LUOGO E DATA 8 9 Luglio 2013 Parlamento Europeo Rue Wiertz 60, 1000 Bruxelles

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1 TITOLO Riunione della Commissione ITRE LUOGO E DATA 8 9 Luglio 2013 Parlamento Europeo Rue Wiertz 60, 1000 Bruxelles ORGANIZZATORE Commissione ITRE RELAZIONE 1. Reindustrializzare l Europa per promuovere la competitività e la sostenibilità Reinhard BÜTIKOFER (VERTS/ALE) ha introdotto il suo progetto di relazione per la reindustrializzazione europea, un testo che si sviluppa sulla base della comunicazione inviata dalla Commissione Europea alla Commissione ITRE nell ottobre del Il punto chiave della relazione è la necessità di sviluppare una politica industriale europea che sia unica per tutti gli Stati membri. Secondo il relatore, soltanto favorendo l attuazione di un contesto normativo coerente e fissando obiettivi industriali comuni, sarà possibile favorire il rilancio della complicata situazione industriale europea. Secondo l onorevole Bütikofer, il potenziamento dell industria europea deve seguire un approccio di tipo orizzontale: non deve realizzarsi una ripartizione della politica industriale per singoli pilastri o materie (sinonimo di settorializzazione), ma è necessario che si sviluppi un paradigma unico in grado di evidenziare i settori chiave dell industria europea. Altro punto chiave del progetto di relazione è la necessità di favorire un industrializzazione che sia al contempo competitiva e sostenibile seguendo modelli di successo come quello giapponese, il quale è riuscito negli ultimi anni a puntare sull innovazione e sull efficienza e a realizzare un comparto industriale più presente sul mercato globale. L Unione Europea, stando alle parole del relatore, deve produrre un autentica offensiva tecnologica se vuole essere ancora competitiva. Quanto detto procede parallelamente al potenziamento del mercato interno: se non si ambisce al rafforzamento dei legami commerciali tra gli Stati membri, è impensabile ristabilire le condizioni di sviluppo e crescita dell economia, e più nello specifico, dell industria europea. Tuttavia il mercato non è abbastanza. Reindustrializzazione significa anche tenere conto delle difficoltà affrontate ogni giorno dagli industriali e dagli imprenditori europei, coloro che maggiormente hanno subito l impatto della crisi economica. Per questo motivo il progetto di relazione prende in considerazione due aspetti suggeriti direttamente dalle due categorie: l accesso a finanziamenti più stabili e sicuri per le PMI e maggiori investimenti sul capitale umano e sulla formazione imprenditoriale. Malgrado nella comunicazione della Commissione Europea non si affronti la questione del rapporto tra fonti energetiche alternative e sviluppo industriale, l onorevole Bütikofer ha spiegato la necessità di inserire tale aspetto nel progetto di relazione. Secondo il relatore infatti, non è possibile parlare di politica industriale europea, e di rilancio delle PMI, senza approfondire la tematica degli investimenti da destinare alle energie rinnovabili. Infine, l ultimo punto preso in analisi è stata la necessità di favorire lo sviluppo di una politica industriale nei paesi dell Europa Meridionale. 1

