RELAZIONE SOCIALE PER L ANNO 2014 DEL CENTRO DI ASCOLTO ISA MEARDI
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- Cornelia Pozzi
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1 RELAZIONE SOCIALE PER L ANNO 2014 DEL CENTRO DI ASCOLTO ISA MEARDI La relazione è stata redatta con la partecipazione di tutti i volontari con lo scopo di condividere dati e riflessioni con Parrocchie, Istituzioni, Enti ed Associazioni. Essa è frutto del lavoro e delle attività svolte sul territorio Ci si augura che essa possa essere nuovo punto di partenza per la ricerca comune e condivisa che contribuisca a un sempre più proficuo lavoro comunitario e di rete, contribuendo a costruire una comunità più umana e giusta. Centro di Ascolto ISA MEARDI Via Milano,2B Cuveglio (VA) Tel Fax cdacuveglio@caritascomo.it 1
2 CENTRO DI ASCOLTO ISA MEARDI RELAZIONE SOCIALE - ANNO 2014 Cuveglio, aprile CHI SIAMO Il Centro di Ascolto ISA MEARDI di Cuveglio è aperto alle persone il martedì pomeriggio dalle 15 alle 18, e il giovedì mattina dalla 9 alle 12. Vi operano 18 volontari che si dedicano chi ai colloqui, chi alla segreteria, sotto la guida di una coordinatrice, Lella Guelfi, e di un sacerdote responsabile, don Gianluigi Bollini. Quest anno si è inserito nel gruppo un nuovo volontario. Ogni quindici giorni, il venerdì pomeriggio, il gruppo si riunisce in équipe per confrontarsi sulle situazioni incontrate, valutare possibili interventi e riflettere insieme. A tutti i volontari è richiesta la disponibilità a partecipare ogni anno a percorsi di formazione programmati. La RELAZIONE SOCIALE, qui presentata, è frutto di un percorso di lavoro e riflessione partecipato e condiviso. Essa vuole essere sia l occasione di presentazione dell attività del CdA alle Parrocchie e alla società civile, sia un momento di verifica e programmazione interne al Centro. 2. OBIETTIVI COMUNI Il Centro di Ascolto ISA MEARDI si propone come luogo di accoglienza e relazione a chiunque senta il bisogno di esprimere e condividere una sofferenza materiale o spirituale. Esso è prima di tutto un luogo di relazioni, abitato da volontari che, animati dalla loro fede cristiana o da solidi principi morali, sentano il desiderio di farsi gratuitamente prossimo a chi nella comunità è più debole. Il CdA, quindi, oltre ad essere una presenza sul territorio intende proporre un modo nuovo di fare comunità. Lo scopo primario del centro è di stabilire relazioni con le persone che ad esso si rivolgono. Si parte molto spesso dal bisogno dichiarato e si elabora insieme una serie di strategie mirate ad accompagnare la persona verso una situazione migliore e soprattutto verso una maggiore capacità di autonomia. Fondamentale è il coinvolgimento dei servizi offerti dalla comunità cristiana e civile. Ciò permette di formulare progetti, prestare piccoli interventi di aiuto, a volte anche immediati. Tutto al fine di rimettere in moto energie, fiducia, capacità progettuali del singolo o del nucleo familiare. 2
3 3. LA RETE Questa attività, già iniziata negli anni precedenti, è continuata anche nel La collaborazione quotidiana con le istituzioni ed i servizi sociali del territorio circostante e oltre è ottima modalità di lavoro ormai consolidata, che permette risultati proficui. Attraverso la logica di rete è possibile un effettivo coordinamento e una migliore progettazione degli interventi oltre che una sempre più approfondita conoscenza delle possibilità offerte dal territorio siano esse vantaggi o carenze. Fondamentale è il raccordo con i referenti delle Caritas presenti nei vari comuni. Si è insistito nel promuovere reti e relazioni a tutto campo con gli amministratori ed i loro servizi, le parrocchie, il coordinamento diocesano dei CdA, la comunità musulmana, le scuole, le associazioni, le cooperative, la Commissione Carità della Comunità Pastorale di San Lorenzo. Da due anni il CdA partecipa al TAVOLO