PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA LUNEDÌ 14 NOVEMBRE Rassegna per testata/edizione

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1 PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA LUNEDÌ 14 NOVEMBRE 2011 Rassegna per testata/edizione

2 N Titolo Testata-Edizione Data 1 'Monfalcone, caso regionale e nazionale Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Enrico Gherghetta - 2 Greco contro Cosolini: no alla provincia Go-Ts Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Enrico Gherghetta - Provincia di Gorizia - 3 Monfalcone, caso regionale e nazionale Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Enrico Gherghetta - 4 A San Martino un centro civico gioiello del Carso Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Mara Cernic - Provincia di Gorizia - 5 Successo dei laboratori alla 'Sapzzapan' Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia di Gorizia - 6 'Sconti carburante insufficienti' Messaggero Veneto Gorizia Enrico Gherghetta - Provincia di Gorizia -

3 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 15 il consigliere provinciale del pd «Monfalcone, caso regionale e nazionale» Centrale, appalti, amianto, alta velocità: Del Bello chiede una forte azione riformista «Porre il Caso Monfalcone al centro della politica regionale e all attenzione della politica nazionale auspicando la ricostruzione di un Sistema Paese all altezza di supportare i siti produttivi strategici come quello monfalconese». Il consigliere provinciale Fabio Del Bello chiede al presidente Enrico Gherghetta e alla Giunta, un azione di riformismo forte, passando in rassegna le criticità del monfalconese. Parte dalla centrale con l indagine legata alla truffa che sarebbe stata perpetrata ai danni di A2a, e osserva: «Assieme al plauso per l azione svolta da carabinieri, polizia provinciale e magistratura cui spetta il giudizio finale, si ribadisce il perdurare dell anomalia di un simile impianto a ridosso del perimetro urbano monfalconese». Il consigliere del Pd cita quindi la questione Fincantieri e appalti, riferendosi all inchiesta avviata dalla Procura: «Sono stati ormai analizzati i grandi impatti su un ristretto territorio - osserva - soprattutto a seguito di una non governata immigrazione proveniente da alcune aree del Mezzogiorno, da alcune Regioni balcaniche tormentate dalla guerra civile e da una Nazione tra le più povere aree dell Asia meridionale. Se sono stati realizzati Patti di legalità antimafia e collocate innumerevoli telecamere, chiunque può dedurre che si respira una sindrome d assedio (almeno potenziale)». Ancora, la tragedia amianto, «l inquinamento del Golfo di Panzano, prevalentemente per l inadeguato sistema fognario dell Isonzo». E il traffico pesante che «passa in pratica in centro città per la reiterata negazione della liberalizzazione del tratto autostradale Villesse-Lisert». Dulcis un fundo l Alta velocità: «Il Corridoio 5 rientra tra i 10 corridoi paneueropei prioritari: la scelta del Governo italiano (tratta Venezia-Trieste) costituirebbe per la città e il Carso un colpo di maglio: il Consiglio comunale nella primavera scorsa ha bocciato all unanimità il progetto (come la Provincia) e nel corso della presentazione del Parco Comunale del Carso, l assessore all Ambiente Natural ha ribadito, a nome della Giunta, la più ferma opposizione al progetto». Per non parlare, conclude, della «palese asimmetria tra il peso specifico dei poteri degli enti locali e quello del complesso industriale-energetico qui insediato». Taglio basso

