REGOLAMENTO DIDATTICO E DI FUNZIONAMENTO DEL CORSO DI DOTTORATO INTERNAZIONALE DI RICERCA IN:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGOLAMENTO DIDATTICO E DI FUNZIONAMENTO DEL CORSO DI DOTTORATO INTERNAZIONALE DI RICERCA IN:"

Transcript

1 REGOLAMENTO DIDATTICO E DI FUNZIONAMENTO DEL CORSO DI DOTTORATO INTERNAZIONALE DI RICERCA IN: BIOECOSISTEMI E BIOTECNOLOGIE BIOECOSYSTEMS AND BIOTECHNOLOGY Articolo 1. Ambito di applicazione e finalità Il presente regolamento disciplina la struttura organizzativa, le modalità di funzionamento degli organi collegiali, gli obiettivi formativi, le tematiche di ricerca offerte, i programmi di studio, la tipologia delle forme didattiche e delle altre attività formative (tirocini, periodi all estero, ecc.), i crediti formativi, le regole di presentazione del piano di ricerca, le disposizioni sugli obblighi di frequenza, i sistemi di valutazione in itinere e per l ammissione agli anni successivi al primo, le modalità della prova finale del Corso Dottorato di Ricerca in BIOECOSISTEMI E BIOTECNOLOGIE/BIOECOSYSTEMS AND BIOTECHNOLOGY (di seguito denominato Dottorato) afferente alla Scuola di Dottorato di Ricerca (SDR) dell Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS), in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento della stessa Scuola e dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell UNIBAS, dall art. 4 della legge , n. 210, dal D.M , n. 244, dal D.M , n. 509 e dall art. 19 della legge , n Il corso nasce come Dottorato Internazionale ed ha la finalità di fornire le competenze necessarie per esercitare, presso università, centri di ricerca, enti pubblici, o soggetti privati, attività di qualificata ricerca scientifica nell ambito delle scienze e delle biotecnologie agro-ambientali. L obiettivo formativo del Dottorato si articola in sei indirizzi orientati alla preparazione di specifiche figure professionali che, con le necessarie specificità formative, potranno affrontare le problematiche concernenti l ambiente, l agricoltura e le produzioni alimentari, coniugando il concetto di sostenibilità agronomica e forestale con quello della sostenibilità ambientale. I settori scientifico-disciplinari interessati all attività formativa sono i seguenti: AGR/07 - Genetica agraria, BIO/03 - Botanica ambientale e applicata, BIO/02 - Botanica sistematica, BIO/15 - Biologia farmaceutica, AGR/12 - Patologia vegetale, AGR/11- Entomologia generale e applicata, AGR/16 - Microbiologia agraria, AGR/02 - Agronomia e Coltivazioni erbacee; AGR/03 - Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree; AGR/13 - Chimica agraria; CHIM/01 - Chimica analitica; - CHIM/02 Chimica Fisica; CHIM/03 - Chimica generale; BIO/10 - Biochimica; - GEO/02 - Geologia Stratigrafica e Sedimentologica. Articolo 2 Sede amministrativa e sedi di svolgimento delle attività formative. La sede amministrativa del Dottorato è l UNIBAS. Il soggetto proponente è il Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-Forestali. Sono sedi di svolgimento delle attività fomative:

2 1. il Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-forestali e il Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell Ambiente; 2. altre strutture scientifiche dell UNIBAS; 3. altre strutture di elevata qualificazione scientifica, pubbliche o private, nazionali o internazionali, con le quali siano state stipulate apposite convenzioni. Sono sedi universitarie consorziate: - Université Claude Bernard Lyon 1, France; - University of Ioannina, Greece; - Université Mohammed V Rabat-Agdal, Maroc; - University Suez Canal, Egypt; - University Al Quds, Abu Dees, Palestine; - Hebrew University of Jerusalem, Rehovot, Israel - Istituto Politecnico di Portalegre, Portogallo. Altre sedi italiane e straniere possono consorziarsi attraverso la stipula di apposite convenzioni. Articolo 3. Organi del corso Sono organi del corso di Dottorato: il Coordinatore; il Collegio dei Docenti (di seguito denominato Collegio) Articolo 4. Il Coordinatore Il Coordinatore è un professore universitario di prima fascia a tempo pieno, eletto dal Collegio tra i suoi componenti, contestualmente alla presentazione della proposta di istituzione e nominato con Decreto Rettorale. L elezione del Coordinatore avviene in una seduta del Collegio, convocato ad hoc, nel corso della quale è costituito il seggio elettorale e nominato il suo presidente, nella persona di un professore di prima fascia. L'elezione avviene a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nelle prime tre votazioni. In caso di mancata elezione, si procede con il sistema del ballottaggio tra i due candidati che nell'ultima votazione hanno riportato il maggior numero di voti. E' eletto chi riporta il maggior numero di voti e, a parità di voti, il più anziano di ruolo. In caso di ulteriore parità, è eletto il docente con maggiore anzianità anagrafica. Il Coordinatore dura in carica per l intero ciclo (tre anni accademici). Il Coordinatore decade qualora cessi il suo status di componente del Collegio. In caso di cessazione anticipata del Coordinatore, il Collegio procede all elezione, al suo interno, di un nuovo Coordinatore, a maggioranza assoluta degli aventi diritto. Il Coordinatore nomina, fra i membri del Collegio, un Vice Coordinatore, che lo supplisce in tutte le sue funzioni in caso d impedimento o di assenza.

3 Il Coordinatore: a. presiede il Collegio e provvede a convocarlo (per iscritto o per ) con almeno 7 giorni di anticipo sulla data delle sedute; b. rappresenta in ogni sede le istanze del Collegio, ivi comprese le proposte di istituzione del corso di Dottorato; c. propone al Collegio le proposte di rinnovo del Dottorato; d. cura il regolare svolgimento di corsi e seminari organizzati all interno del Dottorato; e. promuove e propone al Collegio la stipula di accordi e convenzioni con qualificati partner pubblici o privati, italiani o stranieri per il finanziamento di borse di studio, per lo svolgimento di attività didattiche e di ricerca comuni, per lo svolgimento di attività di tirocinio; f. provvede a pubblicizzare le attività formative e di ricerca del Dottorato; g. compila la relazione di cui al successivo art. 14 o i documenti di autovalutazione richiesti dal MUR, dal Nucleo di Valutazione di Ateneo e dal Consiglio della SDR dell UNIBAS; h. cura, con l assistenza della Segreteria Amministrativa del Dottorato, la rendicontazione economica delle attività del Dottorato, quando prevista nell ambito di programmi cofinanziati o nell ambito di convenzioni stipulate con enti finanziatori esterni; i. autorizza direttamente le missioni dei dottorandi di durata non superiore a 15 giorni; l. assume, nei casi di urgenza, provvedimenti in ogni materia di competenza del Collegio portandoli a ratifica nella prima seduta collegiale utile. Articolo 5. Il Collegio dei Docenti La composizione ed i compiti del Collegio dei Docenti sono disciplinati dall art. 6 del Regolamento della Scuola e dei Corsi di Dottorato di Ricerca. Sono compiti del Collegio: a. formulare le proposte d istituzione del corso di Dottorato; b. predisporre il Regolamento didattico del corso di Dottorato e le eventuali modifiche; c. proporre l istituzione del Master scientifico culturale (Msc), riconosciuto dall UNIBAS come Master di secondo livello; d. determinare gli obiettivi e i programmi formativi del corso; e. organizzare le attività didattiche e indirizzare le attività di ricerca del corso; f. definire per ciascun dottorando il percorso formativo e l argomento della tesi di dottorato, indicando chi debba svolgere le funzioni di tutore e di relatore; g. valutare le attività svolte dai dottorandi, deliberando sull ammissione degli stessi all anno successivo e all esame finale; h. proporre, in caso di giudizio negativo, l esclusione dal dottorato dei Dottorandi in formazione e/o la revisione della tesi; i. esprimere il giudizio di fine corso per ciascun dottorando che ha terminato gli studi, illustrandone la personalità e l attività scientifico-formativa svolta, ai fini dell esame finale per il conseguimento del titolo;

