Indagini preliminari sulle popolazioni del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Indagini preliminari sulle popolazioni del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii"

Transcript

1 Indagini preliminari sulle popolazioni del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii ALBERTO F. INGHILESI, LAURA AQUILONI, ELENA CECCHINELLI, CLAUDIA DONATI, GIULIO FERRETTI, ELENA TRICARICO, FELICITA SCAPINI (DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE) Relazione tecnica Azione A.2 _

2 Sommario Sommario...2 Introduzione...3 La specie...4 Area di intervento...7 Materiali e metodi...9 Analisi dei dati...12 Risultati e discussione...13 Conclusioni...23 Bibliografia...25 _

3 Introduzione Il progetto LIFE11 NAT/IT/ SOS Tuscan Wetlands ha come obiettivo generale quello di rallentare la drammatica perdita di biodiversità e naturalità delle zone umide interne della Toscana settentrionale. Queste aree umide sono particolarmente minacciate da alcune specie aliene invasive, che hanno portato negli ultimi anni all estinzione o all elevata rarefazione di varie specie d interesse comunitario. Tra le minacce che gravano sugli ambienti umidi, le specie alloctone invasive rappresentano uno dei principali pericoli sia nei riguardi delle comunità vegetali più strettamente acquatiche che nei confronti di invertebrati acquatici (insetti, crostacei, molluschi, ecc.), anfibi e pesci (Acquistapace et al. 2006). La scomparsa o la riduzione di alcune di queste specie è da attribuirsi in primo luogo agli effetti diretti e indiretti della colonizzazione del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii Girard, 1852, specie aliena invasiva nord-americana, conosciuta anche con il nome di gambero killer, ormai diffusa con popolazioni naturalizzate praticamente in ogni continente per le sue ben note caratteristiche invasive (Barbaresi, 2002). L obiettivo di questa indagine preliminare, che ricade nelle azioni preparatorie (Azione A.2) per il controllo del gambero rosso della Louisiana, è quello di fornire un quadro conoscitivo iniziale sulla distribuzione, sull abbondanza e sulla struttura di popolazione della specie nelle due zone umide oggetto di studio (Lago di Sibolla e Il Pratone), al fine di individuare le migliori strategie da attuare per ciascun sito per le successive attività di controllo della specie (Azione C.2). _

4 La specie Procambarus clarkii (figura 1) è un decapode di acqua dolce di origine nordamericana introdotto in tutti i continenti, ad eccezione di Australia e Antartide, principalmente per scopi di allevamento. La specie, originaria degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico nord-orientale, è stata introdotta in Europa per la prima volta in Spagna nel 1973 (Ackefors 1999) ed è segnalata ad oggi in 13 paesi. In Italia, è stata importata per acquacoltura dalla Spagna, a fine anni 90, e alcuni esemplari sfuggiti alla cattività hanno dato vita a popolazioni naturalizzate, in rapida crescita ed espansione. Figura 1. Un individuo adulto di Procambarus clarkii catturato a mano presso il lago di Sibolla Nel nostro paese, P. clarkii è stato segnalato per la prima volta nel 1989 in Piemonte, nel torrente Banna, e successivamente, nel 1993, in Toscana nel Lago di Massaciuccoli, dove è stato intenzionalmente introdotto per essere allevato. La sua successiva diffusione in natura, in questo ultimo caso, è stata causata dalla fuga di alcuni esemplari dalle vasche di allevamento. _

5 La specie è diffusa in gran parte del centro-nord, ma è stata segnalata anche in Sardegna, Sicilia e alcune aree del meridione (Aquiloni et al. 2010). In Toscana, è presente in tutte le province della regione con popolazioni particolarmente consistenti nella piana compresa tra Firenze, Prato e Pistoia, e nelle principali zone umide toscane, come il Padule di Fucecchio e il lago di Massaciuccoli. I gamberi rossi della Louisiana raggiungono dimensioni considerevoli: gli individui adulti hanno una lunghezza media di circa 15 cm, ma possono raggiungere anche i 20 cm. La caratteristica colorazione rosso scuro o marrone-rossastra li rende facilmente distinguibili dalle specie indigene. Tuttavia sono note anche varietà blu, gialle, bianche e nere, spesso vendute nei negozi di acquariofilia. Il cefalotorace (la parte anteriore del corpo risultante dall unione di testa e torace) è ruvido, e si prolunga in avanti in un rostro, acuminato e stretto, che si allarga progressivamente dall apice alla base. Le chele sono ben sviluppate e granulose, di dimensioni maggiori negli esemplari di sesso maschile e ricoperte di spine e tubercoli. Procambarus clarkii presenta tutta una serie di caratteristiche che lo rendono un ottimo invasore. Nonostante il ciclo biologico della specie non superi solitamente i mesi (Souty-Grosset et al. 2006), P. clarkii ha elevata fecondità ( uova; Scalici & Gherardi 2007), rapida crescita e maturità sessuale raggiunta a 3-5 mesi e ad una lunghezza totale di mm, oltre ad una possibile duplice riproduzione annuale (in primavera e a fine estate). Non ci sono fasi larvali e lo sviluppo è diretto. Le femmine mantengono le uova (e poi i piccoli che assomigliano agli adulti) nella parte ventrale dell addome. Lo sviluppo embrionale e anche l accrescimento sono temperatura-dipendenti e si arrestano al di sotto dei 10 C. Per quanto riguarda l alimentazione, è una specie generalista e opportunista (Gherardi & Barbaresi 2007), con adulti che mangiano prevalentemente piante e detrito vegetale, mentre i giovani hanno una dieta che prevede un maggiore apporto di proteine animali (soprattutto macroinvertebrati acquatici, ma anche avannotti di pesci e girini di anfibi). L accrescimento avviene per mute, in cui il gambero abbandona la vecchia corazza per aumentare di dimensioni e farsene una nuova. In questa fase il gambero è particolarmente vulnerabile ai predatori e ai conspecifici e si rifugia nella tana. L habitat elettivo del gambero rosso della Louisiana è rappresentato da ambienti lentici, come paludi e acquitrini anche soggetti a forti fluttuazioni stagionali del livello dell acqua, fino al disseccamento temporaneo; P. clarkii è comunque in grado di colonizzare ogni tipo di ambiente acquatico, incluse le acque _

6 salmastre, riuscendo a tollerare ampie variazioni di salinità (D. Spigoli, pers. comm.). In aree urbane e periurbane colonizza senza difficoltà canali e fossi. Uno degli impatti maggiormente rilevanti che esercita questa specie è legato alla sua attività di scavo di tane lungo gli argini di fiumi e canali. Infatti, il gambero scava attivamente tane che utilizza per passare l inverno o i momenti più delicati del ciclo vitale (fase post muta, riproduzione). Queste tane vanno dai 50 cm di profondità, nel caso di tane temporanee, fino a 5 m, nel caso di tane permanenti. Hanno acqua stagnante sul fondo e possono essere semplici gallerie o all imboccatura possono avere camini costituiti da un tappo di fango. L attività di scavo è particolarmente intensa in terreni limo-argillosi. Gli animali sono scarsamente fedeli alla tana e questo fa sì che gli argini siano scavati in maniera molto intensa e continua, causandone il crollo o l apertura di fontanazzi (Barbaresi et al. 2004). Il gambero rosso della Louisiana è considerato una delle cento peggiori specie invasive in Europa ( e presenta una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente invasivo. Riesce a tollerare condizioni ambientali estreme, incluso l inquinamento chimico, l elevata temperatura e le condizioni di disseccamento (Gherardi et al. 2000). È documentata poi la resistenza a parassiti e a malattie, in particolare al fungo Aphanomyces astaci, la peste del gambero, di cui P. clarkii è portatore sano (Alderman & Polglase 1988). Questa malattia è la principale responsabile della moria di gamberi indigeni degli ultimi anni in tutta Europa. Con la sua attività predatoria può causare l estinzione locale di numerose specie di macroinvertebrati, pesci e anfibi (Gherardi & Acquistapace 2007). Trasmette inoltre il fungo Batrachochytrium dendrobatidis, che rappresenta la più rilevante causa di minaccia a livello globale per gli Anfibi. Vista inoltre la sua capacità di tollerare e accumulare all interno dei propri tessuti metalli pesanti, tossine microalgali (Tricarico et al. 2008) e altri batteri patogeni per l uomo (Anda et al. 2001), la specie è potenzialmente dannosa per la salute degli eventuali consumatori delle sue carni, se provenienti da condizioni non controllate. L intensa attività di scavo di P. clarkii provoca danni strutturali agli argini artificiali (Barbaresi et al. 2004) e induce bioturbazione delle acque con conseguente riduzione della produttività primaria (Gherardi 2007). _