4 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 15 GrecocontroCosolini: noallaprovinciago-ts Dal centrodestra invece arrivano consensi al sindaco del capoluogo. Razzini rivendica la primogenitura della proposta, Nicoli invita ad abbattere i campanili di Laura Borsani Dall accorpamento Trieste-Gorizia di Assindustria (con possibile presidenza di Giuseppe Bono, ad di Fincantieri) alla fusione tra le Province. Di carne al fuoco del dibattito ce n è molta. E se il sindaco di Gorizia Romoli con il presidente della provincia di Gorizia Gherghetta lanciano l altolà al primo cittadino di Trieste, Cosolini, e alla benedizione giunta dall ex governatore Riccardo Illy, Monfalcone si divide sugli assetti istituzionali. Con il centrodestra favorevole e il centrosinistra a frenare. Il consigliere della Lega, Federico Razzini, rivendica la primogenitura sulla proposta di fusione delle province, prospettata 3 anni fa. Giuseppe Nicoli (Pdl) invita ad abbandonare logiche di campanile: «L allarme di Romoli e Gherghetta mi sembra strumentale - dice -. Tuttavia, l ipotesi fusione non mi scandalizza, credo che non ci sia proprio nulla da difendere in un contesto difficile, che chiama a cambiamenti e razionalizzazioni». Il consigliere Anna Maria Cisint pondera le parole e distingue le questioni. Sulla ventilata fusione tra province osserva: «Credo sia una consapevolezza comune che oggi bisogna capire quali siano i veri sprechi per ottimizzare le risorse. Ritengo che, con pacatezza, attenzione ai risultati e unità di intenti, senza campanilismi e prevaricazioni, si debba pensare alla scelta migliore per il territorio. Ciò vale anche per tutti gli enti forse inutili». E su Assindustria: «Il percorso di aggregazione è un ragionamento che condivido. Quanto alla scelta della sede la ritengo un fattore secondario. Per Monfalcone sarebbe valorizzante, città a vocazione industriale e baricentrica, strategica anche in ordine alla viabilità e alla logistica. Resta il fatto - conclude - che agli industriali spetta la decisione». Ma è dal vicesindaco e segretario provinciale del Pd Omar Greco che arrivano i paletti: «L operazione di Assindustria è un percorso privato, e nulla ha a che fare con gli assetti istituzionali - premette -. Non mi trovo invece in sintonia con i ragionamenti del sindaco Cosolini. Ho grandi perplessità sull ipotesi di fusione delle province, poichè si tratta di territori caratterizzati da peculiarità diverse. Mi sta bene il concetto di area vasta nell ambito isontino, ma chiamare in causa la provincia di Trieste mi sembra semplicistico e troppo automatico. Sono disponibile a ragionare sugli assetti istituzionali, tenendo conto della potestà legislativa della Regione. Non pensiamo però a fusioni che rischiano di ridursi a una sorta di annessione considerato che l integrazione territoriale è difficilmente praticabile». Altro aspetto è Assindustria e la sede a Monfalcone. Greco osserva: «Non credo sia vantaggioso cercare polemiche in una situazione economica difficile. La divisione con Gorizia non ha senso, fermo restando che Assindustria deve poter fare le sue scelte. A mio avviso, chi alza i toni sbaglia prestando il fianco a quanti da tempo stanno cercando di smembrare il territorio. Ritengo comunque positivo che Fincantieri possa impegnarsi direttamente nelle dinamiche industriali del territorio». Opposta la posizione di Razzini: «È evidente - dice - che l unione, quando non si riduca a un annessione forzata, fa la forza. Consente risparmi e aumenta la massa critica del territorio. La fusione di Assindustria è un elemento che vedo positivamente, suggerisce nuove sinergie anche in campo portuale, diportistico-turistico». Quanto alle parole di Cosolini, Razzini osserva: «Mi fa piacere che il sindaco di Trieste da questa aggregazione economica scopra il progetto che lanciai nel 2008 di unificazione per una provincia tra Gorizia e Trieste. Allora non fui compreso, oggi vedo che le cose sono cambiate. Nel progetto individuo in Monfalcone il ruolo che le spetta per la sua vocazione industriale. Anche la sede di Assindustria andrebbe nella stessa direzione». E Nicoli: «Se per fusione intendiamo la razionalizzazione dei servizi e l abbattimento dei costi, l ipotesi ha un senso reale. Vanno colte tutte le opportunità di rilancio, le difese dei confini sono ormai anacronistiche». Nicoli dice di più, a proposito dell aggregazione di Assindustria: «È un passo positivo, riconoscerebbe il ruolo strategico di Monfalcone. Vedrei lo stesso anche per la Camera di commercio». RIPRODUZIONE RISERVATA 1/2 Apertura

5 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 15 La sede goriziana dell Associazione degli industriali (Foto Bumbaca) 2/2 Apertura