4 j. autorizzare i dottorandi a trascorrere periodi di formazione e studio in sedi diverse da quella istituzionale; k. accordare la sospensione temporanea nei casi previsti e deliberare sulle modalità di recupero; l. autorizzare i dottorandi a svolgere le attività didattiche sussidiarie o integrative previste dal Regolamento; m. autorizzare i dottorandi allo svolgimento di eventuali attività lavorative, valutandone la compatibilità con la frequenza al corso; n. definire i criteri per l accesso al corso e collaborare alla predisposizione dei bandi di ammissione; o. valutare l equipollenza, ai soli fini dell ammissione al corso di Dottorato, dei titoli di studio conseguiti all estero; p. proporre al Consiglio della Scuola i nominativi dei componenti della commissione giudicatrice incaricata della valutazione comparativa per l accesso al corso; q. proporre i nominativi dei componenti della commissione giudicatrice per la prova finale; r. collaborare con i competenti organi dell UNIBAS alla definizione e all applicazione di procedure di valutazione e autovalutazione delle attività del dottorato; s. promuovere i rapporti con università, enti pubblici e privati per migliorare lo svolgimento delle attività formative dei dottorandi; t. eleggere il Coordinatore; u. provvedere alla sostituzione o all integrazione dei componenti del Collegio. Non è consentita ai membri del Collegio l appartenenza a più di un Collegio dei docenti di Dottorati con sede amministrativa nell'ateneo o presso qualsiasi altra Università italiana. Le sedute del Collegio, che possono tenersi anche per via telematica, sono convocate dal Coordinatore, di norma ogni due mesi, almeno 7 giorni prima della data fissata. Per motivi di urgenza, dettati da esigenze particolari, il Coordinatore può convocare il Collegio 2 giorni prima. Il carattere di urgenza dev essere specificato nell avviso di convocazione e la discussione verterà esclusivamente sul punto/sui punti che hanno determinato l urgenza. La convocazione può essere effettuata tramite , fatta salva l esigenza d informare per iscritto i componenti il Collegio che non fruiscano di tale servizio. I componenti del Collegio che, per comprovate ragioni non possano partecipare ad una seduta, sono tenuti ad inviare motivata giustificazione scritta, anche mediante o a mezzo fax, al Coordinatore. In assenza del Coordinatore le adunanze del Collegio sono presiedute dal Coordinatore vicario. Le sedute del Collegio sono valide quando sia presente la maggioranza assoluta dei componenti aventi diritto al voto. Le deliberazioni del Collegio sono prese a maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità di voti prevale il voto del Coordinatore. Le deliberazioni sono assunte con voto palese. Le votazioni riguardanti persone saranno adottate a scrutinio segreto qualora anche un solo componente del Consiglio ne faccia richiesta. Delle riunioni viene redatto verbale firmato dal Coordinatore e dal segretario verbalizzante. I verbali sono custoditi dal Coordinatore; copia dei verbali viene inviata ai competenti uffici della sede amministrativa. I verbali e le deliberazioni assunte dal Collegio sono accessibili nei limiti delle norme vigenti.

5 Il Collegio nomina al suo interno un responsabile dell attività didattica, un responsabile delle relazioni esterne e un responsabile dell autovalutazione. Spetta al Collegio curare che non vi siano discriminazioni di sorta nei confronti dei candidati al Dottorato e agevolare con ogni mezzo la partecipazione delle donne al Dottorato, nel rispetto del principio delle pari opportunità. A tal fine potranno essere reperite risorse e strutture per agevolare la frequenza delle dottorande con figli. Integrazioni economiche (sui costi di viaggio, di fitto, etc.) sono previste per tutti i dottorandi che dovranno trascorrere periodi di attività obbligatoria all estero. Articolo 6. Requisiti di accesso I requisiti di accesso al corso, le modalità di formazione della Commissione giudicatrice, dell espletamento dell esame di ammissione e della formazione delle graduatorie sono disciplinate dal Regolamento della Scuola e dei Corsi di Dottorato di Ricerca. Gli studenti Italiani sono ammessi alla Scuola di Dottorato mediante pubblico concorso di selezione, bandito annualmente dall Università della Basilicata, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. Gli studenti appartenenti alle sedi consorziate saranno ammessi ai corsi del Dottorato secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore nelle rispettive sedi. Su richiesta della sede consorziata, un docente designato dal Collegio, potrà partecipare alla selezione presso detta sede. All inizio di ogni anno accademico, tutte le Università consorziate dovranno comunicare al Coordinatore i nominativi e i dati personali degli studenti ammessi a partecipare alla SDR. Secondo quanto stabilito dall Unione Internazionale delle Università, non vi sono limiti di età per la partecipazione alla selezione pubblica, né limiti nel titolo accademico posseduto, purché legalmente riconosciuto dalle Autorità Accademiche. In caso di titolo accademico straniero, non già riconosciuto, il Collegio della SDR stabilirà l idoneità di tale titolo per la sola ammissione alla Scuola. I titoli accademici acquisiti presso le sedi consorziate sono riconosciuti d ufficio. Gli studenti appartenenti a Stati membri dell Unione Europea godono dei medesimi diritti degli studenti di nazionalità italiana, purché siano in possesso dei requisiti soggettivi richiesti. Il Bando di concorso per l ammissione dei candidati italiani dovrà riportare il numero dei posti con borsa e senza borsa disponibili, con un minimo complessivo di tre, ed un elenco di tematiche di ricerca che potranno essere scelte dai candidati ammessi alla Scuola. Il Collegio, nel formulare la richiesta per il bando di concorso di ammissione, dovrà individuare per ciascun curriculum le tematiche di ricerca, disponibili e dotate di finanziamento per l intero triennio del ciclo di dottorato, e, per ciascuna tematica, dovrà indicare un docente, o esperto esterno, disponibile per l attività tutoria. Fatto salvo quanto riportato negli accordi internazionali, la Commissione per la valutazione dei candidati ai fini dell ammissione è proposta dal Collegio ed è costituita da tre docenti titolari e tre supplenti, appartenenti al Collegio. Nel formulare la proposta, il Collegio dovrà tener conto delle diverse tematiche in cui è articolato il Dottorato, perché ne siano validamente rappresentati tutti gli indirizzi didattici. Alla formazione della Commissione non possono partecipare i docenti che vi abbiano preso parte come membri effettivi nel ciclo precedente.

6 Costituisce prerequisito essenziale per l ammissione la conoscenza di almeno una lingua straniera tra le seguenti: inglese, francese, tedesco, spagnolo. Tale prerequisito dovrà essere certificato da un ente di formazione linguistica accreditato presso università o ministeri o ambasciate/consolati italiani o esteri. Costituiscono accreditamento valido anche le convenzioni bilaterali internazionali stipulate dallo Stato italiano con associazioni di carattere transnazionale (associazione italo-tedesca; associazione italo-francese e similari). I cittadini stranieri dovranno presentare analoga certificazione per la conoscenza della lingua italiana, in mancanza dovranno seguire un corso intensivo presso il Centro Linguistico di Ateneo o altre scuole accreditate, acquisendone i relativi crediti. La Commissione annoterà nel giudizio formulato per ciascun candidato il livello di conoscenza delle lingue straniere, o della lingua italiana per i cittadini stranieri. La formulazione del giudizio sarà articolata attraverso l attribuzione dei seguenti aggettivi qualificativi: ottimo, buono, discreto, mediocre, pessimo. Ai livelli di conoscenza mediocre e pessimo corrisponderà un debito formativo da colmare durante il primo anno di corso. Articolo 7. Tutori di ricerca, relatori, controrelatori e correlatori: Dopo l ammissione al Corso di Dottorato, il Collegio assegna ad ogni Dottorando, per la tutela didattica e scientifica, uno o più Tutori ed eventualmente un co-tutore, scelti fra i componenti del Collegio o fra personale di elevata qualificazione scientifica e con una documentata produzione scientifica nell area di riferimento e nei settori scientificodisciplinari che concorrono al progetto di dottorato, ed appartenenti ad istituzioni o enti esterni. Almeno uno dei tutori deve appartenere al Collegio. In caso di difficoltà nelle attività di ricerca, il Dottorando può chiedere al Collegio, giustificandone i motivi, l assegnazione di un nuovo tutore. La qualificazione del/i tutore/i deve essere attestata da una documentata produzione scientifica e da adeguate qualificazioni scientifiche, accademiche o didattiche. Sono criteri preferenziali per la scelta del/i Tutore/i: a. lo svolgimento di una produttiva e qualificata attività di ricerca presso Università e Istituti di Ricerca pubblici e privati; testimoniata da almeno 5 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali con referee nel corso degli ultimi 5 anni; b. la partecipazione attiva alla gestione e organizzazione del Dottorato, ivi inclusa l attività didattica esercitata nell ambito dei programmi di formazione approvati dal Collegio. Il/I tutore/i: a. svolge/svolgono la supervisione dell attività formativa del dottorando, accertando l adempimento degli impegni didattici e di ricerca assegnati ed informano il Collegio su specifiche esigenze che dovessero presentarsi; b. segue/seguono il dottorando in tutto il percorso formativo, assistendolo nella determinazione del piano di studi annuale e nella pianificazione ed esecuzione dell attività di ricerca; c. esprime/esprimono al termine di ogni anno un motivato giudizio sulle attività svolte dal Dottorando; d. assiste/assistono il Dottorando, al termine del corso, nella scelta del percorso professionale più consono alle sue attitudini, capacità e conoscenze; e. partecipa alle sedute del Collegio con voto consultivo.

