UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI UN POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI SECONDA FASCIA PRESSO LA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA - AREA 10 SCIENZE DELL ANTICHITA FILOLOGICO LETTERARIE E STORICO ARTISTICHE - SETTORE SCIENTIFICO-DISCIPLINARE L-FIL-LET/04 LINGUA E LETTERATURA LATINA - BANDITA CON D.R. N DEL 18 GIUGNO 2008, AVVISO PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA N. 50 DEL 27 GIUGNO 2008, IV SERIE SPECIALE. GIUDIZI INDIVIDUALI E COLLEGIALE SUI TITOLI E SULLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE CANDIDATO: Antonella BRUZZONE GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta Caldini SUI TITOLI E SULLE Laureatasi nel 1991 presso l Università di Roma La Sapienza, dopo un breve periodo (1992) di insegnamento nella scuola secondaria (ripetuto nel ), ha svolto ( ) il Dottorato di Ricerca presso la stessa Università, e in parte presso l Università di Heidelberg, conseguendo nel 1996 il titolo di Dottore di Ricerca. Negli anni ha usufruito di una borsa post-dottorato presso l Università di Macerata, e nel 1998 anche presso l Università di Bielefeld. Dal 1999 è Ricercatrice universitaria (settore L-FIL-LET/04), poi confermata, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università di Sassari. Ha partecipato con borsa di studio a vari corsi di perfezionamento ed alta specializzazione su tematiche di età tardoantica e romanobarbarica. Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali con relazioni che risultano tra le pubblicazioni. Si segnala in particolare una conferenza tenuta nel 2005 presso l Universita di Parigi (Paris IV Sorbonne). Partecipa a progetti di ricerca collettivi. Fa parte del collegio dei docenti della Scuola di Dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo ed è promotrice di un tirocinio internazionale destinato a Dottorandi di ricerca con l Institut des Études augustiniennes di Parigi. Nel 2007 è stata componente della commissione per il conferimento del titolo di Dottore di ricerca presso l Università di Bari. Ha svolto presso la sua facoltà una intensa attività organizzativa, partecipando a iniziative e progetti culturali. Cura la rassegna della rivista Sandalion per il BSL. A partire dal 1999 ha svolto presso la sua Facoltà una intensissima attività didattica, sulla base delle esigenze dei singoli corsi di laurea, e, a partire dall a.a , le sono stati affidati corsi di Storia della lingua latina e di altre materie di latinistica in numero assai notevole (un solo corso unicamente il primo anno, in seguito almeno due, sino a tre e in alcuni anni a quattro). Ha svolto attività di tutorato e partecipa a numerose commissioni di esami. Ha seguito come prima relatrice un gran numero di tesi di laurea in Storia della lingua latina e Letteratura e cultura latina, oltre a svolgere correlazioni di tesi anche in altri settori disciplinari. È tutor di una tesi di dottorato. È stata componente di varie commissioni giudicatrici, fra cui quelle per l accesso alla SSISS e per l ammissione alla Scuola di Dottorato di ricerca. Meritano poi di essere particolarmente sottolineate la partecipazione alla commissione giuridico-didattica per la preparazione delle nuove lauree triennali e la responsabilità di coordinatrice della laurea Magistrale in Letterature e Storia del Mondo Antico. Presenta 30 pubblicazioni: una monografia, una concordanza, 16 articoli, 9 recensioni, schede o rassegne, cui si aggiungono 3 voci di enciclopedia a carattere divulgativo. L attività scientifica della candidata si è rivolta sin dall inizio verso l età tardoantica e romanobarbarica di cui si dimostra assai competente. Il primo lavoro è uno studio molto ampio, sostanzialmente una monografia, pubblicato in due parti e relativo alla lingua dei Dialogi di Gregorio Magno (nn. 1 e 2), con lo scopo di 1

2 rivalutarne lo stile e mostrare l intenzionalità dell uso frequente di elementi colloquiali. In questo stesso ambito di interesse linguistico si situano poi un ampio studio (n. 3) sull anonimo De rebus bellicis e, più recentemente, due contributi (nn. 15 e 21) sui composti nominali in Ammiano Marcellino. Interessante l articolo sull uso e la funzione di similitudini e metafore nei sermoni attrribuiti a Eusebio Gallicano (n. 8). La maggior parte dei lavori della Bruzzone è poi dedicata alle opere di Flavio Merobaude: oltre ad alcuni articoli (in parte relativi ai frammenti del Panegirico in prosa, alla cui edizione la candidata sta lavorando, e in cui rileva suggestioni senecane, n. 12) e alla Concordanza (n. 4), merita di essere menzionato soprattutto il volume dedicato al Panegirico in versi (n. 7), contenente un ampia introduzione relativa all autore e soprattutto all opera, di cui si esamina la struttura e il genere letterario, e ove si considera la questione, fondamentale, della valutazione del panegirico come fonte storica, non solo per i fatti, ma anche per l interpretazione che Aezio teneva ne fosse divulgata, e per la sua ideologia politica. Il testo del palinsesto sangallense, unico e assai lacunoso testimone dell opera (descritto accuratamente nell Introduzione), è stampato secondo l edizione di Vollmer. Segue un ampio e dotto commento, ove si discutono, con senso critico, le diverse proposte testuali precedenti (proponendo una nuova integrazione all inizio del v. 171), e si tiene il massimo conto della tradizione letteraria e dei riferimenti agli eventi storici. Si tratta di un lavoro approfondito e utile, dove si sente però la mancanza di una traduzione italiana e di un apparato critico, che avrebbe molto facilitato il lettore. Per l apprezzabile e intensissima attività didattica e organizzativa, che si protrae ormai da molti anni, e per l utile e originale produzione scientifica (congruente con le discipline comprese nel settore L-FIL-LET/04, e parzialmente proficuamente estesa anche al settore affine di Letteratura cristiana antica) si ritiene che la candidata meriti senza dubbio attenta considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria Viparelli SUI TITOLI E SULLE La candidata presenta 1 monografia, 1 volume di Concordanze e 20 articoli (di cui tre a carattere divulgativo e uno all interno della sezione cronache e commenti di RFIC), oltre a numerose recensioni. Alcuni degli articoli sono frutto di relazioni tenute in occasione di numerosi Convegni nazionali e internazionali. La sua ricerca è orientata prevalentemente verso l età tardo antica e romanobarbarica. All interno di questa dimensione temporale i suoi interessi si dirigono verso vari autori e varie tematiche. Flavio Merobaude è l autore cui ha dedicato le sue prove più impegnative (nn. 5, 6, 9, 11, 13, 14, 16). Il commento al suo Panegirico in versi è un lavoro di ottimo livello, il primo lavoro di questo tipo nell ambito degli studi su Merobaude e sulle sue opere. L introduzione dimostra una piena padronanza del quadro storico- letterario, è pregevole per l equilibrio tra attitudini critico-testuali, esegetiche e storico-letterarie. Molto attenta al problema del genere, e della tecnica letteraria, alla lingua e allo stile del testo, ed anche fornita di un ottima competenza metrica, la candidata nel commento non trascura nulla che possa mettere in luce i modelli e la tecnica compositiva dell autore. Degno di segnalazione anche per la rilevanza scientifica della collocazione editoriale il volume di Concordanze (Concordantia in Flavium Merobaudem, Hildesheim 1988). Apprezzabili sono le osservazioni linguistiche e stilistiche su singoli autori o singoli aspetti grammaticali e retorici (nn.1-4, 15, 21) dei loro testi. Nell ambito di questa linea si vede l evoluzione degli studi della candidata, che arriva ad una compiuta maturità scientifica, per esempio negli studi sulla tipologia e lo stile dei composti nominali e in genere sulla lingua di Ammiano Marcellino, e che amplia i suoi interessi dai panegirici d età romano barbarica verso la poesia panegiristica latina da Claudiano a Sidonio Apollinare (n.10: su uno schema topico della poesia epica, il concilium deorum), verso la lingua degli evangelizzatori (n.8) o verso la presenza di Seneca nella tarda antichità (n.12). In sintesi, tenuto conto dell originalità ed innovatività della produzione scientifica e del rigore metodologico, della congruenza dell attività della candidata con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura, della rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni, della continuità temporale della produzione scientifica, tenuto conto anche dei titoli che ne attestano la dimensione internazionale dell attività di ricerca e l intensità della attività didattica, ritengo che il rigore scientifico, oltre al curriculum didattico di prim ordine, fanno di questo studiosa un candidato degno di attenzione. 2

3 GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra Marchetti SUI TITOLI E SULLE L attività di studiosa di Antonella Bruzzone si è concentrata soprattutto sull opera di Flavio Merobaude. Il principale lavoro che la candidata presenta consiste in un volume di commento al Panegirico in versi, composto in occasione del terzo consolato di Aezio nel 446, sotto Valentiniano III. Con questo lavoro di commento (uscito come volume VI della Bibliotheca Scriptorum Latinorum, Roma 1999) la Bruzzone si è attestata, ed è stata riconosciuta anche in sedi internazionali, come studiosa attenta e competente nei confronti dell autore tardoantico. Il testo del Panegirico in versi (di cui possediamo circa 200 versi, e che si presenta come fortemente frammentario e lacunoso) è offerto dalla Bruzzone secondo l edizione di Vollmer, Berlino 1905, e non è accompagnato da apparato critico. La studiosa ha tuttavia personalmente esaminato il codice unico Sangallensis 908, e ciò la rende capace di intervenire sullo stabilimento del testo anche in base a considerazioni paleografiche. Nella Introduzione, la Bruzzone ben caratterizza il Panegirico come testo che fonde elementi epidittici con elementi del genere epico, e ne individua la capacità di porsi come fonte storica da accostare alle scarne testimonianze sugli avvenimenti dell epoca, pur nella allusività ed anche oscurità del suo dettato di opera destinata a un pubblico di élite. Il commento propone una massa ingente di passi paralleli, che risultano peraltro significativi, e che permettono di apprezzare come l autore tardoantico non metta in atto una pura imitazione dei modelli, ma sappia adeguare la loro ripresa alla rappresentazione di una realtà attuale. In un precedente volume (uscito nella serie Alpha-Omega, Hildesheim 1998) la studiosa aveva pubblicato le concordanze delle opere di Merobaude. In contorno al suo lavoro di commento al Panegirico in versi, la studiosa ha pubblicato singoli contributi su Merobaude, rivolgendo la sua attenzione soprattutto ad aspetti linguistici e retorici, che ella sa collegare anche a tematiche ideologiche e più ampiamente culturali. Di carattere linguistico era anche il lavoro iniziale della Bruzzone, un ampio articolo sulla lingua dei Dialogi di Gregorio Magno (in Studi Latini e Italiani, ), dove in particolare era messa in risalto la consapevole scelta di elementi linguistici di tipo popolare entro un opera che non può di per sé definirsi come popolare. La Bruzzone si presenta come studiosa coerentemente seria, corretta e sensibile, capace di aprire la singola annotazione verso tematiche di più ampio respiro. Il dispiegarsi nel tempo della sua produzione può dare l impressione di una qualche esilità. Si può presumere che la prossima pubblicazione (di cui dà notizia nel suo curriculum) di un volume sui frammenti del Panegirico in prosa di Merobaude confermerà e rafforzerà la sua fisionomia di studiosa della tarda antichità e della evoluzione che hanno in essa i generi letterari tradizionali. Dal 1999 la Bruzzone ha svolto una continuata attività didattica presso la Facoltà di Lettere dell Università di Sassari, come docente di Storia della lingua latina (e in alcuni anni insegnando anche Letteratura e cultura latina, Lingua latina, Letteratura latina). Fa parte del collegio dei docenti della Scuola di Dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo. Appare apprezzabile la sua attività all interno delle iniziative culturali dell Università di Sassari, che ella svolge anche in collegamento con istituzioni culturali straniere. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio Marchetta SUI TITOLI E SULLE La Candidata Dott.ssa Antonella Bruzzone, è Ricercatrice di Lingua e Letteratura Latina nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università di Sassari dal Maggio Nel 1996 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia Greca e Latina presso l Università di Roma La Sapienza. Nel periodo ha usufruito di una Borsa post-dottorato presso l Università di Macerata. Ha partecipato a progetti PRIN: sulla cristianizzazione dei barbari; sul teatro greco e la sua ricezione nella letteratura latina; per il ha aderito a un progetto PRIN sulla prosa d arte di età imperiale con un programma relativo alla panegiristica latina in frammenti. È componente di iniziative culturali intraprese dall Università di Sassari. È docente promotore di un Tirocinio internazionale con l Institut des Études Augustiniennes di Parigi. Già a partire dal 1999 ha svolto nella sua Facoltà di Sassari un intensa attività didattica, tenendo numerosi corsi articolati e calibrati fra varie discipline secondo le esigenze dettate dai singoli Corsi di Laurea. È stata relatrice di varie tesi di laurea. È componente del Collegio dei Docenti nel Dottorato di Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo. Già dai primi lavori a stampa la Candidata mostra un particolare interesse ai valori della lexis, considerati nella loro evoluzione cronologica e in rapporto al contesto storico-culturale. Ci si riferisce alla coppia di consistenti articoli, che di fatto costituiscono una sorta di monografia, Sulla lingua dei Dialogi di Gregorio Magno, [Pubbl. NN. 1 e 2], dove attraverso una rigorosa classificazione dei fenomeni lessicali e sintattici e un attenta loro contestualizzazione si arriva alla suggestiva dimostrazione che il sermo cotidianus 3