2 Franck PROUST (PPE) ha sottolineato le preoccupazioni dei cittadini europei per l assenza di una politica industriale ben definita. Servono delle misure concrete e innovative per far ritrovare all industria europea quel livello di competitività che l Europa sembra aver smarrito; per questo motivo l onorevole Proust vede positivamente il progetto di relazione sviluppato da Bütikofer, una proposta che potrebbe favorire la reindustrializzazione dell Europa. Il parlamentare si è poi soffermato sull importanza di un industria europea più verde e più sostenibile; tuttavia, dal suo punto di vista, bisogna anche tenere conto del fatto che alcuni competitor internazionali non sembrano ambire, in molti casi, allo stesso obiettivo. Per questo motivo, secondo Proust, l Europa deve agire in modo graduale: non può improvvisamente implementare una strategia ambientale che miri troppo alla green economy, ma deve studiare un piano specifico che proceda per fasi. Un altro punto analizzato dal relatore è stata la grande concorrenza esistente tra gli Stati membri, un aspetto che rischia di compromettere ulteriormente l industria. Affinché l Europa possa far ripartire la propria economia è quindi necessario, come già ribadito dal relatore, che si sviluppi una politica industriale unica: gli Stati membri devono decidere se essere partner o concorrenti. Infine, l onorevole Proust ha spiegato che per favorire il rilancio dell industria europea occorrono grandi investimenti nel campo dell innovazione e dell alta tecnologia. L Unione Europea deve imparare a sostenere i progetti industriali innovativi, progetti spesso proposti ma che non riescono ad essere avviati a causa delle difficoltà economiche delle PMI. Per favorire l innovazione, le istituzioni europee dovrebbero investire sulle aziende più virtuose o favorire strumenti come il finanziamento per gli investimenti con profilo di rischio elevato. Questa situazione inaccettabile va affrontata se si intende rilanciare la competitività dell industria europea. Josefa ANDRÉS BAREA (S&D) ha valutato positivamente il progetto di relazione sulla reindustrializzazione, ribadendo l importanza di una politica industriale europea comune. Obiettivo di questa politica deve essere il rilancio del comparto industriale; per farlo occorre sia fissare dei criteri orizzontali (e sviluppare quindi un approccio sistemico), sia affrontare questioni quali il rapporto tra le risorse energetiche rinnovabili e lo sviluppo industriale. Infatti, la competitività europea va rilanciata creando sinergie tra innovazione e manifattura tradizionale. Tuttavia, secondo la parlamentare, al fine di realizzare tutti questi obiettivi, l Unione Europea deve trovare le adeguate risorse economiche, perché qualsiasi proposta politica deve essere accompagnata da prospettive finanziarie corrispondenti. Concludendo, Andrés Barea ha ricordato che il progetto di relazione ha il merito di prendere in analisi la questione dell occupazione, aspetto che, secondo il suo punto di vista, non è stato oggetto di attente valutazioni da parte della Commissione Europea. Al contrario, la creazione di nuovi posti di lavoro deve essere una priorità del Parlamento e della Commissione ITRE. Kent JOHANSSON (ALDE), dopo un attenta valutazione del progetto di relazione, ha presentato alcuni strumenti in grado di facilitare la reindustrializzazione europea. Tra questi ha messo in evidenza il ruolo dell iniziativa Connecting Europe Facility, la quale favorirà (nel periodo ) la crescita, l occupazione e la competitività grazie a una serie di investimenti nei settori dell energia, del digitale e dei trasporti. Konrad SZYMAŃSKI (ECR) ha espresso la sua contrarietà nei confronti della proposta dell onorevole Bütikofer, colpevole di non fornire risposte concrete alla crisi industriale europea. Nel progetto di relazione si parla di nuovi regolamenti e di nuove aspettative, ma non si spiega concretamente come affrontare tale crisi. 2

3 In merito ai problemi vissuti dall industria europea, Szymański ha evidenziato tre cause principali: l alto costo del lavoro, l alto prezzo dell energia che l Europa è costretta a importare e l eccesso di regolamentazione. È solo dopo aver affrontato questi tre aspetti che l Unione Europea potrà tornare ad essere competitiva e a investire maggiormente sulla ricerca e sull innovazione. Jacky HÉNIN (EUL/NGL) ha mosso una forte critica nei confronti di quello che appare come l ennesimo progetto volto a favorire la competitività e la reindustrializzazione europea. L unica certezza è che il comparto produttivo dell Unione ha subito una drastica riduzione e il motivo è l eccessivo ruolo dato alla redditività, la quale ha ormai il sopravvento sulla promozione della dimensione personale e sul capitale umano. Tutti i regolamenti e i progetti fin qui presentati dalle istituzioni europee hanno enfatizzato l importanza di un approccio di tipo liberale basato su un economia di mercato. Al contrario, secondo Hénin, deve essere l interesse dei lavoratori a indirizzare le politiche europee; occorre dare nuovi diritti ai lavoratori, perché essi possano partecipare alla gestione della produzione e abbiano la possibilità di esprimere il loro punto di vista circa le misure necessarie al rilancio dell industria europea. Un membro della COMMISSIONE EUROPEA ha espresso grande soddisfazione per la relazione dell onorevole Bütikofer: il testo recepisce la necessità di rilanciare l industria europea. L auspicio del rappresentante è lo sviluppo di un approccio coerente nella determinazione delle politiche industriali europee. Tale coerenza non dovrà riguardare solo i rapporti tra i paesi membri, ma dovrà essere il punto di partenza delle future scelte operate dalle istituzioni europee. Un altro elemento importante, affrontato nel progetto di relazione, è il costo dell energia: se l Europa vuole ritornare ad essere protagonista nel mercato globale, è necessario promuovere l efficienza energetica in ambito industriale. Infine, grande merito è stato dato alle valutazioni circa la dimensione industriale meridionale; secondo la Commissione Europea occorre infatti studiare e ridurre gli squilibri del mercato interno. 2. Progetto di bilancio posizione del Parlamento - tutte le sezioni Reinhard BÜTIKOFER (VERTS/ALE) ha avviato il suo intervento partendo dal progetto di bilancio per l esercizio 2014 presentato dalla Commissione Europea, una proposta che rispetta i livelli di spesa stabiliti dal Consiglio a Marzo. In termini generali questo bilancio presenta tagli notevoli, soprattutto se si effettua una comparazione tra le voci del bilancio 2013 e quelle del bilancio L unica eccezione è la rubrica Competitività per la crescita e l occupazione, la quale presenta un piccolo aumento delle risorse a disposizione; tuttavia è importante scomporre e analizzare il dato di questo incremento: buona parte delle risorse è assorbita dai grandi progetti infrastrutturali e dall iniziativa Connecting Europe Facility; al contrario, le altre voci della rubrica hanno subito grossi tagli. Per queste ragioni, l onorevole Bütikofer è molto critico: si continua a parlare dell importanza dell innovazione per l Europa, ma il bilancio 2014 non è coerente con quanto auspicato, in quanto non mette a disposizione gli strumenti finanziari necessari a raggiungere tale obiettivo. In merito alle risorse disponibili per contrastare la disoccupazione giovanile, l onorevole ha parlato di due iniziative principali: il front loading, cioè la concentrazione di costi e benefici nel primo periodo del bilancio, nei primi due anni del QFP ; la facilitazione per le PMI, grazie a risorse provenienti dal programma COSME. Nell ultima parte del suo intervento, Bütikofer ha descritto alcune delle proposte che egli 3

