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1 Catania - anno XXXI - n dicembre Euro 0, A PAGINA 3 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: settimanale regionale di attualità In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente Paternò. I fedeli confidano nella salvezza condividendo l esperienza di S. Barbara Difendere il senso genuino MONS. CORRADO LOREFICE NUOVO ARCIVESCOVO DI PALERMO FAMIGLIA E TEORIA GENDER della religiosità popolare Come da tradizione anche quest anno la festa di Santa Barbara, patrona di Paternò, ha visto nascere nel cuore di ogni devoto la gioia di un caloroso e quasi mistico abbraccio con il quale vengono trasferiti sentimenti, emozioni e preghiere anche di intercessione. Una devozione che trova la sua naturale manifestazione nei giorni 3, 4, 5 dicembre e si conclude con l ottava l 11 dicembre. Giorno quattro, il giorno del martirio di Santa Barbara (il giorno in cui la Chiesa celebra il suo Dies Natalis) e della svelata della Santa, cioè l apertura della cameretta che custodisce per tutto l anno il venerato simulacro di Santa Barbara, è l inizio della festa vera e propria, il primo incontro, di grande impatto emotivo, con l amata Patrona. Giorno cinque il pontificale presieduto da S.E. Mons. Salvatore Gristina rende più solenni i festeggiamenti religiosi in onore di S. Barbara. Con una lunga processione per le vie della città, il cosiddetto giro interno, si conclude la festa dell amatissima Santa Patrona. (Di seguito si riporta il testo dell omelia dell Arcivescovo). Foto di Emidio Sarpietro Carissimi fratelli Presbiteri e Diaconi, Fratelli e sorelle, Distinte autorità, 1. Abbiamo ripetuto come ritornello alle strofe del Salmo responsoriale la bella e convinta affermazione: Il Signore è mia forza e mia salvezza. Con questa espressione condividiamo certamente l esperienza non solo della nostra Patrona S. Barbara, ma dei martiri di tutti i tempi, compresi quelli a noi vicini. Giubileo: Papa Francesco il primo a varcare la Porta Santa La certezza della vicinanza del Signore rende sempre forti coloro che a Lui si avvicinano. 2. Nella prima lettura (Sir 51,1-12) è una persona perseguitata a dare testimonianza delle prove affrontate e superate. La prova è descritta nelle varie fasi di difficoltà e sofferenza. Allora mi ricordai della tua misericordia, o Signore, e delle tue opere che sono da sempre. In questa affermazione abbiamo una preziosa indicazione: nelle difficoltà non dobbiamo chiuderci in noi stessi. Dobbiamo affidarci al Signore, stringere la mano che Egli sempre paternamente ci offre. Se ci comportiamo così, anche noi, superata la prova, potremo affermare: Ti glorificherò, Signore mio re, Ti loderò Dio mio Salvatore; glorificherò il tuo nome, perché fosti mio protettore e mio aiuto. 3. Santa Barbara conosceva le parole di Gesù che noi abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo di Matteo (10,17-21). Barbara, illuminata dallo Spirito del Padre, diede esemplare testimonianza della sua appartenenza a Gesù. Barbara parlò allora, Salvatore Gristina (segue a pagina 2) Una Chiesa straordinariamente viva Il giorno dell Immacolata Papa Francesco ha aperto la Porta santa della basilica di San Pietro segnando l avvio del Giubileo straordinario dedicato alla Misericordia. Per la prima volta nella storia, all apertura ha assistito un Pontefice emerito, Benedetto XVI, presente nell atrio della basilica, ed ha varcato la Porta Santa subito dopo Papa Francesco. Immagini e foto documentano l evento dell apertura di una porta in oro e bronzo, opera del maremmano Vito Consorti, il quale narra artisticamente la storia umana dall alba ai giorni nostri in sedici formelle: la cacciata dal Paradiso terrestre, l Annunciazione, il battesimo di Gesù, le parabole del buon pastore, del figliol prodigo, del paralitico, della peccatrice, il perdonare settanta volte sette, il rinnegamento di Pietro, il buon ladrone, le apparizioni di Cristo risorto a Tommaso e a tutti gli apostoli riuniti, la conversione di Saulo e, nell ultima formella, Cristo come porta di salvezza, simboleggiato dal Papa Pio XII che apre la Porta Santa nell anno Santo La porta che si apre avvia ad un sentiero di luce e di Grazia che in questo speciale anno santo celebra la Misericordia del Padre, come si legge nel logo del giubileo che ripropone l immagine a colori del Buon Samaritano, opera di Malaika Favorite. Nelle parole della formula che hanno preceduto il gesto dell apertura della Porta santa: Per la tua grande Misericordia entrerò nella Tua casa Signore, apritemi le porte della giustizia è condensato il messaggio e la valenza spirituale del giubileo Foto L Osservatore Romano ( / SIR che avvicina la misericordia e la giustizia. Papa Francesco, nell omelia che ha preceduto l apertura della Porta Santa, ha evidenziato, appunto, come il primato della Grazia, dono di Dio, apre i cuori alla conversione, all incontro con il Padre che tutti accoglie e tutti perdona, infatti i peccati, puniti del giudizio, sono perdonati dalla Mise- Giuseppe Adernò (segue a pagina 2) a pagina 6 CATANIA. PROCESSIONE IMMACOLATA a pagina 7 ALLO STABILE L UOMO, LA BESTIA, LA VIRTÙ a pagina 11

2 2 Prospettive - 13 dicembre 2015 sommario al n. 45 PRIMO PIANO Considerazioni sul Convegno di Firenze 3 Papa Francesco e le scuole cattoliche 3 Una strage silenziosa nel Mediterraneo che continua 4 La Vergine Maria negli Inni sulla Natività di Cristo di Sant Efrem 5 INFORMADIOCESI Notizie in breve 9 DIOCESI Il Rettor Maggiore dei Salesiani a Catania: La Salette e Cibali 6 All Associazione culturale Solarium incontro su: Laudato sì 8 Tutta la Famiglia, grandi e piccoli, racconta di Sé 9 Indietro nel tempo con la pietra del Malconsiglio 11 Presepe napoletano della basilica di San Sebastiano ad Acireale 12 Il Codacons prevede un aumento del budget procapite per gli acquisti natalizi Etra pochi giorni arriva il Natale E come di consueto fioccano le presunte ed infallibili stime circa i consumi del periodo natalizio e festivo. Notizie su notizie che riguardano, e questo bisogna assolutamente puntualizzarlo, soltanto addobbi, panettoni, regali, pranzi e cenoni, ovvero con una semplice ed efficace espressione, il cosiddetto Natale di consumo. Sicuramente vi è una certa differenza tra una fonte e l altra, per quanto concerne cifre e stime riportate, ma secondo quanto diramato dall agenzia ANSA, sulla base di un affermazione del Codacons, gli italiani per il Natale 2015 consumeranno di più e, per la prima volta rispetto agli ultimi otto anni, si registrerà, a livello economico, un segnale positivo. Il Codacons ha previsto che i consumi aumenteranno del 2,5% rispetto al Natale 2014, di conseguenza ogni italiano spenderà in media 168 euro, per un ammontare complessivo di oltre 10 miliardi di euro, dato che non si registrava dal 2007 a causa della crisi economica. E proprio per incentivare gli acquisti ed agevolare le famiglie sono state richieste, da parte del Codacons al governo, maggiori misure come l anticipo dei saldi, promozioni ed offerte. Ma in questo quadro preminentemente di segno positivo trova spazio anche la posizione di Coldiretti che, anche se prevede un piccolo aumento della spesa procapite per Che Natale sarà? Se le stime aumentano la realtà peggiora le festività natalizie, ridimensiona la situazione economica degli italiani, i quali sostanzialmente non muteranno le loro abitudini. Anche se sicuramente queste stime potrebbero basarsi su rilevamenti e sondaggi certi, di fatto si può facilmente registrare uno scollamento tra il quadro delineato da queste affermazioni e la realtà di ogni giorno. Nei giorni festivi, soprattutto all interno di molti centri commerciali, si può incontrare davvero tanta gente ma non all interno dei negozi che, per lo più deserti, accolgono sporadici visitatori che si limitano ad osservare i prodotti. E allora dove bisogna ricercare quest aumento di budget? I supermercati sono sempre pieni, come del resto lo sono stati gli altri anni. Ma osservando attentamente il comportamento diffuso degli acquirenti, si può notare che la maggior parte di loro sceglie di acquistare i prodotti in offerta. La strategia dell acquisto dell oggetto utile, tanto in voga negli ultimi anni, quest anno non registra difatti un vantaggio maggiore: se le stime affermano il contrario, la realtà le contraddice di certo più che altro all utile si sotituisce il necessario. La sensazione è che questo Natale 2015, in termini prettamente economici, non si discosterà molto da quelli passati. Si ha la costante percezione dell aumento vertiginoso di un divario a livello sociale, tra una classe benestante ed una classe molto ampia, comprendente sia chi è costretto a stringere sempre più la cinghia per sbarcare il lunario sia chi vive nella più totale indigenza. Se manca il lavoro e i prezzi di beni di consumo sono aumentati, per non parlare dell ingente carico tributario, il potere di acquisto delle famiglie, sempre più vessate dall attuale situazione economica, non può di certo aumentare. la realtà è ben altra cosa dall atmosfera magica del Natale. Berenice Direzione amministrazione e redazione: via Etnea, Catania Redazione e amministrazione: tel fax redazioneprospettive@tiscali.it info@prospettiveonline.it amministrazione@prospettiveonline.it Editrice ARCA s.r.l. via Etnea, Catania Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n Direttore responsabile Giuseppe Longo Grafica e impaginazione: Vera Cannavò Abbonamenti: ordinario Euro 40,00 ridotto (scuole, associazioni, confraternite, etc.) Euro 30,00 versamento su c/c postale n intestato a: ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/ Catania Pubblicità: a mod. (1 colonna x 41mm). Commerciali Euro 27,11 a mod. Redazionali Euro 1,55 a mm Annunci immobiliari e R.P.Q. 