4 gregoriano non è un banale adeguamento alla decadente parabola del sistema linguistico latino in età tarda, bensì una consapevole scelta artistica per un efficace resa di quella realtà popolare che è la protagonista dei Dialogi. Parimenti nel corposo articolo, N.3, dedicato all uso dell astratto nell anonimo De rebus bellicis, Romanobarbarica 13, , pp. 1-42, l acribia tassonomica, sempre associata ad un ampia visualizzazione storica, si eleva ad un intelligente valutazione letteraria. Chiaramente nella produzione della Candidata spicca la monografia, N.7, Flavio Merobaude Panegirico in versi, introd. e comm., Roma 1999, che costituisce il primo commento in assoluto ad un opera merobaudiana (quello di Clover, del 1971, ha carattere esclusivamente storico). Si tratta di un lavoro di primaria importanza, che indaga tutti i livelli dell opera, da quello critico testuale (particolarmente arduo e irto di problemi date le condizioni del codex unicus che ci ha conservato il panegirico) a quello linguisticostilistico, a quello letterario-culturale, a quello storico-politico, un lavoro che ha segnato una svolta negli studi merobaudiani, come riconosciuto dalle numerose recensioni ad esso dedicate. L ampia e articolata Introduzione costituisce una capillare e insieme organica ricostruzione della personalità di Merobaude, della sua cultura letteraria (testimoniata da una fitta trama di reminiscenze, sempre finalizzate al contesto), della sua reinterpretazione del genus panegiristico come punto di incontro fra epica ed epidittica, fra impegnate ambizioni artistiche e sottili istanze politiche. Il Commento è una vera miniera di notizie e osservazioni, dove ogni particolare, minutamente analizzato, viene ricondotto ad un quadro di insieme e proiettato sullo sfondo di una complessa e drammatica realtà storica. Specialmente notevole il contributo fornito alla soluzione degli innumerevoli problemi esegetici posti da un testo di registro espressivo difficile, con la complicazione di numerose lacune e guasti. Dopo aver ricordato due articoli, N. 6, Tradizione e attualità nel Panegirico in versi..., 1999, e N. 13, Archetipi culturali..., Romanobarbarica 18, , che approfondiscono la tematica della memoria classica in un poeta tardoantico quale Merobaude non come semplice lusus letterario ma come ponte ideologico fra passato e presente, si deve una menzione speciale alle Concordanze a Flavio Merobaude, N. 4, pubblicate dalla prestigiosa casa editrice OLMS, le quali applicano criteri di lemmatizzazione scientificamente molto validi. In questi anni la Bruzzone ha posto mano ad un altro lavoro impegnativo, un commento, con edizione critica, al Panegirico in prosa dello stesso Merobaude, anch esso tramandatoci in condizioni gravemente mutile, lavoro che la Candidata dichiara essere in via di ultimazione. Intanto ne sono nati 5 articoli, di cui ai NN. 5, 11, 12, 14, 16, che propongono acute soluzioni a gravi problemi testuali ed esegetici, in passaggi di grande rilevanza ideologica, anche con la possibilità di suggestivi collegamenti col pensiero senecano. Oltre la figura di Merobaude ma comunque all interno della poesia panegiristica, lungo una linea che da Claudiano va a Sidonio Apollinare, si colloca l articolo N. 10, Il concilium deorum nella poesia panegiristica..., dove la Candidata, facendo perno su di un topos di antichissima tradizione epica, felicemente illustra la studiata istanza ideologica secondo cui la poesia tardoantica riformula e rifunzionalizza schemi dei modelli classici (cfr. anche le ampie e incisive panoramiche offerte dagli articoli contrassegnati con in NN. 9 e 20). In tutt altro ambito e livello si colloca l articolo N. 8, che studia il linguaggio dell evangelizzazione nel cosiddetto Eusebio Gallicano, dove la Candidata addiviene alla convincente conclusione di un equilibrio fra la primaria istanza di fruizione popolare (nel quadro di quella che si suol chiamare inculturazione del cristianesimo antico) e istanze letterarie. Ben condotti i due lavori linguistici su Ammiano Marcellino. Nel primo, N. 15, Allusività plautina..., il discorso, partendo dalla ripresa ammianea di tre neoformazioni plautine, si allarga ad una più generale definizione della valenza degli arcaismi nello storico antiocheno non solamente sul piano stilistico ma anche su quello ideologico (recupero di antichi valori etici perennemente validi). Il secondo, N. 21, Tipologia e stile dei composti nominali in Ammiano Marcellino, si fa apprezzare particolarmente per la lucidità con cui sa classificare e interpretare il materiale linguistico. In conclusione: la produzione scientifica della Candidata Antonella Bruzzone documenta un intensa e costante attività di studio (si tenga conto anche delle recensioni). I suoi lavori, ospitati in sedi autorevoli, tutti di stretta pertinenza al settore scientifico-disciplinare oggetto della presente procedura di valutazione comparativa, si distinguono sempre per rigore di metodo e originalità di contributi. Soprattutto notevole la capacità di coniugare acutezza di analisi e ampiezza di visione letteraria e storica. Per tutto quanto sopra la Candidata risulta degna di essere presa in massima considerazione nella valutazione comparativa. 4

5 GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo Mastandrea SUI TITOLI E SULLE Antonella Bruzzone (Roma 1967, laurea e dottorato a Roma Sapienza, rispettivamente 1991 e 1996; ricercatrice a Sassari dal 1999). I saggi pubblicati a stampa dalla candidata vertono in generale su testi letterari e figure di letterati di età tardoimperiale e romanobarbarica. Utili appaiono, già dall inizio dell attività di studio della candidata, le annotazioni lessicali e grammaticali raccolte dai Dialogi di Gregorio Magno, che costituiscono un valido strumento di aiuto nello studio della lingua dello scrittore tardoantico; un lavoro parzialmente reiterato a vantaggio dell Anonimo de rebus bellicis e di Ammiano Marcellino. La monografia principale è dedicata all edizione con commento del Panegirico in versi di Merobaude (di cui restano frammenti estesi, tràditi solo dal palinsesto Sangallense): un lavoro di eccellente fattura, da ritenersi sotto vari punti di vista definitivo in assenza di imprevedibili novità codicologiche. Tale attività di esegesi totale sta spostandosi sopra altri testi panegiristici, con esiti favorevoli alla nostra migliore conoscenza delle transizioni dei generi letterari classici verso le forme espressive medievali. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. CANDIDATO: Alberto CANOBBIO GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta Caldini SUI TITOLI E SULLE Laureato nel 1993 presso l Università di Pavia, ha svolto il Dottorato in Filologia greca e latina presso l Università di Roma La Sapienza ( ) ed ha conseguito nel 1999 il titolo di Dottore di Ricerca. Nello stesso anno è divenuto cultore di Letteratura latina presso l Università di Pavia, dove ha ottenuto un Assegno di Ricerca per il biennio Ha inoltre conseguito mediante pubblico concorso l abilitazione per l insegnamento di materie letterarie nelle scuole secondarie superiori. Dal 2001 è Ricercatore universitario (settore L-FIL-LET/04), confermato nel A partire dall a.a svolge un intensa attività didattica, tenendo per affidamento due insegnamenti di latinistica per corsi di laurea diversi (cui se ne sono aggiunti altri, anche per supplenza, della durata di un anno accademico), coordinando inoltre la didattica integrativa nella stessa area e, più recentemente, seguendo tesi di laurea come primo relatore e svolgendo correlazioni. A questo si aggiunge l attività organizzativa soprattutto come rappresentante del Dipartimento di Scienze dell Antichità nel Consiglio Scientifico della Biblioteca Francesco Petrarca (incarico iniziato nel 2002 e rinnovato per il triennio ). Ha partecipato ad una commissione per il conferimento del titolo di Dottore di ricerca presso l Università di Milano. È stato commissario in valutazioni comparative per un posto di ricercatore universitario presso le Università di Parma e di Torino. Partecipa a progetti di ricerca nazionali e internazionali. Ha partecipato a vari convegni nazionali e internazionali con relazioni che figurano tra le pubblicazioni presentate. Presenta 24 pubblicazioni: una monografia, 12 articoli, 11 recensioni e notizie di pubblicazioni, prodotte con continuità tra il 1994 e il La più ampia parte dell attività scientifica del candidato è dedicata all opera di Marziale. In questo ambito merita di essere in primo luogo menzionato il volume La lex Roscia theatralis e Marziale: il ciclo del libro V, contenente l edizione critica, corredata dalla traduzione e da un ampio commento, di otto epigrammi del libro V, che costituiscono un ciclo ove si tratta appunto della lex Roscia theatralis, rimessa in vigore da Domiziano. Come reso necessario dall impostazione del volume, l Introduzione è suddivisa in tre parti diverse. La prima è dedicata ad un accuratissima esposizione, che valorizza le numerose e interessanti testimonianze relative alla lex Roscia, e alle varie vicende, con le importanti implicazioni sociali, della proedria teatrale che essa imponeva. La seconda alla datazione e ai contenuti del libro V, e in particolare agli epigrammi considerati. La terza, infine, alla tradizione manoscritta di Marziale, e alle problematiche assai ardue che comporta. Oltre a numerosi testimoni risalenti alle tre famiglie più antiche, Canobbio sceglie di considerare la tradizione umanistica (le prime edizioni a stampa e vari manoscritti scelti a titolo di sondaggio). A questa parte della tradizione (collazionata di prima mano), rilevante per la storia del testo, ma non per la sua costituzione, sarebbe stato però più opportuno riservare un studio a parte, non appesantendo l apparato, peraltro solo parzialmente positivo. Per quanto riguarda l edizione critica, i risultati potranno essere compiutamente valutati quando l autore porterà a termine la promessa edizione dell intero libro V, 5

