R.2.2 Relazione tecnica di processo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "R.2.2 Relazione tecnica di processo"

Transcript

1 Via XXV Aprile, 18 - Rovato COMUNE DI PALAZZOLO SULL OGLIO PROVINCIA DI BRESCIA UPGRADING DEL DEPURATORE COMUNALE DI PALAZZOLO SULL OGLIO PROGETTO DEFINITIVO R.2.2 Relazione tecnica di processo Rovato, novembre 2014 Il progettista Dott. Ing. Valerio Zambarda Il responsabile progettazione Dott. Ing. Mauro Olivieri

2 SOMMARIO PREMESSA DESCRIZIONE DELL IMPIANTO ATTUALE IL LIQUAME INFLUENTE PORTATA CARICO ORGANICO E SOLIDI AZOTO E FOSFORO CONSIDERAZIONI RIEPILOGATIVE SCARICO ATTUALE CRITICITÀ ATTUALI IL LIQUAME DI PROGETTO SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE SERVITA NEL COMUNE DI PALAZZOLO S/O SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE SERVITA NEL COMUNE DI CASTELLI CALEPIO SOMMA DELLA POPOLAZIONE TOTALE SERVITA DALL IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI PALAZZOLO S/O DATI A BASE DI PROGETTO LIMITI DI EMISSIONE VINCOLI E CRITERI DI PROGETTAZIONE SCHEMA FUNZIONALE DEL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DIMENSIONAMENTO DEI TRATTAMENTI LINEA ACQUE Pretrattamenti Trattamento biologico a fanghi attivi Fabbisogno di ossigeno Defosfatazione chimica Sedimentazione secondaria Disinfezione finale LINEA FANGHI Stabilizzazione aerobica BIBLIOGRAFIA Pag. 2 di 48

3 PREMESSA Il presente documento illustra gli aspetti tecnici di processo del progetto di ampliamento del depuratore di Palazzolo sull Oglio. L intervento si rende necessario per adeguare l impianto ai carichi attuali, a quelli previsti nel breve termine e al collettamento futuro delle frazioni di Tagliuno e Cividino ubicate nel Comune di Castelli Calepio in provincia di Bergamo. I principali obiettivi del progetto sono rispettare la normativa in vigore in termini di limiti di emissione, offrire un adeguato servizio alla collettività e migliorare la tutela del corpo idrico ricettore. La relazione è così articolata: il capitolo 1 descrive l impianto attuale il capitolo 2 illustra i dati relativi al refluo oggi influente il capitolo 3 illustra i dati relativi allo scarico attuale il capitolo 4 riporta le attuali criticità il capitolo 5 definisce il liquame di progetto il capitolo 6 definisce i limiti di emissione il capitolo 7 illustra i vincoli e i criteri generali seguiti per la progettazione il capitolo 8 illustra lo schema funzionale dell impianto il capitolo 9 illustra il dimensionamento dei trattamenti Pag. 3 di 48

4 1 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO ATTUALE La tabella 1.1 riepiloga le informazioni tecniche generali del depuratore di Palazzolo sull Oglio. Ubicazione Corpo idrico ricettore (finale) Comune di Palazzolo sull Oglio Fiume Oglio Limiti di emissione D.Lgs 152/2006 e R.R. 3/2006 Potenzialità di progetto a.e. Tabella 1.1 Riepilogo delle informazioni tecniche generali del depuratore di Palazzolo sull Oglio allo stato attuale. L impianto è così configurato: LINEA ACQUE manufatto di arrivo / scolmatore di piena grigliatura grossolana sollevamento grigliatura fine di tipo rotostaccio dissabbiatura - disoleatura ossidazione (2 linee) sedimentazione secondaria (2 linee) disinfezione finale (2 linee) LINEA FANGHI stabilizzazione aerobica (2 linee) disidratazione La figura 1.1 illustra lo schema funzionale dell impianto di depurazione di Palazzolo sull Oglio. Pag. 4 di 48

5 Ingresso grigliatura grossolana sollevamento grigliatura f ine dissabbiatura disoleatura disidratazione ossidazione ossidazione stabilizzazione aerobica Sed II Sed II disinfezione finale disinfezione finale Fiume Oglio Figura 1.1 Schema funzionale dell attuale depuratore di Palazzolo s/o. Pag. 5 di 48

6 La tabella 1.2. illustra alcuni dati dimensionali dei diversi comparti del depuratore. Comparto Dimensioni Grigliatura grossolana N 1 unità, spaziatura 15 mm Grigliatura fine rotostaccio N 1 unità, spaziatura 3 mm Dissabbiatura 9 m x 2,8 m, h=3,7 m (A= 25,2 m 2 ; V=101 m 3 ) Reattori di ossidazione* R*= 14,8 m; r*= 10 m, angolo utile 213 (V= 907 m 3 ) R= 14,8 m; r= 10 m, angolo utile 213 (V= 907 m 3 ) volume complessivo= 1814 m 3 Sedimentatori II diametro utile= 18,2 m, h periferica= 2, 73 m Area= 260 m 2, Volume= 710m 3, circonferenza= 57m diametro utile= 18,2 m, h periferica= 2, 73 m Area= 260 m 2, Volume= 710m 3, circonferenza= 57m area complessiva= 520 m 2 volume complessivo= 1.420m 3 circonferenza complessiva= 114 m Disinfezione R*= 14,8 m ; r*= 10 m; angolo utile 23, (A= 24 m 2 ; V= 72 m 3 ) R*= 14,8 m ; r*= 10 m; angolo utile 23, (A= 24 m 2 ; V= 72 m 3 ) area complessiva= 48 m 2 volume complessivo= 144 m 3 Stabilizzazione aerobica R*= 14,8 m ; r*=10 m; h=4 m; angolo utile 124 ; Area= 123 m 2 ; Volume= 490 m 3 R*= 14,8 m ;r*= 10 m; h= 4 m; angolo utile 124 ; Area= 123 m 2 ; Volume= 490 m 3 area complessiva= 246 m 2 volume complessivo= 980 m 3 *R= raggio esterno; r= raggio interno Tabella 1.2. Dati dimensionali dei più significativi comparti del depuratore di Affi. Pag. 6 di 48

7 2 IL LIQUAME INFLUENTE R Relazione tecnica di processo Di seguito si illustrano le principali caratteristiche del liquame influente elaborate da AOB2 sulla base dei dati gestionali relativi all impianto di Palazzolo sull Oglio relativi agli anni Il capitolo è tratto dal progetto preliminare di ampliamento elaborato da AOB PORTATA Nello stato di fatto non è possibile disporre di esatti carichi idraulici influenti nell impianto di depurazione poiché i misuratori di portata non funzionano correttamente. Pertanto il gestore si è basato sulle ore di funzionamento delle pompe di sollevamento producendo i dati di tabella 2.1. Data Q Q Data [m 3 /d] [m 3 /d] gen mar feb apr mar mag apr giu mag lug giu ago lug set ago ott set nov ott dic nov gen dic feb gen mar feb apr mar mag apr giu mag lug giu ago lug set ago ott set nov feb dic Media tot m 3 /h Max m 3 /h Min m 3 /h Tabella 2.1 Portata attualmente trattata dall impianto di depurazione La figura 2.1 illustra l andamento della portata trattata nell impianto negli anni Pag. 7 di 48

8 8.000 Portata (m 3 /d) Figura 2.1 Andamento della portata sollevata nell impianto ( ) gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 set-13 nov-13 Tempo (data) Attualmente, le portate medie in ingresso all impianto variano tra e m 3 /d; è probabile che al termine della situazione economica attuale il numero di AE possa incrementarsi per via dell aumento degli AE di origine industriale. 2.2 CARICO ORGANICO E SOLIDI La determinazione dei flussi di massa influenti avviene sulla base del risultato delle analisi e dei corrispettivi valori di portata degli stessi giorni dei prelievi realizzati da A0B2 per gli anni ; mentre per gli anni 2010 e 2011, i dati riferirti ai carichi di massa sono stati ricavati dalle precedenti gestioni Le Tabelle 2.2 e 2.3 individuano i valori del COD nel refluo influente negli anni Data Q COD [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] 25/01/ /09/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /01/ /01/ Tabella 2.2 Dati raccolti per il COD da AOB2 per i carichi influenti Pag. 8 di 48

9 Data Q COD [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set Tabella 2.3 Dati ricavati per il COD dalle precedenti gestioni per i carichi influenti I dati rappresentati nella Tabella 2.4 fanno riferimento agli anni e quota parte del 2014; i campioni in ingresso sono istantanei con frequenza, tendenzialmente, di campionamento mensile. Non è stato possibile effettuare il calcolo dei carichi di massa per tutti questi anni poiché non si hanno a disposizione i valori di portata per i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti. COD [mg/l] 25/01/ /03/ /03/ /09/ /09/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /02/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /06/ /07/ /08/ /08/ /02/ /03/ /04/ /01/ /01/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /02/ /02/ /03/ /05/ /06/ /07/ /08/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /02/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Tabella 2.4 Dati sulle concentrazioni del COD negli anni La figura 2.2 illustra l andamento temporale del COD nel refluo influente. Pag. 9 di 48