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Dio è con noi perché il Figlio suo Gesù è morto, è risuscitato, sta alla destra del Padre e intercede per noi. Chi ci separerà dunque dall amore di Cristo? S. Paolo e S. Barbara (continua da pag. 1) UNA CHIESA... ricordia. La grandezza dell amore di Dio, che non solo perdona il peccato, ma previene, anticipa e salva, nonostante la quotidiana tentazione della disobbedienza che si manifesta nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio, in questo speciale anno di grazia diventa un dono. Entrare per quella Porta - afferma il Papa - significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. La crescita e maturazione di tale convinzione consente di anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. L invito del Pontefice ad abbandonare ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato, si esprime nel vivere la gioia dell incontro con la grazia che tutto trasforma e rileggendo il Vangelo, ha declinato le opere di misericordia, che sono esplicitate dalle azioni di carità verso i fratelli affamati, assetati, ammalati, carcerati ai quali il rivolgono a noi questa domanda. Noi l accogliamo e, forti della loro testimonianza, vogliamo farla nostra per la nostra vita e per la testimonianza cristiana che anche noi vogliamo dare ogni giorno. 5. Infatti è questo il frutto più bello e più importante che noi devoti di Santa Barbara vogliamo raccogliere dai festeggiamenti della Santa Patrona. Ci sta a cuore che tali festeggiamenti siano anzitutto espressioni della festa cristiana che, come già sottolineato dal Vicario foraneo, il carissimo P. Enzo Algeri, trova il momento più importante nella celebrazione dell Eucaristia, nella partecipazione alla S. Messa. gesto del buon samaritano porta conforto. È proprio lo stile misericordioso del samaritano il modello del cristiano illuminato dalla Grazia e desideroso di donare agli altri il bene ricevuto, mettendosi a servizio dei più poveri, degli emarginati, degli scartati sociali. Fare nostra la misericordia del buon samaritano è l invito di Papa Francesco e la consegna operativa di testimonianza cristiana che il Papa affida a tutti i fedeli della Chiesa universale, rendendo vivo il Vangelo della Parola, esercitando la Carità. È questo il primo Anno Santo tematico della storia della Chiesa; il primo preceduto dall apertura di un altra Porta Santa, quella semplice in legno e mattoni della cattedrale ugandese di Bangui; il primo Giubileo globale che non si concentrerà solo a Roma, ma coinvolgerà tutte le diocesi del mondo e tutti i fedeli potranno beneficiare delle indulgenze, nelle chiese diocesane e nei santuari. Lasciamoci sorprendere da Dio, scrive Papa Francesco nella Bolla d indizione del Giubileo straordinario, una Bolla in cui si parla poco d indulgenze, di Purgatorio e di Paradiso o di conteggio dei peccati, ma molto di misericordia. Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Noi ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. È questa l essenza del giubileo, termine che nel nome rievoca la parola ebraica jobel (yobel), indicando il corno che veniva suonato per segnalare l inizio dell evento che si rinnovava ogni 50 anni. Una musica nuova si diffonde nella Chiesa e nella società, si rinnovano i suoni lenti e solenni, ritmi ed echi di richiamo che invitano a compiere azioni di: amore, perdono, accoglienza, misericordia. Si avvia così il cammino di un anno di grazia, che è segnato da tappe, eventi, azioni che celebrano e cantano la Misericordia del Padre, esempio e modello di attenzione e di accoglienza. Siate miei imitatori e adottando come modello operativo il sicut Pater si è certi di custodire un bene prezioso che cresce donandolo agli altri e spingendolo in una reale custodia del Creato. Sono lieto di presiederla anche quest anno circondato dagli amati sacerdoti di Paternò e dai diaconi. Questa concelebrazione esprime la bellezza della Chiesa paternese, ricca di storia e di opere gloriose. Annunziando la morte del Signore e proclamando la Sua risurrezione, noi sacerdoti e voi fratelli e sorelle qui presenti, ci stringiamo attorno a Santa Barbara la quale, non solo con parole coraggiose, ma soprattutto con l offerta gloriosa e generosa della sua giovane esistenza, testimoniò di essere autentica discepola di Gesù. Noi vogliamo che la festa di S. Barbara esprima la nostra identità cristiana che unisce in modo inseparabile retta fede, incrollabile speranza, generosa carità e autentica devozione. Desidero ringraziare i carissimi fratelli sacerdoti che da sempre si sono adoperati a far vivere in modo genuino e sempre cristiano la festa di S. Barbara. E con loro ringrazio tutti i cari collaboratori nel mantenere le sane e belle tradizioni che circondano l autentica devozione nei riguardi della Santa Patrona. La festa di S. Barbara, come tante altre nostre feste, vedono convergere in rispettosa e fruttuosa collaborazione i Responsabili civili ed ecclesiastici del territorio. Le forze dell ordine hanno giustamente censurato quanto accaduto nei giorni scorsi, il fatto che ha contaminato la festa, anche se non è accaduto durante un momento tipicamente religioso. L intervento e le disposizioni adottate sono a difesa dell ordine pubblico, ma anche a garanzia del senso genuino della religiosità popolare. Essa non va profanata, ma promossa nei suoi veri valori. Perciò anche a nome dei sacerdoti e dei veri devoti, esprimo pubblicamente un sentito ringraziamento alle forze dell ordine cittadine e superiori per le decisioni adottate. Sappiamo bene, però, carissimi devoti, che la custodia della festa e della devozione a S. Barbara, sono affidate soprattutto a noi. Spetta, quindi, a ciascuno di noi e all intera comunità paternese, vivere e far conoscere il vero volto della Città che si onora di avere in S. Barbara l insigne e gloriosa martire patrona. A Lei affidiamo noi stessi, le nostre famiglie e l intera comunità paternese. A Lei promettiamo di rendere vero onore con la nostra esemplare vita civile ed ecclesiale. S. Barbara sostenga sempre questi propositi che oggi rinnoviamo.

3 Prospettive - 13 dicembre Mons. Corrado Lorefice è il nuovo Arcivescovo di Palermo on ho piani da pro- non ho pro- Nporvi, grammazioni pastorali da inculcarvi, ma vi chiedo solo di aiutarmi ad ascoltare la chiamata che mi ha portato qui tra di voi, di continuare ad ascoltarla e di lasciarci insieme guidare dal Vangelo. Papa Giovanni XXIII che ci ha donato il Concilio, rinnovata Pentecoste del nostro tempo, ci ha detto che non è il Vangelo che cambia ma siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio. Ecco la fonte della Chiesa povera e dei poveri che oggi Papa Francesco ci consegna e che ho avuto modo di approfondire in questi anni nel contributo del card. Giacomo Lercaro e di don Giuseppe Dossetti al Vaticano II. Perché la paternità del vescovo, come sappiamo non significa esercizio di potere e di dominio. Quando Gesù dice con forza ai discepoli di non chiamare nessuno «padre» sulla terra, intende, a mio modo di vedere, richiamare in controluce il senso della vera autorità, della paternità che Lui ha esercitato tra di noi avendo cura di tutti e avendo a cuore tutti. Efrem Siro, il più insigne rappresentante del cristianesimo di lingua siriaca del IV sec., nacque a Nisibi attorno al 306 in una famiglia cristiana. Egli, che si formò e crebbe accanto al Vescovo di Nisibi, Giacomo ( ), fondò insieme a lui la scuola teologica della sua città, riuscendo a conciliare in modo unico la vocazione del teologo e quella del poeta. Ordinato diacono dal vescovo Giacomo, visse intensamente il suo ministero in quella comunità fino al 363, anno in cui Nisibi cadde nelle mani dei Persiani. Efrem allora emigrò ad Edessa, dove proseguì la sua attività di predicatore. Morì in questa città nell anno 373, vittima del contagio contratto nella cura degli ammalati di peste. Non si sa con certezza se era monaco, ma in ogni caso è sicuro che era un diacono che abbracciò la povertà evangelica. Efrem ci ha lasciato una grande eredità teologica. La sua considerevole produzione si può raggruppare in quattro categorie: opere scritte in prosa ordinaria (le sue opere polemiche, oppure i commenti biblici); opere in prosa poetica; omelie in versi; infine gli inni, che Lasciamoci insieme guidare dal Vangelo Lo ha detto il nuovo Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice nel corso della solenne celebrazione Eucaristica dello scorso 5 dicembre nella Cattedrale di Palermo dove ha ricevuto l ordinazione Episcopale per l imposizione delle mani del Card. Paolo Romeo, degli altri due Vescovi co-consacranti Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, e Mons. Paolo De Nicolò, Vescovo titolare di Mariana in Corsica e di 26 vescovi. Alla celebrazione hanno preso parte anche i Card. Salvatore De Giorgi e Francesco Montenegro, oltre 300 presbiteri e una quarantina di diaconi. Ci sono pure i suoi amici della diocesi di Noto, i suoi ex parrocchiani di San Pietro a Modica, ci sono La Vergine Maria in alcuni Inni sulla Natività di Cristo del diacono Sant Efrem il Siro La teologia espressa in forma poetica sono sicuramente la sua opera più ampia. Egli è un autore ricco e interessante per molti aspetti, ma specialmente sotto il profilo teologico. La specificità del suo lavoro è che in esso si incontrano teologia e poesia; volendoci accostare alla sua dottrina, dobbiamo insistere fin dall inizio sulla teologia espressa in forma poetica. La poesia gli permette di approfondire la riflessione teologica attraverso paradossi e immagini. Nello stesso tempo la sua teologia diventa liturgia e musica; teologia, riflessione sulla fede, poesia, canto e lode di Dio vanno insieme; ed è proprio in questo carattere liturgico che nella teologia di Efrem appare con limpidezza la verità divina. Nella sua ricerca di Dio, nel suo fare teologia, egli segue il cammino del paradosso e del simbolo. Le immagini contrapposte sono da lui largamente privilegiate, perché gli servono per sottolineare il mistero di Dio. Per dare un idea della sua teologia poetica vorrei proporre Icona della Natività di Gesù - Cappella Palatina Palermo XII sec. alcune splendide immagini tratte da alcuni Inni