4 stesso intende presentare: se il Consiglio dovesse prospettare nuovi tagli, si chiederà di mantenere la proposta della Commissione circa l aumento dei finanziamenti alla rubrica Competitività per la crescita e l occupazione ; l aumento del front loading per il programma COSME, in modo da ridurre l impatto dei tagli sugli investimenti rivolti alle PMI; infine sia lo Strumento PMI (che ha una dotazione di 2,7 miliardi di Euro nei 7 anni del QFP) che il programma Intelligent Energy Europe dovrebbero ricevere delle specifiche linee di bilancio, nell esercizio Paul RÜBIG (PPE) ha analizzato le enormi difficoltà incontrate dal Parlamento, e più nello specifico dalla Commissione ITRE, nella negoziazione del bilancio; la causa di queste difficoltà è da rintracciare nel taglio del 3,5% effettuato dal Consiglio sul bilancio complessivo del QFP Il parlamentare è apparso molto critico nei confronti delle cifre: non sono sufficienti le risorse messe a disposizione per Horizon 2020; né tantomeno lo sono quelle destinate al programma COSME per il quale si era inizialmente parlato di una posta di 3 miliardi di Euro, ma che adesso è stata abbassata a 2 miliardi. L unica nota positiva è l iniziativa di front loading proposta per il finanziamento di entrambi i programmi; in questo modo sarà possibile l anticipo di piccole somme che avranno il vantaggio di favorire il rilancio delle imprese, senza che questo comporti un utilizzo eccessivo di fondi. In merito agli investimenti sulle risorse energetiche, oltre a finanziamenti provenienti da Horizon 2020, l aspetto positivo è il coinvolgimento diretto della Banca europea per gli investimenti e del Fondo europeo per gli investimenti; in questo modo sarà possibile una sovvenzione aggiuntiva per una somma pari a 10 miliardi di Euro. Infine, secondo Rübig, è necessario che il progetto di bilancio valuti la questione del credito alle PMI. Tra le proposte avanzate si hanno: lo stanziamento di circa 100 miliardi di Euro da distribuire a 1 milione di PMI europee; un finanziamento di Euro per ogni nuovo posto di lavoro creato dalle aziende, una misura che potrebbe aiutare a ridurre la disoccupazione. Chiudendo il suo intervento, l onorevole ha però ribadito che le cifre proposte per il progetto di bilancio sono ben inferiori rispetto a quanto sarebbe necessario per il rilancio dell economia europea. Christian EHLER (PPE), come il suo collega, ha espresso un forte disappunto per gli enormi tagli all innovazione rispetto al bilancio del periodo È inutile parlare della necessità di favorire l innovazione in Europa, se si hanno tagli nell ordine del 10% per molte delle voci relative al rinnovamento industriale. Per questo motivo il parlamentare ha esortato le istituzioni europee a trovare un accordo che consenta di aumentare le risorse disponibili in questo settore chiave per il futuro europeo. 3. Scambio di opinioni con il vicepresidente Kroes sulle future iniziative legislative nel settore dell'agenda digitale: "Garantire la connettività per l'economia digitale" Il vice presidente Neelie KROES, commissario europeo per l agenda digitale, ha presentato le prospettive di un mondo sempre più digitalizzato. Il digitale non è solo il simbolo di una società moderna sempre più interconnessa, ma è una realtà che può dare una forte spinta all economia e all occupazione europea. Il punto di partenza dell analisi del commissario è il fatto che il settore europeo delle telecomunicazioni e dell ICT, una volta il fiore all occhiello dell Europa, non è più competitivo. 4

