PROTOCOLLO CATALOGAZIONE IN BIBLIOWIN

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1 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 1 PROTOCOLLO CATALOGAZIONE IN BIBLIOWIN PREMESSA Questo protocollo ha lo scopo di fornire ai bibliotecari che per catalogare utilizzano il programma Bibliowin 4.0 uno strumento che consenta di garantire il più possibile l uniformità nell introduzione dei dati catalografici. Il testo è scaturito da una serie di riunioni della Commissione catalogazione controllata sorta in seno alle biblioteche che utilizzano il Software Bibliowin nelle Province di Udine e Pordenone, sotto la direzione della Biblioteca civica Joppi di Udine. Il protocollo, il cui scopo è eminentemente pratico, segue l ordine dei campi di introduzione dei dati nelle maschere di catalogazione di Bibliowin: dapprima l introduzione del titolo proprio, poi la descrizione ISBD, le note, gli eventuali altri titoli e, di seguito le Authority List (Autori, serie, editori, date, ISBN, lingua, soggetti, classificazione, chiavi). Per uniformare i dati catalografici si è deciso di seguire le seguenti regole: Descrizione bibliografica: Standard ISBD (M) (o altre, altri tipi di materiali) nell edizione 1988 dell AIB; Autori persona ed enti: Regole SBN nell edizione dell ICCU del 1995; Serie : BNI (nelle edizioni più recenti) più una lista di controllo prodotta dalla Biblioteca Joppi; Editori: BNI più una lista di controllo prodotta dalla Biblioteca Joppi; Lingua: Codici ISO a tre caratteri; Classificazione : Classificazione Decimale Dewey nell edizione più recente e integrale. A partire dall anno 2000 si adotterà la 21^ edizione integrale. E facoltà delle biblioteche più piccole ridurre detta classificazione seguendo i criteri delle più recenti edizioni ridotte della CDD (13. ed.); Soggettazione : Applicazione delle indicazioni del Soggettario di Firenze, con particolare riferimento agli ultimi aggiornamenti, pubblicati nel 1998, nonché controllo sulla BNI e sugli OPAC delle più importanti biblioteche regionali e non. Si consiglia inoltre la lettura della Guida all indicizzazione per soggetto curata dal GRIS (Gruppo di ricerca sull indicizzazione per soggetto), per un maggiore approfondimento sulla costruzione selle stringhe di soggetto. Il protocollo ha lo scopo di agevolare i catalogatori nella introduzione dei dati sia specificando praticamente come essa deve avvenire, sia esplicando gli eventuali casi più complessi che potrebbero verificarsi. Resta inteso che il personale addetto alla catalogazione della Biblioteca Joppi e quello delle principali biblioteche della Provincia sono a disposizione dei singoli bibliotecari per ogni ulteriore chiarimento. La Commissione di catalogazione controllata auspica che questo protocollo dia ai bibliotecari un utile strumento di lavoro che consenta infine di raggiungere quella maggiore uniformità da tanti auspicata.

2 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 2 TITOLO PROPRIO TITOLI Per le sole opere che presentano titoli generici (Es.: Opere, Poesie,...) nel campo Ordinamento si riportano di seguito al titolo, dopo due spazi, il cognome per esteso dell'autore, la data di pubblicazione e l editore separati da uno spazio. Es: Campo titolo: Opere Campo ordinamento: Opere Pascoli 1993 Einaudi Nel campo Titolo, che deve essere sempre compilato, va riportato soltanto il Titolo proprio (più l'eventuale Titolo alternativo) o il primo titolo che compare sul frontespizio nel caso di volumi contenenti più opere e privi di un titolo comune. Se un titolo si presenta nella seguente forma: La piccola fiammiferaia e altre fiabe esso va trascritto integralmente nel campo Titolo; lo stesso vale nel caso di un titolo generico seguito dal nome dell'autore: Es.: Campo titolo: Fiabe di Andersen E NON: Campo titolo: Fiabe Resto della descrizione: / di Andersen Per la trascrizione del Titolo originale si rimanda al paragrafo relativo alle note (pag. 6) Titolo comune e titolo dipendente. Nel caso di opere che presentano un