6 ove potrà sicuramente essere utilizzato proficuamente (con ampliamenti e chiarimenti anche relativamente all esposizione sulla tradizione antica) il materiale elaborato in questo volume. A molti diversi aspetti dell opera di Marziale sono dedicati altri apprezzabili contributi, anche assai ampi, che si segnalano per la dottrina e l originalità e persuasività delle argomentazioni: da ricordare almeno i lavori dedicati al rapporto con il teatro (n. 4), alla relazione con le Bucoliche e con la poesia minore di età augustea (n. 8), alla tipologia degli epigrammata longa e alle sue motivazioni in relazione all aspetto comunicativo dell opera e al rapporto con Catullo e Orazio (n. 13). L intelligenza e finezza dell esegesi è evidente in particolare nello studio che rileva molto efficacemente parodia, arguzia e concettismo negli epigrammi funerari (n. 3). In qualche caso (come nn. 2 e 9) le ipotesi proposte risultano meno convincenti e sarebbe stata auspicabile una maggiore cautela. Due ampi lavori (6 e 7) sono dedicati a Superare diuos, e indagano, con argomentazioni dotte e originali, anche se non senza talune forzature, l evoluzione del topos nella letteratura greca e latina. Interessante risulta il filone più recente della ricerca, dedicato alla poesia latina arcaica, in cui rientra il lavoro sul v. 1 Sk. degli Annali di Ennio, per cui si evidenzia sotto un nuovo aspetto il rapporto con Esiodo (n. 11). Meritano infine attenzione le numerose recensioni dedicate in ampia parte, ma certo non eslusivamente, ad opere relative a Marziale. Per l apprezzabile e assai intensa attività didattica e per la produzione scientifica (perfettamente congruente con le discipline comprese nel settore L-FIL-LET/04), che evidenzia solida preparazione, ottima conoscenza dello stato degli studi nelle materie trattate, originalità di risultati e intelligente impegno nell esegesi, si ritiene che il candidato meriti senza dubbio di essere preso in attenta considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria Viparelli SUI TITOLI E SULLE Il candidato presenta 1 monografia e 12 articoli, oltre a una buon numero di recensioni. Alcuni degli articoli sono frutto di relazioni tenute in occasione di Convegni nazionali e internazionali. La sua produzione verte fondamentalmente su un filone di ricerca, gli epigrammi di Marziale e in particolare sul l. V (n. 1, 2 e 5). A un ciclo di epigrammi (ep. 8, 14, 23, 25, 27, 35, 38 e 41), tesi a celebrare il ripristino da parte di Marziale della lex Roscia theatralis, è dedicata la sua monografia che offre l edizione critica di questi epigrammi oltre all introduzione, alla traduzione e al commento di impostazione erudita ma anche esplicativa e interpretativa. Il lavoro, di qualità indiscutibile, evidenzia il possesso da parte del candidato di doti in equilibrio tra attitudini filologiche (buona la metodologia ecdotica) ed esegetiche. Agli epigrammi di Marziale sono dedicati anche un buon numero di articoli che rivelano, oltre alla disciplinata continuità dello studioso, una fine penetrazione dell universo tematico e formale dell epigramma marzialiano nei suoi rapporti col teatro, n. 4, con la bucolica virgiliana e la poesia minore di età augustea, n. 8, nei suoi aspetti strutturali e comunicativi, n. 9, 12 e 13. L interesse per il tema del paragone tra Domiziano e Giove, che dà luogo a una nuova lettura dell epigramma finale del l. IX (n. 9), si rivela un tema fecondo di aperture nell ambito degli interessi di ricerca del candidato che studia l evoluzione del topos superare divos nelle pubblicazioni n 5 e 6. La pubblicazione n. 11 attesta la volontà del candidato di aprire nuove e originali vie alla sua attività di ricerca. Tenuto conto che tutte le pubblicazioni si segnalano per chiarezza nell ordine espositivo e nell argomentazione, oltre che per serietà scientifica, che di queste alcune hanno il carattere dell innovatività e dell originalità, che tutte sono congruenti con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura, che le ultime pubblicazioni attestano un evoluzione negli interessi e negli studi, l insieme della produzione scientifica del candidato disegna la fisionomia di uno studioso di solida formazione, con un sicuro possesso degli strumenti critici e filologici e di una buona maturità. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra MARCHETTI SUI TITOLI E SULLE Il candidato Alberto Canobbio si presenta come studioso particolarmente esperto nella poesia di Marziale. Il suo principale lavoro è costituito dal volume La lex Roscia Theatralis e Marziale: il ciclo del libro V. Introduzione, edizione critica, traduzione e commento (EDIZIONI NEW PRESS, Como 2002). La prima parte dell ampia Introduzione è dedicata a un accurato esame degli elementi storici e giuridici concernenti la lex Roscia, che in età ciceroniana aveva esteso ai cavalieri il diritto di proedria e che, essendo spesso trasgredita, fu riaffermata da un editto di Domiziano. La seconda parte dell Introduzione, che descrive i 6

7 caratteri generali del V libro degli epigrammi, si sofferma sul problema della cronologia e suggerisce la possibilità di datare in modo estremamente specifico la pubblicazione del libro. Viene poi data una caratterizzazione degli otto epigrammi connessi alla lex Roscia, nei quali Canobbio individua una particolare capacità mimetica, forse favorita dalla loro ambientazione teatrale, e la capacità di realizzare un amalgama fra l esigenza di adulare l imperatore e quella di intrattenere il lettore. Nell ultima parte dell Introduzione Canobbio descrive la tradizione manoscritta e espone i criteri della propria edizione, che si basa su un esame (diretto o su microfilm) dei principali manoscritti e su una personale ricognizione nell ambito della tradizione umanistica. L edizione critica e il commento (che Canobbio presenta come un primo specimen della metodologia ecdotica e dello stile di commento che intende adottare per l edizione critica commentata dell intero libro, a cui sta lavorando) dimostrano la serietà e competenza dello studioso. In alcuni articoli Canobbio presenta in modo approfondito tematiche che sono presenti nel suo libro, quali il problema della cronologia del V libro degli epigrammi, i rapporti della poesia di Marziale con il genere mimico, le forme adulatorie nei confronti dell imperatore. In un interessante articolo sugli epigrammi funerari di Marziale (Res Publica Litterarum 1997) Canobbio collega l ambiguità di questi componimenti marzialiani, tenuti fra la serietà e lo scherzo, allo statuto e alla storia del genere epigrammatico stesso, che tende a scindersi fra epitaffio occasionale e componimento letterario finalizzato all arguzia. Un ampio articolo è dedicato alla ricostruzione storica e all interpretazione entro le opere di singoli autori del modulo retorico contenente il paragone tra un ente reale e una figura mitologica (Superare divos: evoluzione di un topos, Prometheus 2004). Questo articolo segnala un apertura verso ulteriori e diverse tematiche, nelle quali Canobbio potrà portare la serietà e competenza che ha già mostrato (e che certamente confermerà procedendo in tale tipo di lavoro) con la sua edizione e commento del ciclo marzialiano. Il candidato, che ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca nel 1999 ed è ricercatore dal 2001, è attualmente affidatario di due corsi di insegnamento (Lettorato di latino e Lingua latina) presso l Università di Pavia. Ha una continuata partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali, e una costantemente attiva presenza ai corrispondenti convegni. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio MARCHETTA SUI TITOLI E SULLE Il Candidato Dott. Alberto Canobbio è Ricercatore di Lingua e Letteratura Latina dal Giugno 2001 presso l Università di Pavia. Nel 1999 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia Greca e Latina presso l Università di Roma La Sapienza. Per il biennio ha beneficiato di un Assegno di Ricerca presso l Università di Pavia. Presso la medesima Università ha tenuto vari corsi di lingua e di letteratura latina ed è stato relatore di tesi di laurea. Inoltre ha aderito a vari progetti collettivi di ricerca, nazionali ed intrnazionali. L autore latino al quale Canobbio ha riservato le maggiori cure di studioso è palesemente Marziale. In quest ambito spicca il volume [Pubbl. N. 5] La lex Roscia theatralis e Marziale: il ciclo del V libro, introd., ediz. crit. e comm., Como L ampia Introduzione contiene un attenta disamina delle questioni storicogiuridiche della lex in oggetto, delle particolarità del libro V, della tradizione manoscritta (la revisione operata da Canobbio consente di presentare al lettore un più ricco e puntuale apparato critico). Il Commento agli 8 epigrammi collegati alla lex Roscia, ricchissimo, lumeggia e approfondisce tutti gli aspetti, sempre guidato da rigore scientifico e da una completa conoscenza della bibliografia. Connessi con il V libro di Marziale sono anche gli articoli contrassegnati con il N. 1, Sulla cronologia..., in Athenaeum 1994, e con il N. 2, L ambiguità di Gallus..., Rend. Ist. Lomb. 1995, che riesaminano e approfondiscono questioni dibattute. Con l articolo N. 3, Parodia, arguzia..., l Autore accompagna analiticamente il lettore a cogliere ed apprezzare la finezza, l arguzia, l originalità di Marziale in una tipologia epigrammatica particolare, quella degli epicedi con esiti umoristici. L articolo N. 4, Epigramma e mimo..., bene illustra i collegamenti che naturaliter si ponevano fra le modalità con cui gli epigrammi marzialiani rappresentavano lo spettacolo della vita quotidiana a Roma e le tipologie del genere mimico. Nell articolo N. 8, Il libro VIII di Marziale..., dove un attenta rilettura di certi carmi del l. VIII riesce a meglio definire il disegno con cui Marziale si sforzava di acquisire alla sua poesia epigrammatica un nuovo status letterario e di instaurare un nuovo rapporto con l imperatore, il Candidato conferma la sua capacità di inquadrare il suo autore in ampi orizzonti storico-culturali e di inserirlo in una fitta trama di collegamenti con altri poeti. 7

8 Studioso attento a ricostruire dinamiche evolutive all interno del corpus di Marziale il Candidato si conferma nell articolo N. 12, Dialogando col lettore..., dove viene messo in evidenza l avvicendarsi di due diversi tipi di explicit nei singoli libri. Invece l articolo N. 9, Il libro IX..., si concentra specificamente su un carme di congedo, quello del libro IX, che sottopone ad un acutissimo processo di decriptazione. Apprezzabile lo sforzo di ricondurre ad una complessa ratio programmatica la presenza di epigrammata longa in Marziale che il Candidato compie nell articolo N. 13. Anche al di fuori dell ambito marzialiano il Candidato conferma la capacità di affrontare ampi quadri di riferimento per ricondurli a suggestive tassonomie: ci si riferisce ai due lunghi articoli, NN. 6 e 7, Prometheus 2004, fasc. 1 e 2, che analizzano il topos del superare divos, cioè del confronto tra una figura umana e una figura divina (o mitologica), per ricostruirne l evoluzione dal mondo greco (a partire da Omero) al mondo romano. Una conferma trova anche la sensibilità del Candidato per tematiche di natura metaletteraria: si veda l articolo N. 10, Finitor acervi..., dove nell ultimo verso dell ultima satira di Persio, cioè la VI, viene rintracciata un allusività explicitaria, in direzione oraziana; e l articolo N. 11, Ennio e la danza delle Muse. In conclusione: i titoli scientifici del Candidato Alberto Canobbio, tutti di pertinenza del settore scientificodisciplinare cui attiene la presente procedura di valutazione comparativa, documentano un attività di ricerca intensa e costante (da tenere presenti anche le recensioni). Essi dimostrano metodo ineccepibile, acribia nell analisi dei testi, finezza nella ricostruzione di quadri metaletterari, e apportano contributi originali. Nel panorama degli studi marzialiani essi occupano senz altro un posto di rilievo. Per tutto questo il Candidato risulta degno di essere preso in seria considerazione nella valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo MASTANDREA SUI TITOLI E SULLE Alberto Canobbio (Voghera 1970, laurea a Pavia 1993, dottorato a Roma 1999; ricercatore a Pavia dal 2001). Presenta una monografia, una quindicina di articoli, svariate recensioni e note bibliografiche. Il volume sulla Lex Roscia theatralis e Marziale introduce un eccellente descrizione del fondale storico in cui si collocano otto epigrammi ciclici del quinto libro di Marziale; all ottavo libro dello stesso autore, messo a raffronto con i suoi modelli augustei (soprattutto elegiaci), è dedicato un buon articolo del 2004, e assai convincente è anche il saggio del 2007 Dialogando col lettore, dove si affronta con competenza un argomento poco frequentato e si offrono certi spunti di novità interpretativa (come sull explicit del libro undicesimo, analogo al primo in una veste palingenetica: quasi a marcare uno stacco e un altro inizio, dopo la scomparsa dell ultimo imperatore flavio). Il lavoro su Ennio e la danza delle Muse, entro il dibattutissimo incipit degli annales, mostra pure apprezzabili aspetti di originalità nella valutazione di una preminenza del modello esiodeo su quello omerico. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, il candidato è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. CANDIDATO: Ermanno MALASPINA GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta CALDINI SUI TITOLI E SULLE Ermanno Malaspina si è laureato nel 1989 presso l Università di Torino; continuando la sua collaborazione scientifica con la stessa Università, ha trascorso periodi di studio presso le Università di Monaco di Baviera e di Urbino e presso la Fondation Hardt. Dopo un lungo periodo in cui, oltre a compiere il servizio militare di leva, ha insegnato nella scuola secondaria (con l abilitazione per la classe LXXII), ha svolto il Dottorato presso l Università di Torino ( ), conseguendo nel 1999 il titolo di Dottore di Ricerca. Continuando poi ad usufruire del congedo dall insegnamento scolastico, si è ancora dedicato all attività di ricerca universitaria. Nel e è stato assegnista di ricerca. È poi tornato di nuovo all insegnamento scolastico, ottenendo anche contratti di collaborazione didattica con la SIS Piemonte e con l Università di Torino. Nel 2007 ha preso servizio come ricercatore (settore disciplinare L-FIL-LET/04) presso l Università di Torino. A partire dall a.a svolge un intensa e ininterrotta attività didattica, presso la facoltà di Lettere e la SIS, e nel gli vengono affidati il corso di Lingua latina e il lettorato di metrica. Dal 1989 collabora con la redazione torinese del BSL e nel 2005 entra nella redazione torinese della RFIC. 8

