L'AGRICOLTURA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: I RISULTATI DI UN'INDAGINE CONGIUNTURALE

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1 Istituto Nazionale di Economia Agraria Osservatorio Economico INEA - Coldiretti L'AGRICOLTURA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: I RISULTATI DI UN'INDAGINE CONGIUNTURALE Analisi Regionali a cura di Luca Cesaro e Francesco Marangon Sede regionale per il Friuli Venezia Giulia

2 ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA Collana Analisi Regionali L AGRICOLTURA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: I RISULTATI DI UN INDAGINE CONGIUNTURALE a cura di Luca Cesaro e Francesco Marangon Progetto Regionale Osservatorio Economico INEA-Coldiretti

3 Il presente lavoro è frutto di una ricerca sviluppata nell ambito del progetto regionale Osservatorio Economico INEA-Coldiretti del Friuli Venezia Giulia. Il coordinamento del testo è a cura di Luca Cesaro La consulenza editoriale è di Cristina Basso I contributi al testo sono rispettivamente di: Capitolo 1: Francesco Marangon Capitolo 2: Greta Zilli Capitolo 3: paragrafi , Federica Cisilino; paragrafo 3.2 Federica Cisilino, Greta Zilli Capitolo 4: Federica Cisilino Capitolo 5: Andrea Gregori Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare i testimoni privilegiati per il prezioso contributo alla ricerca: Enzo Bernadel Aprolaca Michele Bertolami Federdoc Daniele Castagnaviz Cerealicola Vieris Giorgio Dal Cero Consorzio Agrario FVG Francesco Del Zan ERSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale) Gianluca Dominutti Servizio Statistica Direzione Generale Regione FVG Nicola Galluà Associazione Allevatori di Codroipo Franco Panciera Latterie Friulane Mario Passon CCIAA (Camera di Comm. Ind., Artig., Agric. di Udine) Luigi Soini Cantina Produttori di Cormons Il progetto è stato realizzato con il sostegno di 2

4 PRESENTAZIONE Il presente rapporto intende fornire dati ed informazioni tecniche ed economiche sulla situazione dell agricoltura della regione Friuli Venezia Giulia. Il volume presenta i primi risultati di un attività di ricerca avviata dall INEA in stretta collaborazione con la Federazione regionale Coldiretti. Il progetto è stato attuato con il supporto finanziario della banca popolare Friuladria. Le principali motivazioni che hanno portato alla costituzione di un gruppo di lavoro sull agricoltura regionale sono riconducibili all esigenza di fornire dati statistici ed economici ed analisi sulla situazione dell agricoltura regionale. Infatti, se da un lato le informazioni sono spesso disponibili in quantità e qualità elevata, manca un attività di sintesi ed interpretazione che consenta ai diversi soggetti attivi nei comparti dell agricoltura e dell agroalimentare di valutare, conoscere e prendere decisioni. L osservatorio INEA-Coldiretti vuole quindi proporsi come un primo strumento di analisi e di sintesi dei principali fenomeni in atto nell agricoltura della regione. Pur consapevoli della complessità del lavoro da svolgere riteniamo che la pubblicazione periodica di informazioni di sintesi sull agricoltura regionale, accompagnata dalla presentazione, nell ambito di un convegno annuale, dei principali risultati, possa fornire ai soggetti pubblici e privati attivi in agricoltura un supporto fondamentale nelle scelte e nelle decisioni. Il volume presenta una prima analisi sulle informazioni strutturali dell agricoltura regionale, si concentra quindi sulle informazioni di tipo economico-patrimoniale, in particolare produzioni, costi, redditi ed indicatori di efficienza aziendale. Nella seconda parte del volume vengono presentate alcune indagini specifiche svolte nell ambito delle attività dell osservatorio, in particolare un analisi sugli investimenti aziendali ed un indagine, di tipo più prettamente congiunturale, sui prezzi e sulle rese delle principali colture. On. Lino Carlo Rava Presidente INEA 3

5 PREMESSA Gli ultimi anni hanno visto momenti difficili per il settore agro-alimentare, che da ultimo ha dovuto affrontare fenomeni come l aviaria e la siccità. Inoltre, le imprese e gli imprenditori si trovano a scontrarsi con una Politica Agricola in forte cambiamento, cambiamento che, come Organizzazione sindacale e sistema di servizi e consulenza, abbiamo il dovere di guidare per cogliere tutte le opportunità messe a disposizione dagli strumenti legislativi e normativi. La difficoltà di disporre di informazioni aggiornate e, soprattutto, di avere quadri conoscitivi di sintesi che aiutino gli attori economico-sociali nelle scelte, strategiche e professionali, richiama la necessità di realizzare un sistema integrato di analisi dei fenomeni che descrivono i percorsi di crescita di un territorio. Troppo spesso, infatti, le scelte avvengono sulla base di stereotipi che non tengono in considerazione le effettive trasformazioni in atto. Per favorire lo sviluppo economico e sociale, per fare diminuire il gap fra domanda e offerta di lavoro e per consentire di avviare percorsi di sviluppo innovativi, diviene necessaria la realizzazione di un circuito virtuoso delle informazioni, accessibile e mirato ai diversi interlocutori della crescita economica di un territorio. Da sempre, uno dei problemi più rilevanti che operatori pubblici e privati si trovano a dovere affrontare è quello di schematizzare le conoscenze esistenti, di cercare le connessioni fra le diverse fonti informative e di analizzare i dati al fine di produrre conoscenza utile nei processi decisionali. A questa dimensione è necessario aggiungere un secondo elemento, ovvero la prospettiva qualitativa dell analisi, utile all interpretazione dei fenomeni. È sulla base di queste considerazioni che nel 2005 si è dato vita all Osservatorio Economico, frutto della collaborazione tra Coldiretti, INEA e il Dipartimento di Scienze Economiche dell Università di Udine con il supporto di FriulAdria. L Osservatorio vuole rappresentare un luogo di ricomposizione e sistematizzazione delle fonti informative già esistenti, un momento di previsione dei percorsi di sviluppo e di analisi degli orientamenti delle imprese agricole. La filosofia dell Osservatorio Economico, dunque, non prevede di aggiungere altri elementi di carattere quantitativo, ma piuttosto di razionalizzare quelli esistenti di approfondire le principali determinanti lo sviluppo economico-sociale secondo un approccio qualitativo. Dimitri Zbogar Presidente Coldiretti Friuli Venezia Giulia 4

