Corte di Cassazione - copia non ufficiale

Transcript

1 Civile Sent. Sez. 5 Num Anno 2016 Presidente: CHINDEMI DOMENICO Relatore: CHINDEMI DOMENICO Data pubblicazione: 14/10/2016 SENTENZA sul ricorso proposto da: CATEMARIO GABRIELLA, elettivamente domiciliata in ROMA VIA FLAMINIA 109, presso lo studio dell'avvocato BIAGIO BERTOLONE, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato CORRADO DE GREGORIO giusta delega a margine; contro - ricorrente - COMUNE DI MARCIANISE in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIA G. D'AREZZO 32, presso lo studio dell'avvocato MATTEO MUNGARI, rappresentato e difeso dall'avvocato

2 GIULIANO AGLIATA giusta delega a margine; - con troricorrente - avverso la sentenza n. 65/2012 della COMM.TRIB.REG. di NAPOLI, depositata il 16/04/2012; udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 05/10/2016 dal Presidente e Relatore Dott. DOMENICO CHINDEMI; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GIOVANNI GIACALONE che ha concluso per raccoglimento del ricorso.

3 27665/12 Fatto Con sentenza n. 65/47/2012, depositata il , la Commissione Tributaria Regionale della Campania rigettava l'appello proposto da Catemario Gabriella avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Caserta n.419/14/2010, che aveva confermato l'avviso di accertamento ICI, per l'anno 2005, avente ad oggetto alcuni terreni ubicati nel Comune di Marcianise. Rilevava al riguardo la Commissione Tributaria Regionale, confermando quanto affermato già nella sentenza di primo grado, che la contribuente aveva ceduti i terreni in data e solo da tale data non era tenuta al pagamento dell'ici, non rilevando che la società Interporto ne avesse la disponibilità fin dal La contribuente impugna la sentenza della Commissione Tributaria Regionale affidato a un unico motivo con cui deduce violazione e falsa applicazione dell'art. 1 D.lgs 504/92 e degli artt. 115 e 116 c.p.c. in relazione all'art. 360 n. 3 c.p.c., nonché vizio di motivazione, in relazione all'art. 360 n. 5 c.p.c., nella parte in cui la CTR ha ritenuto che l'obbligo tributario relativo all'ici fosse connesso alla titolarità del diritto di proprietà e prescindesse dal possesso dell'immobile. Il Comune di Marcianise si è costituito con controricorso. Motivazione semplificata 1. L'eccezione di inammissibilità del ricorso per tardività è infondata. La sentenza impugnata è stata depositata in segreteria il e, quindi, il ricorso per cassazione avrebbe dovuto essere proposto entro il termine di sei mesi previsto dall'art. 327 cod. proc. civ. maggiorato della sospensione feriale dal suo deposito, trattandosi di giudizio intrapreso in primo grado dopo il Il termine per proporre ricorso, quindi, era il e il ricorso risulta spedito a mezzo posta in data e ricevuto il , quindi tempestivamente. 2. Il Comune eccepisce, inoltre, 1 inammissibilità del ricorso per genericità del motivo posto a sostegno dello stesso. Anche tale rilievo è infondato. La ricorrente ha indicato con chiarezza le statuizione investite dal gravame e le censure in concreto mosse alla motivazione della sentenza di secondo grado e dalla lettura del motivo di ricorso risulta che il Comune ha ben individuato le statuizione della sentenza impugnata sottoposta a censura, sia riassumendo lo svolgimento dei fatti, sia riportando il decisum, sia chiedendo espressamente nelle conclusioni l'annullamento della decisione impugnata e la illegittimità dell'avviso di accertamento. 1

4 3. Anche il rilievo di inammissibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 366 c.p.c. per la mancata produzione di documenti sui quali è fondato va disatteso in quanto il ricorrente censura la sentenza sotto il profilo dell'errore di diritto e non occorre rifarsi a documenti per la decisione del motivo. 4. Nel Merito la questione controversa concerne l'obbligo del pagamento dettici a seguito di occupazione d'urgenza a cui si associa la perdita di possesso per effetto del decreto di occupazione, qualora, come nel caso di specie, antecedente alla stipula del rogito notarile di cessione volontaria del terreno. Il ricorrente ritiene che la perdita di possesso del bene a seguito del decreto di occupazione d'urgenza determinerebbe l'esenzione dail' Il Digs. 30 dicembre 1992, n. 504, stabilisce all'art. 1 che presupposto dell'imposta comunale sugli immobili è il possesso di fabbricati e di aree fabbricabili siti nel territorio dello Stato, a qualsiasi uso destinati, ed all'art. 3, che soggetti passivi dell'imposta sono il proprietario degli immobili ovvero il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, sugli stessi. La giurisprudenza di questa Corte ha chiarito come ai fini della soggezione all'imposta comunale sugli immobili, l'occupazione di urgenza, per il suo carattere coattivo, non priva il proprietario del possesso dell'immobile in quanto il bene, finché non interviene il decreto di esproprio o comunque l'ablazione, continua ad appartenere a lui - tanto che per tal motivo gli si riconosce un'indennità per l'occupazione - mentre nell'occupante, che riconosce la proprietà in capo all'espropriando, manca ranimus rem sibi habendi", onde lo stesso è un mero detentore, (Cass. Sez. 1, Sentenza n del 12/10/2007; Cass. Sez. 5, Sentenza n del 26/02/2010) Quindi, il proprietario è soggetto passivo dell'ici, ed obbligato a presentare la relativa dichiarazione, anche se l'immobile è detenuto da terzi (cfr. Cass. n. 5293/00). Solamente nel caso in cui la società proprietaria del terreno abbia perso la disponibilità dell'area con l'irreversibile trasformazione del fondo, a seguito della realizzazione dell'opera pubblica (circostanza di cui non è stata fornita prova), si verifica lo spossessamento del bene a favore della P.A. non solo sotto il profilo materiale, ma anche sotto il profilo dell'aninnus, non avendo il possessore la possibilità di ripristinare il contatto materiale con la cosa quando io voglia.(cfr Cass n. 7248) Nella fattispecie in esame non vi è prova della sussistenza di tale obiettiva situazione dei luoghi) Va, conseguentemente, rigettato il ricorso. La particolarità della questione giustifica la compensazione delle spese del 2

5 giudizio di legittimità Rigetta il ricorso, PQM Dichiara compensate le spese del giudizio di legittimità. Così deciso in Roma, il