Analisi Tecnica: il Money Management. Alessandro Angeli
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1 Analisi Tecnica: il Money Management Alessandro Angeli
2 Contenuti Introduzione Il controllo del rischio: lo Stop-Loss e il ratio Target-Stop Diversificazione e Forza relativa Discrezionalità vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. Gann Conclusioni
3 Introduzione L Analisi Tecnica Grafica e Algoritmica, come abbiamo visto nelle precedenti dispense, è di notevole aiuto per segnalare momenti di ingresso in acquisto (o anche in vendita se si può vendere allo scoperto) sui mercati finanziari. Tuttavia, una volta che si è presa una posizione, quest ultima andrà gestita nel migliore dei modi affinchè possa concludersi effettivamente con un profitto reale. Questa attività di gestione della posizione è in realtà molto più complessa di quanto ci si potrebbe attendere in quanto spesso subentrano problematiche di natura psicologica che possono riuscire ad annientare la razionalità e la logica del trader.
4 Introduzione Con Money Management si intende tutto ciò che riguarda la gestione di una determinata posizione sui mercati finanziari con criteri che dipendono esclusivamente da ciò che il trader è disposto a perdere e da ciò che vorrebbe invece guadagnare da una determinata operazione. Il Money Management non è certo l unica metodologia per gestire l operatività sui mercati finanziari ma è certamente quella che si unisce nel modo migliore con gli strumenti di Analisi Tecnica. Alla base del Money Management vi sono i concetti di Stop-Loss e Take-Profit (o anche Target).
5 Contenuti Introduzione Il controllo del del rischio: lo lo Stop-Loss e il ratio e il ratio Target-Stop Target-Stop Diversificazione e Forza relativa Discrezionalità vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. Gann Conclusioni
6 Stop-Loss e Take-Profit Con il temine Stop-Loss ci si riferisce ad un livello di prezzo deciso al momento dell ingresso sul mercato che, se raggiunto, determinerà la chiusura in perdita della nostra posizione. Allo stesso modo con il temine Take-Profit ci si riferisce ad un livello di prezzo deciso al momento dell ingresso sul mercato che, se raggiunto, determinerà la chiusura in utile della nostra posizione. Secondo il Money Management più classico lo Stop-Loss e il Take-Profit vengono posizionati senza una precisa logica tecnica ma semplicemente basandosi su quanto denaro il trader è disposto a perdere e quanto ne desidererebbe invece guadagnare da una determinata operazione.
7 Stop-Loss e Take-Profit Tuttavia sarebbe preferibile determinare almeno il livello di Stop-Loss cercando di scegliere un livello di prezzo che possa avere una logica dal punto di vista dell Analisi Tecnica. Nel caso di una posizione rialzista si potrebbe sistemare lo Stop-Loss al di sotto dell ultimo minimo relativo oppure al di sotto della Trend Line che sostiene il rialzo. Potremmo invece sistemare il Take-Profit di una posizione rialzista poco sotto una resistenza statica o dinamica che ha funzionato spesso in passato o, se siamo in presenza di una figura grafica (Testa e Spalle, Doppio Minimo, ecc), potremmo utilizzare il suo target per identicare il livello di Take-Profit ottimale.
8 Stop-Loss e Take-Profit Una tecnica molto utilizzata dai traders tuttavia è quella di sistemare il livello di Take-Profit ad un valore che dipende da quello di Stop-Loss partendo dall importantissimo presupposto che da una determinata operazione dobbiamo sempre aspettarci di guadagnare più di quanto siamo disposti a perdere. Infatti se in un determinato trade siamo disposti a perdere il 5% dobbiamo augurarci di guadagnare più del 5%. Almeno il 10%. Altrimenti perché rischiare. Quando si gioca alla lotteria si compra un biglietto a 5 Euro ma ci si augura di vincere molto più di 5 Euro.
9 Il ratio Take-Profit / Stop-Loss Una volta che siamo in possesso di un sistema di Analisi Tecnica in grado di segnalarci sistematicamente livelli di acquisto e livelli di vendita, ci possiamo facilmente rendere conto che le variabili che ci consentono di conseguire un profitto, al termine di un periodo sufficientemente lungo sono sostanzialmente due: 1. Il numero delle operazioni vincenti in relazione a quelle perdenti. 2. Il guadagno medio delle operazioni vincenti in relazione alla perdita media di quelle perdenti. Lavorando su questi due concetti possiamo ottenere risultati inaspettati.
10 Il ratio Take-Profit / Stop-Loss Immaginiamo di aver svolto in totale 50 trades, di cui 25 vincenti e 25 perdenti. Tuttavia tutte le volte che abbiamo avuto ragione abbiamo guadagnato 500 e tutte le volte che abbiamo avuto torto abbiamo perso 250. Abbiamo perso o guadagnato con la nostra attività di trading? Proviamo a fare i calcoli: Totale operazioni: 50 Operazioni vincenti: 25 Operazioni perdenti: 25 guadagnati: 500 x 25 = persi: 250 x 25 = Profitto netto: 12'500 6'250 = Commissions & Slippage: 20 x 50 = Profitto effettivo : 6'250-1'000 = Con il termine Commissions & Slippage intendiamo i costi per le transazioni da conferire all intermediario finanziario e i costi dovuti a disallineamenti di prezzo tra il nostro modello di trading e il prezzo che effettivamente riusciamo a segnare sul mercato.
11 Il ratio Take-Profit / Stop-Loss Prendiamo in considerazione ora un secondo esempio in cui le operazioni vincenti sono solo il 40%. Cosa succede adesso? Proviamo a fare nuovamente i calcoli: Totale operazioni: 50 Operazioni vincenti: 20 Operazioni perdenti: 30 guadagnati: 500 x 20 = persi: 250 x 30 = Profitto netto: 10'000 7'500 = Commissions & Slippage: 20 x 50 = Profitto effettivo : '000 = 1 500
12 Il ratio Take-Profit / Stop-Loss Come terzo e ultimo esempio prendiamo in considerazione l eventualità di essere in possesso di un modello che sia vincente il 60% delle volte. E facile capire che guadagneremo ma solo i calcoli potranno dimostrare quanto, che è molto più di quello che possiamo immaginare Totale operazioni: 50 Operazioni vincenti: 30 Operazioni perdenti: 20 guadagnati: 500 x 30 = persi: 250 x 20 = Profitto netto: 15'000 5'000 = Commissions & Slippage: 20 x 50 = Profitto effettivo : '000 = 9 000
13 Alcuni esempi grafici dei concetti esposti Il future sull indice italiano Mib30 in intraday
14 Alcuni esempi grafici dei concetti esposti Il future sull indice italiano Mib30 in intraday
15 Contenuti Introduzione Il controllo del rischio: lo Stop-Loss e il ratio Target-Stop Diversificazione e e Forza relativa Discrezionalità vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. Gann Conclusioni
16 La Diversificazione Diversificare in ambito finanziario significa non concentare tutte le risorse monetarie disponibili su un singolo strumento finanziario ma ripartire il capitale su più attività, il più possibile meno correlate fra loro. In questa sede sarà sufficiente capire il semplice assioma che si rischia molto meno acquistando uno strumento finanziario rappresentativo di 30 titoli azionari (Fondo, ETF, Future annullando la leva, ecc.) piuttosto che un singolo titolo azionario. Naturalmente è opportuno diversificare i propri investimenti su strumenti poco correlati fra loro.
17 Diversificazione e Forza relativa Come abbiamo visto la Diversificazione è certamente importante e aiuta a ridurre il rischio negli investimenti. Tuttavia la Diversificazione è un concetto soprattutto matematico-statistico che tutto sommato ha poco a che vedere con l Analisi Tecnica. Infatti qualcuno potrebbe obiettare che un bravo analista tecnico dovrebbe essere in grado di scegliere sempre i titoli appartenenti ai settori e alle aree geografiche migliori e potrebbe dunque permettersi di ignorare il concetto di Diversificazione. Quanto appena esposto è solo parzialmente corretto. Infatti, se da un lato è vero che attraverso l Analisi Tecnica è possibile arrivare a scegliere i titoli azionari che dovrebbero sovraperformare, è anche vero che sarebbe stupido comunque concentrarsi su un singolo titolo.
18 La Forza relativa Per giungere ad identificare rapidamente quali sono questi titoli è possibile utilizzare il concetto di Forza relativa. La Forza Relativa mette in relazione uno strumento finanziario con un altro (titolo-titolo, titolo-indice, titolosettore, ecc.) attraverso la costruzione di un ratio tra le due serie storiche. Quando il grafico della Forza relativa sale significa che il titolo si sta comportando meglio dell indice mentre quando scende accade l opposto. Applicando strumenti di Analisi Tecnica sul grafico della Forza relativa è possibile riuscire ad identificare e seguire le sue fasi di rialzo e quindi i momenti in cui quel determinato titolo si comporta meglio del suo indice di riferimento.
19 La Forza relativa La Forza relativa di Enel rispetto l indice Mib30 Enel Mib30 Grafico di Forza relativa: Enel / Mib MACD calcolato sulla Forza relativa MEGLIO DETENERE MIB30 MEGLIO DETENERE ENEL July August September October Nov ember Decem ber2004 February March 0
20 La Forza relativa La Forza relativa di Fiat rispetto l indice Mib30 Mib Fiat Grafico di Forza relativa: Fiat / Mib30 MACD calcolato sulla Forza relativa 0 MEGLIO DETENERE FIAT MEGLIO DETENERE MIB30 August September October Nov ember Decem ber2004 February March
21 La Forza relativa Dagli esempi pratici abbiamo dimostrato che attraverso l Analisi Tecnica dei grafici di Forza relativa è possibile identificare le fasi in cui uno strumento finanziario è in grado di sovraperformarne un altro e viceversa. Questa informazione può diventare molto utile quando per esempio abbiamo solo la possibilità di operare al rialzo e quindi c è l effettiva necessità di lavorare su strumenti che abbiano più probabilità di salire che di scendere. Diversificando sui titoli azionari che presentano grafici di Forza relativa favorevoli può non solo ridurre il rischio ma anche contribuire ad aumentare la probabilità di incrementare il rendimento.
22 Contenuti Introduzione Il controllo del rischio: lo Stop-Loss e il ratio Target-Stop Diversificazione e Forza relativa Discrezionalità vs vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. Gann Conclusioni
23 Discrezionalità vs. Non-Discrezionalità L Analisi Tecnica è qualificabile come una disciplina discrezionale in cui molto spesso l output di un analista è differente da quello di un altro. Inoltre potrebbe perfino capitare che il medesimo analista, che osservi lo stesso grafico a distanza di qualche tempo, giunga a conclusioni diverse se non addirittura opposte. Tuttavia, il fatto che un analista tecnico arrivi a conclusioni differenti da quelle di un altro non riguarda solo l Analisi Tecnica, ma tutte le tecniche di analisi. Tuttavia, se possiamo accettare che gli analisti sono e continueranno ad essere discordi fra loro, non è invece accettabile il fatto che un analista interpreti il mercato con metodologie sempre diverse e giunga quindi a conclusioni incoerenti con i sistemi di analisi utilizzati in precedenza.
24 Discrezionalità vs. Non-Discrezionalità In poche parole stiamo dicendo che un analista deve cercare di utilizzare sempre lo stesso metro di giudizio per giudicare le differenti fasi di mercato che dovrà analizzare. Se affronteremo le diverse fasi di mercato con indicatori sempre diversi (senza una regola fissa che giustifichi il cambiamento), o comunque settati in modo differente, o ancora, interpretandoli in altro modo, non ci sarà coerenza nel nostro modo di lavorare e il fatto di ottenere o meno un utile dalla nostra operatività sarà puramente dovuto al caso. Per evitare questo è opportuno fare in modo che il nostro modo di lavorare sul mercato, e quindi le nostre tecniche di analisi, sia il meno possibile discrezionale. La programmazione informatica di Trading Systems ci può aiutare notevolmente in questo senso.