10 800 COD (mg/l) cod Figura 2.2 Andamento temporale della concentrazione di COD espressa in [mg/l] nel refluo influente nell arco temporale e nei primi 3 mesi del gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov-12 Tempo (data) 26-gen mar mag lug set nov gen mar-14 La determinazione dei flussi di massa influenti avviene sulla base del risultato delle analisi e dei corrispettivi valori di portata degli stessi giorni dei prelievi realizzati da A0B2 per gli anni ; mentre per gli anni 2010 e 2011, i dati riferirti ai carichi di massa sono stati ricavati dalle precedenti gestioni Le Tabelle 2.5 e 2.6 individuano i valori del BOD nel refluo influente negli anni Data Q BOD [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] 25/01/ /09/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /01/ /01/ Tabella 2.5 Dati raccolti per il BOD da AOB2 per i carichi influenti Pag. 10 di 48

11 Data Q BOD [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set Tabella 2.6 Dati ricavati per il BOD dalle precedenti gestioni per i carichi influenti I dati rappresentati nella Tabella 2.7 fanno riferimento agli anni e quota parte del 2014; i campioni in ingresso sono istantanei con frequenza, tendenzialmente, di campionamento mensile. Non è stato possibile effettuare il calcolo dei carichi di massa per tutti questi anni poiché non si hanno a disposizione i valori di portata per i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti. BOD [mg/l] 25/01/ /03/ /03/ /09/ /09/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /02/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /06/ /07/ /08/ /08/ /02/ /03/ /04/ /01/ /01/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /02/ /02/ /03/ /05/ /06/ /07/ /08/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /02/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Tabella 2.7 Dati sulle concentrazioni del BOD negli anni La figura 2.3 illustra l andamento temporale del BOD nel refluo influente. Pag. 11 di 48

12 400 BOD BOD (mg/l) Figura 2.3 Andamento temporale della concentrazione di BOD espressa in [mg/l] nel refluo influente nell arco temporale e nei primi 3 mesi del gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov-12 Tempo (data) 26-gen mar mag lug set nov gen mar-14 La determinazione dei flussi di massa influenti avviene sulla base del risultato delle analisi e dei corrispettivi valori di portata degli stessi giorni dei prelievi. Data Q SST [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] 25/01/ /09/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /01/ /01/ Tabella 2.8 Dati raccolti per i SST da AOB2 per i carichi influenti I dati rappresentati nella Tabella 2.9 fanno riferimento agli anni e quota parte del 2014; i campioni in ingresso sono istantanei con frequenza, tendenzialmente, di Pag. 12 di 48

13 campionamento mensile. Non è stato possibile effettuare il calcolo dei carichi di massa per tutti questi anni poiché non si hanno a disposizione i valori di portata per i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti. Solidi Sospesi Totali [mg/l] 25/01/ /03/ /03/ /09/ /09/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /02/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /06/ /07/ /08/ /08/ /02/ /03/ /04/ /01/ /01/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /02/ /02/ /03/ /05/ /06/ /07/ /08/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /02/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Tabella 2.9 Dati sulle concentrazioni del SST negli anni La figura 2.4 illustra l andamento temporale del SST nel refluo influente SST (mg/l) SST Figura 2.4 Andamento temporale della concentrazione di SST espressa in [mg/l] nel refluo influente nell arco temporale e nei primi 3 mesi del gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov-12 Tempo (data) 26-gen mar mag lug set nov gen mar-14 Pag. 13 di 48

14 2.3 AZOTO E FOSFORO La determinazione dei flussi di massa influenti avviene sulla base del risultato delle analisi e dei corrispettivi valori di portata degli stessi giorni dei prelievi. Data Q Azoto ammoniacale Azoto totale [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] [mg/l] [kg/d] 25/01/ /09/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /01/ /01/ Tabella 2.10 Dati raccolti per l Azoto da AOB2 per i carichi influenti I dati rappresentati nella Tabella 2.11 fanno riferimento agli anni e quota parte del 2014; i campioni in ingresso sono istantanei con frequenza, tendenzialmente, di campionamento mensile. Non è stato possibile effettuare il calcolo dei carichi di massa per tutti questi anni poiché non si hanno a disposizione i valori di portata per i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti. Pag. 14 di 48

15 Azoto totale [mg/l] 25/01/ /03/ /03/ /09/ /09/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /02/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /06/ /07/ /08/ /08/ /02/ /03/ /04/ /01/ /01/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /02/ /02/ /03/ /05/ /06/ /07/ /08/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /02/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Tabella 2.11 Dati sulle concentrazioni dell Azoto totale negli anni La figura 2.5 illustra l andamento temporale di Azoto totale nel refluo influente 70 N N N (mg/l) Figura 2.5 Andamento temporale della concentrazione di Azoto totale espressa in [mg/l] nel refluo influente nell arco temporale e nei primi 3 mesi del gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov-12 Tempo (data) 26-gen mar mag lug set nov gen mar-14 Pag. 15 di 48

16 La determinazione dei flussi di massa influenti avviene sulla base del risultato delle analisi e dei corrispettivi valori di portata degli stessi giorni dei prelievi. Data Q Fosforo [m 3 /d] [mg/l] [kg/d] 25/01/ /09/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /01/ /01/ Tabella 2.12 Dati raccolti per il Fosforo da AOB2 per i carichi influenti I dati rappresentati nella Tabella 2.13 fanno riferimento agli anni e quota parte del 2014; i campioni in ingresso sono istantanei con frequenza, tendenzialmente, di campionamento mensile. Non è stato possibile effettuare il calcolo dei carichi di massa per tutti questi anni poiché non si hanno a disposizione i valori di portata per i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti. 25/01/ /03/ /03/ /09/ /09/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /12/ /02/ /02/ /04/ /04/ Fosforo totale [mg/l] 04/05/ /05/ /06/ /06/ /07/ /08/ /08/ /02/ /03/ /04/ /01/ /01/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ Pag. 16 di 48

17 01/02/ /02/ /03/ /05/ /06/ /07/ /08/ /10/ /10/ /11/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /02/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Tabella 2.13 Dati sulle concentrazioni del Fosforo totale negli anni La figura 2.6 illustra l andamento temporale di Fosforo totale nel refluo influente 14 p P (mg/l) Figura 2.6 Andamento temporale della concentrazione di Fosforo totale espressa in [mg/l] nel refluo influente nell arco temporale e nei primi 3 mesi del gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov gen-13 Tempo (data) 28-mar mag lug set nov gen mar-14 Pag. 17 di 48

18 2.4 CONSIDERAZIONI RIEPILOGATIVE Le caratteristiche chimico-fisiche dell influente sono tipiche dei reflui urbani; si osservano fluttuazioni delle concentrazioni in ingresso che rientrano in quanto si può osservare in reti urbane miste. Sulla base delle elaborazioni riportate è possibile affermare che: le caratteristiche chimico fisiche dell influente sono tipiche di reti miste urbane; i dati sono poco numerosi ed è pertanto difficile individuare con un elevato grado di approssimazione le concentrazioni di tempo secco; il rapporto COD/TSS risulta fluttuante; i valori di minimo dimostrano la presenza in rete di acque parassite mentre quelli di massimo sono da imputare a possibili sedimentazioni in rete. 3 SCARICO ATTUALE I dati nelle Tabelle indicati sono relativi alla qualità dello scarico dell impianto. Come si può notare il superamento dei principali limiti allo scarico imposto dalle vigenti norme è frequente, in particolare per l azoto; questa conseguenza è senz altro attribuibile all assenza del comparto di denitrificazione. BOD COD SST Ptot Ntot < 10 < 10 < 5 0,3 2, < 5 < 10 < 5 <0,5 4,5 < 5 < , ,9 16,1 8 26,9 15 0,91 9,4 < 5 26,5 16 0,79 14 < 5 < ,44 20,1 *in rosso sono evidenziati i superamenti dei limiti allo scarico Tabella 2.14 Qualità dello scarico nel 2010 (mg/l) BOD COD SST Ptot Ntot < < 5 1,1 26 < ,2 11, < 5 1,46 20, ,5 20,9 < ,5 18,8 < 10 < 20 < , ,28 30, ,9 22,2 < 5 < ,94 17,9 5 31,5 5 4,36 22,2 < ,9 23,9 < ,8 16,7 < ,2 17,1 *in rosso sono evidenziati i superamenti dei limiti allo scarico Tabella 2.15 Qualità dello scarico nel 2011 (mg/l) < 5 < ,79 6,92 < 5 33,8 9 < 0,5 5, ,96 15,9 5 < < ,93 15,7 7 39,7 27 2,57 27, ,7 13, ,3 2,17 22,7 6 33,1 24 1,15 12,4 < 5 < ,6 6 < ,06 10,5 < 5 < ,7 < 5 < ,9 < 5 < ,7 < < ,9 < < ,5 < 5 44 < , ,1 < 5 < ,6 < 5 < ,1 < 5 < ,2 16,6 < 5 < 25 < 5 0,8 12,6 < 5 28 < 10 1,27 24,5 < ,5 10,4 < ,8 11, ,2 27,9 Pag. 18 di 48