7 Il Collegio, a partire dal secondo/terzo anno di corso, designa per ciascun Dottorando uno o più relatori ed eventuali controrelatori e/o correlatori, interni o esterni al Collegio con adeguate competenze specifiche, con il compito di valutarne l attività di ricerca svolta e fornire un giudizio complessivo sulla qualità della tesi di Dottorato. Il/i tutore/i può/possono essere contestualmente relatore/i della tesi di dottorato. Articolo 8. Durata La durata del corso di Dottorato è di anni 3. Per comprovati gravi motivi, che non consentano ai dottorandi la presentazione della tesi nei tempi previsti, il Collegio può proporre al Consiglio della SDR l indizione di una sessione straordinaria o l ammissione dei dottorandi a sostenere l esame finale previsto per il ciclo successivo e, in caso di mancata attivazione del corso, anche in altra sede. Per essere ammessi all esame finale è necessario aver acquisito almeno 180 crediti formativi (60 per ciascun anno) secondo le modalità descritte nel successivo art. 9. La durata in ore di ciascun credito è convenzionalmente fissata a 25 ore di lavoro dello studente, così come definito dall European Credit Transfer System (ECTS), comprendenti la frequenza a lezioni o seminari, le esercitazioni in aula o in laboratorio, il lavoro individuale o assistito per lo studio, la preparazione dei progetti di ricerca e dei documenti di valutazione, lo svolgimento dell attività di ricerca e la partecipazione ad attività di tirocinio. La didattica dottorale non supera, di norma, il 20% dell impegno complessivo nel triennio. Per l attività didattica frontale l articolazione in ore del singolo credito è definita nel piano dell offerta formativa di cui al successivo art. 9. Articolo 9. Obiettivi formativi, ambiti professionali e struttura del corso Il Dottorato ha lo scopo di formare figure di elevata professionalità con una solida preparazione di base, capaci di progettare e condurre programmi di ricerca pura e applicata ai sistemi biologici e biotecnologici delle produzioni agricole e forestali, della filiera agro-industriale ed della salvaguardia e tutela dell ambiente e di utilizzare i risultati delle ricerche per innovazioni tecnologiche ad elevato valore aggiunto. I Dottori di ricerca potranno, inoltre essere in grado di operare con professionalità e rigore scientifico nel settore dell alta formazione e della formazione professionale, sapendo utilizzare moderne ed efficaci tecniche di comunicazione e d insegnamento Gli ambiti professionali nei quali si prevede la collocazione dei dottori di ricerca sono i seguenti: a. ricerca ed alta formazione in istituzioni accademiche e di ricerca pubbliche o private; b. attività di management, consulenza, ricerca e sviluppo in istituzioni e aziende operanti nel campo agro-alimentare ed ambientale; Per raggiungere gli obiettivi formativi e permettere ai dottorandi di acquisire la professionalità descritta, l attività formativa è articolata come di seguito specificato: 1. attività formative comuni, volte ad addestrare i Dottorandi a saper fare ricerca scientifica e a fornire le conoscenze di base comuni per il perseguimento degli obiettivi formativi del Dottorato (fra 6 e 12 cfu);

8 2. attività formative specifiche volte a fornire e/o completare le conoscenze e abilità dei Dottorandi in una delle tematiche di ricerca di cui al successivo art. 10 (fra 6 e 12 cfu, allegati 1-6); 3. attività formativa volta a creare e migliorare nel Dottorando attitudini e capacità a svolgere attività di alta formazione (fra 4 e 8 cfu); 4. attività di ricerca e attività per la preparazione dei documenti di valutazione in itinere di cui ai successivi artt. 11 e 12 (fra CFU) che comprendono la stesura della tesi (10 cfu); 5. altre attività formative a scelta dello studente: (fra 0 e 12 cfu). Per le attività formative di cui ai punti 1 e 2 si prevede di adottare la metodologia didattica della lezione tradizionale docenza frontale, preferibilmente per non più del 15-20% dell impegno complessivo dell allievo e per lo più concentrata nel primo anno di corso. Per le attività di cui al punto 3, a partire dal secondo anno di corso, lo studente può svolgere attività didattica integrativa in corsi ufficiali dell UNIBAS, sotto la direzione e il controllo del proprio tutor. Il carico di lavoro massimo previsto per la suddetta attività è di 8 cfu, corrispondenti a non più di 15 ore/anno di attività didattica integrativa (come da Regolamento per lo svolgimento di limitata attività didattica dei Dottorandi, in vigore presso l UNIBAS e al lavoro autonomo necessario alla preparazione delle lezioni, esercitazioni o seminari. Per le attività di cui al punto 5, sentito/i il/i tutore/i e con l approvazione del Collegio, lo studente può scegliere attività didattica formativa, sotto forma di frequenza a corsi di alta specializzazione presso istituzioni italiane o estere, coerentemente con l attività formativa generale o con il progetto di tesi prescelto. A causa della natura estremamente differenziata delle tematiche di ricerca sviluppate dai Dottorandi, l attività formativa didattica di ciascun Dottorando, è annualmente concordata con il/i proprio tutore/i, che è/sono garante/i e responsabile/i dell effettiva frequenza da parte del candidato dei necessari corsi, e ratificata dal Collegio. Allo stesso modo, la frequenza dei laboratori viene concordata e stabilita a seconda delle esigenze specifiche del singolo percorso formativo e dell attività di ricerca. Il programma didattico è strutturato in modo tale da consentire al Dottorando di acquisire gli strumenti non solo cognitivi, ma soprattutto metodologici per svolgere in autonomia attività di ricerca scientifica. Durante lo svolgimento dell attività di ricerca, il Dottorando ha modo di affinare la sua preparazione culturale in senso più specialistico anche partecipando a convegni scientifici, giornate di studio, cicli di seminari monografici, organizzati da gruppi di ricerca in collaborazione con personalità del mondo scientifico italiano e straniero. Il Collegio promuove la partecipazione dei Dottorandi a gruppi strutturati di ricerca, sia nazionali sia internazionali, e periodi di studio presso istituzioni italiane ed estere, ove si svolgano ricerche che rivestano particolare carattere d interesse in relazione all argomento assegnato. Il Corso di Dottorato prevede le seguenti 6 tipologie di attività formative e di ricerca: a. Corsi strutturati: sono attivati presso le sedi convenzionate e sono mirati a dotare gli studenti di strumenti concettuali, di livello superiore alla formazione universitaria, relativi alle discipline teoriche e metodologiche, ritenute utili per gli scopi curriculari del Dottorato; b. Attività seminariali: affrontano temi monografici e di approfondimento collegati agli obiettivi formativi del corso, anche in funzione degli specifici interessi di ricerca degli studenti; possono essere svolti indifferentemente presso le sedi convenzionate o presso altre istituzioni di ricerca o presso aziende convenzionate;

9 c. Conoscenze linguistiche: è prevista la frequenza ai laboratori linguistici attivati presso il Centro Linguistico dell UNIBAS (CLA) o l accreditamento delle conoscenze acquisite e certificate da altre istituzioni di formazione; d. Attività complementari: questa tipologia comprende attività di studio ed analisi critica della letteratura scientifica, momenti di verifica collegiale della formazione, quale la stesura e la discussione di relazioni riguardanti le attività svolte, attività didattica integrativa svolta dai dottorandi in forma seminariale, lezioni frontali ed esercitazioni in insegnamenti ufficiali tenuti nell ambito dei corsi di laurea attivati presso l Ateneo lucano; e. Attività di ricerca e sperimentazione: comprende tutte le attività sperimentali di laboratorio e di campo, prevede l acquisizione del maggior numero di crediti da conseguire annualmente e si conclude con la stesura di una tesi finale. f. Formazione all estero: è previsto un periodo obbligatorio di formazione all estero di almeno 6 mesi e fino ad un massimo di 18 mesi, spendibili sia in termini di attività didattiche che di ricerca, secondo il programma approvato dal Collegio su proposta dello studente, sentito il Tutore. Il programma didattico è strutturato in modo tale da consentire al dottorando di acquisire gli strumenti non solo cognitivi, ma soprattutto metodologici per svolgere in autonomia attività di ricerca scientifica. A causa della natura estremamente differenziata delle tematiche di ricerca sviluppate dai dottorandi, ogni dottorando concorda per ciascun anno la propria attività di formazione e ricerca ed analisi bibliografica con il/i proprio tutore/i, che è/sono garante/i e responsabile/i dell effettiva frequenza da parte del candidato dei corsi obbligatori e di quelli opzionali. Il Collegio valuta annualmente l attività svolta. Durante lo svolgimento dell attività di ricerca, il dottorando ha modo di affinare la sua preparazione culturale in senso più specialistico anche partecipando a convegni scientifici, giornate di studio, cicli di seminari monografici, organizzati da gruppi di ricerca in collaborazione con personalità del mondo scientifico italiano e straniero. Il Collegio incoraggia la partecipazione dei dottorandi a gruppi strutturati di ricerca, sia nazionali sia internazionali, e periodi di studio presso istituzioni italiane ed estere, ove si svolgano ricerche di particolare interesse per l argomento assegnato. Di seguito si riporta il prospetto delle attività formative e di ricerca, con i relativi crediti. Per gli anni di Dottorato successivi al primo, lo studente può proporre un articolazione diversa che dovrà essere sottoposta all approvazione del Collegio: Primo anno - Attività seminariale crediti 1 - Analisi critica della letteratura scientifica crediti 3 - Lingua inglese crediti 6 - Corsi strutturati crediti 32 - Attività di sperimentazione in campo e/o laboratorio crediti 13 - Preparazione della relazione di fine anno crediti 5 Totale crediti 60 Secondo anno - Attività seminariale crediti 1 - Analisi critica della letteratura scientifica crediti 2 - Attività di sperimentazione in campo e/o laboratorio crediti 52