7 Area di intervento Le due aree umide selezionate per lo studio sono state il SIC IT Lago di Sibolla situato nel comune di Altopascio (LU) e la zona umida denominata Il Pratone in loc. S. Rocco di Larciano (PT), facente parte del SIC/ZPS IT Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone. Il lago di Sibolla (figura 2) è un bacino idrico che, nonostante le ridotte dimensioni, può essere considerato uno degli ambienti naturali di maggior pregio a livello nazionale per le sue caratteristiche ecologiche e biogeografiche. Il lago ha un immissario che drena i terreni ex palustri situati fra l autostrada ed il Fosso del Molino ed un emissario, il Fosso Sibolla, che va a confluire nel Padule di Fucecchio. L area è importante soprattutto per la conservazione della flora, in quanto in questo luogo è possibile annoverare la maggiore densità di specie vegetali considerate come meritevoli di protezione a livello nazionale e probabilmente europeo. In particolare, nel Lago di Sibolla si sono conservate specie appartenenti a popolamenti vegetazionali che si sono succeduti durante l intera Era Quaternaria (Bartolini & Magrini 2001). Ninfee (Nuphar lutea e Nymphaea alba), carici (Carex sp.), sfagni (Sphagnum sp.), cannucce di palude (Phragmites australis), tife (Typha latifolia) e iris di palude (Iris pseudacorus) contribuiscono a creare la grande ricchezza floristica della zona. Per un'ampia parte, poi, l'area palustre è circondata da prati incolti e campi coltivati, mentre nelle zone sudorientale e orientale del bacino vi sono boschi igrofili di ontani e salici e mesoxerofili a prevalenza di roverella e pino marittimo. L amorfa fruticosa (Amorpha fruticosa), la fitolacca (Phytolacca decandra) e la robinia (Robinia pseudacacia) sono alcune delle essenze alloctone particolarmente diffuse nell area e potenziali ulteriori minacce per la biodiversità locale. L area palustre denominata Il Pratone (figura 3) è situata nella parte sud occidentale del Bosco di Chiusi e riceve le acque di piena del Rio di Bagnolo, che qui è stato derivato in tempi storici per effettuare la bonifica per colmata di questo sito. Gli apporti idrici di acque superficiali sono strettamente dipendenti dall andamento stagionale delle precipitazioni e cessano di norma nel periodo estivo. L area umida principale, circondata da un esteso canneto di cannuccia di palude invaso dall amorfa fruticosa e interrotto sporadicamente da salici e pioppi (generi Salix e Populus), ospita significative comunità di uccelli acquatici svernanti (Bartolini et al. 2006) ed è collegata ad altri due piccoli specchi d acqua posti in direzione nord-est (figura 5). _

8 Figura 2. Il Lago di Sibolla (visto dalla stazione di rilevamento Na1) Figura 3. Il Pratone (visto dalla stazione Nb5) _

9 Materiali e metodi L indagine preliminare sulla struttura delle popolazioni di P. clarkii presenti nelle due aree di studio si è svolta effettuando la cattura degli individui con trappole (nasse da pesca) collocate lungo le sponde dei bacini oggetto di studio, rispettivamente 11 nella zona del Lago di Sibolla ed 8 nell area umida del Pratone. Le stazioni per il posizionamento delle nasse sono state opportunamente individuate durante un primo sopralluogo sul campo, tenendo conto della possibilità e facilità di accesso al sito, della sicurezza degli operatori durante il monitoraggio delle trappole e di eventuali segni di presenza di gamberi alloctoni (es. tane), oltre che della rappresentatività dell habitat. La posizione di ogni stazione è stata registrata tramite GPS (figure 4 e 5). Figura 4. Posizione delle 11 nasse per la cattura di Procambarus clarkii presso il Lago di Sibolla e canali e specchi d acqua collegati _

10 Figura 5. Posizione delle 8 nasse per la cattura di Procambarus clarkii presso la zona umida Il Pratone Data l abbondanza presenza di vegetazione e di acqua nel lago, la difficoltà di utilizzare gran parte delle infrastrutture presenti sul posto (passerelle e sentieristica) e le abbondanti piogge verificatesi immediatamente prima del monitoraggio, alcune zone del lago principale di Sibolla sono risultate completamente inaccessibili agli operatori. In particolare, mentre è stato agevole lavorare nel sistema di fossi a nord del lago, soltanto una breve porzione della sponda nord dello stesso lago è stata indagata nei pressi della passerella in legno, per una linea di costa di poche decine di metri. Le nasse (figura 6) impiegate per la cattura sono state di tipo a bertovello, a doppia entrata, innescate con esca alimentare (confezione da 100 g di cibo per gatti, opportunamente forata per permettere la diffusione dell odore ed essere così attrattiva nei confronti dei gamberi presenti). _

11 LIFE+11/NAT/IT/00094 SOS Tuscan Wetlands Figura 6. Nassa a bertovello con esca trofica nella stazione Na5, presso il Lago di Sibolla. In totale sono state eseguite sei giornate di rilevamento, dal 3 all 11 ottobre 2013 (con interruzione nei giorni 5, 6 e 7 ottobre per maltempo), durante le quali tutte le nasse, dopo essere state mantenute in acqua per 24 ore, sono state ispezionate alla stessa ora del mattino, svuotate, ricaricate dell esca e riposizionate. Le esche erano sostituite in modo da mantenere la stessa capacità attrattiva tra i diversi giorni di cattura. Tutti i gamberi, una volta catturati, sono stati prelevati, misurati sul campo e trattenuti per poi essere destinati allo smaltimento come rifiuti speciali. L eventuale altra fauna intrappolata, appartenente a specie diverse, è stata fotografata, annotata sulla scheda di rilevamento e immediatamente rilasciata in situ. Per ogni individuo di P. clarkii catturato, sono stati registrati il sesso, la lunghezza del cefalotorace (dalla punta del rostro all inserzione dell addome; misurata con un calibro di precisione), eventuali mutilazioni alle appendici e, per le femmine, l eventuale presenza di uova o piccoli. Inoltre, per ciascuna stazione, è stata misurata ogni giorno, con un termometro da campo, la temperatura dell acqua, fattore determinante per la motilità dei gamberi. Tutte le informazioni acquisite sono state registrate in una scheda di rilevamento e successivamente inserite in un database Excel per poter essere analizzate. _

12 Analisi dei dati Per stimare la densità di P. clarkii nelle aree oggetto di studio, i dati delle catture sono stati utilizzati per calcolare l indice CPUE (Catch Per Unit Effort). È un indice di abbondanza relativa che permette di comparare, tra loro e nel tempo, popolazioni diverse della stessa specie, ma non è in grado di fornire una stima assoluta della dimensione della popolazione nell area indagata. Nello specifico, l indice CPUE è stato calcolato come sforzo di cattura effettuato nei siti di campionamento (numero di gamberi per trappola al giorno). Inoltre, sono state considerate per entrambe le aree di studio: la frequenza di maschi e femmine in totale, la frequenza di individui grandi e piccoli per sesso (gli individui grandi avevano cefalotorace pari o superiore a 35 mm), la frequenza di classi di taglia ogni 2 mm per sesso, l incidenza di mutilazioni alle chele (n. di individui grandi e piccoli per ciascun sesso con una o entrambe le chele mutilate) e, per quanto riguarda le femmine, l eventuale riproduzione in atto (n. di femmine piccole e grandi con uova o piccoli). La sex ratio è stata calcolata come percentuale di maschi sul totale degli individui di entrambi i sessi. Le frequenze ottenute, riassunte in tabelle di contingenza, sono state poi confrontate attraverso il test G, mentre per le classi di taglia, il confronto statistico tra i due sessi è stato effettuato tramite il test t di Student, test parametrico per due campioni indipendenti (la normalità dei dati e l omoscedasticità della varianza sono state testate rispettivamente con i test di Kolmogorov-Smirnov e di Levene). L andamento del CPUE e la temperatura sono stati analizzati mediante coefficiente di correlazione di Pearson (r) e la regressione lineare (R 2 ). _

13 Risultati e discussione In generale, durante le sei giornate di monitoraggio, il numero di individui per trappola al giorno (indice CPUE) è andato progressivamente riducendosi in entrambi i siti per assestarsi su livelli stabili. Nel Lago di Sibolla (figura 7), da un massimo iniziale di 32.9 il CPUE si è assestato attorno individui per nassa (range: ). In particolare è interessante notare come il CPUE vari considerevolmente per le catture nel lago principale rispetto a quelle nei canali limitrofi dove è più evidente una diminuzione del tasso di cattura nel tempo (figura 8). La motivazione di tale differenza è da ricercare nel fatto che i canali sono ambienti in cui il trappolaggio è molto più efficace, perché sono aree ristrette dove l attrattività dell esca non si disperde in un ambiente più ampio come il lago, appunto, dove le elevate numerosità di animali presenti risentono di un effetto diluizione inevitabile. Presso la zona umida del Pratone, il CPUE risulta decisamente inferiore a quello di Sibolla (figura 9), variando da un massimo iniziale di 19.9 (range: ) fino ad assestarsi attorno a valori di 4-5. In entrambe le zone, i valori di CPUE sono simili a quelli rilevati con la stessa metodologia di campionamento in altre regioni d Italia dove la specie si è stabilizzata da tempo (ad esempio in Lazio CPUE>10, Gherardi et al. 2009; Emilia Romagna CPUE>20, Cecchinelli et al. 2012; ma non in Friuli-Venezia Giulia dove la specie è arrivata da poco CPUE>4; Giovannelli et al. 2013), indicando una popolazione ben consistente e abbondante, in particolare a Sibolla. La generale riduzione del CPUE nei due siti indagati potrebbe essere in parte legata alla temperatura che, in entrambi i siti, è andata progressivamente diminuendo, registrando un decremento di 1.9 C al Lago di Sibolla e 1.7 C al Pratone. Infatti, sia a Sibolla che al Pratone l andamento del CPUE nel tempo è correlato con la temperatura (coefficiente di correlazione di Pearson del valore, rispettivamente, di 0.68 e 0.72), anche se non è possibile prevedere l andamento delle catture sulla base della temperatura dell aria (rispettivamente: R 2 =0.33, df=1, F=3.45, p=0.14; R 2 =0.40, df=1, F=4.29, p=0.11). In ogni caso, seppur le temperature ottimali per la P. clarkii si collochino tra i 21 ed i 27 C, nell ambito dell indagine queste sono risultate sempre superiori di 15 C al Lago di Sibolla e maggiori di 18 C al Pratone e quindi non proibitive per la specie che è in grado di sopportare condizioni ambientali più estreme. _

