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9 ALLEGATO A A1. CONDIZIONI GENERALI DELL AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE SOGGETTO INTESTATARIO DELL AUTORIZZAZIONE - GESTORE: Ragione sociale: FILCA packaging s.r.l. Sede legale: Piazza Cittadella, n Piacenza (PC) C.F. e P. IVA COD. ISTAT UBICAZIONE IMPIANTI Stabilimento di Via Vercelli, n Crescentino (VC) Fg. 14 mapp. 333, 334, 335, 495, 497, 352, 353 CODICE IMPIANTO: 2049/3 CODICE NOSE-P: CODICE NACE: CODICE IPPC: 6.7 Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di consumo di solvente superiore a 150 all ora o a 200 tonnellate all anno. CAPACITA PRODUTTIVA NOMINALE: solvente al lordo del recuperato 334 Kg/h e 1300 t/anno DESCRIZIONE DELL ATTIVITA PRODUTTIVA: L attività svolta nello stabilimento riguarda la stampa e il taglio di pellicole per l imballaggio di prodotti alimentari con la tecnologia rotocalco. Le materie prime impiegate sono rappresentate essenzialmente da materiali solidi (film di diversa natura quali carta, polipropilene, polietilene o accoppiati) e materiali liquidi (inchiostri, vernici e solventi). Le varie fasi che compongono il ciclo produttivo vengono di seguito riassunte e schematizzate. FOTOINCISIONE, caratterizzata dalle seguenti attività: - Ramatura: creazione foglia di rame su cilindri da lavorare previo spellicolamento della foglia esistente. La sfogliatura viene effettuata manualmente mentre la fase di ramatura avviene attraverso un bagno di Solfato di rame, Acido solforico e indurente (generalmente Urea). Al termine della ramatura, prima di passare alle fasi successive, il cilindro viene lavato con acqua. - Molatura: le fasi di molatura e lisciatura cilindri avvengono su mole fisse, per rimuovere dai cilindri eventuali imperfezioni della superficie. Vengono utilizzate mole di smeriglio lubrificate ad acqua. L acqua, prima di andare allo scarico (comune al lavaggio cilindri), subisce un trattamento per eliminare lo smeriglio che viene filtrato e raccolto mediante un sedimentatore. Alla molatura segue un controllo dimensionale. - Incisione: consiste nell incisione dei cilindri molati mediante una testa incidente con punta diamantata; - Cromatura: la cromatura dei cilindri incisi avviene per immersione dei cilindri in vasche di cromatura con bagno di acido cromico e acido solforico. Segue lavaggio con acqua. REPARTO GALVANICA Superficie vasche (m 2 ) Volume vasche (m 3 ) Vasca ramatura CU1 2 1,8 1

10 Vasca ramatura CU2 2 1,8 Vasca lavaggio 1 1,8 Vasca cromatura CR1 1,6 1,3 Vasca cromatura CR2 1,6 1,3 Vasca lavaggio 1 1,8 Valore complessivo (1) 7,2 m 2 6,2 m 3 (1) escluse le vasche di lavaggio. PREPARAZIONE INCHIOSTRI BASE E VERNICI: gli inchiostri e le vernici (inchiostri depigmentati) vengono preparati all interno di un reparto dedicato, sotto ad una tettoia aperta su un lato, dove acetato di etile (prelevato dai serbatoi interrati), nitrocellulosa a scaglie, resina uretanica e pigmenti colorati a scaglie vengono dosati in cisterne in acciaio. La miscelazione dei vari componenti avviene direttamente all interno delle cisterne tramite inserimento dell utensile mescolatore e chiusura con coperchio. Le vernici e i colori di base vengono quindi trasferiti all impianto colori INK MAKER e alle cisterne self-service collocate nella sala INK MAKER ed in prossimità della macchina ROTO4. STAMPA ROTOCALCO CON EVENTUALE ACCOPPIAMENTO IN LINEA: le attività di stampa dei supporti cartacei e/o plastici vengono effettuate tramite tre macchine rotocalco (ROTO 1 Rotomec a 11 colori, ROTO 3 Rotostar e ROTO 4 Rotostar a 8 colori). Solo la macchina ROTO 1 è dotata di accoppiatrice in linea, che utilizza resine di accoppiamento miscelate in taniche vicino all accoppiatrice stessa. - Operazioni svolte con la ROTO 1: - stampa con vernici e inchiostri a base di acetato di etile (gruppi stampa interessati 1 11). Le emissioni in atmosfera vengono captate e convogliate al camino E1 (impianto DEC recupero solventi); - trattamento corona finalizzato a creare una microforatura del materiale da stampare (film) in modo tale da renderlo maggiormente poroso e dunque migliorare l adesione del colore. Tale processo, da cui si sprigiona ozono a causa della scarica elettrica in aria, viene effettuato su entrambi gli svolgitori posti a valle dello svolgimento della bobina vergine di film. L ozono che si genera viene convogliato ai camini E8 ed E9; - accoppiamento a freddo dei materiali mediante l applicazione di un prodotto contenente alcool etilico (release) e di una colla a base solvente contenente ammoniaca (cold seal). (Gruppi di stampa interessati: 10 per il trattamento release, 11 per il trattamento coldseal). In caso di attivazione del trattamento release le emissioni del gruppo stampa 10 vengono captate e convogliate al camino E4: viceversa le emissioni di entrambi i gruppi stampa (10 e 11) vengono convogliate all impianto DEC di recupero solventi (camino E1); - accoppiamento mediante l utilizzo di colle a base solvente ottenute miscelando resina poliuretanica, catalizzatore e acetato di etile. Le emissioni in atmosfera vengono captate e convogliate al camino E1 (impianto DEC recupero solventi). - Operazioni svolte con la ROTO 3: - stampa con vernici e inchiostri a base di acetato di etile (gruppi stampa interessati 1 8). Le emissioni in atmosfera vengono captate e convogliate al camino E1 (impianto DEC recupero solventi); - Operazioni svolte con la ROTO 4: - stampa con vernici e inchiostri a base di acetato di etile (gruppi stampa interessati 1 8). Le emissioni in atmosfera vengono captate e convogliate al camino E1 (impianto DEC recupero solventi); - trattamento corona. L ozono che si genera viene convogliato al camino E10; ACCOPPIAMENTO SOLVENT-LESS FUORI LINEA: tale operazione viene svolta tramite l utilizzo di una macchina posta in prossimità della ROTO 4 che accoppia tra loro due film 2