6 Le potenzialità dell Agroalimentare non sono più un mistero. A livello nazionale il comparto vale oltre 180 miliardi di euro e rappresenta circa il 15% del prodotto interno lordo, secondo solo al settore manifatturiero. Ma quanto incide in Friuli Venezia Giulia rispetto al Pil? E quali sono i settori più significativi? Quali i più interessanti in termini di crescita? Quali quelli in flessione? Una prima risposta a queste domande viene oggi dallo studio realizzato dall Osservatorio economico sull Agroalimentare voluto dalla Coldiretti regionale e promosso da Banca Popolare FriulAdria nell ambito di un consolidato rapporto di partnership. La strategia della nostra banca, recentemente entrata a far parte del gruppo Crédit Agricole, è di sostenere il settore agricolo e agroindustriale non solo attraverso la leva del credito ma anche promuovendo la nascita di iniziative come l Osservatorio che aiutino gli operatori ad orientare meglio le proprie scelte e i relativi investimenti. In questa logica si muovono le principali attività dell Osservatorio, ovvero lo studio dei risultati produttivi e di mercato conseguiti dalle principali attività agricole durante l annata 2006 e l analisi della struttura economica e finanziaria delle aziende del Friuli Venezia Giulia, con indagini che sono state realizzate grazie a testimoni privilegiati e imprese agricole, oltre che attraverso l utilizzo di fonti statistiche ufficiali. In tal senso riteniamo che il gruppo di lavoro INEA-Coldiretti, guidato dal professor Marangon dell Università di Udine, abbia svolto alla perfezione il compito affidatogli, fornendo una serie strutturata di informazioni che ora vengono messe a disposizione delle aziende. La decisione di finanziare l Osservatorio anche nel 2007 rappresenta per FriulAdria un ulteriore tassello del costante sostegno al settore agroalimentare e vitivinicolo, quest ultimo oggetto di indagine a partire da quest anno. L obiettivo della banca è quello di affiancare gli imprenditori in tutte le fasi della filiera, dalla produzione delle attrezzature alla ristrutturazione degli impianti, dalla promozione commerciale alla ricerca di nuovi mercati per i prodotti. Per questo, tra le altre cose, FriulAdria fa parte del comitato fondatore di Vinum Loci, sponsorizza da anni l'edizione della Guida dei Vini del Friuli Venezia Giulia, è presente nelle principali fiere regionali di settore e collabora costantemente con Associazioni di categoria e Consorzi di tutela. Lo spirito è quello di fare sistema intorno a una delle riconosciute eccellenze del nostro territorio l Agroalimentare, appunto per valorizzarne le potenzialità e farla diventare un fattore di competitività per l economia del Friuli Venezia Giulia. Angelo Sette Presidente Banca Popolare FriulAdria 5

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8 INDICE CAPITOLO 1 - IL SISTEMA AGRICOLO REGIONALE L agricoltura nell economia regionale Imprese, produzioni e strutture dell agricoltura regionale Le imprese Le produzioni ed il Valore Aggiunto La struttura delle aziende agricole CAPITOLO 2 - UN ANALISI ECONOMICA DELL AGRICOLTURA REGIONALE ATTRAVERSO LA RICA Alcune caratteristiche del campione RICA 2005: la distribuzione geografica, la tipologia e la dimensione delle aziende La dotazione di capitali e il lavoro I risultati economici delle aziende L analisi temporale di alcuni rapporti del Reddito Netto L analisi di bilancio Gli indici di redditività Gli indici finanziari e l effetto leva finanziario CAPITOLO 3 - L OSSERVATORIO ECONOMICO: OBIETTIVI E METODOLOGIA Il progetto INEA-Coldiretti La selezione delle aziende coinvolte nell indagine Il questionario aziendale: struttura e metodologia

9 CAPITOLO 4 - ANALISI DEL MERCATO E DEGLI INVESTIMENTI: I RISULTATI DI UN INDAGINE DIRETTA Le aziende agricole intervistate: caratteristiche strutturali, produzioni, aree di mercato e investimenti Localizzazione Capitali aziendali e lavoro Dimensione d impresa e fatturato Il mercato di riferimento La Qualità e gli Investimenti Alcuni indicatori di performance CAPITOLO 5 - L ANNATA AGRARIA: SUPERFICI, RESE, PREZZI E QUALITÀ IN CAMPAGNA Sau e bilancio produttivo a livello regionale Identikit delle aziende del questionario Sau e bilancio produttivo I dati tecnici ed economici BIBLIOGRAFIA ALLEGATO APPENDICE I APPENDICE II APPENDICE III APPENDICE IV

10 CAPITOLO 1 IL SISTEMA AGRICOLO REGIONALE La valorizzazione e la diffusione dei dati e delle informazioni esistenti per il settore agricolo sono elementi indispensabili per tutti coloro che, a vario titolo, operano in agricoltura. In particolare l analisi di tali elementi costituisce una primaria esigenza per un corretto processo decisionale e politico che aiuti gli attori economico-sociali nelle scelte strategiche. Per chi si è avventurato in diverse occasioni nel tentativo di ricostruire la situazione attuale e l evoluzione economicoorganizzativa del comparto primario ha sperimentato la difficoltà di avere un quadro conoscitivo di sintesi, che di solito deve essere ricostruito di volta in volta, con l ovvio dispendio di energie che ne consegue. In poche parole, più parti (mondo produttivo, amministrazioni pubbliche, settore della ricerca ed anche la pubblica opinione) sembrano palesare che si renda quanto mai necessaria la realizzazione di un sistema integrato di costruzione ed analisi delle informazioni che riguardano il comparto agro-alimentare regionale. Il percorso avviato dalla Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia e l Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA, Sede regionale per il Friuli Venezia Giulia) per la costruzione di un osservatorio economico per il settore agricolo regionale trova numerosi riferimenti in esperienze che da vari anni vengono sviluppate con esiti interessanti in diversi contesti regionali. In questo tipo di rapporti, opportunamente, si utilizzano in primo luogo le fonti informative ufficiali ed aggregate che fotografano lo stato e le dinamiche del settore agricolo (o primario, con foreste e pesca). Il panorama usualmente fornito è quello delle informazioni macroeconomiche di fonte ufficiale, essenzialmente ISTAT (ad es. valore aggiunto; unità di lavoro; imprese agricole e loro superfici; dimensione delle coltivazioni e degli allevamenti). La sempre maggiore globalizzazione dei mercati induce cambiamenti nei cicli economici dei vari Paesi industrializzati molto più rapidi che in passato ed è quindi opportuno per gli operatori economici e per i decisori pubblici di ogni livello, disporre di strumenti sempre nuovi che permettano di effettuare scelte efficaci e rapide per cogliere le opportunità offerte da questa crescente velocità di cambiamento dei mercati o, quanto meno, per minimizzare i potenziali effetti negativi. E ciò vale sempre più, come noto, anche per il settore primario. Per le analisi congiunturali si possono usare metodi definiti oggettivi e metodi soggettivi. I metodi oggettivi utilizzano processi di analisi dei dati ben definiti con l obiettivo di una specificazione così dettagliata da poterne replicare i risultati. I metodi soggettivi vedono processi usati per collezionar ed analizzare i dati a basso livello di specificazione. Questi metodi sono definiti impliciti, informali, 9