19 BOD COD SST Ptot Ntot ,34 36 < 10 33,7 21 1, < 10 < , , , , , , < 10 < ,6 43 < , , < , , < , ,4 6 1, < , , *in rosso sono evidenziati i superamenti dei limiti allo scarico Tabella 2.16 Qualità dello scarico nel 2012 (mg/l) < 10 < 20 < 5 1,3 14,7 < ,8 18,4 < ,6 12, ,4 13,3 < 10 < ,9 24 < ,9 28,7 < ,5 < 10 < ,3 34, ,9 13, ,8 14, ,1 10, ,1 24,3 < 10 < ,3 11,7 < ,5 10,7 < ,3 9, ,1 14,9 < 10 < 20 < 5 1,3 14,7 < ,6 12, ,9 13, ,8 14, ,1 10,7 BOD COD TSS Ptot Ntot , ,9 < 5 < 25 6,6 3, ,6 2,93 33, ,87 27,2 < 5 < 25 15,6 3,13 50, ,06 42,7 < 5 < 25 < 5 2,57 30,1 6 < 25 7,2 4,21 35,6 < 5 < 25 5,6 1,93 17,3 < 5 < 25 < 5 3,46 30,6 < ,8 14,2 < 5 < 25 < 5 1,6 8, < 5 0,87 20,8 *in rosso sono evidenziati i superamenti dei limiti allo scarico Tabella 2.17 Qualità dello scarico nel 2013 (mg/l) < 5 < ,4 13,8 < 5 < ,5 8 < 5 < ,6 13,1 < ,9 8, ,8 11,6 < 5 < ,9 14, < 5 1,31 20,7 < 5 < 25 < 5 1,89 20 < 5 18 < 5 1,9 30, ,75 31, , ,3 19, < 5 2,14 35, < 5 1, ,89 23, ,49 37, ,37 33,3 Pag. 19 di 48

20 BOD5 COD SST Ptot Ntot ,51 31, < 0,5 22, ,72 36, < 5 0,52 29, ,9 1,24 30, < 0,5 30,7 *in rosso sono evidenziati i superamenti dei limiti allo scarico Tabella 2.18 Qualità dello scarico nel 2014 (mg/l) La denitrificazione è quasi del tutto assente e l azoto totale effluente risente della presenza dei nitrati pertanto spesso si registrano valori in concentrazione maggiori ai 15 mg/l. In termini di solidi sospesi si può notare che in talune circostanze si rilevano degli incrementi dei solidi in uscita. Queste osservazioni confermano che l impianto attuale è sottodimensionato sia nel comparto biologico che nella sedimentazione finale. 4 CRITICITÀ ATTUALI L impianto esistente presenta i seguenti principali problemi: l impianto è sovraccaricato e non è in grado di rispettare in maniera continuativa i limiti di emissione di azoto e fosforo imposti dalla normativa. Per questo lo scarico del depuratore apporta un carico di nutrienti (N e P) che può avere ripercussioni negative sullo stato chimico ed ecologico del Fiume Oglio; a breve è previsto un incremento del carico fognario dovuto al collettamento delle frazioni di Tagliuno e Cividino ubicate nel Comune di Castelli Calepio (in provincia di Bergamo, al confine con il comune di Palazzolo) che determinerà un peggioramento delle attuali prestazioni dell impianto; il depuratore non dispone di una completa linea di trattamento del fango; le opere in calcestruzzo armato, il piping con il relativo valvolame e le carpenterie metalliche (parapetti, scale e grigliati) presentano critictà localizzate in punti specifici. 5 IL LIQUAME DI PROGETTO Il presente capitolo è tratto dal progetto preliminare redatto da AOB2. Il liquame di progetto deriva dalla somma del carico futuro atteso dal Comune di Palazzolo sull Oglio e dai nuovi allacciamenti delle frazioni di Cividino e Tagliuno del Comune di Castelli Calepio. 5.1 SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE SERVITA NEL COMUNE DI PALAZZOLO S/O Lo scenario futuro dovrà tenere conto delle evoluzioni demografiche e sociali del Comune interessato dal servizio di depurazione. Le fonti utilizzate per una previsione futura hanno tenuto conto del PRRA (ex PTUA), del PGT comunale e delle analisi statistiche di evoluzione demografica della popolazione. La vita attesa delle opere dovrà spingersi ben oltre la previsione al 2016 del Piano Regionale, prendendo come riferimento l anno Innanzitutto, un attenta analisi dell andamento demografico deve tenere conto dell evoluzione prevista dagli strumenti urbanistici. In riferimento al bacino sotteso dal depuratore, si prevede uno scenario di crescita piuttosto modesto: il recente periodo di ristagno economico ha influito negativamente sullo sviluppo di molti centri urbani, soprattutto in termini di AE riferiti alle industrie. Pag. 20 di 48

21 L analisi dell evoluzione degli abitanti a partire dal 1981 al 1991, fino al 2001, evidenzia un andamento diverso nei decenni: tra il 1981 e il 1991 si registra un calo pari al -3%, nel successivo intervallo si rileva una crescita del 6,6%; infine dal 2001 al 2009 l aumento è ancor più sostenuto pari al 12,8% con un rafforzamento della tendenza positiva (cfr. fig. 5.1). Figura 5.1 Andamento della popolazione residente dal 1981 al 2011 Per quanto concerne le linee evolutive generali del sistema economico del Comune di Palazzolo s/o, la crescita è distribuita nel tempo. Le unità locali aumentano del 17% negli anni Ottanta e nel successivo intervallo la progressione risulta pari ad un +16,3%, che corrisponde a 245 nuove unità locali nel Comune. La situazione più recente (dal 2002 al 2008) mostra un evoluzione tesa a produrre un rafforzamento del tessuto economico locale. Infatti, dal 2002 al 2008, le unità locali accrescono costantemente con un valore pari al 10,1%; solo nell ultimo periodo questo trend positivo è attenuato dalla recente recessione economica. Una seconda previsione demografica, invece, si è basata sull utilizzo di una determinata legge di crescita, qui di seguito esposta. A partire da una serie storica di popolazione (Censimenti Istat) è stato possibile desumere il numero di abitanti previsto nei prossimi anni. In particolare, la curva di crescita utilizzata è del tipo logistica in cui la popolazione viene considerata crescente fino all istante T f nel quale graficamente si ottiene un punto di flesso; dopo l istante T f si ha una diminuzione della velocità di crescita fino al valore della popolazione che tende ad assestarsi nell intorno del valore di saturazione S (cfr. fig. 5.2). Pag. 21 di 48

22 Figura 5.2 Rappresentazione teorica della legge di crescita logistica Le motivazioni che hanno reso maggiormente idoneo l utilizzo di questa stima logistica sono da attribuirsi a differenti fattori, primo fra tutti una diffusa e sostanziale crisi economica che non consentirà di ritenere plausibile un aumento di popolazione del tipo lineare. Nella tabella 5.1 sono riportati i valori di popolazione residente desunti da fonte Istat e la popolazione stimata con tale previsione. Anno Popolazione residente reale Popolazione residente stimata Tabella 5.1 Popolazione del comune di Palazzolo sull Oglio stimata al 2030 Pag. 22 di 48

23 Dal punto di vista matematico, noti i valori di popolazione residente a partire dal 1989 fino al 2012 (fonte dati Istat e sito del Comune di Palazzolo sull Oglio) è stato possibile, attraverso un metodo di tipo empirico, individuare il punto di flesso (t f, P f ). t f P f Tabella 5.2 Punto di flesso della legge di crescita logistica A tal proposito, è possibile ricavare la popolazione definita di saturazione: S= 2 P f = Definita P 0 come la popolazione riferita all anno 1989, è stato possibile ricavare il valore delle due costanti utili al fine dell applicazione della stima logistica. b = ln a t f = 0, Si è così potuti giungere al seguente risultato. S P0 a = = 1, P 0 Anno Popolazione residente stimata Tabella 5.3 Stima logistica della popolazione al 2030 Logicamente tali valori si riferiscono unicamente alla popolazione residente, ai quali vanno aggiunti gli AE industriali, la popolazione stabile non residente e quella fluttuante con o senza pernottamento. Il PRRA (ex PTUA), redatto nell anno 1985, previde una popolazione al 2016 pari a AE. di sola origine civile e di AE di origine industriale per un totale di AE. Previsioni PRRA AE civili stimati al 2016 AE industriali dedotti al 2016 Palazzolo sull Oglio Totale stimati Tabella 5.4 Previsioni del PRRA per il depuratore di Palazzolo sull Oglio Da sottolineare come all interno del PRRA venga considerata anche la componente zootecnica ( AE). Logicamente l orizzonte di previsione al 2016 era basato su evoluzioni demografiche non più valide; così, analizzando i dati di popolazione attuali, si può ragionevolmente ritenere poco probabile la stima che era stata prevista nel 1985 in merito agli abitanti equivalente di origine zootecnica stimati al Pag. 23 di 48