10 - Preparazione della relazione di fine anno crediti 5 Totale crediti 60 Terzo anno - Attività seminariale crediti 1 - Analisi critica della letteratura scientifica crediti 2 - Attività di sperimentazione in campo e/o laboratorio crediti 45 - Preparazione della relazione di fine anno crediti 5 - Elaborazione e redazione della tesi di dottorato crediti 7 Totale crediti 60. Ai Dottorandi è concesso, su autorizzazione del Collegio, l inserimento nel piano di studi di periodi di stage presso aziende private convenzionate o enti pubblici. Tali periodi possono essere usufruiti in modo saltuario o continuativo durante l intero triennio, purché vengano salvaguardati gli impegni per i corsi strutturati obbligatori. Poiché i Dottorandi dovranno svolgere una parte delle loro attività didattiche o di ricerca all estero, presso valide strutture pubbliche e private, saranno riconosciuti loro ulteriori crediti formativi e, in particolare, n. 1 cfu per ogni 2 mesi (60 giorni complessivi e consecutivi) di permanenza in sedi estere. Durante la loro permanenza all estero i Dottorandi riceveranno un supplemento economico pari al 50% del valore giornaliero della borsa in godimento, purché la durata del soggiorno non sia inferiore a 15 giorni. Potranno essere attribuiti dei bonus anche per la redazione di lavori scientifici, secondo la tabella seguente: - articolo divulgativo e poster (con pubblicazione di riassunto esteso di 4-6 pagine sugli atti di convegno), crediti 1; - articolo scientifico pubblicato su riviste nazionali con comitato di redazione, crediti 2; - articolo scientifico pubblicato su riviste internazionali con comitato di redazione, crediti 3; - articolo scientifico pubblicato su riviste di particolare risonanza e pregio, crediti 4. Il suddetto bonus potrà essere concesso anche per articoli pubblicati nel periodo che intercorre tra la data di laurea e quella della presa di servizio per il corso di dottorato, qualora detti articoli trattino argomenti diversi da quello della tesi di laurea. Il Dottorando potrà essere ammesso a sostenere gli esami finali solo se presenterà almeno un lavoro scientifico accettato per la pubblicazione su riviste internazionali dotate di comitato di redazione. Il Collegio consiglia di redigere una review durante il primo anno e sottoporre la stessa per la pubblicazione su una rivista scientifica di pregio. Alla relazione di fine anno dovrà essere allegato un report sull analisi critica della letteratura scientifica sviluppata nel medesimo anno. La tesi dovrà essere redatta in una lingua europea, preferibilmente in inglese con un riassunto esteso in italiano. Entro il 30 giugno di ogni anno il Collegio determina, nel rispetto dei vincoli previsti dal programma formativo ed anche in collaborazione con altri Dottorati di Ricerca dell Università della Basilicata o di altri Atenei italiani o stranieri, il piano delle attività formative comuni e specifiche per ciascun curriculum per l anno successivo, curando che i docenti cui vengono affidate redigano un prospetto riportante la denominazione del corso o ciclo di seminari, gli obiettivi formativi, i contenuti delle lezioni o dei seminari, il numero di ore di lavoro in aula e di lavoro autonomo e la modalità di acquisizione dei crediti.

11 L inizio delle attività di lezioni o seminari è fissato entro il 1 gennaio per il 1 anno e il 1 ottobre per gli anni successivi al primo. Entro il 15 dicembre del primo anno (o comunque almeno 15 giorni prima dell inizio delle attività formative) o entro il 15 settembre per gli anni successivi, i dottorandi propongono al proprio Tutor un piano di studi comprendente l indicazione analitica delle attività formative che intendono svolgere nel rispetto dei vincoli riportati nel presente articolo e negli allegati da 2 a 4. Gli studenti possono proporre modifiche al loro piano di studi entro il 30 di giugno di ciascun anno. Il piano di studi è approvato dal Collegio entro il 31 dicembre per il primo anno ed entro il 30 settembre per ciascun anno successivo al primo. L accertamento delle conoscenze acquisite durante le attività formative avviene con modalità stabilite dai singoli docenti. Esami di profitto formali potranno essere sostituiti dall esibizione di certificazione ritenuta idonea dal Collegio. Potranno essere riconosciuti crediti formativi per attività svolte presso altre Istituzioni italiane o straniere previa valutazione formale, da parte del Collegio o di una Commissione nominata dallo stesso, di una relazione dettagliata dell attività svolta. Articolo 10 Tematiche di ricerca Il Dottorato è articolato nelle seguenti 6 tematiche di ricerca: 1) Genetica applicata e biologia degli ecosistemi; 2) Difesa biologica ed integrata delle produzioni vegetali; 3) Biotecnologie degli alimenti; 4) Sistemi colturali; 5) Difesa dell ambiente. Gli obiettivi formativi e l articolazione delle attività formative, specifiche di ciascuna tematica di ricerca, sono descritti rispettivamente negli allegati 2 (Genetica applicata e biologia degli ecosistemi), 3 (Difesa biologica ed integrata delle produzioni vegetali), 4 (Biotecnologie degli alimenti), 5 (Sistemi colturali) e 6 (Difesa dell ambiente). Annualmente il Collegio delibera, in fase di allestimento della proposta d istituzione o di rinnovo del corso, quali siano le tematiche di ricerca attivate per il nuovo ciclo, indicando i posti corrispondenti a ciascuna di esse. L attivazione e la disattivazione delle tematiche di ricerca sono deliberate dal Collegio, a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I Dottorandi devono operare la scelta della tematica di ricerca nella fase di ammissione al corso, indicando una prima e seconda priorità. Dopo la fase di ammissione, il Collegio provvede ad assegnare definitivamente ciascun dottorando a uno dei curricula. Al termine del 1 anno di corso, i dottorandi hanno la possibilità di chiedere, per gravi e giustificati motivi, di scegliere una nuova tematica di ricerca, impegnandosi a recuperare gli eventuali debiti formativi che ne potrebbero risultare mancanti e basilari. Articolo 11. Valutazione in itinere dei Dottorandi e disposizioni sugli obblighi di frequenza

