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1 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009

2 UniCredit S.p.A Sede Sociale: Roma, via A. Specchi, 16 Direzione Generale: Milano, Piazza Cordusio Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, codice fiscale e partita IVA n Iscritta all Albo delle Banche Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredito Italiano Albo dei Gruppi Bancari cod Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capitale sociale: euro ,00 interamente versato

3 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009

4 Cariche sociali e Società di revisione al 31 marzo 2009 Consiglio di Amministrazione Dieter Rampl Presidente Gianfranco Gutty Vice Presidente Vicario Franco Bellei Berardino Libonati Fabrizio Palenzona Anthony Wyand Vice Presidenti Alessandro Profumo Amministratore Delegato Manfred Bischoff Vincenzo Calandra Buonaura Enrico Tommaso Cucchiani Donato Fontanesi Francesco Giacomin Piero Gnudi Friedrich Kadrnoska Max Dietrich Kley Marianna Li Calzi Salvatore Ligresti Luigi Maramotti Antonio Maria Marocco Carlo Pesenti Hans-Jürgen Schinzler Nikolaus von Bomhard Franz Zwickl Consiglieri Lorenzo Lampiano Segretario Collegio Sindacale Giorgio Loli Presidente Gian Luigi Francardo Siegfried Mayr Aldo Milanese Vincenzo Nicastro Sindaci Effettivi Massimo Livatino Giuseppe Verrascina Sindaci Supplenti KPMG S.p.A. Società di revisione Ranieri de Marchis Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 2 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

5 Cariche sociali e Società di revisione al 29 aprile 2009 Consiglio di Amministrazione Dieter Rampl Presidente Luigi Castelletti Vice Presidente Vicario Farhat Omar Bengdara Vincenzo Calandra Buonaura Fabrizio Palenzona Vice Presidenti Alessandro Profumo Amministratore Delegato Giovanni Belluzzi Manfred Bischoff Enrico Tommaso Cucchiani Donato Fontanesi Francesco Giacomin Piero Gnudi Friedrich Kadrnoska Marianna Li Calzi Salvatore Ligresti Luigi Maramotti Antonio Maria Marocco Carlo Pesenti Lucrezia Reichlin Hans-Jürgen Schinzler Theodor Waigel Anthony Wyand Franz Zwickl Consiglieri Lorenzo Lampiano Segretario Collegio Sindacale Giorgio Loli Presidente Gian Luigi Francardo Siegfried Mayr Aldo Milanese Vincenzo Nicastro Sindaci Effettivi Massimo Livatino Giuseppe Verrascina Sindaci Supplenti KPMG S.p.A. Società di revisione Marina Natale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

6 «Lunedì mattina: il mio viso sorridente e la certezza di essere la persona giusta al posto giusto. Di fronte alla mia scrivania c è un cartello che mi ricorda i miei clienti: SERVIMI NEL MODO IN CUI VUOI CHE IO TI SERVA. È la regola d oro del mio impegno, che mi ha dato la forza e la passione per lavorare ogni giorno degli ultimi dieci anni.» Agnieszka Kuk Polonia Paolo Massola Romania «Spesso, alla fine di una dura giornata di lavoro, ci sentiamo scoraggiati e stanchi e cerchiamo di dare un senso a tutto questo. Spesso non abbiamo bisogno di cercare molto lontano, perché è lì, nella nostra casella di posta: un messaggio da parte di un collega sconosciuto che ha per oggetto Grazie per il tuo aiuto.»

7 Indice Resoconto intermedio di gestione consolidato Introduzione 6 Nota al resoconto intermedio di gestione 6 Riclassificazione di alcuni strumenti finanziari 7 Principali dati del Gruppo 9 Schemi di bilancio riclassificati 10 Stato Patrimoniale 10 Conto Economico 11 Evoluzione trimestrale 12 Stato Patrimoniale 12 Conto Economico 13 Relazione sull andamento della gestione 14 Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari 14 Scenario Internazionale 14 USA/Eurozona/Italia 14 Paesi CEE 15 Contesto bancario e mercati finanziari 16 Principali risultati e performance del periodo 18 Capital and Value Management 22 Contributo delle Divisioni ai risultati di Gruppo 24 Retail 25 Corporate 29 Private Banking 34 Asset Management 37 Markets & Investment Banking 40 Area CEE e Poland s Markets 45 CEE 46 Poland s Markets 50 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione 52 Nota informativa 54 Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 55 Avvertenze Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: linea (-) quando il fenomeno non esiste; due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa dell ordine minimo considerato o risultano comunque non signifi cativi; n.d. quando il dato non è disponibile; Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