sulla Natività di Cristo. Davanti alla Vergine Efrem manifesta con tono ispirato la sua meraviglia: «Il Signore venne in lei per farsi servo. Il Verbo venne in lei per tacere nel suo seno. Il fulmine venne in lei per non fare rumore alcuno. Il Pastore venne in lei ed ecco l Agnello nato, che sommessamente piange. Poiché il seno di Maria ha capovolto i ruoli: Colui che creò tutte le cose ne è entrato in possesso, ma povero. L Altissimo venne in lei (Maria), ma vi entrò umile. Lo splendore venne in lei, ma vestito con panni umili. Colui che elargisce tutte le cose conobbe la fame. il Signore di quest albero si è dato come cibo lui stesso nell oblazione (eucaristica). Gli alberi dell Eden furono dati come alimento al primo Adamo. Per noi, il giardiniere del Giardino in persona si è fatto alimento per le nostre anime. Infatti tutti noi eravamo usciti dal Paradiso assieme con Adamo, che lo lasciò indietro. Adesso che la spada è stata tolta laggiù (sulla croce) dalla lancia noi possiamo ritornarvi» (Nat., IL, 9-11). Nell inno sull Ave Maria, Efrem fa raccontare alla Vergine stessa il momento dell Annunciazione: <<Il giorno nel quale è entrato Gabriele da me, povera, ha fatto di me, in un istante, una signora e una serva. Sono infatti la serva della tua divinità, e sono la madre della tua umanità, o Signore e Figlio! In un istante la serva è divenuta la figlia del re grazie a te, o figlio del Re! Per causa tua ecco l indegna nella casa di Davide, o figlio di Davide, ecco la figlia della terra giungere al cielo, grazie al celeste!>> (Nat., V,20-21). Sulla beatitudine della Vergine, il diacono Efrem, scrive: <<Beata sei anche tu, Maria: il tuo nome è grande ed esaltato a causa di tuo figlio. Avresti certo potuto dire come, in qual modo e dove è dimorato in te il grande che si fece piccolo. Beata la tua bocca che ha reso grazie senza indagare e la tua lingua che ha dato lode senza scrutare. Se già sua madre vacillava a suo riguardo, lei che lo portava, chi potrebbe essergli all altezza? O donna, che nessun uomo ha conosciuto, come possiamo contemplare il figlio che hai generato? Nessun occhio è in grado di sostenere le trasformazioni della gloria che è su di lui. Poiché lingue di fuoco dimorano in colui che, alla sua ascensione, aveva inviato lingue, ogni lingua stia in guardia: il nostro scrutare è stoppia e fuoco il nostro investigare>> (Nat., XXV, 14-15). La figura di Efrem è ancora pienamente attuale per la vita delle varie Chiese cristiane, in primo luogo come teologo, perché, partendo dalla Sacra Scrittura, riflette poeticamente sul mistero della redenzione dell uomo operata da Cristo, Verbo di Dio incarnato. La sua riflessione teologica è espressa con immagini e simboli presi dalla natura, dalla vita quotidiana e dalla Bibbia. Alla poesia e agli inni teologici per la liturgia, adatti per la recita o il canto liturgico, Efrem conferisce un carattere didattico e catechetico. Il diacono di Nisibi si serve di questi inni per diffondere, in occasione delle feste liturgiche, la dottrina della Chiesa; nel tempo essi si sono rivelati un mezzo catechetico estremamente efficace per la comunità cristiana. E importante la riflessione di Efrem sul tema di Dio creatore: niente nella creazione è isolato, e il mondo è, accanto alla Sacra Scrittura, una Bibbia di Dio. Usando in modo sbagliato la sua libertà, l uomo Diac. Sebastiano Mangano (segue a pag. 4) vecchi compagni di scuola e professori, ci sono gli operatori pastorali di Palermo, ci sono in prima fila i rappresentanti di tutte le fedi religiose, con cui si ferma per un abbraccio e un saluto per alcuni minuti. E poi c è la sua famiglia al completo, gli anziani genitori, i fratelli e i nipoti. Diverse volte non ha saputo trattenere le lacrime di gioia e di commozione. Chi lo conosce lo sa che non sa nascondere le emozioni e forse proprio per questo la città lo ama già come gli ha dimostrato, sia nel primo incontro a piazza Pretoria dove erano ad accoglierlo il Sindaco Leoluca Orlando e i numerosi giovani guidati dai due giovani presbiteri don Angelo Tomasello e don Rosario Di Lorenzo. Voglio dunque con voi ascoltare il Vangelo, ricordarvi la sua bellezza e il suo dinamismo (è questa l unica cattedra che concepisco) ha proseguito - e al contempo desidero ardentemente, in tutto il mio ministero, ascoltarvi: con passione, con dedizione quotidiana. L ascolto autentico del Vangelo e l ascolto degli altri nella verità sono due azioni intimamente connesse. Voglio ascoltare voi, sorelle e fratelli diletti, voglio ascoltare voi, presbiteri della mia Chiesa, sin d ora da me molto amati. Voglio immettermi nella vivente e ricca tradizione di questa Chiesa di Palermo, ascoltare la sua santità e la sua fede operante, imparare come essa accoglie e vive la Parola di Dio ospitata nelle pagine della Scrittura e nelle pagine della sua Storia, come si conforma al suo Signore nei segni sacramentali della Chiesa la Frazione del pane, l ascolto orante della Parola, i Poveri e i Piccoli e negli eventi della storia, nei segni dei tempi. Voglio immergermi nel vissuto e nella storia di questa grande città che è Palermo, con ammirazione e rispetto, per ascoltarne il respiro, per essere aperto alla parola di ognuno, sapendo che lo Spirito come il vento «soffia dove vuole» (Gv 3, 8), e che il Regno di Dio è ben più grande della Chiesa. Di grande intensità emotiva il momento dell ordinazione quando si è prostrato a terra a contatto con il pavimento di marmo della Cattedrale, mentre l assemblea cantava le litanie dei santi, e subito dopo quando il card. Romeo gli ha versato il sacro Crisma sul capo che lo ha consacrato vescovo e pastore e la consegna del pastorale che ne ha sancito il passaggio di consegne da parte del card. Romeo. Significativo anche l abbraccio con gli ammalati, gli anziani e tutto il suo popolo di cui si è già dichiarato palermitano nel nome di quanti si sono spesi per questa terra a cominciare dal beato don Pino Puglisi che conobbe quando era responsabile regionale del Centro per le vocazioni. Riconosco questa città come la mia - ha proseguito - nella sua bellezza, culla della civiltà dove Oriente e Occidente si sono incontrati. Ricordiamoci di essere un popolo che ha la pace e la fraternità nel suo dna. Il sorriso solare ha illuminato il suo volto, quando ha attraversato le navate della Cattedrale e all esterno dove erano stati collocati i maxi schermo per benedire il suo popolo. Pino Grasso

4 4 PRIMOPIANO Prospettive - 13 dicembre 2015 Mons. Perego occorre un accoglienza diffusa, costruita insieme, senza conflittualità Una strage silenziosa nel Mediterraneo Foto AFP/SIR che continua ontinua una strage europea. L Europa sembra ora a fronte della minaccia terroristica giustifi- Csilenziosa nel Mediterraneo, con i morti che sono più che care i muri e la chiusura delle frontiere, raddoppiati nel 2015 rispetto al 2014: oltre che il disimpegno nel creare canali umanitari che avrebbero potuto oltre da 1600 a oltre Continuano le morti di bambini, dimenticate: oltre 700 che salvare vite umane, combattere il dall inizio dell anno, denuncia oggi il traffico degli esseri umani, una delle Direttore Generale della Fondazione risorse del terrorismo. L accoglienza Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego. ai nostri porti, anziché in centri di accoglienza aperti sembra affidarsi ancora L Europa che trova sempre risorse per bombardare, non trova risorse per una volta a centri chiusi, gli hotspots, salvare vittime innocenti. L operazione come dimostra il Centro di accoglienza europea Triton non ha saputo rafforzare il salvataggio in mare delle vite uma- arrivate al porto e trasferite nel Centro, di Lampedusa: più di persone ne rispetto all operazione italiana Mare chiuso ad ogni ingresso e uscite. La Nostrum continua Mons. Perego -: paura insieme alla convenienza sembra una vergogna che pesa sulla coscienza far ritornare indietro di anni il cammino di protezione internazionale costruito in Europa. Continua invece l accoglienza dei richiedenti asilo e protezione internazionale che, dopo l appello di Papa Francesco del 6 settembre scorso, è cresciuta nelle strutture ecclesiali, nelle parrocchie e nelle famiglie, conclude il direttore della Migrantes realizzando un accoglienza diffusa, costruita insieme, senza conflittualità. Un accoglienza intelligente che aiuta anche a conoscere volti e storie di sofferenza e a costruire, in questo tempo di Avvento, percorsi e progetti di cooperazione internazionale. Ancora una volta la Chiesa costruisce un gesto concreto, che supera pregiudizi e contrapposizioni ideologiche, che accompagna le persone, nella prospettiva di una cultura dell incontro che sola rigenera le nostre città. Raffaele Iaria Telethon: In Sicilia banchetti in tutte le province per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare Torna a dicembre la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Telethon, da oltre vent anni impegnata a finanziare e sviluppare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Sabato e domenica 19 e 20 dicembre, grazie a centinaia di volontari Telethon, in circa 2000 piazze italiane sarà possibile, con una donazione minima di 10 euro, ricevere un maxi cuore di cioccolato esostenere la ricerca Telethon. In Sicilia saranno allestiti banchetti a Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Siracusa e Trapani e in diversi comuni in tutta la regione. È possibile trovare la piazza più vicina sul sito a partire dal 14 dicembre. I cuori di cioccolato sono inoltre in distribuzione presso alcune agenzie BNL- BNP Paribas, partner Telethon. Filo conduttore delle iniziative di dicembre è la campagna #nonmiarrendo, un espressione che testimonia la difficoltà quotidiana delle persone malate e delle loro famiglie ma anche la fiducia nella possibilità di farcela nella difficile battaglia contro la malattia. (continua da pag. 3) LA TEOLOGIA... capovolge l ordine del cosmo. Per Efrem è rilevante il ruolo della donna. Il modo in cui egli ne parla è