24 Per giungere al valore finale, piuttosto, si è ritenuto opportuno effettuare una verifica di massima articolata nelle seguenti fasi: stima del rapporto fra AE civili ed industriali previsione del numero di AE industriali nel futuro, a partire dalla popolazione residente stimata con analisi statistica; stima del numero di Abitanti Equivalenti come somma degli abitanti equivalenti civili ed industriali (come illustrato in tabella 5.5). Comune AE civili stimati al 2030 AE industriali dedotti al 2030 Palazzolo sull Oglio Totale stimati Tabella 5.5 Contributo derivante dal Comune di Palazzolo sull Oglio in termini di AE 5.2 SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE SERVITA NEL COMUNE DI CASTELLI CALEPIO Apporto idraulico Come già affermato, è stata confermata l ipotesi di collettare presso l impianto di depurazione di Palazzolo anche gli abitanti delle frazioni di Tagliuno e Cividino ubicate nel Comune di Castelli Calepio (BG), situato al confine con la provincia di Brescia e il comune di Palazzolo. La successiva tabella mostra gli apporti idrici reali dell anno 2010, riferiti alle frazioni di Tagliuno e Cividino, messi a disposizione da parte del gestore UNIACQUE, ricavati da misure di portata. Portate trattate Cividino Portata media giornaliera AE desunti Portate trattate Tagliuno Portata media giornaliera AE desunti Mese [m 3 /mese] [m 3 /d] [AE] Mese [m 3 /mese] [m 3 /d] [AE] Gennaio Gennaio Febbraio Febbraio Marzo Marzo Aprile Aprile Maggio Maggio Giugno Giugno Luglio Luglio Agosto Agosto Settembre Settembre Ottobre Ottobre Novembre Novembre Dicembre Dicembre MEDIA MEDIA Tabella 5.6 Portate trattate agli impianti di depurazione esistenti di Tagliuno e Cividino Pag. 24 di 48

25 Nella tabella 5.7, invece, viene riepilogata la situazione (anno 2011), secondo i dati progettuali, e viene effettuata una stima futura degli Abitanti Equivalenti a progetto. Frazione Residenti Produttivi Situazione attuale al 2011 Situazione futura al 2025 A.E. da scarichi industriali Fluttuanti Residenti Produttivi A.E. da scarichi industriali Tagliuno Cividino Totale Fluttuanti Tabella 5.7 Abitanti Equivalenti per le frazioni di Tagliuno e Cividino riferiti ai carichi idraulici (fonte: Uniacque Studio di Fattibilità per collettamento frazioni di Tagliuno e Cividino al depuratore di Palazzolo sull Oglio ) Si può ragionevolmente ipotizzare un apporto futuro (al 2025), in termini esclusivamente idraulici, pari a AE. Apporto organico Per quanto concerne, invece, l apporto derivante dalle due frazioni del Comune di Castelli Calepio, riferito però al contenuto organico, il contributo dell ultimo periodo può essere così sintetizzato nella tabella 5.8. TAGLIUNO Data Anno 2013 Q media giornaliera BOD COD SS P N AE (BOD) AE (COD) AE (SS) AE (P) AE (N) AE (Q) [-] [m 3 /d] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [ab] [ab] [ab] [ab] [ab] [ab] 16-gen ,6 40, feb , mar ,5 41, apr ,5 17, mag ,7 33, giu ,6 26, lug ,2 24, ago ,7 32, set ,3 41, ott ,7 20, nov ,1 12, dic ,3 12, MEDIA Tabella 5.8 Contributi frazione di Tagliuno, dal punto di vista dei carichi organici Abitanti Entrambe le frazioni di Castelli Calepio sono caratterizzate da un refluo molto diluito in cui il numero di abitanti equivalente riferito al carico organico è nettamente inferiore a quello idraulico; nelle successive fasi di progettazione si renderà quindi necessario indagare maggiormente su tale aspetto. Pag. 25 di 48

26 Data Anno 2013 CIVIDINO Q media giornaliera BOD COD SS P N AE (BOD) AE (COD) AE (SS) [-] [m 3 /d] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [ab] [ab] [ab] [ab] [ab] [ab] 16-gen ,6 63, feb ,5 47, mar ,4 39, apr ,9 32, mag , giu ,5 31, lug ,3 30, ago ,2 48, set ,1 43, ott ,1 15, nov ,1 38, dic ,7 22, MEDIA Tabella 5.9 Contributi frazione di Cividino, dal punto di vista dei carichi organici AE (P) AE (N) AE (Q) In merito all apporto futuro, invece, riferito al carico organico (Art.74 comma 1 lett. A D.Lgs 152/06), si è ipotizzato lo stesso andamento di crescita tenuto in considerazione per i contributi delle frazioni di Tagliuno e Cividino. Attuale Futuro BOD COD SS P N BOD COD SS P N Tagliuno Cividino TOTALE Tabella 5.10 Apporto attuale e futuro espresso in AE Come si può notare dalla tabella precedente, a titolo precauzionale, si ritiene utile considerare una popolazione di progetto pari a AE, riferita al carico organico. 5.3 SOMMA DELLA POPOLAZIONE TOTALE SERVITA DALL IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI PALAZZOLO S/O Nella tabella 5.11 viene sintetizzato l apporto, organico ed idraulico, derivante dal Comune di Palazzolo e di Castelli Calepio, in relazione alle condizioni future. Contributo Organico [AE] Pag. 26 di 48 Contributo Idraulico [AE] Palazzolo sull Oglio Castelli Tagliuno Calepio Cividino Contributo progettuale considerato Tabella 5.11 Contributo a progetto, idraulico ed organico dei Comuni di Palazzolo e Castelli Calepio

27 In definitiva, l impianto di depurazione di Palazzolo sull Oglio dev essere in grado di trattare una potenzialità pari a AE, sia dal punto di vista organico che idraulico. 5.4 DATI A BASE DI PROGETTO Nella tabella 5.12 vengono riportati i dati a base progetto dell impianto di depurazione di Palazzolo s/o. In particolare la portata di calcolo è calcolata nel seguente modo: Q c =1,5 Q m = 1,5 373 m 3 h -1 = 560 m 3 h -1 Invece la portata massima in tempo di pioggia è calcolata secondo la R.R. 3/2006 come: Q max, pioggia = 750 l AE -1 d -1 potenzialità impianto= 750 l AE -1 d AE= m 3 h -1 Parametro U.M. Condizione di progetto iniziale POTENZIALITÀ Popolazione equivalente [AE] PORTATE Dotazione idrica pro capite [l AE -1 d -1 ] 280 Coefficiente di afflusso in fognatura [-] 0,80 Portata media giornaliera Q 24 [m 3 d -1 ] Portata media oraria Q m [m 3 h -1 ] 373 Portata di calcolo Q c [m 3 h -1 ] 560 Portata max in tempo di pioggia [m 3 h -1 ] CARICHI INQUINANTI BOD 5 [kgbod d -1 ] Azoto N [kgn d -1 ] 480 Fosforo P [kgp d -1 ] 64 CONCENTRAZIONI INQUINANTI BOD 5 [mgbod/l] 268 Azoto N [mgn/l] 53,6 Fosforo P [mg/l] 7,1 Tabella 5.12 Liquame di progetto Pag. 27 di 48