Titolo comune e uno o più Titoli dipendenti significativi, nel campo Titolo si riporta il Titolo comune e il primo titolo dipendente separati da un punto; nel Resto della descrizione si riporteranno gli eventuali altri titoli dipendenti separati da punti e virgola. Per tutti i Titoli dipendenti si creerà un ulteriore accesso nel campo Altro titolo marcandoli come Titoli d indice Es: La signora della bouganvillea. L isola del sogno ; Il giardino del re Campo titolo: La signora della bouganvillea. L isola del sogno Resto della descrizione: ; Il giardino del re Campo titolo d indice: L isola del sogno Campo titolo d indice: Il giardino del re Nei titoli propri che presentano delle date esse vanno sempre riportate nel campo Titolo; eventuali parentesi presenti sul frontespizio a raccogliere gli estremi cronologici vanno eliminate nel campo Titolo dove semmai è possibile aggiungere una virgola grammaticale che però non verrà trascritta nel campo Ordinamento. Es. Campo titolo: La prima guerra mondiale, Ordinamento: La prima guerra mondiale Tutti i segni ortografici (-, [,!,?, la virgola, il punto, :, ;, ecc...) vanno mantenuti nel Titolo proprio, ma vanno eliminati nel campo Ordinamento dove il trattino (-) va sostituito con uno spazio, mentre &, +, vanno sciolti nell Ordinamento seguendo la lingua della pubblicazione. Casi particolari diventano eccezioni da segnalare. Es. Campo titolo: Atlante storico-geografico Ordinamento: Atlante storico geografico Nell area del titolo proprio, sono ammissibili segni di punteggiatura integrativi rispetto al frontespizio al fine di rendere maggiormente comprensibile l'informazione. Titoli che iniziano con un numero o una data si sciolgono in ordinamento. E facoltà di ciascuna agenzia catalografica creare un ulteriore accesso al titolo numerico. Numeri e date in posizione intermedia o finale nel titolo non si sciolgono.

3 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 3 I numeri romani, in qualunque posizione del titolo, del resto della descrizione o della serie, si trascrivono in numeri arabi seguiti da punto, il quale andrà tolto in Ordinamento. E lasciata alla discrezione di ogni biblioteca la possibilità di creare ulteriori accessi per altre forme ritenute significative Es.: Umberto 2. Altro titolo: Umberto II in Campo Ordinamento dell Altro titolo: Umberto secondo Titoli che contengono iniziali puntate indicanti località o nomi di Santi vanno sciolte in Ordinamento. Es. Campo titolo: S. Giovanni al Natisone Ordinamento: San Giovanni al Natisone Nei titoli che presentano più iniziali puntate di seguito NON si lascia lo spazio tra l'una e l'altra iniziale. Es. Campo titolo: L.A. Seneca In Ordinamento iniziali puntate e parole troncate da punto NON vanno sciolte; a discrezione di ogni biblioteca si potrà fare un Altro titolo con il nome esteso. TITOLO UNIFORME Quando un opera si presenta nelle varie edizioni con titoli diversi, si dovrà creare un record catalografico che le raggruppi, il quale si definisce come Titolo uniforme o Titolo di raggruppamento. Ad esempio, nel caso di edizioni diverse dell Antico Testamento si creerà un record catalografico, il quale in Tipologia del Titolo sarà marcato come TUN (Titolo uniforme). Nel campo Titolo andrà riportato il Titolo di raggruppamento (nel nostro caso: Bibbia. Vecchio Testamento), seguito da uno spazio e dall indicazione della lingua dell opera posseduta dalla Biblioteca, racchiusa tra parentesi uncinate. Es. Titolo uniforme: Bibbia. Vecchio Testamento <in greco> Successivamente si creerà un legame tra il Titolo uniforme (considerato come monografia superiore) e i record catalografici che descrivono le singole edizioni (considerate come monografie inferiori). Nel caso di classici greci e latini (in qualsiasi lingua essi siano pubblicati) si creerà un legame tra la monografia descritta e il relativo titolo uniforme in lingua latina, attenendosi alle indicazioni del Dizionario delle opere classiche (DOC) es. es. Commentarii de bello Gallico (edizione in lingua latina) De