11 basati sull esperienza, intuitivi. La maggior parte delle previsioni viene realizzata con i metodi soggettivi e sembra valere la relazione secondo cui tanto più importante è la previsione e tanto più ridotti sono i tempi per la decisione, più elevata è la probabilità di usare metodi soggettivi. L analisi del contesto economico e sociale si qualifica come un attività di ricerca finalizzata all acquisizione di dati e informazioni utili a descrivere la struttura economica e finanziaria, il quadro congiunturale e le dinamiche di sviluppo del comparto agro-alimentare del Friuli Venezia Giulia. L obiettivo dello studio è quello di fornire una serie strutturata di informazioni capaci di aiutare e indirizzare le imprese e gli operatori del settore L agricoltura nell economia regionale Un primo aspetto caratterizzante la struttura dell'agricoltura regionale è dato dalla posizione assunta da tale attività nell'economia del Friuli Venezia Giulia, posizione che può essere analizzata partendo dall'esame del Valore Aggiunto (VA) del comparto e del contributo delle attività agricole alla formazione degli aggregati regionali, nonché delle composizioni interne e delle dinamiche della Produzione Lorda Vendibile (PLV). In proposito si osserva una tendenziale diminuzione dell'incidenza del VA delle attività agricole sul totale regionale, che tende ad assestarsi, in euro costanti, costantemente al di sotto del 3% (Fig. 1.1). 10

12 Figura Valore aggiunto ai prezzi base (% su Valori concatenati, anno di riferimento 2000) 2,6% 2,6% 2,6% 2,0% 2,3% 2,3% 29,5% 29,7% 29,5% 28,9% 27,8% 27,8% 67,9% 67,7% 67,9% 69,0% 69,8% 69,8% Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria Servizi Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT

13 La suddivisione territoriale del Valore Aggiunto per settore di attività economica, riferita al 2005 (Tab. 1.1) riporta un incidenza percentuale del settore agricolo regionale sul totale pari a1l 1,7%, valore che risulta più contenuto sia rispetto al Nord che all intero paese (2,3%). In sede locale l agricoltura trova la sua punta di maggior peso nel caso della provincia di Pordenone (2,1%) mentre, sul versante opposto, contribuisce con il solo 0,6% al Valore Aggiunto della provincia di Trieste. Tabella Valore aggiunto per settore di attività economica (Anno milioni di euro correnti) AREE Agricoltura Industria Servizi TOTALE Gorizia 53,9 732, , ,1 1,6% 21,6% 76,8% 100,0% Pordenone 151, , , ,7 2,1% 37,3% 60,6% 100,0% Trieste 39,2 930, , ,5 0,6% 15,3% 84,1% 100,0% Udine 262, , , ,7 1,9% 27,4% 70,6% 100,0% Friuli VG 507, , , ,0 1,7% 26,7% 71,6% 100,0% NORD-EST 6.648, , , ,0 2,3% 31,8% 65,8% 100,0% ITALIA , , , ,0 2,3% 26,9% 70,9% 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio su Servizio statistica Regione Friuli Venezia Giulia Facendo ricorso alle stime effettuate dall Istituto Tagliacarne per conto della Regione Friuli Venezia Giulia su base comunale (Dominutti e Silvestri, 2006) si evince (Fig. 1.2) che sul territorio regionale vengono individuati 8 Comuni in cui il Valore Aggiunto dell agricoltura supera il 15% del totale, per la quasi totalità posti nelle zone collinari e di pianura. Significativo anche il dato dei 57 Comuni che presentano un valore ben superiore a quello medio regionale (5%-15%), dislocati su tutto il territorio regionale, con accenni ad alcune polarizzazioni. 12

14 Figura Comuni a vocazione agricola (Anno 2003) Fonte: Dominutti e Silvestri, 2006 Sempre dalle stime effettuate dall Istituto Tagliacarne per conto della Regione Friuli Venezia Giulia su base comunale (Dominutti e Silvestri, 2006), si possono ottenere ulteriori informazioni di tipo territoriale, in riferimento alla produttività del lavoro (Valore Aggiunto per occupato) (Tab.1.2). Si coglie così che, al 2003, ogni occupato agricolo ha generato un Valore Aggiunto di , superiore al dato nazionale ( ). Spicca in questa graduatoria il dato della provincia di Trieste, ove la redditività del settore porta l indicatore ad oltre 41 mila euro pro-capite. Ciò che si coglie infine da questa stima economica è la posizione relativa del primario nei confronti degli altri comparti e dell economia in generale: a parte il caso di Trieste, con agricoltura periurbana di pregio, si nota che in genere la produttività del lavoro in agricoltura supera di poco la metà di quella degli altri aggregati, con valori minimi rilevati in provincia di Gorizia. 13

15 Tabella Produttività del lavoro (Anno valori in euro) AREA Agricoltura Industria Altre Totale Agr/Ind Agr/Alt Agr/Tot Gorizia ,7% 38,7% 41,5% Pordenone ,3% 49,4% 53,4% Trieste ,9% 67,3% 69,5% Udine ,4% 44,4% 47,4% Friuli VG ,9% 45,1% 48,3% ITALIA ,3% 45,1% 48,4% Fonte: Dominutti e Silvestri, 2006 Un altro tradizionale indicatore per misurare il ruolo del comparto agricolo nell economia locale è quello dell occupazione. La serie storica fornita dall ISTAT (Fig.1.3) conferma l andamento progressivamente decrescente del peso degli occupati agricoli sul totale regionale. Si è, infatti, passati dal 4,8% del 1992 all 1,9% del Figura Friuli Venezia Giulia: occupati per settore di attività economica (valori percentuali) 4,8% 4,1% 4,4% 4,8% 4,2% 4,2% 4,0% 3,1% 2,9% 4,0% 3,7% 2,4% 3,2% 2,4% 2,0% 1,9% 37,1% 39,8% 38,6% 40,1% 41,0% 40,6% 40,7% 39,5% 38,1% 36,6% 36,1% 30,8% 32,0% 34,6% 33,2% 34,6% 58,1% 56,2% 57,0% 55,1% 54,9% 55,2% 55,3% 57,4% 59,0% 59,4% 60,1% 66,8% 64,9% 62,9% 64,8% 63,6% AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT 14