14 Figura 7. Andamento dell indice CPUE e della temperatura media ( C) presso la zona del Lago di Sibolla Figura 8. Andamento dell indice CPUE per nel lago principale e nei canali limitrofi presso il Lago di Sibolla. _

15 Figura 9. Andamento dell indice CPUE e della temperatura media ( C) presso il Pratone In totale sono stati catturati 1344 individui (877 maschi e 467 femmine) presso il Lago di Sibolla e 371 (150 maschi e 221 femmine) presso la zona umida del Pratone. Il rapporto percentuale dei maschi sull intera popolazione è significativamente sbilanciato (tabella 1) verso i maschi presso il Lago di Sibolla (sex ratio = 65.3%) e verso le femmine al Pratone (sex ratio = 40.4%). In entrambi i siti, la maggior parte degli individui catturati è risultata essere di grande taglia (lunghezza del cefalotorace, CL 35 mm): il 70.4% delle femmine ed il 76.1% dei maschi al Lago di Sibolla ed il 95.5% delle femmine ed il 91.3% dei maschi al Pratone. Tuttavia, il confronto delle distribuzioni di frequenza tra classi di taglia dei due sessi (figure 10 e 11) mostra che nel Lago di Sibolla le femmine raggiungono taglie significativamente maggiori (tabella 2). I campionamenti con nasse, oltre ad essere densità dipendenti, tendono a non catturare gli esemplari di taglia più piccola che sfuggono alle maglie della rete. Inoltre, la catturabilità degli individui, distinti per sesso e classi di taglia, varia anche in relazione al periodo in cui viene effettuato il monitoraggio in quanto nel corso dell anno gli animali attraversano fasi diverse legate al loro ciclo riproduttivo che ne alterano l attività locomotoria e trofica (Gherardi et al. 2000). _

16 Figura 10. Distribuzione di frequenza per classi di taglia di maschi (m) e femmine (f) catturati al Lago di Sibolla Figura 11. Distribuzione di frequenza per classi di taglia di maschi (m) e femmine (f) catturati al Pratone _

17 Sul totale delle femmine catturate, quelle in stato riproduttivo, con uova o piccoli, rappresentavano il 5.8% al Lago di Sibolla e l 8.5% al Pratone. In entrambi i siti, le femmine ovigere o con piccoli (figure 12 e 13) erano tutte di taglia grande (CL 35 mm), con un solo paio di esemplari poco più piccole rinvenute a Sibolla (tabella 1). Figura 12. Femmina di P. clarkii con uova (a sinistra) catturata in data 11/10/2013 alla stazione Na10 presso il Lago di Sibolla; la misurazione del cefalotorace dello stesso individuo con calibro di precisione (a destra) Nonostante la maggiore attività trofica sia notturna, è noto che P. clarkii abbia una costante attività lungo tutto l arco della giornata, anche fuori dall acqua. A testimonianza di ciò, proprio durante la mattina, sono state rinvenute femmine riproduttive in attività fuori dall acqua: in particolare presso il Lago di Sibolla è stata raccolta una femmina con uova lungo il sentiero tra le stazioni Na9 e Na10, mentre al Pratone sono state ritrovate una femmina con uova nei pressi della stazione Nb8 ed una seconda con piccoli vicino alla Nb7. _

18 Figura 13. Particolare di una femmina di P. clarkii con piccoli (a sinistra) e una con uova (a destra) catturate al Lago di Sibolla Le mutilazioni alle chele (destra, sinistra o entrambe, sia completamente assenti, che parzialmente mutilate) sono risultate più numerose, anche se non statisticamente significative (tabella 1), nelle femmine al Lago di Sibolla (15.6% vs 14.7% dei maschi) e nei maschi al Pratone (18.7% vs 10.4% delle femmine). Inoltre, mentre nel Lago di Sibolla le mutilazioni alle chele erano presenti significativamente di più negli individui di taglia grande (18.1% vs 6.3% degli individui piccoli) in entrambi i sessi (maschi: G=15.27; p<0.01; femmine: G=21.7; p<0.001), al Pratone si è verificata la situazione opposta, con il 26.1% degli individui piccoli mutilati e solo il 12.9% di quelli grandi, anche se i valori ottenuti dal test G non sono risultati essere significativi (tabella 1). Al Lago di Sibolla la prevalenza di mutilazione negli individui di grande taglia potrebbe essere legata ad una forte competizione per le risorse, dovuta probabilmente all alta densità di popolazione; al Pratone, invece, la maggior percentuale di individui di taglia piccola mutilati potrebbe risultare dal comportamento difensivo nei confronti dei predatori presenti (i gamberi sono in grado di autotomizzare la chela per sfuggire dai predatori) o della pressione degli stessi individui adulti. Infine, al Pratone, in due occasioni una trappola è stata rinvenuta perfettamente vuota (la trappola nella stazione Nb1 il V giorno di rilevamento e quella in Nb2 il giorno VI), mentre quella situata nella stazione Nb6 non è stata ritrovata a partire dal V giorno di rilevamento, probabilmente spostata dall azione dagli ungulati che frequentano la zona umida. _

19 Frequenze G P Maschi vs Femmine Sibolla <0.001 Maschi vs Femmine Pratone <0.01 M e m vs F e f Sibolla 4.92 <0.05 M e m vs F e f Pratone 2.52 >0.1 MM e MI vs mm e mi Sibolla <0.01 MM e MI vs mm e mi Pratone 0.16 >0.1 FM e FI vs fm e fi Sibolla <0.001 FM e FI vs fm e fi Pratone 2.67 >0.1 M tot mutilati ed integri vs Femmine tot mutilate ed integre Sibolla 0.2 >0.1 M tot mutilati ed integri vs Femmine tot mutilate ed integre Pratone 4.99 >0.1 F riproduttive e non vs f riproduttive e non Sibolla 5.02 <0.05 F riproduttive e non vs f riproduttive e non Pratone 1.44 >0.1 Tabella 1. Risultati del test G ottenuti per le frequenze considerate e relativa significatività (P). In grassetto i confronti statisticamente significativi. M= maschi grandi, m= maschi piccoli; F= femmine grandi, f=femmine piccole; MM/FM= maschi/femmine grandi con mutilazioni; mm/fm= maschi/femmine piccoli con mutilazioni; MI/FI= maschi/femmine grandi senza mutilazioni; mi/fi= maschi/femmine piccoli senza mutilazioni M (CL) F (CL) t P M vs F Sibolla 40.14± ± M vs F Pratone 42.00± ± Tabella 2. Confronto delle taglie del cefalotorace (numerosità individui per classi di frequenza) tra maschi (M) e femmine (F) a Sibolla e Pratone attraverso il test t di Student (t) e relativa significatività (P); si riportano anche media (± errore standard) della lunghezza del cefalotorace (CL). Nel corso della presente indagine, al Lago di Sibolla sono stati catturate molti individui appartenenti a specie ittiche alloctone: 24 individui di pesce gatto, Ictalurus melas (figura 14) e 3 di persico sole, Lepomys gibbosus (figura 15). Tra le specie autoctone rinvenute, invece, merita segnalare il luccio (figura 16), il quale, insieme al pesce gatto, è da considerarsi un predatore del gambero rosso della Louisiana. Al Pratone, invece, sono stati rinvenuti nelle trappole soltanto pochi individui di specie ittiche appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, come carpa e carassio. La carpa potrebbe predare le forme giovanili del gambero (Britton et al. 2007). _

20 Figura 14. Esemplare dell alloctono pesce gatto, Ictalurus melas, pescato con le nasse per P. clarkii a Sibolla F Figura 15. Esemplare dell alloctono persico sole, Lepomys gibbosus, pescato con le nasse per P. clarkii a Sibolla _

21 Figura 16. Giovane esemplare dell indigeno luccio, Esox lucius, pescato con le nasse per P. clarkii a Sibolla Oltre ai pesci, sono sicuramente presenti nell area anche testuggini palustri, come l indigena Emys orbicularis e l alloctona Trachemys scripta. Proprio un individuo appartenente a quest ultima specie, di origine americana, è stato rinvenuto durante il monitoraggio per il gambero rosso della Louisiana nelle nasse (figura 17). Le testuggini (e in particolare l indigena E. orbicularis, dal comportamento trofico più strettamente carnivoro rispetto all opportunistica alloctona T. scripta) sono potenziali predatori di P. clarkii, soprattutto nei suoi stadi giovanili. _