28 6 LIMITI DI EMISSIONE R Relazione tecnica di processo L impianto scarica nella zona omogenea di Allegato 5 Parte terza del D.Lgs. 152/2006, per i parametri ivi compresi e Tab.6 Allegato B del R.R. 3/2006 per i parametri Azoto e Fosforo La Tabella 6.1 illustra i parametri più significativi Parametro Valore COD (mg/l) 125 BOD (mg/l) 25 SST (mg/l) 35 N tot (mg/l) 15 P tot (mg/l) 2 Tabella 6.1 Limiti di emissione adottati per il progetto. 7 VINCOLI E CRITERI DI PROGETTAZIONE Il progetto del depuratore viene sviluppato tenendo conto dei seguenti vincoli: liquame di progetto e limiti di emissione (cfr. cap. 5 e 6); area disponibile: la nuova infrastruttura viene progettata per essere molto compatta ed essere allocata all interno dell area esistente. Per questo viene adottata una concetrazione di solidi sospesi nel mixed liquor pari a 4,5 gss/l; semplicità di impianto; linea acque: disposizione su almeno due linee in parallelo, simmetriche ed intercambiabili, per consentire la massima flessibilità gestionale; linea fanghi: inserimento di una adeguata stabilizzazione; pretrattamenti: potenziati e completati anche dal comparto di disoleatura; controllo delle emissioni odorose: la nuova grigliatura fine prevede l utilizzo di dispositivi di insaccamento automatico. Anche i cassoni di accumulo del materiale potranno prevedere un telo di copertura. La linea fanghi garantirà una adeguata stabilizzazione del fango; riutilizzo dei manufatti e della attuale impiantistica. L ampliamento è progettato per sfruttare al massimo l infrastruttura esistente, in particolare verranno riutilizzate: o gli attuali locali tecnici o gli attuali bacini circolari che verranno trasformati in bacini di sedimentazione secondaria o l attuale sollevamento (escluse le pompe) o l attuale grigliatura grossolana. Il progetto è redatto tenendo conto delle più recenti normative di settore, tra cui si citano in particolare: Direttiva Europea 91/271/EEC Decreto Legislativo 152/2006. Su indicazione della committenza, non sono stati inseriti nel progetto l ispessimento, la disidratazione e alcune macchine di riserva. L impianto è comunque predisposto per un loro futuro inserimento e la presente relazione ne da gli elementi per il loro dimensionamento. Pag. 28 di 48

29 8 SCHEMA FUNZIONALE DEL PROGETTO DI AMPLIAMENTO La figura 8.1 illustra lo schema funzionale adottato per il progetto dell ampliamento. Ingresso grigliatura grossolana grigliatura grossolana sollevamento grigliatura f ine grigliatura f ine dissabbiatura disoleatura dissabbiatura disoleatura disidratazione denitrif icazione denitrif icazione ispessimento nitrif icazione nitrif icazione stabilizzazione aerobica Sed II Sed II disinfezione chimica disinfezione chimica Fiume Oglio Figura 8.1 Schema funzionale del progetto dell ampliamento del depuratore di Palazzolo sull Oglio Pag. 29 di 48

30 9 DIMENSIONAMENTO DEI TRATTAMENTI 9.1 LINEA ACQUE Pretrattamenti I pretrattamenti comprendono: grigliatura grossolana (luce di 15 mm) grigliatura fine dissabbiatura / disoleatura areata La grigliatura grossolana verrà effettuata riutilizzando la macchina attuale. La grigliatura fine, invece, sarà realizzata con filtrococlee che risultano particolarmente indicate per il controllo degli odori, dal momento che sono facilmente confinabili con coperture orizzontali e la mondiglia viene trasportata e compattata in tubi chiusi. Si è scelto un dissabbiatore longitudinale aerato in cui viene mantenuto un livello controllato di turbolenza mediante insufflazione d aria sul fondo; rispetto ai sistemi ad agitazione meccanica tale soluzione presenta due vantaggi: consente una separazione, pur grossolana, dei grassi e degli oli liberi per la flottazione, essendone l affioramento favorito dall adesione di bolle d aria e dalle condizioni di moto mantenute nella vasca; comporta una pre-aerazione del liquame, utile, quando in fognatura si siano prodotti fenomeni settici, per un controllo dei cattivi odori nelle successive fasi meccaniche. (Bonomo, 2008) Le diverse sezioni vengono dimensionate tenendo conto delle portate di progetto, dell esigenza di disporre di linee di scorta, delle taglie commerciali disponibili e di un opportuno margine di sicurezza. I dati dimensionali (di targa) dei pretrattamenti di grigliatura sono i seguenti: grigliatura grossolana (luce di 15 mm) macchina esistente grigliatura fine (luce di 3 mm): n 1 macchina in grado di trattare m 3 /h. Per il dimensionamento del comparto di dissabiatura/disoleatura areata sono utilizzati i seguenti dati di progetto: portata di calcolo, Q c = 1,5 (portata media trattata)= 560 m 3 /h; portata massima in tempo di pioggia, Q ma = 750 l AE -1 d -1 potenzialità impianto= m 3 /h; tempo di permanenza relativo alla portata di calcolo, t p = 15 min tempo di permanenza relativo alla portata massima, t p = 4 min Il minimo volume utile della vasca di disinfezione risulta dalla seguente formula: V = T p Q Nel nostro caso risulta un volume utile minimo di 140 m 3 Il comparto di dissabiatura / disoleatura areata è suddiviso in due vasche, che avranno le seguenti dimensioni utili effettive: superficie unitaria: 10 m x 2,5 m= 25 m 2 ; Pag. 30 di 48

31 profondità: 3,5 m; superficie complessiva: 50 m 2 volume complessivo 175 m 3 si riportano le relazioni che hanno permesso la verifica delle dimensioni del comparto. La prima è costituita dal calcolo del carico idraulico in tempo di pioggia: 3 1 Q 1250m h 1 1 C id = = = 25 m h < 50 m h 2 A 50m dove: C id = carico idraulico superficiale (m/h) Q= portata massima in tempo di pioggia (m 3 /h) A= superficie totale del comparto (m 2 ). La seconda è costituita dal rapporto tra lunghezza e larghezza pari a 4 m. Fissando una portata specifica pari a 1,7 Nm 3 /h per ogni metro cubo di vasca (Masotti- Verlicchi, 2005) risulta una portata complessiva di circa 300 Nm 3/ h La tabella 9.1 illustra i risultati del dimensionamento dei pretrattamenti. Parametro U.M. Valore Grigliatura fine (luce di 3 mm) Portata massima m 3 /h Dissabbiatore / Disoleatore areato Larghezza m 2,5 Lunghezza m 10 Profondità utile minima m 3,5 Superficie unitaria m 2 25 Superficie complessiva m 2 50 Volume complessivo m Tabella 9.1 Principali caratteristiche dimensionali dei pretrattamenti. Pag. 31 di 48

32 9.1.2 Trattamento biologico a fanghi attivi Il processo a fanghi attivi è un trattamento condotto mediante una più o meno prolungata aerazione dello scarico in contatto con una numerosa popolazione batterica precostituita. Tale popolazione tende a concentrarsi formando degli agglomerati di natura fioccosa, della dimensione di qualche decimo di millimetro, detti appunto fanghi attivi (Bonomo, 2008). Grazie alla diversificazione della popolazione batterica presente nei fiocchi di fango è possibile, mantenendo opportune condizioni operative, ottenere sia l ossidazione dell azoto ammoniacale (nitrificazione) sia la riduzione dell azoto nitrico ad azoto gassoso (denitrificazione). Essendo la biomassa denitrificante eterotrofa, necessita di un substrato organico biodegradabile: pertanto il volume dedicato a questo processo (denitrificazione) è il primo a ricevere il refluo influente. Il volume di nitrificazione è posto a valle di quello di denitrificazione. Nel caso in oggetto, vista anche la sufficiente presenza di sostanza organica (BOD pari a 268 mg/l), lo schema di pre-denitrificazione è particolarmente indicato. La verifica e il dimensionamento delle sezioni di nitrificazione e denitrificazione sono effettuate in base alle rispettive cinetiche biologiche. In particolare, per la nitrificazione viene assunta una velocità massima di crescita della biomassa nitrificante a 20 C pari a 0,35 d -1. Per evitare un inutile sovradimensionamento del comparto, l azoto ammoniacale in uscita è stato posto pari a 2 mgn/l. Per compattare al meglio l impianto e sfruttare gli ampi sedimentatori disponibili, i reattori sono dimensionati con 4,5 gss/l. Per la denitrificazione viene assunta una velocità massima di denitrificazione a 20 C pari a 3 mg N-NO 3- /(gss h) ed un coefficiente di sicurezza pari a 1,5. La concentrazione di nitrati all uscita, alla minima temperatura di progetto (condizione più svantaggiosa), è pari a 7 mgn/l, in maniera da non favorire il fenomeno di risalita del fango per formazione di bolle d azoto (rising) e contenere il più possibile la portata di ricircolo della miscela aerata. Tutto il comparto biologico è dimensionato per le condizioni più svantaggiose che si verificano in inverno alla temperatura minima (12 C) Dimensionamento del processo di nitrificazione La velocità specifica di crescita della biomassa nitrificante alle condizioni di progetto viene calcolata sulla base della seguente relazione: N DO ( T 20) μ, n = μn m (1 0,833 (7,2 ph )) ϑ μ K n + N Ko + DO dove: μ n = velocità specifica di crescita della biomassa nitrificante alle condizioni di progetto (1/d) μ n,m = velocità massima specifica di crescita della biomassa nitrificante a 20 C (1/d) N = concentrazione di azoto ammoniacale K n = costante di semi-velocità per l azoto ammoniacale (mgn/l) DO = concentrazione di ossigeno disciolto (mg/l) K o = coefficiente di semisaturazione per l ossigeno disciolto ph= ph del mixed liquor θ μ = coefficiente di dipendenza dalla temperatura T= temperatura del liquame Sulla base della velocità specifica di crescita della biomassa nitrificante alle condizioni di progetto è possibile calcolare l età del fango di progetto (θ c espressa in giorni): ϑ c 1 = μ n Pag. 32 di 48