bello Gallico (edizione in lingua latina) tit. uniforme: De bello Gallico Fabulae / Aesopus (edizione in lingua greca) tit. uniforme: Fabulae Qualora la lingua della pubblicazione sia diversa dall'originale, al titolo uniforme seguirà l indicazione della lingua in cui l opera è stata pubblicata racchiusa tra parantesi <>. es. es. De bello Gallico (edizione in lingua italiana) La guerra gallica (edizione in lingua italiana) tit. uniforme: De bello Gallico <in italiano> Fabulae / Aesopus (edizione in lingua latina, italiana e francese) tit. uniforme: Fabulae <in latino> tit. uniforme: Fabulae <in italiano> tit. uniforme: Fabulae <in francese>

4 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 4 RESTO DELLA DESCRIZIONE In generale, la prima lettera della prima parola di ciascun area deve essere maiuscola; la prima lettera della prima parola di alcuni elementi (es. titolo parallelo, titolo alternativo, titolo di sezione), dev essere anch essa maiuscola. Allo stesso modo si dovrà usare la maiuscola nel secondo elemento dell Area 4 degli ISBD (casa editrice) anche quando la parola con cui inizia non è un nome proprio: Es.: Roma : Nella sede della Società Per altre maiuscole si segue l uso proprio della lingua e/o scrittura usata nella descrizione (vedi ISBD (M) 0.6 e 0.8). Esempi per la lingua italiana: Ministero della sanità Società filologica friulana Facoltà di lettere e filosofia Sovrintendenza ai beni archivistici e librari Cassa di risparmio di Udine Banca di credito cooperativo COMPLEMENTO DEL TITOLO Il complemento del titolo, trascritto nel campo Resto della descrizione NON inizia con la lettera maiuscola, a meno che non sia un nome proprio o il titolo di un opera. Si riportano nel campo Resto della descrizione i soli complementi del titolo presenti sul frontespizio; complementi del titolo presenti in coperta o in altre parti della pubblicazione, si riportano in nota. A discrezione dell'agenzia catalografica, nel caso di libri per ragazzi in cui il Complemento del titolo non presente sul frontespizio sia ritenuto particolarmente significativo per la specificazione del titolo dell'opera, tale complemento può eccezionalmente essere riportato fra parentesi quadre nel campo Resto della descrizione. FORMULAZIONE DI RESPONSABILITA In quest area andrà segnalato tutto quello che compare sul frontespizio, tuttavia a discrezione dell agenzia catalografica si potranno omettere formulazioni di responsabilità ritenute poco significative (cfr. frontespizi delle opere per ragazzi pubblicate dalla casa editrice Usborne). Si ribadisce la necessità di attenersi alla regola generale secondo cui nell'area 1 si riportano solo gli elementi presenti sul frontespizio. Tuttavia, formulazioni di responsabilità intellettuali particolarmente significative possono essere indicate in quest'area e trascritte nella forma in cui si presentano. Es. Resto della descrizione: / [unica traduzione autorizzata dall'inglese di Umberto Eco]. Le indicazioni di responsabilità ricavate da fonti esterne, vengono registrate in nota con l'indicazione delle fonti utilizzate e possono essere trascritte in forma abbreviata. Es. NOTA: Trad. di Mario Rossi. Tutte le formulazioni di responsabilità presenti sul frontespizio vanno indicizzate. Si lascia alla singola agenzia catalografica la libertà di indicizzare anche autori dei testi, traduttori, illustratori, curatori e introduttori che non compaiono sul frontespizio. Costituisce eccezione il materiale locale per il quale andranno indicati ed indicizzati tutti gli autori presenti, anche se in numero considerevole. Più autori enti che compaiono sul frontespizio di un edizione, nel resto della descrizione, vanno separati tra di loro dal punto e virgola seguito da uno spazio. L'ente va separato dalla virgola seguita da uno spazio. Lo stesso vale se l'indicazione deve essere riportata nelle note. Es. Friuli-Venezia Giulia, Assessorato alla sanità; Banca del Friuli, Ufficio studi