12 Al termine del primo e del secondo anno, ogni allievo presenta al Collegio una relazione scritta sull'attività formativa, sulle ricerche svolte e sui risultati conseguiti, le modalità dell impegno didattico, la partecipazione a iniziative scientifiche e le pubblicazioni prodotte. I risultati sono illustrati dal dottorando al Collegio in seduta pubblica. L attività del Dottorando, e quindi l acquisizione dei crediti previsti, è valutata in itinere secondo le modalità previste dal regolamento allegato (allegato 5) per l ammissione al successivo anno di corso o per l esame finale. Sulla base dei risultati ottenuti e sentito il parere del/i tutore/i, il Collegio valuta l'assiduità e l'operosità dell'allievo e il grado di preparazione da lui raggiunto, tenendo conto del programma di attività previsto per quell'anno. In base a tale valutazione, il Collegio ammette l'allievo all'anno successivo ovvero ne propone l esclusione dal corso. Al termine dell'ultimo anno di corso, l'allievo presenta in forma scritta una sintesi dei risultati conseguiti nell'arco dei tre anni. Questi sono illustrati dal Dottorando al Collegio in seduta pubblica. Il Collegio, sentito il parere del/i tutore/i, relatore/i e controrelatore/i, formula un giudizio sull'attività svolta dall'allievo. Il giudizio è allegato alla tesi e trasmesso alla Commissione d'esame per il conseguimento del titolo. La frequenza dello studente è attestata da appositi registri forniti dall Amministrazione e controfirmati da almeno uno dei tutori e dal Coordinatore. I Dottorandi devono dimostrare un attività omnicomprensiva di almeno 1500 ore/anno, inclusive dei periodi trascorsi presso altre istituzioni, in Italia e/o all estero. Il Dottorato promuove e favorisce lo svolgimento da parte dei Dottorandi di periodi di ricerca presso qualificate istituzioni di ricerca straniere per una durata non inferiore a 6 mesi e non superiore a 18 mesi. La frequenza presso altre istituzioni deve essere approvata dal Collegio. Articolo 12. Esame finale e conseguimento del titolo Il superamento dell esame finale del Dottorato permette il conseguimento del titolo in Dottore di Ricerca in BIOECOSISTEMI E BIOTECNOLOGIE/BIOECOSYSTEMS AND BIOTECHNOLOGY. Le modalità di formazione delle Commissioni giudicatrici, gli adempimenti dei Dottorandi e le modalità di svolgimento dell esame finale sono regolati dagli artt. 23, 24 e 25 del Regolamento della SDR e dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell UNIBAS. Articolo 13. Misure di accompagnamento all inserimento nel mondo del lavoro e di monitoraggio degli esiti occupazionali dei Dottori di ricerca Il Dottorato, tramite i singoli tutori, promuove l inserimento nel mondo del lavoro dei Dottori di Ricerca mediante le misure di orientamento e di accompagnamento sotto riportate: a. favorendo le attività di tirocinio in contesti formativi adeguati di Dottorandi e Dottori di Ricerca; b. pubblicizzando sul proprio sito web i curricula e i contenuti delle tesi dei Dottori di Ricerca;

13 c. assistendo i Dottorandi e i Dottori di Ricerca nell individuazione del percorso di inserimento nel mondo del lavoro più adatto alle proprie potenzialità ed aspirazioni professionali. Inoltre, il responsabile dell autovalutazione provvede, con cadenza annuale, a raccogliere i dati sugli esiti occupazionali dei Dottori di Ricerca. Articolo 14. Modalità di autovalutazione delle attività formative e di ricerca del Dottorato Al fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi formativi e scientifici del Dottorato di Ricerca, il Collegio nomina un suo componente con funzione di autovalutatore. Il componente designato provvede all inizio di ogni anno accademico, sentito il Collegio, a formulare, in maniera quantitativa e verificabile, gli obiettivi formativi e scientifici del Dottorato con particolare riguardo a: a. quantità e qualità dell attività formativa e frequenza dei dottorandi anche in relazione agli obiettivi formativi del Dottorato; b. quantità e qualità della produzione scientifica dei Dottorandi; c. numero,durata e qualità dei periodi di frequenza all estero o presso altre strutture convenzionate; d. quantità e qualità dell attività tutoriale erogata dai componenti del Collegio; e. esiti occupazionali. Al termine di ogni anno accademico, l autovalutatore assiste il Coordinatore nella compilazione di una relazione riportante il grado di raggiungimento degli obiettivi e le eventuali misure correttive. La relazione è sottoposta al Collegio per l approvazione e per l assunzione delle deliberazioni necessarie ad implementare le misure correttive. Articolo 15 Diritti e doveri dei dottorandi I Dottorandi sono tenuti a svolgere con assiduità le attività di studio, collettive e individuali, e le attività di ricerca, secondo quanto indicato dal Collegio e dai tutori. A conclusione di ogni anno, devono presentare una relazione che illustri lo svolgimento dell attività di ricerca, con i risultati conseguiti, le modalità di adempimento dell impegno didattico, la partecipazione a iniziative scientifiche, le pubblicazioni prodotte, nonché, alla fine del corso, la tesi di dottorato. Tale relazione è valutata dal Collegio ai fini dell ammissione all anno successivo o agli esami finali. In caso di difficoltà nelle attività di ricerca, possono richiedere, al Collegio, giustificandone i motivi, l assegnazione di un nuovo Tutore. I Dottorandi possono redigere la propria tesi di dottorato anche in lingua straniera, previa autorizzazione del Collegio. Per comprovati gravi motivi, che non consentano la presentazione della tesi nei tempi previsti, il Dottorando può chiedere al Collegio, entro il 31 ottobre dell ultimo anno, di sostenere l esame finale in una sessione straordinaria o di essere ammesso a sostenere l esame finale nella data prevista per il ciclo successivo. I Dottorandi devono tenere aggiornata, e se richiesto inviare tempestivamente al Coordinatore, la documentazione predisposta per l attestazione delle proprie attività.

14 I Dottorandi, previa autorizzazione del Collegio, possono svolgere periodi di studio e ricerca in altre istituzioni italiane e straniere. Il periodo di permanenza all estero non può essere superiore alla metà dell'intera durata del dottorato. I Dottorandi possono svolgere attività lavorativa, nei limiti previsti dalla normativa vigente, previa autorizzazione del Collegio, che ne valuta la compatibilità con l assolvimento degli obblighi formativi. I Dottorandi possono presentare mozioni al Collegio e al Consiglio della SDR dell UNIBAS. I Dottorandi sono tenuti ad osservare il Regolamento didattico del Corso di Dottorato in BIOSISTEMI E BIOTECNOLOGIE. L UNIBAS garantisce la copertura assicurativa dei Dottorandi per responsabilità civile e per infortuni per tutta la durata del Dottorato esclusivamente per le attività connesse allo svolgimento dello stesso. Eventuali differimenti della data di inizio, o interruzioni, verranno consentiti ai Dottorandi che si trovino nelle condizioni previste dalla Legge n del e successive modifiche ed integrazioni, oppure che si trovino nella condizione di malattia grave e prolungata, sentito il Collegio. I casi di esclusione, sospensione, rinuncia e incompatibilità sono disciplinati dall art. 26 del Regolamento della SDR e dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell UNIBAS. L iscrizione ad un corso di Dottorato non è compatibile con la contemporanea iscrizione ad un altro corso universitario (laurea, laurea magistrale, master, scuola di specializzazione, Dottorato). Ai Dottorandi di ricerca può essere affidata dall'ateneo lucano, a seguito di motivata proposta del Collegio, una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa che non deve in ogni caso compromettere l'attività di formazione alla ricerca degli stessi. Tale attività, facoltativa e senza oneri per il bilancio dell'ateneo, verrà attribuita nei casi e con le modalità previste dal Regolamento per lo svolgimento di limitata attività didattica dei Dottorandi di ricerca e non dà luogo a diritti in ordine all'accesso ai ruoli dell'università. Articolo 16 Titolo di Doctor Europæus Il Collegio, su richiesta congiunta del Dottorando e del Tutore, può concedere l acquisizione del titolo aggiuntivo di Doctor Europæus. Le condizioni per l acquisizione del titolo, dettate dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dei Paesi dell Unione Europea, sono di seguito elencate: a. la tesi potrà essere discussa solo dopo aver acquisito il parere scritto di almeno due professori appartenenti ad Università di Paesi europei diversi da quello della sede del dottorato; b. almeno un membro della Commissione giudicatrice, nominata per gli esami finali, deve provenire da una Università di Paese europeo diverso da quello della sede del Dottorato; c. parte della tesi deve essere discussa in una lingua europea diversa da quella della sede del Dottorato; d. la tesi dev essere in parte preparata utilizzando dati ed esperienze acquisite durante un periodo di permanenza di almeno un trimestre in un Paese europeo diverso da quello della sede del Dottorato.

15 Articolo 17 Dotazione delle risorse Il Dottorato si avvale delle risorse all uopo stanziate dall Ateneo lucano, di quelle messe a disposizione dai Consigli dei Dipartimenti di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-forestali e di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell Ambiente e di quelle rivenienti dai finanziamenti per la ricerca scientifica, assegnati ai docenti facenti parte del Collegio e ai Tutori. La dotazione minima che i Tutori devono mettere a disposizione di ciascun dottorando non può essere inferiore a 7.500,00 euro per anno. Possono altresì concorrere alle spese di funzionamento del Dottorato contributi concessi da altri Atenei consorziati, dalla Comunità Europea e da soggetti pubblici e privati, purché ne sia opportunamente formalizzata l erogazione. In mancanza di convenzione, i contributi suddetti possono essere accettati se accompagnati da lettera d intenti e d impegno. Articolo 18 Approvazione e modifica del Regolamento Ai sensi delle vigenti disposizioni il presente Regolamento, deliberato dal Collegio con la maggioranza assoluta degli aventi diritto, è sottoposto all approvazione del Consiglio del Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro/Forestali dell Università degli Studi della Basilicata. Il Regolamento può essere modificato con le stesse modalità prima dell inizio di ogni ciclo di Dottorato. Articolo 19 Norme finali Per tutto quanto non previsto nel presente Regolamento, si rinvia al Regolamento ed allo Statuto della SDR e dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell UNIBAS, all art. 4 della legge , n. 210, al D.M , n. 244, al D.M , n. 509, modificato ed integrato dal D.M n. 270, e all art. 19 della legge , n. 240.