8 Resoconto intermedio di gestione consolidato Introduzione Nota al Resoconto intermedio di gestione Aspetti generali Il presente resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2009 è stato predisposto in forma consolidata, in base alle disposizioni dell art. 154 ter del Testo Unico della Finanza introdotto dal decreto legilativo n. 195/07 in attuazione alla direttiva comunitaria 204/109/CE in materia di informativa periodica ed è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, così come descritto nella Nota informativa a chiusura del presente documento. Sul sito web di UniCredit sono inoltre disponibili sia i comunicati stampa relativi ai fatti di rilievo del periodo, sia la presentazione effettuata al mercato sui risultati del primo trimestre. Principi generali di redazione La struttura di questa relazione richiama le relazioni trimestrali degli anni precedenti, con schemi riclassificati sintetici di Stato Patrimoniale e Conto Economico, predisposti secondo i criteri utilizzati nel bilancio e nelle altre rendicontazioni periodiche infrannuali. Il resoconto è corredato, come nelle precedenti trimestrali, da alcune tabelle quali: Principali dati del Gruppo; Schemi di bilancio riclassificati; Evoluzione trimestrale; nonché da: Relazione sull andamento della gestione; Nota informativa; Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Area di consolidamento Nel corso del primo trimestre 2009 non si sono registrate significative variazioni nell area di consolidamento; comunque i dati sono stati riesposti, ove necessario, su basi omogenee per tenere conto delle variazioni intervenute nell area stessa, nel perimetro operativo, nonché delle riclassificazioni delle attività in via di dismissione ai sensi dell IFRS 5. In particolare, le variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento tra dicembre e marzo 2009 si riferiscono all ingresso di tredici società del subgruppo Bank Austria, di cinque società del sub-gruppo HVB e di altre due società. Modifiche apportate per consentire un confronto omogeneo Le operazioni intervenute nell esercizio non permettono una omogenea comparazione con i dati trimestrali pubblicati nell anno precedente. Al fine di poter effettuare un confronto significativo tra i periodi, i dati patrimoniali relativi ai trimestri dell esercizio sono stati riesposti per tener conto: del completamento, presentato con il bilancio, della PPA ( Purchase Price Allocation ) relativa all operazione di aggregazione con il Gruppo Capitalia; della riclassificazione dell interessenza in Mediobanca SpA da Attività finanziarie disponibili per la vendita a Partecipazioni coerentemente con la rilevata evoluzione degli assetti di governance della partecipata. Con la stessa finalità di coerenza e comparazione, i dati economici riferiti ai trimestri sono stati rideterminati per il completamento della PPA. Si precisa, peraltro, che la tabella Evoluzione trimestrale pubblicata in occasione del bilancio comprendeva già gli effetti del completamento della PPA. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Le principali attività riclassificate in base al principio contabile IFRS 5 tra le attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione, nella situazione patrimoniale al 31 marzo 2009 sono quelle relative alla partecipazioni in IRFIS Mediocredito della Sicilia SpA, Card Complete Services Bank AG e Vereinsbank Victoria Bauspar Aktiengesellshaft. Risultati per settore di attività Il Consiglio di Amministrazione, in data 1 ottobre ha approvato una ristrutturazione del Gruppo ridisegnando i perimetri operativi suddividendoli in tre aree: (1) Retail, (2) Corporate & Investment Banking (CIB), Private Banking (PB) e (3) Global Banking Services (GBS). Tali modifiche sono in fase di completamento. Ai fini della presente trimestrale si è ritenuto pertanto opportuno mantenere la vecchia struttura organizzativa con il dettaglio delle sette divisioni di business (Retail, Corporate, Private Banking, Asset Management, Markets & Investment Banking, Central & Eastern Europe e Poland s Markets), fino all utile dell operatività corrente. Per le divisioni dell area CEE (Central & Eastern Europe e Poland s Markets) viene anche presentato, nel relativo capitolo, il risultato dopo le imposte. 6 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

9 Riclassificazione di strumenti finanziari Con il Regolamento n del 15 ottobre la Commissione Europea ha recepito le modifiche allo IAS 39 ed all IFRS 7 Riclassificazione delle attività finanziarie approvate dallo IASB. Tali modifiche, applicabili a partire dall 1 luglio, permettono, successivamente all iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli detenute per la negoziazione e disponibili per la vendita. In particolare, possono essere riclassificate: quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l entità ha l intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza; solo in rare circostanze quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. L art. 2 del citato Regolamento precisa inoltre che l attuale crisi finanziaria è considerata come una di tali circostanze rare che possono giustificare l uso di questa possibilità di riclassificazione da parte delle società. Il Gruppo ha quindi proceduto nel secondo semestre e nel primo trimestre 2009 a riclassificare attività finanziarie detenute per la negoziazione (diverse dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) e disponibili per la vendita per le quali era venuta meno l intenzione di negoziazione per effetto della ridotta liquidità e del perdurare della turbolenza dei mercati finanziari. In questo contesto, infatti, anche in considerazione dei buoni valori fondamentali sottostanti, si è ritenuto che la strategia reddituale più opportuna sia quella di mantenere in portafoglio queste attività per il futuro prevedibile. Queste riclassificazioni pertanto assicurano un più stretto allineamento tra classificazione contabile e strategia manageriale, riflettendo la mutata intenzione e capacità di mantenere tali attività anziché venderle nel breve periodo. Come detto, infatti, gli Amministratori ritengono che il loro valore intrinseco sia superiore al fair value, considerato il significativo impatto negativo subito da quest ultimo a causa della diminuita liquidità del mercato. In aggiunta agli strumenti finanziari riclassificati nel, nel primo trimestre 2009 sono state riclassificate ulteriori attività finanziarie per milioni di valore nominale, costituite per la quasi totalità da obbligazioni emesse da Stati, enti pubblici, imprese e istituzioni finanziarie (parte di queste ultime garantite) e Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bonds e Pfandbriefe). Le attività individuate sono state iscritte al loro fair value alla data di riclassificazione senza ripristinare gli impatti già rilevati a Conto economico alla stessa data per le attività detenute per la negoziazione, mentre per quelle disponibili per la vendita le variazioni del fair value, rilevate nel patrimonio netto fino alla data di riclassificazione, sono ammortizzate a conto economico lungo la vita residua delle attività riclassificate. Successivamente queste attività sono valutate al costo ammortizzato, eventualmente rettificato per tener conto di rettifiche/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Nella tabella esposta a pagina seguente sono riportati, suddivisi in base alle categorie interessate, il valore nominale, quello di bilancio ed il fair value al 31 marzo 2009 delle attività riclassificate nonchè la minusvalenza complessiva e quella del primo trimestre 2009, al lordo dell effetto fiscale, che sarebbe stata rilevata se non si fosse proceduto alle riclassificazioni. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