6 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Cronaca pagina 15 il consigliere provinciale del pd «Monfalcone, caso regionale e nazionale» Centrale, appalti, amianto, alta velocità: Del Bello chiede una forte azione riformista «Porre il Caso Monfalcone al centro della politica regionale e all attenzione della politica nazionale auspicando la ricostruzione di un Sistema Paese all altezza di supportare i siti produttivi strategici come quello monfalconese». Il consigliere provinciale Fabio Del Bello chiede al presidente Enrico Gherghetta e alla Giunta, un azione di riformismo forte, passando in rassegna le criticità del monfalconese. Parte dalla centrale con l indagine legata alla truffa che sarebbe stata perpetrata ai danni di A2a, e osserva: «Assieme al plauso per l azione svolta da carabinieri, polizia provinciale e magistratura cui spetta il giudizio finale, si ribadisce il perdurare dell anomalia di un simile impianto a ridosso del perimetro urbano monfalconese». Il consigliere del Pd cita quindi la questione Fincantieri e appalti, riferendosi all inchiesta avviata dalla Procura: «Sono stati ormai analizzati i grandi impatti su un ristretto territorio - osserva - soprattutto a seguito di una non governata immigrazione proveniente da alcune aree del Mezzogiorno, da alcune Regioni balcaniche tormentate dalla guerra civile e da una Nazione tra le più povere aree dell Asia meridionale. Se sono stati realizzati Patti di legalità antimafia e collocate innumerevoli telecamere, chiunque può dedurre che si respira una sindrome d assedio (almeno potenziale)». Ancora, la tragedia amianto, «l inquinamento del Golfo di Panzano, prevalentemente per l inadeguato sistema fognario dell Isonzo». E il traffico pesante che «passa in pratica in centro città per la reiterata negazione della liberalizzazione del tratto autostradale Villesse-Lisert». Dulcis un fundo l Alta velocità: «Il Corridoio 5 rientra tra i 10 corridoi paneueropei prioritari: la scelta del Governo italiano (tratta Venezia-Trieste) costituirebbe per la città e il Carso un colpo di maglio: il Consiglio comunale nella primavera scorsa ha bocciato all unanimità il progetto (come la Provincia) e nel corso della presentazione del Parco Comunale del Carso, l assessore all Ambiente Natural ha ribadito, a nome della Giunta, la più ferma opposizione al progetto». Per non parlare, conclude, della «palese asimmetria tra il peso specifico dei poteri degli enti locali e quello del complesso industriale-energetico qui insediato». Taglio basso

7 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia pagina 19 A San Martino un centro civico gioiello del Carso SAGRADO Il sindaco Elisabetta Pian Luogo di incontro per la comunità e moderno punto riferimento per visitatori e turisti. Anche l'assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti ha partecipato sabato all'inaugurazione del nuovo Centro civico di San Martino del Carso nell'ex scuola materna della frazione. Con lei il sindaco di Sagrado, Elisabetta Pian, che ha sottolineato l'importanza della realizzazione della nuova struttura in un contesto più ampio di opere (un nuovo agriturismo ed un nuovo bed and breakfast) messe a punto anche grazie ai fondi comunitari per lo sviluppo agricolo, il vicepresidente della provincia di Gorizia Mara Cernic e altre autorità civili e militari. Seganti ha ricordato la valenza promozionale in ambito internazionale della produzione agroalimentare regionale con specifico riguardo per quella vitivinicola per i vini di eccellenza che anche San Martino produce. «Tra i nostri migliori ambasciatori nel mondo» li ha definiti. Seganti ha posto l accento sulla bontà di un operazione che è un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del paesaggio carsico e della storia che si è scritta proprio sull altipiano. Il neonato centro civico è un piccolo gioiello che, alle funzioni di sala pubblica, coniugherà l accoglienza turistica, con uno sportello informativo e postazioni multimediali sulla storia e la natura del Carso, sala conferenze, sala espositiva, punto vendita prodotti tipici e addirittura una piccola foresteria per l ospitalità dei turisti con tanto di box docce. Lo spazio sarà gestito dall associazione Juli@est, che ha vinto il relativo bando. La riqualificazione della scuola è stata realizzata dall amministrazione con fondi propri cui si sono aggiunti un contributo regionale di 50mila 794 euro nell ambito dei finanziamenti europei al Gal per il piano di sviluppo rurale del Carso e a un ulteriore finanziamento della Provincia di Gorizia di 27mila euro, per un investimento totale di 170mila euro. Taglio alto