11 oppure carta su film. L accoppiamento avviene mediante l utilizzo di colle a base acqua ottenute assemblando a caldo resina solvent-less e catalizzatore. Saltuariamente per l accoppiamento viene utilizzata colla monocomponente poliuretanica da spalmare a caldo. Le emissioni in atmosfera vengono captate e convogliate al camino E11 (Accoppiatrice solvent less). TAGLIO (ribobinatura). ATTIVITÁ DI SERVIZIO: - Lavaggio bacinelle inchiostri e latte sporche di inchiostro, effettuato all interno di una lavatrice contenente acetato di etile a circuito chiuso. La lavatrice è equipaggiata con un distillatore che separa l inchiostro secco (avviato allo smaltimento) dall acetato di etile (riutilizzato nello stesso impianto). Le emissioni in atmosfera generate dalla lavatrice sono convogliate all impianto DEC (camino E1); - Laboratorio controllo qualità; - Confezionamento e spedizione dei prodotti finiti. - Servizio di manutenzione delle macchine da stampa e degli impianti. In azienda è inoltre presente un locale adibito ad officina per la realizzazione di attrezzature varie di supporto alla produzione e per la manutenzione di quelle esistenti. Le operazioni sono svolte mediante macchine utensili quali un tornio, una fresa, una sega a nastro e un trapano a colonna (oltre ad attrezzatura varia manuale da officina); - Attività di pulizia e lavaggio dei locali e degli impianti; - Movimentazione del materiale (in arrivo e in partenza) Per gli schemi impiantistici e le planimetrie dello stabilimento si rimanda agli allegati tecnici presentati dall impresa unitamente all istanza di Autorizzazione Integrata Ambientale. INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO - Entro 6 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento, presso i sistemi di abbattimento a servizio della linea di cromatura e della linea di ramatura del reparto galvanica dovrà essere installato apposito ph-metro per il monitoraggio del ph della soluzione di lavaggio dei gas (ramatura camino E2) e della soluzione del separatore di condense (cromatura camino E3); - Entro 12 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento, dovrà essere realizzato il nuovo camino E12 (Impianto inkmaker miscelazione colori) ed i tre bracci aspiranti mobili presso le macchine ROTO 1, ROTO 3 e ROTO4 dovranno essere convogliati all impianto DEC di recupero solvente (camino E1); - Entro 12 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento, presso il punto di emissione in atmosfera E4 Accoppiatrice in linea con la macchina ROTO 1 dovrà essere installato apposito post-combustore (come proposto dalla ditta nella documentazione presentata nell ambito del procedimento di rilascio dell A.I.A.). Dovrà inoltre essere adeguata l altezza e la direzione allo sbocco del camino in questione; - Entro 12 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento, dovranno essere messi in atto l adeguamento e la messa in sicurezza ai sensi del D.Lgs. 81/2008 dei punti di campionamento dei camini soggetti a controllo; - Entro 6 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento, dovrà essere installato un sistema di allarme (rilevatore di gas) sulle vasche interrate per lo stoccaggio dell acetato di etile, per il controllo della tenuta della camera di sicurezza; *********************************************** 3

12 A2. EMISSIONE IN ATMOSFERA PRESCRIZIONI E VALORI LIMITE DI EMISSIONE P. to emissione E1 E2 E3 TABELLA A.1 ATTIVITA IPPC n 1 Impianto/fase di provenienza Impianto DEC di Recupero solvente Reparto galvanica fotoincisione Reparto galvanica fotoincisione E4 Macchina ROTO 1 E5 E6 E7 Blocco macchina che genera l emissione - Macchine da stampa ROTO 1, ROTO 3 e ROTO 4; - Tre sfiati cisterne solvente interrate; - Tre bracci aspiranti mobili presso ROTO 1, ROTO 3 e ROTO 4 (**); - ROTO 1: aspirazione gruppo stampa 11 in caso di trattamento cold-seal e gruppo stampa 10 nel caso in cui non venga effettuato il trattamento release; - Lavatrice. Aspirazione vasche di ramatura Aspirazione vasche di cromatura Aspirazione gruppo stampa n. 10 solo in caso di trattamento release del film stampato Caldaia BONO ad olio diatermico a servizio dell impianto DEC (a metano KW) Caldaia BABCOCK ad olio diatermico a servizio dei bruciatori ROTO 1 e a uso civile (a metano KW) Caldaia BABCOCK ad olio diatermico per uso produttivo e riscaldamento locali (a metano KW) E8 Macchina ROTO 1 E9 Macchina ROTO 1 E10 Macchina ROTO 4 Trattamento corona svolgitore 1 Trattamento corona svolgitore 2 Trattamento corona svolgitore STABILIMENTO FILCA PACKAGING DI CRESCENTINO (VC) Portata Durata Frequenza Temp [m 3 /h a 0 C, emissioni [ C] 0,101 MPa] [h/giorno] Continua Continua Continua Discontin ua Discontin ua Discontin ua Discontin ua Inquinante CODICE IPPC: 6.7 CODICE IMPIANTO: 2049/3 LIMITI DI EMISSIONE [mg/nm 3 a 0 C [/h] e 0,101 MPa] COV (come C totale) Ammoniaca (come NH 3 ) Acido Solforico (H 2 SO 4 ) 2 0,024 Ammoniaca (come NH 3 ) 15 0,180 Acido Solforico (H 2 SO 4 ) 2 0,0192 Cromo VI 0,3 0,0032 COV (come C totale) 20 0,24 Monossido di carbonio (CO) 100 1,2 NO x (come NO 2 ) 50 0,6 NO X (come NO 2 ) * Polveri Totali * Monossido di carbonio (CO) * NO X (come NO 2 ) * Polveri Totali * Monossido di carbonio (CO) * NO X (come NO 2 ) * Polveri Totali * Monossido di carbonio (CO) * Altezza p. to emissione dal suolo [m] Diametro o lati sezione [m o mxm] 11,5 1,9 6 0,3 6,75 0, ,4 Tipo impianto di abbattimento Impianto DEC a carboni attivi Scrubber verticale a corpi di riempimento (Soluzione lavaggio Acqua +NaOH) filtro sgrossatore e separatore di condense per il cromo Combustore termorigenerativo alimentato a gas metano (***) 8 0, , , Continua 20 Emissioni trascurabili 8 0, Continua 20 Emissioni trascurabili 8 0, Continua 20 Emissioni trascurabili 8 0,