22 Figura 17. Esemplare adulto dell alloctona Trachemys scripta pescato con le nasse per P. clarkii a Sibolla _

23 Conclusioni L indagine effettuata ha confermato l ampia diffusione della specie alloctona invasiva P. clarkii in entrambe le aree oggetto di studio. In particolare, la popolazione sembra essere molto abbondante (valori dell indice CPUE maggiori) e strutturata a Sibolla, con numerosi individui riproduttivi e frequenti segni di presenza del gambero in tutto il sistema di fossi limitrofi al lago principale. Tale specie possiede, infatti, caratteristiche biologiche ed ecologiche che la rendono una colonizzatrice di successo di svariati ambienti, dove è causa di impatti sia biologici che strutturali. E molto adattabile, con un ciclo biologico altamente plastico (Gherardi et al. 1999) e resistente a stress ambientali: riesce infatti a vivere anche in luoghi soggetti a forti fluttuazioni d acqua durante l anno, come paludi anche solo stagionalmente allagate, argini fangosi di corsi d acqua periodicamente in secca e canali di bonifica, tutti ambienti presenti nelle aree oggetto di studio. La rapida diffusione della specie in natura è garantita inoltre dalla sua elevata capacità di dispersione attiva, anche fuori dall acqua grazie alla sua capacità di respirazione subaerea (Barbaresi, 2002). Per tutte queste caratteristiche, i laghi di Sibolla e Pratone sono particolarmente esposti alla minaccia di P. clarkii. Le catture, dopo un iniziale picco nei primi due giorni, particolarmente evidente a Sibolla, hanno avuto un rapido calo per poi attestarsi attorno a valori più o meno costanti nei giorni successivi, confermando l abbondanza della specie sia a Sibolla (in particolar modo) che nella zona umida del Pratone. Tuttavia, tale indagine preliminare non è da considerarsi sufficientemente informativa dal momento che, per problemi nella tempistica progettuale, è stata condotta alla fine del periodo di attività del gambero, in condizioni climatiche meno favorevoli. Inoltre, vista l inaccessibilità di buona parte del Lago di Sibolla dovuta alla presenza di vegetazione abbondante e di infrastrutture fatiscenti, non è stato possibile valutare con la necessaria completezza l abbondanza della popolazione nel lago principale. Infatti, i campionamenti a Sibolla sono stati condotti principalmente nei canali limitrofi al lago principale e solo in un breve tratto del lago stesso (solo a riva e solo sul lato nord); le informazioni derivanti dall andamento del CPUE della specie sono sicuramente parziali, vista la ridotta porzione di specchio d acqua campionato. Anche per quanto riguarda il monitoraggio effettuato al Pratone, non è possibile considerarlo esaustivo. Non è stato infatti possibile, per esigenze legate alla tempistica di intervento, valutare sufficientemente il grado di connettività del lago con il sistema di canali vicini. Questo aspetto è cruciale al fine di mettere a _

24 punto le migliori azioni di controllo numerico e mitigazione dei danni che verranno intraprese all interno del progetto. Con la primavera 2014 si renderà necessario, dunque, condurre un ulteriore campagna di catture per poter delineare un quadro sufficientemente esaustivo dello stato delle popolazioni del gambero rosso della Louisiana nel Lago di Sibolla e a Pratone per approntare così un piano di azione per la specie. Sono, inoltre, da approfondire le conoscenze legate all ittiofauna presente al fine di considerare anche il contributo dei pesci autoctoni nel contrastare la diffusione del gambero rosso della Louisiana. Ringraziamenti Si ringrazia il Dott. Gianni Bettini per il supporto all attività di campo. _

25 Bibliografia Ackefors H The positive effects of established crayfish introductions in Europe. Crustacean Issues 11: Acquistapace P, Cacchiani A, Gherardi F The impact of the introduced crayfish Procambarus clarkii, on a lake community in Tuscany. Biologia ambientale 20 (1): Alderman DJ, Polglase JL Pathogens, parasites and commensal. Pp in Freshwater Crayfish: Biology, Management and Exploitation (eds D.M. Holdich., R.S. Lowery). Croom Helm, London, UK. Anda P, Segura del Pozo J, Díaz García JM, Escudero R, García Peña FJ, López Velasco MC, Sellek RE, Jiménez Chillarón MR, Sánchez Serrano LP, Martínez Navarro JF Waterborne outbreak of tularemia associated with crayfish fishing. Emerging Infectious Diseases 7: Aquiloni L, Tricarico E, Gherardi F Crayfish in Italy: distribution, threats and management. International Aquatic Research 2: Barbaresi S Proprietà invasive di Procambarus clarkii. In: Petrini R, Venturato E. (a cura di) Atti del Convegno Nazionale La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Quaderni del Padule di Fucecchio n. 2. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Barbaresi S, Salvi G, Gherardi F Quaderni del Padule di Fucecchio n. 1 (2001): Il gambero Procambarus clarkii Distribuzione, dinamica di popolazione e impatto. Barbaresi S, Tricarico E, Gherardi F Factors inducing the intense burrowing activity by the red swamp crayfish, Procambarus clarkii, an invasive species. Naturwissenschaften 91: Barbaresi S, Santini G, Tricarico E, Gherardi F Ranging behaviour of the invasive crayfish, Procambarus clarkii (Girard). Journal of Natural History 38: Bartolini A Il Bosco di Chiusi e la Paduletta di Ramone. Indagini naturalistiche e attività di ripristino degli habitat. Quaderni del Padule di Fucecchio n. 7. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Bartolini A, Franzese M, Vezzani A, Il Bosco di Chiusi e la Paduletta di Ramone. Indagini sugli assetti floristico-vegetazionali e sulla comunità ornitica finalizzate alla gestione dell area. Castelmartini. Relazione tecnica. _

26 Bartolini A, Magrini A Dinamiche vegetazionali e interventi di gestione nella Riserva Naturale Lago di Sibolla. Pp in: Venturato E, Petrini R (a cura di). Lungo le rotte migratorie. Progetti di ricerca sulla vegetazione, l avifauna e le specie aliene. Quaderni del Padule di Fucecchio n. 1. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Britton JR, Boar R, Grey J, Foster J, Lugonzo J, Harper DM From introduction to fishery dominance: the initial impacts of the invasive carp Cyprinus carpio in Lake Naivasha, Kenya, Journal of Fish Biology 71: Cecchinelli E, Aquiloni L, Maltagliati G, Tricarico E, Gherardi F Use of natural pyrethrum to control the red swamp crayfish Procambarus clarkii in a rural land of Italy. Pest Management Science 68: Gherardi F Understanding the impact of invasive crayfish. In: Biological invaders in inland waters: profiles, distribution, and threats. (ed. by Gherardi F), pp Invading Nature: Springer Series in Invasion Ecology, Springer, Dordrecht, The Netherlands. Gherardi F, Aquiloni L, Bertocchi S, Brusconi S, Scalici M, Tricarico E I gamberi alloctoni in Lazio. Relazione finale per il progetto PASAL (Atlante Specie Alloctone nel Lazio). Gherardi F, Acquistapace P Tecniche di controllo e di eradicazione dei gamberi invasivi. In: Petrini R. Venturato E (a cura di) Atti del Convegno Nazionale La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Quaderni del Padule di Fucecchio n. 2. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Gherardi F, Acquistapace P Invasive crayfish in Europe: the impact of Procambarus clarkii on the littoral community of a Mediterranean lake. Freshwater Biology 52: Gherardi F, Baldaccini GN, Barbaresi S, Ercolini P, De Luise G, Mazzoni D, Mori M The situation in Italy. In: Gherardi F, Holdich DM (eds), Crayfish in Europe as alien species. How to make the best of a bad situation? A.A. Balkema, Rotterdam, pp Gherardi F, Barbaresi S, Salvi G Spatial and temporal patterns in the movement of Procambarus clarkii, an invasive crayfish. Aquatic Sciences 62: Gherardi F, Barbaresi S Feeding preferences of the invasive crayfish Procambarus clarkii. Bulletin Français de la Pêche et de la Pisciculture 385: Giovannelli F, Inghilesi AF, Pallavicini A, Pretto T, Zanetti, Aquiloni L Il monitoraggio delle popolazioni astacicole del Friuli Venezia Giulia: I stato di avanzamento. Report per il progetto LIFE10 NAT/IT/ _

27 Scalici M, Gherardi F Structure and dynamics of an invasive population of the red swamp crayfish (Procambarus clarkii) in a Mediterranean wetland. Hydrobiologia 583: Souty-Grosset C, Holdich DM, Noel PY, Reynolds JD, Haffner P Atlas of Crayfish in Europe. Muséum national d Histoire naturelle, Paris, pp.187. Patrimoines naturels, Vol. 64. Tricarico E, Bertocchi S, Brusconi S, Casalone E, Gherardi F, Giorgi G, Mastromei G, Parisi G Depuration of microcystin-lr from the red swamp crayfish Procambarus clarkii with assessment of its food quality. Aquaculture 285: _

Procambarus clarkii nel Lago di Massaciuccoli (Toscana Nord Occidentale) e sua diffusione nel comprensorio di bonifica della Versilia

Procambarus clarkii nel Lago di Massaciuccoli (Toscana Nord Occidentale) e sua diffusione nel comprensorio di bonifica della Versilia Procambarus clarkii nel Lago di Massaciuccoli (Toscana Nord Occidentale) e sua diffusione nel comprensorio di bonifica della Versilia Paolo Ercolini biologo Palazzo della Regione Autonoma Friuli Venezia

Dettagli

Monitoraggio e primo intervento di controllo del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii

Monitoraggio e primo intervento di controllo del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii Monitoraggio e primo intervento di controllo del gambero rosso della Louisiana Procambarus clarkii ELENA TRICARICO, LAURA AQUILONI, GIANNI BETTINI, ELENA CECCHINELLI, ALBERTO F. INGHILESI, GIULIO FERRETTI,

Dettagli

Diffusione del Gambero Rosso (P Clarkii) esperienze del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale. Dott. Aronne Ruffini

Diffusione del Gambero Rosso (P Clarkii) esperienze del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale. Dott. Aronne Ruffini Diffusione del Gambero Rosso (P Clarkii) esperienze del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale Dott. Aronne Ruffini Udine 27 Marzo 2013 Inquadramento territoriale Il Consorzio di Bonifica Emilia Centrale

Dettagli

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULLE TECNOLOGIE E L IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI DELLE PICCOLE SPECIE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA Convenzione per l esecuzione di campagne di monitoraggio

Dettagli

IL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA: UN CROSTACEO ESOTICO CHE STA COLONIZZANDO LE ACQUE DOLCI ITALIANE

IL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA: UN CROSTACEO ESOTICO CHE STA COLONIZZANDO LE ACQUE DOLCI ITALIANE IL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA: UN CROSTACEO ESOTICO CHE STA COLONIZZANDO LE ACQUE DOLCI ITALIANE prof. Alessandra Roncarati Dipartimento di Scienze Veterinarie Università degli Studi Camerino Convegno

Dettagli

Piano di controllo e gestione delle specie esotiche di testuggini palustri.