sempre ispirato a sensibilità e rispetto: la dimora di Gesù nel seno della Vergine Maria ha innalzato grandemente la dignità della donna; per lui, come non c è redenzione senza Gesù, così non c è incarnazione senza Maria. Le dimensioni divine e umane del mistero della nostra redenzione si trovano già nei testi di Efrem. Egli, in modo altamente poetico e con immagini fondamentalmente scritturistiche, anticipa lo sfondo teologico e, in qualche modo, lo Cuori di cioccolato a sostegno della RICERCA SCIENTIFICA Il prof. Julio Loredo, giornalista e scrittore, presidente dell Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, uno dei maggiori esperti del fenomeno della teologia della liberazione, presso il salone San Biagio della Chiesa di S.Agata alla Fornace- Piazza Stesicoro ha presentato il volume Teologia della liberazione. Un salvagente di piombo per i poveri, (Edizione Cantagalli). All incontro moderato dal preside Giuseppe Adernò, è intervenuto Mons. Leone Calambrogio per la presentazione dell autore e del volume che in 440 pagine documenta l evoluzione storica e le caratteristiche della Teologia della liberazione, della quale spesso si sente parlare senza conoscerne a pieno il significato e le implicanze sociali, culturali e religiose. stesso linguaggio delle grandi definizioni cristologiche dei Concili del V secolo. Efrem, che dalla tradizione della Chiesa e onorato con il titolo di Dottore e di «cetra dello Spirito Santo>>, scelse liberamente di restare diacono della sua Chiesa per tutta la vita; fu sempre a servizio sia del ministero liturgico sia, più radicalmente, nell amore a Cristo, da lui cantato in modo ineguagliabile, sia, infine, della carità verso i fratelli, che introdusse con rara maestria nella conoscenza della divina Rivelazione. Il Cuore di cioccolato, fondente o al latte, da 210 grammi è stato prodotto per la Fondazione Telethon dall azienda torinese Caffarel. Io sostengo la ricerca con tutto il cuore è il messaggio che si legge sulla scatola, e il testo riportato all interno della confezione ricorda l importanza della generosità e della voglia di donare: i pazienti rari di tutto il mondo hanno bisogno di aiuto per superare le difficoltà della loro malattia e per continuare ad avere fiducia nella ricerca, che ha già restituito a molti bambini una vita migliore. Testimonial d eccezione di quest anno è Simone Rugiati, il giovane e carismatico chef star della tv. Molto amato dal grande pubblico, conduce programmi di successo come IO, Simone e gli altri, Nudo e crudo, Cuochi e Fiamme. Per l occasione Simone Rugiati ha preparato una ricetta esclusiva con il cuore di cioccolato di Telethon: una fonduta al cioccolato aromatizzato alla cannella con frutta di stagione e pandoro. Dal 13 al 20 dicembre si terrà la ventiseiesima edizione della maratona televisiva sulle reti RAI, nata per dare voce ai bambini e alle famiglie che si trovano ad affrontare una malattia genetica rara e per portare nelle case della gente l impegno di Fondazione Telethon a favore della ricerca scientifica per trovare una cura per malattie spesso tralasciate dagli investimenti pubblici e privati proprio a causa della loro rarità. Il momento principale della maratona sarà il Telethon show in prima serata su Rai Uno venerdì 18 dicembre, affidato alla conduzione di Fabrizio Frizzi, Federica Sciarelli e Federico Russo. L edizione 2014 della storica staffetta televisiva ha permesso di raccogliere 31,3 milioni di euro. L sms solidale: Dal 1 al 21 dicembre sarà attivo il Dopo i diversi documenti di condanna per la pericolosità di questo pensiero pseduoteologico, che ha determinato un lungo periodo di oscuramento, in questi ultimi anni si leggono segnali ed espressioni che fanno presagire uno sdoganamento delle idee latinoamericane e come ha scritto Andrea Tornielli Tra Vaticano e Teologia della liberazione scoppia la pace. È proprio vero? A questa domanda risponde, appunto, la diligente ricerca del giornalista Jiulio Loredo, il quale il 6 agosto 1974 ha dovuto abbandonare la sua patria, il Perù, sotto la dittatura del generale Juan Velasco Alvarado e per trent anni è vissuto in esilio fra la Colombia, l Ecuador e il Brasile. Le documentazioni pubblicate, frutto di anni di ricerca (44 pagine di bibliografia) hanno il valore di una vissuta testimonianza diretta, in quanto, presidente dell Associazione Tradizione, Famiglia e Proprietà si è opposto ai principi e alle idee innovative che rivestite di teologia e di liberazione, hanno fatto presa nel mondo cattolico e non solo latino-americano. È un libro di scottante attualità, scritto da un autore che ha vissuto in prima persona molti degli eventi esaminati. Il Papa emerito Benedetto XVI, ha più volte ricordato che occorre opporsi alla Tdl proprio per amore dei poveri e a vantaggio del servizio che va reso loro. Papa Bergoglio che ha scelto il nome del Poverello di Assisi ed ha fatto dei poveri la sua bandiera ed il terreno privilegiato del suo ministero per una Chiesa povera per i poveri è stato tirato per la giacca dai teologi della Tdl, come loro sostenitore. Secondo Loredo i teologi Tdl, non amano i poveri ma la povertà (altrui) e amano in particolare quei poveri pieni d invidia e di rabbia che si prestano a farsi strumenti rivoluzionari per consegnare debitamente il potere ai potenti. La Tdl è un salvagente di piombo per i poveri secondo l appropriata definizione del teologo gesuita Horacio Bojorge. Nel volume si sviluppa la genesi della Teologia della Liberazione, scaturita dalla confluenza del cattolicesimo sociale - presentato anche con il nome di cristianesimo democratico e di socialismo cristiano, - con il cattolicesimo liberale che ha alimentato il modernismo prima e la Nouvelle Théologie dopo, condannata e corretta da Papa Pio XII con le encicliche: Mystici corporis nel 1043, Mediator Deinel 1947 e Humani generis nel Il peruviano Gustavo Gutiérrez Merino, numero solidale Il valore della donazione sarà di 2euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali. Sarà di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT e di 5 e 10 euro per ogni chiamata effettuata da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Inoltre sarà attivo dal 1 al 31 dicembre il Numero Verde CartaSi per le donazioni con Carta di Credito. È possibile sostenere Telethon tutto l anno attraverso il sito web con una donazione ( donation/) o scegliendo un prodotto solidale ( oppure sottoscrivendo il programma di donazione regolare Adotta il Futuro ( Teologia della liberazione è il titolo del volume del prof. Julio Loredo considerato il padre Fondatore della teologia della liberazione infarcisce la sua corrente di modernismo, neo-modernismo, condita dall ideologia marxista il che produce un pedigree eretico, come si legge nel volume di Julio Loredo. Nel cuore del volume vengono esaminate le fondamenta, il nucleo dottrinale e l ecclesiologia della Teologia della Liberazione e quasi in una lettura sinottica si vedono a confronto le caratteristiche della Chiesa fondata da Cristo, cattolica, corpo mistico, gerarchica, e l immagine di Chiesa proposta dalla Tdl: espressione del Regno, democratica, ugualitaria, popolare secondo il modello marxista e il sacerdozio dei laici. Conoscere dall interno le idee che muovono gesti, movimenti, flussi e trasformazioni sociali ed etiche è un dovere che sollecita un attento studio così da non restare inerti e impassibili dinanzi a tante trasformazioni. È bene aiutare i poveri, secondo il modello della carità cristiana, ma non con il salvagente di piombo che li affonda sempre più. Su ali d aquila si sale in alto. Giuseppe Adernò

5 Prospettive - 13 dicembre PRIMOPIANO Considerazioni sul Convegno di Firenze 5 Il cammino continua nelle Foto L Osservatore Romano ( / SIR comunità ecclesiali L intervento del card. Bagnasco, a chiusura del V Convegno Ecclesiale Nazionale svoltosi a Firenze lo scorso mese di novembre, ha aperto il mio cuore alla speranza per il futuro della Chiesa italiana quando così si è espresso: <Il Convegno non è chiuso perché presenta un nuovo punto di partenza per il cammino delle nostre comunità. In questo senso...la Chiesa italiana...ha scelto di assumere il percorso del Convegno e di mettersi in gioco>. Da sottolineare particolarmente inoltre il poderoso discorso conclusivo del Santo Padre, il quale punta tutto sulla centralità di Cristo, modello di nuovo umanesimo e prototipo di vero umanesimo cristiano: <Lasciamoci guardare da Lui. Gesù è il nostro umanesimo>. Sulla scia dei cinque ambiti su cui anni fa ha fatto leva il Convegno di Verona, diventano oggi santamente preziosi i cinque verbi della Traccia (Uscire-Annunciare-Educare-Abitare-Trasfigurare), che si è invitati a considerare. USCIRE - La chiave di lettura suggerita come slogan dal Papa suona tout court Chiesa in uscita (cfr. Evangelii gaudium nn ): è quella delle piccole comunità o comunità ecclesiali di base sempre più numerose che, sull esempio delle chiese domestiche delle origini, entrano fisicamente nella storia degli uomini che abitano in un determinato territorio per condividere tutto con il popolo, con particolare attenzione alle periferie geografiche ed esistenziali. ANNUNCIARE - Oggi le piccole comunità amano non solo annunciare il Vangelo ma anche revisionare le esistenze dei loro membri sulla parola di Dio, nell ambito del territorio di cui assumono la responsabilità pastorale. La loro presenza sprona responsabilmente a inculturare il Vangelo nella vita - cultura nel senso non solo dottrinale ma anche e soprattutto di comportamento legato a una rosa di valori, evangelici e umani insieme -. EDUCARE - La presenza delle comunità è anche scuola educativa e a questo scopo io consiglio di studiare in comunità il X capitolo del Vangelo di Giovanni, come decalogo pedagogicoeducativo sull esempio di Gesù Buon Pastore: una sorta di diario di bordo rivolto a tutti i membri del popolo di Dio che abitano nel territorio, di cui le comunità sono sentinelle. ABITARE Il Verbo di Dio ha dato