9 Ha svolto numerose conferenze e partecipato con relazioni a numerosi convegni e congressi nazionali e internazionali, tra cui sarà sufficiente ricordare, a sottolineare la fama internazionale raggiunta, il suo intervento all Entretien Hardt su Seneca tragico nel La produzione scientifica di Malaspina è assai ampia e di alto livello. Presenta 40 pubblicazioni stampate negli anni Tra queste si segnala in primo luogo il poderoso volume contenente l edizione critica e il commento del De clementia di Seneca (opera cui il candidato ha dedicato anche una nutrita serie di articoli). I prolegomeni che aprono il volume contengono un ampia premessa, condotta con perizia filologica, al testo critico, con un accuratissima descrizione del codice Nazariano e del Reginense, e vi si propone una nuova collazione anche di un folto gruppo di recenziori; un ampio capitolo è dedicato alla recensio, che si conclude con una interessante proposta di modifiche dello stemma rispetto alle ipotesi precedenti; altri capitoli sono dedicati alla constitutio textus e ai criteri ecdotici. L apparato critico è snello e di immediata lettura; opportunamente segue poi una Lista critica, utile anche ai fini della ricostruzione della storia del testo (il precetto maasiano è però seguito esplicitamente da Malaspina solo in parte). Segue infine un dotto ed ampio commento (un ulteriore trattazione sulle problematiche relative a datazione, struttura ecc. sarà svolta dallo stesso autore nella promessa edizione UTET). Si tratta di un lavoro importante, che mostra una dottrina e una sicurezza di metodo filologico ormai rare, e costituisce, come attestano anche le numerose recensioni, un acquisizione di rilievo per la comunità scientifica. Se il volume senecano è già sufficiente per valutare la personalità dello studioso, si devono inoltre ricordare i molti suoi altri lavori, anche assai ampi, su autori e temi diversi. Un importante filone della sua attività scientifica è dedicato al tema della natura e del paesaggio nella tradizione letteraria latina: il locus amoenus (n. 7); le tipologie dell inameno (nn. 8, 30) il campo semantico e altre tematiche relative al bosco (nn. 9, 11, 16, 27, 29). Alcuni articoli sono dedicati alle orazioni ciceroniane in frammenti (nn. 12, 13, 20) e importante è l intervento sulle tragedie di Seneca presentato alla fondation Hardt (n. 26). Equilibrio e acume esegetico mostrano i contributi su Arria Maggiore nell epistolario di Plinio (n. 12) e sull epigramma 3 Soubiran di Cicerone (n.15), che implica il tema delicato dell omosessualità. Malaspina è esperto anche nella tecnologia informatica, come mostra la seconda edizione della Cronologia ciceroniana di Marinone (lo stesso Malaspina era stato già redattore della prima) da lui curata con l aggiunta di una nuova versione interattiva in CD-Rom (n. 2), ma anche l intervento sui grammatici latini in CD-Rom (n. 22). Il candidato ha inoltre curato l enorme e utilissimo volume della bibliografia senecana del XX secolo (n. 3). Infine, l esperienza e competenza didattica di Malaspina, che ha al suo attivo anche un ampia produzione come coautore di testi di editoria scolastica, è messa a frutto nel volume ciceroniano (n. 5), assai utile e ben impostato, per il triennio, contenente il Somnium Scipionis e un antologia delle opere. Il candidato, che ha svolto anche una lunga, intensa e apprezzabile attività didattica, mostra una personalità di studioso completa, matura e di alto livello, merita dunque senza ombra di dubbio la più grande considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria VIPARELLI SUI TITOLI E SULLE Il candidato presenta 3 monografie (di cui una è costituita dalla cura dell aggiornamento della Cronologia Ciceroniana di N. Marinone e un altra da un antologia ciceroniana per la scuola), 29 articoli (di cui 1 è costituito da una rassegna di studi e 1 dall introduzione a un volume sugli atti di un incontro di studio di cui ha curato la pubblicazione) e numerose recensioni. Alcuni degli articoli sono frutto di relazioni tenute in occasione di numerosi Convegni nazionali e internazionali. Le linee di ricerca vertono fondamentalmente su opere di Seneca e di Cicerone. La monografia sul de clementia, di indubbia originalità e di grande rilievo scientifico, è il frutto più importante degli studi senecani del candidato: offre una vasta sezione dedicata ai Prolegomeni, nati da un prezioso quanto minuzioso (forse fin troppo) lavoro filologico, il testo critico e il commento, in cui si affrontano questioni non solo filologiche ma anche esegetiche, di ordine linguistico, stilistico, storico, prosopografico ecc. Lo studio dei problemi connessi al de clementia è, per così dire, il nucleo generatore di molti articoli pubblicati su Seneca e non solo: di quelli su singole questioni relative al testo del de clementia (14, 17, 18, 19, 21), di quelli sulla teoria e il pensiero politico nelle tragedie di Seneca (26: la lucida riflessione, metodologicamente ineccepibile, raggiunge risultati discutibili, ma solo per l oggetto stesso della materia di studio); di quelli sulla teoria politica del de clementia (24), di quelli sul concetto di clementia (28). 9

10 Quanto agli studi dedicati a Cicerone, nel 1995 inizia un percorso di ricerca sulle sue orazioni in frammenti (12, 13, 20), destinato anch esso a aprirsi verso vie diverse (15 e 25). Infine risale al 1986 l interesse, tenuto sempre vivo, nei confronti del tema del bosco e del paesaggio nella letteratura latina: i vari articoli pubblicati su questo tema (4, 7, 9, 27, 30) hanno un taglio non solo letterario (la pubblicazione n. 11 si muove bene tra fonti letterarie e archeologiche) ma investono anche il campo linguistico (9, 16, 29) e aprono a orizzonti di indagine in vari campi anche antropologico. Dimostrano la varietà dei suoi interessi e la propensione all approccio problematico alle questioni i contributi10, 35, 22, 6. L insieme di questi lavori, tutti congruenti con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura, dà la fisionomia di uno studioso di solida formazione, con un sicuro possesso degli strumenti critici e filologici e una buona maturità. Ai fini della valutazione comparativa, a fronte della ricca attività di ricerca e del rigore metodologico appare di tono minore l esperienza maturata nell attività didattica, da sviluppare nell ambito dell insegnamento della letteratura. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra MARCHETTI SUI TITOLI E SULLE Il principale lavoro presentato da Ermanno Malaspina è il volume contenente edizione critica e commento del De Clementia di Seneca (Edizioni dell Orso, Torino 2001). Quest opera senecana, che era stata edita in modo insoddisfacente da Préchac (Parigi 1921), è divenuta oggetto di grande interesse negli anni più recenti, che hanno visto uscire le edizioni critiche commentate di F-R. Chaumartin (Parigi 2005) e S. Braund (Oxford 2009): in questo rinnovato panorama, l importanza del lavoro di Malaspina è stata riconosciuta a livello internazionale. Il candidato si presenta anche come curatore della seconda edizione della Cronologia Ciceroniana di Nino Marinone (Patron, Bologna 2004.): l opera di Marinone risulta aggiornata e corretta, ed anche arricchita di una versione interattiva in cd-rom. È inoltre uscita a cura di Malaspina la Bibliografia senecana del XX secolo (Patron, Bologna 2005), diretta da Italo Lana e portata a termine dai suoi alunni. Negli articoli presentati dal candidato si individuano più filoni di studio. Un gruppo di articoli si organizza intorno all esperienza di editore e commentatore del De clementia, trattando sia di questioni testuali che della teoria politica esposta nell opera e del suo rapporto con le concrete precedenti esperienze politiche romane. Una serie di articoli muove da una esplorazione linguistica dei termini latini indicanti la selva e il bosco, e si apre all interesse per il paesaggio che essi vengono a indicare nei testi letterari, considerandolo anche nei suoi aspetti immaginari e simbolici. In alcuni articoli sulle orazioni frammentarie di Cicerone Malaspina fa nuove proposte di catalogazione e ordinamento cronologico, ponendosi in un confronto critico con l edizione della Crawford. La rilevanza internazionale dei suoi studi senecani è attestata anche dalla sua partecipazione agli Entretiens Hardt con un contributo su Seneca tragico (Vandoeuvres 2003). Malaspina ha insegnato per vari anni al Liceo Classico, ed è autore (in collaborazione con altri) di numerosi libri scolastici, concernenti la letteratura e grammatica latina e la storia antica. Dal 2007 è ricercatore presso la Facoltà di Lettere dell Università di Torino, dove dal 2001 svolgeva una attività didattica da collaboratore esterno. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio MARCHETTA SUI TITOLI E SULLE Il Candidato Dott. Ermanno Malaspina è Ricercatore di Lingua e Letteratura Latina dal 1 Ottobre In precedenza ha insegnato come professore di ruolo nei ginnasi-licei. Nel Febbraio 1999 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filologia e Letteratura greca e latina. Per due bienni, fra il 1999 e il 2004, ha ottenuto l Assegno di ricerca presso l Università di Torino. Fra il 2001 e il 2007 ha ricevuto incarichi di collaborazione didattica con l Università di Torino. Infine nel come Ricercatore ha svolto un corso di Lingua latina e un lettorato di metrica. Nella produzione del Candidato Ermanno Malaspina spicca con particolare risalto l edizione commentata [Pubbl. N 1] del De clementia di Seneca, Alessandria [ ]. All imponente bibliografia che nel corso dei secoli si è raccolta attorno a quest opera di Seneca il lavoro di Malaspina si aggiunge apportando un consistente contributo di originalità. L interesse primario si rivolge all aspetto filologico; le ben 140 pagine di Prolegomeni passano in rassegna tutti i problemi codicologici ed ecdotici, con rigorosa competenza e con precisa escussione di tutti gli studi precedenti. Inoltre al ben compaginato apparato critico che accompagna il testo latino a piè di pagina si aggiunge, collocato a parte, una lunghissima Lista critica dove le singole questioni risultano minuziosamente approfondite. A sua volta l amplissimo Commento si presenta come una miniera di informazioni, esegetiche, linguistiche, storiche, antiquarie. Rimane invece un po in subordine un aspetto, pur importantissimo data la natura dell opera senecana in oggetto, cioè quello 10