16 Tabella Friuli Venezia Giulia: occupati in agricoltura e posizione nella professione (numero occupati in migliaia e percentuale) ANNO Maschi Femmine Maschi + Femmine DIP IND TOT DIP IND TOT DIP IND TOT ,64 8,93 15,56 2,54 5,37 7,91 9,18 14,30 23, ,72 7,10 13,82 1,44 3,94 5,38 8,16 11,04 19, ,54 8,61 13,15 2,83 4,38 7,21 7,38 12,98 20, ,08 9,36 15,44 2,51 5,05 7,57 8,59 14,42 23, ,28 7,97 14,24 1,64 4,09 5,73 7,92 12,06 19, ,26 7,59 11,85 4,55 4,12 8,66 8,81 11,71 20, ,33 6,86 11,18 3,84 4,16 8,01 8,17 11,02 19, ,57 5,72 10,29 2,22 2,60 4,82 6,78 8,32 15, ,69 4,85 7,54 3,25 3,80 7,05 5,94 8,66 14, ,12 7,39 15,51 2,22 3,26 5,47 10,33 10,65 20, ,01 6,47 13,48 3,27 2,47 5,74 10,28 8,94 19, ,03 4,56 6,59 3,11 2,64 5,76 5,14 7,20 12, ,26 6,65 9,91 2,86 2,85 5,71 6,12 9,50 15, ,63 5,06 7,69 1,41 3,14 4,55 4,04 8,20 12, ,34 4,64 7,98 1,02 1,33 2,35 4,36 5,96 10,33 ANNO Maschi Femmine Maschi + Femmine DIP IND TOT DIP IND TOT DIP IND TOT ,6% 57,4% 100,0% 32,1% 67,9% 100,0% 39,1% 60,9% 100,0% ,6% 51,4% 100,0% 26,8% 73,2% 100,0% 42,5% 57,5% 100,0% ,6% 65,4% 100,0% 39,3% 60,7% 100,0% 36,2% 63,8% 100,0% ,4% 60,6% 100,0% 33,2% 66,8% 100,0% 37,3% 62,7% 100,0% ,1% 55,9% 100,0% 28,7% 71,3% 100,0% 39,7% 60,3% 100,0% ,9% 64,1% 100,0% 52,5% 47,5% 100,0% 42,9% 57,1% 100,0% ,7% 61,3% 100,0% 48,0% 52,0% 100,0% 42,6% 57,4% 100,0% ,4% 55,6% 100,0% 46,0% 54,0% 100,0% 44,9% 55,1% 100,0% ,6% 64,4% 100,0% 46,1% 53,9% 100,0% 40,7% 59,3% 100,0% ,3% 47,7% 100,0% 40,5% 59,5% 100,0% 49,2% 50,8% 100,0% ,0% 48,0% 100,0% 57,0% 43,0% 100,0% 53,5% 46,5% 100,0% ,8% 69,2% 100,0% 54,1% 45,9% 100,0% 41,6% 58,4% 100,0% ,9% 67,1% 100,0% 50,2% 49,8% 100,0% 39,2% 60,8% 100,0% ,2% 65,8% 100,0% 31,0% 69,0% 100,0% 33,0% 67,0% 100,0% ,9% 58,1% 100,0% 43,5% 56,5% 100,0% 42,3% 57,7% 100,0% ANNO Maschi Femmine Maschi + Femmine DIP IND TOT DIP IND TOT DIP IND TOT ,3% 62,5% 66,3% 27,7% 37,5% 33,7% 100,0% 100,0% 100,0% ,4% 64,3% 72,0% 17,6% 35,7% 28,0% 100,0% 100,0% 100,0% ,6% 66,3% 64,6% 38,4% 33,7% 35,4% 100,0% 100,0% 100,0% ,7% 65,0% 67,1% 29,3% 35,0% 32,9% 100,0% 100,0% 100,0% ,3% 66,1% 71,3% 20,7% 33,9% 28,7% 100,0% 100,0% 100,0% ,4% 64,8% 57,8% 51,6% 35,2% 42,2% 100,0% 100,0% 100,0% ,0% 62,2% 58,3% 47,0% 37,8% 41,7% 100,0% 100,0% 100,0% ,3% 68,7% 68,1% 32,7% 31,3% 31,9% 100,0% 100,0% 100,0% ,3% 56,1% 51,7% 54,7% 43,9% 48,3% 100,0% 100,0% 100,0% ,5% 69,4% 73,9% 21,5% 30,6% 26,1% 100,0% 100,0% 100,0% ,2% 72,4% 70,1% 31,8% 27,6% 29,9% 100,0% 100,0% 100,0% ,4% 63,3% 53,4% 60,6% 36,7% 46,6% 100,0% 100,0% 100,0% ,2% 70,0% 63,5% 46,8% 30,0% 36,5% 100,0% 100,0% 100,0% ,1% 61,7% 62,8% 34,9% 38,3% 37,2% 100,0% 100,0% 100,0% ,6% 77,7% 77,2% 23,4% 22,3% 22,8% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT 15

17 Le rilevazione periodiche dell ISTAT sulla forza lavoro offrono ulteriori spunti conoscitivi per qualificare questa dimensione dello sviluppo economico locale. In particolare risulta interessante la suddivisione degli occupati per posizione nella professione (dipendenti e indipendenti) e per genere (Tab.1.3). Al 2006, dei poco più di 10 mila occupati rilevati in Friuli Venezia Giulia per il comparto agricolo, il 57,7% sono indipendenti; questi, inoltre, sono rappresentati soprattutto da maschi (77,7%), con un incidenza che si è stabilizzata attorno al 70% a partire dal Un ultimo accenno alla dimensione occupazionale può essere fatto osservando un aspetto che sta diventando sempre più rilevante anche nel contesto socio-economico locale: l'impiego degli immigrati extracomunitari nell'agricoltura (Tab.1.4). Secondo le stime di fonte ISTAT e INEA in Friuli Venezia Giulia tale tipologia di lavoratori verrebbe ad incidere per il 16,7% sugli occupati agricoli totali, con lavoratori. L incidenza è di poco superiore a quella nazionale (16%), ma più contenuta rispetto al dato dell intero Nord (19,3%). Tabella Indicatori dell'impiego degli immigrati extracomunitari nell'agricoltura italiana (Anno 2005) Occupati Extracomunitari Occ. agric. UL agric. AREA agricoli occupati unità di lavoro extracom/occ. extracom/occ. Totali (1) agricoli (2) equivalenti (2) agric. totali agric. extracom. (a) (b) (c) (d=b/a) (%) (e=c/b) (%) Friuli VG ,7 50,8 NORD ,3 92,3 CENTRO ,9 136,4 SUD ,4 85,7 ISOLE ,4 79,5 ITALIA ,0 96,0 (1) Da fonte ISTAT. (2) Da indagine INEA Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati INEA e ISTAT 16

