Area Impianti Bergamo. Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014

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1 Area Impianti Bergamo Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014

2 Area Impianti Bergamo Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Dati al 31/12/2013 2

3 Area Impianti Bergamo 3

4 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 La Dichiarazione Ambientale dell Area Impianti Bergamo Grandi Impianti Ambiente Area Bergamo è la struttura organizzativa principalmente coinvolta nella gestione degli impianti e delle attività svolte all interno dell area oggetto della presente Dichiarazione Ambientale. Al fine di ottimizzare e migliorare progressivamente i processi aziendali in termini di efficacia ed efficienza ambientale, il Gruppo A2A ha attivato dei Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) individuando, come strumenti guida per la loro implementazione, alcune norme e regolamenti la cui adesione è di carattere volontario: la norma UNI EN ISO ed il Regolamento EMAS. Quest ultimo prevede la pubblicazione della Dichiarazione Ambientale verificata da un soggetto terzo accreditato. Il presente documento costituisce il primo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale edizione 2013, emessa in occasione del rinnovo della Registrazione EMAS. Poiché il 2013 è stato oggetto di un riassetto societario a partire dal secondo semestre (assetto descritto in seguito) la prima edizione è stata redatta congiuntamente da A2A Ambiente S.p.A. (di seguito A2A Ambiente) e Aprica S.p.A. per salvaguardare anche gli aspetti della Piattaforma Ecologica di Bergamo, rimasta in gestione a quest ultima. In questo aggiornamento, invece, la Dichiarazione Ambientale si focalizza solo sugli impianti e attività di A2A Ambiente oggetto della registrazione EMAS dell Area Impianti Bergamo, poiché la piattaforma ecologica, confluita nella Registrazione EMAS di Aprica S,p,A., sarà richiamata in altra dichiarazione. 4

5 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento La documentazione è reperibile sul sito Internet Per chiarimenti ed ulteriori informazioni in merito alla presente Dichiarazione Ambientale contattare: Per informazioni di dettaglio sui processi e sull Area Impianti Bergamo di A2A Ambiente Spa Per informazioni di dettaglio sul Sistema di Gestione Ambientale: ing. Paolo Angeloni, A2A Ambiente Srl, Via Goltara 23, Bergamo Tel Fax paolo.angeloni@a2a.eu A2A Ambiente S.p.A. Ambiente, Salute e Sicurezza a2a.ambiente@pec.a2a.eu Via Lamarmora 230, Brescia Tel Fax

6 Grandi Impianti Ambiente area Bergamo Indice 1. Il Gruppo A2A... 8 Le aree di attività del Gruppo A2A 8 Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza del Gruppo A2A L Area Impianti Bergamo La storia 14 Il processo La gestione ambientale I rapporti con la comunità La conformità legislativa Gli aspetti ambientali e la loro gestione L identificazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali 29 Consumo di risorse 30 Protezione del suolo, delle falde e dei corsi d acqua 42 Emissioni in atmosfera 46 Rifiuti 53 Rumore 56 Impatto visivo dovuto alla presenza degli impianti 58 Traffico indotto dal sito 59 Aspetti legati alla gestione fornitori Il programma di miglioramento Bilancio ambientale Convalida della dichiarazione ambientale. 76 Valutazione della dichiarazione ambientale

7 1 Il Gruppo A2A 7

8 Area Impianti Bergamo 1. Il Gruppo A2A Il Gruppo A2A è nato nel 2008 dalla volontà di creare una multiutility di dimensioni coerenti con le sfide dettate dalla progressiva apertura dei mercati dei servizi, mantenendo un rapporto stretto e particolare con il territorio e il sistema di relazioni che lo contraddistingue. Oggi il Gruppo A2A è: il secondo operatore elettrico italiano con oltre 12 mila MW di capacità installata; leader nazionale nel settore ambientale, con circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti trattati nel 2013 dei quali oltre la metà utilizzati per produrre energia elettrica; tra i principali operatori in Italia nel settore del teleriscaldamento con oltre GWht erogati ai clienti finali, e nel settore del gas, con oltre 2 miliardi di metri cubi distribuiti. La capogruppo, A2A S.p.A., è quotata alla Borsa Italiana. 8

9 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Le aree di attività del Gruppo A2A Il Gruppo A2A opera principalmente nei settori della produzione, della vendita e della distribuzione di gas e di energia elettrica, del teleriscaldamento, dell ambiente e del ciclo idrico integrato. 9

10 Area Impianti Bergamo Politica Qualità, Ambiente e Sicurezza del Gruppo A2A La Politica per la Qualità, l Ambiente e la Sicurezza è strumento di indirizzo per tutte le Società del Gruppo e gode della massima diffusione sia interna che esterna all azienda. 10

11 2 Area Impianti Bergamo 11

12 Area Impianti Bergamo 2. L Area Impianti Bergamo L organizzazione di A2A Ambiente L organizzazione cui si applica il Sistema di Gestione Ambientale, intesa secondo quanto definito dal regolamento EMAS, comprende il personale strettamente impiegato presso gli impianti e facente capo all unità organizzativa Grandi Impianti Ambiente Area Bergamo, nonché il personale dei settori interni alla società A2A Ambiente e facenti parte delle aree di staff della società (es. Unità organizzativa Ambiente Salute e Sicurezza, Programmazione, ecc.), le cui attività sono direttamente o indirettamente connesse con la gestione degli aspetti ambientali individuati. L organigramma sotto riportato, aggiornato al 31/12/2013, dà evidenza dei principali unità e funzioni organizzative di A2A Ambiente coinvolti nel sistema o a supporto di esso. 12

13 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 L organizzazione dell Area Impianti Bergamo L organizzazione che operativamente è coinvolta nell Area Impianti Bergamo e nel relativo sistema di gestione ambientale è costituita dal personale di Grandi Impianti Ambiente Area Bergamo e di Ambiente Salute e Sicurezza Area Bergamo, per un totale di 62 persone, le quali, oltre al Responsabile Impianto Direttore sono distribuite tra: addetti alle attività produttive del Termovalorizzatore, dell impianto CDR e della Centrale Teleriscaldamento (funzione Esercizio Bergamo) addetti all impianto di stoccaggio (funzione Logistica Impianti) addetti alle manutenzioni (funzione Manutenzione Impianti) addetti alla funzione Ambiente Salute e Sicurezza Area Bergamo Di seguito riportiamo l organigramma della struttura. 13