11 ideologico: ma lo studioso stesso lo dichiara nella premessa, rinviando la trattazione ad un futuro volume della UTET, il quale però sinora non è stato pubblicato. Giova ricordare come l allestimento del volume sia stato preceduto ed accompagnato da una lunga serie di articoli di cui ai NN. 14, 17, 18, 19, 21, 23, 24, 28, 31 (quest ultimo di carattere didattico). A Seneca si riconduce anche l articolo [N. 26] intitolato Pensiero politico ed esperienza storica nelle tragedie di Seneca, Entretiens Hardt sur l antiquité class. 50, 2003, , accurata rassegna della tematica politica nelle tragedie di Seneca nella quale è apprezzabile lo sforzo di rintracciare, accanto ai condizionamenti della tradizione drammaturgica, qualche segno di rapporto con la biografia dell autore. Un altro polo di interessi nella bibliografia di Malaspina è costituito dal motivo del paesaggio, specialmente nella forma topica del locus horridus e del locus amoenus (con particolare riguardo al nemus). A questa tematica è dedicata una serie di articoli, NN. 7, 8, 9, 16, 27, 29, 30, sempre fitti di osservazioni lessicali, etimologiche, letterarie, antropologiche; e ad essa il Candidato dichiara di continuare a rivolgere le sue cure. Ragionevoli le considerazioni di metodo che Malaspina in tre articoli, contrassegnati dai NN. 12, 13, 20, svolge (in polemica con Jane Crawford) in ordine ai criteri di catalogazione e classificazione di testimonia e fragmenta oratorii di Cicerone. Una menzione a parte merita la curatela di due importanti e meritorie iniziative: quella della II edizione della Cronologia ciceroniana di N. Marinone con nuova versione interattiva in CD-Rom, Roma-Bologna 2004 [N. 2]; quella della Bibliografia senecana del XX secolo ideata e diretta da I. Lana (che peraltro vede Malaspina fra i redattori), Bologna 2005 [N. 3]. Il Candidato inoltre ha al suo attivo vari lavori destinati alla scuola, fra cui si ricorda in particolare l antologia ciceroniana contrassegnata col N. 5. Nei suoi scritti il Candidato Ermanno Malaspina si dimostra studioso fornito di ottima institutio e di rigoroso metodo filologico, capace di affrontare tematiche ardue e particolarmente dibattute dalla critica e di assumere posizioni personali sulla base di argomentazioni fondate su di un ampia e profonda conoscenza dei testi. Lodevole anche il costante ritmo della sua produzione scientifica (da tenere in conto anche le recensioni). Per questo Ermanno Malaspina risulta degno di essere preso in seria considerazione nella presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo MASTANDREA SUI TITOLI E SULLE Ermanno Malaspina (Torino 1966, laurea e dottorato ivi, rispettivamente 1989 e 1999; ricercatore dal 2007); è autore o coautore di circa cento pubblicazioni a stampa, all interno delle quali sono individuabili alcuni filoni principali di ricerca. Il tema del paesaggio, con particolare riferimento al concetto di silva e alla terminologia relativa, nonché alla rappresentazione letteraria del locus amoenus, risulta trattato in più sedi, con attenzione rivolta contemporaneamente ai cliché letterari come ai rapporti fra realtà e rappresentazione. Il testo (e l autore) cui si sono dedicate le principali cure è il De clementia di Seneca; in un edizione critica commentata del 2001, cospicua monografia anticipata da articoli relativi alla constitutio textus e all esegesi, i vari aspetti dell opera sono dibattuti con grande generosità: un interesse proseguito felicemente negli ultimi anni, esteso talvolta alla produzione tragica del Cordovese, ma soprattutto alla responsabilità della Bibliografia Senecana del XX Secolo a suo tempo ideata da Italo Lana. Altro utile strumento alla cui redazione il candidato ha posto mano è la Cronologia Ciceroniana, ideata da Nino Marinone, poi evoluta e aggiornata su supporti informatici. Il candidato ha, negli anni, mostrato per Cicerone un interesse che si dispiegato in alcune note e articoli; manifesta infine la sua straordinaria operosità in ambiti tematici o cronologici anche estranei ai temi abituali di ricerca, come il teatro antico e le moderne riprese, da Plauto a Lorenzo da Ponte. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, il candidato è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. CANDIDATO: Stefania SANTELIA GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta CALDINI SUI TITOLI E SULLE Laureata nel 1983 presso l Università di Bari, presso la stessa Università ha svolto il Dottorato di Ricerca in Filologia greca e latina ( ), conseguendo nell a.a il titolo di Dottore di ricerca; ha usufruito negli anni di una borsa di studio post-dottorato nel settore di filologia greca e latina presso il Dipartimento di Scienze dell Antichità. 11

12 La candidata ha poi insegnato per vari anni nella scuola secondaria (aa.ss e ), prima come supplente e poi come titolare di cattedra. Dal 1997 è Ricercatrice universitaria (settore L-FIL-LET/04), presso l Università di Bari (per un anno presso la Facoltà di Scienze della Formazione, e a partire dall a.a presso la Facoltà di Lettere e Filosofia), confermata nel Negli anni ha tenuto per affidamento corsi di latinistica di carattere propedeutico. Inoltre a partire dall a.a ha ottenuto l affidamento di Cultura dell età romanobarbarica seguendo anche numerose tesi di laurea come primo relatore. L intensa attività didattica (e organizzativa) si è svolta inoltre non solo nelle attività isituzionali, ma anche in corsi di perfezionamento che la candidata ha tenuto per i due Centri interdipartimentali cui afferisce. Per il triennio è stata rappresentante dei ricercatori nel Comitato Pari Opportunità. A partire dal 1999 è membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca ora denominato Civiltà e cultura scritta fra tarda antichità e medioevo. Ha fatto parte di commissioni per l attribuzione di assegni di ricerca e per l ammissione al Dottorato di ricerca. Inoltre è stata membro della commissione per l esame finale del Dottorato di ricerca in Filologia e letteratura greca, latina e bizantina dell Università di Torino e di una commissione di concorso per ricercatore (Università di Foggia). Nell ambito della cooperazione internazionale si deve ricordare la partecipazione al comitato paritetico per la costituzione della Cattedra di Italianistica e Studi Cristiani presso la Facoltà di Teologia dell Università di Stettino e la partecipazione al programma di Cooperazione tra l Università di Bari e l Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt. Ha partecipato come relatrice a convegni nazionali e internazionali. Va infine sottolineata la partecipazione al Gruppo di lavoro scientifico nell ambito della convenzione tra l Università di Bari e quella di Paris-Sorbonne (Paris IV). Per vari anni è stata segretaria della rivista Invigilata Lucernis e a partire dal 2006 è coordinatrice editoriale della Collana MNEME. Presenta 26 pubblicazioni, uscite negli anni (intensificatesi a partire dal 1996, verso la conclusione dell insegnamento nella scuola secondaria). Si tratta di 4 monografie, 14 articoli, 5 recensioni e schede bibliografiche, la redazione di traduzione e note in un volumetto tucidideo, due curatele di Atti di Convegni. Le prime pubblicazioni (1-3), risultato degli studi del dottorato, sono dedicate al mimo greco, e in questo ambito si situano un articolo relativo al mimo letterario, e soprattutto i lavori relativi al Mimo di Charition, di cui si approfondisce il probabile influsso in Apuleio e cui è dedicata una monografia, contenente il testo del papiro che tramanda l opera, la traduzione, ampie note di commento e un introduzione, interessante e con contributi originali, relativa al confronto con i modelli e alla struttura dell opera, anche in relazione alle teorie antiche sulla drammaturgia. Molto interessante anche la nota linguistica relativa al motivo del personaggio parlante una lingua straniera. Il volume contiene inoltre una nota metrica e un appendice che tratta delle importanti questioni relative alla versione aggiunta sul verso del papiro, divergente da quella sul recto. L interesse per il teatro tornerà in uno studio sulla reinterpretazione del genere pantomimico in Sidonio Apollinare (n. 25). Dopo essersi occupata di questioni relative alla storiografia greca (n. 4), la candidata si è dedicata, coerentemente anche con l insegnamento affidatole, allo studio della poesia tardoantica e all ambiente della Gallia romanobarbarica, mostrando anche qui una solida preparazione e conoscenza dello stato degli studi. In questo ambito di ricerca si segnalano i numerosi contributi su Sidonio Apollinare e in particolare il volume dedicato al Propemticon al libellum (n. 15), contenente il testo con traduzione e commento, cui è premessa un ampia introduzione, ove si tratta anche dello stile del carme e del rapporto con la tradizione precedente, e si ricostruisce con finezza la questione del pubblico cui l opera era destinata e quella della circolazione dei testi nella temperie sociale e culturale della Gallia del V secolo. Un tema, quest ultimo, cui la Santelia dedica anche altri contributi assai interessanti e utili, fondati sulle testimonianze di molti autori (nn. 12, 17 e19). La candidata ha poi delineato con particolare sensibilità ed efficacia la situazione femminile nell ambiente galloromano: in questo ambito rientra, oltre ad altre storie di donne (n. 24), il volumetto (n. 22) Per amare Eucheria, dedicato ad un breve carme dell Anthologia Latina, dove si tratta del rapporto delle donne con la cultura e si circostanziano interessanti ipotesi circa l identità di Eucheria e quella del suo innamorato Rusticus, da intendere forse appunto come nome proprio. 12