8 14 NOV 2011 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia pagina 19 coinvolti 30 bambini dai 5 ai 10 anni Successo dei laboratori alla Spazzapan Esposizione alla Spazzapan GRADISCA Si è concluso a Gradisca d Isonzo il ciclo di laboratori didattici per bambini Estarte, organizzato dalla cooperativa Musaeus alla Galleria Regionale d Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, con la collaborazione della Provincia. L iniziativa denominata Estarte ha coinvolto trenta bambini, dai 5 ai 10 anni, in un vero processo creativo: ogni appuntamento prevedeva una visita guidata tematica alla collezione Spazzapan, un analisi accurata dei dipinti e la realizzazione di divertenti opere d arte che gli artisti hanno portato a casa. Alla fine del percorso promosso dai promotori, i piccoli artisti sono stati coinvolti nella realizzazione di una vera e propria scultura: la Macchina del Tempo di Luigi Spazzapan, fatta con materiali di recupero quali bottiglie di plastica e cartone e decorata con alcuni dipinti dell artista copiati e reinterpretati dai bimbi. È stata indubbiamente un esperienza molto positiva e didatticamente molto interessante che, c è da giurarlo, i giovanissimi protagonisti ricorderanno a lungo con grande piacere. (l.m.) Taglio basso

9 14 NOV 2011 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 12 LA PROTESTA «Sconti carburante insufficienti» Rizzi scrive a Romoli e Gherghetta: il divario con la Slovenia resta Ventuno centesimi al litro per la benzina, quattordici per il gasolio. Sconti (o contributi al cittadino ) che restano tuttavia insufficienti, di fatto, ad equiparare i prezzi praticati dai distributori di carburante goriziani a quelli che si trovano nelle stazioni di servizio d oltreconfine. A lanciare un nuovo grido d'allarme sulla difficile situazione che si trovano a vivere i titolari degli impianti di rifornimento stradale nel capoluogo isontino è Manuel Rizzi, gestore della Tamoil di via Lungo Isonzo Argentina. Rizzi, che è anche esponente politico del Fli, ha preso carta e penna, chiedendo un intervento al sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e al presidente della Provincia, Enrico Gherghetta. «Mentre la Regione disponeva l'incremento dello sconto, con la formula del contributo al cittadino, lo Stato, dal canto suo, ha alzato le accise ha ricordato Rizzi e anche il costo internazionale del prodotto petrolifero è in aumento. Analizzato il prezzo medio nazionale (un litro di benzina costa 1,6 euro) e togliamo il contributo, si arriva mediamente a 1,390 euro, molto distante dal prezzo della vicina Slovenia, dove per un litro si spendono 1,320 euro». Secondo Rizzi, «Camera di Commercio e Regione continuano a ribadire che è il massimo che potevano fare, quasi a sostenere che gli operatori del commercio di carburante devono finirla di lamentarsi e che si devono rassegnare prima o poi a chiudere». «In questi anni prosegue il titolare della stazione di servizio di via Lungo Isonzo hanno cercato di far chiudere queste stazioni di servizio in tutti i modi: credo che siamo arrivati al dunque. Ora gli operatori del settore si trovano in una situazione molto più svantaggiata, considerato che non si tratta più di uno sconto, ma di un contributo al cittadino. E dev'essere dunque il cittadino a protestare». Per questo motivo Manuel Rizzi, in assenza di risposte dalle istituzioni, ha in animo di tastare l umore degli utenti, lanciando un sondaggio riguardante proprio gli effetti della nuova formula di contribuzione regionale sui carburanti. Christian Seu RIPRODUZIONE RISERVATA Taglio medio