Daniela Selloni, service designer e ricercatrice Politecnico di Milano, Polimi DESIS Lab
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- Romano Castellani
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1 Daniela Selloni, service designer e ricercatrice Politecnico di Milano, Polimi DESIS Lab
2 Sharexpo è un percorso volto alla sperimentazione della sharing economy durante Expo DOCUMENTO DI INDIRIZZO Istanze, proposte e iniziative per la sperimentazione della sharing economy durante Expo Milano 2015.
3 `çå=ä~=åêéëåáí~=çéää~=ççã~åç~=åüé=ëá=îéêáñáåüéê =Çìê~åíÉ=á= ãéëá=çéääûbëéçëáòáçåé=råáîéêë~äéi=jáä~åç=éçíê =ÉëëÉêÉ=áä= ÅçåíÉëíç=áÇÉ~äÉ=éÉê=ëéÉêáãÉåí~êÉ=á=ëÉêîáòá=éêçéçëíá=Ç~ää~= ëü~êáåö=éåçåçãók=råûçééçêíìåáí =ééê=ñ~êé=ìåç=ëíêéëëjíéëík Secondo l agenzia di ricerca Duepuntozero (Doxa), il 67% dei milanesi si dichiara interessato a contribuire all offerta dei servizi di sharing, in particolare nei settori del turismo, della ristorazione e della mobilità.
4 `ljfq^ql=af=fkafrfwwl
5 fi=mbr`lrpl=af=pe^rbuml
6 nr^if=plkl=f=`lkqbkrqf=abi=al`rjbkql m^rqb=^k^ifqf`^ - analisi della propensione a condividere degli italiani - analisi della domanda potenziale durante Expo analisi dell esistente - i servizi collaborativi presenti a Milano G - analisi delle criticità normative, organizzative, culturali R^``lj^ka^wflkf - ê~ååçã~åç~òáçåá=çá=åçåíéåìíçw=èì~äá=ëçåç=á=ëéêîáòá=åçää~äçê~íáîá=ç~=~äáäáí~êé - ê~ååçã~åç~òáçåá=çá=éêçåéëëçw=åçë~=ñ~êé G - raccomandazioni per la selezione e l abilitazione dei servizi collaborativi fkaf`^wflkf=af=jfprr^wflkb=b=s^irq^wflkb - áåçáå~íçêá=çá=ééêñçã~ååé=eçáãéåëáçåé=çéääûçññéêí~i=çååìé~òáçåéi=ìíéåíá=é=ñçêåáíçêáf - áåçáå~íçêá=çá=áãé~ííç=éåçåçãáåçi=~ãäáéåí~äé=é=ëçåá~äé
7 `Rfqf`fq^Û=fkafsfar^qb Criticità normative Zona grigia dal punto di vista fiscale e amministrativo; necessità di passare da norme di natura autoritativa a norme di natura collaborativa; necessità di semplificare e rendere trasparenti le procedure. Criticità organizzative Necessità di raggiungere la massa critica; principio di scarsità come deterrente alla condivisione; longevità ridotta delle piattaforme collaborative; mancanza di collaborazione con le aziende tradizionali (es. settore assicurativo); parziale o scarsa strutturazione del modello di governance. Criticità culturali Propensione a condividere sulla carta ma scarsa familiarità con internet e poca fiducia nelle garanzie di sicurezza on-line.
8 Raccomandazioni di design dei servizi: un manuale di servizi collaborativi? In Gran Bretagna hanno già elaborato un manuale di design dei servizi digitali, prossimo passo in Italia potrebbe essere la creazione di un manuale di design dei servizi collaborativi da affiancare al patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione, già adottato a Bologna e in altre città.
9 2 ordini di raccomandazioni abpfdk=mrfk`fmibp suggerire una serie di principi ispirativi, linee guida, una bussola di orientamento hbvjcb^qrrbp caratteristiche che descrivono l identità e le prestazioni dei singoli servizi
10 abpfdk=mrfk`fmibp =éêáååáéá=çá=éêçöéíí~òáçåé=é=éêççìòáçåéi=äáåéé=öìáç~ 1 Inclusione engaging, enabling, empowering, co-design, co-production 2 Sostenibilità usare l esistente, ridurre il bisogno di nuovo, promuovere la varietà 3 Disintermediazione mediazioni leggere e trasparenti, servizi a 9iliera corta, relazionali 4 5 Sinergia Accesso rete delle reti, servizi integrati in una piattaforma, usi collettivi di luoghi e beni apertura, trasparenza, usabilità, Sistema aperto alle implementazioni e al monitoraggio 6 Riproducibilità scalabilità e riproducibilità in altri contesti, potenzialità di crescita a lungo termine 7 Fiducia combinare approcci locali e remoti, mantenere la scala locale, contatti face to face, reputation
11 pbrsf`b=cb^qrrbp =Å~ê~ííÉêáëíáÅÜÉI=ÅêáíÉêá=Çá=ëÉäÉòáçåÉ=ÇÉá=ëÉêîáòá 1 Originalità offerta originale rispetto all esistente, posizionarsi nel mercato e nella società 2 3 Identità Privacy rappresentazione, riconoscibilità, comunicazione, linguaggio coerente standard di riservatezza, con9idenzialità, integrità, disponibilità 4 Consistenza dell interazione interazione user-centred, coerenza dei touch points 5 Multicanalità accesso tramite canali analogici e digitali, vari gradi di personalizzazione 6 Adeguamento tecnologico standard tecnologico, progettazione aperta e implementabile 7 Adeguamento del business model modelli ibridi, uso condiviso di risorse e luoghi 8 Tempo tempismo (al momento giusto), temporaneità (6 mesi) e durata (interazione) 9 Reputazione e valutazione peer to peer supporto alla decisione 10 Personalizzazione co-produzione permette personalizzazione
12 rk=j^kr^ib=af=abpfdk=abf=pbrsfwf= `lii^_lr^qfsf=mbr=rk^=úpe^rb^_ib=`fqvû
13 Nuovi luoghi di co-produzione: i^=úpe^rb^_ib=`fqvû rk^=`fqq^û=`lkafsfp^=b=`lkafsfpf_fib L occasione dell Esposizione Universale potrebbe fare della Città Metropolitana di Milano un esempio virtuoso nel panorama delle shareable cities, città nelle quali le istituzioni promuovono e regolano attività di collaborazione e condivisione nell utilizzo di beni, spazi, competenze e nell erogazione di servizi per creare comunità più forti, sane, connesse e resilienti.
14 i^=_^pb=mbr=`lpqrrfrb=i^=`ljmrlarwflkb= bû=i^=`ljmrldbqq^wflkbk Co-design, progettazione partecipata, co-creazione, comunque la si voglia chiamare, il primo passo è amplificare gli interessi individuali in interessi pubblici costruendo visioni condivise. dentro i macro-progetti vi sono spesso dei progetti di scala-micro che ne costituiscono la base e creano dei contesti abilitanti.
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16 CASCINA CUCCAGNA: Un luogo simbolo rimasto intatto nel centro di Milano picture from
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31 a^ii^=`ljmrldbqq^wflkb=^ii^=`ljmrlarwflkbw rk=c^_ji^_=af=pbrsfwf=`lii^_lr^qfsf\= un luogo di co-sviluppo e co-produzione dove i cittadini diventanto dei veri e propri service-makers che possono usufruire di una serie di service-facilities.
32 a^ii^=`ljmrldbqq^wflkb=^ii^=`ljmrlarwflkbw rk=c^_ji^_=af=pbrsfwf=`lii^_lr^qfsf\= un luogo di co-sviluppo e co-produzione dove i cittadini diventanto dei veri e propri service-makers che possono usufruire di una serie di service-facilities. jlarif=af=pbrsfwfl= In questo fab-lab si sviluppano e sono a disposizione dei veri e propri moduli/pezzi di servizio che fanno parte di una piattaforma comune e che possono essere utilizzati in diversi servizi secondo i principi delle economie di scopo: newsletter, moduli di transazione economica, di valutazione e monitoraggio, calendari e programmazioni, ma anche risorse fisiche come spazi e mezzi di trasporto.
33 a^ii^=`ljmrldbqq^wflkb=^ii^=`ljmrlarwflkb= mbr=`rb^rb=rk=jlabiil=af=dlsbrk^k`b=m^rqb`fm^q^=`eb=údlsbrk^û rk^=rbqb=af=pbrsfwf=`lii^_lr^qfsf=b=af=^``bppl=^f=_bkf=`ljrkfk quali modalitá per creazione/mantenimento accesso/uso? quali rivalità e possibili congestioni? quali regole/ condizioni di accesso e uso? quali ruoli? quali meccanismi di controllo e di sanzione? quale flessibilità e possibilità di modificare le regole?...
34 La `ljmrldbqq^wflkb=e il primo passo per costruire una comunita di intenti, una visione del mondo condivisa. La `ljmrlarwflkb ne e la diretta conseguenza, e l applicazione di quella visione, e la partecipazione all erogazione di servizi di interesse pubblico, alla gestione dei beni comuni, all amministrazione stessa della citta, regione, stato.
35 GLI SVILUPPI DI SHAREXPO?
36 Abbiamo presentato Sharexpo al comune di Milano a luglio Prossimi passi: - le isole digitali del comune potrebbero diventare dei punti sharing... - in tali spazi i cittadini potrebbero lanciare degli eventi durante Expo... - un app mobile che racconti tutti i servizi collaborativi disponibili in città... Il documento intero è scaricabile nel sito di Sharexpo:
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