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE ESERCITAZIONI CALCOLO DELLA LINEA DI TRATTAMENTO DEI LIQUAMI DI UN IMPIANTO BIOLOGICO A FANGHI ATTIVI AL SERVIZIO DI UNA CITTA DI 200.000 ABITANTI Si chiede di

Dettagli

1. PREMESSE. 1.53.11.1_Piano_gestione_fase_avviamento_E.doc 1

1. PREMESSE. 1.53.11.1_Piano_gestione_fase_avviamento_E.doc 1 1. PREMESSE Il presente documento costituisce il piano con le modalità operative da seguire per la gestione della fase di avvio e collaudo delle nuove opere di progetto per evitare disservizi nel funzionamento

Dettagli

5.3 FOGLI DI CALCOLO PER IL DIMENSIONAMENTO DELLA SEZIONE BIOLOGICA

5.3 FOGLI DI CALCOLO PER IL DIMENSIONAMENTO DELLA SEZIONE BIOLOGICA 5.3 FOGLI DI CALCOLO PER IL DIMESIOAMEO DELLA SEZIOE BIOLOGICA 5.3.1 CODIZIOI ESIE ( 20 C Dati di progetto Carichi idraulici Portata idraulica giornaliera m 3 /d 12 500 Portata idraulica oraria M24 m 3

Dettagli

PROGRAMMA DI CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE NELLA REGIONE FINALIZZATO ALLA VERIFICA DELLA LORO FUNZIONALITA. ANNO 2002

PROGRAMMA DI CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE NELLA REGIONE FINALIZZATO ALLA VERIFICA DELLA LORO FUNZIONALITA. ANNO 2002 PROGRAMMA DI CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE NELLA REGIONE FINALIZZATO ALLA VERIFICA DELLA LORO FUNZIONALITA. ANNO 2002 IMPIANTO MASSA MARTANA COMUNE E LOCALITA MASSA MARTANA CAPOLUOGO (SARRIOLI)

Dettagli

PICCOLI IMPIANTI: POTENZIAMENTO O DISMISSIONE? DUE CASI

PICCOLI IMPIANTI: POTENZIAMENTO O DISMISSIONE? DUE CASI PICCOLI IMPIANTI: POTENZIAMENTO O DISMISSIONE? DUE CASI DI STUDIO Ing. L. Falletti PICCOLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE: UPGRADE, OTTIMIZZAZIONE GESTIONALE O DISMISSIONE? Verona, 26 Ottobre 2011 I piccoli impianti

Dettagli

Schema impianto depurazione biologica

Schema impianto depurazione biologica DEPURAZIONE Schema impianto depurazione biologica A cque di scarico Grigliatura Rifiuti grossolani SMALTITORE Dissabbiatura / Disoleatura Rifiuti: sabbie, oli e grassi SMALTITORE Sedimentazione primaria

Dettagli

5.2: Reti tecnologiche

5.2: Reti tecnologiche 5.2: Reti tecnologiche Presentazione: Il corretto funzionamento e l efficienza delle reti tecnologiche di distribuzione e depurazione delle acque è senza dubbio alla base di una gestione corretta e sostenibile

Dettagli

ALTO TREVIGIANO SERVIZI s.r.l.

ALTO TREVIGIANO SERVIZI s.r.l. 1 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. IL CALCOLO DEI CARICHI IDRAULICI AFFERENTI ALL IMPIANTO DI SALVATRONDA. 4 2.1 I COMUNI INTERESSATI DALL INTERVENTO DI PROGETTO... 4 2.2 PORTATE NERE TEORICHE... 4 2.3 PORTATE

Dettagli

Spett.le. OGGETTO: D. Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. Rilascio/Rinnovo di autorizzazione allo scarico di acque reflue urbane.

Spett.le. OGGETTO: D. Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. Rilascio/Rinnovo di autorizzazione allo scarico di acque reflue urbane. PROVINCIA DI MATERA Ufficio Ambiente Servizio di vigilanza e controllo Via Ridola, 60 tel. 0835/306245-322 Marca da Bollo Spett.le PROVINCIA di Matera Ufficio Ambiente Via Ridola,60 75100 Matera OGGETTO:

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA COMUNE DI FERRARA, VIA BOLOGNA IN AREA CLASSIFICATA DAL PRG SOTTOZONA D 2.2 ...

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA COMUNE DI FERRARA, VIA BOLOGNA IN AREA CLASSIFICATA DAL PRG SOTTOZONA D 2.2 ... ... 1 INTRODUZIONE... 2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2 3 PRESCRIZIONI TECNICHE... 3 4 CALCOLO PORTATE DI PROGETTO... 3 5 VERIFICA IDRAULICA DEL COLLETTORE... 5 Pagina 1 di 6 1 INTRODUZIONE La presente

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

FOGNATURA IDEALE. Rispetto dei limiti imposti dal D. Lgs. 152/99. Impianto di depurazione. Fognatura separata. Acque nere.

FOGNATURA IDEALE. Rispetto dei limiti imposti dal D. Lgs. 152/99. Impianto di depurazione. Fognatura separata. Acque nere. FOGNATURA IDEALE Acque nere Fognatura separata Impianto di depurazione Rispetto dei limiti imposti dal D. Lgs. 152/99 Recapito cque bianche Eventuale trattamento In definitiva: FOGNATURA UNITARIA Acque

Dettagli

SCHEDA 3 NOTIZIE SULLA RETE

SCHEDA 3 NOTIZIE SULLA RETE Pag. 1 di 10 SCHEDA 3 NOTIZIE SULLA RETE (da compilare per ogni rete) NOTA: AD OGNI RETE FOGNARIA CORRISPONDE UN SOLO SCARICO FINALE RETE NUMERO 3.A DATI GENERALI 3.A.1 UBICAZIONE RETE CAPOLUOGO FRAZIONE

Dettagli

www.dirittoambiente.net

www.dirittoambiente.net Dr.ssa Gioconda Bezziccheri DOCUMENTI INformazione 2009 E vietato il plagio e la copiatura integrale o parziale di testi e disegni a firma degli autori - In relazione all articolo Considerazioni sull Allegato

Dettagli

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006 IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI ACQUE REFLUE URBANE COMUNICAZIONE ART.110 COMMA 3 DEL D.LGS. 152/2006 Contrassegno telematico Imposta di bollo pari ad 16,00 Spett.le PROVINCIA DI MILANO Settore Risorse Idriche

Dettagli

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice

Dettagli

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche

Dettagli

per i clienti del Ciclo Idrico Integrato

per i clienti del Ciclo Idrico Integrato Soluzioni di successo Soluzioni di successo per i clienti del Ciclo Idrico Integrato Installazione del controller OSCAR per l'areazione intermittente per l adeguamento dell impianto di depurazione di Savigliano

Dettagli

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione

1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico, non in pubblica fognatura, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 e successive modifiche

Dettagli

Relazione tecnica alla deliberazione 24 novembre 2011, EEN 12/11

Relazione tecnica alla deliberazione 24 novembre 2011, EEN 12/11 Presupposti e fondamenti per la determinazione del valore del contributo tariffario per il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico per l anno 2012 di cui ai decreti ministeriali 20 luglio

Dettagli

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

CESARE MOSER 11-12-13 VASCHE IMHOFF. manufatti in cemento s.r.l PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

CESARE MOSER 11-12-13 VASCHE IMHOFF. manufatti in cemento s.r.l PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO allegato scheda n VASCHE IMHOFF 11-12-13 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Le vasche Imhoff possono essere considerate come veri e propri impianti di depurazione per liquami di origine domestica caratterizzati

Dettagli

INDICE DELLE TABELLE E DELLE FIGURE

INDICE DELLE TABELLE E DELLE FIGURE SOMMARIO 1. PREMESSA... 2 2. DATI A BASE PROGETTO... 2 3. CALCOLO DELLE FORNITURE D ARIA AL PROCESSO BIOLOGICO... 3 3.1. Metodologie per il calcolo dei sistemi di fornitura dell aria... 3 3.1.1. Metodologia

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Upgrading di Depuratori Acque a Fanghi Attivi Denitro-Nitro tipo MBBR/IFAS

Upgrading di Depuratori Acque a Fanghi Attivi Denitro-Nitro tipo MBBR/IFAS Upgrading di Depuratori Acque a Fanghi Attivi Denitro-Nitro tipo MBBR/IFAS (Integrated Fixed-Film Activated Sludge) MODELLO DI DIMENSIONAMENTO/VERIFICA DI PROCESSO Ing.G.Mappa Tecnologia MBBR (Moving Bed