14 Area Impianti Bergamo Il sito Nell Area Impianti Bergamo, situata a Bergamo in via Goltara e confinante con il comune di Lallio, si svolgono, sin dagli anni 60, le attività di trattamento dei rifiuti e di depurazione dei reflui urbani. Dal 2008 sono inoltre entrate in funzione due caldaie per la produzione di calore destinato al teleriscaldamento della città di Bergamo. Scheda del sito: Ubicazione Tipo di impianti Superficie del sito Attività Via Goltara 23, Bergamo Impianto di bioessiccazione (Linea CDR/CSS), per la produzione di Combustibile Solido Secondario (CDR/CSS) da rifiuti urbani Termovalorizzatore, alimentato a rifiuti speciali (CDR/CSS), con produzione di energia elettrica e calore Impianto per lo stoccaggio di rifiuti da raccolta differenziata Impianto di produzione calore per Teleriscaldamento m 2 di cui a verde, coperta, superficie scoperta impermeabilizzata, pavimentata drenante Stoccaggio, trattamento e recupero rifiuti urbani e speciali, produzione energia elettrica e calore Codici NACE 38, e Potenzialità Linea CSS/CDR: t/anno Termovalorizzatore: 48 MWt Stoccaggio: m 3 /anno rifiuti in D15/R13, t/anno rifiuti in D14/R3/R4/R5 Caldaie teleriscaldamento: 88 MW La storia Come accennato in precedenza, le attività di trattamento rifiuti si svolgono nell Area Impianti Bergamo sin dagli anni 60. Bergamo Ambiente e Servizi S.p.A. (in seguito BAS), società per azioni a capitale pubblico, nacque il 31 dicembre 1994 dalla fusione di due aziende municipalizzate: AMAC, gestore di acqua, gas, pubblica illuminazione e AMNU, operativa nell'igiene urbana, smaltimento rifiuti e depurazione delle acque. Nel 2005 BAS, partecipata al 99,5% dal Comune di Bergamo, viene fusa per incorporazione in ASM Brescia SpA. La costituzione di A2A e successivi ed ulteriori riassetti societari collocano attualmente in A2A Ambiente tutte le attività dell Area Impianti Bergamo. L isola ecologica contigua al sito, a seguito della modifica societaria di luglio 2013, è rimasta nella responsabilità di Aprica SpA (Gruppo A2A) in quanto inquadrabile nell ambito della raccolta dei rifiuti urbani, appannaggio di tale società. 14

15 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 All interno dell Area Impianti Bergamo sono operativi: - l impianto di trattamento rifiuti e produzione di CDR/CSS (Linea CDR/CSS), che riceve i rifiuti della città di Bergamo e da altri comuni del territorio provinciale, messo in esercizio nel 1998; - l impianto di Termovalorizzazione alimentato a CDR/CSS, in parte prodotto all interno, entrato in funzione nel 2003 in sostituzione di un precedente impianto alimentato con rifiuti tal quali; - l impianto di produzione di calore per il teleriscaldamento, costituito da due nuove caldaie semplici alimentate con gas naturale, realizzato nel 2007 dove, in precedenza, sorgeva il vecchio impianto di termovalorizzazione. Nel 2012 il ciclo termico del termovalorizzatore è stato modificato incrementando la quota cogenerativa. In pieno assetto cogenerativo il termovalorizzatore è in grado di fornire fino a 25 MW di calore alla rete teleriscaldamento ai quali si aggiunge, per integrazione e soccorso, il calore prodotto dall impianto di generazione semplice, costruito nel Il processo Il rifiuto urbano non differenziato, dopo i controlli e la pesatura all ingresso, viene indirizzato alla Linea CDR/CSS. Qui, mediante un processo di essiccazione biologica e raffinazione, si produce Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR) destinato ad alimentare il Termovalorizzatore, e rifiuto essiccato che viene recuperato in altri impianti del gruppo. Da evidenziare che modifiche legislative apportate al D. Lgs. 152/06 introducono la definizione di Combustibile Solido Secondario (CSS) in sostituzione di quella di CDR. Tale definizione avrà effetto dalla naturale scadenza delle autorizzazioni in vigore. Il Termovalorizzatore, funzionante in assetto cogenerativo, produce energia elettrica e calore dalla combustione di CDR/CSS. Il calore viene ceduto alla rete di Teleriscaldamento della città di Bergamo. Il rifiuto proveniente da raccolta differenziata sul territorio, dalla piattaforma ecologica contigua e comunicante con il sito e conferito da privati, viene invece smistato nelle apposite aree dell impianto di stoccaggio, realizzato per ricevere le frazioni separate dei rifiuti prodotti nella città di Bergamo e per destinarle ad impianti di recupero, raggiunta la quantità necessaria per il carico ottimale. L impianto di produzione di calore per integrazione e soccorso al termovalorizzatore è costituito da due caldaie gemelle da 44 MW ognuna, alimentate a gas naturale, ed è parte integrante del sistema di distribuzione di calore cittadino. L impianto, entrato in funzione dal gennaio 2009, produce acqua surriscaldata immessa nella rete di teleriscaldamento della Città di Bergamo, in parte già realizzata ed in parte in fase di realizzazione ed estensione. Il diagramma di flusso seguente illustra schematicamente le operazioni che avvengono sul sito e la relazione fra i singoli impianti. Per maggiori dettagli nella descrizione del processo si rimanda alla Dichiarazione Ambientale

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17 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento La gestione ambientale 17

18 Area Impianti Bergamo 3. La gestione ambientale Al fine di una corretta gestione ambientale e per una precisa applicazione di quanto richiesto dal Regolamento EMAS, sono stati implementati Sistemi di Gestione Ambientale per i settori oggetto di registrazione. Per Sistema di Gestione Ambientale (SGA) si intende la parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali. Gli obiettivi del sistema di gestione ambientale sono principalmente tre: il rispetto della normativa applicabile e di quanto prescritto negli atti autorizzativi degli impianti la prevenzione dell inquinamento e il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali il progressivo miglioramento del Sistema di Gestione Ambientale, anche attraverso la definizione di specifici obiettivi da conseguire attraverso la pianificazione di un programma ambientale Il raggiungimento di tali scopi contempla quindi un controllo gestionale efficace ed efficiente, anche in coordinamento con progetti di natura non ambientale dell Organizzazione. Per fare ciò, il Regolamento EMAS prevede che un sistema di gestione ambientale sia impostato su un percorso di lavoro preciso, schematizzato nella seguente immagine definire la Politica Ambientale PLAN - valutare le problematiche ambientali per individuare aspetti ed impatti significativi - identificare e applicare la normativa ambientale cogente - definire il programma di miglioramento ambientale (obiettivi e traguardi ambientali) DO - definire risorse, ruoli e responsabilità - attuare attività di formazione, sensibilizzazione e comunicazione - assicurare una corretta gestione della documentazione e delle registrazioni - definire ed attuare le opportune modalità di lavoro e di risposta alle emergenze ACT - effettuare il riesame della direzione, ovvero la valutazione dell operatività e dell adeguatezza del SGA CHECK - definire ed attuare le attività di sorveglianza delle prestazioni ambientali - attuare le azioni correttive e preventive ove opportuno - organizzare attività di audit interno 18

