro riferimento inerziale, di solito, viene fornita la sola densità netta, e non le eventuali densità di segno opposto che la compongono, poiché gli effetti elettromagnetici risultanti dalla presenza contemporanea delle cariche dei due segni (considerate ferme) sono, in questo caso, pari a quelli prodotti dalla carica netta (o totale). Diversamente stanno le cose quando passiamo a descrivere il moto delle cariche. In questo, caso, infatti, occorre partire dalla osservazione fondamentale che due cariche di segno opposto, che si muovono in versi opposti (con pari velocità) producono lo stesso effetto. Ciò implica che se sono presenti due portatori di carica, con densità pari rispettivamente a ρ + P;t e ρ P;t, occorrerà specificare tanto la velocità media, quanto la Y + P;t Y P;t, con cui i due portatori si muovono nel riferimento inerziale. Ciò avviene introducendo due grandezze vettoriali, dette densità di corrente, date rispettivamente da: - Pt = ρ + Pt Y + P t, (5) Pt = ρ - P ty P t. (6) La densità di corrente totale è data ovviamente da: - P;t = P;t P;t. (7) Anche in questo caso, ciò che interessa, alla fine, è - P;t.

13 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 3 È bene, però, osservare esplicitamente che la densità di corrente totale - P;t non può essere introdotta, in generale, a partire dalla sola conoscenza della densità di carica totale ρp; t. Il caso più evidente è dato da quello, diffusissimo, che si verifica nei normali conduttori (di rame, ad esempio), nei quali la corrente elettrica è dovuta al moto orientato dei soli elettroni, mentre gli ioni positivi del metallo restano fermi. In questo caso, pure essendo ρ P; t = ρ + P;t e quindi ρp; t = 0, risulta: quindi - Pt, - Pt = ρ P t Y P t (8) - P t = ρ Pt Y P t. (9) Il conduttore, in altre parole, può essere neutro elettricamente in ogni suo punto, e ciò non pertanto essere percorso da corrente. Come per le densità scalari di carica, anche per le densità vettoriali di corrente è opportuno introdurre grandezze diverse a seconda che a muoversi siano cariche distribuite con continuità in un volume, oppure su una superficie o ancora su una linea. Così, oltre alla densità di corrente volumetrica J appena introdotta, è possibile definire una densità di corrente superficiale - s, pari a: e una lineare, - data da P t = σ Pt Pt + σ P t - s + Y + Y P t (10) - P t = λ + P t + λ Pt ty + P Y P t. (11) Il campo - s è definito su di una superficie e la sua direzione è sempre tangente a essa, e il campo - è definito lungo una linea e la sua direzione è sempre tangente a essa. Nelle leggi del campo elettromagnetico in forma integrale le sorgenti compaiono attraverso grandezze globali: la carica elettrica e l'intensità di corrente elettrica. Per distribuzioni volumetriche, la carica elettrica totale Q Ω = Q Ω t che all istante t si trova nella regione Ω vale Q Ω t = ρpt dω P Ω (12) (Attenzione: Q Ω = 0 non implica ρ = 0 in Ω.), e l'intensità di corrente elettrica i S = i S t che all'istante t circola attraverso la superficie orientata S (aperta o chiusa) vale: i S t = -Pt QdS S P. (13) L'integrale nella (13) è il flusso del campo di densità corrente attraverso la superficie orientata S. (Attenzione: i S = 0 non implica J=0 su S). La corrente i S rappresenta la carica netta che nell'unità di tempo scorre attraverso S. Il segno di i S, per una assegnata J, dipende da come viene orientata la normale n alla superficie S. La corrente elettrica nel SI si misura in ampere (A): 1A=1C/1s e le unità di misura per i campi di densità di corrente sono, rispettivamente: [ J]= C m m 3 s = A m2 [ J s ]= C m m 2 s = A [ m J ]= C m m s = A

14 4 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica In conclusione, nell ambito di una descrizione macroscopica dell elettromagnetismo, assegnare le leggi del moto delle cariche vuole dire fornire, per ogni tipo di distribuzione, rispettivamente, la corrispondente densità totale (scalare) di carica e la corrispondente densità totale (vettoriale) di corrente, come funzioni del punto e del tempo. Occorre, quindi, fornire, ad esempio, per le distribuzioni volumetriche, le funzioni ρ = ρp t e - -P t per ogni punto P e ogni istante t della regione di spazio-tempo che interessa. 0.2 Le leggi dell elettromagnetismo nel vuoto Veniamo ora alle leggi che consentono di determinare la forza agente su una carica per effetto di tutte le altre, quando siano note le funzioni ρp t e -P t. Sono possibili due approcci concettualmente distinti; entrambi fanno uso, comunque, di un fatto fisico fondamentale: il cosiddetto Principio di sovrapposizione delle interazioni elettromagnetiche. Ciò vuole dire che la forza cui è soggetta una data carica ( di prova ) per effetto di un sistema di altre cariche ( sorgente ) è pari alla somma (vettoriale) delle forze che sarebbero esercitate sulla carica di prova da ciascuna delle cariche-sorgente, considerata agente da sola (e cioè senza le altre carichesorgente). I due approcci di cui si parlava prima possono essere così sintetizzati. In uno si considera la forza che viene ad agire su una data carica di prova per effetto di tutte le altre cariche-sorgente, considerate insieme. Nell'altro si considera la forza esercitata sulla carica di prova da una singola carica-sorgente, e si sovrappongono gli effetti. Il primo approccio è largamente preferito in Letteratura, perché di uso più semplice. Noi seguiremo questo approccio. In generale, la forza risultante F che agisce su una carica puntiforme q che passi, con velocità v, per un generico punto P all'istante t, è data dalla forza di Lorentz: ) = q(p t + qy %P t (14) nella quale, tutte le grandezze (e cioè coordinate del punto P, istante di tempo t, forza F, velocità v, carica elettrica q, etc) sono da intendersi misurate in uno stesso sistema di riferimento inerziale (quello del laboratorio, ad esempio). Il vettore E rappresenta, per definizione, il campo elettrico agente nel punto-istante (P;t) e B il campo magnetico (induzione magnetica) nello stesso puntoistante. La (14) consente di misurare, e quindi definire, separatamente E(P;t) e B(P;t). Per misurare E basta mantenere la carica q ferma nel punto P e misurare la forza ) 0 che agisce, in queste condizioni, su q. Il rapporto ) 0 q fornisce E: ( ) 0 q. (15) Per misurare B, una volta misurato E, si attribuisca a q una velocità Y 1, e si misuri la forza ) 1 che, in queste condizioni, si esercita su q; si ha allora: ) 1 = ) 0 + qy 1 % (16) ripetiamo la misura attribuendo una nuova velocità, Y 2 (non parallela a Y 1) a q:

15 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 5 ) 2 = ) 0 + qy 2 %. (17) Le (16) e (17) consentono di individuare univocamente B. In quanto precede, si è assunto, ovviamente, che sia E che B non cambino significativamente nell'intervallo di tempo che intercorre fra le misure di ) 0 ) 1 e ) 2. Ricordiamo che la forza nel Sistema Internazionale si misura in newton (N) e la velocità in metro/secondo ([v]=m/s). Il campo elettromagnetico è, per definizione, la coppia ordinata di funzioni vettoriali {( P t %(P;t)}, definite in una assegnata regione dello spazio-tempo. Nel SI il modulo del campo elettrico è misurato in volt/metro (V/m) e quello del campo di induzione magnetica in tesla (T). Il volt è l'unità di misura della tensione elettrica. La tensione elettrica v γ, per definizione, è l'integrale di linea del campo elettrico lungo una curva γ i cui estremi sono A e B, orientata da $ verso %: v γ t = (P t Wd O. (18) γ La tensione elettrica v γ rappresenta il lavoro che compirebbe il campo elettrico su una carica puntiforme unitaria se si muovesse lungo γ da $ verso %. L'integrale di linea di E lungo una qualsiasi curva chiusa orientata Γ è detta circuitazione del campo elettrico (nella letteratura viene anche denominata forza elettro motrice (f.e.m.)) Le Leggi di Maxwell in forma integrale Le leggi che governano il campo elettromagnetico nel vuoto, nella loro forma più generale, possono essere così espresse (assumendo, per semplicità che siano presenti soltanto distribuzioni volumetriche di cariche e di correnti): ( QdS = Σ t 1 ε 0 = Q Σ t ρdω ΩΣ t ε 0, (19) % QdS = 0, Σ t (20) % ( Wdl = QdS, γ t S γ t t (21) ( ( % Wdl = µ ε 0 QdS = µ γ t S γ t t 0 I S γ t t + µ 0 ε 0 QdS, S γ t t (22) - QdS = Σ t ρ t dω, (23) Ω Σ t dove Σ(t) è una qualsiasi superficie chiusa contenuta nel campo, libera di muoversi e/o deformarsi (senza lacerazioni ); Ω Σ t è la regione di spazio delimitata da Σ(t); γ(t) è una qualsiasi linea chiusa contenuta nel campo, libera di muoversi e/o deformarsi (senza strappi ); S γ t è una qualsiasi superficie (aperta) che abbia γ(t) come orlo; i versori (cioè, i vettori unitari) t e n sono legati attraverso la regola del cavatappi. Osserviamo che, nel caso in cui le linee e le superfici non si deformino nel tempo, è possibile invertire l'operatore di derivata temporale con quello di integrale (e cioè derivare sotto segno di integrale ). ε 0 e µ 0 sono, rispettivamente, la costante dielettrica e la permeabilità magnetica del vuoto e valgono nel SI

16 6 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica ε F / m, µ 0 = 4π 10-7 H / m, dove il farad (F) e l henry (H) sono, rispettivamente, le unità di misura della capacità e dell induttanza nel SI: 1F=1C/1V, 1H=1Wb/1A. Il weber è l'unità di misura del flusso del campo magnetico attraverso una superficie. Il flusso del campo magnetico attraverso una qualsiasi superficie (chiusa o aperta) orientata S per definizione è l'integrale di superficie della componente normale di B: Φ S t = % Pt QdS. (24) S Dalla (24) si ottiene che 1Wb=1T 1m 2 e dall'equazione (21) si ottiene anche che 1Wb=1V 1s. Le leggi dell'elettromagnetismo appena scritte prendono il nome di Equazioni di Maxwell in forma globale o integrale, in quanto esse legano le circuitazioni ed i flussi dei campi E e B tra di loro e alle cariche e correnti. Le (19) e (20) sono le Leggi di Gauss per il campo elettrico e per il campo magnetico; la (21) è la legge di Faraday-Neumann, la (22) è la legge di Ampère-Maxwell, la (23) è la legge di conservazione della carica elettrica. Come si vede, le sorgenti del campo elettromagnetico (e cioè i termini noti nelle (19) (23)) sono la distribuzione delle cariche ρ P t e delle correnti -(P;t). Esse compaiono attraverso la carica elettrica Q Σ e l'intensità di corrente elettrica i S γ. Dall'equazione (20) si ha che il flusso del campo magnetico attraverso qualsiasi superficie chiusa è sempre uguale a zero; per tale motivo si dice che il campo magnetico è conservativo rispetto al flusso. Da questa notevole proprietà discende che il flusso del campo magnetico attraverso una qualsiasi superficie aperta dipende unicamente dalla curva chiusa che orla la superficie (cioè dall'orlo) e non da altri particolari. Siano S 1 e S 2 due superficie aperte che hanno lo stesso orlo Γ orientate concordemente. Applicando la (20) alla superficie chiusa ottenuta dall'unione delle superfici S 1 e S 2 si ottiene immediatamente Φ Γ t = % P t 1dS Q 1 = %P t 2dS s Q 2 1 (25) s 2 Per questo motivo quando si considera il flusso del campo B attraverso una qualsiasi superficie aperta si parla di flusso concatenato con la linea chiusa che orla la superficie e lo si indica ricordando a pedice la linea chiusa che orla la superficie Le Leggi di Maxwell in forma locale Le leggi fondamentali dell'elettromagnetismo possono essere espresse anche nella forma locale o differenziale equivalente. Si assuma che, oltre alla distribuzione volumetrica di cariche e correnti, vi sia una distribuzione superficiale di cariche σ e di corrente - s sulla superficie Σ. In questo caso bisogna distinguere le regioni in cui il campo è continuo dalle regioni in cui non lo è: certamente in corrispondenza della superficie Σ il campo elettromagnetico presenta delle discontinuità. Per ottenere le equazioni di Maxwell in forma locale nelle regioni in cui il campo è regolare basta applicare il teorema della divergenza alle equazioni (19), (20) e (23) ed il teorema del rotore alle

17 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 7 equazioni (21) e (22). Per ottenere le equazioni in corrispondenza della superficie di discontinuità bisogna applicare le equazioni (19), (20) e (23) a una superficie elementare cilindrica posta a cavallo di Σ e far tendere poi l'altezza del cilindro a zero e le equazioni (21) e (22) a una linea chiusa elementare a forma di rettangolo posta sempre a cavallo di Σ e far tendere poi la larghezza del rettangolo a zero. Così facendo si ottengono le Equazioni di Maxwell in forma locale: punti regolari punti di discontinuità div ( = ρ ε 0, Q (( 2 ( 1 ) = σ / ε 0, (26) div % = 0, Q (% 2 % 1) = 0, (27) rot( = % t, Q (( 2 ( 1) =, (28) ( rot% = µ 0 ( - + ε 0 t ), Q (% 2 % 1 ) = µ 0 - s, (29) div- = ρ t, σ Q (- - + GLY - 2 1) =. (30) W Per le distribuzioni lineari (di cariche e di correnti) e puntiformi (di cariche) possono essere date espressioni analoghe locali, ma sono di scarso uso. Le equazioni (26) e (28) per i punti regolari (e le equivalenti per i punti di discontinuità) sono le due condizioni richieste dal teorema di Helmholtz 2 per determinare il campo elettrico E; analogamente, le (27) e (29) per i punti regolari (e le equivalenti per i punti di discontinuità) consentono di determinare B. Infine, le equazioni (30) costituiscono il vincolo imposto sulle sorgenti del campo elettromagnetico dalla legge della conservazione della carica elettrica. Osservazioni 2 Il teorema di Helmholtz assicura che, se di un campo vettoriale sono noti il rotore e la divergenza in tutti i punti dello spazio, il campo è univocamente determinato, purché esso sia regolare all'infinito. La divergenza di un campo vettoriale A (diva) è un campo scalare così definito: si consideri una regione Ω in cui A è definito, un dominio spaziale τ contenuto in Ω e limitato da una superficie chiusa regolare Σ orientata con la normale rivolta verso l'esterno e sia V il volume di τ. Si faccia contrarre la regione τ attorno a un punto fisso P. Il limite per V 0 (se esiste ed è finito indipendentemente dalla forma di Σ) del rapporto $ QdS ( ) V è la divergenza di A in P. In coordinate cartesiane rettangolari si ha div$ = A x x + A y y + A z z dove A x A y A z sono le componenti del campo A nel sistema di coordinate considerato. In modo analogo si definisce la divergenza superficiale div s A s di un campo vettoriale superficiale. Il rotore di un campo vettoriale A (rota) è un altro campo vettoriale così definito: si consideri una regione Ω, in cui A è definito e sia P un punto di tale regione. Data una qualsiasi superficie aperta S passante per P, sia γ la linea chiusa orientata (l'orientazione di γ e la normale n devono essere concordi secondo la regola del cavatappi), che ne costituisce l'orlo. Si faccia contrarre la superficie S attorno a P mantenendo fissa la normale n a S in P. È possibile dimostrare che, al variare di n il limite per S 0 (se esiste ed è finito indipendentemente dalla forma di S e γ ) del rapporto ( ) γ $ Wdl S corrisponde alla componente, secondo le direzione n, di un vettore univocamente individuato. Esso è il rotore di A in P. In coordinate cartesiane rettangolari si ha rot $ = [ x + \ y + (A ] x x [ + A y \ + A z ] effettuando formalmente i prodotti vettoriali considerati.

18 8 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica Le equazioni (26) (30) per i punti regolari (o le corrispondenti (19) (23) in forma integrale) non sono tutte indipendenti. È facile mostrare che, se le equazioni (26) e (27) per i punti regolari sono verificate in un istante qualsiasi, allora dall'equazione (28) per i punti regolari si ottiene la (27), e dalle equazioni (29) e (30) si ottiene la (26). In particolare l'equazione della conservazione della carica (30) per i punti regolari è già scritta nelle corrispondenti equazioni (26) e (29). Le equazioni (26) (30) (o le equivalenti in forma integrale (19) (23)), unite alle definizioni fisiche delle grandezze che vi figurano, costituiscono l'intero quadro della teoria dell'elettromagnetismo nel vuoto : tale teoria consente di affrontare qualsiasi problema fisico e ingegneristico che si riferisca a situazioni nelle quali non siano presenti mezzi materiali (conduttori, dielettrici, materiali ferromagnetici), oppure, come si vedrà, siano presenti soltanto mezzi trasparenti al campo elettromagnetico. I problemi che più frequentemente si incontrano nella tecnica, per ciò che riguarda le situazioni finora considerate, possono essere classificati in due grandi categorie: quelli in cui si può assumere che la distribuzione delle sorgenti sia nota nell'intero spazio (in questo caso bisogna imporre le condizioni iniziali e le condizioni di regolarità all'infinito); quelli in cui la distribuzione delle sorgenti sia nota soltanto in una regione limitata dello spazio (o, addirittura, non sia affatto nota), ma si conoscano, in aggiunta, opportune condizioni al contorno sulla frontiera della regione nella quale si considera il campo, nonché le condizioni iniziali. 0.3 Le leggi dell elettromagnetismo nei mezzi materiali Quando il campo elettromagnetico interessa mezzi materiali (conduttori, isolanti, materiali magnetici, etc), le equazioni che esprimono le leggi generali dell'elettromagnetismo assumono una forma più complessa, poiché le sorgenti del campo non si limitano più soltanto a quelle presenti nello spazio vuoto (delle quali sono note a priori le distribuzioni), ma comprendono anche quelle che si generano nei mezzi materiali per effetto dell'interazione del campo elettromagnetico ivi presente. Ne deriva che queste nuove distribuzioni svolgono allo stesso tempo il ruolo di sorgenti (e quindi - se si vuole - cause ) del campo e quello di effetto (in quanto determinate dal campo stesso). Di qui, la maggiore complessità richiesta dalla descrizione dei fenomeni elettromagnetici in presenza di mezzi materiali. I fenomeni che si manifestano nei mezzi materiali, quando immersi in un campo elettromagnetico, sono così classificabili: conduzione elettrica, polarizzazione elettrica e polarizzazione magnetica. Può riscontrarsi la presenza significativa di più d'uno di tali fenomeni, oppure la prevalenza di uno solo (ad esempio, in un pezzo di ferro sono significativi sia il fenomeno della conduzione che quello della polarizzazione magnetica, mentre in uno di rame è significativo soltanto quello della conduzione e in uno di plastica quello della polarizzazione elettrica). Il fenomeno della conduzione elettrica è caratterizzato dalle distribuzioni di cariche e correnti (superficiali e volumetriche), risultante dall'azione del campo elettromagnetico sui portatori di carica liberi di muoversi nel conduttore su dimensioni macroscopiche.

19 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 9 Il fenomeno della polarizzazione elettrica è caratterizzato dal campo di intensità di polarizzazione elettrica P, che descrive la distribuzione macroscopica del momento di dipolo elettrico per unità di volume risultante dall'azione del campo elettromagnetico complessivo sul materiale. Infine, il fenomeno della polarizzazione magnetica è caratterizzato attraverso il campo di intensità di magnetizzazione M, che descrive la distribuzione macroscopica del momento di dipolo magnetico per unità di volume indotto dal campo elettromagnetico. Alla distribuzione di dipoli elettrici descritta da P è possibile sostituire una distribuzione equivalente di cariche (di volume e superficiali) che producono gli stessi effetti ai fini del campo risultante. A queste cariche, che in un dielettrico polarizzato sono localizzate, in generale, sia sulla superficie esterna, con densità superficiale σ p = 3 Q (n è il versore normale alla superficie, diretto verso l'esterno), sia nel volume con densità volumetrica ρ p = div3, si dà il nome di cariche di polarizzazione (o anche legate), per distinguerle da quelle libere presenti nei conduttori (che, ad esempio, possiamo togliere o aggiungere alle armature di un condensatore). Analogamente alla distribuzione di dipoli magnetici descritta da M è possibile sostituire una distribuzione equivalente di correnti (di volume e superficiali) che producono gli stessi effetti ai fini del campo risultante. A queste correnti, che in un materiale magnetico sono localizzate in generale sia sulla superficie esterna, con densità superficiale - sm = 0 Q, (anche in questo caso n è il versore normale alla superficie diretto verso l'esterno), sia nel volume con densità volumetrica - m = rot0, si dà il nome di correnti di magnetizzazione (o vincolate), per distinguerle dalle ordinarie correnti di conduzione, che seguono percorsi macroscopici definiti dai conduttori presenti, correnti che possono essere inserite o interrotte mediante un interruttore, e misurate con un amperometro. Queste ultime vengono chiamate correnti libere. Va detto con chiarezza che, ove mai fosse possibile conoscere a-priori la distribuzione delle sorgenti legate ai mezzi materiali presenti, oltre che di quelle libere, le leggi del campo elettromagnetico potrebbero ancora essere utilizzate nella forma relativa allo spazio vuoto (come se i mezzi materiali non esistessero), a patto, naturalmente, di fare figurare fra le sorgenti anche quelle legate (oltre che quelle libere). Analoga situazione si ha quando i mezzi materiali presenti siano completamente trasparenti al campo elettromagnetico: ciò si verifica quando nel mezzo materiale non vengono indotte sorgenti significative per effetto della presenza in esso del campo elettromagnetico (è il caso, ad esempio, dell'aria in condizioni usuali, nonché di altri gas). Nelle situazioni più frequenti che si presentano nella tecnica, le cose stanno però, come si è detto, in modo più complicato, perché anche quando si ammetta di potere conoscere a priori la distribuzione di tutte le sorgenti libere (come poi vedremo, quasi sempre anche esse sono incognite del problema), non è nota a priori quella delle sorgenti legate perché non è noto il campo complessivo: occorre, quindi, trovare il modo di riuscire a determinare insieme sia queste, sia il campo elettromagnetico che esse contribuiscono a produrre. A questo scopo, le equazioni del campo elettromagnetico in presenza di mezzi materiali assumono la forma seguente (per non appesantire le equazioni omettiamo di nuovo di scrivere i contributi dovuti alle distribuzioni superficiali e lineari di cariche e correnti libere): ' QdS = Σ t Ω Σ t ρ lib dω (31)

20 10 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica % QdS = 0 Σ t (32) % ( Wdl = QdS, γ t Sγ t t (33) + Wdl = - lib + ' t QdS, γ t Sγ t (34) Σ t ρ lib - lib QdS = dω. (35) Ω Σ t t Come si vede, nella legge di Gauss elettrica figura a primo membro un nuovo campo vettoriale, il vettore spostamento elettrico D (detto anche induzione elettrica ) e, a secondo membro sono presenti le sole sorgenti libere, ρ lib. Il campo D è legato al campo E e al campo P tramite la relazione ' = ε 0 ( + 3. (36) Analogamente, nella legge di Ampère-Maxwell, figura a primo membro un nuovo campo vettoriale H, (l'intensità di campo magnetico), mentre, a secondo membro, sono presenti la densità di corrente libera - lib e la densità di corrente di spostamento ' t. Il campo H è legato al campo B e al campo M tramite la relazione % = µ (37) La circuitazione di H lungo una qualsiasi curva chiusa orientata γ è detta forza magneto-motrice (f.m.m.); essa ha le stesse dimensioni della corrente elettrica. Nella legge di conservazione della carica, infine, figurano le sole sorgenti libere. Nel Sistema Internazionale l'unità di misura del modulo di D e di P è C / m 2 e l'unità di misura del modulo di H e di M è A/m. Anche nei mezzi materiali il campo magnetico B è conservativo rispetto al flusso. Le leggi generali del campo elettromagnetico (31) (35) sono indipendenti dalla costituzione fisica dei mezzi materiali presenti. Esse non sono, di per sé, sufficienti a descrivere il campo elettromagnetico: occorrono altre relazioni, dette costitutive, che dipendono univocamente dalla costituzione fisica dei mezzi materiali, capaci di definire le caratteristiche fisiche di tipo elettromagnetico dei mezzi materiali presenti. Nelle normali applicazioni tecniche che più interessano queste lezioni, queste relazioni sono del tipo ' = ε 0 ( + 3( = '( % = µ 0 >+ + = %+ - lib = -( % Y % ( Stiamo considerando materiali dielettrici in cui il campo P in un qualsiasi punto-istante dipende unicamente dal valore del campo elettrico nello stesso punto-istante e materiali magnetici in cui il campo M in un qualsiasi punto-istante dipende unicamente dal valore del campo H nello stesso punto-istante (materiali senza memoria e senza dispersione spaziale). Il campo di corrente J in un mezzo conduttore, in un qualsiasi punto-istante, può dipendere, oltre che dal valore campo elettrico nello stesso punto-istante, anche dal campo magnetico B (effetto Hall), dalla velocità del conduttore attraverso la grandezza Y % (nelle dinamo e negli alternatori) e da campi di forze di natura non elettrica, che abbiamo indicato con E* (ad esempio, il campo elettromotore di natura chimica di una pila o il campo elettromotore di natura fotoelettrica nelle celle solari). Nei diodi e nei transistori, se i campi variano lentamente, - lib dipende non linearmente da E. Le relazioni costitutive si particolarizzano, per materiali in quiete lineari e isotropi nelle: ' = ε(, % = µ+, (38) (39)

21 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 11 - = γ ( + ( (40) nelle quali ε µ e γ sono grandezze scalari indipendenti dai campi. Esse sono, rispettivamente, la costante dielettrica del materiale, la permeabilità magnetica e la conducibilità elettrica e sono da intendersi misurate nello stesso sistema di riferimento inerziale in cui vanno misurate tutte le altre grandezze. Esse possono essere non uniformi (e cioè variabili da punto a punto del materiale) e tempo varianti (e cioè variabili nel tempo). In un conduttore ohmico in quiete la (40) si riduce a - = γ(. (41) Il limite γ 0 descrive il comportamento di un materiale isolante, come il dielettrico ideale: in questi materiali non circola corrente pur in presenza di un campo elettrico. Invece il limite γ descrive il comportamento di materiali con elevatissima conducibilità, cioè il comportamento dei conduttori ideali: in questo caso pur in presenza di correnti che circolano nel conduttore il campo elettrico è nullo. La conducibilità elettrica, nel SI, si misura in siemens (S) e la resistività elettrica η, definita come η=1/γ, si misura in ohm metro (Ω m), quindi 1S=1/1Ω. L'ohm (Ω) è l'unità di misura della resistenza elettrica e 1Ω=1V/1A. Le equazioni di Maxwell per i mezzi materiali (31) (35) possono essere espresse in forma locale, così come è stato fatto per il caso del vuoto. In presenza di corpi materiali occorre, però, distinguere i punti in cui le proprietà dei mezzi materiali sono continue da quelli in cui sono discontinue (ciò accade in genere in corrispondenza di superfici di discontinuità dei parametri fisici caratteristici dei materiali, come, ad esempio, la costante dielettrica, la conducibilità, etc). Operando questa distinzione abbiamo: punti regolari punti di discontinuità div ' = ρ lib, Q ' 2 ' 1 = σ lib, (42) div % = 0, Q (% 2 % 1) = 0, (43) rot( = % t, Q (( 2 ( 1) =, (44) rot + = - lib + ' t Q = - slib, (46) div- lib = ρ lib t Nelle (42), (46) e (47) σ lib e - slib. Q div s - slib = σ lib t. (47) sono, rispettivamente, distribuzioni superficiali di cariche e di correnti libere; come poi vedremo esse possono nascere sulle superfici dei conduttori. Il quadro completo della teoria dell elettromagnetismo in presenza di mezzi materiali lineari, isotropi e senza memoria è dunque costituito dalle equazioni di Maxwell in forma locale (42) (47) (o equivalentemente da quelle in forma integrale (31) (35)), dalle equazioni costitutive dei mezzi materiali (38) (40), unite alle condizioni iniziali e alle condizioni di regolarità all'infinito. Così come accade per le equazioni del campo elettromagnetico nel vuoto, le equazioni (42) (47) nei punti regolari (o le equivalenti (31) (35)) non sono tutte indipendenti.

22 12 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica L equazione (33) (o l equivalente (44) per i punti regolari) descrive il fenomeno dell induzione elettromagnetica secondo il quale, in presenza di campi magnetici variabili nel tempo, la circuitazione del campo elettrico è, in generale, diversa da zero. È, questo, uno dei fenomeni più importanti dell'elettromagnetismo: conseguenza immediata è che l'integrale di linea di E, esteso a una linea γ AB, (la tensione elettrica lungo γ AB ), in presenza di un campo magnetico variabile nel tempo, dipende, oltre che dagli estremi A e B, anche dal cammino di integrazione. Quando in una regione dello spazio esiste un campo magnetico variabile nel tempo, ad esso è associato sempre un campo elettrico rotazionale. Il termine della densità di corrente di spostamento ' t nell'equazione di Ampère-Maxwell (34) (o l'equivalente (46) per i punti regolari) descrive il fenomeno dell'induzione magnetoelettrica, secondo il quale la circuitazione del campo magnetico lungo una linea chiusa γ non dipende soltanto dal flusso di J, ma anche dal flusso della derivata di D rispetto al tempo. L'accoppiamento tra E e H, prodotto dai fenomeni di induzione elettromagnetica e magnetoelettrica, è all'origine del fenomeno della propagazione del campo elettromagnetico 3. In presenza di mezzi conduttori c'è un altro meccanismo che accoppia il campo elettrico al campo magnetico: un campo elettrico variabile nel tempo produce nei conduttori correnti che generano un campo magnetico, il quale a sua volta, essendo variabile nel tempo, contribuisce al campo elettrico. Questo accoppiamento è all'origine del fenomeno della diffusione del campo elettromagnetico nei conduttori (correnti di Foucault). Osservazione In tutti i sistemi elettromagnetici artificiali, cioè quelli che l'uomo costruisce, le sorgenti reali (cioè quelle che è possibile fissare a piacere attraverso manopole ), non sono né le cariche libere, né le correnti libere, ma i campi elettromotori, oppure le tensioni del campo elettrico tra determinate coppie di punti e lungo certi cammini (si pensi, ad esempio, alle prese di corrente nelle nostre abitazioni, nei laboratori, etc; in questo ultimo caso le sorgenti entrano in gioco tramite le condizioni al contorno). Le cariche e le correnti libere che nascono nei corpi conduttori e sulle loro superfici sono incognite del problema, assieme al campo elettromagnetico. La progettazione di un sistema elettromagnetico si riduce, in ultima analisi, proprio alla determinazione della struttura fisica del sistema e delle sorgenti reali che realizzino determinate configurazioni di cariche, correnti e campo elettromagnetico. 0.4 Equazioni di Maxwell in regime stazionario Quando il campo elettromagnetico è stazionario (ciò si verifica se le sorgenti sono costanti nel tempo e i transitori si sono estinti) il modello matematico si semplifica notevolmente. Le equazioni del campo elettrico e del campo di corrente si disaccoppiano da quelle del campo magnetico perché tutti i termini che compaiono sotto derivata temporale nelle equazioni di Maxwell si annullano: 3 A questo proposito vedi G. Franceschetti, Campi Elettromagnetici (Boringhieri, Torino 1983).

23 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica 13 punti regolari div' = ρ lib rot( = = div- lib 0 div% = 0 rot+ = - lib punti di discontinuità Q = σ ' 2 ' 1 lib Q ( 2 ( 1 = Q = Q = % 2 % 1 0 Q = - slib (48) (49) Osserviamo subito che il vettore - lib figura come incognita nelle (48), laddove, invece, appare come sorgente del campo magnetico nelle (49). Come poi vedremo, le equazioni (48) consentono di determinare il campo elettrico e il campo di corrente una volta assegnate le sorgenti, mentre le equazioni (49) consentono di determinare il campo magnetico prodotto da quel campo di corrente Proprietà del modello stazionario Nel regime stazionario, il campo elettrico è irrotazionale nelle regioni dello spazio in cui è regolare rot ( =, (50) ed è conservativo rispetto alla circuitazione, cioè: ( Wdl = 0 γ (51) per ogni curva chiusa orientata γ. Pertanto il campo elettrico in regime stazionario può essere sempre espresso attraverso il gradiente 4 di un potenziale scalare ϕ=ϕ(p), il cosiddetto potenziale elettrico scalare, ( = ϕ. (52) Pertanto per la tensione elettrica v γ abbiamo v γ = ( Wd O = ϕ $ ϕ %, (53) γ ed è indipendente dalla linea γ che connette i punti $ e %. Il campo di densità di corrente stazionario è solenoidale nelle regioni dello spazio in cui è regolare ed è conservativo rispetto al flusso, cioè: Σ - lib QdS = 0 (54) per ogni superficie chiusa orientata Σ. Esso, quindi, può essere sempre espresso attraverso il rotore di un campo vettoriale T=T(P) (potenziale vettore elettrico) 4 Il gradiente di un campo scalare U (gradu) è un campo vettoriale così definito: si consideri una regione Ω in cui il campo scalare U è definito, un punto P 0 di Ω, e una generica retta orientata s passante per P 0 e un altro punto P di essa. Si faccia tendere a zero la distanza d(p, P 0 ) tra P e P 0. Il limite per d(p, P 0 ) 0 del rapporto incrementale > UP U P dp P 0 (se esiste ed è finito), al variare di s, corrisponde alla componente, secondo le direzione s, di un vettore univocamente individuato. Esso è il gradiente di U in P 0.

24 14 Giovanni Miano - Lezioni di Elettrotecnica - lib = rot7. (55) Il campo magnetico H è irrotazionale soltanto nelle regioni prive di correnti libere, mentre non è conservativo rispetto alla circuitazione. Si ha infatti: + Wdl = i γ γ (56) dove γ è una qualsiasi curva chiusa orientata e i γ è la corrente libera che circola attraverso una qualsiasi superficie S γ aperta che ha come orlo γ (la superficie è orientata concordemente con il verso scelto per γ secondo la regola del cavatappi) i γ = - lib QdS. (57) S γ Sono infinite le superfici S γ che hanno γ come orlo. Quale scegliere? Una qualsiasi, poiché il flusso di - lib è indipendente dalla particolare superficie scelta, essendo il campo di corrente stazionario conservativo rispetto al flusso: i γ dipende unicamente dalla curva γ. Questo è il motivo per cui si usa l'espressione corrente (o flusso) concatenato con γ. Infine il campo magnetico B, come già abbiamo messo in evidenza, è sempre conservativo rispetto al flusso, anche quando i campi sono variabili nel tempo. Pertanto esso può essere sempre, e non solo nel caso stazionario, espresso attraverso il rotore di un campo vettoriale A=A(P) (potenziale vettore magnetico) % = rot$. (58) Per ottenere modelli matematici chiusi, alle leggi dei campi stazionari bisogna aggiungere le relazioni costitutive dei mezzi materiali, nonché opportune condizioni al contorno. In letteratura, vengono trattati separatamente i sistemi stazionari in cui circolano correnti e quelli in cui, pure essendovi conduttori in presenza di campi elettrici, le correnti sono assenti. Il primo caso è descritto dal modello del campo stazionario di corrente. Esso è costituito dall'insieme di equazioni che descrivono - lib ed E in un sistema fisico fatto di conduttori in cui circolino correnti e isolanti. Il secondo caso è descritto dal modello del campo elettrostatico. Esso è costituito dall'insieme di equazioni che descrivono il campo elettrico in un sistema fisico fatto ancora di materiali conduttori e isolanti, in cui, questa volta, non vi siano correnti (le cariche sono, cioè, ferme) Modello della conduzione stazionaria Il modello del campo stazionario di corrente è costituito dalle equazioni: punti regolari punti di discontinuità rot ( =, Q (( 2 ( 1) =, (59) div - = 0, Q ( - 2-1) = 0, (60)

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Corso di Elettrotecnica

Corso di Elettrotecnica Anno Accad. 2013/2014, II anno: Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica Corso di Elettrotecnica (prof. G. Rubinacci) Diario delle Lezioni Materiale didattico di riferimento: Circuiti M. De Magistris e

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Esercizio 1 (9 punti): Una distribuzione di carica è costituita da un guscio sferico

Dettagli

Michele D'Amico (premiere) 6 May 2012

Michele D'Amico (premiere) 6 May 2012 Michele D'Amico (premiere) CORRENTE ELETTRICA 6 May 2012 Introduzione La corrente elettrica può essere definita come il movimento ordinato di cariche elettriche, dove per convenzione si stabilisce la direzione

Dettagli

ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGISTICA NAUTICO SAN GIORGIO NAUTICO C.COLOMBO. CLASSE 3 A sez. 3CI

ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGISTICA NAUTICO SAN GIORGIO NAUTICO C.COLOMBO. CLASSE 3 A sez. 3CI CLASSE 3 A sez. 3CI MATERIA: Elettrotecnica, laboratorio 1. Contenuti del corso DOCENTI: SILVANO Stefano FERRARO Silvano Unità didattica 1: Gli strumenti di misura Il concetto di misura, errori di misura

Dettagli

I.T.I. A. MALIGNANI UDINE CLASSI 3 e ELT MATERIA: ELETTROTECNICA PROGRAMMA PREVENTIVO

I.T.I. A. MALIGNANI UDINE CLASSI 3 e ELT MATERIA: ELETTROTECNICA PROGRAMMA PREVENTIVO CORRENTE CONTINUA: FENOMENI FISICI E PRINCIPI FONDAMENTALI - Richiami sulle unità di misura e sui sistemi di unità di misura. - Cenni sulla struttura e sulle proprietà elettriche della materia. - Le cariche

Dettagli

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica Docenti: Coppola Filippo Sergio Sacco Giuseppe Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Classe 3A2 Elettrotecnica ed Elettronica Modulo

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA Concetti e grandezze fondamentali CAMPO ELETTRICO: è un campo vettoriale di forze,

Dettagli

Indice. Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana. Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1

Indice. Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana. Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1 Indice Prefazione all edizione italiana Prefazione all edizione americana VII IX Capitolo 1 Introduzione: onde e fasori 1 Generalità 1 1.1 Dimensioni, unità di misura e notazione 2 1.2 La natura dell elettromagnetismo

Dettagli

CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI

CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI Capacità di un conduttore isolato Se trasferiamo una carica elettrica su di un conduttore isolato questa si distribuisce sulla superficie in modo che il conduttore sia

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Programmazione modulare

Programmazione modulare Programmazione modulare Indirizzo: ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA Disciplina: ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA Docenti: Erbaggio Maria Pia e Iannì Gaetano Classe: IV A e settimanali previste: 6 Prerequisiti

Dettagli

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte.

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte. Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte. Obiettivi generali. L insegnamento di Elettrotecnica, formativo del profilo professionale e propedeutico, deve fornire agli allievi

Dettagli

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI Capitolo3:Layout 1 17-10-2012 15:33 Pagina 73 CAPITOLO 3 GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI OBIETTIVI Conoscere le grandezze fisiche necessarie alla trattazione dei circuiti elettrici Comprendere la necessità

Dettagli

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale Per gli Istituti Tecnici Industriali e Professionali Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale A cura del Prof. Chirizzi Marco www.elettrone.altervista.org 2010/2011 POTENZA ELETTRICA NEI CIRCUITI

Dettagli

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Ø Prof. Attilio Santocchia Ø Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 075-585 2708 Ø E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Ø Web: http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia

Dettagli

funziona meglio con FIREFOX! FENOMENI ELETTROSTATICI mappa 1 mappa 2 mappa 3 mappa 4 http://cmap.ihmc.us/

funziona meglio con FIREFOX! FENOMENI ELETTROSTATICI mappa 1 mappa 2 mappa 3 mappa 4 http://cmap.ihmc.us/ mappa 1 mappa 2 mappa 3 mappa 4 http://cmap.ihmc.us/ funziona meglio con FIREFOX! FENOMENI ELETTROSTATICI Struttura dell'atomo (nucleo, protoni, neutroni, elettroni); cariche elettriche elementari (elettrone,

Dettagli

Fisica Generale II Facoltà di Ingegneria. a.a. 2013/2014 Prof. Luigi Renna Programma dettagliato

Fisica Generale II Facoltà di Ingegneria. a.a. 2013/2014 Prof. Luigi Renna Programma dettagliato 1 Fisica Generale II Facoltà di Ingegneria. a.a. 2013/2014 Prof. Luigi Renna Programma dettagliato Libro di testo: P. Mazzoldi M. Nigro C. Voci: Elementi di FISICA Elettromagnetismo Onde II edizione (EdiSES,

Dettagli

CORSO DI SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ELETTRONICA A.S. 2014-2015 CLASSE III ELN

CORSO DI SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ELETTRONICA A.S. 2014-2015 CLASSE III ELN 1. ATOMO MODULI Modelli atomici; Bohr-Sommerfield; Teoria delle bande e classificazione dei materiali; 2. CORRENTE, TENSIONE, RESISTENZA Corrente elettrica; Tensione elettrica; Resistenza elettrica, resistori,

Dettagli

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE MODULO : Analisi dei circuiti lineari in regime sinusoidale PREMESSA L analisi dei sistemi elettrici lineari, in regime sinusoidale, consente di determinare

Dettagli

di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, Adesso sostituiamo nella

di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, Adesso sostituiamo nella Equazione di Ohm nel dominio fasoriale: Legge di Ohm:. Dalla definizione di operatore di Heaveside: ricaviamo:. Associamo alle grandezze sinusoidali i corrispondenti fasori:, dove Adesso sostituiamo nella

Dettagli

Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio

Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio Parte b Bipoli elettrici - potenza entrante Tensione e corrente su di un bipolo si possono misurare secondo la convenzione

Dettagli

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione Generatori di tensione e di corrente 1. La tensione ideale e generatori di corrente Un generatore ideale è quel dispositivo (bipolo) che fornisce una quantità di energia praticamente infinita (generatore

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA. La grandezza fisica che descrive la corrente elettrica è l intensità di corrente.

CORRENTE ELETTRICA. La grandezza fisica che descrive la corrente elettrica è l intensità di corrente. CORRENTE ELETTRICA Si definisce CORRENTE ELETTRICA un moto ordinato di cariche elettriche. Il moto ordinato è distinto dal moto termico, che è invece disordinato, ed è sovrapposto a questo. Il moto ordinato

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA. φ 1

CORRENTE ELETTRICA. φ 1 COENTE ELETTCA lim t Q/ tdq/dt ntensità di corrente φ φ > φ φ La definizione implica la scelta di un verso positivo della corrente. Per convenzione, il verso positivo della corrente è parallelo al moto

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

Generatore di Forza Elettromotrice

Generatore di Forza Elettromotrice CIRCUITI ELETTRICI Corrente Elettrica 1. La corrente elettrica è un flusso ordinato di carica elettrica. 2. L intensità di corrente elettrica (i) è definita come la quantità di carica che attraversa una

Dettagli

Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizi svolti di Elettrotecnica Marco Gilli Dipartimento di Elettronica Politecnico di Torino Esercizi svolti di Elettrotecnica Politecnico di Torino TOINO Maggio 2003 Indice Leggi di Kirchhoff 5 2 Legge di Ohm e partitori 5 3 esistenze

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

1-LA FISICA DEI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI.

1-LA FISICA DEI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI. 1-LA FISICA DEI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI. Tutti i fenomeni elettrici e magnetici hanno origine da cariche elettriche. Per comprendere a fondo la definizione di carica elettrica occorre risalire alla

Dettagli

MATERIA: TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE ED APPLICAZIONI

MATERIA: TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE ED APPLICAZIONI MATERIA: TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE ED APPLICAZIONI PROGRAMMA SVOLTO ANNO SCOLASTICO: 2014-2015 INSEGNANTE: MARCO LAGASIO CLASSE: V A MANUTENTORI FINALITA DELLA DISCIPLINA: Il corso si è proposto

Dettagli

La corrente elettrica

La corrente elettrica La corrente elettrica La corrente elettrica è un movimento di cariche elettriche che hanno tutte lo stesso segno e si muovono nello stesso verso. Si ha corrente quando: 1. Ci sono cariche elettriche; 2.

Dettagli

Correnti e circuiti a corrente continua. La corrente elettrica

Correnti e circuiti a corrente continua. La corrente elettrica Correnti e circuiti a corrente continua La corrente elettrica Corrente elettrica: carica che fluisce attraverso la sezione di un conduttore in una unità di tempo Q t Q lim t 0 t ntensità di corrente media

Dettagli

PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni. Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO. Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS

PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni. Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO. Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS ISTITUTO VERONESE MARCONI Sede di Cavarzere (VE) PROGRAMMA DEFINITIVO di Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni Docente: VARAGNOLO GIAMPAOLO Insegnante Tecnico Pratico: ZANINELLO LORIS Classe

Dettagli

LINEE AEREE PARALLELE

LINEE AEREE PARALLELE LINEE AEREE PARALLELE Coefficiente di autoinduzione di una linea bifilare Sia data la linea riportata in fig. 1 Fig. 1 Linea bifilare a conduttori paralleli essa è costituita da due conduttori aerei paralleli

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Dettagli

PROPRIETÀ DEI CIRCUITI DI RESISTORI

PROPRIETÀ DEI CIRCUITI DI RESISTORI CAPITOLO 5 PROPRIETÀ DEI CIRCUITI DI RESISTORI Nel presente Capitolo, verrà introdotto il concetto di equivalenza tra bipoli statici e verranno enunciati e dimostrati alcuni teoremi (proprietà) generali

Dettagli

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà

Dettagli

quale agisce una forza e viceversa. situazioni. applicate a due corpi che interagiscono. Determinare la forza centripeta di un

quale agisce una forza e viceversa. situazioni. applicate a due corpi che interagiscono. Determinare la forza centripeta di un CLASSE Seconda DISCIPLINA Fisica ORE SETTIMANALI 3 TIPO DI PROVA PER GIUDIZIO SOSPESO Test a risposta multipla MODULO U.D Conoscenze Abilità Competenze Enunciato del primo principio della Calcolare l accelerazione

Dettagli

La corrente elettrica

La corrente elettrica PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE Fondo Sociale Europeo "Competenze per lo Sviluppo" Obiettivo C-Azione C1: Dall esperienza alla legge: la Fisica in Laboratorio La corrente elettrica Sommario 1) Corrente elettrica

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente Unità G16 - La corrente elettrica continua La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente 1 Lezione 1 - La corrente elettrica

Dettagli

Ambiente di apprendimento

Ambiente di apprendimento ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA MAIO LINO, PALUMBO GAETANO 3EET Settembre novembre Saper risolvere un circuito elettrico in corrente continua, e saperne valutare i risultati. Saper applicare i teoremi dell

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Corrente ele)rica. Cariche in movimento e legge di Ohm

Corrente ele)rica. Cariche in movimento e legge di Ohm Corrente ele)rica Cariche in movimento e legge di Ohm Corrente ele)rica Nei metalli si possono avere elettroni che si muovono anche velocemente fra un estremo e l altro del metallo, ma la risultante istante

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario.

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario. Le soluzioni del foglio 2. Esercizio Calcolare il lavoro compiuto dal campo vettoriale F = (y + 3x, 2y x) per far compiere ad una particella un giro dell ellisse 4x 2 + y 2 = 4 in senso orario... Soluzione.

Dettagli

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Induzione magnetica INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Che cos è l induzione magnetica? Si parla di induzione magnetica quando si misura una intensità di corrente diversa da zero che attraversa

Dettagli

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1 Analisi delle reti 1. Analisi nodale (metodo dei potenziali dei nodi) 1.1 Analisi nodale in assenza di generatori di tensione L'analisi nodale, detta altresì metodo dei potenziali ai nodi, è un procedimento

Dettagli

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente)

nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) COMPORTAMENTO MAGNETICO DEI MATERIALI a) nel vuoto B = μ0 H μ0 = 4 π 10-7 H/m b) nei materiali (Inserendo un materiale all interno di un campo magnetico generato da un magnete permanente) Il materiale

Dettagli

PROGRAMMA SVOLTO A. S. 2014/ 2015

PROGRAMMA SVOLTO A. S. 2014/ 2015 Nome docente DAGHERO LUIGI Materia insegnata TEA Classe 4G Previsione numero ore di insegnamento ore complessive di insegnamento di cui in compresenza 132 99 di cui di sostegno Nome Ins. Tecn. Pratico

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

Lezioni di Matematica 1 - I modulo

Lezioni di Matematica 1 - I modulo Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può

Dettagli

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2)

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) 1) Per il circuito in Fig. 1 determinare il valore delle resistenze R B ed R C affinché: = 3 ma - V CE = 7 V. Siano noti: = 15 V; β = 120; V BE = 0,7

Dettagli

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie. RISONANZA Introduzione. Sia data una rete elettrica passiva, con elementi resistivi e reattivi, alimentata con un generatore di tensione sinusoidale a frequenza variabile. La tensione di alimentazione

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

ELETTROSTATICA + Carica Elettrica + Campi Elettrici + Legge di Gauss + Potenziale Elettrico + Capacita Elettrica

ELETTROSTATICA + Carica Elettrica + Campi Elettrici + Legge di Gauss + Potenziale Elettrico + Capacita Elettrica ELETTROSTATICA + Carica Elettrica + Campi Elettrici + Legge di Gauss + Potenziale Elettrico + Capacita Elettrica ELETTRODINAMICA + Correnti + Campi Magnetici + Induzione e Induttanza + Equazioni di Maxwell

Dettagli

Campo elettrico per una carica puntiforme

Campo elettrico per una carica puntiforme Campo elettrico per una carica puntiforme 1 Linee di Campo elettrico A. Pastore Fisica con Elementi di Matematica (O-Z) 2 Esercizio Siano date tre cariche puntiformi positive uguali, fisse nei vertici

Dettagli

Capitolo II Le reti elettriche

Capitolo II Le reti elettriche Capitolo II Le reti elettriche Fino ad ora abbiamo immaginato di disporre di due soli bipoli da collegare attraverso i loro morsetti; supponiamo ora, invece, di disporre di l bipoli e di collegarli tra

Dettagli

Argomenti delle lezioni del corso di Elettromagnetismo 2010-11

Argomenti delle lezioni del corso di Elettromagnetismo 2010-11 Argomenti delle lezioni del corso di Elettromagnetismo 2010-11 14 marzo (2 ore) Introduzione al corso, modalità del corso, libri di testo, esercitazioni. Il fenomeno dell elettricità. Elettrizzazione per

Dettagli

Energia potenziale elettrica Potenziale elettrico Superfici equipotenziali

Energia potenziale elettrica Potenziale elettrico Superfici equipotenziali Energia potenziale elettrica Potenziale elettrico Superfici euipotenziali Energia potenziale elettrica Può dimostrarsi che le forze elettriche, come uelle gravitazionali, sono conservative. In altre parole

Dettagli

1 di 3 07/06/2010 14.04

1 di 3 07/06/2010 14.04 Principi 1 http://digilander.libero.it/emmepi347/la%20pagina%20di%20elettronic... 1 di 3 07/06/2010 14.04 Community emmepi347 Profilo Blog Video Sito Foto Amici Esplora L'atomo Ogni materiale conosciuto

Dettagli

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI

FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Corrente elettrica stazionaria

Corrente elettrica stazionaria Corrente elettrica stazionaria Negli atomi di un metallo gli elettroni periferici non si legano ai singoli atomi, ma sono liberi di muoversi nel reticolo formato dagli ioni positivi e sono detti elettroni

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Risposte canoniche e sistemi elementari Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1

Dettagli

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J.

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J. Lavoro Un concetto molto importante è quello di lavoro (di una forza) La definizione di tale quantità scalare è L= F dl (unità di misura joule J) Il concetto di lavoro richiede che ci sia uno spostamento,

Dettagli

PROGRAMMA PREVENTIVO PREMESSA DISCIPLINARE

PROGRAMMA PREVENTIVO PREMESSA DISCIPLINARE COD. Progr.Prev. PAGINA: 1 PROGRAMMA PREVENTIVO A.S. 2014/15 SCUOLA LICEO LINGUISTICO A. MANZONI DOCENTE: CRISTINA FRESCURA MATERIA: FISICA Classe 5 Sezione B FINALITÀ DELLA DISCIPLINA PREMESSA DISCIPLINARE

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i

x (x i ) (x 1, x 2, x 3 ) dx 1 + f x 2 dx 2 + f x 3 dx i x i NA. Operatore nabla Consideriamo una funzione scalare: f : A R, A R 3 differenziabile, di classe C (2) almeno. Il valore di questa funzione dipende dalle tre variabili: Il suo differenziale si scrive allora:

Dettagli

PRINCIPI DI TRASDUZIONE

PRINCIPI DI TRASDUZIONE PRINCIPI DI TRASDUZIONE Passiva Trasduzione resistiva Trasduzione capacitiva Trasduzione induttiva Attiva Trasduzione fotovoltaica Trasduzione piezoelettrica Trasduzione elettromagnetica Trasduzione fotoconduttiva

Dettagli

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico.

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. Energia potenziale elettrica e potenziale 0. Premessa In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. 1. La forza elettrostatica è conservativa Una o più cariche ferme

Dettagli

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche Tesina di scienze L Elettricità Le forze elettriche In natura esistono due forme di elettricità: quella negativa e quella positiva. Queste due energie si attraggono fra loro, mentre gli stessi tipi di

Dettagli

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira un campo magnetico variabile genera una corrente INDUZIONE ELETTROMAGNETICA - ESPERIENZA 1 magnete N S µ-amperometro

Dettagli

Corrente elettrica. Esempio LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA. Cos è la corrente elettrica? Definizione di intensità di corrente elettrica

Corrente elettrica. Esempio LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA. Cos è la corrente elettrica? Definizione di intensità di corrente elettrica Corrente elettrica LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA Cos è la corrente elettrica? La corrente elettrica è un flusso di elettroni che si spostano dentro un conduttore dal polo negativo verso il polo positivo

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA

TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA TERZA LEZIONE (4 ore): INTERAZIONE MAGNETICA Evidenza dell interazione magnetica; sorgenti delle azioni magnetiche; forze tra poli magnetici, il campo magnetico Forza magnetica su una carica in moto; particella

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Moto circolare uniforme

Moto circolare uniforme Moto circolare uniforme 01 - Moto circolare uniforme. Il moto di un corpo che avviene su una traiettoria circolare (una circonferenza) con velocità (in modulo, intensità) costante si dice moto circolare

Dettagli

LEZIONI DI ELETTROTECNICA

LEZIONI DI ELETTROTECNICA LEZIONI DI ELETTROTECNICA Giovanni Miano Università di Napoli FEDERICO II ii LEZIONI DI ELETTROTECNICA Giovanni Miano Università di Napoli FEDERICO II Nate dalle dispense del Corso di Elettrotecnica, in

Dettagli

Componenti elettronici. Condensatori

Componenti elettronici. Condensatori Componenti elettronici Condensatori Condensatori DIELETTRICO La proprietà fondamentale del condensatore, di accogliere e di conservare cariche elettriche, prende il nome di capacità. d S C = Q V Q è la

Dettagli

FONDAZIONE MALAVASI ITTL

FONDAZIONE MALAVASI ITTL FONDAZIONE MALAVASI ITTL PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINA: Elettrotecnica, elettronica e automazione DOCENTE: Colica CLASSE III SEZ. A A.S2014 /2015 2 OBIETTIVI E COMPETENZE 2.1 OBIETTIVI

Dettagli

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella

Dettagli

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati.

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati. PROGRAMMA di Fondamenti di Analisi Matematica 2 (DEFINITIVO) A.A. 2010-2011, Paola Mannucci, Canale 2 Ingegneria gestionale, meccanica e meccatronica, Vicenza Testo Consigliato: Analisi Matematica, M.

Dettagli

Programmazione Modulare

Programmazione Modulare Indirizzo: BIENNIO Programmazione Modulare Disciplina: FISICA Classe: 2 a D Ore settimanali previste: (2 ore Teoria 1 ora Laboratorio) Prerequisiti per l'accesso alla PARTE D: Effetti delle forze. Scomposizione

Dettagli