16 Allegato 1 Tematica di ricerca in Genetica applicata e biologia degli ecosistemi La tematica è finalizzata a formare ricercatori in grado di svolgere la propria attività in differenti settori della Botanica sistematica, della Botanica ambientale, farmaceutica ed applicata e della genetica vegetale ed animale. Le opportunità di collaborazione con gli altri ambiti scientifici coinvolti nella Scuola di Dottorato consentiranno di sviluppare anche tematiche connesse allo studio di aspetti biosistematici e biogeografici dei vegetali, alla valutazione della biodiversità vegetale, alla difesa delle produzioni vegetali agrarie e forestali, alle biotecnologie e tecnologie applicate alle specie animali alle produzioni agrarie e forestali, alla salvaguardia della natura e alla valutazione dello stato dell ambiente. Le potenziali linee di ricerca saranno pianificate nell ambito dei settori scientifico disciplinari di riferimento. Il curriculum consentirà di approfondire conoscenze sulla diversità floristica e vegetazionale ai diversi livelli dell'organizzazione biologica, utilizzando i diversi aspetti connessi alla botanica, alla geobotanica, alla genetica, all'ecologia vegetale, alla biologia vegetale applicata e all ecologia del paesaggio, sia in termini di modelli sia in termini applicativi, quali la valutazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali ed il miglioramento genetico vegetale. Relativamente alle linee di ricerca applicabili in ambito animale queste saranno indirizzate all approfondimento su base genomica e trascrizionale di patologie e/o meccanismi genetici che producono modificazione della fitness. Ulteriori competenze acquisibili riguarderanno la definizione e il biomonitoraggio della qualità dell ambiente, la conservazione della natura, la valutazione d'impatto ambientale e gli aspetti floristico-vegetazionali della progettazione ambientale.

17 Allegato 2 Tematica di ricerca in Difesa biologica ed integrata delle produzioni vegetali La tematica è finalizzata a formare ricercatori che siano in grado di svolgere la propria attività nei differenti settori della difesa biologica ed integrata delle produzioni vegetali e di interagire con altri ambiti scientifici, quali le biotecnologie applicate alla difesa delle piante, la salvaguardia della natura e la valutazione dello stato dell ambiente, la genetica applicata allo studio delle resistenze delle piante, ecc. Le linee di ricerca possibili sono tutte quelle tradizionalmente facenti parte delle discipline di riferimento ai SSD AGR/11 e AGR12. Si approfondiranno gli studi sia di base sia applicati di patologia vegetale ed entomologia agraria, con particolare riguardo per le strategie di prevenzione e controllo dei parassiti.

18 Allegato 3 Tematica di ricerca in Biotecnologia degli alimenti Ha l obiettivo fornire ai dottorandi gli strumenti metodologici per la pianificazione e l esecuzione di ricerche e per l analisi, la discussione e presentazione dei dati ottenuti, finalizzate all ampliamento delle conoscenze in settori specifici: definizione e valutazione di processi per la produzione di alimenti fermentati tradizionali; definizione e valutazione di processi per la produzione di ingredienti per l industria alimentare, chimica e farmaceutica mediante l uso di microrganismi; definizione e valutazione di processi innovativi per la produzione di alimenti nutraceutici e funzionali; definizione e valutazione dell idoneità di materie prime e fattori di produzione abiotici nelle trasformazioni alimentari; ottimizzazione e controllo dei processi tecnologici e biotecnologici di produzione, conservazione e condizionamento nelle industrie agroalimentari; Valutazione dei prodotti agro-alimentari; Caratterizzazione molecolare delle proteine alimentari. 1) Definizione e valutazione di processi per la produzione di alimenti fermentati tradizionali: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche per l¹analisi delle comunità microbiche associate alle materie prime alimentari e per la valutazione dell¹idoneità tecnologica di microrganismi, associazioni microbiche o prodotti del metabolismi microbico nella produzione di alimenti fermentati. 2) Definizione e valutazione di processi per la produzione di ingredienti per l¹industria alimentare, chimica e farmaceutica mediante l uso di microrganismi: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche per l¹ottimizzazione di processi fermentativi per la produzione di ingredienti per l¹industria alimentare, chimica e farmaceutica, studiando e manipolando la genetica e la fisiologia dei microrganismi e ottimizzando i processi e le attrezzature necessarie. 3) Definizione e valutazione di processi innovativi per la produzione di alimenti nutraceutici e funzionali: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche sull¹impatto di microrganismi probiotici e di sostanze ad alto valore aggiunto sulla salute umana e animale, sull uso di microrganismi negli alimenti per ridurre o eliminare allergeni, sostanze tossiche, sostanze che causano intolleranze alimentari, sull¹estrazioone e purificazione di sostanze utili alla produzione di alimenti funzionali da biomasse e scarti del sistema agricolo. 4) Definizione e valutazione dell¹idoneità di materie prime e fattori di produzione abiotici nelle trasformazioni alimentari: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche per l¹acquisizione di informazioni relative alla composizione o alla funzionalità di una materia prima e per la valutazione dell¹idoneità tecnologica di un impianto, di un coadiuvante, di un additivo o di un marker di qualità. 5) Ottimizzazione e controllo dei processi tecnologici e biotecnologici di produzione, conservazione e condizionamento nelle industrie agro-alimentari: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche per valutare gli effetti di più parametri su un¹entità legata all¹efficacia di un operazione o di un processo. Saper definire modelli di predizione di entità legate all efficacia di un¹operazione o di un processo o al successo di un prodotto. Saper definire disegni sperimentali per la valutazione dell idoneità di un metodo di analisi di un¹entità legata all¹efficacia di un operazione o di un processo o all¹identificazione di un prodotto o di una materia prima. 6) Valutazione dei prodotti agro-alimentari: saper definire, condurre, analizzare e presentare ricerche per valutare le relazioni tra le proprietà della materia prima, i processi

19 tecnologici e biotecnologici di produzione e le caratteristiche di sicurezza, sensoriali, salutistiche/nutrizionali e d uso di un prodotto alimentare. 7) Caratterizzazione molecolare delle proteine alimentari. Saper definire delle strategie sperimentali per lo studio delle proprietà strutturali e funzionali di proteine, peptidi e di sostanze biologicamente attive negli alimenti. Saper definire delle strategie sperimentali per la determinazione del proteoma strutturale e funzionale degli alimenti nelle materie prime e nei prodotti trasformati.

20 Allegato 5. Tematica di ricerca Sistemi colturali Il percorso didattico ha l obiettivo di formare ricercatori in grado di comprendere le relazioni tra piante coltivate ed ambiente, di utilizzare moderne tecnologie per massimizzare la qualità dei prodotti e l efficienza d'uso delle risorse ambientali, di modellizzare la crescita e lo sviluppo della pianta nonché di contrastare lo stress fisiologico imposto da condizioni ambientali limitanti. In particolare sono forniti strumenti di studio, analisi e ricerca finalizzati a: - valutare le esigenze idriche e minerali di sistemi colturali erbacei ed arborei in pieno campo ed in condizioni di ambiente controllato ; - determinare il bilancio del carbonio ed i relativi flussi di materia ed energia in sistemi colturali complessi; - valutare il contributo dei residui colturali al mantenimento ed all incremento della sostanza organica del suolo; - definire i meccanismi ed i limiti fisiologici della produttività e la ripartizione degli assimilati all interno della pianta; - applicare tecniche agronomiche di produzione e coltivazione eco-compatibili. Il Dottore di ricerca in uscita sarà capace di progettare moderni sistemi colturali intensivi ed estensivi, utilizzando anche telerilevamento, GIS, geostatistica e modelli previsionali per metodi di agricoltura di precisione e per tecniche agronomiche finalizzate alla conservazione delle risorse (suolo, acqua) ed al risparmio energetico. Potrà indirizzare la propria attività verso l ottimizzazione delle produzioni arboree e da frutto, erbacee in genere, orticole e floricole. Sarà in grado, inoltre, di affrontare le problematiche specifiche legate alle produzioni eccedentarie o di nuove specie da introdurre nei sistemi agricoli, con particolare riferimento alla coltivazione di specie da fibra e da biomassa per la produzione di energia, anche biodiesel e bioetanolo.