13 E11 E12 S1 24 S25 32 S36 38 S39 41 Accoppiatrice solvent-less in prossimità della macchina ROTO 4 Impianto inkmaker miscelazione colori Accoppiamento con resine a base acquosa Cappa Aspirazione ugelli miscelazione colori Sfiati reparto di miscelazione INKMAKER serbatoi colore da 1500 litri Sfiati reparto di miscelazione INKMAKER serbatoi colore da 1000 litri Sfiati reparto di miscelazione INKMAKER cisternette colore base da 1500 litri Sfiati reparto di miscelazione cisternette inchiostro bianco da 1500 litri Continua 20 Isocianati 0, , Continua 20 COV ,2 --- Emissioni trascurabili Emissioni trascurabili Emissioni trascurabili Emissioni trascurabili *I valori limite di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso del 3%; ** da convogliare all impianto DEC di recupero solventi secondo le tempistiche indicate negli interventi di miglioramento. *** da installarsi secondo le tempistiche indicate negli interventi di miglioramento. 5

14 PRESCRIZIONI SPECIFICHE: 16. Salvo quanto diversamente indicato, i valori limite di emissione fissati in tabella A1 sono espressi in concentrazione media oraria (mg/nm 3 = massa di sostanza contenuta in un metro cubo di effluente riferito a 0 C e 0,101 MPa, previa detrazione del tenore di vapore acqueo) e in flusso di massa (/h) e rappresentano il massimo quantitativo in massa di inquinante contenuto nel flusso gassoso strettamente necessario all evacuazione di tutti gli effluenti prodotti, in condizioni di sicurezza, senza ricorso a diluizioni non necessarie. 17. L esercizio e la manutenzione degli impianti devono essere tali da garantire, in tutte le condizioni di funzionamento, escluse le fasi di avviamento e di arresto, il rispetto dei limiti di emissione fissati in tabella A Il rilevamento periodico delle emissioni deve essere eseguito secondo quanto indicato nel piano di monitoraggio e controllo (riportato al suballegato A.5 del presente allegato), sui camini e con la periodicità indicata alla tabella dello stesso, in continuità con gli ultimi autocontrolli eseguiti, ad opera di un tecnico abilitato e per tutti i parametri ivi indicati. Il controllo deve essere eseguito nelle più gravose condizioni di esercizio degli impianti. Per l'effettuazione degli autocontrolli e per la presentazione dei relativi risultati devono essere seguite le norme UNICHIM in merito alle "Strategie di campionamento e criteri di valutazione delle emissioni" (Manuale n.158/1988), nonché i metodi di campionamento ed analisi per flussi gassosi convogliati così come rivisti dal DM 25/08/2000, pubblicato sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre Per la determinazione del parametro C.O.V. (Composti Organici Volatili), come Carbonio totale, deve essere utilizzato un metodo strumentale automatico con rivelatore a ionizzazione di fiamma (FID), così come previsto nell allegato 5 del D.M. 25/08/2000 (norme UNI EN 12619/UNI EN 13526). Per la determinazione di velocità e portata degli effluenti si deve fare riferimento al metodo UNI Qualora per l'inquinante da determinare non esista metodica analitica tra quelle sopra citate, nella presentazione dei risultati deve essere descritta la metodica utilizzata. Nella presentazione dei risultati dovrà inoltre essere indicato il carico produttivo dell impianto sul quale vengono eseguiti i campionamenti al momento degli stessi. 19. Il termine per la messa a regime dei camini E1 (a seguito della captazione dei tre bracci aspiranti presso le macchine ROTO1, ROTO3, ROTO4), E4 (a seguito dell installazione del post-combustore) ed E12 (a seguito della sua realizzazione) è fissato in 30 giorni dalla data di avviamento dell'impianto, comunicata al Sindaco, alla Provincia ed al Dipartimento ARPA con un anticipo di almeno 15 giorni; 20. Relativamente al nuovo camino E12, l'impresa deve effettuare due rilevamenti delle emissioni, in due giorni non consecutivi dei primi dieci di marcia controllata dell'impianto a regime (autocontrolli iniziali), per la determinazione di tutti i parametri contenuti nell'allegato A, tabella A.1. Relativamente ai camini E1 ed E4 modificati l'impresa deve effettuare un rilevamento delle emissioni, nei primi dieci di marcia controllata degli impianti a regime (autocontrolli iniziali). Le date di effettuazione dei suddetti autocontrolli dovranno essere comunicate, con almeno 15 giorni di anticipo, alla Provincia ed al Dipartimento ARPA. I risultati dei rilevamenti devono poi essere trasmessi alla Provincia di Vercelli, al Dipartimento ARPA ed al Sindaco competente per territorio entro 30 giorni dalla data di emanazione del rapporto analitico. 21. Il Gestore deve comunicare, con un anticipo di 15 giorni, alla Provincia ed all ARPA, il periodo in cui intende effettuare gli autocontrolli periodici di cui al punto precedente, e presentare i risultati entro un termine massimo di 30 giorni dalla data di emanazione del referto analitico. 6

15 22. In tutte le fasi di esercizio degli impianti deve essere evitato, per quanto tecnicamente possibile, il rilascio delle emissioni diffuse, anche adottando le misure indicate nel D. Lgs. n. 152/2006, e s.m.i. (Parte V, Allegato V). 23. I contenitori di inchiostri e vernici nel reparto rotocalco devono essere chiusi nei momenti di non utilizzo, esclusi le vasche colore e i calamai a bordo macchina. 24. A seguito della messa a regime del post combustore da installarsi presso il punto di emissione in atmosfera E4 ROTO 1 Aspirazione gruppo stampa n. 10 solo in caso di trattamento release del film stampato - dovranno essere verificate le prestazioni energetiche dell impianto individuando il punto di auto-sostentamento ed il punto massimo di consumo metano e comunicando i relativi risultati entro i successivi 60 giorni. 25. Relativamente al post-combustore del camino E4, la temperatura in uscita dalla camera di postcombustione deve essere controllata e registrata in continuo. Devono inoltre essere costantemente mantenuti i parametri operativi di cui alla norma UNI settembre 2008; 26. Il corretto utilizzo e funzionamento dei sistemi di abbattimento associati ai punti di emissione E2 ed E3 (Reparto galvanica Aspirazione vasche di ramatura e cromatura) dovrà essere garantito mantenendo, per le soluzioni di lavaggio del gas (camino E2) e del separatore di condense (camino E3), un valore di ph non inferiore a 11. Per quanto concerne il separatore di condense associato al punto di emissione E3 dovrà essere garantita una frequenza di lavaggio oraria; 27. I condotti per il convogliamento degli effluenti agli impianti di abbattimento, nonché quelli per lo scarico in atmosfera degli effluenti, devono essere provvisti di idonee prese (dotate di opportuna chiusura) per la misura ed il campionamento degli effluenti. Devono inoltre essere garantite le condizioni di sicurezza per l accessibilità alle prese di campionamento nel rispetto dei disposti normativi previsti dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i Al fine di favorire la dispersione delle emissioni, la direzione del loro flusso allo sbocco deve essere verticale verso l'alto e l'altezza minima dei punti di emissione essere tale da superare di almeno un metro qualsiasi ostacolo o struttura distante meno di dieci metri; i punti di emissione situati a distanza compresa tra 10 e 50 metri da aperture di locali abitabili esterni al perimetro dello stabilimento, devono avere altezza non inferiore a quella del filo superiore dell'apertura più alta diminuita di un metro per ogni metro di distanza orizzontale eccedente i 10 metri. 29. Per quanto riguarda le disposizioni di cui all art. 275 del D. Lgs. 152/2006 s.m.i. ( emissioni di C.O.V. ), si precisa che: TIPOLOGIA DI ATTIVITA CAPACITA NOMINALE (art. 268, comma 1, lett. nn D. Lgs. 152/2006) compreso il recupero CONSUMO MASSIMO TEORICO DI SOLVENTI (art. 268, comma 1, lett. pp D. Lgs. 152/2006) escluso il recupero punto 3.1 della Tabella 1, Parte III, allegato III alla parte V del D. Lgs. 152/2006 Altri tipi di rotocalcografia, flessografia, offset dal rotolo, unità di laminazione o laccatura con consumo di solvente superiore a 15 ton/anno ; 334 /h di solventi (5134 Kg/anno 330 giorni) /anno 30. Ai sensi dell art. 275 c. 6 del D. Lgs. n. 152/2006, Parte V e s.m.i., la ditta deve predisporre con cadenza annuale il Piano di Gestione dei Solventi, di cui alla parte V dell Allegato III alla parte quinta dello stesso decreto. Il piano di gestione dovrà riferirsi al periodo di 7

16 osservazione dal 1 gennaio al 31 dicembre, indipendentemente dalla data di rilascio del presente provvedimento. Entro il 31 maggio di ogni anno, contestualmente al report di cui al suballegato A.5, la ditta deve fornire alla Provincia, all ARPA e al Sindaco del Comune interessato i dati di cui al punto 4 della Parte I dell Allegato III alla parte quinta del suddetto decreto, relativi all anno solare precedente, come emersi dal piano stesso, dimostrando la conformità al valore limite di emissione totale, nonché ai valori limite per le emissioni convogliate e diffuse. 31. Per le emissioni convogliate, la verifica della conformità deve essere effettuata con una campagna di rilevamento ai camini con un numero di misurazioni periodiche adeguato, affinché la valutazione dell output O1 sia effettivamente rappresentativa dell emissione globale annua a camino, tenuto conto della variabilità dei processi e delle produzioni; a tal fine possono essere utilizzati anche gli esiti degli autocontrolli periodici. I valori misurati in KgC e KgSolvente/h devono essere moltiplicati per le ore lavorative annue [h/anno] in modo da ottenere il flusso di massa di carbonio e solvente totale annuo [KgC e KgSolvente/anno]. 32. La verifica della conformità per le emissioni convogliate deve essere effettuata paragonando il valore O1 ottenuto dalle misure con il valore limite per le emissioni convogliate espresso anch esso in KgC e KgSolvente/h; il valore limite si ottiene moltiplicando i valori limite autorizzati in flusso di massa di carbonio e/o solvente [KgC e KgSolvente/h] riferiti ai camini considerati sorgenti emissive, per le ore lavorative annue [h/anno]. 33. Le emissioni diffuse dovranno essere quantificate mediante una delle formule indicate al punto 3.1 della Parte V dell Allegato III alla parte quinta del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., mentre il valore limite da rispettare è pari al 20% dell input di carbonio totale annuo (I). 34. I risultati dei campionamenti analitici necessari per verificare la conformità ai valori limite di emissione negli scarichi gassosi convogliati e di emissione diffusa devono essere trasmessi (anche in forma aggregata) alla Provincia e all ARPA, insieme al Piano di Gestione dei Solventi. Tutti i dati, i calcoli e le valutazioni utilizzati per ottenere le voci di Input e di Output devono essere esplicitati nel Piano di Gestione dei Solventi (ad esempio ore di funzionamento annue, quantità di rifiuti/reflui smaltiti, condizioni di processo, ecc.). *********************************************** 8

17 A3. SCARICHI IDRICI e ACQUE METEORICHE PRESCRIZIONI E VALORI LIMITE DI EMISSIONE TABELLA A.3 ATTIVITA IPPC n 1; STABILIMENTO FILCA PACKAGING DI CRESCENTINO (VC) N P.to di scarico Tipologia acque scaricate/allontanate S1 Scarico acque di raffreddamento del reparto galvanica e acque meteoriche (di prima e seconda pioggia) del dilavamento dei tetti e del piazzale antistante il reparto galvanica S2 scarico acque domestiche da servizi igienici e reparto mensa S3 scarico acque di raffreddamento delle calandre delle rotocalco e acque meteoriche (di prima e seconda pioggia) dal dilavamento di tetti e piazzali antistanti il reparto produzione e i magazzini CODICE IPPC: 6.7 CODICE IMPIANTO: 2049/3 Portata media di scarico [m 3 /h] Corpo recettore 0,078 Pubblica Fognatura (*) 0,0007 Pubblica Fognatura (*) 6 Pubblica Fognatura (*) ( * ) Gestore Rete Fognaria: Servizio Idrico Integrato del Biellese e del Vercellese S.p.A. Le acque reflue confluite al punto di scarico S2 sono classificate come domestiche, ai sensi dell art. 74 lettera g), parte III del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. mentre le acque reflue confluite ai punti di scarico S1 e S3 sono classificate come industriali, ai sensi dell art. 74 lettera h), parte III del medesimo decreto. Le acque reflue industriali (diverse da quelle di raffreddamento) prodotte nel reparto galvanico e le acque reflue prodotte durante la fase di molatura e lisciatura cilindri, vengono stoccate in due cisterne poste in prossimità del reparto stesso e dotate di bacino di contenimento: tali reflui industriali vengono successivamente avviati a smaltimento esterno. Oltre a tali cisterne è presente una vasca di emergenza. PRESCRIZIONI GENERALI SCARICHI: 35. Non devono essere immessi negli scarichi reflui o liquami provenienti da altre attività se non previo conseguimento di una nuova specifica autorizzazione. 36. Ogni variazione delle modalità di scarico e della tipologia delle acque reflue dovrà essere preliminarmente comunicata a Provincia di Vercelli, ARPA e Gestore del Servizio Idrico Integrato. 37. I pozzetti di ispezione devono essere sempre agibili ed accessibili per il campionamento dei reflui. 38. In caso di interventi sulla rete fognaria e/o sull impianto di depurazione finale del Gestore del Servizio Idrico Integrato che comportino l impossibilità di ricevere i reflui scaricati dalla ditta, l autorizzazione può essere temporaneamente sospesa dal Gestore del Servizio Idrico Integrato e la ditta dovrà interrompere lo scarico in fognatura e provvedere, se necessario, ad un sistema di smaltimento alternativo dei propri reflui. PRESCRIZIONI SPECIFICHE SCARICHI S1 e S3: 39. Agli scarichi S1 e S3 devono essere rispettati i limiti di accettabilità fissati dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. di tabella 3, Allegato 5 alla Parte III del D. Lgs. 152/2006, per lo scarico in pubblica rete fognaria. 40. In caso di guasti o di incidenti che possano comportare il mancato rispetto dei limiti tabellari previsti, lo scarico deve cessare e del fatto deve essere data tempestiva comunicazione alla 9

18 Provincia, al Dipartimento Provinciale ARPA di Vercelli e al Gestore del Servizio Idrico Integrato. 41. Dovrà essere presentata ogni anno al S.I.I., entro il 31 Marzo, la denuncia dell acqua scaricata in fognatura tramite i due punti di scarico S1 e S3. ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO E ACQUE DI LAVAGGIO DELLE AREE ESTERNE 42. E fatto obbligo che siano sempre presenti in stabilimento appositi materiali assorbenti atti a contenere eventuali spandimenti (ad es. sabbia, segatura ); 43. Il personale addetto all insediamento dovrà essere formato ed informato secondo quanto previsto dal Regolamento Regionale n. 1/R 2006 e s.m.i.; 44. Nel caso in cui vengano a cadere le condizioni di rispetto per l ambiente e di quanto richiesto dalle vigenti normative in materia, nell insediamento dovranno essere attuati opportuni correttivi tecnici. *********************************************** 10

19 A.4 GESTIONE RIFIUTI PRODOTTI PRESCRIZIONI SPECIFICHE PER L ATTIVITA DI DEPOSITO TEMPORANEO: 45. Deve essere assicurata la regolare compilazione e conservazione della documentazione attestante la registrazione, il deposito ed il trasporto dei rifiuti in uscita dall impianto, in conformità a quanto espressamente indicato dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.; 46. Il deposito temporaneo dovrà essere gestito secondo quanto previsto dall art. 183, comma 1, lettera bb) del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e conformemente a quanto di seguito indicato: Il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti. Le aree dedicate devono essere definite per singola categoria di rifiuto e deve essere apposta una cartellonistica riportante CER e denominazione del rifiuto ivi depositato; In particolare nel caso di rifiuti pericolosi deve essere previsto un sistema di copertura (tettoia) e devono essere rispettate le norme che ne disciplinano l imballaggio e l etichettatura; Per quanto concerne l'etichettatura dei rifiuti pericolosi, tutti gli imballaggi devono recare alcune diciture specifiche leggibili e indelebili quali: i. nome chimico della sostanza o delle sostanze presenti nel rifiuto. Benché l'elenco non debba essere considerato esaustivo, devono figurarvi i nomi delle sostanze che hanno condotto alla classificazione "rifiuto pericoloso"; ii. i codici relativi ai rischi associati al rifiuto (R1, R2, ecc.); iii. i codici relativi ai consigli di prudenza (S1, S2, ecc.) da adottare nella manipolazione del rifiuto; I contenitori o serbatoi fissi o mobili utilizzati per la raccolta dei rifiuti devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche del rifiuto; I contenitori e/o serbatoi di rifiuti liquidi in deposito temporaneo devono essere posti su superficie pavimentata e dotati di bacino di contenimento per contenere eventuali fuoriuscite del rifiuto depositato. I bacini di contenimento devono essere di capacità pari al serbatoio stesso oppure, nel caso che nello stesso bacino di contenimento vi siano più serbatoi, la capacità del bacino deve essere pari ad almeno il 30% del volume totale dei serbatoi, in ogni caso non inferiore al volume del serbatoio di maggiore capacità, aumentato del 10% e, in ogni caso, dotato di adeguato sistema di svuotamento; I contenitori e i serbatoi devono essere provvisti di sistema di chiusura, accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento, travaso e svuotamento; Le manichette ed i raccordi dei tubi utilizzati per il carico e lo scarico dei rifiuti liquidi contenuti nelle cisterne devono essere mantenuti in perfetta efficienza al fine di evitare dispersioni nell'ambiente; I rifiuti che possono dar luogo a fuoriuscita di liquidi devono essere collocati in contenitori a tenuta, corredati da idonei sistemi di raccolta per i liquidi; Lo stoccaggio dei fusti o cisternette deve essere effettuato all'interno di strutture fisse, la sovrapposizione diretta non deve superare i tre piani; Le eventuali vasche presenti per lo stoccaggio di rifiuti liquidi devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche dei rifiuti stessi. Le vasche devono essere attrezzate con coperture atte ad evitare che le acque meteoriche vengano a contatto con i rifiuti. Le vasche devono essere provviste di sistemi in grado di evidenziare e contenere eventuali perdite; le eventuali emissioni gassose devono essere captate ed inviate ad apposito sistema di abbattimento. *********************************************** 11