10 Resoconto intermedio di gestione consolidato Introduzione (SEGUE) Riclassificazione di strumenti finanziari (SEGUE) Attività finanziarie oggetto di riclassificazione (milioni di ) VALORE NOMINALE VALORE DI BILANCIO CONSISTENZE AL FAIR VALUE MINUSVALENZE NON RILEVATE NEL PRIMO TRIMESTRE 2009 PER EFFETTO DELLA RICLASSIFICAZIONE (ANTE IMPOSTE) MINUSVALENZE COMPLESSIVE NON RILEVATE PER EFFETTO DELLA RICLASSIFICAZIONE (ANTE IMPOSTE) Attività finanziarie riclassificate dalla categoria Attività finanziarie di negoziazione alla categoria Crediti Prodotti strutturati di credito Altri titoli di debito riclassificati nel Altri titoli di debito riclassificati nel primo trimestre Attività finanziarie riclassificate dalla categoria Attività finanziarie di negoziazione alla categoria Attività finanziarie detenute sino a scadenza Attività finanziarie riclassificate dalla categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita alla categoria Crediti (*) -4 (*) - Altri titoli di debito Prodotti strutturati di credito riclassificati nel primo trimestre TOTALE di cui Attività finanziarie riclassificate nel primo trimestre (*) importo di pertinenza della riserva di patrimonio anziché del conto economico. L applicazione del criterio del costo ammortizzato a queste attività, eventualmente rettificato per tenere conto di riduzioni di valore risultanti dal processo di valutazione del rischio di credito, ha determinato inoltre la rilevazione di interessi attivi per 77,5 milioni e rettifiche di valore per 0,5 milioni nel primo trimestre Conseguentemente, tenuto conto anche degli importi sopra menzionati, l effetto complessivo ante imposte che si sarebbe rilevato a conto economico al 31 marzo 2009 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni è negativo per 264 milioni. I medesimi effetti, cumulati dalla data di riclassificazione, ammontano rispettivamente a 236 milioni di interessi attivi, 85 milioni di rettifiche di valore e 1 milione di utili da cessione rilevati, con un effetto complessivo ante imposte che si sarebbe rilevato a conto economico se non si fosse proceduto alle riclassificazioni negativo per milioni. 8 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

11 Principali dati del Gruppo Dati economici (milioni di ) 1º TRIMESTRE 2009 Margine d intermediazione ,8% Costi operativi ,6% Risultato di Gestione ,6% Utile lordo dell operatività corrente ,5% Utile netto di pertinenza del Gruppo ,9% Indici di redditività 1º TRIMESTRE 2009 ROE 1 4,0% 9,5% - 5,4 Cost/income ratio 58,2% 64,2% - 6,0 EVA (milioni di ) Dati Patrimoniali (milioni di ) CONSISTENZE AL Totale attivo ,7% Crediti verso Clientela ,9% Raccolta da clientela e titoli ,4% Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ,1% Coefficienti di solvibilità DATI AL DATI AL POST AUMENTO DI CAPITALE ANTE AUMENTO DI CAPITALE Core Tier 1 Ratio 6,38% 6,45% 5,87% Patrimonio totale Vigilanza/Totale attività ponderate 11,10% 11,40% 10,70% Dati di Struttura DATI AL Dipendenti Dipendenti (pro-quota le società consolidate proporzionalmente) Sportelli bancari Ratings DEBITO A BREVE DEBITO A MEDIO LUNGO OUTLOOK FITCH RATINGS F1 A NEGATIVO Moody s Investors Service P-1 Aa3 STABILE Standard & Poor s A-1 A STABILE I dati sono riferiti agli schemi di conto economico e di stato patrimonale riclassificati. Note: 1. Dati annualizzati. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto dell avviamento iscritto nell attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell IFRS3. I dati relativi al ROE del tengono conto del completamento della PPA e dello spostamento dell interessenza in Mediobanca Spa. 2. EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale. I dati relativi al tengono conto del completamento della PPA. 3. Full time equivalent. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. 4. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono considerate al 100%. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

12 Resoconto intermedio di gestione consolidato Schemi di bilancio riclassificati Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale Consolidato (milioni di ) CONSISTENZE AL ASSOLUTA % Attivo Cassa e disponibilità liquide ,8% Attività finanziarie di negoziazione ,7% Crediti verso banche ,6% Crediti verso clientela ,9% Investimenti finanziari ,4% Coperture ,5% Attività materiali ,7% Avviamenti ,9% Altre attività immateriali ,2% Attività fiscali ,3% Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione ,6% Altre attività ,8% Totale dell attivo ,7% Passivo e patrimonio netto Debiti verso banche ,0% Raccolta da clientela e titoli ,4% Passività finanziarie di negoziazione ,6% Passività finanziarie valutate al fair value ,7% Coperture ,7% Fondi per rischi ed oneri ,4% Passività fiscali ,5% Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione ,9% Altre passività ,8% Patrimonio di pertinenza di terzi ,9% Patrimonio di pertinenza del Gruppo: ,1% - capitale e riserve ,3% - riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge ,5% - utile netto ,9% Totale del passivo e del patrimonio netto ,7% 10 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

13 Conto Economico Conto Economico Consolidato (milioni di ) 1º TRIMESTRE 2009 C/ECONOMICO % NORMALIZZATA (1) Interessi netti ,2% + 10,2% Dividendi e altri proventi su partecipazioni ,9% - 29,9% Margine d interesse ,7% + 9,5% Commissioni nette ,0% - 21,3% Risultato negoziazione, copertura e fair value ,4% - 93,0% Saldo altri proventi/oneri ,6% - 23,7% Proventi di intermediazione e diversi ,8% + 4,5% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ,8% + 8,1% Spese per il personale ,0% - 4,2% Altre spese amministrative ,3% - 3,6% Recuperi di spesa ,1% - 26,4% Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali ,0% + 2,6% Costi operativi ,6% - 2,8% RISULTATO DI GESTIONE ,6% + 27,3% Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri ,3% + 37,0% Oneri di integrazione ,2% + 188,0% Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni ,5% + 158,7% Profitti netti da investimenti ,8% - 120,8% UTILE LORDO DELL OPERATIVITÀ CORRENTE ,5% - 40,7% Imposte sul reddito del periodo ,9% - 20,9% UTILE (PERDITA) DI PERIODO ,8% - 47,6% Utile di pertinenza di terzi ,8% - 53,6% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA ,0% - 46,8% Effetti economici della Purchase Price Allocation Capitalia ,5% - 14,1% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ,9% - 49,6% Note: I dati del primo trimestre pubblicati in occasione della relazione trimestrale precendente si sono modificati per effetto del completamento della PPA (Purchase Price Allocation), che ha variato anche l utile netto di pertinenza del Gruppo. 1. Variazione a cambi e perimetro costanti. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