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004)

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004) REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004) 1 INDICE Articolo 1 Finalità Articolo 2 Ambito di applicazione Articolo 3 Istituzione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL INNOVAZIONE Articolo 1. Ambito di applicazione e finalità Il presente regolamento disciplina la struttura organizzativa,

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

Regolamento dei Corsi di Master Universitario di I e di II livello. Articolo 1. Finalità

Regolamento dei Corsi di Master Universitario di I e di II livello. Articolo 1. Finalità Articolo 1. Finalità 1. Il presente regolamento disciplina l istituzione, l attivazione e il funzionamento dei corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente successivi

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO Articolo 1 Definizione 1. In attuazione di quanto previsto dalla normativa

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

Art. 4: è necessario specificare la percentuale di tempo da dedicare allo studio individuale.

Art. 4: è necessario specificare la percentuale di tempo da dedicare allo studio individuale. Allegato 2 Art. 4. Crediti formativi universitari Testo approvato Rilievi CUN Testo adeguato ai rilievi 1. Il credito formativo universitario (cfu) - di seguito denominato credito - è l unità di misura

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTÀ DI ECONOMIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERATENEO IN SCIENZE DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA TITOLO PRIMO DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO E DELL ESAME FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI STUDIO Art. 1 Ambito di applicazione Il presente

Dettagli

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University TITOLO I AMBITO DI APPLICAZIONE E FUNZIONI Art. 1 Ambito di applicazione 1.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

Dottorato di ricerca e Scuole di Dottorato in Italia Legge 3-7-1998 n 210 Decreto 30 aprile 1999, n 224 Regolamento in materia di dottorato di ricerca

Dottorato di ricerca e Scuole di Dottorato in Italia Legge 3-7-1998 n 210 Decreto 30 aprile 1999, n 224 Regolamento in materia di dottorato di ricerca Dottorato di ricerca e Scuole di Dottorato in Italia Legge 3-7-1998 n 210 Decreto 30 aprile 1999, n 224 Regolamento in materia di dottorato di ricerca La formazione del dottore di ricerca, comprensiva

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA Art. 1 - Finalità, durata, e modalità di assegnazione 1. La

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI Via Collegio Gallarini, 1 28100 NOVARA (tel. 0321-31252 / 392629) Fax 0321 640556 E-Mail: segreteriaamministrativa@conservatorionovara.it

Dettagli

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO 2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITAS MERCATORUM. Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento

REGOLAMENTO MASTER UNIVERSITARI UNIVERSITAS MERCATORUM. Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento Art. 1 Principi generali e scopo del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l istituzione, l attivazione e l organizzazione dei Master nell Università Telematica Universitas Mercatorum. L Ateneo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE, DEGLI ALIMENTI E DELL AMBIENTE NORME PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA DI LAUREA DI I LIVELLO A) ESAME DI LAUREA Art. 1 Ammissione Lo studente

Dettagli

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Sentito per le vie brevi MIUR e CUN, per questa tipologia di classi sembrerebbe non applicarsi

Sentito per le vie brevi MIUR e CUN, per questa tipologia di classi sembrerebbe non applicarsi Documento contenente le linee guida per l attivazione dei Corsi di studio delle professioni sanitarie (DM 8 gennaio 2009 e DI 19 febbraio 2009) a partire dall offerta formativa dell a.a. 2011-2012 In attesa

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARI (emanato con Decreto Rettorale N. 645 del 12/03/2003) ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Titoli per l accesso...

Dettagli

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,

Dettagli

Università di Pisa DOTTORATO IN LETTERATURE STRANIERE MODERNE (INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO, TEDESCO) REGOLAMENTO

Università di Pisa DOTTORATO IN LETTERATURE STRANIERE MODERNE (INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO, TEDESCO) REGOLAMENTO Università di Pisa DOTTORATO IN LETTERATURE STRANIERE MODERNE (INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO, TEDESCO) REGOLAMENTO Art. 1 Istituzione del Corso di Dottorato di Ricerca Il corso di Dottorato di Ricerca in

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 Art. 1. FINALITA Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell Università di Trieste è istituito il Master Universitario

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO Emanato con D.R. n. 12096 del 5.6.2012 Pubblicato all Albo Ufficiale dell Ateneo l 8 giugno 2012 In

Dettagli

Testo coordinato del REGOLAMENTO PER L'ATTRIBUZIONE DI BORSE DI RICERCA (emanato con D.R. n. 1107 del 27.06.2014 deliberazioni di approvazione del

Testo coordinato del REGOLAMENTO PER L'ATTRIBUZIONE DI BORSE DI RICERCA (emanato con D.R. n. 1107 del 27.06.2014 deliberazioni di approvazione del Testo coordinato del REGOLAMENTO PER L'ATTRIBUZIONE DI BORSE DI RICERCA (emanato con D.R. n. 1107 del 27.06.2014 deliberazioni di approvazione del Senato Accademico n. 513/17630 del 26.05.2014, n. 514/17652

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICHE. Art. 1. (Ambito di applicazione)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICHE. Art. 1. (Ambito di applicazione) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICHE Art. 1 (Ambito di applicazione) Il presente Regolamento disciplina le finalità, l organizzazione

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO Politecnico di Bari Decreto di emanazione D.R. n. 307 del 24/05/2002 D.R. n. 307 IL RETTORE VISTO VISTO lo Statuto di questo Politecnico; il Regolamento

Dettagli

CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO DI I e II livello REGOLAMENTO ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Regolamento didattico generale della Libera

CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO DI I e II livello REGOLAMENTO ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Regolamento didattico generale della Libera CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO DI I e II livello REGOLAMENTO ai sensi dell articolo 7, comma 4, del Regolamento didattico generale della Libera Università di Bolzano Approvato con delibera n. 56/2010 del

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU)

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Regolamento di Ateneo per il riconoscimenti di crediti formativi universitari (CFU) Art. 1 Ambiti d applicazione In attuazione della legislazione vigente (L. 64/2001; L.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA REGOLAMENTO CENTRO DI SICUREZZA STRADALE (DISS) (Centro Universitario ai sensi dell art.6 del Regolamento per l Istituzione ed il funzionamento dei Centri Universitari,

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA (SAMeV) Regolamento Art. 1 1. La Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria (SAMeV) è istituita ai sensi dello Statuto dell'università di Torino, artt. 24 e sgg.

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI BORSE DI STUDIO PER ADDESTRAMENTO E PERFEZIONAMENTO ALLA RICERCA (emanato con D.R. 196/2013 dell 11/3/2013)

REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI BORSE DI STUDIO PER ADDESTRAMENTO E PERFEZIONAMENTO ALLA RICERCA (emanato con D.R. 196/2013 dell 11/3/2013) REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI BORSE DI STUDIO PER ADDESTRAMENTO E PERFEZIONAMENTO ALLA RICERCA (emanato con D.R. 196/2013 dell 11/3/2013) Articolo 1 (Oggetto, ambito di applicazione, soggetti interessati)

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA É UP O L I S LOMBAR D I A I STI T UT O SUP E R I O R E P E R L A RIC E R C A, L A STAT I S T I C A E L A F O R M AZ I O N E REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA Indice

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

Università degli Studi Milano Bicocca

Università degli Studi Milano Bicocca Università degli Studi Milano Bicocca Bandi per i laboratori per il corso di abilitazione per l'insegnamento di sostegno scadenza: 3 settembre 2013 BANDO 9072 PER LA COPERTURA A TITOLO RETRIBUITO DI INCARICHI

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,

Dettagli

(Emanato con D.R. n. 1032/15 del 02.11.2015) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto

(Emanato con D.R. n. 1032/15 del 02.11.2015) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina le finalità, l organizzazione e il funzionamento del Corso di studio in Giurisprudenza

Dettagli

D.R. N. 1002/14 IL RETTORE

D.R. N. 1002/14 IL RETTORE D.R. N. 1002/14 IL RETTORE Vista la Legge 9 maggio 1989, n. 168, istitutiva del Ministero dell'università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica; Vista la Legge n. 240 del 30 dicembre 2010; Visto lo

Dettagli

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) MODALITA PER IL RICONOSCIMENTO CREDITI Dopo le fasi dell immatricolazione riportate nel Bando (http://www.univaq.it/section.php?id=1670&idcorso=574)

Dettagli

CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI

CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI CRITERI SCRUTINI E VALUTAZIONI FINALI 1 Criteri specifici per lo scrutinio finale Sulla base delle deliberazioni degli anni precedenti, in base alla normativa vigente, tenuto conto che il voto di condotta