20 A.5 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Il seguente piano di monitoraggio e controllo costituisce quanto è stato elaborato da ARPA e Provincia in sede di valutazione ed approvazione del Piano di Monitoraggio e Controllo presentato dalla ditta FILCA packaging s.r.l. in data 16/01/2012 (n. prot. di ricevimento 5099 del 17/01/2012). Il Piano è stato ritenuto nel complesso esaustivo, ed è stato integrato con le prescrizioni emerse dai pareri pervenuti in fase di istruttoria. Ancora il Piano di Monitoraggio è stato completato definendo la modalità e la frequenza dei controlli programmati, di cui all art. 29-decies, c. 3 del D. Lgs. n. 152/2006. Premessa Piano di Monitoraggio e Controllo ai sensi della parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 la quale costituisce recepimento ed attuazione della Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008, concernente la prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento, relativo all impianto IPPC codice 6.7 della ditta FILCA packaging s.r.l., con stabilimento produttivo sito nel Comune di Crescentino (VC), Via Vercelli, n. 63. Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo è conforme alle indicazioni della linea guida sui sistemi di monitoraggio (Gazzetta Ufficiale N. 135 del 13 Giugno 2005, decreto 31 gennaio 2005 recante Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell'allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372 ). Finalità del piano In attuazione dell art. 29-sexies (autorizzazione integrata ambientale) comma 6 della Parte II del D. Lgs. 152/06 e s.m.i., il Piano di Monitoraggio e Controllo che segue, d ora in poi semplicemente Piano, ha la finalità principale della verifica di conformità dell esercizio dell impianto alle condizioni prescritte nell Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) rilasciata per l impianto in premessa, ed è pertanto parte integrante dell A.I.A. suddetta. Condizioni generali prescritte per l esecuzione del piano 1. Il gestore dovrà eseguire campionamenti, analisi, misure, verifiche, manutenzione e calibrazione come indicato nelle tabelle riportate nei capitoli successivi. 2. La misura dei parametri stabiliti nel presente piano deve essere effettuata nelle più gravose condizioni di esercizio. 3. I dati relativi alla manutenzione e calibratura degli strumenti di misura devono essere registrati e conservati presso la ditta. 12

21 4. Nei casi in cui la qualità e l attendibilità della misura di un parametro è influenzata dalla miscelazione delle emissioni, il parametro dovrà essere analizzato prima di tale miscelazione, ove possibile. 5. Il sistema di monitoraggio e di analisi dovrà essere mantenuto in perfette condizioni di operatività al fine di avere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni e gli scarichi. Misurazioni per la calibrazione/taratura in accordo con i metodi di misura di riferimento (CEN standard) dovranno essere poste in essere almeno una volta ogni due anni, ove non diversamente specificato. Il certificato relativo a tali calibrazioni/tarature dovrà essere tenuto a disposizione degli enti di controllo presso lo stabilimento. 6. La frequenza, i metodi e lo scopo del monitoraggio, i campionamenti e le analisi, così come prescritti nel presente Piano, potranno essere emendati dietro permesso scritto dell Autorità competente. 7. Il gestore dovrà predisporre un accesso permanente e sicuro ai seguenti punti di campionamento e monitoraggio: a) punti di campionamento delle emissioni in atmosfera b) aree di stoccaggio dei rifiuti nel sito c) pozzetti di campionamento fiscali per le acque reflue d) pozzi utilizzati nel sito. Il gestore dovrà inoltre predisporre un accesso a tutti gli altri punti di campionamento oggetto del presente Piano. 8. Eventuali procedure interne di campionamento e misura devono essere ben definite su appositi registri e consultabili dagli enti preposti al controllo. 13

22 QUADRO SINOTTICO DELLE ATTIVITA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA ARPA Autocontrollo Reporting Ispezioni Campionamenti/ Valutazione programmate analisi reporting Consumi Materie prime (tab. 1.1) annuale Annuale Risorse idriche (tab. 1.3) semestrale Annuale Energia (tab. 1.4) mensile Annuale Combustibili (tab. 1.5) mensile Annuale Aria Misure periodiche (tab ) Misure periodiche (tab ) Rumore Misure periodiche rumore sorgenti Rifiuti Misure periodiche rifiuti prodotti (tab ) Acque sotterranee Misure periodiche (tab ) Indicatori di performance (tab. 3.1) Annuale, triennale In continuo, semestrale, annuale Entro 6 mesi installazione impianti e in caso di modifiche impiantistiche ad ogni carico e scarico annuale annuale Annuale Annuale in caso di modifiche impiantistiche Annuale Annuale Annuale Annuale 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione 2 volte nei 5 anni dell autorizzazione In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati In occasione dei controlli integrati 14

23 1. COMPONENTI AMBIENTALI 1.1 Consumo materie prime Denominazione Codice (CAS, ) Cilindri in ferro Rame Acido solforico Soda caustica Separatori Additivi Pasta sgrassante Mole abrasive Cromo Acido solforico Pasta sgrassante Diamante Lubrificanti Carta Acetato di etile Film plastici Inchiostri Vernici Acetato di etile Resine Additivi Nitrocellulosa Pigmenti coloranti a scaglie Inchiostro bianco Catalizzatori Primer Release (lacca) Cold seal (saldante a freddo) Carta Film plastici Inchiostri Vernici Release (lacca) Cold seal (saldante a freddo) Catalizzatori Primer Resine Additivi Scatole in cartone Sacchetti in politene Pedane Anime in cartone Acetato di etile Fase di utilizzo FOTOINCISIONE - ramatura FOTOINCISIONE - cromatura FOTOINCISIONE - Incisione FOTOINCISIONE - Bozzatura MISCELAZIONE COLORI Inchiostri e vernici STAMPA E ACCOPPIAMENTO IN LINEA RIBOBINATURA LAVAGGIO BACINELLE Metodo misura e frequenza All occorrenza Unità di misura n. pezzi n. pezzi/bancali n. pezzi/bancali n. pezzi/bancali n. pezzi/bancali registrazione dei controlli effettuati Registro cartaceo e/o informatico 1.2 Controllo radiometrico (non applicabile) Materiale controllato controllo e procedure di risposta alle emergenze Punto di misura e frequenza registrazione dei controlli effettuati 15

24 1.3 Consumo risorse idriche per uso industriale Tipologia (Pozzo, acquedotto, ecc) Pozzo P1 Pozzo P2 Pozzo P3 1.4 Energia Fase di utilizzo Reparto fotoincisione (galvanica) e reintegro impianto vapore centrale termica Raffreddamento calandre macchine rotocalco 1 e 4 Reintegro torre evaporativa impianto recupero solventi Utilizzo (industriale, civile, raffreddamento, ecc.) Metodo misura e frequenza Unità di misura Industriale Contatore m 3 Raffreddamento Contatore m 3 Industriale Contatore m 3 registrazione dei controlli effettuati Verifica visiva e annotazione semestrale dei consumi Descrizione (energia prodotta, venduta, consumata, ecc.) Consumata Consumata Tipologia (elettrica, termica) Fase di utilizzo Metodo misura Unità Misura Frequenza controlli Elettrica Produzione (funzionamento macchinari e impianti di produzione, funzionamento DEC, Contatore KW/h Mensile postcombustore, impianto lavaggio vaschette) e attività accessorie Termica Essiccatoi gruppo colori impianti stampa Contatore KW/h Mensile Riscaldamento ambientale invernale Termica Distillazione e rigenerazione impianto DEC Contatore KW/h Mensile Termica Postcombustore Contatore KW/h Mensile registrazione dei controlli effettuati Lettura del contatore e verifica del consumo fatturato Nel caso in cui non sia possibile misurare i consumi di energia termica ed elettrica delle singole fasi produttive e accessorie (illuminazione, riscaldamento, ecc.) nel report annuale l azienda dovrà riportare una stima di tali consumi. 1.5 Consumo combustibili Tipologia Fase di utilizzo Metodo misura Unità misura Caldaie a servizio dei Metano reparti produttivi Frequenza misura Contatore Nm 3 Mensile Combustore Contatore Nm 3 Mensile registrazione dei controlli effettuati Lettura del contatore e verifica del consumo fatturato Nel caso in cui non sia possibile misurare il consumo di combustibile delle singole fasi produttive (reparto tensioattivi, adesivi e compounds) nel report annuale l azienda dovrà riportare una stima di tali consumi suddivisi per fase. 16

25 Nell arco della durata della presente autorizzazione, il gestore dovrà presentare a Provincia ed ARPA un audit sull efficienza energetica del sito. La presentazione di tale documento dovrà avvenire: - nel caso di una validità di 5 anni dell A.I.A., allo scadere del quarto anno di validità e comunque almeno sei mesi prima della scadenza dell autorizzazione; - nel caso di una validità di 6 anni dell A.I.A. (aziende certificate ISO 14001), allo scadere del quinto anno di validità e comunque almeno sei mesi prima della scadenza dell autorizzazione; - nel caso di una validità di 8 anni dell A.I.A. (aziende certificate EMAS), dopo il sesto anno di validità dell autorizzazione e comunque almeno un anno prima della scadenza dell autorizzazione; Tale audit non necessita di essere certificato, ma vuole essere un documento che attesti che il gestore ha sviluppato un analisi più approfondita sulla sua situazione energetica rispetto a quanto richiesto annualmente con le tabelle del Piano di Monitoraggio e di Controllo Energia e Consumo Combustibili. Per la redazione di tale audit energetico si faccia riferimento a quanto riportato nella sezione 5.3 del presente Piano di Monitoraggio e di Controllo. 1.6 Emissioni in atmosfera Relativamente alle emissioni in atmosfera, per l effettuazione degli autocontrolli e per la presentazione dei relativi risultati devono essere seguite le norme UNICHIM in merito alle Strategie di campionamento e criteri di valutazione delle emissioni (Manuale n. 158/1988). Le date di effettuazione degli autocontrolli affidati a laboratorio esterno dovranno essere comunicate, con almeno 15 giorni di anticipo, alla Provincia ed al Dipartimento ARPA. Tutte le analisi degli inquinanti richieste all azienda come monitoraggio/autocontrollo ed indicate nelle tabelle di seguito riportate, dovranno essere eseguite da un tecnico abilitato e i relativi rapporti di prova analitici dovranno essere trasmessi entro un termine massimo di 30 giorni dalla data di emanazione del rapporto analitico. La registrazione delle letture della strumentazione di autocontrollo e degli interventi di manutenzione deve essere accompagnata dalla firma dell operatore che l ha effettuata Inquinanti monitorati Punto di emissione e Fase di provenienza E1 - Impianto DEC di Recupero solvente E2 - Galvanica - Aspirazione vasche di ramatura E3 - Galvanica - Aspirazione vasche di cromatura E4 - ROTO 1 Aspirazione gruppo stampa n. 10 solo in caso di trattamento release del film stampato E5, E6, E7 - caldaie Parametro/ inquinante COV (come C tot), Ammoniaca Acido solforico, Ammoniaca Acido solforico, Cromo VI COV (come C tot), CO, NO x Polveri, CO, NO x U.M. Eventuale parametro indiretto Frequenza registrazione dei controlli effettuati mg/nm 3 - annuale Rapporto di analisi mg/nm 3 Kg/h mg/nm 3 Kg/h mg/nm 3 Kg/h - triennale Rapporto di analisi - triennale Rapporto di analisi - annuale Rapporto di analisi mg/nm 3 - annuale Rapporto di analisi 17

26 Punto di emissione e Fase di provenienza E11 - Accoppiatrice solvent-less in prossimità della macchina ROTO 4 E12 - Impianto inkmaker miscelazione colori Parametro/ inquinante U.M. Eventuale parametro indiretto Frequenza registrazione dei controlli effettuati Isocianati mg/nm 3 - triennale Rapporto di analisi COV (come C tot) mg/nm 3 - triennale Rapporto di analisi TABELLA A - Parametri/Inquinanti monitorati Metodi di campionamento e misura (*) Parametro/inquinante Metodo Polveri Norma UNI EN : 2003 NO x UNI EN 14792:2006 Chemiluminescenza CO Metodo Unichim 543 recepito con norma UNI EN 15058/2006 (metodo NDIR) Cromo VI Isocianati UNI EN 13526:2002 Emissioni da sorgente fissa Determinazione della concentrazione in massa del carbonio organico totale in forma gassosa in effluenti gassosi provenienti da COV processi che utilizzano solventi Metodo in continuo con rilevatore a ionizzazione di Acido solforico (H2SO4) fiamma (FID) oppure UNI EN 13649/2002 Metodo discontinuo Gorgogliamento in soluzione basica e successiva determinazione tramite tecnica di cromatografia a scambio ionico** Ammoniaca (come NH3) Metodo Unichim 632 del Manuale 122 (*) Fatte salve eventuali diverse indicazioni da parte dell'autorità di controllo. Eventuali variazioni al suddetto elenco potranno essere concordate con Provincia ed ARPA. (**) Metodi suggeriti in quanto non esistono metodi ufficiali per il campionamento di tali parametri Sistemi di trattamento fumi Punto emissione (fase produttiva e sigla del camino) E1 - Impianto DEC di Recupero solvente E2 - Galvanica - Aspirazione vasche di ramatura E3 - Galvanica - Aspirazione vasche di cromatura E4 - ROTO 1 Aspirazione gruppo stampa n. 10 solo in caso di trattamento release del film stampato Sistema di abbattimento Tre letti a carboni attivi Scrubber (*) Sistema di abbattimento (*) Postcombustore Parti soggette a manutenzione Valvole commutazione Carboni attivi Misuratore in continuo (FID) Sistema reintegro acqua pozzo, phmetro, Indicatore di livello, pompa di travaso, corpi di riempimento Sistema reintegro acqua pozzo, phmetro, Indicatore di livello, pompa di travaso Camera di combustione Punti di controllo del corretto funzioname nto controllo (frequenza) Campionamenti a camino con FID e registrazione dati monitoraggio Taratura Semestrale (zero e span a 100 mg/nm 3 di C) phmetro, taratura annuale --- phmetro Bocchettone per punto di campioname nto T, valvole di commutazione dei letti ceramici, consumo metano registrazione dei controlli effettuati Archiviazione su file e registro manutenzioni effettuate Archiviazione su file e registro manutenzioni effettuate Archiviazione su file e registro manutenzioni effettuate Secondo le norme tecniche di riferimento (*) Il corretto utilizzo e funzionamento dei sistemi di abbattimento associati ai punti di emissione E2 ed E3 (Reparto galvanica Aspirazione vasche di ramatura e cromatura) dovrà essere garantito mantenendo, per le soluzioni di lavaggio del gas (camino E2) e del separatore di condense (camino E3), un valore di ph non inferiore a