Piano di controllo e gestione delle specie esotiche di testuggini palustri. Dr. Vincenzo Ferri Dott. Andrea Agapito Ludovici Conferenza sulla strategia regionale per la gestione delle specie aliene invasive Progetto LIFE GESTIRE 2020 Nel corso del 2018, nell ambito dell Azione

Dettagli

PROGETTO LIFE 14/NAT/IT/ SilIFFe. Indice di funzionalità fluviale come strumento di pianificazione dell'ecosistema Sile

PROGETTO LIFE 14/NAT/IT/ SilIFFe. Indice di funzionalità fluviale come strumento di pianificazione dell'ecosistema Sile PROGETTO LIFE 14/NAT/IT/000809 SilIFFe Indice di funzionalità fluviale come strumento di pianificazione dell'ecosistema Sile Controllo specie aliene - Corso per Guide naturalistiche- 29-30 Giugno 2017

Dettagli

Az. E.4 Map of the restocking areas for ICS and risk areas for NICS

Az. E.4 Map of the restocking areas for ICS and risk areas for NICS LIFE10 NAT/IT/000239 RARITY Eradicate invasive Louisiana red swamp and preserve native white clawed crayfish in Friuli Venezia Giulia Az. E.4 Map of the restocking areas for ICS and risk areas for NICS

Dettagli

La conservazione del gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes nel Parco del Monte Barro e nei territori limitrofi

La conservazione del gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes nel Parco del Monte Barro e nei territori limitrofi La conservazione del gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes nel Parco del Monte Barro e nei territori limitrofi Distribuzione originaria dei gamberi di fiume Importanza dei gamberi di fiume

Dettagli

Le testuggini palustri, Emys orbicularis e Trachemys scripta. Vincenzo Ferri

Le testuggini palustri, Emys orbicularis e Trachemys scripta. Vincenzo Ferri Le testuggini palustri, Emys orbicularis e Trachemys scripta Vincenzo Ferri Le Testuggini palustri, Emys orbicularis e Trachemys scripta Le popolazioni di Emys orbicularis in Lombardia sono tra le più

Dettagli

Gamberi di fiume alieni invasivi nel Veronese Pordenone, 19 giugno 2014

Gamberi di fiume alieni invasivi nel Veronese Pordenone, 19 giugno 2014 Ivano Confortini Provincia di Verona Gamberi di fiume alieni invasivi nel Veronese Pordenone, 19 giugno 2014 Reticolo idrografico della provincia di Verona In provincia di Verona vi sono circa 800 corsi

Dettagli

Gestione della Nutria. Presenza di testuggini esotiche. Presenza di Emys orbicularis nella Riserva Naturale Regionale Sentina

Gestione della Nutria. Presenza di testuggini esotiche. Presenza di Emys orbicularis nella Riserva Naturale Regionale Sentina Gestione della Nutria Presenza di testuggini esotiche Presenza di Emys orbicularis nella Riserva Naturale Regionale Sentina Gestione del centro di allevamento Relazione finale 2018 Macerata, dicembre 2018

Dettagli

MINACCIA PER GAMBERO ROSSO BIODIVERSITÀ GAMBERI NATIVI SALUTE UMANA DELLA LOUISIANA ITAG SPILIMBERGO 23 & 30 settembre 2013

MINACCIA PER GAMBERO ROSSO BIODIVERSITÀ GAMBERI NATIVI SALUTE UMANA DELLA LOUISIANA ITAG SPILIMBERGO 23 & 30 settembre 2013 TIZIANO SCOVACRICCHI CNR-ISMAR parte seconda GAMBERO www.life-rarity.eu MINACCIA PER ROSSO DELLA LOUISIANA ITAG SPILIMBERGO 23 & 30 settembre 2013 BIODIVERSITÀ GAMBERI NATIVI SALUTE UMANA TIZIANO SCOVACRICCHI

Dettagli

Rana toro americana Lithobates (Rana) catesbeianus (Shaw, 1802)

Rana toro americana Lithobates (Rana) catesbeianus (Shaw, 1802) Uova Girino Adulto Diametro con involucro gelatinoso 6,4-10,4 mm 10-20 cm 1-1,5 kg Lunghezza alla schiusa 2 cm Prima della metamorfosi 10-16,5 cm Uova: fino 20.000 per atto riproduttivo, deposte in uno

Dettagli

LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE

LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE Scopriamo come difendere l ambiente dalle specie introdotte. E capiamo perché farlo è un ottima idea ELISABETTA

Dettagli

Risultati Tratto Specie Individui peso medio d. s. Lunghezza media d. s. catturati (g) (cm) Abramide Blicca Carpa monte Carassio

Risultati Tratto Specie Individui peso medio d. s. Lunghezza media d. s. catturati (g) (cm) Abramide Blicca Carpa monte Carassio Ferrara, 22-07-2013 Università di Ferrara Provincia di Ferrara Sintesi dei principali risultati del monitoraggio estivo dei popolamenti ittici del Canale Circondariale nel tratto Comacchio-Anita, adibito

Dettagli

Monitoraggio e invasione i di specie alloctone: Trachemys scripta

Monitoraggio e invasione i di specie alloctone: Trachemys scripta Monitoraggio e invasione i di specie alloctone: Trachemys scripta G. Francesco Ficetola Università di Milano-Bicocca Invasioni di specie alloctone: Una delle cause principali di perdita di biodiversità

Dettagli

Rilevazione e analisi relativo allo status e alla distribuzione delle specie ittiche nel canale Destra-Reno: Giugno 2016

Rilevazione e analisi relativo allo status e alla distribuzione delle specie ittiche nel canale Destra-Reno: Giugno 2016 2016 Provincia di Ravenna Università di Bologna Rilevazione e analisi relativo allo status e alla distribuzione delle specie ittiche nel canale Destra-Reno: Giugno 2016 Dipartimento di Scienze Mediche

Dettagli

LIFE10 NAT/IT/ RARITY

LIFE10 NAT/IT/ RARITY LIFE10 NAT/IT/000239 RARITY Eradicazione del gambero rosso della Louisiana e protezione dei gamberi di fiume del Friuli Venezia Giulia Massimo Zanetti Ente tutela pesca del Friuli Venezia Giulia massimo.zanetti@regione.fvg.it

Dettagli

RARITY LIFE10 NAT/IT/ Monitoraggio e catture: aspetti teorici e significato (UNIFI 02)

RARITY LIFE10 NAT/IT/ Monitoraggio e catture: aspetti teorici e significato (UNIFI 02) RARITY LIFE10 NAT/IT/000239 CORSO DI FORMAZIONE PERSONALE ETP (azione A.3) Monitoraggio e catture: aspetti teorici e significato (UNIFI 02) Alberto F. Inghilesi & Laura Aquiloni laura.aquiloni@unifi.it

Dettagli

Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla diga di Volta Scirocco (fiume Reno)

Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla diga di Volta Scirocco (fiume Reno) SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA Corso di Laurea in Acquacoltura e Igiene delle Produzioni Ittiche Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla

Dettagli

BIOLOGIA ED ECOLOGIA DEL GRANCHIO DI FIUME (Potamon fluviatile)

BIOLOGIA ED ECOLOGIA DEL GRANCHIO DI FIUME (Potamon fluviatile) I granchi sono crostacei decapodi (a dieci zampe) brachiuri, cioè con il corpo diviso in 3 parti: capo, torace e addome. I primi due segmenti sono fusi insieme in un cefalotorace molto robusto in quanto

Dettagli

ALIENI TRA NOI gli animali esotici che hanno trasformato la fauna italiana

ALIENI TRA NOI gli animali esotici che hanno trasformato la fauna italiana GAMBERO MINACCIA PER ROSSO DELLA LOUISIANA ALIENI TRA NOI gli animali esotici che hanno trasformato la fauna italiana Formazione RARITY di docenti della scuola Udine 11 & 18 aprile 2013 TIZIANO SCOVACRICCHI

Dettagli

Il gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) : una specie invasiva alla conquista del Piemonte

Il gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) : una specie invasiva alla conquista del Piemonte IV convegno regionale La Fauna del Piemonte organizzato dal Gruppo Piemontese Studi Ornitologi in collaborazione con l Associazione Naturalistica Piemontese e con il patrocinio della Città di Cherasco