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

L esperienza di Milano Nosedo e il riuso irriguo delle acque depurate

L esperienza di Milano Nosedo e il riuso irriguo delle acque depurate L esperienza di Milano Nosedo e il riuso irriguo delle acque depurate Francesca Pizza Processi e Controlli analitici Vettabbia S.c.a r.l. f.pizza@vettabbia.it Workshop «L acido peracetico nella disinfezione

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

Primel AG - Via Principale - 7608 Castasegna, Bregaglia (GR) Tel: +41 76 8198688 fedele.pozzoli@bluewin.ch

Primel AG - Via Principale - 7608 Castasegna, Bregaglia (GR) Tel: +41 76 8198688 fedele.pozzoli@bluewin.ch 2015 Primel AG - Via Principale - 7608 Castasegna, Bregaglia (GR) Tel: +41 76 8198688 fedele.pozzoli@bluewin.ch Imhoff/tricamerali e depuratori biologici SBR Introduzione Gli scarichi civili, sia domestici

Dettagli

Febbraio, 2015. Lo scenario energetico 2014

Febbraio, 2015. Lo scenario energetico 2014 Febbraio, 2015 Lo scenario energetico 2014 Il quadro dell energia elettrica in Italia vede persistere due elementi caratteristici: il perdurare della crisi economica con conseguente riduzione della domanda

Dettagli

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SCHEDA DI SINTESI. IMPATTI AMBIENTALI Rilevatore: Ing. ASTRELLA Michele

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SCHEDA DI SINTESI. IMPATTI AMBIENTALI Rilevatore: Ing. ASTRELLA Michele RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SCHEDA DI SINTESI IMPATTI AMBIENTALI Rilevatore: Ing. ASTRELLA Michele Data: 25/06/ 09 Area numero: 5 Denominazione: Murgia di San Lorenzo IT9210220 Capo Area: Giovanni

Dettagli

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia Associazione Imprenditori Idroelettrici del Friuli Venezia Giulia Monitoraggio dei corsi d'acqua per la realizzazione e la gestione delle derivazioni Palazzo Torriani, Udine, 20 settembre 2013 Piano Regionale

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Sistemi compatti di flottazione. La soluzione affidabile e di facile gestione per il trattamento chimico-fisico delle acque reflue

Sistemi compatti di flottazione. La soluzione affidabile e di facile gestione per il trattamento chimico-fisico delle acque reflue Sistemi compatti di flottazione La soluzione affidabile e di facile gestione per il trattamento chimico-fisico delle acque reflue L IDEA L ideazione e la realizzazione di questa macchina nasce da un pool

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

C.A.D.F. S.p.A. Servizio Idrico Integrato: Acquedotto Depurazione Fognatura

C.A.D.F. S.p.A. Servizio Idrico Integrato: Acquedotto Depurazione Fognatura C.A.D.F. S.p.A. C.A.D.F. S.p.A., società a capitale pubblico gestisce il Servizio Idrico Integrato: Acquedotto Depurazione Fognatura Codigoro Via Alfieri.3 Tel: 0533725111 Fax: 0533713617 Internet: www.cadf.it

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

FOGNATURE: DEFINIZIONI, NORMATIVA DI RIFERIMENTO E ORGANIZZAZIONE

FOGNATURE: DEFINIZIONI, NORMATIVA DI RIFERIMENTO E ORGANIZZAZIONE Corso di Costruzioni idrauliche (E.A.) A.A. 2010/2011 FOGNATURE: DEFINIZIONI, NORMATIVA DI RIFERIMENTO E ORGANIZZAZIONE (Appunti tratti dalla lezione del 8/45/2011, non rivisti dal docente) Riferimenti

Dettagli

Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Collettamento e trattamento acque reflue-

Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Collettamento e trattamento acque reflue- Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Collettamento e trattamento acque reflue- ALESSANDRO ZUCCA Regione Autonoma FVG Direzione Ambiente ed Energia Palmanova- 19 MAGGIO 2015 Indirizzi e

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI FOGNATURE E DEPURAZIONE

ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI FOGNATURE E DEPURAZIONE COMUNE di RIMINI ASSESSORATO MOBILITA, LAVORI PUBBLICI E QUALITA URBANA ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI FOGNATURE E DEPURAZIONE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 18/02/2010 TAVOLO

Dettagli

Il nuovo corso del biogas

Il nuovo corso del biogas Il nuovo corso del biogas Tipologie impiantistiche Impianto alimentato con prodotti di origine biologica e liquami bovini Impianto semplificato, alimentato con solo effluente zootecnico Impianti di tipo

Dettagli

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa La normativa che disciplina la necessità di sottoporre a trattamento le acque reflue di origine meteorica è il D. Lgs. 152/06 (Testo Unico Ambientale)

Dettagli

Le nuove frontiere del trattamento dei reflui di una grande città e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento

Le nuove frontiere del trattamento dei reflui di una grande città e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento Le nuove frontiere del trattamento dei reflui di una grande città e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento Ing. Giorgio MARTINO ACEA ATO2 Spa Roma -Regione Lazio Sala Tevere 25 luglio 2013

Dettagli

ANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL

ANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL ANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL IN PROVINCIA DI PERUGIA Ottobre 2013 ooo A cura dell Ufficio Prezzi Camera di Commercio di Perugia Indice Introduzione pag. 5 I prezzi del GPL nel I semestre 2013 - Sintesi

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

Cecilia Caretti WORKSHOP: BEST PRACTICE PER LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE E LA TUTELA DELL AMBIENTE MARINO: IL CONTRIBUTO DEI PROGETTI LIFE

Cecilia Caretti WORKSHOP: BEST PRACTICE PER LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE E LA TUTELA DELL AMBIENTE MARINO: IL CONTRIBUTO DEI PROGETTI LIFE WORKSHOP: BEST PRACTICE PER LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE E LA TUTELA DELL AMBIENTE MARINO: IL CONTRIBUTO DEI PROGETTI LIFE 20 OTTOBRE 2015 PADIGLIONE EXPO VENEZIA, SALA CONFERENZE VIA GALILEO FERRARIS,

Dettagli

Ristrutturazione potenziamento ed adeguamento depuratore di Lignano Sabbiadoro al D. Lgs 152/99 2 Intervento

Ristrutturazione potenziamento ed adeguamento depuratore di Lignano Sabbiadoro al D. Lgs 152/99 2 Intervento DESCRIZIONE SINTETICA DELLE CARATTERISTICHE SALIENTI Il progetto costituisce il secondo Intervento funzionale all interno di un piano di interventi complessivi per l adeguamento del depuratore di Lignano

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale II semestre 2014 Pubblicato in data 02 febbraio 2015 1 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Situazione Operatori... 3 3. TEE emessi...

Dettagli

Prescrizioni per Autorizzazione allo Scarico in Pubblica Fognatura Giugno 2014

Prescrizioni per Autorizzazione allo Scarico in Pubblica Fognatura Giugno 2014 Prescrizioni per Autorizzazione allo Giugno 2014 Sommario Riferimenti... 1 Documenti Allegati... 1 Premessa... 1 L autorizzazione potrà essere rilasciata alle seguenti condizioni... 2 D. Lgs 152/06 (Parte

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 gennaio 2014 III trimestre 2013 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie conmatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue

Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue Direttiva del Consiglio 91/271/CEE del 21-05-1991, modificata dalla Direttiva della Commissione 98/15/ /15/CE del 27-02-1998 (Punto

Dettagli

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,

Dettagli

Il sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail

Il sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail Timbro con data e numero protocollo AL COMUNE DI ( ) DENUNCIA DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CORRISPETTIVO PER I SERVIZI DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, DEPURAZIONE E SCARICO DELLE ACQUE

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Modello predisposto dall'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente Marca da bollo 16,00 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DEGLI INSEDIAMENTI CIVILI NON ALLACCIATI

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE ESERCITAZIONI CALCOLO DELLA LINEA DI TRATTAMENTO DEI FANGHI DI UN IMPIANTO BIOLOGICO A FANGHI ATTIVI AL SERVIZIO DI UNA CITTA DI 200.000 ABITANTI Si chiede di

Dettagli

UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI

UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI E stata pubblicata la norma tecnica UNI che regolamenta la costruzione degli impianti per l abbattimento dei VOC e delle

Dettagli

REGIONE PUGLIA Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l attuazione delle opere pubbliche

REGIONE PUGLIA Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l attuazione delle opere pubbliche AMMISSIBILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA AI SENSI DEL DECRETO MINISTERIALE 27/09/2010 PRIMI INDIRIZZI APPLICATIVI REGIONALI Il Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Dettagli

La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico

La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico 1. Introduzione Le Scorte sono costituite in prevalenza da materie prime, da accessori/componenti, da materiali di consumo. Rappresentano

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Berlingo nel periodo da 26/06/2012 al 28/06/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI

ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA NORMA DI COMPORTAMENTO N. 178 COMPUTO DEGLI AMMORTAMENTI

Dettagli

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda)