19 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 L organizzazione per il Sistema di Gestione Ambientale Per assicurare la continuità dei SGA implementati nelle precedenti realtà societarie, il nuovo assetto organizzativo di A2A Ambiente è stato progettato al fine di individuare con modalità chiare e documentate ruoli, responsabilità chiave ed autorità. La Direzione ha provveduto a definire una struttura organizzativa funzionale dedicata alla gestione ambientale. Tale struttura, costituita per ogni Sistema di Gestione Ambientale implementato, è rappresentata nello schema seguente. A2A S.p.A. SOCIETÀ CAPOGRUPPO definisce e approva la Politica Integrata Qualità Ambiente Sicurezza del Gruppo A2A assume i ruoli di indirizzo, controllo e supporto consulenziale per le Società del Gruppo attua un periodico riesame di Gruppo A2A AMBIENTE (comitato di coordinamento QAS) recepisce e adotta la Politica di Gruppo, la inserisce nel proprio corpo normativo e la diffonde definisce e sottoscrive la propria Politica in ambito Qualità, Ambiente e Sicurezza individua i rischi e gli impatti sull ambiente derivanti dalle attività condotte e garantisce la loro corretta ed efficace gestione definisce e approva obiettivi, i traguardi e i programmi di azione e di miglioramento atti a mitigare e/o eliminare gli impatti ambientali garantisce l osservanza delle linee di indirizzo stabilite dal Gruppo nella definizione delle modalità operative e di monitoraggio delle attività, al fine di perseguire i propri obiettivi e lo sviluppo sostenibile stabilisce le attività da intraprendere per una corretta gestione ambientale e verifica la loro efficace attuazione attua un periodico riesame del sistema di gestione ambientale Unità operativa di Area (per la gestione operativa del sistema QAS) individua e valuta gli aspetti e gli impatti ambientali stabilisce e propone alla propria Direzione gli obiettivi e i programmi di miglioramento, coordinandone il programma attuativo decide in merito alle attività da intraprendere per una corretta gestione ambientale definisce i dettagli operativi e di monitoraggio delle attività attua un periodico riesame del sistema di gestione ambientale nell area di competenza 19

20 Area Impianti Bergamo La Direzione di A2A Ambiente, attraverso il Comitato di Coordinamento Qualità Ambiente e Sicurezza ha rilevanti responsabilità di indirizzo strategico e di decisione nel contesto della gestione ambientale. Definisce infatti i principi della politica, fissa gli obiettivi e decide i programmi di massima da perseguire, garantendo la conformità normativa e le risorse adeguate. Per quanto riguarda l Area Impianti Bergamo, i principi ambientali di riferimento sono stati recepiti nella documentazione di sistema e in particolare vengono resi operativi attraverso l attuazione di un programma di miglioramento (Traguardi e programmi dell area). Inoltre, la Direzione effettua periodicamente il riesame del Sistema di Gestione Ambientale al fine di verificarne l efficacia o di deliberarne le modalità di miglioramento. Per gestire in modo efficiente ed efficace il sistema di gestione ambientale, nei diversi ambiti gestionali e/o operativi, sono svolte riunioni operative di area, nel corso delle quali, con la competenza dei partecipanti, si definiscono le tematiche ambientali che devono essere tenute in considerazione nei singoli ambiti, si individuano i dettagli operativi delle stesse e si effettua il loro monitoraggio. partecipano alle riunioni operative di area i Responsabili delle funzioni coinvolte nelle attività connesse ai SGA nei singoli ambiti, i referenti dell unità organizzativa ASS di A2A Ambiente spa e altre funzioni eventualmente interessate ad alcune delle tematiche qualità, ambiente e sicurezza trattate nel corso delle riunioni (es. Formazione). 20

21 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 La Politica Ambientale Di seguito si riporta la politica ambientale della società. 21

22 Area Impianti Bergamo Certificazioni ottenute da A2A Ambiente A2A Ambiente aderisce volontariamente a Sistemi di Gestione per la Qualità, l Ambiente e la Sicurezza, ed ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: Certificazione UNI EN ISO 9001 per tutta la società Certificazione OHSAS per tutta la società Certificazione UNI EN ISO per : o o o o o o o o o Area Impianti Bergamo Termoutilizzatore di BS Discarica di Montichiari Discarica di Castenedolo Discarica di Castegnato (Bosco Sella) Discarica di Calcinato Discarica di Buffalora Piattaforma di Castenedolo Complesso impiantistico di via Codignole o Termovalorizzatore Silla 2 o o o o o o o Impianti Area Giussago Impianti Area Lacchiarella Impianti Area Corteolona Impianti Cavaglià Impianti Villafalletto Impianti Barengo Polo Gerenzano 22

23 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 L adesione al Regolamento EMAS in A2A Ambiente: SITI Area Impianti Bergamo Termoutilizzatore di Brescia Discarica di Montichiari Complesso impiantistico di Via Codignole, Brescia (iter in corso) Termovalorizzatore Silla 2 Impianti Area Giussago Impianti Area Lacchiarella Impianti Area Corteolona Impianti Cavaglià Impianti Villafalletto Impianti Barengo Indirizzo Via Goltara, 23 Bergamo Via Malta, 25/R - Brescia Via Segalina a Sera Località Rò Montichiari (BS) Via Codignole 32 f/g Brescia Via Silla, Milano Località Cascina Darsena Giussago (PV) Località Cascina Maggiore Giussago (PV) Località Cascina Maggiore Lacchiarella (MI) Località Manzola Fornace Corteolona (PV) Via della Mandria Cavaglià (BI) Località Cascina delle Formiche Villafalletto (CN) Località Solarolo Barengo (NO) 23