5 È necessario capire il motivo di questa perdita di competitività, ma soprattutto è vitale capire il motivo per cui le telecomunicazioni sono estromesse dal mercato unico europeo: i confini nazionali sono ancora un ostacolo allo sviluppo di tecnologie condivise e ciò risulta evidente dal fatto che le compagnie di telecomunicazione applicano ancora elevati costi di roaming. Si tratta di un aspetto determinante, in quanto questo settore consente di mettere in connessione altri settori, i quali risultano penalizzati da costi eccessivi. Il resto del mondo è sempre più interessato allo sviluppo di tecnologie digitali e di infrastrutture di telecomunicazioni: ad esempio gli USA, la Corea del Sud e il Giappone hanno abbonamenti alla rete 4G pari all 88% della quantità mondiale, mentre l Europa solo il 6%. Tutti gli aspetti analizzati vanno affrontati e la Kroes intende farlo attraverso la sua proposta di agenda digitale. Il pacchetto del commissario sarà presentato a settembre 2013 e cercherà di abbattere le barriere esistenti tra gli Stati membri, di facilitare gli investimenti e di semplificare la comunicazione intereuropea. Tre sono le modalità individuate: 1. deve essere più semplice comunicare in modo transfrontaliero. Per questo motivo si dovrebbe incentivare la creazione di un sistema di autorizzazioni unico, con una supervisione da parte dello Stato membro e la possibilità per la Commissione Europea di fornire dei rimedi. Questo già esiste per il settore bancario e per la radiodiffusione ma non per il settore delle telecomunicazioni; 2. consentire agli operatori di gestire delle reti attive in più paesi. Occorre standardizzare le procedure: in questo modo si può ottenere una maggiore qualità; 3. i cittadini devono poter beneficiare di una maggiore trasparenza: 3.1. il cittadino deve avere più informazioni sul tipo di contratto telefonico che sta siglando; 3.2. deve essere più semplice cambiare gestore; 3.3. è necessario affrontare la questione del roaming: i prezzi delle chiamate internazionali devono essere giustificati da costi aggiuntivi reali, in quanto in un mercato unico non possono esserci dei costi di roaming artificiali; 3.4. gli abbonamenti telefonici devono essere portabili ovunque in Europa. Un settore di particolare importanza, su cui la Commissaria intende fare varie proposte, è quello delle telecomunicazioni digitali. Sempre più banche e PMI sfruttano il potenziale economico offerto dalle nuove tecnologie, tra cui video conferenze e cloud computing. Alcuni esempi confermano la necessità di investire in questa direzione: dare nuovi incentivi alle telecomunicazioni nelle PMI potrebbe generare un indotto di 800 miliardi di Euro nei prossimi 15 anni; la banda larga potrebbe creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro. Il problema principale è che in materia di telecomunicazioni, molte delle regolamentazioni sono ancora nazionali. Non bisogna però cancellare quanto fatto dagli stati membri, bisogna solo armonizzare le normative nazionali e renderle più simili. Per tutte queste ragioni è necessario agire immediatamente e le proposte che la Kroes sottoporrà al Parlamento andranno proprio in questa direzione: la creazione di un mercato unico delle telecomunicazioni che possa favorire il rilancio economico europeo. Pilar del CASTILLO VERA (PPE) ha dato il suo appoggio al futuro piano della Kroes: un mercato unico delle telecomunicazioni può indubbiamente favorire la crescita. Ma quello che la Commissione presenterà al Parlamento deve essere fattibile in termini di procedure legislative, vista la composizione del Parlamento e considerato il fatto che diverse Commissioni parlamentari saranno coinvolte nella valutazione della proposta. È quindi importante non appesantire eccessivamente la proposta di agenda digitale. Amelia ANDERSDOTTER (VERTS/ALE) ha evidenziato il problema dei diritti di copyright in 5

6 rete e ha chiesto che la nuova agenda digitale tenga conto di questo aspetto. Secondo la parlamentare, non è accettabile che un cittadino di uno stato non sappia se ha la possibilità di citare o meno le parole di un sito web il cui dominio risiede in un altro stato. Jens ROHDE (ALDE) ha sottolineato l appoggio della Commissione ITRE alla proposta che verrà presentata dalla Kroes. È tuttavia necessario indicare come il commissario intende raggiungere gli obiettivi fissati, soprattutto alla luce del recente scandalo Datagate, il quale ha messo in evidenza un alto livello di conflittualità tra Stati membri. LINK Documenti Riunione ITRE: Eseguito da: Rudy Ciarfera UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles Tel Fax bruxelles5@bruxelles.ven.camcom.it 6

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