5 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 5 Nelle opere che presentano più di tre autori per una medesima tipologia di responsabilità verrà riportato solo il primo nominato, omettendo gli altri come da regola RICA; costituisce eccezione il materiale locale per il quale andranno indicati tutti gli autori presenti, anche se in numero considerevole. AREA DELL EDIZIONE L indicazione relativa alla prima edizione si omette, a meno che essa non sia seguita da qualche altra specificazione. Es.: 1. ed., riveduta e corretta N.B. Sono acconsentite le sole abbreviazioni ammesse dallo standard ISBD(M) a meno che non si presentino tali nelle fonti prescritte. Le ristampe e le edizioni successive alla prima vanno sempre segnalate nell area dell edizione nella forma: 1. rist.; Rist.; 2. ed., 3. rist. ecc. AREA DELLA PUBBLICAZIONE Per quanto riguarda il Luogo basterà l indicazione della località, senza includere tra tonde la sigla della provincia. Diverso il caso di editori che hanno sede in frazioni di comuni: in tal caso, dopo l indicazione del luogo andrà riportato fra [ ] o ( ) il nome del Comune di appartenenza. Es.: Passariano [Codroipo], se il Comune di appartenenza non compare nel documento o per distinguere luoghi omonimi Passariano (Codroipo), se il Comune di appartenenza compare sul front., sul verso, sul colophon o sulla copertina. Se l editore ha sede in più città si indica la prima seguita, fra parentesi quadre, dall indicazione etc., a meno che i luoghi non siano due, nel qual caso andranno ambedue indicati: Es.: London [etc.] : Penguin Roma ; Bari : Laterza Più editori che abbiano sede in città diverse vengono indicati secondo la norma ISBD, ovvero: Torino : Einaudi ; Milano : A. Mondadori, Se manca il luogo di edizione, ma lo stesso può essere ricavato da fonti esterne o interne al documento, esso va indicato racchiuso fra parentesi quadre. Nei casi di collaborazioni editoriali limitate ad alcune opere, i diversi editori verranno considerati come un unico editore. Es.: Electa Gallimard nella serie Universale Electa Gallimard Torino : Electa Gallimard Per i libri dal 1831 fino al 1900 compreso e per tutti i libri di interesse locale, il nome dell editore va sempre riportato come compare sul frontespizio; per i libri pubblicati dal 1901 in poi l editore viene descritto nella forma abbreviata sufficiente ad identificarlo (per tale forma si farà riferimento a quella dell authority list EDITORI). Più sottoenti editori andranno descritti in modo completo: Es.: [Codroipo] : Comune di Codroipo, Biblioteca Civica Per l indicizzazione degli editori enti si veda più avanti nel capitolo Authority list (pag.10) L assenza del luogo e del nome dell editore si indicherà come segue: [S.l. : s.n.], In questa eventualità andranno riportati il luogo di stampa e il nome dello stampatore. Nel caso di una ristampa anastatica essa andrà indicata in nota preceduta dall indicazione (come da norma ISBD(M)): Ripr. facs. dell ed.

6 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 6 Quando la data di stampa non coincide con quella del copyright o con quella di edizione, essa andrà sempre indicata racchiusa tra parentesi tonde. L indicazione di una data di pubblicazione, anche nel caso in cui non sia presente in nessun luogo dell opera va sempre riportata, eventualmente per approssimazione con le seguenti modalità di registrazione. [1827] [1815?] [18..] [175.] [167.?] [dopo il 1789] [prima del 1616] AREA DELLA DESCRIZIONE FISICA Le pagine in numeri romani si trascrivono minuscole o maiuscole a seconda di come compaiono nell opera da descrivere. Nel caso di un volume privo della numerazione delle pagine se è possibile si procede al loro conteggio partendo dal frontespizio o dal suo sostituto (es. copertina nel libro cartonato) dandone poi il numero totale racchiuso fra parentesi quadre per carte; se il libro risulta essere troppo voluminoso o il conteggio delle pagine troppo complesso si metterà semplicemente l indicazione 1 v. Negli estratti le pagine vanno indicate così come compaiono senza racchiudere la prima non numerata fra parentesi quadre. Es.: P , e non P.