18 1.2. Imprese, produzioni e strutture dell agricoltura regionale Le imprese Il numero di imprese agricole attive iscritte al Registro delle Imprese della CCIAA del Friuli Venezia Giulia è continuato a diminuire anche nel 2006 (-2,5% rispetto all anno precedente) portandosi al livello di unità (Fig. 1.4). Il dato al II trimestre 2007 sembra segnalare un ulteriore calo, che ha portato le imprese attive del comparto a meno di 20mila unità. Figura Numero di imprese attive (agricole e totali) presso il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio del Friuli Venezia Giulia (Anni II sem) AGRICOLTURA TOTALE Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati Infocamere Movimprese L incidenza del settore primario sull universo delle imprese regionali è scesa al 19,7%. La diminuzione registrata va ancora una volta attribuita alle ditte individuali che rappresentano circa il 92% del tessuto imprenditoriale regionale (Tab.1.5). Continua la crescita delle forme societarie, per quanto il ricorso a tali tipologie risulta essere ancora limitato al 7,5% del totale regionale. A livello sub-regionale, in tutte le province si sono verificate flessioni del numero di imprese agricole attive. Anche in virtù di tale andamento la localizzazione delle imprese vede primeggiare Udine (56,7%), seguita da 17

19 Pordenone (33,8%). Gli indici di specializzazione del settore agricolo confermano la rilevante vocazione agricola del Pordenonese (1,28), seguito dalla provincia di Udine (1,17). Tab Numero di imprese agricole attive presso il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio nel 2006 per Provincia e natura giuridica Numero % sul totale regionale Indice di specializzazione settore agricolo* Gorizia ,1% 0,70 Pordenone ,8% 1,28 Trieste 478 2,4% 0,16 Udine ,7% 1,17 Friuli VG ,0% 1,00 di cui Società di capitali 137 0,7% - Società di persone ,8% - Ditte individuali ,6% - Altre forme 191 0,9% - * L indice mette in evidenza l importanza che ogni settore economico riveste a livello provinciale, in termini di imprese, rispetto al corrispondente peso che il settore assume nell economia regionale. Un valore dell indice superiore all unità indica una specializzazione della provincia nel corrispondente comparto. Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati Infocamere-Movimprese Le produzioni ed il Valore Aggiunto Una ulteriore rappresentazione delle dinamiche dell agricoltura regionale, basata su dati di fonte ufficiale concerne il valore delle produzioni realizzate dal settore nel periodo (Fig.1.5). La produzione ai prezzi di base (anno di riferimento 2000) del Friuli Venezia Giulia ha toccato il suo valore massimo nel 2002, anno in cui si è collocata ben al di sopra dei 900 milioni di euro. Con le note difficoltà congiunturali, in particolare dovute alle condizioni atmosferiche, nel 2003 tale valore è ritornato attorno agli 800 milioni di euro, ossia ai livelli degli anni Ottanta. In termini di composizione per macro-comparti (Tab. 1.6), si nota con chiarezza che il valore delle coltivazioni agricole svolge un ruolo di primo piano (oltre il 53% del totale), dovuto soprattutto alle coltivazioni erbacee (31%) ed alle legnose agrarie (19%). Gli allevamenti zootecnici, il cui livello assoluto appare abbastanza costante nel periodo considerato, rappresentano circa un terzo del valore della produzione, superando nei due anni rilevati i 300 milioni di euro. 18

20 Altrettanto costante, ma decisamente di minor rilievo è, invece, il valore generato dalle attività dei servizi connessi (13%), pari a 100 milioni di euro. Figura Produzione ai prezzi di base - Valori concatenati (a) - Anno di riferimento 2000 (migliaia di euro dal 1999; migliaia di eurolire per gli anni precedenti) COLTIVAZIONI AGRICOLE ALLEVAMENTI ZOOTECNICI ATTIVITA' DEI SERVIZI CONNESSI Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT 19

21 Tabella Produzione e valore aggiunto ai prezzi di base - Valori concatenati - anno di riferimento 2000 (migliaia di euro dal 1999; migliaia di eurolire per gli anni precedenti) PRODOTTI Coltivazioni agricole Coltivazioni erbacee Coltivazioni foraggere Coltivazioni legnose Allevamenti zootecnici Attività dei servizi connessi Totale beni e servizi agricoli V.A. agricoltura V.A. silvicoltura V.A.pesca V.A. agricoltura, silvicoltura e pesca Coltivazioni agricole 52,7% 47,7% 55,2% 58,5% 58,3% 53,6% 52,9% Coltivazioni erbacee 26,3% 24,6% 32,5% 36,5% 36,1% 30,4% 31,0% Coltivazioni foraggere 9,1% 8,9% 6,5% 4,9% 5,0% 3,2% 2,8% Coltivazioni legnose 19,5% 15,2% 16,6% 17,0% 17,3% 19,6% 18,9% Allevamenti zootecnici 35,9% 41,0% 32,3% 29,9% 30,4% 35,3% 35,4% Attività dei servizi connessi 10,8% 12,0% 12,5% 11,5% 11,2% 11,5% 11,9% Totale beni e servizi agricoli 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT La struttura delle aziende agricole L Istat (2006) ha presentato a fine 2006 i principali risultati della rilevazione sulla struttura e le produzioni delle aziende agricole 1 con riferimento all annata agraria 2004/05 (indagine SPA 2005). L indagine fornisce informazioni strutturali sulla forma organizzativa, sulla manodopera impiegata, sui rapporti dell azienda con il mercato, sulle pratiche ambientali e sulle eventuali attività extragricole condotte in azienda (agriturismo, trasformazione dei prodotti agricoli, 1 Allo scopo di consentire confronti omogenei tra Paesi comunitari, è stato convenzionalmente utilizzato il riferimento all universo UE, costituito dall insieme delle aziende che possiedono almeno un ettaro di SAU o con un valore della produzione superiore ai euro. Il piano di campionamento adottato per l indagine SPA 2005 è del tipo ad uno stadio stratificato con inclusione certa delle aziende di maggior dimensione. La dimensione complessiva del campione nazionale è di aziende, delle quali (rispondenti 1.329) relative al Friuli Venezia Giulia, selezionate tra le aziende dell universo UE rilevate al 5 Censimento generale dell agricoltura del

22 ecc.), nonché dati sulle diverse coltivazioni e sugli allevamenti (Dominutti e Pozzi, 2007). Nel 2005 le aziende agricole operanti in Friuli Venezia Giulia, secondo le stime dell indagine SPA 2005, erano , con una riduzione del 5,8% rispetto a due anni prima (Tab. 1.7). Nel complesso l agricoltura regionale ha visto scomparire in cinque anni più di un quarto delle proprie aziende dell Universo UE (-27,7%). Tabella Aziende agricole e Superficie Agricola Utilizzata per zona (Universo UE - Anni 2000, 2003 e 2005) REGIONI AZIENDE % 2003/05 % 2000/05 Friuli VG ,8% -27,7% ITALIA ,0% -19,7% Nord ,9% -21,8% Centro ,8% -25,0% Mezzogiorno ,5% -17,1% REGIONI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA % 2003/05 % 2000/05 Friuli VG ,6% -5,6% ITALIA ,1% -2,7% Nord , , ,20-2,9% -5,7% Centro , , ,74-3,3% -3,9% Mezzogiorno , , ,98-3,2% 0,3% REGIONI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA medie aziendali % 2003/05 % 2000/05 Friuli VG 7,2 8,7 9,4 8,9% 30,7% ITALIA 6,1 6,7 7,4 10,1% 21,2% Nord 8,4 9,8 10,1 3,2% 20,5% Centro 6,4 7,5 8,3 9,7% 28,2% Mezzogiorno 4,8 5,2 5,8 13,2% 21,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT Il trend negativo è stato più alto di quanto generalmente rilevato al Nord (-21,8%). Inoltre, esaminando la distribuzione delle aziende per classi di ampiezza, si rileva che la flessione è maggiormente concentrata nella classi fino a 2 ha e in quelle superiori ai 20 ha. Le aziende di media ampiezza, invece, subiscono lievi diminuzioni (classe 2-10 ha) o tendono, addirittura, ad aumentare (classe ha). 21