Dettagli

Cariplo SPECIES PER AQUAM

Cariplo SPECIES PER AQUAM SPECIES PER AQUAM UN PROGETTO PER POTENZIARE LE AREE UMIDE, SORGENTI DI BIODIVERSITÀ Obiettivi Vergiate e interventi - 18 maggio del Progetto 2017 Cariplo SPECIES PER AQUAM Contenimento di Silurus glanis

Dettagli

Realizzazione centro di allevamento per Emys orbicularis, controllo nutria e testuggini esotiche

Realizzazione centro di allevamento per Emys orbicularis, controllo nutria e testuggini esotiche Realizzazione centro di allevamento per Emys orbicularis, controllo nutria e testuggini esotiche Relazione finale 2017 Macerata, dicembre 2017 Studio Faunistico Chiros s.s. Dott. Giorgio Marini Riepilogo

Dettagli

Specie aliene di Crostacei d acqua dolce in Italia: ipotesi di gestione

Specie aliene di Crostacei d acqua dolce in Italia: ipotesi di gestione 1 Convegno di Natura Mediterraneo Le specie aliene nel Mediterraneo 20 e 21 marzo 2010, Selva di Paliano Specie aliene di Crostacei d acqua dolce in Italia: ipotesi di gestione Alberto F. Inghilesi, Laura

Dettagli

RARITY LIFE10 NAT/IT/ IMPATTO da NICS (Non Indigenous Crayfish Species)

RARITY LIFE10 NAT/IT/ IMPATTO da NICS (Non Indigenous Crayfish Species) RARITY LIFE10 NAT/IT/000239 (azione A.3) IMPATTO da NICS (Non Indigenous Crayfish Species) Laura Aquiloni laura.aquiloni@unifi.it SOMMARIO Definizione di NICS; impatti diretti e indiretti; esempi di impatti

Dettagli

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO LABORATORIO DI ETOLOGIA v. Accademia Albertina, 13-10123 TORINO - Italy Tel. Prof. C. Giacoma (011) 6704558 Laboratori (011)

Dettagli

Renato Gerdol, Chiara Siffi e Luca Bragazza

Renato Gerdol, Chiara Siffi e Luca Bragazza Università degli Studi di Ferrara Dipartimento delle Risorse Naturali e Culturali Renato Gerdol, Chiara Siffi e Luca Bragazza Progetto LIFE02NAT/IT/8526 Azione D2 MONITORAGGIO DELLE COMPONENTI BIOTICHE

Dettagli

Giacinto d acqua Eichhornia crassipes (Mart.) Solms

Giacinto d acqua Eichhornia crassipes (Mart.) Solms Forma biologica idrofita natante Forma di crescita erbacea perenne Modalità di propagazione Dimensioni Foglie, fiori, frutti e semi attraverso i semi e per via vegetativa da qualche centimetro a diversi

Dettagli

Nuova tassonomia dei gamberi di fiume italiani e metodologie innovative di contrasto del gambero rosso con relative note per l uso per i pubblici

Nuova tassonomia dei gamberi di fiume italiani e metodologie innovative di contrasto del gambero rosso con relative note per l uso per i pubblici Nuova tassonomia dei gamberi di fiume italiani e metodologie innovative di contrasto del gambero rosso con relative note per l uso per i pubblici amministratori Conoscere meglio la biologia della specie

Dettagli

Il gambero di fiume presenza in FVG & produzione di giovanili per ripopolamento

Il gambero di fiume presenza in FVG & produzione di giovanili per ripopolamento Il gambero di fiume presenza in FVG & produzione di giovanili per ripopolamento CORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DELLA SCUOLA 18 aprile 2013 Ente Tutela Pesca del FVG Via Colugna, 7 33100 Udine Dr. Giorgio

Dettagli

La gestione del gambero indigeno in natura: IL COME

La gestione del gambero indigeno in natura: IL COME Laura Aquiloni Dipartimento di Biologia evoluzionistica, Università di Firenze (UNIFI) laura.aquiloni@unifi.it La gestione del gambero indigeno in natura: IL COME Le informazioni necessarie ad una corretta

Dettagli

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULLE TECNOLOGIE E L IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI DELLE PICCOLE SPECIE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA Convenzione per l esecuzione di campagne di monitoraggio

Dettagli

esempio di approccio integrato alla gestione del problema NICS

esempio di approccio integrato alla gestione del problema NICS 14-15 marzo 2014 Aggiornamento personale ETP esempio di approccio integrato alla gestione del problema NICS Laura AQUILONI (laura.aquiloni@unifi.it), Alberto INGHILESI, Francesca GIOVANNELLI, Elena TRICARICO,

Dettagli

LAGO DI GHIRLAHIRLA. Tempo teorico di ricambio (anni) 0,1. Torrente Margorabbia Lago maggiore Fiume Ticino Fiume Po

LAGO DI GHIRLAHIRLA. Tempo teorico di ricambio (anni) 0,1. Torrente Margorabbia Lago maggiore Fiume Ticino Fiume Po LAGO DI GHIRLAHIRLA Latitudine ( N): 45 55 Longitudine ( E): 08 49 Altitudine (m s.l.m.) 442 Altitudine max bacino imbrifero (m s.l.m.) 1129 Superficie lago (km2) 0,28 Superficie bacino imbrifero naturale

Dettagli

Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse

Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse comunitario. Rettili 13 specie di Rettili di cui una di

Dettagli

LIFE10 NAT/IT/ RARITY

LIFE10 NAT/IT/ RARITY LIFE10 NAT/IT/000239 RARITY Eradicazione del gambero rosso della Louisiana e protezione dei gamberi di fiume del Friuli Venezia Giulia Massimo Zanetti Ente tutela pesca del Friuli Venezia Giulia massimo.zanetti@regione.fvg.it

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE PARCO REGIONALE DEI SASSI DI ROCCAMALATINA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO

Dettagli

La Nutria in provincia di Ferrara. C. Castagnoli R. Finco

La Nutria in provincia di Ferrara. C. Castagnoli R. Finco La Nutria in provincia di Ferrara C. Castagnoli R. Finco Corpo Polizia Provinciale P.O. Agricoltura Sostenibile Caccia e Aree Protette PROVINCIA DI FERRARA Nutria Parte specifica L entrata in vigore legge

Dettagli

Progetto di ripopolamento del luccio (Esox lucius) nel Parco naturale del Lago di Candia

Progetto di ripopolamento del luccio (Esox lucius) nel Parco naturale del Lago di Candia UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE NATURALI Corso di Laurea in Scienze Naturali ELABORATO FINALE Progetto di ripopolamento del luccio (Esox lucius) nel Parco naturale

Dettagli

LIFE+ Bosco Incoronata:

LIFE+ Bosco Incoronata: LA GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE ARIDE NEI SITI NATURA 2000 Il progetto LIFE RI.CO.PR.I. e confronti con altre esperienze Giovedì 26 Marzo 2015, Roma LIFE+ Bosco Incoronata: storia, conservazione

Dettagli

INTERVENTI DI CONTENIMENTO DI SPECIE ITTICHE ALLOCTONE IN ALCUNE STAZIONI DEL TERRITORIO DELL ENTE PARCHI EMILIA OCCIDENTALE

INTERVENTI DI CONTENIMENTO DI SPECIE ITTICHE ALLOCTONE IN ALCUNE STAZIONI DEL TERRITORIO DELL ENTE PARCHI EMILIA OCCIDENTALE INTERVENTI DI CONTENIMENTO DI SPECIE ITTICHE ALLOCTONE IN ALCUNE STAZIONI DEL TERRITORIO DELL ENTE PARCHI EMILIA OCCIDENTALE dr. Gianluca Zuffi g.zuffi@hsbologna.it - info@hsbologna.it 03-03-2018 Corte

Dettagli

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia TOLMEZZO 5 maggio 2015 Linee di indirizzo Corsi d acqua/tratti

Dettagli

SEMINARI PER GUARDIE FORESTALI E ALTRI ADDETTI ALLA VIGILANZA FAUNISTICO-VENATORIA E TERRITORIALE

SEMINARI PER GUARDIE FORESTALI E ALTRI ADDETTI ALLA VIGILANZA FAUNISTICO-VENATORIA E TERRITORIALE L I F E 10 N A T / I T / 000239 ERADICAZIONE DEL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA E PROTEZIONE DEI GAMBERI DI FIUME DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ERADICATE INVASIVE LOUISIANA RED SWAMP AND PRESERVE NATIVE WHITE

Dettagli

La valorizzazione della biodiversità in Liguria con i fondi strutturali

La valorizzazione della biodiversità in Liguria con i fondi strutturali Provincia di Savona Servizio Parchi e Aree Protette La valorizzazione della biodiversità in Liguria con i fondi strutturali 2000-2006 VALORIZZAZIONE DELLE ZONE UMIDE COSTIERE DELLA PROVINCIA DI SAVONA

Dettagli

La biodiversità del Lazio. Le principali specie rare e minacciate e le specie aliene

La biodiversità del Lazio. Le principali specie rare e minacciate e le specie aliene La biodiversità del Lazio Le principali specie rare e minacciate e le specie aliene Fabrizio Petrassi Orto botanico di Roma 15 ottobre 2015 Quante specie in Europa e in Italia La biodiversità del Lazio:

Dettagli

Il Parco di Montemarcello-Magra-Vara ed il progetto LIFEEMYS. Dott. ssa Paola Carnevale Direttore

Il Parco di Montemarcello-Magra-Vara ed il progetto LIFEEMYS. Dott. ssa Paola Carnevale Direttore Il Parco di Montemarcello-Magra-Vara ed il progetto LIFEEMYS Dott. ssa Paola Carnevale Direttore Il Parco di Montemarcello-Magra - Vara con i suoi 4320 ha di estensione attraversa i confini di 18 Comuni.