[ 320]-350 In presenza di tavole, esse vanno numerate a carte nel caso in cui non abbiamo una loro propria numerazione; in caso contrario si riporta la numerazione (a pagine o a carte) così come compare (numeri arabi, numeri romani, lettere, etc.). Es.: 165 p., [4] c. di tav. nel caso di carte di tavole non numerate 130 p., 8 c. di tav. nel caso di carte di tavole numerate con numeri arabi 115 p., IV c. di tav. vel caso di carte di tavole numerate con numeri romani NOTE Per questo campo si seguono le indicazioni dello standard ISBD relative alla successione delle stesse. Il titolo originale (ma non il complemento del tit. orig.), quando compare, deve essere riportato nel campo note. Si sconsiglia di creare l'accesso per tit. orig. nel campo Altro titolo Nel campo note, inoltre, si possono indicare i titoli significativi, ma generici, di un opera in più volumi. In questo caso il numero del volume andrà espresso in cifre arabe, seguito da due punti (:) es. Storia d Italia 1: Dalle origini alla caduta dell impero romano Riportare i singoli titoli in Titolo d indice 2: I barbari es. Storia d Europa 1.1: L Italia. Le origini 1.2: L Italia. L età moderna 2.1: La Francia. Le origini ecc. Se i volumi non hanno indicata una numerazione essa andrà riportata tra [ ], seguendo il presunto ordine della pubblicazione. Nelle note d indice si usa la punteggiatura di Area 1. Es. Titolo / autore. Titolo / autore (nel caso di più opere di autori diversi)

7 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 7 Titolo ; titolo / autore (nel caso di più opere di uno stesso autore). Le note relative all esemplare posseduto andranno riportate nella nota inventariale, posta subito dopo la collocazione nella maschera relativa. DESCRIZIONE A PIU LIVELLI Nel caso di opere che richiedano una descrizione a più livelli si può operare in due modi: 1) Si crea un record per la descrizione dell opera nel suo complesso e tanti record quanti sono i volumi di cui si compone. Il record scheda madre e i singoli record figli si uniranno tramite Legami con altri titoli. 2) Si crea un unico record per la descrizione dell opera in generale e si riporta in nota la descrizione dei singoli volumi di cui la stessa si compone. La prima soluzione è preferibile nel caso in cui i singoli volumi presentino titoli non generici Es.: Opera generale: Storia d Italia Singoli volumi: Il Piemonte sabaudo La Repubblica di Venezia nell età moderna.. La seconda soluzione nel caso in cui i singoli volumi presentino dei titoli generici. Es.: Opera generale: La pittura nel Veneto Singoli volumi: Il Trecento Il Quattrocento.. A discrezione della singola biblioteca si potranno creare accessi ulteriori per i titoli generici nel campo Titoli d indice. ALTRI TITOLI In questi campi, non facenti parte della griglia ISBD, ma delle indicizzazioni, vengono registrati tutti gli ulteriori accessi ritenuti opportuni: Titoli d indice In questo campo va riportato il solo titolo senza l'indicazione di responsabilità. 1) Titoli di opere menzionati sul frontespizio es. Titoli delle singole opere contenute in un volume che presenta un titolo comune Titoli successivi al primo di opere contenute in un volume che non presenta un titolo comune 2) Titoli di opere non menzionati sul frontespizio, ma presenti in nota o in indice es. Opere di Shakespeare (contiene n. opere dell autore) andranno registrati nel campo titolo d indice con l indicazione del solo titolo: Titolo d indice: Amleto Titolo d indice: Giulietta e Romeo Altro titolo In questo campo va riportato il solo titolo senza l'indicazione di responsabilità. Es. 1) Titoli in lingua latina o in altre lingue in cui l autore o altre informazioni lo precedono e sono legate grammaticalmente es. Danielis Ludovici De pharmacia Altro titolo: De pharmacia 2) Titoli che sul dorso o sulla coperta presentano forme diversificate rispetto al frontespizio se l agenzia catalografica decide che possano essere significativi per il recupero del documento.