13 Questa stessa sensibilità si evidenzia, infine, nell introduzione, nell efficace traduzione e nel commento del bel carme dedicato alla moglie da Prospero di Aquitania (n. 26), autore che continua ad essere oggetto della ricerca della Santelia. Per l apprezzabile e assai intensa attività didattica, che si protrae ormai da molti anni e per l utile e originale produzione scientifica (congruente con le discipline comprese nel settore L-FIL-LET/04, e che si estende proficuamente anche a settori affini) si ritiene che la candidata meriti senza dubbio attenta considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria VIPARELLI SUI TITOLI E SULLE La candidata si è dedicata ad un'intensa, ininterrotta e fruttuosa attività di ricerca a partire dal Presenta 26 pubblicazioni (5 volumi, di cui due non congruenti con il settore scientifico disciplinare per cui è bandita la valutazione comparativa, 2 curatele di Atti di Convegni, 17 articoli; 3 recensioni). Alcuni degli articoli sono frutto di relazioni tenute in occasione di numerosi Convegni nazionali e internazionali. L attività di ricerca è incentrata soprattutto, oltre che sulla produzione mimica greca e la storiografia tucididea, sulla produzione poetica latina di età tardo antica, sulle forme di diffusione della cultura e della circolazione libraria nella Gallia del V secolo, sul rapporto delle donne gallo romane con la cultura e sulla rappresentazione e la natura dell universo femminile del tempo. Nell ambito del primo filone di studi attinenti al settore L-FIL-LET/04 ha approfondito soprattutto la poesia e la poetica di Sidonio Apollinare e di Prospero d Aquitania, esercitando la sua competenza interpretativa in particolare nelle monografie, sul c.24 di Sidonio e su un carme di discussa paternità di cui sostiene convincentemente la possibilità di attribuzione all Aquitano. Da segnalare anche, nell ambito di questo primo filone di interessi, il commento con introduzione, traduzione e note ai distici elegiaci di Eucheria, l unica voce femminile della Gallia del V sec. che si è conservata. Con originalità e sicurezza, nel commento al c. 24 di Sidonio, in cui emerge l attitudine all esegesi (interessante quella dedicata ai versi 16-25, su cui si veda anche la pubblicazione n.9), la candidata analizza la struttura del carme, di cui enuclea varie sezioni e, attenta e fine lettrice, mette spesso in evidenza la costruzione ricercata dei versi sidoniani; individua nel carattere occasionale dei suoi carmi il tratto fondamentale di una poesia intesa come lusus e in alcuni punti saldi lo schema programmatico del poeta. Una buona traduzione, esercizio peraltro non facile quando si fanno i conti con la ricercatezza e la densità espressiva di Sidonio, arricchisce di pregio il lavoro. Anche lo studio sul c.9 di Sidonio, componimento di dedica e carme programmatico, risulta fondamentale per chi si accosta a questo testo e fornisce spunti di riflessione importanti. Di questo testo la candidata studia la presenza della tradizione letteraria, individuando per es. con correttezza il significato della presenza di Virgilio; discorre dei rapporti privilegiati con Marziale e con Ausonio, segnala per prima ipotesti importanti (per es., ai vv. 1-3, la prima elegia di Ligdamo). L interesse per la vita culturale della Gallia del V secolo è all origine dell individuazione dell esatto significato del termine bybliopola (12), legato alla circolazione libraria a carattere privato. La perizia filologica e la padronanza del periodo storico letterario emergono anche negli studi su Prospero in cui la candidata, sorretta da competenza nell uso delle fonti e da vivaci interessi storici, affronta problematiche nuove e raggiunge risultati propriamente originali. Di piacevole lettura, infine, oltre che dotato delle già citate doti esegetiche e filologiche, la monografia sui distici di Eucheria. In sintesi, tenuto conto dell originalità della produzione scientifica e del suo rigore metodologico, della congruenza di grandissima parte dell attività della candidata con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura e della continuità temporale della produzione scientifica, valutati i titoli che attestano una dimensione anche internazionale della attività di ricerca e un attività didattica che si esplica sia nel campo della lingua sia nel campo della letteratura latina, ritengo che la candidata dimostri di aver raggiunto la piena maturità scientifica ed è pertanto meritevole di seria considerazione GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra MARCHETTI SUI TITOLI E SULLE La candidata si è occupata della tarda antichità, rivolgendo il suo interesse soprattutto all ambiente culturale romano-gallico del V secolo. A tale ambito di studi appartiene il volume (EDIPUGLIA, Bari 2002) sul carme 24 di Sidonio Apollinare: carme che, sotto forma di propempticon al libro, chiude la raccolta delle nugae. La Santelia offre traduzione e commento, mentre il testo è riprodotto dall edizione di Loyen, Parigi 13

14 1960 (da cui la studiosa si discosta ai vv. 8-9). L ampia Introduzione delinea un quadro dell ambiente culturale in cui questa poesia ha avuto origine, esamina la struttura del carme, ricostruisce la tradizione delle apostrofi al libro a cui esso appartiene, considera gli aspetti stilistici e il rapporto con i modelli. Il commento è particolarmente attento agli aspetti stilistici, e a tutte quelle espressioni che rimandano a una concezione del vivere insieme condivisa dall autore e dai suoi lettori. In un successivo volumetto (edito da Palomar, Bari 2005), la Santelia offre traduzione e commento, con ampio saggio introduttivo, di un breve carme consistente in una raccolta di adynata, che si situa entro la cultura romano-gallica ed è databile al V secolo, attribuito a una poetessa di nome Eucheria. Un ulteriore volumetto (Adriatica Editrice, Bari 2008) presenta introduzione, traduzione e commento del carme Ad uxorem di Prospero di Aquitania. In contorno a questi studi principali, la Santelia presenta un buon numero di articoli riguardanti anch essi la cultura romano gallica del V secolo. Dall insieme di questi lavori risultano delle linee di interesse ben chiare e coerenti, che concernono principalmente la concezione della poesia, le modalità di circolazione dei libri (modalità che sono strettamente legate ai rapporti di amicizia), la posizione delle donne, la loro cultura e il tipo di valorizzazione che vigeva nei loro confronti. La studiosa mostra una notevole capacità di penetrare, con sensibilità e attenzione, nel mondo dei rapporti intrattenuti fra loro da personaggi che si riconoscevano eredi della cultura classica. Ai lavori propriamente attinenti alla letteratura latina, la candidata affianca studi su testi greci. Appartengono a questi il volume Charition liberata (P. Oxy. 413) (Levante Editori, Bari 1991), che contiene testo, traduzione e commento dei versi superstiti di un mimo anonimo del I secolo, e un volumetto (Sellerio, Palermo 1993) dove la Santelia traduce e commenta il testo del IV libro tucidideo sulla campagna di Sfacteria. La candidata, dopo aver conseguito il titolo di Dottore di ricerca, ha insegnato nel Liceo Classico. La sua produzione scientifica, indirizzata inizialmente a testi greci, e che appare aver avuto un interruzione, ha preso un corso chiaro, lineare e intenso dopo il suo ingresso come ricercatrice nell Università (nel 1997). Come attività didattica, insegna attualmente per affidamento Cultura dell età romanobarbarica presso la Facoltà di Lettere di Bari. Fa parte del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Civiltà e cultura scritta fra tarda antichità e medioevo. Fa parte del Gruppo di lavoro scientifico nell ambito della convenzione tra l Università di Bari e Paris-Sorbonne. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio MARCHETTA SUI TITOLI E SULLE In qualità di Ricercatrice (confermata dal Giugno 2000) la Candidata Dott.ssa Stefania Santelia ha svolto un intensa attività didattica (dal le è stato riconosciuto il titolo di Professore aggregato), tenendo soprattutto corsi di Cultura dell età romanobarbarica. L attività scientifica della Candidata si è indirizzata in modo precipuo verso la cultura latina tardoantica, secondo un ampio spettro di competenze, che vanno dall aspetto letterario a quello sociale, a quello storicopolitico, a quello religioso. Epicentro di questa sfera di interessi è la Gallia del V sec., e in modo particolare Sidonio Apollinare, alla cui complessa e poliedrica figura di scrittore, uomo di potere, profondo cultore della tradizione classica e vescovo, attento e impegnato protagonista di formidabili tensioni epocali (cristianesimo e paganesimo; romanità e barbarie), la Santelia ha dedicato numerosi studi. Il primo lavoro di più ampio respiro è costituito dal Commento al carme 24, Propempticon ad libellum, Bari 2002 [Pubbl. N. 15]. Il componimento con cui Sidonio si congeda dalla sua raccolta di carmina minora è sottoposto ad un commento attento a tutti i problemi, esegetici, liguistico-stilistici, antiquari, con particolare attenzione alla fitta trama dei modelli letterari e alle finezze dell arte allusiva sidoniana. L Introduzione fornisce al testo da un lato un ampio inquadramento storico-culturale e dall altro una dettagliata ricostruzione del topos del congedo dall opera, in una serrata dialettica fra tradizione e innovazione. Sempre puntuale l informazione bibliografica. Questo volume è stato preceduto e accompagnato da articoli riguardanti altri carmi sidoniani in cui vengono svolte tematiche di carattere programmatico: cfr. [N. 6] Le dichiarazioni del poeta: il carme IX di Sidonio Apollinare, Invig. Lucern. 20, 1998, ; [N. 16] Quando il poeta parla ai suoi versi: i carmi 8 e 3 di Sidonio Apollinare, Invig. Lucern. 24, 2002, ; articoli che con precise analisi strutturali e criticoletterarie lumeggiano la poetica tardoantica. Assai apprezzabile per l acribia nell utilizzazione delle fonti e per la vividezza delle ampie ricostruzioni storiche è la serie di articoli dedicati alla produzione e alla circolazione libraria e più in generale alla vita culturale nella Gallia del V sec.: [N. 12] Sidonio Apollinare e i bybliopolae, Invig. Lucern. 22, 2000,

15 239; [N. 17] Le epistole di Salviano di Marsiglia..., Invig. Lucern. 25, 2003, ; [N. 19] Storie di libri nella Gallia del V secolo..., Romanobarbarica 18, , La vasta conoscenza della società e della cultura galloromana in età romanobarbarica viene confermata nel volume [N. 22] dedicato ai 16 distici che l Anthologia Latina (386 Sh. B.) ci ha tramandato sotto il nome di una donna, Eucheria, Bari 2005, carme del quale l introduzione fornisce un adeguato inquadramento storico, sociale e cronologico, ed il commento illustra con cura la raffinata letterarietà. Al mondo femminile di quegli stessi ambienti è dedicato il garbato articolo [N. 24] Storie di donne nella Gallia di età romanobarbarica, in AA.VV., La femme en Méditerranée, Actes du colloque de Bari 2007, Anche la più gran parte degli altri lavori della Santelia si mostra polarizzato sulla figura di Sidonio Apollinare, vista sotto molteplici aspetti. Si segnalano in modo particolare gli articoli contrassegnati col N. 9, Note sul culto di S. Giuliano..., Vet. Christ. 36, 1999, ; col N. 23, Sidonio Apollinare autore di un epigrafe..., Vet. Christ. 44, 2007, ; col N. 25, Una voce fuori dal coro : Sidonio Apollinare e gli spectacula theatri..., Boll. St. Lat. 38, 2008, 43-56, dove, con il solito supporto di una ricca informazione bibliografica, si tocca un aspetto particolarmente delicato, quello di una non risolta tensione in Sidonio fra cultura pagana e insegnamento cristiano; col N. 21, Maioriano-Ercole e Sidonio Apollinare supplex famulus..., Ann. Fac. Lett. Univ. Bari 48, 2005, , dove la Candidata, prendendo spunto dal carme in cui Sidonio si rivolge al nuovo princeps Maioriano per sollecitarne l intervento a favore dello stesso scrittore e della città di Lione, ottimamente illustra, sul piano concettuale e sul piano formale, un cruciale Leitmotiv della cultura tardoantica, quello dell utilizzazione del mito in chiave politica. Di recente gli interessi della Santelia si sono allargati ad una nuova figura di scrittore, anch essa appartenente al panorama della Gallia del V sec., quella di Prospero d Aquitania, di cui nel titolo N. 26 vengono commentati i Versus ad uxorem, Bari 2008 (ma cfr. anche un precedente articolo, N. 11, pure dedicato a Prospero, in Vet. Christ. 37, 2000, 1-6). L introduzione illustra accuratamente i vari problemi, fra cui particolarmente notevole quello dell autenticità prosperiana, che la studiosa difende con valide ragioni (riferentisi specialmente alle tracce del magisterio agostiniano). Puntuale il commento, attento come al solito ad evidenziare lo stretto intersecarsi della nuova spiritualità cristiana con le forme della tradizione letteraria pagana. Il volume contiene anche, in Appendice, un interessante confronto con il Commonitorium di Orienzio. Nel complesso la Candidata Stefania Santelia si mostra studiosa di alto livello, per quanto riguarda sia gli aspetti tecnico-linguistici sia gli aspetti culturali e storicosociali. I suoi lavori, che nel corso di questi anni si sono succeduti con un ritmo costante, mostrano ottima institutio e rigoroso metodo filologico, e forniscono sempre contributi originali (da non trascurare nemmeno le recensioni, le schede bibliografiche, e le altre attività scientifiche e editoriali). La ricca produzione della Santelia su Sidonio Apollinare e il suo tempo occupa ormai un posto di rilievo all interno del flusso di interessi che da anni ha cominciato a ruotare sempre più vivacemente attorno a quell autore. Da notare anche come la Santelia alla vasta competenza circa la cultura galloromana del V sec. unisca una profonda conoscenza della letteratura classica, e questo la rende particolarmente idonea ad affrontare la complessa problematica di un età in cui passato e presente di continuo si confrontano e si intersecano. Per cui è auspicabile che quanto prima la Candidata possa portare a termine l ambizioso progetto di traduzione e commento dell intero corpus poetico sidoniano e degli epigrammata di Prospero d Aquitania. Per questo Stefania Santelia risulta degna di essere presa in seria considerazione nella presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo MASTANDREA SUI TITOLI E SULLE Stefania Santelia (Napoli 1960, laurea e dottorato a Bari, rispettivamente 1983 e 1989; ricercatrice dal 1997) è studiosa solida, ben informata sulle tematiche inerenti alla storia letteraria e latamente culturale del periodo tardoantico, con una particolare attenzione agli ambienti della nobiltà senatoria della Gallia romana (dove si colloca la poetessa Eucheria, oggetto di uno degli studi presentati fra i titoli a stampa). Diversi saggi di commento e di interpretazione sono dedicati alle opere in versi di Sidonio Apollinare, di cui il principale deve considerarsi la fine monografia sul carme 24; direttrice d inchiesta paralleligua, aperta e perseguìta con buona efficacia da Santelia, è costituito dalle forme e modalità di edizione e circolazione del libro in età tardoantica. Altro interesse costante fin dai primi lavori si mostra su tematiche di scrittura che abbiano per oggetto (e talora per soggetto) le donne: in questo campo si apprezzano al meglio certe doti di maturità e di sensibilità che trovano corpo in uno stile discreto e inapparente, ma personale. Nelle ultime pubblicazioni la candidata affronta lo studio di Prospero d Aquitania e della poesia epigrammatica di contenuto cristiano, ove offre buona prova di competenze diversificate in ragione degli intrecci di tematiche storico-letterarie e 15