l esempio (cfr. Gv 1,14): non si può stare alla finestra a guardare da lontano, atteggiamento che spesso può tramutarsi in disinteresse e quindi in peccato (cfr. C.E.I. - La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, altro documento da studiare). Nel nome di questo nuovo umanesimo Paolo VI diceva: ogni uomo è tuo fratello, lui forse non lo sa; da cristiano, dimostraglielo. TRASFIGURARE - Con il dialogo Gesù trasfigurava le persone che incontrava (Maria di Magdala, Nicodemo, la donna adultera, la donna di Samaria, i discepoli di Emmaus) avvalendosi della maieutica (la confutazione e la dialettica condite di fraternità, autorevolezza, bontà), un metodo molto simile a quello adottato da Socrate. Nell incontro con la Samaritana ne abbiamo un modello tangibile: la donna ha dentro se stessa in embrione la verità, che emerge solo con l aiuto del Papa Francesco: Le scuole cattoliche facciano la differenza Per una cultura integrale e non ideologica La scuola cattolica sia sco sollecitando anche l attenzione del È una sfida tutt altro che facile. pete anche a voi, far sì che la scuola sia aperta a tutti ed educhi i Governo ad accompagnare e sostenere La sfida si può vincere con la consapevolezza. all altezza del compito educativo che le ragazzi ai più autentici valori umani e cristiani, senza ideologia né retorica. È questo l invito che Papa Francesco ha rivolto ai 429 rappresentanti dell Associazione dei genitori delle scuole cattoliche (Agesc), durante l udienza in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione dell associazione dei genitori delle scuole cattoliche, nata, appunto nel 1975 con l obiettivo di salvaguardare l esercizio del diritto della libertà educativa una scelta libera e democratica, rispettosa delle norme a garanzia di un servizio di qualità. L originalità della scuola cattolica è appunto il progetto educativo che diventa anche patto con la famiglia e le istituzioni. Non è, infatti, un semplice piano dell offerta formativa ora triennale, con l elencazione delle attività scolastiche e parascolastiche, ma l esplicitazione della progettualità che fonda Si vince se la comunità edu- cante - docenti, operatori, studenti, genitori - vive da protagonista del processo educativo e come lievito fermenti la società di buone pratiche e di alti valori. L invito del Papa è semplice, ma audace: Sappiate fare la differenza con la qualità formativa. Sappiate trovare modi e vie per non passare inosservati dietro le quinte della società e della cultura. Non è affidato, in particolare quando l educazione che propone si esprime come cattolica. Occorre Costruire unione dove avanza la divisione, generare armonia quando sembra avere la meglio la logica dell esclusione e dell emarginazione. La crisi economica, conclude il Papa, pesa sulle scuole paritarie, molte delle quali sono costrette a chiudere e la tentazione dei numeri si affaccia con più dei genitori. insistenza, e con essa quella dello sco- Le scuole paritarie, ha sottolineato Papa Francesco, non ripeto: la differenza si fa con la qualità Foto L Osservatore raggiamento, ma nonostante tutto vi Romano ( / SIR svendano mai la propria della vostra presenza, e non con la identità, anche se la crisi crea dei seri problemi. Essere educatori cattolici fa la differenza. Non è la bandiera destando clamori, non con progetti farciti di quantità di risorse che si è in grado di mettere in campo (...) Non svendete mai i valori umani e cristiani di cui siete testimoni nella famiglia, nella scuola, nella di un orgoglio svento- retorica. Sappiate società. Date generosamente il vostro lato tanto per fare audience. Anzi è proprio contro una formazione pilotata ideologicamente che Papa Francesco pone la responsabilità della scuola che si fregia del titolo di cattolica. All Associazione dei genitori che per i propri figli hanno scelto questo percorso formativo esercitando con ciò, sottolinea, il dovere e il diritto primario e irrinunciabile di educarli secondo coscienza il Papa ha ribadito prima di tutto la necessità di promuovere una educazione inclusiva, che faccia posto a tutti e non selezioni in maniera elitaria i destinatari di un servizio pubblico. La scuola cattolica è una presenza nel territorio, un faro, una luce, che quando si spegne lascia tutto nel buio. Occorre gettare ponti tra scuola e territorio, tra scuola e famiglia, tra scuola e la comunità educativa. Nelle parole del Papa vibra ancora forte l eco delle sue affermazioni al recente Congresso mondiale promosso dal dicastero dell Educazione Cattolica: Prego il Signore che la scuola cattolica non dia mai per scontato il significato di quest aggettivo! Infatti, essere educatori cattolici fa la differenza (...) Ad esempio: sappiamo che la scuola cattolica deve trasmettere una cultura integrale, non ideologica. Ma che cosa significa questo concretamente? O ancora, siamo convinti che la scuola cattolica è chiamata a favorire l armonia delle diversità. distinguervi per la vostra costante attenzione alla persona, in modo speciale agli ultimi, a chi è scartato, rifiutato, dimenticato. Sappiate farvi notare non per la facciata, ma per una coerenza educativa radicata nella visione cristiana dell uomo e della società. Sui genitori, responsabili delle scelte educative per i propri figli, depositari del dovere e del diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, ricade l onere economico delle spese da sostenere, pagando anche due volte la scuola per i propri figli. I genitori sono sollecitati ad aiutare in maniera positiva e costante il compito della scuola, esercitando il diritto di richiedere un educazione conveniente, integrale e aperta ai più autentici valori umani e cristiani. Il Pontefice, rivolgen- contributo perché la scuola cattolica non diventi mai un ripiego o un alternativa insignificante tra le varie istituzioni formative. L appello del Papa è significativo e sollecita una nuova formula di organizzazione della scuola, adottando il modello cooperativo, rendendo i genitori corresponsabili e cooperanti nella gestione finanziaria della scuola. Da veri azionisti nell impresa cooperativa della scuola, i genitori contano e investono per i propri figli capitali e risorse, si dividono gli utili di un bene sociale che cresce e si moltiplica nel bene che produce la buona educazione e la ricca formazione culturale, umana e sociale. La scuola diventa così una vera comunità educante dove i ragazzi crescono, aprono gli occhi al vero e scoprono la dimensione dei valori e dell Assoluto. istituzioni civili, ha detto Papa France- Come si può attuare questo in concreto? dosi ai genitori presenti ha detto: Com- G.A. Maestro (un bisogno stimolato, come nell uso della maieutica ). Vale la pena setacciare passo passo questo episodio del Vangelo: Gesù si mette in viaggio (come ogni vero discepolo, alla ricerca dei perduti ); si ferma (c è sempre un pozzo dove Dio aspetta); fa il primo passo (per amore mendica un semplice bicchiere d acqua); indica Dio come bussola; educa alla missione (chiama a sé per mandare agli altri). L episodio della Donna Samaritana, la parabola del Buon Samaritano e l episodio della Donna adultera offrono preziosi orientamenti per comprendere da vicino i metodi pedagogici ed educativi di Cristo, per fare della carità l itinerario da imitare, per dare vita a una nuova morale sociale da adottare come esempio, nel portare avanti un nuovo umanesimo in Cristo. Gesù ci insegna a riconoscere in Lui il nostro Maestro, modello e prototipo da imitare nel suo essere e agire, meditando sulle modalità del suo comportamento: come ha parlato, avvicinato i peccatori e gli ultimi, pregato, insegnato, dialogato con tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti. Il nuovo umanesimo (cfr. G.S. n. 22) era nato nei primi secoli della Chiesa come frutto della collaborazione tra le due grandi visioni umanistiche della storia, quella greco-romana e quella cristiana basata su una nuova antropologia. C è da credere che il Verbo abbia assunto non solo la Carne ma anche tutto il bene che c è nel credere e nell agire dell uomo: dalla saggezza socratica alla filosofia romana, dai tesori del mondo medioevale alle ricerche scientifiche e letterarie (dai libri incunaboli a quelli della ricca biblioteca alessandrina), dal volontariato alle opere missionarie... Senza perdere di vista ciò che è originale nel pensiero e nella prassi umanistica di Cristo, il Convegno di Firenze è un occasione di grazia anche per individuare, nei nostri ambiti ecclesiali e parrocchiali, il meglio delle varie forme di umanesimo contemporaneo, come il personalismo di E. Mounier, l umanesimo integrale di J. Maritain, l umanesimo marxiano. Tutto ciò che è cristiano è anche umano e tutto ciò che è umano è anche cristiano. L Umanesimo cristiano sta in questo incrocio ambivalente e in una stretta collaborazione (patrocinata dai primi cristiani e, nel mondo pagano, anche dai greci) tra fede e ragione, <le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità> (cfr. Fides et ratio, Enciclica pubblicata nel 1998 da Giovanni Paolo II in collaborazione con l allora card. Ratzinger), e il compiacimento, le dovizie di particolari con cui Benedetto XVI, a conclusione del Convegno di Verona, si è soffermato sull argomento, comprovano il significato di questo articolo. Queste le considerazioni da coltivare nel nostro popolo attraverso costruttivi confronti e dialoghi, anche fra credenti e non credenti, sulla scia delle parole di Gesù: <CHI NON Ė CONTRO DI NOI Ė PER NOI> (Mc 9,40). Sac. Antonio Fallico Parroco emerito e docente di Pedagogia pastorale nello Studio Teologico S. Paolo di Catania