23 La superficie agricola utilizzata (SAU), pari a ettari, si riduce solo del 5,6% rispetto al 2000, mentre denota addirittura un incremento sul 2003 (+2,6%), fenomeno in controtendenza con gli altri aggregati territoriali (Tab. 1.7). L insieme dei due fenomeni fa sì che prosegua l incremento della dimensione media della SAU aziendale (Fig. 1.6) che passa, a livello regionale, da 8,7 ettari del 2003 a 9,4 del 2005 (+8,9%), con valori superiori a quelli nazionali (6,7 ettari nel 2003 e 7,4 ettari nel 2005). Rispetto all ultimo Censimento del 2000 le aziende hanno guadagnato mediamente 2,2 ettari di SAU (+30,7%). La dimensione aziendale è in costante crescita dal 2000 al 2005 in tutte le ripartizioni geografiche (Fig. 1.6), anche se persistono le differenze tra il Nord (10,1 ha), il Centro (8,3 ha) ed il Mezzogiorno (5,8 ha) (Fig. 1.6). Figura Superficie Agricola Utilizzata media per zona (Universo UE - Anni 2000, 2003 e 2005) 9,4 9,8 10, ,7 8,4 8,3 7,2 6,1 6,7 7,4 6,4 7,5 4,8 5,2 5,8 Friuli Venezia Giulia ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT 22

24 Tabella Aziende e relativa Superficie Agricola Utilizzata (SAU) per classe di SAU (Anno 2005) CLASSI DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA REGIONI Totale Meno di e più AZIENDE Friuli VG % per classe 11,8% 17,4% 32,9% 16,8% 11,2% 7,3% 2,6% 100,0% Nord % per classe 11,67% 8,42% 12,41% 7,24% 5,24% 3,36% 1,65% 50,00% ITALIA % per classe 14,21% 10,47% 12,09% 5,97% 3,79% 2,37% 1,12% 50,00% SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Friuli VG % per classe 0,8% 2,6% 11,2% 12,5% 16,6% 22,7% 33,6% 100,0% Nord % per classe 0,58% 1,17% 3,87% 4,98% 7,20% 10,13% 22,07% 50,00% ITALIA % per classe 0,98% 1,95% 5,16% 5,55% 7,13% 9,78% 19,44% 50,00% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT

25 Per la dimensione economica complessiva si riscontra un significativo incremento (+22,4%) rispetto al 2003; tale aumento è da mettere in relazione in gran parte ad una revisione da parte dell Italia dei Redditi Lordi Standard 2 (RLS) che rappresentano l unità di misura per il calcolo delle dimensioni economiche aziendali. Tabella Reddito Lordo Standard per zona (Universo UE - Anni 2000, 2003 e 2005) REGIONI REDDITO LORDO STANDARD (in UDE) % 2003/05 % 2000/05 Friuli VG ,1% 0,7% ITALIA ,9% 15,8% Nord ,3% 13,5% Centro ,7% 13,2% Mezzogiorno ,3% 19,6% REGIONI REDDITO LORDO STANDARD medie aziendali (in UDE) % 2003/05 % 2000/05 Friuli VG 12,6 14,2 17,4 22,4% 37,4% ITALIA 10,2 9,9 11,0 11,8% 7,6% Nord 17,9 17,9 20,1 12,7% 12,6% Centro 8,3 9,1 9,8 7,8% 17,8% Mezzogiorno 7,2 6,8 7,2 6,9% 0,9% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT L analisi della struttura media delle aziende agricole, in termini di Unità di Dimensione Economica europea 3 (UDE), evidenzia un incremento a livello regionale del 29,5% (Fig. 1.7), passando da 14,2 UDE del 2003 a 17,4 UDE del Il Friuli Venezia Giulia mostra per tale indicatore valori sensibilmente più alti di quelli nazionali (11,0 UDE nel 2005) ma inferiori a quelli rilevati al Nord (20,1 UDE nel 2005). 2 Il Reddito Lordo Standard (RLS) esprime in termini monetari la differenza fra il valore della produzione lorda e l'importo dei costi specifici sostenuti per ottenere tale produzione; tale differenza viene determinata per ogni singola specie vegetale od animale in ciascuna regione. Il Reddito Lordo Standard totale della azienda corrisponde alla somma dei valori ottenuti per ogni speculazione moltiplicando il RLS unitario per il numero di unità rispettive (ISTAT, 2006). 3 La dimensione economica delle aziende agricole è misurata in termini di Unità di Dimensione Economica europea (UDE). Un UDE è pari a 1.200,00 di RLS totale (ISTAT, 2006). 24

26 Figura 1.7 Reddito Lordo Standard medio per zona (Universo UE - Anni 2000, 2003 e 2005) 20,1 14,2 17,4 17,9 17, ,6 10,2 9,9 11,0 8,3 9,1 9,8 7,2 6,8 7,2 Friuli Venezia Giulia ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT Continua ad avere una significativa incidenza anche in Friuli Venezia Giulia il fenomeno dell affitto, pur essendo in calo rispetto al 2003 (Tab. 1.10); ben il 28,5% delle aziende regionali (contro l 11,9% nazionale) ricorrono a questo titolo di possesso, per una superficie agricola pari al 27,9% del totale (23,1% nazionale). A livello nazionale il fenomeno è maggiormente rilevante al Nord, dove il 34,3% delle superfici aziendali sono in affitto; tale percentuale scende al 14,1% nel Mezzogiorno. Le aziende che utilizzano tali terreni sono mediamente più grandi di quelle che non hanno terreni in affitto. Particolarmente interessante è il fenomeno della crescita delle superfici di aziende composte solo da terreni presi in affitto, che in Friuli Venezia Giulia sono 519 (il 7,7% delle aziende con SAU in affitto) con oltre 11mila ettari di SAU (il 4,9% sul totale SAU in affitto). 25