14 Resoconto intermedio di gestione consolidato Evoluzione trimestrale Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale Consolidato (milioni di ) CONSISTENZE AL Attivo Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie di negoziazione Crediti verso banche Crediti verso clientela Investimenti finanziari Coperture Attività materiali Avviamenti Altre attività immateriali Attività fiscali Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività Totale dell attivo Passivo e patrimonio netto Debiti verso banche Raccolta da clientela e titoli Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Coperture Fondi per rischi ed oneri Passività fiscali Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Altre passività Patrimonio di pertinenza di terzi Patrimonio di pertinenza del Gruppo: capitale e riserve riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge utile netto Totale del passivo e del patrimonio netto Nota: I dati trimestrali del pubblicati in occasione delle singole trimestrali precedenti sono stati modificati per effetto: del completamento della PPA (Puchase Price Allocation) e dello spostamento della interessenza in Mediobanca Spa. 12 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

15 Conto Economico Conto Economico Consolidato (milioni di ) 4 TRIM. 3 TRIM. 2 TRIM.. Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d interesse Commissioni nette Risultato negoziazione, copertura e fair value Saldo altri proventi/oneri Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Spese per il personale Altre spese amministrative Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi RISULTATO DI GESTIONE Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti UTILE LORDO DELL OPERATIVITÀ CORRENTE Imposte sul reddito del periodo UTILE (PERDITA) DI PERIODO Utile di pertinenza di terzi UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA Effetti economici della Purchase Price Allocation Capitalia UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO Note: I dati dei primi tre trimestri del pubblicati in occasione delle trimestrali precedenti si sono modificati per effetto del completamento della PPA ( Purchase Price Allocation ). La modifica ha variato anche l utile netto di pertinenza del gruppo dei singoli trimestri. Si precisa peraltro che i dati della tabella Evoluzione trimestrale pubblicati in occasione del bilancio tenevano già conto dell operazione in oggetto. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

16 Resoconto intermedio di gestione consolidato Relazione sull andamento della gestione Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari Scenario Internazionale USA/Eurozona/Italia Durante il primo trimestre del 2009 è proseguita la fase di forte contrazione della domanda che aveva contraddistinto gli ultimi mesi del, in cui tutti le maggiori economie hanno sofferto del crollo della domanda internazionale, alla quale è poi corrisposta una brusca frenata del commercio mondiale. La simultaneità della caduta delle importazioni di tutti i paesi ha naturalmente portato anche ad una caduta della domanda sui mercati di destinazione delle esportazioni per le imprese che operano su scala internazionale, contribuendo così ad aggravare la crisi dal lato dell economia reale. Tra la fine del e l inizio del 2009 è apparso chiaro come ormai la crisi finanziaria si sia trasmessa a tutti i settori dell economia: i dati definitivi sulla crescita negli Stati Uniti mostrano un calo del 6,3% (annualizzato) nel quarto trimestre, a seguito di un forte calo sia dei consumi che degli investimenti. Il mercato immobiliare (da PIL US (in %) trim trim trim trim 2000 cui la crisi è originata nel 2007), d altro lato, stenta ancora a mostrare segnali di ripresa con le vendite di nuove e case e l avvio di nuovi cantieri che rimangono ai loro minimi storici. Naturalmente, la dimensione della crisi si sta anche accompagnando ad un deterioramento significativo delle condizioni del mercato del lavoro: nel primo trimestre del, l economia americana ha visto una perdita senza precedenti di circa 2 milioni di posti, che si è riflessa in un impennata del tasso di disoccupazione, schizzato a 8,5% in marzo. Nonostante il quadro a tinte fosche, i primi timidi segnali incoraggianti stanno iniziando ad apparire: dal lato dei consumi, la fiducia dei consumatori, rafforzata dal rallentamento della dinamica dei prezzi e dall allentamento delle tensioni finanziarie, è risalita sensibilmente; le vendite al dettaglio, nonostante il calo di marzo, grazie al significativo rimbalzo messo a segno nei primi due mesi dell anno, fanno presagire una variazione positiva della spesa per consumi nel primo trimestre. Tuttavia, la tenuta dei consumi è stata più che compensata dal forte calo degli investimenti e delle esportazioni: a fronte di ciò, il PIL del primo trimestre 1 trim 2003 t/t (annualizzato) a/a 1 trim trim 2009 si è contratto del 6,1% (annualizzato). Dal lato della produzione, i dati delle indagini di fiducia (ISM manifatturiero e servizi) danno qualche segnale incoraggiante, grazie al miglioramento nella componente dei nuovi ordinativi nonché un ulteriore diminuzione del livello delle scorte. Dal lato della politica monetaria, la Federal Reserve, dopo aver portato a dicembre il tasso sui Fed funds al minimo storico, in un intervallo tra lo 0 e lo 0,25%, ha annunciato l attuazione di una politica di Allentamento Quantitativo (Quantitative Easing), attuato immettendo liquidità nel mercato attraverso l acquisto di titoli di stato, nonché l ampliamento ad 1 trilione di dollari del TALF ( Term Asset-Backed Securities Loan Facility ). Inoltre, il Dipartimento del tesoro ha presentato a marzo il suo Financial Stability Plan, volto ad alleviare le sofferenze sui bilanci degli istituti bancari, mediante uno schema di compartecipazione a capitale pubblicoprivato definito PPIP ( Public-Private Partnership Investiment Program ). Gli interventi annunciati, insieme a deboli segnali di miglioramento dal lato congiunturale, sono risultati in una decisa ripresa dei mercati azionari, soprattutto a partire da metà marzo, nonché in una riduzione dello spread fra il tasso Libor a 3 mesi e l OIS, che è sceso sotto la soglia dei 100 punti base a fine marzo. In Europa, dopo la drammatica frenata dell ultimo trimestre (-1,6% su base trimestrale), l economia dell area euro ha continuato a soffrire in modo significativo del forte calo della domanda sia interna che estera. La contrazione della domanda aggregata si è tradotta in una caduta dell attività economica molto più accentuata nei settori dell industria, come testimoniato dal crollo della produzione industriale in gennaio e febbraio. Inoltre, anche i consumi 14 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

17 privati sono andati deteriorandosi in modo significativo: se da un lato i consumatori hanno beneficiato del calo dell inflazione e dei tassi di interesse sui prestiti, dall altro, il significativo deterioramento del mercato del lavoro ed il persistere della crisi finanziaria hanno aumentato la propensione al risparmio, frenando così le spese per consumi. Tuttavia, qualche segnale di stabilizzazione comincia ad intravedersi: gli indici di fiducia delle imprese, dopo il crollo registrato nell ultimo trimestre (gli indici PMI per l area euro erano scesi di circa 10 punti in soli tre mesi) hanno rallentato il ritmo di diminuzione e sembrano avviati verso una stabilizzazione o moderata ripresa. L indice PMI manifatturiero, per esempio, in marzo è passato da 33,5 a 34,0 facendo registrare miglioramenti significativi sia nella produzione che nei nuovi ordini. Inoltre, le componenti dell indice segnalano anche un forte ritmo di decumulo delle scorte: ciò rappresenta un segnale particolarmente incoraggiante per i prossimi mesi, poiché la riduzione delle scorte è la condizione necessaria affinché la produzione possa riprendersi, nel momento in cui la domanda darà segnali di recupero. Tuttavia va sottolineato come il livello sul quale si posizionano gli indicatori congiunturali resta coerente con una nuova PMI eurozona contrazione dell attività produttiva, mentre la produzione dovrebbe mantenersi su un trend decrescente nei prossimi mesi, anche se con tassi di caduta meno pronunciati di quelli osservati fra settembre e febbraio In Italia, la caduta del PIL nel quarto trimestre è stata senza precedenti (-1,9% t/t), e i dati disponibili finora fanno pensare che anche il primo trimestre 2009 faccia registrare un calo molto consistente, ancorchè di entità leggermente inferiore. La produzione industriale è infatti crollata di nuovo in febbraio (-3,5% m/m) dopo il calo significativo di gennaio (-1,2% m/m). Analogamente a quanto accaduto nella seconda parte del, anche il nuovo anno si caratterizza per una sostanziale debolezza della dinamica di investimenti ed esportazioni. Un po di ottimismo deriva dal fatto che il processo di decumulo delle scorte sembra essere iniziato, anche se in ritardo rispetto al resto dell area euro. Sul fronte della dinamica dei prezzi, l inflazione (indice HICP) dell area euro nel primo trimestre si è assestata all 1% (con un brusco rallentamento a marzo, quando abbiamo assistito ad una discesa da 1,2% a 0,6%). Le determinanti Servizi Manufatturiero 30 Apr-99 Apr-01 Apr-03 Apr-05 Apr-07 Apr-09 sono sicuramente da rintracciarsi nell aumento della capacità inutilizzata che ha spinto verso il basso l inflazione core (ex alimentari ed energia) nonché nel crollo dei prezzi del petrolio che si sono praticamente dimezzati rispetto al primo trimestre (il prezzo medio per barile è passato da 64,4 euro nel primo trimestre a 33,9 euro nel primo trimestre 2009). A fronte di tale scenario, la BCE ha portato il tasso refi all 1,50% nella riunione di marzo, lasciando intendere di essere pronta ad allentare di nuovo la politica monetaria sia mediante ulteriori interventi sui tassi sia mediante l allungamento delle operazioni di rifinanziamento sul mercato interbancario, mentre il dibattito rimane aperto all interno del Consiglio circa l utilizzo di strumenti non convenzionali riconducibili a politiche di allentamento quantitativo, come l acquisto di obbligazioni del settore privato. Paesi CEE Per quanto riguarda i paesi del Centro Est Europa (CEE), nel corso del primo trimestre del 2009 si sono ulteriormente consolidati i segnali di debolezza emersi nell ultima parte del. Il crollo della domanda estera ha prodotto un marcato rallentamento dell export dei paesi CEE, con un effetto significativo sulla produzione industriale; quest ultima ha visto riduzioni a doppia cifra nella quasi totalità dei paesi CEE; anche la domanda interna ha mostrato ulteriori segni di rallentamento. Allo stesso tempo, i mercati finanziari dei paesi della regione hanno continuato a sperimentare un calo significativo dei corsi azionari e una persistente volatilità dei tassi di cambio, sebbene in misura minore rispetto al trimestre precedente. I movimenti dei tassi di cambio nell ultimo trimestre del UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

18 Resoconto intermedio di gestione consolidato Relazione sull andamento della gestione (SEGUE) Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari (SEGUE) e nel primo del 2009 hanno avuto un effetto significativo tra i paesi della regione: a fronte di paesi che hanno sistemi di cambio fisso (i Baltici, la Bosnia, la Bulgaria, mentre Slovenia e Slovacchia adottano già l euro), altri hanno visto indebolire il cambio in maniera consistente negli ultimi sei mesi (oltre il 20% per Ungheria, Romania, Serbia, Turchia, Russia; oltre il 30% per la Polonia; oltre il 50% per l Ucraina). Sul fronte della politica monetaria, la gran parte delle banche centrali dei paesi dell area ha abbassato i tassi di interesse nel corso del primo trimestre del 2009 (mentre nella prima fase della crisi alcuni paesi avevano alzato i tassi di riferimento per difendere il cambio), in alcuni casi in maniera piuttosto consistente. A fronte di uno scenario caratterizzato da debolezza dell economia e volatilità delle variabili finanziarie, nel corso del primo trimestre dell anno sono però emersi alcuni segnali positivi a macchia di leopardo sia sul fronte dell economia reale che sui mercati finanziari. Uno dei principali elementi da menzionare è l irrobustimento di alcuni strumenti anti-crisi, a livello locale ma anche internazionale. Il supporto delle istituzioni internazionali è stato pronto e deciso. Basti pensare che due terzi degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale dall inizio della crisi sono stati destinati ai paesi dell Europa Centro Orientale. Ne hanno beneficiato l Ucraina, l Ungheria, la Romania (questi tre paesi hanno ricevuto l ammontare maggiore di aiuti ben 60 miliardi di dollari - rispetto alle dimensioni delle loro economie), la Lettonia, la Serbia e la Polonia. Anche la Turchia riceverà una cifra consistente di aiuti. Al supporto del FMI si è aggiunto in alcune occasioni il supporto di altre istituzioni (EBRD, Banca Mondiale, Unione Europea, Banca Centrale Europea, EIB). I paesi più esposti ai venti della crisi sono l Ucraina, il Kazakhstan ed i paesi Baltici. Nel caso ucraino, la significativa svalutazione della valuta locale, la Hryvnia, mette sotto pressione famiglie ed imprese, e - indirettamente - il settore bancario. Il piano di ricapitalizzazione delle banche sta però dando i suoi frutti. Anche in Kazakhstan, il governo si è preso l onere di supportare direttamente il settore bancario. Lo stato possiede il 75% della principale banca del paese ed è anche azionista di maggioranza della quarta banca del paese. Durante la prima settimana di febbraio è stata presa la desione di svalutare il tenge (di circa il 20% rispetto al dollaro) e di stabilire una nuova parità, più coerente con l attuale scenario economico. Le difficoltà dei paesi Baltici si sono invece manifestate principalmente attraverso un marcato rallentamento dell economia e del credito bancario. Contesto bancario e mercati finanziari La decelerazione dei prestiti bancari, intensificatasi dall inizio dello scorso novembre, è proseguita nei primi mesi del 2009 nei principali paesi dell Area Euro, come riflesso di una più debole domanda di prestiti da parte delle famiglie e, soprattutto, delle imprese. Per quest ultime, il rallentamento nella domanda di credito è derivato sia da una marcata diminuzione dei piani di investimento in capitale produttivo sia da una domanda di finanziamenti resa più prudente dalla forte incertezza sulle prospettive economiche. Oltre a fattori di domanda, al rallentamento dei prestiti alle imprese hanno contribuito anche fattori di offerta, con una maggiore cautela da parte delle banche ed un ulteriore irrigidimento dei criteri adottati nella concessione dei prestiti. Nel complesso, in Italia, i prestiti al settore privato hanno segnato un tasso di crescita annua di solo il 3,5% a/a a febbraio 2009 (+4,9% a/a a dicembre 08), il valore più basso dell ultimo decennio. In Germania, dopo l espansione registrata nella seconda parte del, che ha portato il saggio di crescita al 4,7% a/a a novembre (+2,1% a dicembre 2007), a febbraio 2009 la crescita dei prestiti si è attestata al 3,2% (statistiche mensili BCE). Una dinamica simile si è osservata in Austria, dove l espansione dei prestiti è stata del 5,8% a/a a febbraio 2009, in decelerazione rispetto al picco di +7,3% a/a a dicembre. Il rallentamento dei prestiti bancari ha interessato tutti i settori di attività economica. In Germania, i prestiti alle famiglie hanno continuato ad esibire tassi di crescita negativi, segnando un -0,6% a/a a febbraio 2009 (-0,7% a/a a dicembre ), mentre in Italia i prestiti alle famiglie hanno manifestato una contrazione della loro dinamica proprio nei primi mesi del 2009 (-0,4% a/a a febbraio 2009, da un +0,8% a/a a dicembre ). A determinare la flessione soprattutto il calo dei prestiti per acquisto di abitazioni (-1,9% a/a in Italia e -0,9% a/a in Germania, a febbraio 2009) in stretta connessione con l accentuarsi dell indebolimento del mercato immobiliare. Per contro, il credito al consumo ha esibito una maggiore tenuta, sebbene con una elevata variabilità coerentemente con una fase di maggiore incertezza economica. Una dinamica differente si è registrata in Austria, dove i prestiti alle famiglie hanno continuato a mostrarsi in crescita, con un aumento del 3,9% a/a a febbraio (da un +5,6% a/a a dicembre ), con la componente mutui per acquisto abitazione che, con buoni saggi di crescita, ha più che compensato la contrazione del credito al consumo 16 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

19 (-4,3% a/a a febbraio 2009). Per quanto riguarda il sistema delle imprese, i prestiti bancari, pur continuando a mostrarsi in espansione in tutti e tre i paesi, hanno manifestato un rallentamento consistente a partire dagli ultimi mesi del. In Italia, i prestiti alle imprese hanno registrato una crescita del 5,1% a/a a febbraio 2009 (+6,8% a/a a dicembre ). In Germania, il tasso di crescita dei prestiti alle imprese, seppure in diminuzione, si è attestato ad un +8,1% a/a a febbraio 2009 (da un +10,3% a dicembre ), mentre in Austria è stato pari al 6,7% a/a (+9,0% a/a a dicembre ). Con riferimento all attività di raccolta diretta delle banche, nei primi mesi del 2009 i depositi totali alla clientela hanno confermato un buon ritmo di espansione. A far da traino alla crescita dei depositi una marcato aumento dei depositi a vista, come conseguenza della accresciuta avversione al rischio delle famiglie, tornate a preferire forme più liquide di risparmio e relativamente meno rischiose. In Italia, in particolare, i depositi in conto corrente sono cresciuti del 9,9% a/a a febbraio 2009 (+7,3% a/a a dicembre ). Una accelerazione ancora più netta nel ritmo di crescita si è registrata sia in Germania che in Austria, dove i depositi in conto corrente sono aumentanti rispettivamente del 16,2% a/a e del 16,0% a/a a febbraio La riallocazione del risparmio delle famiglie in Italia ha favorito anche la raccolta obbligazionaria, con le obbligazioni bancarie che hanno segnato una crescita superiore al 20% a/a durante tutto il secondo semestre del, espandendosi del 18,8% a febbraio Nei primi mesi del 2009 è divenuta evidente la discesa dei tassi bancari che si sono adeguati alle forti diminuzioni dei tassi ufficiali della Banca Centrale Europea, iniziate lo scorso autunno. Tale politica di diminuzione, infatti, unita ad un progressivo miglioramento delle condizioni del mercato interbancario, dopo i picchi registrati ad ottobre, ha determinato una progressiva flessione dei tassi bancari, sia per i tassi sui prestiti sia per i tassi sui depositi, in tutti e tre i paesi. Ne è disceso un progressivo restringimento della forbice bancaria (differenza tra tasso prestiti e tasso depositi) a febbraio, rispetto alla fine del, sia in Italia che in Austria, mentre in Germania i tassi sui prestiti si sono mostrati più vischiosi rispetto ai tassi sui depositi. I mercati azionari hanno registrato un peggioramento durante i primi due mesi del 2009, per poi esibire un recupero a partire dalla fine della prima decade di marzo. La ripresa è stata trainata soprattutto da un parziale ritorno di fiducia sul sistema finanziario americano, dopo la presentazione di risultati, migliori delle attese, delle principali istituzione finanziarie. Nel complesso, comunque sono prevalsi i segni negativi e gli indici generali delle borse sia italiana che tedesca hanno registrato nei primi tre mesi del 2009 cali rispettivamente del 18,4% e del 15,1%, mentre la borsa austriaca si è limitata ad una diminuzione del 3,1%. La performance negativa delle principali borse ha continuato a penalizzare l industria dei fondi comuni, i cui risultati si sono mantenuti non favorevoli anche nei primi mesi del Nel periodo gennaio-febbraio 2009, la raccolta netta è stata, infatti, positiva solo in Germania, e pari a 4,1 miliardi, mentre in Italia ed in Austria, complessivamente nel primo trimestre del 2009 i flussi di raccolta sono stati negativi, rispettivamente, per 12,9 e per 3,1 miliardi. Per quello che riguarda lo stock di fondi nel periodo gennaio-febbraio, rispetto a dicembre, la riduzione è stata del 1,5% a/a in Germania e del 5,6% in Italia, che continua ad esibire ancora la performance peggiore. In Austria, la diminuzione è stata del 3,7% a/a, da un -4,5% registrato a marzo. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

20 Resoconto intermedio di gestione consolidato Relazione sull andamento della gestione (SEGUE) Principali risultati e performance del periodo Chiuso l esercizio con un utile superiore ai 4 miliardi, il nuovo anno è cominciato in un contesto di elevata volatilità dei mercati finanziari, che ha visto le quotazioni dei titoli delle principali istituzioni internazionali toccare i rispettivi minimi storici. Le autorità monetarie internazionali, al fine di garantire ai mercati finanziari la liquidità necessaria e scongiurare nuove crisi finanziarie, hanno ripetutamente ridotto i tassi ufficiali di riferimento. Gli effetti della crisi dei mercati finanziari si sono propagati all economia reale, generando una contrazione dei consumi e degli investimenti con un impatto negativo sulle imprese e, di conseguenza, sul mercato del lavoro. Nonostante le numerose azioni a sostegno della domanda individuale poste in essere dai Governi dei principali paesi industrializzati, permane ancora una forte incertezza legata al contesto ed alla durata della recessione economica che, in Europa, dovrebbe protrarsi per tutto il La volatilità dei mercati unitamente al deterioramento dello scenario macroeconomico si sono manifestati con maggior violenza sulle giovani economie dei paesi dell Europa Centro Orientale causando notevoli deprezzamenti delle valute nazionali. In questo contesto il Gruppo ha chiuso il primo trimestre del 2009 con un utile di 447 milioni, 58 milioni inferiore al risultato del 4 trimestre che, peraltro, era stato influenzato da significative poste straordinarie (tre queste ricordiamo il beneficio derivante della deducibilità fiscale dell avviamento, l impairment del goodwill sulle partecipate ATF e USB e le plusvalenze realizzate dalle cessioni di partecipazioni). Il trimestre è stato caratterizzato da un Risultati di sintesi del Gruppo (miliardi di ) 2,3 2,7 Risultato di gestione 1,8 recupero nei risultati della Divisione MIB a seguito della normalizzazione dei mercati finanziari, da una sostanziale tenuta del risultato operativo del Commercial Banking 1 e dai riflessi del peggioramento della congiuntura economica in termini di maggiori rettifiche sui crediti. Per quanto riguarda il Commercial Banking, il Gruppo ha registrato risultati operativi in crescita (3,4% il Risultato di gestione rispetto al 4 trimestre del a cambi costanti), grazie ad un attenta politica di contenimento dei costi operativi (-8% rispetto il trimestre precedente) che è riuscita a compensare la debolezza sul fronte dei ricavi dovuta in particolare all andamento dei tassi di interesse che ha penalizzato la redditività dei depositi, e alle commissioni, che soffrono sia sul versante tradizionale che dei servizi di investimento. Gli effetti del deterioramento del contesto macro economico si fanno sentire sulle rettifiche su crediti, in crescita sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo dell anno scorso. Nel trimestre si registra inoltre il ritorno all utile della Divisione MIB, che ha 0,9 Utile lordo dell'operatività corrente 1,1 Utile netto 0,4 1 TRIM 1 TRIM 2009 tratto beneficio da un rasserenamento del clima sui mercati finanziari dopo una chiusura caratterizzata da una notevole volatilità delle quotazioni e dall allargamento degli spread creditizi. In particolare la Divisione MIB ha generato un utile netto di 130 milioni, in crescita di 1,1 miliardi rispetto il trimestre precedente e di 620 milioni rispetto allo stesso periodo dell anno scorso. Come già anticipato il Gruppo ha chiuso il trimestre con un Utile netto di 447 milioni, registrando un calo del 58% rispetto allo stesso periodo del (-50% a perimetro e cambi costanti). L Utile per azione del primo trimestre annualizzato è pari a 13 centesimi (contro i 30 centesimi del ), il ROE 2 al 4,0% contro il 9,5% del primo trimestre del. Il Risultato di gestione supera i 2,7 miliardi, in aumento rispetto al 1 trimestre del 18,6% (27,3% su basi omogenee). I Ricavi sono stati pari a 6,6 miliardi, in crescita dell 1,8% (8% su base annua a cambi e perimetri omogenei). 1. Il Commercial Banking si riferisce alle divisioni Retail, Corporate, Private Banking, CEE e Poland s Markets. 2. Dati annualizzati. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto dell avviamento iscritto nell attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell IFRS3. 18 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2009 UniCredit Group

21 Tale risultato è trainato dalle performance della Divisione CEE, in crescita del +33% a perimetri e cambi costanti. Oltre alla Divisione CEE va segnalato il significativo contributo in termini di ricavi apportato dalla Divisione MIB (684 milioni), mentre le altre Divisioni 3 di business hanno sofferto maggiormente dei già citati fattori di debolezza che hanno contraddistinto la prima parte dell anno. In particolare si sottolineano i risultati della Divisione Asset Management (-43% al primo trimestre ) che più di tutte ha sofferto del cambiamento nella propensione al rischio della clientela verso prodotti di liquidità. Sul versante dei Costi il trimestre registra un deciso calo, pari al 7,6% (-2,8% su basi omogenee). A questo risultato hanno contribuito in particolare le attività dell Europa occidentale, che hanno registrato un calo dei costi pari al -5% grazie alle iniziative di efficientamento avviate nel corso del per fare fronte alla debolezza sul fronte dei ricavi e alle sinergie generate dall integrazione di Capitalia. Per contro le attività dell Europa Centro Orientale registrano una crescita del +4% a cambi e perimetri costanti, frutto dei piani di sviluppo avviati nei trimestri precedenti a fronte dei quali è stata avviata un attenta revisione dei piani di investimento futuri alla luce del mutato contesto macroeconomico di riferimento. Formazione del risultato di gestione (milioni di ) 2009 Il Margine di Interesse risulta in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del (+9,5% a perimetri e cambi costanti); confrontandolo con il 4 trimestre si registra un decremento di 8% su basi omogenee, dovuto alla componente dei dividendi. Gli Interessi netti sono stati pari a 4,6 miliardi: su basi omogenee si registra il leggero calo rispetto il trimestre precedente (-0,5%), ma in crescita rispetto al 1 trimestre del (+10%). I Crediti netti verso la clientela, al 31 marzo 2009 pari a 601 miliardi, sono diminuiti nel trimestre dell 1,9%. 4 TRIM Crediti, Depositi e Masse gestite (miliardi di ) % SU 4 TRIM 08 % SU 08 Margine d interesse ,5% ,7% Proventi di intermediazione e diversi ,3% ,8% Margine di intermediazione ,0% ,8% Costi operativi ,4% ,6% Risultato di gestione ,0% ,6% La Raccolta da clientela (titoli esclusi) si è attestata a 375 miliardi, in diminuzione, a cambi costanti, del (2,3%) rispetto al trimestre precedente e del (1,7%) rispetto allo stesso periodo del. In questo caso la diminuzione è principalmente imputabile alle divisioni Retail, Private Banking e Poland s Market. Proseguendo con l analisi delle componenti reddituali e soffermandoci sui Proventi da Intermediazione e diversi, le tensioni sui mercati finanziari di tutto il mondo hanno significativamente impattato le sue principali componenti. Proseguendo nell analisi della composizione dei ricavi si evidenzia l incremento del 4,5% dei Proventi da intermediazione rispetto il 1 trimestre a cambi e perimetri costanti trainati dal Risultato di negoziazione (che ha ridotto la perdita dai 683 milioni del 1 trimestre ai -93 milioni registrati in questo trimestre), che ha compensato il calo delle Commissioni (-21% su basi omogenee) Crediti clientela Raccolta clientela (esclusi i titoli emessi) Masse gestite 31-mar mar Con decorrenza primo ottobre il Gruppo UniCredit è stato interessato da un cambiamento organizzativo che ha ridisegnato i perimetri delle Divisioni sotto tre aree: (1) Retail, (2) Corporate & Investment banking (CIB), Private Banking (PB) e (3) Global Transaction Banking (GBS). Peraltro, nel prosieguo della trattazione, saranno commentati i risultati di business del Gruppo mantenendo un apertura divisionale coerente con il precedente bilancio consolidato del Gruppo UniCredit al 31 dicembre. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo

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