6 6 Prospettive - 13 dicembre 2015 Centro Promozione della Famiglia e Consultorio Familiare. Il Cammino di Paternò Famiglia e Teoria Gender Luci accese all ex Tribunale di Paternò, giovedì 26 Novembre, per la conferenza Famiglia e Teoria Gender organizzata dall Associazione Centro Promozione della Famiglia attraverso il Consultorio Familiare di ispirazione cristiana IL CAMMINO. Davanti alle sfide della società, noi cristiani dobbiamo fermarci a riflettere e dire: Perché succede tutto questo?. Così esordisce il relatore, il prof. Giovanni Salonia, OFM cap., teologo e psicoterapeuta, docente presso numerose università italiane e didatta conosciuto a livello internazionale; da qualche mese è direttore del consultorio familiare di ispirazione cristiana OASI CANA di Palermo. A differenza del passato in cui uomini e donne si ponevano il compito di adeguarsi alla natura perché essa costituiva un elemento scontato e inequivocabile, oggi la si mette in discussione e, in alcuni casi, la si modifica. Nessuno cento anni fa avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati a discutere di ingegneria genetica, di gender. La post- modernità ci pone domande su temi nuovi che ci colgono impreparati. Il primo atteggiamento da assumere davanti a tutto ciò è quello di un ascolto umile, consapevoli che dietro questa teoria ci sono tante persone che soffrono e che vivono drammi interiori. Scandalizzarsi non serve a niente perché il Signore ci chiede di guardare queste persone con attenzione. Con attenzione più che con misericordia poiché quest ultima invia sempre all altro il messaggio implicito che ha una colpa. Secondo la teoria gender il sesso biologico non corrisponde con la sessualità a livello psicologico, relazionale e sociale. Se hai un corpo da maschio, non significa che automaticamente la tua identità di genere sia maschile, cioè il tuo modo di percepirti, il tuo orientamento sessuale siano da uomo. Se analizziamo i fatti, si può riscontrare come alcune persone, come i trans, si percepiscono dentro di sé in maniera diversa rispetto al proprio corpo, per cui, ci si può sentire donne imprigionate in un corpo di uomo o viceversa. In Italia il percorso di cambiamento di genere dura circa due anni ed è molto serio: occorrono due sentenze di due giudici, cicli di psicoterapia, percorsi psichiatrici. Nonostante le varie difficoltà, queste persone decidono di inoltrarsi nel cambiamento fisico per cercare di lenire il dolore provocato dallo scollamento drammatico tra il corpo e il gender. Molti di essi si suicidano. Per quanto riguarda gli omosessuali, ci si trova davanti a persone che in sintonia con il proprio corpo, si percepiscono come uomo o come donna e il loro orientamento sessuale è rivolto a persone dello stesso sesso. Nessuna persona può scegliere il proprio orientamento di genere, nessuno può scegliere se essere attratto da un genere maschile o femminile. Ognuno di noi sente il proprio orientamento sessuale, sente l attrazione per un corpo. Se uno non sceglie il proprio orientamento sessuale perché si deve sentire fatto Sono state molto intense anche se poche, a causa della chiusura per cenere vulcanica dell aeroporto, le ore trascorse a Catania dal Rettore maggiore dei salesiani, don Angel Fernandez Artime, che con la sua presenza ha onorato due storiche case salesiane della città: S. Maria de la Salette e S. Francesco di Sales. Il primo incontro, festosissimo, è avvenuto nella tarda mattinata con i ragazzi del quartiere S. Cristoforo nel cortile dell oratorio parrocchiale e nell annesso teatro S. Giovanni Bosco di via Madonna de la Salette, dopo una lunga attesa del popolo oratoriano-salesiano raccolto attorno al palco nella piazza antistante la chiesa, che porta il nome del compianto don Innocenzo Bonomo: un esemplare sacerdote salesiano che per oltre mezzo secolo è stato fedele ministro della misericordia di Dio, padre, maestro e amico dei lavoratori e dei giovani poveri e bisognosi. I ragazzi dell oratorio hanno partecipato allegramente a un festoso momento di spettacolo di animazione di strada con musiche e danze. Successivamente alla presenza dell Ispettore regionale dei salesiani don Pippo Ruta, del direttore e il responsabile dell oratorio don Marcello Mazzeo, del parroco don Vincenzo Andronaco, del decano della Casa salesiana don Rodolfo Di Mau- male? A un suo allievo che gli ha posto la domanda se uno ha un disagio gender perché non lo accetta e lo sopporta?. Il prof Salonia ha risposto che i discorsi di sopportazione non si possono imporre agli altri, ma solo a se stessi. Se cerchiamo di evitare di porre la teoria gender sul piano di chi ha torto e di chi ha ragione, possiamo riflettere e cercare di capire. Da dove è nata la teoria gender? Essa è nata dal desiderio del potere e da chi deve esercitarlo sugli altri. Essa è nata quando la donna veniva sfruttata, rimessa ad un ruolo passivo. Quando le donne, emarginate, hanno iniziato a reclamare i propri diritti e a pretendere l uguaglianza del loro genere rispetto a quello maschile per giungere alla emancipazione a livello economico e sociale, è iniziata la questione gender. Tutto ciò, per secoli, è sfuggito a noi cristiani che ancora oggi abbiamo strutture molto maschiliste. Oggi l ideologia gender sostiene che per creare una società giusta bisogna abolire la fonte delle disuguaglianze, cioè si vuole abbattere il corpo maschile e femminile eliminando il dato biologico che è irrilevante. Ciò che vale è l identità di genere che si costruisce attraverso l aspetto culturale. Non c è un maschile o un femminile, c è una modalità di costruire la propria identità disancorandosi dal dato biologico. Sostenere questa scissione tra sesso biologico e identità di genere è molto pericoloso perché rischia di portarci a una società senza corpo relegando tutta la nostra identità a una questione culturale. Come si può fare a meno del corpo? Oggi le neuroscienze ci dicono che i pensieri, le emozioni nascono dal corpo, che il modo di relazionarsi maschile e femminile sorge e vive all interno del corpo. Damasio sostiene che il corpo ha una memoria, ha una sua storia e in base a questo mi dà un modo di pensare; avere un modello di corpo o averne un altro non è irrilevante poiché ciascuno mi dà un modello di pensiero. Questo tempo di avvento appare, oggi più che mai, il momento propizio per affermare con Tertulliano che il Cristianesimo ha come punto di partenza il principio che la salvezza viene dal corpo. In una prospettiva Il Rettor Maggiore dei Salesiani a Catania: La Salette e Cibali ro e dei confratelli della comunità dei consacrati, dell Ispettrice regionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Maria Pisciotta, della nipote prof. Domenica Bonomo è stata svelata e benedetta la lapide commemorativa dedicata all indimenticabile don Innocenzo, al quale è stata intitolata la piazza realizzata e così denominata su iniziativa rispettivamente dell allora assessore comunale dott. Orazio D Antoni e dell Ispettore capo della Polizia Municipale Mimmo Costanzo. Ha fatto pervenire un messaggio augurale anche il sindaco Giuseppe Ferrarello di Ganci, la cittadina natale di don Bonomo, è arrivato, accolto molto calorosamente. Poco dopo le ore 13, accolto da un uragano di applausi e dal suono a festa delle campane, è arrivato don Angel che nell affollato Teatro dell Oratorio ha rivolto ai ragazzi, al quartiere, ai giovani delegati del Movimento Giovanile Salesiano della Sicilia e agli ex allievi un messaggio di speranza e di incoraggiamento, sintetizzabile dal motto lanciato da Papa Francesco Non lasciatevi rubare la speranza, rispondendo sorridente, con semplicità disarmante e con gioia tipicamente salesiana all entusiasmo travolgente di tutti i presenti, onorati e contenti di poter salutare e baciare il 10 successore futura dialogante occorre rileggere tutta la frattura tra biologia e identità di genere (sex-gender) in un altro modo. Occorre, in primo luogo, rispettare ogni uomo e ogni donna che soffre, ogni persona lacerata da questo problema; in secondo luogo, bisogna evitare di etichettare come patologia ciò che è diverso da noi ; ogni persona ha il diritto di non essere giudicata patologica o malata solo perché non corrisponde ai nostri schemi. Il percorso educativo che noi cristiani siamo chiamati a intraprendere è quello di educare i nostri bambini al rispetto di ogni persona, ad evitare le divisioni tra sani e malati, tra uomini di serie A (eterosessuali) e uomini di serie B (tutto il resto), ad accettare che il mondo di oggi presenta delle situazioni nuove, che richiedono una grande comprensione. Camminiamo tutti nel buio, orientandoci nella vita attraverso la Parola di Dio, ma questa non è mai una luce indiscutibile. Essa più che una luce è un faro che si accende e si spegne; noi abbiamo molti fari, ma la luce che ci permette di sapere la strada da percorrere per ogni avvenimento della storia noi non ce l abbiamo. Barbara Crupi L opera salesiana annuncia senza sosta la speranza di San Giovanni Bosco. Nel primo pomeriggio, nel teatro Don Bosco dell Istituto San Francesco di Sales di Cibali, don Angel ha avuto la gioia d incontrare la Famiglia Salesiana catanese e ha aperto i solenni festeggiamenti per il 125 anniversario della prestigiosa Opera educativa salesiana di via Cifali, la cui esaltante e ricca storia è stata presentata con un significativo ed appropriato filmato composto dall ex allievo ing. prof. Giovanni Costanza e commentato simpaticamente da due noti ex allievi, gli avvocati Vincenzo Martines e Ruggero Sardo che hanno chiamato a testimoniare il carisma educativo dei salesiani lo stesso superiore generale Il rettor maggiore nel cortile dell oratorio de la Salette mondiale dei 16mila salesiani sparsi nei 5 continenti, l Ispettore don Pippo Ruta, già animatore dei ragazzi Don Bosco, il direttore don Giuseppe Troina, il preside don Paolo Fichera, i professori Marco Pappalardo e Mimi Monaco, il cooperatore salesiano e direttore dell oratorio a conduzione laicale dott. Lorenzo Barletta. Dopo l incontro nella sala degli ex allievi con i rappresentanti del Movimento Salesiano delle Famiglie siciliane legate al carisma educativo ed ecclesiale di Don Bosco, il rettor maggiore è partito alla volta di Messina per visitare la Casa Salesiana San Matteo Apostolo del difficile quartiere Giostra, l ex baraccopoli sorta in seguito allo sconvolgente terremaremoto del 28 dicembre Antonino Blandini

7 Prospettive - 13 dicembre Poco dopo il vespro della solennità dell Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, le monache benedettine, dietro la cancellata della chiesa S. Benedetto, hanno cantato le lodi alla Madonna Immacolata compatrona di Catania venerata nel vicino santuario conventuale diocesano S. Francesco all Immacolata. Le claustrali, dopo aver intonato in gregoriano la preghiera mariana biblica Tota Pulchra, hanno offerto un fascio di fiori bianchi al simulacro settecentesco dell Immacolata portato in processione sul pregevole fercolo per l antico giro monastico senatorio, al quale hanno preso parte l Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina assieme a canonici, seminaristi, guardie d onore ai santuari mariani, terziari secolari, gli associati mariani ed agatini, autorità civili e militari, tanti fedeli. La recita del santo Rosario ha scandito la massima processione mariana cittadina, il cui percorso a causa di lavori in via Crociferi è stato molto modificato. Il sacro corteo liturgico, infatti, è ridisceso per via Vittorio Emanuele sostando davanti al portone di Palazzo degli Elefanti per l omaggio floreale della Civica Amministrazione. La processione è proseguita girando attorno alla cittadella episcopale per piazza S. Placido, vie Porticello e Beato Dusmet per raggiungere attraverso Porta Uzeda il Duomo gremito di devoti dove l Arcivescovo, visibilmente commosso, ha letto l atto di Affidamento all Immacolata (qui di seguito riportato) in sintonia con le finalità giubilari dell Anno Santo straordinario della Misericordia di cui i fedeli potranno lucrare le abbondanti ricchezze spirituali. Struggenti canti mariani, intonati dalla Cappella Musicale del Duomo diretta dal m Nunzio Schilirò con all organo il can. Giuseppe Maieli, sono risuonati in basilica prima che la processione dell Immacolata lasciasse la Cattedrale per rientrare nel santuario francescano titolare. Madre Santissima, Il popolo cristiano ti invoca madre di misericordia, ma tu stessa sei stata la prima creatura umana che ha sperimentato la misericordia del Padre, il quale ti ha pensato e voluto santa e immacolata nell amore, per essere la Madre del DIOCESI Processione Immacolata. Le monache benedettine cantano Tota Pulcra nostro Redentore, la misericordia fatta carne (M.V. n. 24). In questo giorno in cui inizia il Giubileo della Misericordia, ti vogliamo affidare, o Vergine Immacolata, la nostra amata Città di Catania, la patria cara ad Agata. A Te, che hai cantato la misericordia del Signore di generazione in generazione (cfr. Lc 1,50), chiediamo di accompagnare, con la tua tenerezza e dolcezza di Madre, il cammino giubilare di ogni comunità, di ogni famiglia e di tutte le donne e gli uomini di buona volontà affinché, in questo anno, tutti, contemplando il volto di Cristo, impariamo ogni giorno ad essere misericordiosi come il Padre nostro celeste (Lc 6,36). Tanti episodi, registrati nelle cronache dei nostri giorni, purtroppo, ci mostrano il dilagare di una cultura che sembra contraddire la virtù della misericordia e che, indurendo il cuore dell uomo, lo allontanano dal Dio misericordioso e pietoso (cfr. Es 34,6). Molto spesso, anche nella nostra cara Città, la chiusura alla misericordia produce violenze, vendette, rancori, corruzione, usura, illegalità. Un contesto, sordo alla misericordia e all amore, tende a dividere e a ghettizzare alcuni ceti sociali in periferie anonime e degradate, segnate dalla povertà e dalla disoccupazione. In questi scenari, dove vivono moltissimi considerati spesso non cittadini, o cittadini a metà, o peggio avanzi urbani (cf. Evangelii Gaudium n. 74), la mafia trova l humus adatto per la sua proliferazione, soffocando qualsiasi tentativo di autentico sviluppo del territorio. Maria, al tuo sguardo di Madre misericordiosa, certo non sfugge come tante volte i tuoi figli, per Affidiamoci alla Madre di misericordia Catania. Rettor Maggiore visita Don Bosco Island oratorio dei popoli Ultima tappa della breve, ma intensa, visita a Catania e Messina del Rettor maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, è stata la Plaia dove nell ex Lido della Colonia-Ostello dei Salesiani ha sede Don Bosco Island, l isola-oratorio dei popoli, centro di ospitalità, cultura e spiritualità per attività ricreative, sportive, formative, di studio e di accoglienza multietnica e di integrazione. Accompagnato dall Ispettore regionale dei Salesiani, don Pippo Ruta ed altri confratelli della comunità ispettoriale e di S. Maria de La Salette, tra i quali don Marcello Mazzeo, don Vincenzo Andronaco, don Luigi Calapaj, don Domenico Luvarà, il 10 successore di S. Giovanni Bosco ha incontrato e salutato con commozione il folto gruppo di 54 ragazzi extracomunitari africani, migranti minori che sono riusciti fortunatamente negli ultimi tempi a sbarcare nelle nostre coste dopo traversate allucinanti e subito accolti nella struttura dell ex soggiorno marino di viale Kennedy, l unica affidata all ispettoria salesiana San Paolo di Sicilia. Per questi ragazzi ospiti, privi dell affetto dei genitori, che lo hanno festosamente accolto con suoni, canti e danze della loro terra, don Angel ha avuto parole di conforto, di stima e di incoraggiamento. Ha espresso, inoltre, vivo apprezzamento per quanti li accudiscono con grande abnegazione tra le tante immaginabili difficoltà e compiacimento per l ottima sistemazione e funzionalità della confortevole struttura messa a loro completa disposizione. 7 paura o per una sorta di egoismo individualistico, agiscono con intolleranza, specie nei confronti dei nostri fratelli immigrati, che arrivano sulle nostre coste, scappando dalle loro terre martoriate dalle guerre fratricide, dalle persecuzioni, dalla fame e dalle malattie. O Vergine Maria, fa che possiamo riconoscere in ogni fratello e sorella bisognosi il volto stesso di Cristo, povero (anche dei più elementari legami affettivi, familiari e sociali), affamato (anche di pace e di riconoscimento dei diritti umani fondamentali), espulso, rifugiato. Il fiorente e articolato volontariato nella nostra Chiesa e nella nostra Città, anche con le sue molteplici organizzazioni laiche, risponde a queste sfide del mondo globalizzato, mostrando un frammento credibile della misericordia infinita di Dio- Amore. Per tutto questo lodiamo il Padre, fonte e datore di ogni bene e, allo stesso tempo, lo preghiamo affinché il Giubileo della Misericordia sia per tutti l occasione per riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale, che Cristo ha chiesto ai suoi discepoli di praticare. O Maria, serva della divina misericordia, ti chiediamo che, come auspica Papa Francesco, nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque possa trovare un oasi di misericordia (M.V. n. 12), nell arido deserto dell indifferenza globalizzata. Oasi di misericordia dove una saggia pedagogia cristiana educhi adulti e giovani all accoglienza e alla solidarietà, perché il mondo sia trasfigurato da un nuovo umanesimo fondato in Gesù Cristo. Amen. Una risposta concreta ad un bisogno DEI NOSTRI FRATELLI MIGRANTI Si tratta di una realtà bellissima della Famiglia Salesiana di Sicilia!, ha esclamato don Fernandez. Con essa, infatti, si vuole realizzare un sogno: creare una comunità integrata con momenti di lavoro, di studio e di svago, avendo a disposizione ben 4 ettari di spazi dove ognuno degli operatori volontari a servizio dei minori migranti può coltivare ed esprimere il proprio carisma e procedere comunitariamente insieme per progettare occasioni di condivisione e collaborazione. A coordinare l operato del gruppo di volontari, ben capaci, formati e motivati, sono preposti i responsabili del Centro di accoglienza, i coniugi Agostino Sella e Cinzia Vella, ai quali è affidata anche la gestione dei centri salesiani di accoglienza per migranti adulti, aventi sede a Piazza Armerina e ad Aidone, in provincia di Enna, collaborati dal cooperatore laico salesiano sig. Liborio. Questi laici, formatisi alla scuola di benemeriti educatori salesiani, sentono moltissimo la chiamata evangelica di aiutare gli ultimi di questa società, i nostri fratelli migranti perché, ci hanno confidato, ci siamo resi conto che è fondamentale oggi dare, come Famiglia Salesiana impegnata nel sociale, una risposta concreta a un bisogno concreto così come oggi farebbe senz altro Don Bosco. Si tratta -hanno aggiunto- di ragazzi minorenni provenienti da diversi Stati dell Africa più povera e da tante etnie: Nigeria, Costa D Avorio, Senegal, Gambia, Somalia,ecc.. Il nostro è un primissimo centro di immediata e pronta accoglienza; non appena ci avvisano degli sbarchi di minori non accompagnati ci prepariamo immediatamente all incontro e ci mettiamo subito a disposizione dei minori per sistemarli nel migliore dei modi nei nostri locali, assicurando vitto ed alloggio, assistenza sanitaria, legale, psicologica, con possibilità d imparare la lingua italiana per agevolare al massimo la prospettiva del loro inserimento lavorativo. Tutto dipende dal tempo che trascorreranno nella nostra struttura. Quello che più interessa agli operatori volontari è la formazione umana e sociale di questi ragazzi lontani dalla famiglia o senza più familiari e senza patria, avendo perduto i contatti con la terra natia. Sono molte le difficoltà che si presentano, ma educati alla fede cristiana di Don Bosco, continuiamo ad accogliere i ragazzi, che vengono a noi affidati dalle autorità istituzionali, confidando nella Provvidenza. Il Rettor maggiore ha voluto incontrare, inoltre, separatamente anche tutti i componenti della Comunità Proposta (avente sede col Prenoviziato nella Casa S. Giovanni Bosco di Catania-Salette) finalizzata all orientamento vocazionale dei giovani attratti dall ideale salesiano e dal carisma di Don Bosco, già impegnati nelle attività oratoriane, a servizio della gioventù disagiata, e futuro e speranza della Congregazione Salesiana. A.B.