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) ALLEGATO TECNICO S 1 Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) Coordinate geografiche Gauss Boaga 2 (in metri) del punt di recapito

Dettagli

A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO

A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO SCHEDA A INFORMAZIONI GENERALI A1 - IDENTIFICAZIONE DELL IMPIANTO denominazione Numero attività IPPC non IPPC Superficie coperta m 2 Indirizzo impianto Comune Codice Comune Provincia Codice Provincia Frazione

Dettagli

RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER ACQUE REFLUE INDUSTRIALI

RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER ACQUE REFLUE INDUSTRIALI RINNOVO DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER ACQUE REFLUE INDUSTRIALI Il sottoscritto nato a il titolare o legale rappresentante dell Azienda sita nel Comune di in via CHIEDE il rinnovo dell autorizzazione

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica

Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica Rapporto di monitoraggio semestrale I semestre 2012 Pubblicato in data 17 luglio 2012 1 INDICE 1. Introduzione...3 2. Situazione Operatori...3 3. TEE emessi...3

Dettagli

Parte B: anagrafica dell azienda

Parte B: anagrafica dell azienda DOMANDA DI NUOVA AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE O AMPLIAMENTO/ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO AI SENSI DEL D.LGS 152/2006 Bollo 14,62 Spett.le Provincia del Medio Campidano Assessorato all Ambiente

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

PROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC)

PROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC) laborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 213 3 - L ONIZIONI MTOROLOGIH NL TRRITORIO LL PROVINI I RVNN (on la collaborazione di RP - SIM) 3.1 - Gli indicatori meteorologici

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Modello predisposto dall'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente Marca da bollo PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DEGLI INSEDIAMENTI CIVILI NON ALLACCIATI

Dettagli

R05_RELAZIONE IMPIANTO DI DEPURAZIONE PREFABBRICATO A FANGHI ATTIVI OSSIDAZIONE TOTALE PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO CIVILI

R05_RELAZIONE IMPIANTO DI DEPURAZIONE PREFABBRICATO A FANGHI ATTIVI OSSIDAZIONE TOTALE PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO CIVILI R05_RELAZIONE IMPIANTO DI DEPURAZIONE PREFABBRICATO A FANGHI ATTIVI OSSIDAZIONE TOTALE PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO CIVILI oggetto: II VARIANTE PIANO URBANISTICO ATTUATIVO H-FARM modifica

Dettagli

DAF - FLOTTATORI AD ARIA DISCIOLTA

DAF - FLOTTATORI AD ARIA DISCIOLTA ECOMACCHINE S.p.A. Via Vandalino 6 10095 Grugliasco (TO) Tel.: +39.0114028611 Fax: +39.0114028627 Email: ecomacchine@ecomacchine.it Web: www.ecomacchine.it DAF - FLOTTATORI AD ARIA DISCIOLTA I distributori

Dettagli

DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE

DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE DIMENSIONAMENTO CONDOTTA FOGNANTE 1. VERIFICA DELLA RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE NERE Il centro di cure palliative hospice di Spicchio è allocato all interno di un fabbricato già esistente nel complesso

Dettagli

P.I.C.I.L. del Comune di Rosà. Piano dell illuminazione per il contenimento dell inquinamento luminoso L.R. 17/2009

P.I.C.I.L. del Comune di Rosà. Piano dell illuminazione per il contenimento dell inquinamento luminoso L.R. 17/2009 Pag. 1 di 16 totali INDICE STIMA ECONOMICA DEI COSTI DI ADEGUAMENTO... 2 1. PREMESSA... 2 2. COSTI ADEGUAMENTI CORPI ILLUMINANTI... 3 2.1. SOSTITUZIONE CORPI ILLUMINANTI CON NUOVA SORGENTE AL SODIO (SOLUZIONE

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE EQUALIZZAZIONE - OMOGENEIZZAZIONE

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE EQUALIZZAZIONE - OMOGENEIZZAZIONE CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA - AMBIENTALE ESERCITAZIONE 1 (Prof. Ing. Giordano Urbini; Ing. Cristiana Morosini) EQUALIZZAZIONE - OMOGENEIZZAZIONE (BASI TEORICHE ESEMPIO DI CALCOLO) 1. OBIETTIVI E CAMPI

Dettagli

Riepilogo documentazione

Riepilogo documentazione RILASCIO/RINNOVO AUTORIZZAZIONE - MODELLO AR9 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER SCARICHI PROVENIENTI DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI ACQUE REFLUE URBANE, SFIORATORI IN TESTA ALL IMPIANTO, BY-PASS GENERALI E

Dettagli

ALLEGATO C TARIFFE A CARICO DEI CLIENTI ED A FAVORE DEL GESTORE NEL PERIODO DI CUI ALL ART. 3, C.1 DELLA CONVENZIONE

ALLEGATO C TARIFFE A CARICO DEI CLIENTI ED A FAVORE DEL GESTORE NEL PERIODO DI CUI ALL ART. 3, C.1 DELLA CONVENZIONE ALLEGATO C TARIFFE A CARICO DEI CLIENTI ED A FAVORE DEL GESTORE NEL PERIODO DI CUI ALL ART. 3, C.1 DELLA CONVENZIONE SISTEMA A MISURA Servizio Acquedotto 2012 USO ABITATIVO RESIDENTE tariffa agevolata

Dettagli

ALLEGATO D ANALISI STATISTICA DEI DATI METEOROLOGICI

ALLEGATO D ANALISI STATISTICA DEI DATI METEOROLOGICI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE U.O. Tutela dell aria ed agenti fisici PIANO PROVINCIALE DI TUTELA DELLA QUALITÀ DELL ARIA ALLEGATO D ANALISI STATISTICA

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati 2.02.4 - Svolgimento di campagne di misura sul campo I dati raccolti all interno del Progetto Eur-eau-pa sono stati organizzati in due differenti

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

Metodologia. 5 rapporto sull energia

Metodologia. 5 rapporto sull energia 2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto

Dettagli

TUTELA ED UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE IN AMBITO PRODUTTIVO : GESTIONE DI UN REFLUO INDUSTRIALE Verona, 22 Ottobre 2009 Relatore: dott.ssa Bacuzzi Lorena ... CHI SIAMO opera nel settore della depurazione

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Modulistica per autorizzazione allo scarico

Modulistica per autorizzazione allo scarico PROVINCIA DI PISA Modulistica per autorizzazione allo scarico 1) Dati anagrafici richiedente autorizzazione Cognome Nome Data di nascita Comune di nascita Cittadinanza Comune di residenza Indirizzo telefono

Dettagli

SCHEDA FOGNATURA COMUNALE

SCHEDA FOGNATURA COMUNALE Catasto scarichi - Pubbliche fognature Pag. 1 CATASTO SCARICHI - PUBBLICHE FOGNATURE SCHEDA FOGNATURA COMUNALE Data compilazione: 1.GENERALITA FOGNATURA COMUNALE 1.1 : COMUNE 1.2 GESTORE DELLA FOGNATURA

Dettagli

PATRONATO INCA CGIL Lombardia. Finanziaria 2011-2013 D.L. 31 Maggio 2010 n. 78 convertito in legge n. n122/2010 G.U n. 176 del 30 luglio 2010

PATRONATO INCA CGIL Lombardia. Finanziaria 2011-2013 D.L. 31 Maggio 2010 n. 78 convertito in legge n. n122/2010 G.U n. 176 del 30 luglio 2010 PATRONATO INCA CGIL Lombardia Finanziaria 2011-2013 D.L. 31 Maggio 2010 n. 78 convertito in legge n. n122/2010 G.U n. 176 del 30 luglio 2010 Milano, 22 novembre 2010 NUOVE DECORRENZE: PREMESSA Comma 1,

Dettagli

UPGRADING E GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO - ESPERIENZE NAZIONALI A CONFRONTO -

UPGRADING E GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO - ESPERIENZE NAZIONALI A CONFRONTO - Workshop UPGRADING E GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO - ESPERIENZE NAZIONALI A CONFRONTO - 16 EDIZIONE - Roma, 29-30 novembre 2012 IL PROCESSO DEMON PER IL PRETRATTAMENTO DEI

Dettagli

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica Esame di Stato 5 - Tema di Matematica PROBLEMA Il piano tariffario proposto da un operatore telefonico prevede, per le telefonate all estero, un canone fisso di euro al mese, più centesimi per ogni minuto

Dettagli

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Presentazione del rapporto annuale L'ASSICURAZIONE ITALIANA 2011-2012 Roberto Manzato Vita e Danni non Auto Milano, 16 luglio 2012

Dettagli

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970-2009 1 luglio 2010 Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni 1970- L Istat rende disponibili le serie storiche degli investimenti per branca proprietaria per gli

Dettagli

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Energia Energia Premessa Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Richiesta di energia primaria Consumi energetici per

Dettagli