8 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 8 AUTHORITY LIST N.B. Prima di indicizzare qualsiasi nuovo accesso nelle varie liste di autorità, è obbligatorio verificare che gli stessi non siano già presenti. AUTORI PERSONA AUTORI La virgola tra il cognome e il nome dell autore indicizzato va mantenuta in ordinamento, mentre il trattino che separa un doppio cognome o un doppio nome va sempre trascritto (ovviamente dopo averne controllato la correttezza nei repertori), ma eliminato in ordinamento. Tutte le formulazioni di responsabilità presenti sul frontespizio vanno indicizzate. Si lascia alla singola agenzia catalografica la libertà di indicizzare anche autori dei testi, traduttori, illustratori, curatori e introduttori che non compaiono sul frontespizio. Costituisce eccezione il materiale locale per il quale andranno indicati ed indicizzati tutti gli autori presenti, anche se in numero considerevole. Per la scelta dei nomi degli autori classici si veda il DOC, per gli altri SBN o altri autorevoli repertori stranieri. Per la forma dei nomi di persona che verranno indicizzati ci si dovrà attenere alle regole SBN. Per gli autori di cui si conoscono solo le iniziali, di seguito ad esse si registra, tra parentesi <>, il secolo di appartenenza es. N.S. <sec. 17.> I cognomi inizianti per Mac, Mc, vanno riportati dopo essere stati controllati su repertori attendibili. In caso di ambiguità, vale la regola del frontespizio. I doppi cognomi di autori inglesi o americani (es. Mary Higgins Clark, Richard North Patterson) vanno indicizzati così come previsto in «Names of persons: national usages for entry in catalogues». es. APP (Autore persona) Clark, Mary Higgins ANN (Forma non accettata di Autore persona) Higgins Clark, Mary Gli omonimi devono essere distinti tramite l indicazione delle date di nascita e morte: es. Rossi, Aldo < > es. Rossi, Aldo <1933- > N.B.: le qualificazioni (re, imperatore, ecc.) vanno sempre in minuscolo racchiuse tra parentesi uncinate AUTORI ENTI I complessi musicali (es. Beatles, Rolling Stones, Nirvana, ecc.) sono considerati autori enti e andranno trascritti riportando di seguito al nome, tra parentesi uncinate, la specificazione gruppi musicali. Es. Beatles <gruppo musicale> L uso dei trattini (-) nei nomi degli enti va tolto dall ordinamento.

9 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 9 Per gli enti il cui nome è un acronimo, indipendentemente dal fatto che si scelga come forma dell intestazione l acronimo stesso o la forma estesa, si farà sempre un ulteriore accesso per la forma non accettata. Gli autori enti verranno indicizzati secondo le regole SBN: es.: Nome congresso <numero in cifre arabe seguite da punto ; data ; luogo> Congresso di storia del Risorgimento italiano <27. ; 1958 ; Bari> es.: Toscana : Giunta regionale N.B.: le qualificazioni (provincia, territorio, repubblica, ecc.) vanno sempre in minuscolo racchiuse tra parentesi uncinate SERIE Anche in questo campo si seguono le indicazioni dello standard ISBD. L ISSN, se presente va trascritto. I numeri delle serie vanno sempre indicati con i numeri arabi anche se nell opera si presentano in altre forme. Nel titolo della serie gli eventuali numeri romani, in qualunque posizione, si trascrivono in numeri arabi seguiti da punto, il quale andrà tolto in Ordinamento. Anche se il nome della serie è generico, eventuali indicazioni di responsabilità non vanno trascritte nel campo resto della descrizione della serie. La serie andrà trascritta separando con uno spazio il nome della serie dal nome dell editore indicato tra [ ] (per il nome dell editore si veda l elenco editori). es.: Accademia [Editori Riuniti] N.B. Nel caso di serie con nome generico prodotta da un ente che affida a diverse case editrici la pubblicazione della stessa, l indicazione tra [ ] dopo il nome della serie corrisponderà a quella dell ente. es.: Pubblicazioni [Università di Udine] es.: Quaderni [Comune di Venezia] Una nuova serie andrà indicata dopo il nome preceduta da punto e spazio, anche in forma abbreviata, se così è riportata nella pubblicazione. es.: I coralli. Nuova serie [Einaudi] Saggi. N.s. [Giunti] Nel caso di una serie principale numerata con titoli di sezione non numerati, verranno creati due accessi, uno per la serie principale numerata e uno per la il titolo di sezione preceduto dal nome della serie principale: es.: 75 Saggi Tascabili [Einaudi] es.: Saggi Tascabili. Letteratura [Einaudi] Nel caso di una serie principale non numerata con titolo di sezione numerato, verrà creato un unico accesso: es.: 23 I classici Mondadori. I greci [Mondadori] Nel caso di una serie principale numerata, con titolo di sezione numerato, verranno creati due accessi, uno per la serie principale numerata e uno per la il titolo di sezione numerato preceduto dal nome della serie principale:

10 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 10 es.: 215 Oscar [Mondadori] es.: 27 Oscar. Narrativa [Mondadori] Nel caso di una serie principale non numerata, con titolo di sezione non numerato, verrà creato un unico accesso: es. Gli elefanti. Saggi [Garzanti] Nel caso di serie pubblicate da due o più case editrici, la punteggiatura che separa gli editori racchiusi tra quadre sarà quella prescritta dagli ISBD(M) nel caso di più editori: es.: Progetto Toscana [Marsilio : Giunta regionale toscana] Nome dell editore in campo serie Si faccia riferimento, per le forme degli editori, all elenco degli editori disponibile nella base Bibliowin, realizzato sulla base del Catalogo degli editori italiani 2000 e sulle scelte della BNI (Bibliografia nazionale italiana). Nel caso in cui l editore della serie sia un Ente, andrà scritto fra parentesi quadre in forma riconoscibile (per verificarlo controllare sul Catalogo degli editori di cui sopra): es.: Collana di storia e cultura [Presidenza del Consiglio dei Ministri] es.: Collana di studi aziendali [Università La Sapienza, Roma] es.: Series minor [Dipartimento di studi asiatici, Roma] es.: Collana di studi e ricerche [Dipartimento di matematica, Udine] es.: Collana di studi e ricerche [Dipartimento di statistica, Udine] Qualora il nome dell editore di una serie avesse delle variazioni formali (E. Elle divenuta EL), non si creerà una nuova serie con il nome variato dell editore, ma se ne darà notizia in nota di serie: es.: Ex libris [E. Elle] Nota: L editore dal 1997 ha modificato la forma del nome in EL Qualora in una serie ad un editore ne subentrasse un altro si creeranno due accessi distinti. es. Dire, fare, giocare [Formini] es. Dire, fare, giocare [La nuova Italia] EDITORE In questo campo vanno registrati i nomi degli editori e/o stampatori con gli opportuni rinvii da forme non accettate. L authority list degli editori rispecchierà le scelte compiute dalla BNI (riferendosi specificatamente ai volumi catalogati con la 20^ e 21^ edizione della Dewey), nonché dal Catalogo degli editori italiani Tali repertori dovranno essere utilizzati da tutte le biblioteche. La Biblioteca Civica di Udine provvederà quanto prima a fornire il proprio authority list degli editori trascritti come da Protocollo. es.: Mondadori (per le opere pubblicate da A. Mondadori) Mondadori <Bruno Mondadori> Mondadori <Giorgio Mondadori> Regione Toscana Comune di Novara

11 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 11 Provincia di Pordenone Università La Sapienza <Roma> Università Tor Vergata <Roma> N.B. Nel caso di un editore ente esso andrà trascritto senza l indicazione dei relativi sottoenti. Il sottoente avrà un collegamento proprio qualora risulti essere un editore autonomo (per verificarlo controllare sul Catalogo degli editori). Es. 1: pubblicazione fatta dal Dipartimento di scienze storiche dell'università La Sapienza di Roma; in questo caso nel Catalogo degli editori compare come tale la sola Università la Sapienza e non il Dipartimento; si creerà un collegamento alla sola Università La Sapienza di Roma: es.: Università La Sapienza di Roma Si faranno gli opportuni rinvii per le forme non accettate di sottoenti quando gli stessi non risultano editori autonomi: es.: Dipartimento di scienze storiche <Roma> vedi Università La Sapienza <Roma> Es. 2: pubblicazione fatta dal Dipartimento di studi asiatici dell'istituto universitario orientale di Roma; in questo caso nel suddetto catalogo il sottoente compare come editore autonomo; si creerà un collegamento per il solo Dipartimento di studi asiatici seguito dall'indicazione geografica: es.: Dipartimento di studi asiatici <Roma> Nel caso in cui il nome dell editore cominci con un articolo esso non va nel campo Ordinamento, a meno che l articolo non sia parte integrante del cognome dell editore (es. Le Monnier). Nel campo nota dell editore è lasciata alla facoltà di ciascuna agenzia catalografica la registrazione della parte dell ISBN che lo identifica. es. Mondadori nel campo nota: Editori locali, che presentano anche una forma in lingua friulana, vanno trascritti in lingua italiana con gli opportuni rinvii. Tabella riassuntiva del trattamento degli enti autori ed editori nel campo Resto della descrizione e nelle authority list relative: Resto della descrizione: Friuli-Venezia Giulia, Assessorato alla sanità; Banca del Friuli, Ufficio studi Editori in campo serie: Collana di studi aziendali [Università La Sapienza, Roma] Authority autori enti: Friuli-Venezia Giulia : Assessorato alla sanità Banca del Friuli : Ufficio studi Authority editori enti: Assessorato alla sanità <Trieste> Università degli studi <Udine> Banca del Friuli LUOGO DI PUBBLICAZIONE Per il libro moderno l indicazione del luogo di pubblicazione è facoltativa. DATA DI PUBBLICAZIONE In ciascun campo data si riporta una sola data (es.: NON , ma in un campo 1968 e nel successivo 1969) Le date di pubblicazione non certe si registrano seguite da puntini di sospensione:

12 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 12 Campo della descrizione fisica Indicizzazione data di pubblicazione [175.] 175. [167.?] 167. [dopo il 1789] 1789 [dopo il] [prima del 1616] 1616 [prima del] Nel caso in cui l opera sia stampata in più anni nel campo Data di pubblicazione andranno indicate tutte le date degli estremi cronologici. Se in descrizione si sono indicate più date (es. copyright, stampa, ripr. facs.) esse vanno tutte riportate nel presente campo. ISBN Di seguito al numero di ISBN si dovranno dare tra parentesi ( ) indicazioni esplicative. es.: (vol. 1) opere in più volumi (vol. 2) X (errato) (cofanetto) LINGUA Per la lingua si utilizza il codice ISO a tre caratteri appropriato (si vedano i codici pre-inseriti nella base dati). SOGGETTO Per questo campo si utilizzano le indicazioni del Soggettario di Firenze, con particolare riferimento agli ultimi aggiornamenti, pubblicati nel 1998, nonché il controllo sulla BNI e sugli OPAC delle più importanti biblioteche regionali e non. Si consiglia inoltre la lettura della Guida all indicizzazione per soggetto curata dal GRIS (Gruppo di ricerca sull indicizzazione per soggetto), per un maggiore approfondimento sulla costruzione delle stringhe di soggetto. Biblioteche specializzate possono derogare a queste regole (es. la Sezione Ragazzi della Biblioteca civica V. Joppi crea un soggetto per le opere di narrativa). E opportuno utilizzare in abbondanza rinvii e richiami. La virgola tra il cognome e il nome dei soggetti biografici indicizzati va mantenuta in ordinamento, mentre il trattino che separa un doppio cognome o un doppio nome, nonché nomi di enti in prima posizione (es. Friuli- Venezia Giulia), va sempre eliminato in ordinamento. L uso di suddivisioni mediane di raggruppamento che consentano l ordinamento delle voci è lasciata alla facoltà delle singole biblioteche che potranno continuare ad operare secondo la loro tradizione. Si sconsiglia, però l uso della suddivisione mediana Opere nei soggetti autori persone: Es.: Udine - Chiese - San Giacomo Udine - Università - Facoltà di lettere e filosofia Udine - Biblioteche - Biblioteca civica V. Joppi MA NON BENSI Alighieri, Dante - Opere - La divina commedia Alighieri, Dante. La divina commedia

13 Protocollo catalogazione software BIBLIOWin 13 I nomi delle località e delle chiese vanno dati per esteso: San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento e non S. Daniele del Fr., S. Vito al Tagliamento. Le indicazioni riportate tra parentesi angolari (es. diocesi, fiume, periodico, provincia), vanno sempre trascritte in lettere minuscole: es. Udine <diocesi> es. Stella <fiume> I secoli vanno trascritti nel seguente modo: es. Sec. 20. es. Sec es. Sec a.c. es. Sec. 3. a.c.-2. Per rendere più semplice la ricerca agli utenti, i soggetti dei congressi vanno indicati nel seguente modo: Matematica - Congressi - Udine mentre la creazione dei soggetti formali è facoltativa. Congressi - Udine CLASSIFICAZIONE Viene utilizzata le 21^ ed. integrale della CDD, o in alternativa, per le biblioteche più piccole, la 13^ ed. ridotta. Se le biblioteche che usano la 21^ ed. ritengono che per alcune sezioni (es. Sezione Ragazzi) sia più utile una classificazione più breve, per queste sezioni possono usare la 13^ ed. ridotta. Dopo le prime sei cifre viene eliminato lo spazio che separa i gruppi di tre cifre. E discrezionale per ogni Biblioteca la specificazione della classe con una stringa descrittiva. PAROLA CHIAVE Nel campo chiave ogni Biblioteca può operare le soluzioni che preferisce.

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