EDUCATIVA DI STRADA, attività assai importante poiché permette di monitorare la situazione della fascia giovanile. Inoltre, da quest'anno, siamo in rete e collaboriamo direttamente con la Casa di Prima accoglienza con sede a Bedero Valcuvia, inaugurata nel ASCOLTO E INIZIATIVE: incontrare le persone ed il bisogno Nel 2014, presso il CdA ISA MEARDI di Cuveglio si sono svolti un totale di 427 colloqui, numero decisamente superiore a quello dell anno precedente pari a 384. Ciò indica che il Centro continua ad essere punto di riferimento sul territorio registrando un grado di disagio accresciuto. Coloro che si sono rivolti al Centro per la prima volta sono stati 41 contro i 35 del Osservando i tabulati allegati si può notare come il numero degli uomini sia lievemente cresciuto, in percentuale, rispetto a quello delle donne. I dati relativi alla età, inoltre, permettono di rilevare come tutte le fasce di età, con l eccezione, forse, di quella giovanile, hanno risentito della presente congiuntura difficile: dai e anni, per mancanza di lavoro e conseguenti problemi relativi a cibo, abitazione e pagamento di bollette, agli over 65 per invecchiamento, mancanza di assistenza, improvviso ridimensionamento di assegni di sostegno e disagi. Le persone che si sono rivolte al CdA provengono soprattutto dall area della Valcuvia e in maggioranza da Cuveglio e Cuvio. La loro nazionalità è italiana per il 42,66% con un lieve incremento rispetto all anno 3
4 precedente. Della rimanente quota percentuale - 57,34% - la presenza di marocchini continua ad essere predominante, anche se in lieve calo. Registrano lievi aumenti le presenze da altri paesi africani: Senegal, Tunisia, Costa d Avorio con la comparsa di utenti dal Ghana, Nigeria, Sierra Leone ed Egitto. Per quanto riguarda persone provenienti dal Sud e Centro America le percentuali si sono mantenute costanti o in lieve calo con la piccola comparsa di nuovi paesi quali il Brasile e El Salvador. Dei paesi comunitari si segnala una lieve flessione in percentuale di utenti Rumeni mentre compaiono nuove presenze da Albania, Inghilterra e Spagna. Non vi sono più richieste di cittadini del Kosovo, Germania, Bulgaria limitatamente ad un primo colloquio. I bisogni rilevati denunciano una sempre presente situazione di povertà. Anche se si registra un lievissimo miglioramento nel lavoro i problemi riguardanti l abitazione, le difficoltà familiari e lo stato di povertà permangono. Infatti la generale mancanza di lavoro, già registrata nell anno precedente, ha progressivamente incrementato i debiti di affitto, di mutuo e l impossibilità a pagare le bollette di luce e gas. In questo contesto il compito del volontario è quello di agire con pazienza al fine di costruire un rapporto di fiducia che miri al recupero della persona o del nucleo familiare cercando di rilevare e sostenere psicologicamente, spiritualmente e materialmente le potenzialità di chi si trovi in situazione di disagio e sia in cerca di aiuto. Nella scelta degli interventi si discute, ci si confronta con i servizi sociali e si lavora insieme e questo metodo viene esplicitato alle persone con chiarezza. La valutazione della situazione viene fatta dopo vari colloqui, e dopo aver avuto il tempo di visionare i necessari documenti. L equipe ed il confronto con i servizi disponibili sul territorio sono passaggi importanti prima di giungere a qualsiasi proposta di intervento e aiuto. 5. INTITOLAZIONE DEL CDA A ISA MEARDI Un momento molto significativo per la vita del Cda è stato il 24/9/2014, giornata in cui ha avuto luogo la celebrazione per l'intitolazione del nostro Cda a ISA MEARDI. Isa è stata colei che ha aperto il nostro Centro e ne è stata la prima coordinatrice. Donna di grande fede, coraggio e carità, esempio e riferimento forte per tutti noi volontari e per le comunità del nostro territorio. 4
5 6. PACCHI VIVERI, ABBONAMENTI SCOLASTICI E ALTRE EROGAZIONI Continua l erogazione dei pacchi viveri, attuata mensilmente dai gruppi Caritas presso le singole parrocchie, ma su mandato del CdA, il quale si preoccupa di vagliare lo stato di effettiva necessità e di rivalutarlo, incontrando ogni tre mesi le famiglie che ricevono il pacco. Anche quest anno si è scelto di sostenere economicamente diversi studenti provenienti da famiglie in grave difficoltà economica a pagare i mezzi di trasporto per le scuole superiori: con scadenza mensile, dopo un colloquio con un genitore viene pagato l'abbonamento ai mezzi pubblici, e si ha cura di accertarsi dei buoni risultati scolastici, necessari per continuare ad erogare il contributo economico. In alcuni casi il Cda ha contribuito a pagare i buoni mensa per garantire la frequenza alla scuola materna e una volontaria insegnante si è resa disponibile per ripetizioni a studenti in difficoltà. Sono state pagate le utenze di gas e luce in situazioni di grave necessità per evitare il distacco del servizio. Per mantenere un rapporto produttivo e indurre un senso di responsabilità e collaborazione nell assistito, a fronte di alcune di queste erogazioni, si è cercato di coinvolgere queste persone in lavoretti di pulizia o piccole manutenzioni in contesti parrocchiali, allo scopo di evitare un intervento puramente assistenziale. 7. CORSO DI ITALIANO Per il secondo anno consecutivo è continuato il Corso di Italiano per donne straniere, di cui alcune accompagnate dai loro bambini da zero a tre anni. Il Progetto è gestito dalla Cooperativa Intrecci, all interno dei finanziamenti regionali ed europei per Vivere in Italia. Le donne iscritte sono quasi una trentina guidate da una insegnante ed una educatrice professionali stipendiate dalla Cooperativa stessa. Ad esse si aggiungono tre volontarie insegnanti di cui una, volontaria del Centro di Ascolto, è presente in entrambi i giorni. Il corso si svolge due volte la settimana, presso le aule dell Oratorio di Cuveglio, per complessive quattro ore. La partecipazione è stata buona e costante. Sono previste anche ore di Educazione Civica con la partecipazione, se necessario, di una mediatrice culturale. Quest anno è stato realizzato anche un terzo corso di livello avanzato, il mercoledì mattina, per altre due ore presso uno spazio del Comune di Cuvio. Tre volontari, tra i quali il marito di 5
6 una donna frequentante il corso, portano gratuitamente le partecipanti da Rancio e da Cassano Valcuvia. E stata chiesta alle partecipanti al corso la disponibilità a collaborare con le volontarie dell Oratorio per la pulizia delle aule. Ciò avviene una volta la settimana e quest anno la partecipazione delle donne straniere è un poco più costante dello scorso anno. 8. ORTI COMUNI Da un anno sono stati assegnati orti comuni ai vari "ortisti" dei Comuni di Brenta, Cassano Valcuvia e Cuveglio. Il Cda ha ideato e promosso con i tre comuni il progetto Orti Comuni, è stato di stimolo alla realizzazione operativa ed ha sostenuto il gruppo di genitori che ha cura dell'orto scolastico di Cuveglio, con lo scopo di creare un contesto di partecipazione e coesione sociale. L'intento del Cda è di sostenere in modo indiretto il progetto, al fine di lasciare totale autonomia ai Comuni nella gestione, come previsto dal progetto stesso. 9. BURRACO Continua anche quest'anno un'attività collaterale all'abituale lavoro del Cda organizzata da alcune volontarie. Si tratta del gioco del Burraco che ha luogo ogni mese presso la Baita Santa Maria, gentilmente messa a disposizione dalla Pro Loco di Cuveglio. Il titolo Burraco Centro d Ascolto è già indicativo delle finalità di queste riunioni. Al gioco si dedica una serata alla quale partecipano giocatori, o apprendisti giocatori, non appartenenti al CdA ma che intendono trascorrere il tempo piacevolmente e per una giusta causa. La serata comprende un torneo con premi ed una cena, preparata da alcune volontarie: le nostre cuoche eccellenti! E un mezzo divertente e ben accetto utile a raccogliere fondi per il Centro di Ascolto, creare amicizie e un modo eccellente di fare gruppo. 