Dettagli

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto IL COMITATO TECNICO ORGANIZZATIVO Visto il D.P.R. 11.7.1980, n. 382; Vista la legge 9.5.1989 n. 168, concernente l istituzione del Ministero

Dettagli

Facoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Scadenze amministrative per l anno accademico 2012-2013 Per l anno accademico 2012-2013 le scadenze amministrative di seguito riportate che devono essere osservate necessariamente per tutti i corsi di

Dettagli

\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 REGOLAMENTO MASTER

\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 REGOLAMENTO MASTER \ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 Art.1 Master universitari REGOLAMENTO MASTER 1. In attuazione dell articolo 1,

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) Art. 1 (Costituzione) Il Centro Studi Interdipartimentale sulla Criminalità Informatica (CSICI) è costituito con Deliberazione

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO LINEE GUIDA IN MATERIA DI DOTTORATO DI RICERCA SCUOLE DI DOTTORATO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO LINEE GUIDA IN MATERIA DI DOTTORATO DI RICERCA SCUOLE DI DOTTORATO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO LINEE GUIDA IN MATERIA DI DOTTORATO DI RICERCA SCUOLE DI DOTTORATO 1. AMBITO E FINALITA L Università degli Studi di Bari Aldo Moro promuove l'istituzione di Scuole

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master

che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master - 1 che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master Universitario di I e II livello; - che la Giunta

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria A cura della Prof.ssa Paola Giacone Giacobbe a.s. 2010-2011 Il Sistema

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA (con la modifiche proposta al Senato Accademico nella seduta del 25 novembre 2014 e deliberate dal Comitato Esecutivo nella seduta del 10 dicembre 2014) Regolamento del Centro

Dettagli

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI REGOLAMENTO IN MATERIA DI: CHIAMATE DI PROFESSORI DI PRIMA E DI SECONDA FASCIA; DI CHIAMATA DIRETTA DI STUDIOSI STABILMENTE IMPEGNATI ALL ESTERO O DI CHIARA FAMA; DI TRASFERIMENTO DEI RICERCATORI A TEMPO

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

Università Europea degli Studi di Roma Ufficio Relazioni Internazionali

Università Europea degli Studi di Roma Ufficio Relazioni Internazionali Università Europea degli Studi di Roma Ufficio Relazioni Internazionali BANDO PER PROGRAMMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI A. A. 2012-2013 CON PAESI EUROPEI ED EXTRA-EUROPEI Nel quadro della cooperazione universitaria

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA REGOLAMENTO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE DI TIROCINIO PER GLI STUDENTI DEI CORSI DI STUDIO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE, DEGLI ALIMENTI E DELL AMBIENTE Art. 1 - Definizione

Dettagli

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME I DIVISIONE 4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. OMISSIS ESPRIME parere favorevole alla istituzione del Centro Interdipartimentale

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INTERNAZIONALI INTERNATIONAL STUDIES (Classe LM 52 Relazioni

Dettagli

Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica

Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica Articolo 1 - Denominazione del Corso e Classe di appartenenza È istituito presso l Università degli Studi della Basilicata il Corso di Laurea in Chimica,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO Art. 1 - Istituzione della Consulta Ai sensi dell art. 80 dello Statuto Comunale e deliberazione del C.C. n 55 del 13/11/2008

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER L A.A. 2011/12 (approvate in S.A. il 07.06.2011)

LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER L A.A. 2011/12 (approvate in S.A. il 07.06.2011) LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER L A.A. 2011/12 (approvate in S.A. il 07.06.2011) 1. Definizione delle tipologie di attività didattica Ai fini delle presenti linee guida, vengono così definite

Dettagli

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

ART. 1 Oggetto del Regolamento

ART. 1 Oggetto del Regolamento REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN DIDATTICA DELL ITALIANO COME LINGUA STRANIERA ART. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina, ai sensi dell articolo 1 comma 3 del Regolamento

Dettagli

SEZIONE III - Corsi di Aggiornamento, Perfezionamento e di Formazione professionale. SEZIONE I Disposizioni generali. Art.

SEZIONE III - Corsi di Aggiornamento, Perfezionamento e di Formazione professionale. SEZIONE I Disposizioni generali. Art. Regolamento per l istituzione e la gestione dei Master universitari di I e di II livello, dei Corsi di aggiornamento, perfezionamento e di formazione professionale SEZIONE I- Disposizioni generali SEZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

AO ORDINE MAURIZIANO DI TORINO. Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte. Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino

AO ORDINE MAURIZIANO DI TORINO. Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte. Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino CONFERIMENTO DELLA POSIZIONE DI COORDINATORE SANITARIO E DI ASSISTENTE SOCIALE CRITERI GENERALI (art. 10 c.8

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATUTO DEL CENTRO UNIVERSITARIO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULL ATTIVITÀ MOTORIA (C.U.R.I.A.MO.

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATUTO DEL CENTRO UNIVERSITARIO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULL ATTIVITÀ MOTORIA (C.U.R.I.A.MO. UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATUTO DEL CENTRO UNIVERSITARIO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULL ATTIVITÀ MOTORIA (C.U.R.I.A.MO.) Art. 1 E costituito il Centro Universitario di Ricerca Interdipartimentale

Dettagli

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON RISERVA

Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON RISERVA REGOLE DI ISCRIZIONE E MODULISTICA PER I LAUREANDI CHE ASPIRANO AD ISCRIVERSI AI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE AD ACCESSO NON PROGRAMMATO DELL ATENEO DI PALERMO Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN Scienze per la formazione

Dettagli

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

Paolo Baffi Centre on International Markets, Money and Regulation Centro Permanente di Ricerca Permanent Research Centre Acronimo BAFFI CENTRE Denominazione "Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation Oggetto di attività Economia e diritto dei

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI DI STUDIO ACCADEMICI DI I e II LIVELLO AI SENSI DEL REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DEI CORSI DI STUDIO ACCADEMICI DI I e II LIVELLO AI SENSI DEL REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DEI CORSI DI STUDIO ACCADEMICI DI I e II LIVELLO AI SENSI DEL REGOLAMENTO DIDATTICO Indice Art. 1. (Generalità) Art. 2. (Titoli di accesso) Art. 3. (Competenze di accesso e loro verifica) Art.

Dettagli

FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO

FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO Art. 1 CONSIGLIO DI FACOLTÀ 1. Il Consiglio di Facoltà ha il compito di programmare, coordinare e gestire tutte le attività didattiche che fanno capo alla Facoltà.

Dettagli

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica La gestione del fondo di Ateneo per la ricerca scientifica dei ricercatori e docenti strutturati si articola in quattro parti: la prima riguarda

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DEL LAVORO 1. Il presente Regolamento specifica gli aspetti organizzativi del corso di laurea specialistica in Scienze del lavoro (classe delle

Dettagli

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto 1 REGOLAMENTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO E DI MOBILITA INTERNA PER LA COPERTURA DEI POSTI VACANTI DI PROFESSORE ORDINARIO, DI PROFESSORE ASSOCIATO E DI RICERCATORE, AI SENSI

Dettagli

Al dr. Daniele Livon Direttore Generale per l Università, lo Studente ed il Diritto allo studio

Al dr. Daniele Livon Direttore Generale per l Università, lo Studente ed il Diritto allo studio Parere n. 14 del 18/10/2011 Al dr. Daniele Livon Direttore Generale per l Università, lo Studente ed il Diritto allo studio e, p.c. Al Dirigente dell Ufficio V Direzione Generale per l Università, lo Studente

Dettagli

Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche

Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche Regolamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche Articolo 1 - Denominazione del Corso e Classe di appartenenza È istituito presso l Università degli Studi della Basilicata il Corso

Dettagli

Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale

Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale (Approvato CdF 13-6-2012) 1. Elaborazione della tesi e presentazione del titolo 1.1 La prova

Dettagli

Regolamento dell Istituto di Psicologia

Regolamento dell Istituto di Psicologia Regolamento dell Istituto di Psicologia Approvato dal Consiglio Direttivo il 24 Novembre 2011 e rivisto il 5 Marzo 2013 TITOLO I GOVERNO DELL ISTITUTO Art. 1 Preside L Istituto è retto da un Preside, nominato

Dettagli

STATUTO DELL ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI SUPERIORI IUSS FERRARA 1391. Art. 1. Costituzione

STATUTO DELL ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI SUPERIORI IUSS FERRARA 1391. Art. 1. Costituzione SENATO ACCADEMICO 20/04/206 CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE 27/04/2016 DECRETO RETTORALE Rep. n. 873/2016 Prot. n. 45381 del 01/06/2016 UFFICIO COMPETENTE Ufficio Dottorato di Ricerca Pubblicato all Albo informatico

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli