UDINE: UN COMUNE FUORI DAL COMUNE PROPOSTE DI BILANCIO PARTECIPATIVO
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- Ladislao Modesto Caselli
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1 1 UDINE: UN COMUNE FUORI DAL COMUNE PROPOSTE DI BILANCIO PARTECIPATIVO
2 2 Serata Conclusiva CORSO di FORMAZIONE COSTRUIAMO UN COMUNE FUORI DAL COMUNE Quale bilancio partecipativo per la nostra città? Proposte di cambiamento 18,00 Saluti e introduzione Daniele Cortolezzis - Assessore alle Politiche Sociali 18,15 Presentazione del progetto Giovanni Tonutti, ideatore Stefania Romano - coordinatrice 18,30 Presentazione lavori di gruppo Quale bilancio partecipativo per la città di Udine? Proposte di cambiamento Antonella Lestani corsista presenta la sintesi Cristina Bulfon, Gabriella Cecotti, Gaddo de Anna, Valentina Degano - portavoce gruppi di lavoro 19,15 Dibattito 19,45 Conclusioni Vincenzo Martines - Vice Sindaco Rita Nassimbeni - Assessore al Decentramento Alberto Zurco - corsista/docente 20,00 Consegna degli attestati di partecipazione Daniele Cortolezzis - Assessore alle Politiche Sociali
3 3 Bilancio partecipativo - Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il Bilancio Partecipativo è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città. L'esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre in Brasile, città di 1,3 milioni di abitanti. L'esperienza di Porto Alegre ha vuto inizio nel Il fine era quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale. La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna area è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita' in vari campi o settori. A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni. Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale. Nel corso dell'anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente. Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
4 4 LE NOSTRE PROPOSTE DIMENSIONE TERRITORIALE 1) CRITERI DI SUDDIVISIONE DELLA CITTA 1) Suddivisione della città 1) Analizzare in zone omogenee (si può caratteristiche prescindere dall attuale demografiche della città. suddivisione delle circoscrizioni). 2) Criteri di suddivisione: numero abitanti e tipologia di problemi. Non è previsto il numero delle diverse articolazioni territoriali. 2) Suddivisione in base alla logica dei vecchi quartieri oppure mantenere le attuali circoscrizioni prevedendo ulteriori suddivisioni nelle circoscrizioni più grandi. 1) Eliminazione circoscrizioni perché favoriscono la creazione di gruppi che veicolano i processi decisionali. Suddivisione territorio in 5 spicchi da circa 20mila abitanti per spicchio. 2) Volontà di aumentare partecipazione e inclusione sociale, si impediscono differenze fra centro e periferia. Si eliminano preponderanze di alcune categorie di cittadini. 1) Mantenimento circoscrizioni, in modo da sfruttare le strutture esistenti 2) suddivisione in zone più piccole per permettere maggiore partecipazione 3) presenza di una zona centrale e poi divisione a spicchi da 20mila abitanti l una 1) 5 aree : Sud-Est- Ovest-Nord-Centro 2) macroaree geografiche, ma non necessariamente omogenee - mantenere le circoscrizioni? Eventuali modifiche del loro regolamento verranno decise dagli organi competenti. - suddivisione del territorio in aree omogenee (es.: criterio di suddivisione del territorio in circoscrizioni) - identificazione di aree omogenee per tipologia socio-economica e numero di abitanti - se decidiamo di mantenere l attuale suddivisione in n.7 circoscrizioni, si propone di suddividere ulteriormente ciascuna circoscrizione sulla base dei vecchi quartieri (San Rocco, Rizzi, Villaggio del Sole, Baldasseria, ecc.)
5 5 2) PRIORITA DI QUARTIERE E PRIORITA DI CITTA Ci sono le priorità di quartiere e cittadine. Se quelle di quartiere emergono comuni a più zone e divengono preponderanti queste divengono priorità cittadine. Sì, manteniamo la distinzione tra priorità di quartiere e di città Nessuna distinzione fra priorità di quartiere e cittadine: -volontà di sviluppare il senso di solidarietà e di inclusione sociale -superamento degli interessi particolari Mantenere la distinzione tra le priorità di quartiere e di città: l assemblea deciderà di volta in volta le priorità da sostenere, che, se cittadine, dovranno confrontarsi con la volontà delle altre aree - Superare gli interessi particolari e sviluppare il senso di solidarietà e di inclusione sociale
6 6 DIMENSIONE POLITICA/PARTECIPATIVA/ORGANIZZATIVA 3) DELEGA DEL POTERE DECISIONALE Ogni assemblea decide le L assemblea sceglie le L assemblea è l organo Dare ascolto a realtà già 5 assemblee popolari priorità e nomina un priorità, di quartiere e di deliberativo. Una testa un esistenti come i comitati delegato ogni 10 partecipanti quale portavoce dei progetti come identificati e secondo le priorità stabilite, i quali rappresenteranno tale area nel successivo consiglio dei delegati. città, in tutti i settori consentiti dalla legge. voto. No delegati. di quartiere: invitarli alle assemblee nelle quali di volta in volta si eleggono dei delegati (1:10) che seguano l iter delle proposte sorte durante le assemblee stesse. - Nel corso della prima assemblea di area vengono nominati dei delegati, il cui numero dipenderà dal numero dei partecipanti all assemblea, che avranno il compito di illustrare e sostenere nel successivo consiglio dei delegati i progetti come identificati e secondo le priorità stabilite. - Dare ascoloto a realtà già esistenti come i comitati di quartiere 4) SETTORI DI APPLICAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE Tutti i settori Tutti i settori Tutti i settori Tutti i settori Tutti i settori - Tutti i settori
7 7 5) ORGANI DI CONTROLLO POPOLARE Gruppo di controllo eletto - Presenza di un gruppo di Presenza di un organo di - dal Consiglio dei Delegati, che avrà il compito di relazionare alle assemblee e convocarle in caso di eventuali ostacoli. controllo nello studio di fattibilità con delegati eletti controllo che segua tutto il processo insieme all ufficio comunale - Istituzione di un gruppo di controllo composto da delegati eletti dalle assemblee che avrà il compito di seguire l attuazione da parte dell amministrazione centrale delle proposte promosse 6) PROTAGONISTI DEL PERCORSO PARTECIPATIVO Tutti i cittadini che hanno almeno 15 anni e non solo abitano ma anche operano all interno dell area A tutti i maggiori di 15 anni che risiedono nell area o svolgono un attività lavorativa in quel territorio A tutti i maggiorenni presenti nella zona (residenti o lavoratori) A tutti i residenti al di sopra dei anni, a chi lavora, studia o ha un attività nella città e agli immigrati residenti, anche se privi della cittadinanza italiana - A tutti i maggiori di anni che risiedono nell area o svolgono un attività lavorativa in quel territorio Cittadini residenti o portatori di interessi in ogni singola area, maggiori 16 anni
8 8 7) LUOGHI DELLA PARTECIPAZIONE Sedi delle circoscrizioni o altri luoghi abitualmente aggregativi (scuole, parrocchie, ecc.). In occasione delle assemblee pubbliche si prevede la costituzione di un kindergarten Luoghi predisposti ad accogliere fino a 100 persone, possibilmente laici Spazi idonei appartenenti al Comune e dislocati su tutto il territorio dell area, possibilmente alternando gli incontri tra centro e periferie. Nei mesi estivi anche le piazze. Sale pubbliche, teatri - - Sedi idonee ad ospitare fino a 100 persone, possibilmente appartenenti al Comune (sale pubbliche, teatri, ecc.) 8) CICLO DELLE ASSEMBLEE E PROCESSO DECISIONALE Modello di Santa Maria 3 fasi: 3 cicli. Modello di Santa Maria 1 prima assemblea per 1 raccolta delle proposte. 1 presentazione proposte Presentate dai cittadini alle e votazione delegati presentare il bilancio partecipativo alla comunità circoscrizioni, all uff. part. (entro marzo). 2 scelta priorità (aprile maggio). Nomina delegati che partecipano al tavolo tecnico di fattibilità (per alzata di mano o tramite schede). Almeno 2 delegati 2 studio di fattibilità del comune (tecnici) con gruppo di controllo 3 votazione plenaria per votazione di quanto emerge e rilevare le priorità divisie per tematiche. Le priorità saranno votate per alzata di mano una persona un voto in modo da poter stilare una classifica 2 gruppo pilota di cittadini nominati
9 9 per priorità. Criteri di elezione comuni a tutte le assemblee. 3 da settembre a ottobre si recepiscono i risultati dei tavoli di fattibilità e si votano. Ogni assemblea vota MAX 3 priorità per quartiere e 1 cittadina dall assemblea sarà incaricato di elaborare dei progetti individuando eventuali forme di cofinanziamento 3 Seconda assemblea dopo 2 mesi: ogni gruppo presenta i progetti che vengono discussi e nuovamente votati. Individuata la priorità più importante per ogni singola area 4 Terza assemblea plenaria a cui partecipano i portavoce delle 5 aree e i rappresentanti politici e tecnici del Comune - Presentazione dei progetti: tramite Ufficio per la Partecipazione o per via telematica. - Elezione del coordinatore dell Assemblea e del verbalizzatore. - Discussione e votazione assembleare dei progetti presentati, tramite schede, con fissazione delle priorità. - Elezione dei delegati in numero variabile, ma uguale per tutte le assemblee. - Presentazione delle proposte ed individuazione delle priorità con successivo passaggio ai tavoli tecnici di fattibilità. - Nuovo momento assembleare per verifica risultati eventualmente con intervento dei tecnici o di rappresentanti dell Amministrazione.
10 10 9) METODO DI VOTAZIONE IN ASSEMBLEA Attuazione modello di - Santa Maria. - 1 testa 1 voto con indicazione di 3 priorità di proposte Non chiarito del tutto emerge problema di eventuali boicottaggi per difficoltà individuare chi effettivamente opera in quella zona o vi risiede. - Tramite scheda di votazione rilasciata ad ogni avente diritto di voto, identificato preventivamente (residenti, domiciliati, commercianti, professionisti, lavoratori) dall apposito Ufficio per la Partecipazione con le metodologie ritenute di volta in volta più opportune. 10) UFFICIO/STAFF PER LA GESTIONE DEL BILANCIO PARTECIPATIVO Almeno 10 dipendenti Attivazione ufficio Sì, dipendente dal Presenza di uno staff - comunali per staff di supporto (se le zone fossero 20) con ulteriore supporto di lavoratori a tempo determinato o distacco da altri uffici. partecipazione per raccolta proposte e organizzazione assemblee. sindaco. Da 5 a 15 componenti. Ruolo: gestire le assemblee e informare su attività BP. Ai 5 dipendenti comunali affiancare dei cittadini volontari. comunale che operi per l organizzazione del BP - Istituzione di un apposito ufficio con un numero di addetti sufficiente e seguire le attività e le esigenze delle aree identificate come destinatarie delle decisioni assembleari. - Nei periodi di picco dell attività incremento dell organico nelle forme meno onerose per le casse del Comune, pur se nel pieno rispetto delle leggi sul lavoro.
11 11 DIMENSIONE FINANZIARIA 11) CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA DI FINANZIAMENTO Utilizzo di schede. Una priorità non votata a livello di quartiere può divenire anche priorità cittadina se votata in tutte le zone. Sarà l Assemblea, tramite votazioni, a stabilire le priorità Votazione tramite scheda indicante tre ipotesi È compito dell assemblea stabilire le priorità di spesa. Votazione per alzata di mano - Dovranno seguire le priorità già stabilite dall Assemblea. 12) EVENTUALI PERCENTUALI DI SPESA DA DEDICARE AL BILANCIO PARTECIPATIVO All inizio fra 3-5% del bilancio non vincolato. Poi aumenta negli anni in base all aumento della partecipazione. Questo è incentivo alla partecipazione. Il comune si impegna a finanziare almeno 1 per città e almeno 5 di quartiere, in base al numero di voti. Non prevista percentuale di spesa. Si dà priorità + votata. Si prevede il 10% del bilancio comunale. Anche in base alla partecipazione 1% della parte disponibile - Una quota del totale disponibile del bilancio (totale meno le spese correnti) con possibilità di variazione nel futuro, secondo parametri da stabilire, nel caso di sensibile aumento della partecipazione della cittadinanza alle decisioni. - Inserimento nel bilancio comunale di un numero certo di priorità seguendo la graduatoria definita tramite votazione
12 12 13) EVENTUALI MECCANISMI DI CO-FINANZIAMENTO È possibile valutare sponsor in base ad principi di eticità. È possibile anche introdurre eventuale tassa di scopo per soddisfare tutte le proposte. - Decide l assemblea - Eventuali forme di cofinanziamento saranno individuate dal gruppo pilota di cittadini. - La decisione rispetto ad eventuali forme di co-finanziamento/sponsorizzazioni spetterà all assemblea.
13 13 DIMENSIONE COMUNICATIVA 14) PIANO DI COMUNICAZIONE Ogni tipo di strumento informativo è possibile, incrementando quanto più possibile l utilizzo dello strumento informatico. Lettere e comunicati da parte istituzionale. Attivata entro il mese di dicembre anno precedente. Mezzi informatici e valorizzazione ruolo di formatore/informatore dei singoli cittadini. Proposta di un equipe di formatori nei quartieri. Tipo cartaceo (volantini, ecc.) e multimediale (web) Sfruttare reti esistenti - Tutti gli strumenti informativi possibili dovranno essere attivati. - L informazione dovrà essere attivata in modo tale da essere sufficientemente in anticipo sui vari momenti partecipativi 15) RISORSE FINANZIARIE E UMANE DEDICATE ALLA COMUNICAZIONE Tali da non comportare un peso sensibile sulle risorse finanziarie dedicate all attuazione dei progetti Si tiene diviso da quello dell ufficio partecipazione Risorse già esistenti - Dovranno far capo all attività ordinaria degli uffici comunali preposti alla comunicazione esterna
14 14 16) RUOLO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NELLA COMUNICAZIONE Utilizzo strumenti info per - Solo per informazione Possibilità di ricevere le - informazione e anche per finalità operative. non per supportare processi decisionali. proposte via - Il più possibile dal punto di vista informativo e complementare ad altre procedure per quanto riguarda la presentazione di istanze, progetti, richieste etc. 17) EVENTUALE RUOLO DEI FORMATORI DI QUARTIERE Ruolo importante dei - formatori di quartiere. PRPOSTA CONDIVISA - Stante il fatto che la formazione e la diffusione dei principi del B.P. dovrà continuare ad essere promossa il più possibile, i formatori, sia di quartiere che cittadino dovranno continuare a svolgere il loro compito
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