Dettagli

Indicatore Trofico Fiumi

Indicatore Trofico Fiumi Indicatore Trofico Fiumi 2010-2017 Contesto di riferimento Il territorio regionale del Lazio contiene un ampia e diversificata varietà di ambienti fluviali, che spaziano dai territori degli apparati vulcanici

Dettagli

Carta di identità Nome: tartaruga

Carta di identità Nome: tartaruga Carta di identità Nome: tartaruga TARTARUGHE IN ITALIA In Italia, sono state importate nel corso dei decenni numerose specie diverse di tartarughe, ma le sole specie di tartarughe autoctone italiane sono:

Dettagli

Il Gambero della LOUISIANA ( Procambarus clarkii )

Il Gambero della LOUISIANA ( Procambarus clarkii ) Il Gambero della LOUISIANA ( Procambarus clarkii ) Si tratta di un piccolo crostaceo, il cui nome, Procambarus clarkii, non dice un gran che, se non a qualche zoologo particolarmente amante della tassonomia.

Dettagli

Scardola (Scardinius erythrophthalmus)

Scardola (Scardinius erythrophthalmus) La dieta è costituita prevalentemente da alghe epilitiche che vengono brucate grazie alla particolare conformazione della bocca. Il suo regime alimentare comprende inoltre, in percentuali minori, detrito

Dettagli

IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI

IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI COMUNE DI COLLESALVETTI PROVINCIA DI LIVORNO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI E SS 67 BIS DELL ARNACCIO KM17,300 FRAZ. PONTE BISCOTTINO DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA ALLEGATO H

Dettagli

Dott. Federico Marco Bocca. Prof. Alberto Alma

Dott. Federico Marco Bocca. Prof. Alberto Alma BIODIVERSITÀ NELL AGROECOSISTEMA VIGNETO: BOSCHI E AREE NON ANTROPIZZATE, PROBLEMA O POTENZIALE RISORSA? POSSIBILE ADATTAMENTO DI PARASSITOIDI INDIGENI A CICALINE ESOTICHE DANNOSE ALLA VITE Dott. Federico

Dettagli

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO

Dettagli

Il monitoraggio della fauna ittica nei laghi: obbligatorio o anche utile?

Il monitoraggio della fauna ittica nei laghi: obbligatorio o anche utile? Il monitoraggio della fauna ittica nei laghi: obbligatorio o anche utile? Pietro Volta CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi EXPO ACQUAE VENEZIA 8 Settembre 2015 WFD 2000/60/CE E FAUNA ITTICA Classificare

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE RISERVA NATURALE ORIENTATA CASSE DI ESPANSIONE DEL FIUME SECCHIA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO

Dettagli

La gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua: Aspetti colturali, ambientali ed opportunità di valorizzazione

La gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua: Aspetti colturali, ambientali ed opportunità di valorizzazione La gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua: Aspetti colturali, ambientali ed opportunità di valorizzazione Impatto degli interventi di gestione della vegetazione ripariale sulla fauna ittica

Dettagli

CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA

CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA Biodiversità del sito Rete Natura 2000 ZSC Laghi di Avigliana Bruno Aimone 30-05-2017 ALCUNI DATI TERRITORIALI ESTENZIONE 410ha Lago Piccolo (sup. ha

Dettagli

Il progetto LIFE+ BARBIE è stato approvato nel 2013 e cofinanziato dall EU con per un costo totale di progetto di

Il progetto LIFE+ BARBIE è stato approvato nel 2013 e cofinanziato dall EU con per un costo totale di progetto di Informazioni generali Il progetto LIFE+ BARBIE è stato approvato nel 2013 e cofinanziato dall EU con 1.085.025 per un costo totale di progetto di 2.189.378. Il Beneficiario coordinatore di progetto è l

Dettagli

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Pianif. Terr. G. VELCICH ESCLUSIONE DALLA VERIFICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DI INCIDENZA SU ZSC /

Dettagli

PARAMETRI MARINI. 1 di 5

PARAMETRI MARINI. 1 di 5 II TRIMESTRE 20 La qualità delle acque marino-costiere del Veneto è controllata dal Servizio Osservatorio Acque Marine e Lagunari di ARPA Veneto attraverso: la Rete di Boe Meteo Marine in collaborazione

Dettagli

PREMIO DEL PAESAGGIO terza edizione IL PIANO STRATEGICO PAESISTICO AMBIENTALE DEL COMUNE DI ASSEMINI _ IL BOULEVARD DEI PAESAGGI

PREMIO DEL PAESAGGIO terza edizione IL PIANO STRATEGICO PAESISTICO AMBIENTALE DEL COMUNE DI ASSEMINI _ IL BOULEVARD DEI PAESAGGI REGIONE AUTONOMA VISIONE D INSIEME DEL PROGETTO REGIONE AUTONOMA QUADRO 1Æ Il Parco Agricolo QUADRO 2Æ Il Parco dei Due Fiumi QUADRO 3Æ Il Centro di diffusione Naturalità QUADRO 4Æ La porta verso le saline

Dettagli

PROVINCIA DI VENEZIA Assessorato alla Pesca. Gestione del gambero rosso in provincia di Venezia

PROVINCIA DI VENEZIA Assessorato alla Pesca. Gestione del gambero rosso in provincia di Venezia PROVINCIA DI VENEZIA Assessorato alla Pesca Gestione del gambero rosso in provincia di Venezia Pordenone, 19 giugno 2014 Carta Ittica della provincia di Venezia L.R. del Veneto n. 19/1998 Regolamento provinciale

Dettagli

LIFE10 NAT/IT/ RARITY

LIFE10 NAT/IT/ RARITY LIFE10 NAT/IT/000239 RARITY Eradicazionedel gambero rosso della Louisiana e protezione dei gamberi di fiume del Friuli Venezia Giulia Massimo Zanetti Ente tutela pesca del Friuli Venezia Giulia Partenariato:

Dettagli

LA TUTELA DELLE ACQUE SUPERFICIALI NEI BANDI DELLA FONDAZIONE CARIPLO

LA TUTELA DELLE ACQUE SUPERFICIALI NEI BANDI DELLA FONDAZIONE CARIPLO LA TUTELA DELLE ACQUE SUPERFICIALI NEI BANDI DELLA FONDAZIONE CARIPLO Valeria Garibaldi Area Ambiente Fondazione Cariplo - Milano L impegno della Fondazione Cariplo in campo naturalistico Dalla tutela

Dettagli

N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento.

N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento. REPORT METEOROLOGICO 13 Luglio 2016 Per info: previsori@lamma.rete.toscana.it N.B. aggiornato in data 26/10/2016 con l aggiunta di una nuova osservazione (Arezzo Aeroporto) relativa alla velocità del vento.

Dettagli

La caratterizzazione dell ittiofauna del torrente Stura di Demonte nel tratto scorrente nei comuni di Salmour e Cherasco, anche ai fini dell

La caratterizzazione dell ittiofauna del torrente Stura di Demonte nel tratto scorrente nei comuni di Salmour e Cherasco, anche ai fini dell La caratterizzazione dell ittiofauna del torrente Stura di Demonte nel tratto scorrente nei comuni di Salmour e Cherasco, anche ai fini dell individuazione delle specie bersaglio per la realizzazione della

Dettagli

POPILLIA JAPONICA: Un pericolo per prati boschi e colture. 29 GIUGNO 2016 ore Centro Parco EX DOGANA AUSTUNGARICA

POPILLIA JAPONICA: Un pericolo per prati boschi e colture. 29 GIUGNO 2016 ore Centro Parco EX DOGANA AUSTUNGARICA POPILLIA JAPONICA: Un pericolo per prati boschi e colture 29 GIUGNO 2016 ore 10.00 Centro Parco EX DOGANA AUSTUNGARICA Le principali minacce al mantenimento della biodiversità frammentazione ecologica

Dettagli

LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ

LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ Il 2010 e il 2011 sono stati gli anni per salvaguardare la salute del nostro pianeta; in particolar modo il 2010 è stato dichiarato anno internazionale della biodiversità. Negli

Dettagli

PROGETTI COMUNITARI PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA

PROGETTI COMUNITARI PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA PROGETTI COMUNITARI PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA LaNEMOsrldal1995elaboraeredigeprogettifinalizzatiallatuteladihabitatedispecieminacciatein Europa, per la richiesta di finanziamento nell ambito dei

Dettagli

1.D DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA PIANO AMBIENTALE PARCO DEL LAGHETTO DEL FRASSINO COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA

1.D DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA PIANO AMBIENTALE PARCO DEL LAGHETTO DEL FRASSINO COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA PIANO AMBIENTALE PARCO DEL LAGHETTO DEL FRASSINO 1.D DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA GRUPPO DI LAVORO DOTT. CASSOL MICHELE DOTT. SCARIOT ALBERTO

Dettagli

Malattie da vettore e Zika virus: Prevenzione e comunicazione Perugia 21 aprile 2016 Zanzare invasive in Italia: Caratteristiche e diffusione