16 religiose sollevate dai testi. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. CANDIDATO: Chiara Ombretta TOMMASI GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta CALDINI SUI TITOLI E SULLE Chiara O. Tommasi ha conseguito nel 1995 il Diploma della Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa e la laurea in Lettere presso l università di Pisa; presso la stessa Università ha svolto il Dottorato in Filologia greca e latina, conseguendo nel 2000 il titolo di Dottore di Ricerca; nello stesso anno è stata nominata cultrice della materia per il settore Lingua e Letteratura latina. Dopo essere stata assegnista di ricerca ( ) è dal 2006 ricercatrice a tempo indeterminato per il settore L-FIL- LET/04 presso l Università di Pisa. Negli anni ha svolto attività didattica (collaborando anche con la Scuola Normale) con cicli di lezioni ed esercitazioni; in seguito, come ricercatrice, ha tenuto per affidamento i corsi di Letteratura latina tardoantica. È membro della Commissione didattica della laurea specialistica in Scienze dell antichità e responsabile per il settore della letteratura latina di uno scambio Erasmus con la Facoltà di Teologia protestante dell Università di Ginevra, presso la quale ha svolto anche alcune lezioni. Partecipa a progetti di ricerca nazionali e internazionali. Ha svolto numerosi interventi, comunicazioni e relazioni (molti dei quali figurano tra le pubblicazioni) in convegni e congressi nazionali e internazionali. Ha tenuto inoltre un seminario presso l Università Paris IV Sorbonne. Presenta 57 pubblicazioni: 3 volumi, 39 articoli (tra cui tre voci di enciclopedia e due ampie voci in Storia della filosofia patristica), e 14 recensioni e cronache, prodotte, con evidente continuità e frequenza, tra il 1993 e il Un primo filone, assai fecondo, della ricerca della candidata è dedicato ad opere del periodo tardoantico, e in particolare al pensiero filosofico-religioso e ad aspetti assai complessi (relativi anche al lessico) della discussione teologica, con particolare attenzione, inoltre, all interazione tra cultura pagana e cristiana: in questo ambito si situano numerosi studi, diversi dei quali dedicati a Mario Vittorino, tra cui si segnala anche l ampia Introduzione alle Opere teologiche (UTET). Nell ambito dell interesse per il pensiero religioso, ma anche per le forme letterarie in cui esso si esprime, rientra la versione italiana, curata dalla stessa candidata, di Agnostos Theos di Eduard Norden, cui è premessa un ampia introduzione, che costituisce una vera e propria utile e assai interessante monografia (un bilancio, come dice il titolo), circa l ambiente culturale in cui l opera ebbe origine, la sua ricezione e la sua attualità di classico anche in relazione alle più recenti scoperte e al progresso degli studi. Un ulteriore ambito di ricerca, connesso per molti versi al primo, è quello dedicato a Corippo: la Tommasi ha curato una pregevole edizione del libro III della Iohannis, con introduzione, traduzione, ampio e curato apparato critico (in cui si rende conto delle lezioni dell unico manoscritto che tramanda l opera e delle scelte degli studiosi precedenti) e approfondito commento, ove si sottolineano gli apporti della tradizione letteraria precedente, ma anche le divergenze e innovazioni, con attenzione infine alle testimonianze storiche ed etnografiche (in relazione anche al tema religioso e ai culti pagani) contenute nell opera. Allo stesso autore sono dedicati vari altri studi (tra cui si segnala in particolare l articolo relativo alla forma delle preghiere, n. 26). Per alcuni aspetti strettamente connessi al tema storico-religioso sono studiati passi dei poemi epici di Virgilio (n. 29) e Lucano (nn. 15, 25). Ad alcuni scritti filologici giovanili di Giacomo Leopardi è dedicato un ulteriore filone della ricerca della Tommasi, il cui risultato più importante è l edizione dell opera Oratori del II secolo, relativa a Dione Crisostomo, Elio Aristide, Ermogene e Frontone, fondata in primo luogo sul manoscritto autografo conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze (F), che costituisce la bella copia, laddove l unica edizione precedente si basava sulla minuta conservata a Recanati (R). Nell introduzione, dottissima, la Tommasi offre un ampio e dettagliato quadro sull origine dell opera e sulle fonti utilizzate, illustra le complesse problematiche relative ai contenuti e agli autori trattati, e infine ai criteri dell edizione, condotta con perizia filologica, e dotata di un chiaro apparato critico, che rende conto anche delle lezioni di R e delle correzioni apportatevi dall autore, e delle differenze rispetto alla precedente edizione. Segue infine un ampio commento. Si tratta anche in questo caso di un utile acquisizione per la comunità scientifica, relativa alla ricostruzione della formazione della personalità di Leopardi filologo. 16

17 Oltre ad ulteriori lavori dedicati allo sviluppo di temi religiosi (come la liturgia di Mitra, n. 27; orgia e orgiasmo rituale, nn. 24, 31; la tradizione alchemica nella cultura patristica, n. 32), si devono infine ricordare alcuni articoli sulla fortuna dell antico, soprattutto in ambito musicale (nn. 10, 30, 35). La produzione scientifica della candidata è congruente con le discipline comprese nel settore L-FIL-LET/04 e si estende, mostrando una notevole erudizione e dottrina, a tematiche interdisciplinari, relative alla filologia classica, alla storia degli studi classici, alla letteratura cristiana antica e alla storia delle religioni. Per l apprezzabile attività didattica e per l ampiezza della produzione scientifica, la solidità della preparazione culturale, la sensibilità filologica, l ottima informazione bibliografica sullo stato degli studi in ambiti diversi, e infine l originalità e utilità dei risultati si ritiene che la candidata meriti la massima considerazione ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria VIPARELLI SUI TITOLI E SULLE La candidata presenta 3 volumi, di cui uno è costituito dalla traduzione di E. Norden, Dio ignoto, a cui è premesso un saggio introduttivo e uno tocca solo tangenzialmente le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per cui è bandita la valutazione comparativa; 36 articoli, di cui solo una piccola parte è congruente con le discipline del settore L-FIL-LET704; numerose recensioni. Altri saggi sono capitoli di Letterature o Antologie latine. E relatrice a numerosissimi convegni nazionali e internazionali e di questa attività sono frutto numerosi articoli. I saggi che costituiscono la estesa produzione scientifica della candidata si possono raggruppare secondo gli interessi da cui nascono: il commento al III libro della Iohannis di Corippo, per la quale opera si è fornito un nuovo testo, è rielaborazione della tesi di dottorato e nasce dall interesse per la produzione epica della tarda antichità. Alla densa introduzione, pregevole per la competenza bibliografica e la capacità di sintesi anche se di lettura non facile per lo stile non sempre scorrevole, si accompagna un commento completo dal punto di vista dell attenzione dedicata agli aspetti stilistici ma anche storici e religiosi. Il lavoro su Corippo, che ha dato vita anche a vari articoli (n. 13, 14, 16, 19, 26, 34), ha consentito di allargare il campo di ricerca a esponenti della letteratura dell Africa del V secolo, Draconzio (e agli echi classici nella sua poesia funzionali alla nuova fede cristiana), all Anthologia latina e a Marziano Capella. L interesse, anche all interno delle forme letterarie, per gli aspetti storico religiosi è predominante nel percorso di ricerca della candidata, anche quando si discosta dallo studio della letteratura tarda (per es. nei due articoli dedicati a Lucano e in quelli dedicati alla ricerca in alcuni passi di Virgilio e Livio del motivo delle fiamme sul capo degli eletti. La candidata in sintesi presenta un altissimo numero di pubblicazioni che testimoniano un intensa e qualificata produzione scientifica ma, in proporzione, sono sporadiche le incursioni nelle discipline del settore L-FIL-LET/04 per il quale concorre. Anche nella valutazione dei titoli emerge una sproporzione tra quelli che attestano una attività di ricerca intensa, di livello internazionale e molto ricca, e quelli che (anche per la recente data d inizio della sua carriera) attestano un attività didattica della candidata da sviluppare nell ambito soprattutto della letteratura. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra MARCHETTI SUI TITOLI E SULLE La candidata Tommasi Moreschini presenta un edizione critica con traduzione e commento del III libro della Iohannis di Corippo (Le Monnier, Firenze 2001). Nell Introduzione la studiosa traccia un quadro della personalità dell autore, mettendo in rilievo il nesso tra le scelte letterarie che egli opera entro la precedente tradizione poetica e l attualità della sua ideologia politica. L edizione critica si basa sul codice unico Trivultianus 686, che la studiosa ha esaminato autopticamente: in più casi viene ristabilita la lezione tradita a preferenza di congetture adottate dai precedenti editori. Il commento è attento a segnalare le riprese e attualizzazioni compiute da Corippo nei confronti degli autori classici. Un secondo volume presentato dalla candidata consiste in un edizione critica commentata dei Rhetores di Giacomo Leopardi. Nell ampia Introduzione viene ricostruito l ambiente culturale in cui nasce quest opera giovanile del Leopardi: opera che, come la studiosa dimostra, supera i limiti della pura erudizione. L edizione è basata su un manoscritto autografo di Leopardi (F), che è la bella copia di un altro manoscritto (R). Il commento è accurato ed esauriente nel ricostruire le modalità di trattamento della materia da parte di Leopardi, così come le fonti da lui utilizzate. La Tommasi Moreschini presenta anche un volume contenente la traduzione in italiano dell opera di Eduard Norden Agnostos theos preceduta un amplissima introduzione, nella quale viene ricostruita con competenza e ricchezza di dati la temperie culturale nella quale l opera ebbe origine. A 17