25 Discrezionalità vs. Non-Discrezionalità Tuttavia, per risolvere il problemi derivanti dalla Discrezionalità, non sempre è necessario ricorrere all impostazione di un Trading System che è un processo complesso, faticoso e totalmente inflessibile. La soluzione che riteniamo migliore è quella fornita dalla costruzione di un Trading Method (o anche Trading Plan), ovvero dalla definizione di una serie di regole che non vengono tuttavia programmate in un PC, ma semplicemente scritte su un foglio o memorizzate. Tali regole, benchè da rispettare in modo ferreo, potranno lasciare un minimo di interpretazione discrezionale all analista.
26 Contenuti Introduzione Il controllo del rischio: lo Stop-Loss e il ratio Target-Stop Diversificazione e Forza relativa Discrezionalità vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. di Gann D. Gann Conclusioni
27 Chi era William Delbert Gann Gann naque in Texas nel 1878 da una coppia di immigrati inglesi che si occupavano della produzione e raccolta del cotone. Al giovane William fu impartita una rigida educazione religiosa e proprio nei Testi Sacri e soprattutto nella Bibbia individuò particolari cicli e armonie che diventarono in seguito il punto focale delle sue teorie sui mercati finanziari. Le prime esperienze lavorative riguardarono il trading sul cotone all età di 24 anni e, dopo essersi trasferito ad Oklahoma nel 1906 per svolgere la professione di broker, cominciò ad accumulare una vera e propria fortuna. In quegli anni compì numerosi viaggi in Egitto e in Oriente (India) e si dedicò assiduamente allo studio della matematica e dell astrologia. Successivamente, nel 1919, si trasferì a New York per mettersi in proprio e accumulò l incredibile somma di 50 milioni di dollari. Alla sua ricerca si devono non solo le sue innovative metodologie ma anche una serie di sagge regole di gestione delle proprie emozioni e di money management che oggi sono di notevole interesse e attualità. Secondo Gann infatti esistono due capitali di trading: quello monetario e quello psicologico ed il secondo ha un importanza molto maggiore del primo.
28 Le 24 regole comportamentali di W. D. Gann Tali regole saranno elencate nelle slide successive. Molte appariranno ovvie per chi già conosce almeno un poco l ambiente del trading ma crediamo sia comunque interessante e importante leggere questo elenco definito da Gann. Alla fine ci si chiederà quasi certamente se il vero segreto della fortuna accumulata da Gann non sia consistito proprio nel ferreo rispetto di queste regole, ormai così note a tutti ma sostanzialmente così difficili da rispettare. 1. Il capitale investibile dovrà essere diviso in 10 parti uguali. Mai investire più della decima parte in ogni speculazione. 2. Usare sempre ordini di stop loss che non dovranno mai essere annullati. 3. Mai operare su più mercati con un alto numero di titoli. In questo modo si viola la regola che soprassiede tutte le altre. Meglio approfondire la conoscenza su un solo mercato. 4. Mai trasformare un profitto in una perdita. Trasformare gli ordini di stop loss in ordini di stop profit non appena possibile.
29 Le 24 regole comportamentali di W. D. Gann 5. Evitare vendite o acquisti qualora non si fosse certi del trend che viene evidenziato dal grafico. 6. Mai operare nel dubbio. Attendere fasi maggiormente chiare e operativamente interpretabili. 7. Dare sempre la preferenza ai titoli maggiormente liquidi. 8. Uguale distribuzione del rischio. Meglio operare su 4 o 5 valori mobiliari azionari. 9. Mai limitare i propri ordini o fissare rigidi prezzi di acquisto o di vendita. Seguire il mercato. 10. Mai chiudere l operazione senza un ottimo motivo. 11. Cercare di accumulare profitti che serviranno per fronteggiare periodi sfavorevoli. 12. Mai acquistare per il dividendo. 13. Mai mediare le perdite. La media al ribasso dei prezzi è una delle peggiori procedure e spesso produce ulteriori perdite. 14. Mai uscire dal mercato per aver perso la pazienza e mai entrare per essere stanchi di aspettare.