Malattie da vettore e Zika virus: Prevenzione e comunicazione Perugia 21 aprile 2016 Zanzare invasive in Italia: Caratteristiche e diffusione Malattie da vettore e Zika virus: Prevenzione e comunicazione Perugia 21 aprile 2016 Zanzare invasive in Italia: Caratteristiche e diffusione Dott. Fabrizio Montarsi Lab. di Parassitologia Cosa vuol dire

Dettagli

Piano Attuativo Comunale - ZONE A VARIANTE 1 VALUTAZIONE DI INCIDENZA SIGNIFICATIVA DEI CONTENUTI DI PIANO SU SIC E ZPS

Piano Attuativo Comunale - ZONE A VARIANTE 1 VALUTAZIONE DI INCIDENZA SIGNIFICATIVA DEI CONTENUTI DI PIANO SU SIC E ZPS COMUNE DI MORSA AL TAGLIAMENTO REGIONE AUTOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia di Pordenone COMUNE DI MORSA AL TAGLIAMENTO Piano Attuativo Comunale - ZONE A VARIANTE 1 VALUTAZIONE DI INCIDENZA SIGNIFICATIVA

Dettagli

Ente tutela pesca del FVG

Ente tutela pesca del FVG LIFE10 NAT/IT/000239 RARITY Eradicazione del gambero rosso della Louisiana e protezione dei gamberi di fiume del Friuli Venezia Giulia Massimo Zanetti Ente tutela pesca del Friuli Venezia Giulia massimo.zanetti@regione.fvg.it

Dettagli

Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT Lago di Viverone

Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT Lago di Viverone Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT1110020 Lago di Viverone Con la DGR 21-4635 del 6/2/2017 approvate le Misure di conservazione sito-specifiche che definiscono divieti obblighi

Dettagli

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE ESTRATTO DALL OSSERVATORIO CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI DICEMBRE 2011 ABITAZIONI: L ANDAMENTO

Dettagli

Leptoglossus occidentalis Heidemann Rinchota Heteroptera Coreidae

Leptoglossus occidentalis Heidemann Rinchota Heteroptera Coreidae Leptoglossus occidentalis Heidemann Rinchota Heteroptera Coreidae Cos è e da dove proviene la Cimice americana delle conifere? Negli ultimi anni gli scambi commerciali e il trasporto di merci e mezzi tra

Dettagli

STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati)

STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati) STUDIO SUL DECLINO DELLA LEPRE IN PROVINCIA DI PIACENZA (primi risultati) Le caratteristiche ambientali (1) Pianura 37% Collina 33% Montagna 30% Gli Istituti di protezione e produzione della fauna (ZRC,

Dettagli

Studio scientifico delle interazioni tra gli organismi ed il loro ambiente (Haeckel)

Studio scientifico delle interazioni tra gli organismi ed il loro ambiente (Haeckel) Principi di Ecologia Dipartimento di Biologia Animale-Università di Pavia Dott. Nicola Gilio Definizioni di ecologia Studio scientifico delle interazioni tra gli organismi ed il loro ambiente (Haeckel)

Dettagli

Il progetto LIFE+ Rarity

Il progetto LIFE+ Rarity Al servizio di gente unica ENTE TUTELA PESCA Gestione della pesca in Friuli Venezia Giulia Il progetto LIFE+ Rarity Massimo Zanetti massimo.zanetti@regione.fvg.it 1 L istituzione dell ETP (legge regionale

Dettagli

Gestione della pesca e ripopolamenti con trote nelle acque della provincia di Trento

Gestione della pesca e ripopolamenti con trote nelle acque della provincia di Trento Provincia Automa di Trento Servizio Foreste e Fauna Ufficio Faunistico Gestione della pesca e ripopolamenti con trote nelle acque della provincia di Trento ASSOCIAZIONE ITALIANA ITTIOLOGI ACQUE DOLCI Workshop:

Dettagli

FORMAZIONE RARITY DI DOCENTI DELLA SCUOLA

FORMAZIONE RARITY DI DOCENTI DELLA SCUOLA L I F E 10 N A T / I T / 000239 ERADICAZIONE DEL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA E PROTEZIONE DEI GAMBERI DI FIUME DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ERADICATE INVASIVE LOUISIANA RED SWAMP AND PRESERVE NATIVE WHITE

Dettagli

CESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.

CESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn. CESENA Turdus pilaris Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva

Dettagli

Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi.

Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Diversità genetica: Ogni individuo possiede un patrimonio genetico

Dettagli

Strategia Marina (D.Lgs 190/10): il monitoraggio ambientale dell ecosistema marino - costiero delle Agenzie per l Ambiente (Arpa Emilia-Romagna)

Strategia Marina (D.Lgs 190/10): il monitoraggio ambientale dell ecosistema marino - costiero delle Agenzie per l Ambiente (Arpa Emilia-Romagna) Il Sistema marino costiero Networking territoriale della conoscenza: una opportunità per la Regione Emilia-Romagna Bologna 8 giugno 215 CNR INAF Area di Ricerca Sala 216 Strategia Marina (D.Lgs 19/1):

Dettagli

Che cosa fare per dichiarare il possesso di una testuggine d acqua esotica

Che cosa fare per dichiarare il possesso di una testuggine d acqua esotica Che cosa fare per dichiarare il possesso di una testuggine d acqua esotica Hai una testuggine d acqua come queste? Si tratta dell ormai diffusissima testuggine palustre dalle guance gialle o dalle guance

Dettagli

LIFE10 NAT/IT/ PROTOCOLLI DI RISPOSTA RAPIDA IN SEGUITO A SEGNALAZIONI DI PRESENZA DI PROCAMBARUS CLARKII

LIFE10 NAT/IT/ PROTOCOLLI DI RISPOSTA RAPIDA IN SEGUITO A SEGNALAZIONI DI PRESENZA DI PROCAMBARUS CLARKII LIFE10 NAT/IT/000239 PROTOCOLLI DI RISPOSTA RAPIDA IN SEGUITO A SEGNALAZIONI DI PRESENZA DI PROCAMBARUS CLARKII Sommario 1. INTRODUZIONE... 3 2. LE SPECIE OGGETTO DEL SISTEMA EDRR... 3 3. LA SORVEGLIANZA...

Dettagli

QUAGLIA Coturnix coturnix. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.

QUAGLIA Coturnix coturnix. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn. QUAGLIA Coturnix coturnix Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva

Dettagli

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività 2015 - Programmazione 2016 Ambiente Da tempo è noto che l ambiente in cui viviamo rappresenta un importante determinante

Dettagli

LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016

LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016 LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016 Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte: una risorsa per la biodiversità? Il punto di vista di agricoltori e ornitologi. Bruno e Gabriella

Dettagli

Relazioni tra qualità dell habitat e indici di qualità biologica: effetti sulla classificazione di qualità

Relazioni tra qualità dell habitat e indici di qualità biologica: effetti sulla classificazione di qualità Relazioni tra qualità dell habitat e indici di qualità biologica: effetti sulla classificazione di qualità Giuseppe Morabito, Marzia Ciampittiello, Martina Austoni, Angela Boggero, Aldo Marchetto, Paolo

Dettagli

Penniseto allungato Pennisetum setaceum (Forsskal) Chiovenda

Penniseto allungato Pennisetum setaceum (Forsskal) Chiovenda Forma biologica Forma di crescita Modalità di propagazione Dimensioni emicriptofita perenne Aspetto: è un erba perenne che forma densi cespi e delle lunghe infiorescenze. erbacea cespitosa Aspetto delle

Dettagli

Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile

Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile Vincenzo Maria Molinari Regione PIemonte Direzione Ambiente Settore Sostenibilità,, Salvaguardia ed Educazione Ambientale La biodiversità La varietà

Dettagli

Metcalfa pruinosa Dryocosmus kuriphilus

Metcalfa pruinosa Dryocosmus kuriphilus PROBLEMI FITOSANITARI E APICOLTURA ALCUNI ESEMPI: Metcalfa pruinosa Dryocosmus kuriphilus 11 dicembre 2014 METCALFA 1 Metcalfa pruinosa Lisa Ames, University of Georgia, Bugwood.org Origini USA Italia(1979)

Dettagli

INFLUENZA DEI FATTORI CLIMATICI SUL CICLO BIOLOGICO DELLA CIMICE ASIATICA: 2015 E 2016 A CONFRONTO

INFLUENZA DEI FATTORI CLIMATICI SUL CICLO BIOLOGICO DELLA CIMICE ASIATICA: 2015 E 2016 A CONFRONTO INFLUENZA DEI FATTORI CLIMATICI SUL CICLO BIOLOGICO DELLA CIMICE ASIATICA: 2015 E 2016 A CONFRONTO E. Costi T. Haye (Cabi-Svizzera) L. Maistrello Dipartimento di Scienze della Vita SVERNAMENTO Mortalità

Dettagli

Olona entra in Città

Olona entra in Città Ricostruzione del corridoio ecologico fluviale nel tessuto metropolitano denso Realizzazione La nuova area umida Giulio Conte Un progetto di Con il contributo di In collaborazione con COMUNE DI RHO COMUNE

Dettagli

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA Biodiversità e Cambiamenti Climatici proposte operative Roberto Danovaro Università Politecnica

Dettagli

Protocollo per il monitoraggio sulla presenza del vettore Scaphoideus titanus

Protocollo per il monitoraggio sulla presenza del vettore Scaphoideus titanus Protocollo per il monitoraggio sulla presenza del vettore Scaphoideus titanus ALLEGATO 2 PREMESSA Queste linee guida hanno lo scopo di fornire indicazioni alle Province e ai tecnici per il monitoraggio

Dettagli