24 4 I rapporti con la comunità 24

25 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento I rapporti con la comunità In linea con i principi ispiratori del Regolamento EMAS, i rapporti con le comunità locali hanno sempre rivestito una grande importanza per l Organizzazione. Condividere con i propri interlocutori l impegno verso il miglioramento ambientale e le modalità adottate per gestire le attività che hanno una potenziale ricaduta sull ambiente è sinonimo di integrazione tra una realtà produttiva come quella dell Area Impianti Bergamo e la comunità locale. Maggiori dettagli sull argomento sono contenuti nella Dichiarazione Ambientale 2013, alla quale si rimanda per eventuali approfondimenti. Rapporti con i cittadini Nel 2013 sono state svolte complessivamente 23 visite guidate agli impianti, con un numero di visitatori pari a 781 (di cui 60 insegnanti). Per la maggior parte si tratta di visite da parte di scolaresche della scuola secondaria media e superiore ed in parte minore (5%) di studenti o ricercatori universitari e di cittadini (10%). Gli accordi con gli Enti L Area Impianti Bergamo nel 2013 non è stata oggetto di visite da parte degli enti di controllo. Gestione dei reclami I reclami e le segnalazioni vengono gestiti direttamente da Grandi Impianti Ambiente Area Bergamo. Nell anno 2013 è pervenuto un reclamo telefonico, al quale è stato dato riscontro lo stesso giorno del ricevimento. 25

26 5 La conformità legislativa 26

27 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento La conformità legislativa Il rispetto della normativa ambientale applicabile e delle prescrizioni contenute negli atti autorizzativi, oltre ad essere un prerequisito indispensabile richiesto dal Regolamento EMAS, costituisce il più importante principio sancito nel documento della Politica Ambientale ed il primo obiettivo che l Organizzazione dell Area Impianti Bergamo si pone. Al fine di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni normative ed autorizzative ambientali applicabili, sono stati predisposti opportuni strumenti e modalità atti ad assicurare l aggiornamento normativo ed il controllo delle prescrizioni applicabili. In particolare, è stato fatto un importante lavoro di individuazione ed analisi delle modalità gestionali adottate, prima della fusione, dalle precedenti realtà del Gruppo A2A ai fini della conformità legislativa, a seguito del quale è stato tracciato, per A2A, un modello del processo di gestione degli aspetti cogenti che mantenesse validi i punti di forza dei precedenti sistemi che si erano consolidati nelle diverse realtà. La normativa applicabile e le autorizzazioni ottenute Autorizzazione Integrata Ambientale La AIA vigente, Determinazione Dirigenziale della Provincia di Bergamo n del 21/11/12, modifica del precedente Decreto della Regione Lombardia n del 21/9/07 integrato e volturato con Decreto della Regione Lombardia n del 19/8/08, comprende tutte le autorizzazioni relative ad emissioni, scarichi e trattamento rifiuti relative alle attività ed agli impianti del Sito. Autorizzazione alle emissioni di gas serra Con Delibera 28/2013 l autorità competente, nel confermare l esclusione dal campo di applicazione della Direttiva 2003/87/CE il Termoutilizzatore di Bergamo, ha revocato contestualmente anche l esistente autorizzazione alle emissioni di gas serra n rilasciata all Impianto di produzione calore per il Teleriscaldamento. Certificati Prevenzione Incendi Sono presenti due distinti CPI : CPI relativo all area di stoccaggio, alla Linea CDR/CSS ed alla Centrale del teleriscaldamento, rilasciato con pratica n , rinnovato l ultima volta in data 9/5/11 con validità anni 3, per l attività n. 88 dell elenco di cui al D.M. 16/2/82, inclusivo anche delle attività n. 18, 46, 64, 88, 91 CPI relativo al termovalorizzatore, rilasciato con pratica n e con validità dal 28/9/11 al 28/9/14 per l attività n. 91 dell elenco di cui al D.M. 16/2/82, inclusivo anche delle attività n. 2, 46,

28 6 Gli aspetti ambientali e la loro gestione 28

29 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento Gli aspetti ambientali e la loro gestione L identificazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali In base a quanto previsto dalla norma ISO e dal Regolamento EMAS, sono state definite le modalità operative da seguire per l individuazione degli aspetti ambientali e per la valutazione della loro significatività. In particolare il processo di analisi è stato articolato in diverse fasi: identificazione dei processi inquadramento territoriale ed ambientale identificazione degli aspetti ambientali, suddivisi tra: aspetti diretti, su cui si ha un controllo gestionale totale aspetti indiretti su cui si ha un controllo gestionale parziale identificazione degli impatti ambientali connessi agli aspetti valutazione della significatività dell impatto o degli impatti ambientali relativi ad ogni aspetto ambientale. Gli aspetti ambientali identificati per l Area Impianti Bergamo sono prevalentemente di tipo diretto, essendo quelli indiretti essenzialmente limitati alle attività di trasporto di rifiuti e materiali verso e dal sito e ad eventuali impatti in sito derivanti dall affidamento a ditte esterne di attività manutentive. Nella tabella che segue sono identificati gli aspetti ambientali valutati, in correlazione con gli indicatori chiave proposti dal Regolamento EMAS, oltre che la loro pertinenza e significatività riscontrata presso il sito. INDICATORI CHIAVE ex REG. EMAS ASPETTI AMBIENTALI CORRELATI VALUTATI PERTINENZA SIGNIFICATIVITA E efficienza energetica consumo di risorse utilizzo di combustibili consumo di risorse autoconsumi energetici significativo significativo efficienza dei materiali consumo di risorse utilizzo di materie prime presenza di PCB significativo non pertinente consumo di risorse utilizzo di acqua significativo acqua protezione del suolo, delle falde e dei corsi d acqua significativo rifiuti rifiuti significativo biodiversità impatto visivo non significativo 29

30 Area Impianti Bergamo INDICATORI CHIAVE ex REG. EMAS ASPETTI AMBIENTALI CORRELATI VALUTATI PERTINENZA SIGNIFICATIVITA E emissioni in atmosfera significativo traffico non significativo rumore significativo emissioni odore amianto significativo non pertinente presenza di sostanze lesive dell ozono non pertinente rischio di incidenti rilevanti non pertinente campi elettromagnetici di bassa frequenza non significativo Consumo di risorse Utilizzo di combustibili: il CDR/CSS Il CDR, ora denominato CSS (combustibile solido secondario), è un combustibile derivato dai rifiuti ed è il principale combustibile utilizzato dal termovalorizzatore per la cogenerazione di energia elettrica e calore. Una quota di esso è prodotto dalla Linea CDR/CSS (Impianto di bioessiccazione), la restante parte arriva da fornitori esterni. I grafici che seguono riportano i consumi di combustibile (CDR/CSS) nonché l energia elettrica e termica prodotta negli ultimi sei anni. 30