18 problematiche di storia delle religioni la studiosa ha dedicato numerosi articoli. La teologia di Mario Vittorino, in particolare nei suoi rapporti con platonismo e gnosi, è stata oggetto di approfondita indagine, da cui si è anche sviluppato un interesse specifico, sviluppato a sua volta in alcuni articoli, per il tema della androginia divina. Alcuni articoli sono dedicati alla Iohannis di Crisippo, considerata sia nei suoi aspetti storici, retorici e letterari, sia come punto di riferimento per temi e problematiche di storia delle religioni. Un filone di studi, nel quale la candidata dichiara di essere attualmente impegnata, riguarda l opera di Lucano: in due articoli che vengono presentati, ne vengono in particolare indagate le tematiche religiose, anche nei loro risvolti di carattere etnografico. In un ampio articolo, la studiosa collega la narrazione virgiliana dell apparizione di una fiamma attorno alla testa di Ascanio con testimonianze di altre letterature, che permettono di riportare l immagine a una tradizione indoeuropea concernente la gloria dei sovrani. Impegnative e di notevole spessore sono le voci (Apotheosis, Ascension, Orgy) apparse sulla Encyclopedia of Religion. Ricca, e spesso destinata a sedi internazionali, la produzione di recensioni. Anche gli articoli della Tommasi Moreschini appaiono molto frequentemente ospitati in sedi straniere, e assidua è la sua partecipazione a convegni internazionali. La sua complessiva attività scientifica è stata condotta in modo intenso e continuo. La candidata ha conseguito il dottorato di ricerca nel Dal 2006 è ricercatore presso la Facoltà di Lettere dell Università di Pisa, dove insegna per affidamento Letteratura Latina Tardoantica. Partecipa a progetti di ricerca italiani e stranieri. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio MARCHETTA SUI TITOLI E SULLE La Candidata Dott.ssa Chiara Ombretta Tommasi è Ricercatrice di Lingua e Letteratura Latina presso l Università di Pisa dal 1 Gennaio 2006; in questi anni ha svolto per affidamento corsi di Letteratura Latina Tardoantica. Nel Febbraio 2000 ha conseguito presso l Università di Pisa il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia Greca e Latina. A partire dal Luglio 2001 ha svolto come Assegnista presso l Università di Pisa attività di ricerca e contestualmente attività di collaborazione didattica. Gran parte della produzione scientifica della Candidata risulta fortemente connotata in senso filosoficoteologico, con particolare riguardo all opera di Mario Vittorino, nella quale la Tommasi illustra alcune originali soluzioni terminologiche e sottolinea certe influenze del pensiero gnostico, accanto ai ben noti rapporti con neoplatonismo. Le indagini della Candidata, cominciate con un articolo del 1995 [Pubbl. N. 4], Il ruolo di Mario Vittorino..., e portate avanti per più anni, sono poi confluite nella densa e lucida Introduzione alle Opere teologiche di Mario Vittorino (a c. di C. Moreschini) per la UTET, Torino 2007 [N. 33]. Parallelamente un cospicuo numero di lavori si inscrive decisamente nell ambito della storia delle religioni, nel quale la Candidata si muove con perizia. Una segnalazione a parte merita il lungo saggio Per un bilancio di Agnostos Theos [N. 2] premesso all edizione italiana del celebre volume di Eduard Norden, Brescia 2002: pagine di notevole ampiezza di visione (come quando, ad es., fa rivivere l ambiente culturale e politico in cui il grande studioso tedesco si formò e concepì quella sua opera, o quando ricostruisce la fitta trama che collega pensiero ellenico e spiritualità orientale, fondamentale premessa al Cristianesimo), che nella pur giovane autrice documenta apprezzabile maturità. Con il Commento al III libro della Iohannis di Corippo, Firenze 2001 [N. 1] si entra più direttamente nel settore scientifico-disciplinare cui afferisce la procedura di valutazione comparativa in oggetto. L Introduzione coglie e sintetizza bene gli aspetti più significativi di questo poeta epico tardoantico, specie per quanto riguarda la serrata dialettica imitativo-emulativa con i modelli classici, innanzi tutto Virgilio e Lucano, ma anche Ovidio e Stazio, e altri ancora, e la capacità che Corippo mostra di attualizzare tutti gli spunti della tradizione in un contesto storico, letterario, ideologico assai diverso e di piegarli ad una cifra stilistica originale. L ampio e puntuale commento (chiamato a misurarsi con una lexis particolarmente ardua e insidiosa), sulla scia di una ricca bibliografia, affronta con sicurezza e competenza tutti i problemi testuali, esegetici, linguistici, concettuali, storici. Alla figura e all opera di Corippo la candidata ha dedicato vari articoli, alcuni relativi a questioni specifiche (come quelli contrassegnati con i NN. 16, 19, 26), con contributi personali, altri invece impostati secondo le linee di ampie panoramiche (come quelli contrassegnati con i NN. 13, 14, 39). Pure in ambito tardoantico, e africano, si muove l articolo N. 38, che costituisce una puntuale e informatissima rassegna critica dei principali problemi relativi alla figura e all opera di Marziano Capella (titolo, cronologia, genere, unitarietà, schema paideutico, fortuna). 18

19 Gli articoli dedicati a Lucano, contrassegnati con i NN. 15 e 25, offrono un attenta ricognizione sui passaggi del Bellum civile riguardanti l atteggiamento lucaneo verso la religione tradizionale e verso certi culti barbarici (con implicazioni letterarie), e possono costituire una valida premessa ad uno studio più organico e approfondito, come quello che la Candidata dichiara di avere in programma. L edizione [N. 3] dei giovanili Commentarii di Giacomo Leopardi a retori del II sec. d.c. fornisce alla conoscenza della filologia leopardiana, e più in generale alla storia degli studi classici in Italia fra 700 e 800, un contributo notevole per erudizione, accuratezza ecdotica, capacità di dominare un affastellata congerie di dati. L opera leopardiana riguarda per la più gran parte gli oratori greci sella Seconda Sofistica, ma ad essi si affianca anche una sezione relativa al retore latino Frontone. A questo lavoro si riconducono anche gli articoli contrassegnati con i NN. 6, 7, 18. Infine gli articoli di cui ai NN. 10, 30, 35 costituiscono una brillante ricostruzione di alcuni aspetti della fortuna del classico nella cultura musicale moderna. Nel complesso i lavori della Candidata Chiara Ombretta Tommasi testimoniano un intensa attività scientifica (né si devono trascurare le varie recensioni, traduzioni, collaborazioni) e denotano capacità di affrontare problematiche assai complesse con rigorosa acribia e piena padronanza della bibliografia. Gran parte della produzione si rivolge a tematiche di predominante interesse filosofico-religioso. Fra i lavori di più stretta pertinenza al settore scientifico-disciplinare in oggetto si distingue in modo particolare il commento al III libro della Iohannis di Corippo per la profondità di indagine e per l originalità dei risultati. Pertanto la Candidata appare degna di essere presa in seria considerazione nella valutazione per l idoneità a Professore Associato. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo MASTANDREA SUI TITOLI E SULLE Chiara Ombretta Tommasi (Roma 1973, studi a Pisa: laurea con diploma alla SNS 1995, dottorato 2000; ricercatrice dal 2006). Presenta un elevato numero di pubblicazioni a stampa, tra cui spicca l edizione critica commentata del terzo libro della Iohannis di Corippo: occasione per rivedere il testo (e in pochi punti riformarlo), ma anche per indagare la tecnica epica dell autore in rapporto ai modelli canonici e alla ricontestualizzazione ideologica. Confluiscono in tale circostanza gli studi di indirizzo storico-religioso che la candidata ha svolto fin dagli inizi della propria carriera (dedicati a Mario Vittorino, visto come mediatore necessario fra vecchia filosofia, retorica e nuova teologia; al linguaggio dell epiclesi, sulla via aperta da Norden; alle tendenze enoteistiche quali emergono dalle pagine di vari scrittori romani antichi). Fra altre pubblicazioni e promettenti sviluppi degli studi, si segnala il ragguardevole volume con testo critico e commento dei Rhetores del Leopardi, erudito e filologo giovanissimo. Dal complesso, emerge un istituzione di alto livello e uno sforzo costante di informazione riguardo agli argomenti trattati [: generoso anche se la bibliografia per quanto accuratamente raccolta e recensita, non appare sempre adeguatamente filtrata e criticata]. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZI COLLEGIALI Antonella BRUZZONE, ricercatrice presso l Università di Sassari dal 1999, ha svolto un attività didattica e organizzativa particolarmente intensa. I saggi pubblicati dalla candidata vertono in generale su testi di età tardoimperiale e romanobarbarica; la monografia principale è dedicata all edizione con commento (il primo di taglio non esclusivamente storico) di Merobaude: un lavoro come tutti gli altri prodotti dalla studiosa che dimostra piena pertinenza al settore scientifico-disciplinare per cui è bandita questa procedura. La candidata si fa apprezzare per la capacità di aprire l annotazione minuta verso temi storici e letterari di più ampio respiro, con risultati favorevoli alla nostra migliore conoscenza delle transizioni dei generi letterari classici verso le forme espressive medievali. Per il rigore metodologico, la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. Alberto CANOBBIO, ricercatore presso l Università di Pavia dal 2001, ha svolto apprezzabile attività didattica e organizzativa. La letteratura di epoca altoimperiale è il campo in cui si è maggiormente sviluppata un attività di ricerca, il cui prodotto più notevole è il volume sulla Lex Roscia theatralis e Marziale, con piena pertinenza, come il resto dei suoi lavori, col settore scientifico-disciplinare per cui è bandita questa procedura. L acuto impegno esegetico approda ad esiti talvolta audaci, comunque intelligenti e interessanti. 19

20 Per il rigore metodologico, la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, il candidato è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. Ermanno MALASPINA, ricercatore presso l Università di Torino dal 2007, ha svolto attività didattica come affidatario di lingua latina. E autore di numerose pubblicazioni a stampa, tutte di piena pertinenza al settore scientifico-disciplinare per cui è bandita questa procedura. Si muove con certezza di metodo in più ambiti di ricerca. Per ampia conoscenza dei testi, perizia filologica, varietà e qualità delle pubblicazioni, il candidato è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. Stefania SANTELIA, ricercatrice presso l Università di Bari dal 1997, ha svolto intensa attività didattica e organizzativa. E studiosa solida, attenta e sensibile alle tematiche inerenti alla storia letteraria e culturale del periodo tardo, in particolare agli ambienti della nobiltà senatoria della Gallia romana e alla produzione di Sidonio Apollinare. Efficace l indagine sulle forme e modalità di edizione e circolazione del libro in età tardoantica, come sulla scrittura che ha per oggetto (e talora per soggetto) le donne; le sue doti di maturità trovano corpo in un apprezzabile stile personale. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni, la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. Chiara Ombretta TOMMASI, ricercatrice presso l Università di Pisa dal 2006, ha svolto attività didattica. E autrice di numerose pubblicazioni a stampa, di prevalente interesse storico-religioso e filosofico; tra i lavori di più stretta pertinenza al settore scientifico-disciplinare per cui è bandita questa procedura, spicca l edizione critica commentata del terzo libro della Iohannis di Corippo, dove si mette bene in mostra la riconfigurazione dello statuto epico in età tardoantica. Fra altre pubblicazioni e sviluppi di studi interdisciplinari, si segnala il ragguardevole volume con testo critico e commento dei Rhetores del Leopardi. Per la qualità dei titoli e delle pubblicazioni la candidata è da considerarsi attentamente ai fini della presente valutazione comparativa. GIUDIZI INDIVIDUALI E COLLEGIALE SULLA DISCUSSIONE DEI TITOLI CANDIDATA: Stefania SANTELIA GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Roberta CALDINI SULLA Risponde con chiarezza e pertinenza alle domande, mostra sicura padronanza degli argomenti trattati, anche in relazione a progetti in corso. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Valeria VIPARELLI SULLA Partecipa con vivacità e intelligenza critica alla discussione. Mostra buona pertinenza delle risposte e padronanza degli argomenti. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Sandra MARCHETTI SULLA Ha esposto con chiarezza i criteri dei suoi lavori, che sta continuando con intensità. Ha risposto in modo esauriente e convincente a singole osservazioni fatte dai commissari. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Antonio MARCHETTA SULLA La candidata, invitata ad anticipare le sue prospettive di ricerca, illustra un suo imminente studi sulla poesia epitalamica di Sidonio Apollinare. Rispondendo a domande sui titoli dimostra competenza in materia, specialmente per quanto riguarda i rapporti con la tradizione del genus. GIUDIZIO INDIVIDUALE DEL COMMISSARIO PROF. Paolo MASTANDREA SULLA La candidata illustra con lucidità gli ulteriori sviluppi dei suoi studi. A specifiche domande sul propri titoli, offre risposte pertinenti che dimostrano padronanza in materia. 20

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