27 Tabella Aziende e relativa Superficie Agricola Utilizzata in affitto (Anno 2005) Aziende con SAU REGIONI Con SAU in affitto Di cui solo affitto Incidenza % az. con SAU in affitto sul totale az. con SAU Incidenza % az. con SAU solo in affitto su az. con SAU in affitto Friuli VG ,5 7,7 ITALIA ,9 28,5 Nord ,2 21,7 Centro ,2 39,0 Mezzogiorno ,6 34,0 Superficie agricola utilizzata REGIONI In affitto Di cui solo affitto Incidenza % SAU in affitto sul totale SAU Incidenza % solo in affitto sul totale SAU in affitto Friuli VG ,9 4,9 ITALIA ,1 9,0 Nord ,3 11,4 Centro ,7 11,8 Mezzogiorno ,1 6,0 Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT Nel periodo (Tab. 1.11) sono nate 113 nuove aziende provenienti dallo smembramento di 77 aziende e dalla fusione di altre 10. La dimensione media delle nuove aziende è minore di quella del complesso delle aziende sia in termini di SAU (6,7 ettari contro 7,2), che in termini di UDE (6,7 contro 17,4). Un sensibile innalzamento delle dimensioni medie appare, invece, derivare dai - pur limitati - casi di fusione, dove si registra una SAU media di ben 321,5 ettari ed una dimensione economica media di oltre 67 UDE, valori di gran lunga più elevati di quelli del Nord (38,8 ettari e 15 UDE) e dell Italia nel complesso (9 ettari e 5,3 UDE). Lo smembramento ha portato, invece, a strutture aziendali di consistente superficie media (17,9 ettari) ma di non elevata dimensione media economica (11,3 UDE). 26

28 Tabella Aziende fuse, smembrate e nuove rispetto all'indagine 2003, SAU e dimensione economica per regione - Anno 2005 (superficie in ettari, dimensione economica in UDE) REGIONI AZIENDE FUSE AZIENDE SMEMBRATE AZIENDE NUOVE N. SAU UDE N. SAU UDE N. SAU UDE Friuli VG medie - 321,5 67,2-17,9 11,3-6,7 6,7 Nord medie - 38,8 15,0-17,8 9,1-13,4 5,2 ITALIA medie - 9,0 5,3-8,1 7,3-8,5 5,4 Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT Tabella Superficie investita per forma di utilizzazione dei terreni e regione (Anno 2005) REGIONI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU) Seminativi Coltivazioni permanenti Prati permanenti e pascoli Totale Boschi e arboricoltura da legno Sup.agricola non utilizzata e altra sup. Sup. totale (SAT) Friuli VG % su SAT 42,5% 6,3% 10,6% 59,4% 27,6% 12,9% 100,0% % su SAU 71,5% 10,6% 17,9% 100,0% Nord % su SAT 41,3% 6,8% 20,5% 68,7% 22,2% 9,2% 100,0% % su SAU 60,2% 9,9% 29,9% 100,0% ITALIA % su SAT 39,7% 12,8% 18,8% 71,4% 21,2% 7,4% 100,0% % su SAU 55,7% 18,0% 26,3% 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT L indagine SPA 2005 fornisce interessanti informazioni a livello regionale inerenti le principali utilizzazioni delle superfici aziendali. Risulta così che le superfici investite a seminativi ( ha) assorbono oltre il 70% della SAU e più della metà della SAT (59,4%) (Tab. 1.12), valori più alti rispetto al Nord ed all Italia, in particolare per quanto concerne il ruolo che essi svolgono nell utilizzo della SAU. La restante superficie si divide tra coltivazioni legnose agrarie ( ha, 10,6% della SAU), prati permanenti e pascoli ( ha, 17,9% della SAU). 27

29 Per quanto riguarda la superficie non rientrante nella SAU, quella a boschi è pari a ha, ossia il 27,6% della SAT, incidenza che risulta di oltre 5 punti percentuali più elevata di quella dell intero Nord e di 6 punti rispetto al dato nazionale. I risultati sulla consistenza degli allevamenti (Tab. 1.13) registrano, a livello nazionale, una diminuzione del 15,7% del numero di aziende zootecniche, in gran parte determinato dalla crisi del settore ovino e degli allevamenti avicoli. L andamento è però fortemente differenziato a livello territoriale con alcune regioni che vedono, al contrario, incrementare il numero di aziende zootecniche rispetto al 2003 (ISTAT, 2006). Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, l indagine campionaria dell ISTAT stima al 2005 una presenza di quasi aziende con allevamenti (1,4% del totale nazionale), ovvero il 18% del numero totale di aziende. Per i bovini e bufalini, il 67,1% dei capi sono concentrati nel Nord e di questi circa 104 mila si trovano in regione (1,7%). Il Nord si conferma, inoltre, la ripartizione territoriale maggiormente dedita all allevamento dei suini (85,9% dei capi nazionali); oltre i due terzi dei capi totali sono allevati in tre sole regioni, la Lombardia (47,1%), l Emilia Romagna (15,3%) ed il Piemonte (11,5%); al Friuli Venezia Giulia spetta invece un 3,1% che corrisponde ai 267 mila capi allevati. Gli ovini ed i caprini sono, invece, tradizionalmente diffusi nelle regioni meridionali e scarsamente presenti in regione. Quasi l 80% dei capi avicoli è invece allevato nel Nord dove si registrano gli oltre 5 milioni di capi del Friuli Venezia Giulia (3,4%), regione che presenta una significativa incidenza per quanto riguarda, infine, l allevamento di conigli (5%). 28

30 Tabella Aziende con allevamenti, numero di capi per specie di bestiame e regione (Anno 2005) REGIONI Aziende con allevamenti Bovini e bufalini NUMERO DI CAPI Suini Ovini Caprini Equini Conigli VALORI ASSOLUTI Allevamenti avicoli Friuli VG ITALIA Nord Centro Mezzogiorno COMPOSIZIONE PERCENTUALE Friuli VG 1,4 1,7 3,1 0,0 0,2 0,9 5,0 3,4 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Nord 33,5 67,1 85,9 4,5 15,0 43,1 73,6 79,8 Centro 22,2 8,8 7,0 22,2 6,0 24,8 13,8 7,9 Mezzogiorno 44,4 24,1 7,2 73,4 79,0 32,1 12,5 12,4 Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT

31 A livello nazionale (Tab. 1.14) diminuisce il numero complessivo di persone impegnate nell attività agricola (-11,8%); tale riduzione riguarda la manodopera familiare (-13,2%) e gli operai a tempo determinato (-10,9%). In Friuli Venezia Giulia le persone operanti in agricoltura stimate dall indagine ISTAT al 2005 ammontano a unità, costituite per l 81,5% da manodopera familiare, in cui si collocano anche i quasi conduttori (42,3%). La riduzione rispetto al 2003, pari al -3,2%, è decisamente più contenuta che a livello nazionale, sebbene più alta dell intero Nord (-1,8%). Il forte aumento, invece, del numero di dipendenti a tempo indeterminato - più che raddoppiati in regione e passati a unità - deriva secondo l ISTAT molto probabilmente da una più precisa raccolta delle informazioni presso le aziende da parte della rete di rilevazione per questa categoria di manodopera. Un incremento interessante ed in controtendenza con il panorama nazionale, è quello del coniuge che lavora in azienda (+25,5%). La categoria degli operai a tempo indeterminato (Tab.1.15) è anche quella con la maggiore media di giornate lavorate sia a livello nazionale (210) che, ancor più evidentemente, a livello regionale (239), dove la categoria ha presentato un incremento di giornate rispetto al 2003 (+175%) che non ha eguali nel panorama nazionale. Va detto che il Friuli Venezia Giulia si stacca dalle altre realtà territoriali anche in termini di totale delle giornate di lavoro che aumentano del 4,5% mentre in Italia diminuiscono del -5,8% nel complesso, con una riduzione dell 8,8% per la manodopera familiare e del 9,9% per l altra manodopera a tempo determinato. 30

32 Tabella Numero di persone per categoria di manodopera aziendale e regione (Anno 2005) REGIONI Conduttore NUMERO DI PERSONE PER CATEGORIA DI MANODOPERA AZIENDALE Familiari e parenti del conduttore Altra manodopera aziendale Coniuge che lavora in azienda Altri familiari che lavorano in azienda Parenti del conduttore Totale manodopera familiare Operai a tempo indeterminato Operai a tempo determinato Totale generale VALORI ASSOLUTI Friuli VG ITALIA Nord Centro Mezzogiorno COMPOSIZIONE PERCENTUALE Friuli VG 42,3% 22,4% 10,9% 5,9% 81,5% 7,0% 11,5% 100,0% ITALIA 40,8% 19,2% 10,8% 4,3% 75,0% 2,4% 22,6% 100,0% Nord 41,3% 19,5% 12,2% 6,6% 79,5% 5,7% 14,7% 100,0% Centro 45,7% 20,9% 11,9% 4,1% 82,6% 3,6% 13,8% 100,0% Mezzogiorno 39,4% 18,7% 9,9% 3,3% 71,4% 0,6% 28,0% 100,0% VARIAZIONI PERCENTUALI 2005/2003 Friuli VG -8,3 25,5 2,5-19,7-0,6 139,3-37,8-3,2 ITALIA -12,9-10,5-17,9-15,0-13,2 46,7-10,9-11,8 Nord -8,3 0,3-10,2-2,1-6,2 89,5 4,9-1,8 Centro -12,8-14,8-4,2-19,2-12,5 23,7-4,6-10,6 Mezzogiorno -14,7-13,4-24,4-22,4-16,3-9,8-14,4-15,7 Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT

33 Tabella Giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale e regione (Anno 2005) REGIONI Conduttore Coniuge che lavora in azienda GIORNATE DI LAVORO PER CATEGORIA DI MANODOPERA AZIENDALE Familiari e parenti del conduttore Altra manodopera aziendale Altri familiari che lavorano in azienda Parenti del conduttore Totale manodopera familiare Operai a tempo indeterminato Operai a tempo determinato VALORI ASSOLUTI Friuli VG ITALIA Nord Centro Mezzogiorno COMPOSIZIONE PERCENTUALE Friuli VG 46,9% 15,2% 8,6% 3,0% 73,7% 18,4% 7,9% 100,0% ITALIA 50,1% 14,5% 10,5% 3,4% 78,5% 7,6% 13,9% 100,0% Nord 50,1% 14,2% 11,7% 4,0% 80,1% 13,4% 6,6% 100,0% Centro 52,3% 15,3% 9,6% 2,6% 79,7% 10,4% 9,9% 100,0% Mezzogiorno 49,3% 14,4% 9,9% 3,2% 76,8% 2,2% 20,9% 100,0% MEDIA DI GIORNATE LAVORATE Friuli VG ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Totale generale Fonte: elaborazioni Osservatorio su dati ISTAT

34 L agricoltura può essere considerata un attività multifunzionale, poiché, come noto, è in grado di produrre un complesso insieme di prodotti che vanno al di là del soddisfacimento della tradizionale domanda di cibo e fibre. Se questi ultimi sono i prodotti primari dell agricoltura, contraddistinti da una ovvia valenza antropica positiva, i prodotti secondari possono essere connotati sia da una valenza negativa, come nel caso di tutte le forme di inquinamento e di depauperamento delle risorse naturali, che positiva, nel caso del mantenimento del paesaggio, della salvaguardia della biodiversità, della prevenzione dei rischi ambientali, oltre che della conservazione del patrimonio culturale, dello sviluppo rurale, e della sicurezza alimentare e benessere animale. Alla multifunzionalità del settore primario viene generalmente associato un effetto netto positivo sulla collettività. La diversificazione delle attività delle aziende agricole può essere misurata attraverso la rilevazione di attività diverse da quelle prettamente agricole di coltivazione e allevamento ma ad esse connesse e svolte comunque mediante utilizzo di risorse dell azienda o di suoi prodotti. Le attività connesse all agricoltura rilevate dall indagine ISTAT sono: l agriturismo, le attività di artigianato, la lavorazione dei prodotti agricoli vegetali, la lavorazione dei prodotti agricoli animali, la lavorazione del legno, la produzione di energia rinnovabile, l acquacoltura, i lavori per conto terzi effettuati utilizzando le attrezzature dell azienda, le attività ricreative, la produzione di mangimi completi e complementari e le altre attività. Le aziende agricole del Friuli Venezia Giulia con attività multifunzionali sono (Tab.1.16) e rappresentano il 10% complessivo delle aziende, valore al di sopra di quanto rilevato per gli altri aggregati territoriali, compreso il Nord (8,7%). Tali attività, inoltre, sono aumentate di circa mille unità rispetto al 2003 (+68,2%). Tale crescita è sicuramente un dato da sottolineare; le nuovi fonti di reddito consentono, infatti, il consolidamento dell azienda agricola nel territorio orientando lo sviluppo rurale verso la multifunzionalità. Le aziende multifunzionali siano per lo più di piccola o media dimensione; circa un quinto di queste sono distribuite nella classe di ampiezza inferiore ad 1 ha. In questa classe sono principalmente concentrate le aziende con solo una attività connessa. All aumentare della multifunzionalità corrisponde però una maggiore dimensione aziendale: la classe più numerosa per le aziende con due attività connesse è infatti quella da 3 a 5 ha, per quelle con tre o più attività, da 5 a 10 hai. Per quanto riguarda le principali forme di attività, le più rappresentative in Friuli Venezia Giulia sono la trasformazione di prodotti vegetali (73,7%), quelle riconducibili alla trasformazioni dei prodotti animali (28,1%) e l agriturismo (23,7%). 33

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