31 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 L utilizzo di CDR/CSS consente di risparmiare combustibile fossile tradizionale (olio combustibile, carbone, ecc.). L indicatore delle Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) risparmiate viene calcolato con una metodologia unificata per tutto il Gruppo A2A, valutando il quantitativo di combustibili fossili che sarebbe necessario per produrre le stesse quantità di elettricità e calore generate dal Termovalorizzatore con sistemi di produzione convenzionali; dal computo viene ovviamente sottratto il contributo del metano utilizzato per i bruciatori ausiliari. 31

32 Area Impianti Bergamo Come riferimento per la produzione elettrica viene considerato il parco energetico nazionale (Deliberazione AEEG EEN 3/08; consumo rappresentativo del parco termoelettrico nazionale 0, tep/kwh) e per il calore il rendimento medio delle caldaie industriali (80%). Nel 2013 sono state complessivamente risparmiate Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP). L utilizzo di combustibile derivato dai rifiuti consente anche di diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera se confrontato con lo smaltimento in discarica, dove il processo fermentativo anaerobico del rifiuto produce metano, gas che ha un effetto serra pari a ben 25 volte l anidride carbonica. Nel 2013, attraverso il termovalorizzatore, sono state evitate tonnellate di CO2. Nel complesso, tenuto conto che la produzione di calore tramite il termovalorizzatore ha evitato che lo stesso fosse prodotto tramite caldaie a metano ed a gasolio, il territorio ha beneficiato di ulteriori tonnellate di CO2, per un totale di Produzione di CDR/CSS La Linea CDR/CSS trasforma tutti i rifiuti solidi urbani in arrivo all impianto in combustibile bioessiccato. Dopo una ulteriore fase di vagliatura e raffinazione, una parte di esso viene trasformato in CDR/CSS. Il CDR/CSS prodotto viene utilizzato dal Termovalorizzatore che, funzionando con la tecnologia del letto fluido, è particolarmente sensibile alla presenza di impurezze metalliche ed alle caratteristiche di omogeneità del combustibile, mentre il rifiuto bioessiccato, non raffinato, viene avviato al recupero mediante termovalorizzazione in altri impianti del Gruppo. La ripartizione fra le due frazioni ottenibili dalla Linea CDR/CSS dipende da un programma di allocazione ottimale dei combustibili derivati da rifiuti all interno della società e del Gruppo e dalla reperibilità di CDR/CSS di qualità sul mercato. Dal 2010 il rifiuto bioessiccato viene inviato esclusivamente ad impianti di recupero energetico.. Il sottovaglio proveniente dal processo di raffinazione, precedentemente smaltito in discarica, viene ora avviato a recupero energetico in altri impianti. Dal processo di raffinazione si ottiene oltre al sottovaglio anche una frazione metallica che viene recuperata. Rispetto al rifiuto complessivo trattato il rifiuto recuperato si attesta solitamente attorno al 70-80% poiché la rimanente parte è costituita dalla perdita di peso per essiccazione biologica (si veda grafico dell efficienza) che si aggira solitamente dal 15 al 25%. Questo valore negli anni sta registrando una lenta, ma progressiva, diminuzione in relazione all incremento nelle fasi di raccolta sul territorio della frazione organica. 32

33 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento

34 Area Impianti Bergamo Nel grafico sottostante viene invece mostrato l andamento del rapporto tra le diverse tipologie di rifiuti prodotti a valle del processo ed i rifiuti trattati. L incremento della produzione specifica di bioessiccato nel 2012 è generata dalle fermate per manutenzione straordinaria della linea di raffinazione dell impianto CDR e del termovalorizzatore alimentato a CDR/CSS. Nel 2013 si è ripreso il normale esercizio dell impianto. 34

35 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Qualità e caratteristiche del CDR/CSS Utilizzare un combustibile di elevata qualità garantisce una migliore operatività dell impianto a letto fluido e continuità di funzionamento nonché un basso contenuto di sostanze che hanno influenza sulle successive emissioni. Il CDR/CSS utilizzato prodotto nel sito proviene dal trattamento di rifiuti di origine urbana e le sue caratteristiche vengono monitorate con analisi e controlli settimanali che ne stabiliscono la rispondenza ai parametri specifici stabiliti dalla normativa. Di seguito si riporta la composizione media del combustibile prodotto nel Analisi media CDR PARAMETRI Limiti di riferimento Umidità 25,0 % in massa P.C.I (min.) kj/kg Ceneri 20 % s.s Cloro 0,9 % in massa 0,4 0,5 Zolfo 0,6 % in massa 0,2 0,2 Piombo volatile 200 mg/kg s.s Rame (solubile) 300 mg/kg s.s. 3 2 Manganese 400 mg/kg s.s Cromo 100 mg/kg s.s Nichel 40 mg/kg s.s Arsenico 9 mg/kg s.s. 5 3 Cadmio + mercurio 7 mg/kg s.s. 1 2 Per quanto riguarda il combustibile di provenienza esterna i controlli sono ancor più stringenti ed includono ispezioni dell impianto del fornitore, il quale deve fornire garanzie sul processo produttivo, sulla provenienza del rifiuto ivi trattato (di tipo prevalentemente urbano), oltre ai consueti e rigorosi controlli analitici; vengono inoltre eseguiti controlli indipendenti sulla effettiva qualità del combustibile fornito. Tutto ciò costituisce il cosiddetto processo di Omologa del CDR/CSS fornito. Di seguito si riporta la composizione media del CDR/CSS utilizzato dal termovalorizzatore e i valori puntuali del potere calorifico inferiore rilevati dai rapporti analitici. 35

36 Area Impianti Bergamo Analisi media CDR/CSS utilizzato dal termovalorizzatore Parametro 2013 Limiti Umidità 17 25,0 % in massa P.C.I kj/kg (min.) Ceneri % s.s. Cloro 0,5 0,9 % in massa Zolfo 0,2 0,6 % in massa Piombo volatile mg/kg s.s. Rame (solubile) mg/kg s.s. Manganese mg/kg s.s. Cromo mg/kg s.s. Nichel mg/kg s.s. Arsenico 3 9 mg/kg s.s. Cadmio + mercurio 2 7 mg/kg s.s. Valori del P.C.I. del CDR/CSS utilizzato dal termovalorizzatore Date campione kj/kg 02/01/ /01/ /01/ /01/ /02/ /09/ /09/ /09/ /10/ /10/ /10/ /11/ /11/ /11/ /11/ /12/ /12/ /12/ /12/ Gas naturale e altri combustibili Il Termovalorizzatore, come accennato, consuma modeste quantità di gas naturale per i bruciatori ausiliari e per il surriscaldatore dei fumi. Il gas naturale è altresì utilizzato nell impianto di produzione calore per teleriscaldamento. 36