10.PERCORSI DI FORMAZIONE Ogni anno, I volontari del CdA partecipano a percorsi di formazione pensati in base alle esigenze che si manifestano nel corso delle attività. Il gruppo ha partecipato numeroso ad una giornata formativa il 4 ottobre a Mandello Lario, organizzata dalla Caritas Diocesana. Il 19/03/2015, presso il Convento dei Frati Passionisti di Caravate, si è tenuto un incontro comunitario di riflessione sulle attività svolte nel 6
7 2014, per tutto il gruppo del Cda, in preparazione della Relazione Sociale. Vi hanno partecipato tutte le volontarie. La discussione è stata preceduta da un momento di raccoglimento spirituale sotto la guida di Frate Gianluca. E stata una giornata importante. Le volontarie si sono ritrovate a pregare, riflettere e discutere sulle esperienze fatte nell anno precedente e, cosa graditissima, a pranzare insieme. Una sola giornata ma un grande progresso verso un senso di appartenenza comunitaria accresciuta e rinforzata. Ci si è confrontate sull esperienza di formazione fatta nel corso dell'anno con le due psicologhe Rosanna e Veronica. Queste sono state, e sono tuttora, presenti ai colloqui e alle équipe tenutisi in sede. Come programmato nel 2014, lo scopo della presenza delle psicologhe era sia " prendersi cura del gruppo", sia accrescere le competenze tecniche utili per migliorare la conduzione dei colloqui e la redazione dei verbali. Le volontarie hanno espresso pareri favorevoli ma hanno anche sottolineato le difficoltà individuali emerse. La presenza delle psicologhe ha contribuito a migliorare la redazione dei verbali, cosa che permette una visione più precisa ed aggiornata delle situazioni da affrontare. Migliorata anche la capacità di gestire il coinvolgimento emotivo ed empatico durante e dopo i colloqui. Questa modalità formativa continuerà fino a giugno 2015 e, successivamente, si valuterà la modalità di una continuazione. 11.PROGRAMMAZIONE Come emerso dall'incontro di gruppo del 19 marzo 2015, si intende approfondire il senso religioso che sta alla base di ogni attività caritativa. A tal fine si pensa di programmare, con scadenza periodica, giornate di ritiro presso i frati Passionisti di Caravate. Per il 4 giugno è già in programma una giornata simile. Si intende comunque partecipare attivamente, come gruppo volontari del Cda, ai vari momenti formativi, proposti dalle parrocchie del territorio o altri Enti. Sul territorio si è appena costituita una Cooperativa agricola che intende dare delle risposte concrete alla mancanza di lavoro, la presenza dei Centri di Ascolto nel direttivo rende questa attività una parte importante delle nostre attività. Grande attenzione ed impegno, anche verso l'emergenza abitativa, primo nucleo a Bedero e progettazione su una serie di altri 7
8 luoghi identificati nel Vicariato e oltre. Si ritiene necessario anche trovare delle modalità che facciano conoscere maggiormente le attività e il sistema di lavoro del CdA, per chiarirne gli scopi e raccogliere adesioni di nuovi collaboratori. Particolare attenzione verrà riservata ai giovani. Ci si augura di risvegliarne l interesse, ma soprattutto si cercherà di definire progetti che li coinvolgano, li sostengano e li aiutino ad inserirsi nel mondo del lavoro. Emerge dal gruppo inoltre il bisogno di alcune linee guida, che siano di riferimento nell'affrontare la malattia mentale, con cui spesso ci si confronta al Cda nei colloqui e verso cui ci si sente impreparati. In questi propositi di programmazione il gruppo è unito e pieno di entusiasmo, pur nella fatica riconosciuta e condivisa e desideroso di continuare questa esperienza riconosciuta come un valore prezioso. 8
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