27 1.6.3 Emissioni diffuse e fuggitive Descrizione C.O.V. Origine (punto di emissione) Intero impianto prevenzione Procedure operative controllo Piano di Gestione Solventi Frequenza di controllo registrazione dei controlli effettuati annuale Emissioni in acqua Tutte le analisi degli inquinanti richieste all azienda come monitoraggio/autocontrollo e indicate nelle tabelle di seguito riportate, dovranno essere eseguite da un laboratorio certificato ed i relativi rapporti di prova analitici dovranno essere trasmessi a Provincia, S.I.I. ed ARPA entro un termine massimo di 30 giorni dalla data di emanazione del rapporto analitico Inquinanti monitorati all ingresso del depuratore (non applicabile) Inquinanti monitorati all uscita dal depuratore (non applicabile) Impianto di depurazione (non applicabile) Inquinanti monitorati allo scarico in pubblica fognatura Punto emissione Scarico S1 Parametro U.M. Eventuale parametro sostitutivo Metodo di misura Frequenza registrazione dei controlli effettuati ph Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova COD mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Ferro mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Rame mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Nichel mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Zinco mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Alluminio mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Cromo VI mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova Cromo tot mg/l Vedi Tabella B semestrale Cartaceo/rapporto prova TABELLA B - Parametri/Inquinanti monitorati Metodi di campionamento e misura Parametro Metodo di determinazione ph APHA Standard Methods for the examination of water and wastewater ed 21th H+ B; APAT-IRSA CNR 2060 Man COD ISO 15705:2002 Cromo totale APAT-IRSA/CNR 3010 Man APAT-IRSA/CNR 3020 Man 29 +.EPA Rev Alluminio APAT-IRSA/CNR 3010 Man APAT-IRSA/CNR 3020 Man 29 +.EPA Rev Ferro APAT-IRSA/CNR 3010 Man APHA Standard Methods for the examination of water and wastewater ed 21th 2005, 311B Nichel, Rame, Zinco APAT-IRSA/CNR 3010 Man APAT-IRSA/CNR 3020 Man 29 +.EPA Rev Azoto ammoniacale APHA Standard Methods for the examination of water and wastewater, ed 21th NH3 F; APAT- IRSA CNR 3030 Man Azoto Nitrico APAT-IRSA/CNR 4020 Man Azoto Nitroso APAT-IRSA/CNR 4050 Man Solfati APAT-IRSA/CNR 4020 Man Cloruri APAT-IRSA/CNR 4020 Man Tensioattivi anionici (MBAS) APAT-IRSA/CNR 5170 Man

28 Parametro Metodo di determinazione Tensioattivi non ionici (TAS) APAT-IRSA CNR 5180 Man Tensioattivi cationici Metodo non normato da Analyst, August 1979, Vol. 104, p. 750 Tensioattivi totali calcolo Idrocarburi totali ASTM D ; APAT-IRSA CNR 5160 B 2003 Fenoli Kit colorimetrico (Dr Lange)/APAT-IRSA/CNR 5070A1 Man Solventi clorurati APAT-IRSA/CNR 5140 e 5150 Man (*) Fatte salve eventuali diverse indicazioni da parte dell'autorità di controllo. Eventuali variazioni al suddetto elenco potranno essere concordate con il Gestore del Servizio Idrico Integrato (S.I.I. S.p.A), ARPA e Provincia. 1.8 Rumore Entro 6 mesi dall installazione dei nuovi impianti, dovrà essere effettuata una campagna di misure fonometriche, in periodo diurno e notturno, presso i ricettori individuati (R1 R2 e R3), finalizzata a verificare il rispetto dei limiti acustici fissati dalla normativa presso i ricettori stessi. Non appena disponibili, gli esiti di tali misurazione dovranno essere trasmessi all Amministrazione Provinciale, al Comune ed al Dipartimento ARPA di Vercelli. La verifica dell impatto acustico deve essere rielaborata/aggiornata attraverso le opportune misurazioni fonometriche, ogni qualvolta siano previste modifiche impiantistiche presso lo stabilimento. 1.9 Rifiuti Controllo rifiuti in ingresso (non applicabile) Controllo rifiuti prodotti Attività Stampa Stampa e Accoppiamento Stampa/lavaggio cilindro saldante a freddo Fotoincisione/mol atura/lisciatura/re parto galvanico Attività manutentive Impianto recupero solvente Rifiuti prodotti (Codice CER) * (scarti di inchiostro contenenti sostanze pericolose) * (adesivi e sigillanti di scarto, conteneti solventi organici o altre sostanze pericolose) (adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce ) (fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce ) * (scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati) * (altri solventi e miscele di solventi) U.M. Metodo di smaltimento / recupero controllo e di analisi D15 Visivo D15 Visivo D15 Visivo m 3 D9 Visivo R13 Visivo m 3 R13 Visivo Punto di misura e frequenza Ad ogni carico e scarico Ad ogni carico e scarico Ad ogni carico e scarico Ad ogni carico e scarico Ad ogni carico e scarico Ad ogni carico e scarico registrazione dei controlli effettuati Registro carico e scarico informatico / SISTRI Registro carico e scarico informatico / SISTRI Registro carico e scarico informatico / SISTRI Registro carico e scarico informatico / SISTRI Registro carico e scarico informatico / SISTRI Registro carico e scarico informatico / SISTRI 20

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