37 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 I consumi di gas naturale relativi al termovalorizzatore sono riportati nel bilancio ambientale a fine documento (cap. 8). L andamento del consumo risente evidentemente di fattori quali la progressiva estensione della rete e delle utenze servite (il cui effetto produce un aumento della domanda di calore e quindi del consumo di gas), ma anche dell avvio, nel 2012, della cogenerazione nell impianto di termovalorizzazione (il cui primo effetto ha prodotto un riduzione in quanto la richiesta di calore della rete viene in prima istanza fornita dal termovalorizzatore ed integrata, ove necessario, dall impianto di produzione calore). Di seguito si riportano i consumi: Centrale termica Goltara consumi di gas naturale (ksm 3 ) La Linea CDR/CSS ed il Termovalorizzatore, infine, hanno un consumo quasi trascurabile di gasolio (circa 350 litri all anno), utilizzato per le prove di accensione dei gruppi elettrogeni di emergenza, mentre è apprezzabile il gasolio utilizzato per il rifornimento dei mezzi d opera utilizzati per lo stoccaggio e gli altri impianti del sito: Stoccaggio e logistica interna consumi di gasolio (t) ,9 48,0 40,6 30,8 41,5 30,8 Autoconsumi energetici Consumi energetici del Termovalorizzatore Tra i fattori che influenzano in modo significativo l efficienza energetica dell impianto, oltre al rendimento vi sono anche i consumi elettrici, dovuti all inevitabile impiego di energia elettrica, in parte autoprodotta ed in parte proveniente da rete, per il funzionamento delle macchine elettriche (pompe e ventilatori principalmente). Per il contenimento dei consumi, i principali macchinari dell impianto sono dotati di motori alimentati a frequenza variabile, controllati da un efficace sistema di automazione che ne ottimizza il funzionamento. 37

38 Area Impianti Bergamo I consumi sono sostanzialmente proporzionali all energia elettrica e termica prodotta. Dal 2012 il bilancio finale tra autoconsumi ed energia prodotta ha avuto un significativo miglioramento in quanto, a parità di prelievo di energia per autoconsumi, il denominatore si incrementa della quota parte di energia termica dovuta alla cogenerazione. L energia prodotta del Termovalorizzatore, a denominatore di tutti gli indicatori specifici, è stata calcolata sommando l energia elettrica all energia termica moltiplicata per un fattore di conversione pari a 0,42. Tale fattore di conversione è riportato nel documento della Commissione Europea Integrated Pollution Prevention and Control Reference Document on the Best Available Techniques for Waste Inceneration, capitolo 3.5.3, dell agosto 2006, ed anche nella Direttiva CEE/CEEA/CE n 98 del 19/11/2008 e nell All. C alla parte IV titolo I del 152/2006 e s.m.i. Consumi di energia della Linea CDR/CSS L impianto di produzione del rifiuto essiccato/cdr richiede apprezzabili quantitativi di energia elettrica, forza motrice delle macchine. Dopo una crescita nel dei consumi specifici (kwh/t rifiuto), in parte sovrastimata per problemi di scorporo delle misure effettuate da diverso contatore, dovuta ad un riassetto e potenziamento del sistema di aspirazione dell aria, si assiste dal 2011 ad una consistente diminuzione di tali consumi generata alla sostituzione dei ventilatori con altri più efficienti comandati tramite inverter. Il lieve incremento registrato nel 2013 è dovuto all evidente aumento della quantità di CDR/CSS prodotto a valle del processo di raffinazione del bioessiccato, e quindi all incremento delle ore di funzionamento dei macchinari alimentati ad energia elettrica. Si veda a tale proposito il grafico di seguito riportato. 38

39 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Utilizzo di materie prime Il consumo prevalente di prodotti chimici è dovuto alla sezione di trattamento delle emissioni gassose del Termovalorizzatore ed all impianto di produzione di acqua demineralizzata mediante scambio ionico. In particolare vengono utilizzati: dolomite, addizionata alla sabbia del letto fluido per effettuare un primo abbattimento dello zolfo ed aumentare la temperatura di fusione della massa fluida sabbia, per il reintegro del letto fluidizzato bicarbonato di sodio, come reagente per l abbattimento dell anidride solforosa e dell acido cloridrico presente nei fumi di combustione carbone attivo, allo scopo di adsorbire i metalli ed i microinquinanti organici dei fumi ammoniaca in soluzione acquosa al 24,5%, per l abbattimento degli NO X all interno del reattore catalitico acido cloridrico e idrossido di sodio (soda caustica), reagenti per la rigenerazione delle resine a scambio ionico dell impianto di produzione dell acqua demineralizzata Nel grafico che segue viene riportato il consumo specifico di questi prodotti, riferito cioè all unità di energia (elettrica + termica corretta) prodotta dal Termovalorizzatore. Vengono inoltre consumate in misura minore altre sostanze quali gli oli minerali per la lubrificazione delle parti meccaniche ed additivi per il condizionamento delle acque di processo. 39

40 Area Impianti Bergamo La Linea CDR/CSS ha un consumo di sostanze chimiche molto limitato; per le quantità dei prodotti chimici si veda il bilancio ambientale in allegato. Utilizzo di acqua Il processo di produzione di energia elettrica in centrali termoelettriche richiede, nei processi tradizionali, grandi quantitativi di acqua di raffreddamento, necessaria a condensare il vapore in uscita dalle turbine e a chiudere il ciclo termodinamico. La soluzione adottata presso l Area Impianti Bergamo, è invece particolarmente vantaggiosa per l ambiente in quanto, qualora non ceduto alla rete di teleriscaldamento (per esempio nei periodi e nelle fasce in cui la richiesta dell utenza è bassa) il calore da smaltire viene utilizzato per riscaldare in maniera controllata l acqua della vasca di postnitrificazione del vicino depuratore UNIACQUE, utilizzando pertanto acqua parzialmente depurata che poi ritorna all impianto di depurazione per completare il processo. Grazie a questo sistema il consumo specifico di acqua primaria del Termovalorizzatore si riduce alla generazione di acqua demineralizzata per alimento caldaia. Si veda a questo proposito il grafico del consumo specifico di acqua, riferito cioè al GWh prodotto; l andamento del consumo specifico è determinato da un progressivo miglioramento della consuntivazione dei consumi reali (si veda il corrispondente traguardo ambientale relativo all installazione dei contatori in varie parti d impianto). 40

41 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Il consumo specifico di acqua della Linea CDR/CSS è invece espresso per tonnellata di rifiuto trattato. Gli utilizzi principali d impianto sono dovuti al rabbocco dello scrubber (lavaggio aria trattata), umidificazione biofiltri ed alla nebulizzazione come barriera antimosche nei portali di accesso dei mezzi. Nel 2013 si è rilevata una piccola perdita sulla rete di alimentazione alla quale va ricondotta la leggera flessione in crescita. 41

42 Area Impianti Bergamo L approvvigionamento idrico deriva unicamente da acquedotto. Il risparmio idrico conseguito riutilizzando le acque meteoriche per il riempimento della vasca antincendio e l alimentazione del relativo impianto ha portato una riduzione dei consumi negli ultimi anni. I valori dei consumi assoluti sono riportati in allegato (bilancio ambientale). Protezione del suolo, delle falde e dei corsi d acqua La rete di raccolta delle acque All interno dell Area Impianti Bergamo si producono diverse tipologie di acque reflue, raccolte in reti distinte in relazione alla loro provenienza ed al potenziale carico inquinante. In primo luogo le acque reflue sono suddivisibili in acque nere provenienti dai servizi igienici, acque reflue di processo ed acque meteoriche. Per una panoramica completa della rete di raccolta e trattamento si veda lo schema grafico riassuntivo sotto riportato al quale fare riferimento. I principali flussi idrici sono i seguenti: acque nere servizi igienici acque reflue demineralizzatore acque da zona di trasbordo rifiuti da igiene del suolo (terre da spazzamento stradale) acque reflue da Linea CDR/CSS ed impianto di stoccaggio acque meteoriche 42

43 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Scarichi idrici e monitoraggio falda Rete di raccolta acque reflue Le uniche acque in uscita dall Area Impianti Bergamo sono quelle meteoriche di seconda pioggia il cui scarico è previsto dall Autorizzazione Integrata Ambientale. Tutte le restanti acque vengono consegnate al Depuratore UNIACQUE per essere trattate insieme ai reflui fognari cittadini. Per assicurare la compatibilità dei reflui col depuratore, sono stati fissati dei limiti contrattuali per i principali parametri chimici, il cui rispetto è verificato da periodici campionamenti (almeno annuali) ed analisi. A questo proposito si riportano le analisi dei campioni prelevati dalla vasca di rilancio SN2 negli ultimi 5 anni. Evidenziamo che non si tratta di uno scarico ma di un trasferimento a terzi per il trattamento dei reflui del sito. I valori di riferimento per i parametri segnalati da un asterisco, nella tabella successiva, sono stati concordati col Gestore ed aggiornati nell accordo quadro nel

44 Area Impianti Bergamo Vasca SN2 (Pozzetto Vezzani) - analisi chimiche PARAMETRO U. di m. 28/04/ /04/2009 media 2010 media /06/ /06/2013 Limiti alla consegna ingresso depuratore* ph unità di ph 7,5 7,3 7,8 7,3 8,1 7,7 5,5-9,5 COD mg/l * BOD mg/l * CONDUCIBILITA' µs/cm SOLIDI SOSPESI TOTALI mg/l * AZOTO AMMONIACALE mg/l NH4 90,2 22,7 85, * AZOTO NITROSO mg/l N-NO2 5,6 1,3 3,0 10 <0,15 0,86 15* AZOTO NITRICO mg/l N-NO <0, * AZOTO TOT mg/l N tot ,00 - ALLUMINIO mg/l 0, ,2 <0,1 2 ARSENICO mg/l <0,003 <0, <0,05 <0,05 0,5 BORO mg/l <0,2 <0,2 - - <0,20 0,11 4 CADMIO mg/l <0,007 0,002 0,002 <0,002 <0,002 <0,002 0,02 CROMO VI mg/l <0,02 <0,03 0,03 0,03 <0,03 <0,03 0,2 CROMO TOT mg/l <0,1 <0,2 0,2 <0,2 <0,2 <0,2 4 MERCURIO mg/l <0,0006 <0, <0,001 <0,001 0,005 MANGANESE mg/l 0,18 0,4 - - <0,2 <0,2 4 NICHEL mg/l <0,2 <0,2 0,2 <0,2 <0,2 <0,2 4 PIOMBO mg/l <0,05 0,1 0,02 <0,02 0,03 <0,02 0,3 RAME mg/l <0,03 0,14 0,02 <0,01 0,05 <0,01 0,4 FOSFORO TOT mg/l 0,7 1,1 0,9 1,27 1,03 0,16 100* ZINCO mg/l <0,3 0,34 0,15 0,07 0,27 <0,05 1 FERRO mg/l 0, ,28 0,21 4 TENSIOATTIVI ANIONICI mg/l 0,05 0,26 0,4 0,53 0,60 1,00 TENSIOATTIVI NON IONICI mg/l <0,5 <0,2 0,2 0,30 0,30 0,30 TENSIOATTIVI TOTALI mg/l 0,05 <0,4 0,5 0,87 0,80 1,30 20* SOLFATI mg/l 81 < <25 < CLORURI mg/l <25 < CIANURI mg/l 0,04 <0,01 0,01 - <0,01 <0,01 1 GRASSI ED OLI VEG./ANIM. mg/l <2 5,6 3,5 2,33 7,60 2,50 40 IDROCARBURI TOTALI mg/l <0,01 1,2 0,7 2,23 6,80 2,50 10 * i valori accettabili sono quelli della normativa vigente per lo scarico in fognatura (Tab 3 All. 5 parte III Dlgs 152/06), ad esclusione dei parametri derogati in quanto trattabili dal depuratore e contrassegnati da un asterisco Viene campionata ed analizzata inoltre, in corrispondenza di eventi meteorici, l acqua di seconda pioggia che defluisce al Torrente Morletta. Nella pagina che segue si riportano le ultime analisi effettuate che ne mostrano la sostanziale conformità ai parametri previsti dalla normativa sugli scarichi in corpo idrico superficiale. Il supero di zinco nel campione 2012, metallo ubiquitario facilmente rinvenibile nelle acque di dilavamento di piazzali (industriali e no), non si è più verificato nel successivo ricampionamento ed è da considerarsi occasionale. 44