30 Le 24 regole comportamentali di W. D. Gann 15. Evitare piccoli guadagni e le grandi perdite. 16. Mai cancellare un ordine di stop. 17. Evitare di intervenire troppo spesso sul mercato. 18. Cercare di operare con lo stesso spirito in acquisto e in vendita. L obiettivo è muoversi con il mercato e ottenere profitto. 19. Mai acquistare perché un prezzo sembra troppo basso o vendere perché un certo prezzo sembra troppo alto. 20. Cercare di applicare il sistema di incremento a piramide nel momento giusto. Ulteriori acquisti andrebbero effettuati su rottura di valida resistenza e ulteriori vendite andrebbero effettuate su violazione di un supporto. 21. Sui titoli scarsamente liquidi non si devono effettuare incrementi piramidali rialzisti. 22. Evitare di coprire i rischi qualora il mercato dovesse andarci contro. Meglio uscire dal mercato per tempo e approfittare di altre occasioni che effettuare hedging che per definizione e nel migliore dei casi ci farà uscire alla pari.
31 Le 24 regole comportamentali di W. D. Gann 23. Mai cambiare la propria posizione sul mercato senza un ottimo motivo. Quando si decide di effettuare un operazione lo si fa per certe motivazioni e seguendo un preciso piano; di conseguenza non bisogna cambiare idea senza valide motivazioni. 24. Evitare di aumentare il numero delle operazioni dopo un lungo periodo di successi.
32 Contenuti Introduzione Il controllo del rischio: lo Stop-Loss e il ratio Target-Stop Diversificazione e Forza relativa Discrezionalità vs Non-Discrezionalità Le 24 regole comportamentali di W.D. Gann Conclusioni
33 Conclusioni In questa dispensa abbiamo visto come l utilizzo di opportune regole di Money Management come lo Stop Loss, il Ratio 2:1 e un opportuna Diversificazione, unite con la ricerca della maggior coerenza possibile nel modo di lavorare, quindi con scarsa discrezionalità nei modelli, e la capacità di controllare in modo ottimale le proprie emozioni, inevitabilmente soggette all ottenimento o meno di un utile, possa conferire un valore aggiunto alla nostra operatività. L Analisi Tecnica da sola resta infatti solo una metodologia previsionale dei mercati che non è certamente perfetta. In questo modo non l abbiamo resa infallibile ma abbiamo presumibilmente portato dalla nostra parte le probabilità di vittoria. Per chi è rimasto affascinato da questa materia e desidera approfondirla la strada giusta non è quella di correre ad aprire un conto di trading online (perdereste tutto nel giro di qualche settimana) ma quella di cominciare a studiarla in modo sempre maggiore. Nelle prossime pagine troverete testi di approfondimento generico e specifico. Un ultima cosa. In bocca al lupo.
34 Testi consigliati Manuali generici e completi PRING M.J., 2002, Analisi tecnica dei mercati finanziari, Mc Graw Hill, Usa. MURPHY J.J., 2001, Analisi tecnica dei mercati finanziari, Hoepli, Usa. FORNASINI A., 2003, Analisi tecnica dei mercati finanziari e trading online, Etas, Ita. Analisi Tecnica Grafica EDWARDS R., MAGEE J., th Edition, Technical analysis of stock trends, Amacom, Usa.
35 Testi consigliati Analisi Tecnica Algoritmica KAUFMAN. P., rd edition, Trading systems and methods, Wiley, Usa WILDER W., 1978, New concepts in technical trading systems, Trend Research, Usa. ACHELIS S., 1995, Technical Analysis from A to Z, Mc Graw Hill, Usa. Forza relativa MURPHY J.J., 1996, Analisi tecnica intermarket, Il Sole 24 ore, Usa. alessandro.angeli@tin.it
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