45 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Scarico acque di seconda pioggia al Vaso Morletta Parametro u. di m. 22/05/ /04/ /05/ /06/ /11/ /04/2013 ph unità di ph 7,2 7,1 6,5 7,1 6,8 7,3 5,5-9,5 COD mg/l < BOD mg/l 9 <5 5 <5 10 <5 40 CONDUCIBILITA' µs/cm SOLIDI SOSPESI TOTALI mg/l 11, ,5 3, ,4 80 AZOTO AMMONIACALE mg/l NH4 4,1 <0,5 <1 <1 <1 <1 15 AZOTO NITROSO mg/l N-NO2 <0,1 <0,1 <0,15 0,29 0,18 <0,15 0,6 AZOTO NITRICO mg/l N-NO3 0,9 1,0 0,8 0,9 1,4 0,9 20 AZOTO TOT mg/l N tot 8,7 2,01 1 1, ALLUMINIO mg/l 0,49 - <0,1 0,32 <0,1 <0,1 1 ARSENICO mg/l <0,002 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 0,05 BORO mg/l 0,030 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,20 2 CADMIO mg/l <0,0005 <0,002 <0,002 <0,002 <0,002 <0,002 0,02 CROMO VI mg/l <0,03 - <0,03 <0,03 <0,03 <0,03 0,2 CROMO TOT mg/l 0,008 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 2 MANGANESE mg/l 0,03 <0,2 <0,2 <0,2 1,45 <0,2 2 MERCURIO mg/l <0,002 <0,001 <0,01 <0,001 <0,001 <0,001 0,005 NICHEL mg/l <0,002 <0,2 <0,001 <0,2 <0,2 <0,02 2 PIOMBO mg/l 0,023 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 0,2 RAME mg/l 0,042 0,030 <0,01 0,020 <0,01 <0,01 0,1 FOSFORO TOT mg/l 0,28 <0,5 <0,1 <0,1 0,1 0,28 10 ZINCO mg/l 0,25 0,39 <0,05 0,09 0,79 0,36 0,5 FERRO mg/l 0,68 1,99 <0,2 0,41 0,55 <0,2 2 TENSIOATTIVI ANIONICI mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 0,2 - - TENSIOATTIVI NON IONICI mg/l <0,3 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 - - TENSIOATTIVI TOTALI mg/l <0,5 <0,5 <0,4 <0,5 <0,4 <0,40 2 SOLFATI mg/l <40 13,4 13,5 <25 10,4 < CLORURI mg/l <25 14 < CIANURI mg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,5 GRASSI ED OLI VEG./ANIM. mg/l <0,5 4,8 <0,5 0,5 2 <1,0 20 IDROCARBURI TOTALI mg/l <1 <1 <0,5 <0,5 <1 <1,0 5 Limiti allo scarico in corpo idrico superficiale (Tab 3 All. 5 parte III Dlgs 152/06) La falda idrica viene monitorata annualmente tramite l utilizzo di 3 piezometri. In relazione alla presenza di alcuni contaminanti nelle acque di falda, diffusamente riscontrata in un ampia fascia pedemontana della Provincia di Bergamo ed anche nel solo piezometro posto all estremo margine sudovest dell Area Impianti, dopo tempestiva informazione trasmessa agli enti di controllo sono stati attivati specifici approfondimenti di indagine gestiti con il coordinamento e la supervisione degli stessi enti. 45

46 Area Impianti Bergamo Emissioni in atmosfera Emissioni del termovalorizzatore Grande attenzione viene posta sia ai sistemi ed alle tecnologie per il contenimento e successivo abbattimento delle emissioni, sia alle tecniche ed ai protocolli di monitoraggio e controllo dei parametri chimici e chimico fisici che le caratterizzano. A tale proposito l efficace sistema di contenimento/abbattimento delle emissioni del Termovalorizzatore lavora su più livelli: controllo del processo e della temperatura di combustione: minimizza la formazione di prodotti indesiderati neutralizzazione dell anidride solforosa nel letto fluido con l utilizzo di dolomite in fase di combustione neutralizzazione gas acidi e adsorbimento microinquinanti con l iniezione di bicarbonato di sodio e carbone attivo nella sezione di trattamento fumi. filtro depolveratore e filtro reattore per l abbattimento delle ceneri volanti ed il completamento della neutralizzazione dei fumi abbattimento catalitico degli ossidi di azoto (NO x ) mediante l iniezione di ammoniaca e formazione di azoto gassoso Monitoraggio e controllo Il termovalorizzatore è dotato di un complesso sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni denominato SME (Sistema Monitoraggio Emissioni); le apparecchiature installate sono due: una prima e una in riserva che subentra nel caso di guasto della principale. Per i parametri non monitorabili da strumentazione in continuo quali i microinquinanti, sono previsti periodicamente prelievi ed analisi specifiche in discontinuo. Si evidenzia che dalla messa in esercizio dell impianto non si è mai superato il valore limite previsto sia della media semi oraria che giornaliera. Emissioni specifiche Un utile indicatore di efficienza dei sistemi di contenimento e abbattimento delle emissioni è costituito dalle emissioni specifiche, emissioni riferite cioè all unità di energia prodotta. Nel grafico successivo si riportano le emissioni specifiche espresse in grammi/kwh prodotto (Elettrico + termico corretto). Si noti il trend migliorativo dovuto alla contemporanea produzione di energia elettrica e calore utile dal 2012 (cogenerazione). 46

47 Dichiarazione Ambientale Aggiornamento 2014 Emissioni annuali I limiti di legge riportati nei grafici e tabelle seguenti sono previsti dalla normativa vigente e dagli atti autorizzativi dell impianto. I dati presentati si riferiscono alla media mensile dei valori semiorari di concentrazione delle emissioni nei fumi. Tutti i valori mostrati nei grafici seguenti sono misurati convenzionalmente a fumi secchi e normalizzati all 11% di O 2 ed ad una temperatura di 273 K. 47

48 Area Impianti Bergamo Termovalorizzatore: emissioni annuali -II HCl (limite 10) HF (limite 1) SO2 (limite 50) COT (limite 10) mg/nm3 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 3,7 3,7 3,5 3,6 3,4 3,11 0,1 0,01 0,5 0,01 0,01 0,7 0,01 0,01 0,6 0,06 0,01 0,2 0,1 0,0 0,4 0,01 0,06 0,

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