8 8 DIOCESI Prospettive - 13 dicembre 2015 All Associazione culturale Solarium incontro su: laudato sì: la custodia del creato bisogna puntare su un altro stile di vita e che ogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativo, in cui coinvolgere tutti gli ambiti educativi quali la scuola, la famiglia, i mezzi di comunicazione, la catechesi. Il Papa conclude l enciclica con due preghiere, una offerta alla condivisione con tutti coloro che credono in un Dio creatore e padre e come sorella, meglio come madre molti, nella quale il Papa affronta con molto coraggio e lungimiranza un tema sociale ed ecologico oltre che di fede: la tutela del creato e dell ambiente. Il relatore, il diacono Gino Licitra, nel suo intervento, gli abbandonati del mondo, che il Papa ci invita ad ascoltare, sollecitandoci ad una conversione ecologica, a cambiare rotta, a responsabilizzarci per un serio impegno per la cura della casa comune. L Enci- L Associazione culturale Solarium di San san Francesco, Laudato si, mi accadendo nel nostro prende il nome dall invocazione di sando da quello che sta Giovanni Galermo Catania ha organizzato un interessante incontro sull Enciclica papale Laudato sì : la custodia del creato. È la seconda enciclica di Papa Francesco, ha sottolineato la prof.ssa Agata Marletta, presidente dell associazione, in apertura dell incontro l enciclica green come è stata definita da Signore, che nel Cantico delle creature ricordava che la terra, la nostra casa comune, è come una sorella con la quale condividiamo l esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia. Ma ora questa terra protesta per il male che le provochiamo e i suoi lamenti si uniscono a quelli di tutti mondo e quindi affrontando i vari aspetti dell attuale crisi ecologica, al confronto con la Bibbia e la tradizione ebraico-cristiana, individuando la radice umana della crisi ecologica. Il cuore della proposta dell Enci- Rispettare la terra clica è un ecologia che integri il posto specifico che l essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda, infatti non si può considerare la natura come qualcosa separato da nostra vita. In questa ottica Papa Francesco propone azioni di dialogo che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionale, e che ci aiutino ad uscire dalla spirale di autodistruzione in cui stiamo affondando, e infine indica che l altra rivolta a tutti quelli che professano la fede in Gesù Cristo affinché noi cristiani sappiamo assumere gli impegni verso il creato che il Vangelo di Gesù ci propone. ha fatto notare come l enciclica clica si articola in sei capitoli, pas- noi o come una mera cornice della L equipaggio dell Istituto Statale di Istruzione Superiore Duca degli Abruzzi v ince la regata di Santa Barbara Una regata con le vele al vento per una competizione che ha visto l equipaggio della Nopaquie primeggiare su ben 15 imbarcazioni nella giornata del 6 dicembre scorso. Così la regata dedicata a Santa Barbara, svoltasi domenica, diventa occasione per i giovani studenti dell Isis Duca degli Abruzzi di Catania di mettere in mostra tutte le loro capacità marinare lungo un percorso di 4 miglia davanti alle coste catanesi. Per i nostri ragazzi questo evento è un altra tappa fondamentale per costruire il proprio futuro- dice la dirigente dell Istituto Brigida Morsellinoun momento di festa, di confronto e di competizione insieme a tanti altri equipaggi. Studenti che, come sempre, rappresenteranno degnamente un istituto che oggi è una grande Una risorsa per la nautica siciliana risorsa per tutta la Sicilia nautica e non solo. Dopo averlo più volte sfiorato nelle precedenti regate tenute a Giardini Naxos, Augusta e Riposto stavolta l equipaggio della Nopaquie raggiunge il gradino più alto del podio. Complice la bella giornata di sole in cui ha visto il lungomare etneo libero dal traffico, e pieno di amanti della bicicletta e della passeggiata, l evento ha raccolto tantissimi appassionati che da piazza Nettuno e dai marciapiedi del viale Artale D Alagona e del viale Ruggero di Lauria hanno potuto ammirare e fotografare uno spettacolo unico. I nostri allievi, tra ragazzi e ragazze, a bordo della barca a vela del Politecnico del Mare e coordinati dal docente di navigazione Ottavio Tirantola sono riusciti a mettersi alle spalle persino l equipaggio della Marina Militare Italiana: Anche questa volta i nostri ragazzi ci hanno messo un grande impegno per ben figurare davanti ad avversari di grande prestigio e con una maggiore esperienza in questo tipo di competizioni- afferma il professore Tirantola dell istituto Duca degli Abruzzi -. Alterniamo periodicamente il nostro equipaggio per dare ai nostri studenti la possibilità di fare un esperienza importante in mare. OPPORTUNITÀ AZIENDA SETTORE TELECOMU- NICAZIONI cerca n. 5 operatori telefonici. Requisiti: scuola dell obbligo, attitudine alla vendita, età compressa tra i 18 ed i 30 anni, serietà e voglia di lavorare. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H601. AZIENDA DI RICERCA DEL PER- SONALE per azienda cliente, cerca n. 1 geometra. Requisiti: diploma di maturità tecnica di geometra, conoscenza dei software di disegno tecnico, ovvero, autocad ed equivalenti, buona conoscenza del pacchetto office, con annessa attività contabile di settore, buona padronanza dell utilizzo di AS400. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H604. AZIENDA DI RICERCA DEL PER- SONALE per azienda cliente, cerca n. 1 ingegnere ricerca e sviluppo. Requisiti: laurea in ingegneria informatica, buona conoscenza della lingua inglese, esperienza di programmazione. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H605. opportunità e concorsi AZIENDA SETTORE COMMER- CIALE cerca n. 1 sales assistant. Requisiti: diploma di maturità superiore, ottima capacità di relazione e comunicazione, reale conoscenza e interesse per il mondo della cosmetica e in particolare del make up, ottimo standing. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H606. CONTROVENTO ANIMAZIONE cerca n. 1 responsabile animazione. Requisiti: diploma superiore, esperienza nel settore e ruolo, solarità, intraprendenza. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H608. AZIENDA SETTORE TELECO- MUNICAZIONE cerca n. 1 commerciale. Requisiti: diploma di maturità superiore, esperienza minima di due anni nel settore. Inviare curriculum vitae a: lavoro@quotidianodisicilia.it con riferimento H609. ZAMMATARO TRASPORTI cerca ragioniera. Requisiti: esperienza pregressa. Per informazioni chiamare al SIGNORA CLORINDA cerca 1 collaboratrice domestica per coppia di anziani di cui uno non autosufficiente. Requisiti: disponibilità all alloggio, amante degli animali. Per maggiori informazioni consultare il sito na-sevizio-tempo-pieno-catania htm e/o telefonare al numero SICILS cerca 1 addetto/a al banco salumeria. Requisiti: referenziato e disponibilità a lavorare su turni. Per ulteriori informazioni e per invio curriculum vitae consultare il sito to.it/offerte-lavoro/salumiere-catania htm. CENTRO ESTETICO STYLING cerca 1 estetista. Requisiti disponibilità full time, bella presenza, esperienza pregressa, orientamento al lavoro. Per ulteriori informazioni telefonare al LIVING DIMENSIONE DONNA cerca parrucchieri per stage e tirocini. Per informazioni e invio curriculum vitae living@cdbmail.com. RISTORANTE cerca chef. Requisiti: qualifica chef 4/5 stelle. Inviare CV a info@lidolabattigia.it UFFICIO AMMINISTARTIVO cerca segretaria. Requisiti: possesso di un titolo di laurea, conoscenza della lingua inglese scritta e parlata, conoscenza del pacchetto Office, in particolare excel e word. Le principali mansioni da svolgere saranno di contabilità, inserimento ordini, gestione entrate-uscite magazzino e sul materiale DPI, assistenza alla clientela, acquisizione nuovi clienti, contatto con le banche per i pagamenti. Nei primi sei mesi verrà effettuato un tirocinio di prova con contratto a tempo determinato che si prolungherà per un anno. In caso di rinnovo il contratto sarà a tempo indeterminato. Inviare CV a info@adrtrasporti.com DENTAL SERVICE S.R.L. cerca personale addetto al ricevimento pazienti. Requisiti: età compresa tra i 20-40, possesso del mezzo di trasporto. Si offre contratto part-time. Per informazioni consultare il sito A cura del Centro Orizzonte Lavoro / info@colct.it.it/offerte-lavoro/segretaria-studiomedico-catania htm COMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANI MIRAGGIO cerca una figura professionale OSA o OSS preferibilmente donna da inserire nella propria struttura. Si offre contratto di un mese con possibilità di assunzione. Orario a tempo pieno h24 con un giorno di riposo settimanale. Contattare il numero da lunedì a venerdì dalle ore alle ore e dalle ore alle ore SIG. CARMELO cerca badante uomo per persona invalida. Il lavoro prevede i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle alle 17.00; lunedì e martedì 2 nottate dalle alle 9.00; 2 domeniche al mese dalle 9.00 alle 15.00; 2 domeniche al mese dalle 9.00 alle 21.00; 2 sabati al mese dalle 9.00 alle 15.00; 2 sabati al mese dalle 9.00 alle Retribuzione prevista di 500 euro al mese. Sede: Tremestieri etneo (CT). Possibilità di discutere degli orari considerando che ci sono altri due badanti che si alternano. Per informazioni chiamare al

9 Prospettive - 13 dicembre Il 28 e 29 novembre la comunità di famiglie Camminiamo insieme ha vissuto un weekend di ritiro e preghiera in preparazione all Avvento: due giorni ricchi di intense emozioni, momenti di riflessione profonda e condivisione di coppia e di comunità. Un primo momento di comunione familiare si è vissuto il sabato dopo pranzo, in cui ogni famiglia insieme ai figli ha realizzato la propria corona di Avvento, personalizzandola con gioiosa fantasia. Dopo P. Salvo Bucolo, direttore dell Ufficio Diocesano per la Pastorale Familiare, ha donato una catechesi sul tema La missione della famiglia nella fecondità. Ha iniziato il suo intervento invitando le coppie presenti a descrivere il proprio coniuge pensando ai suoi aspetti più belli e positivi, facendo allo stesso tempo memoria del sacramento delle nozze. Poi è passato subito a parlare dei sette elementi della missione che ogni famiglia vive secondo il suo carisma, rappresentandoli con sette candele dei colori dell arcobaleno. Le sue parole hanno suscitato una condivisione ricca di spunti che ogni coppia custodisce nel proprio cuore, proponendosi nuove sfide che possano far crescere la propria relazione verso qualcosa di più grande. Dopo cena si è vissuto quello che è stato certamente il momento più forte del ritiro: l adorazione eucaristica notturna che, ora dopo ora, a turno, è stata animata da ciascuna coppia: marito e moglie hanno così avuto occasione di vivere insieme un momento di viva unione fra loro, e allo stesso tempo con Gesù, stringendosi in un abbraccio d amore che di sicuro ha raggiunto anche tutte le persone presenti nel loro cuore. Il momento si è concluso al mattino presto, con la benedizione eucaristica che p. Salvo ha impartito a tutta la comunità. La giornata è proseguita con la celebrazione della Santa Messa, durante la quale ogni famiglia ha anche acceso la prima candela della corona d Avvento, DIOCESI Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Comunità Camminiamo insieme Tutta la Famiglia, grandi e piccoli, racconta di Sé iniziando così l attesa verso il Santo Natale. I lavori sono continuati con la testimonianza di Marco e Laura, una famiglia dell associazione Papa Giovanni XXIII, che ha raccontato di come la propria missione è stata loro subito chiara, anche grazie all incoraggiamento di don Oreste Benzi. Ci hanno chiamato da Acireale, in Sicilia, non sarebbe un bel modo per iniziare il vostro cammino di sposi?, ha detto loro don Oreste dopo averli sposati; è così ormai da più di vent anni vivono, nella casa di Santa Venerina, sempre aperta a chiunque ne ha bisogno, il significato della parola accoglienza con dono totale di se stessi, tanta gioia e immenso amore. Le parole di Marco sono entrate fin nel profondo di chi le ha ascoltate, suscitando in ogni coppia tanti interrogativi e una sincera riflessione su come ogni famiglia potrebbe diventare famiglia per chi non ce l ha, aprendosi così alla volontà di Colui che è Padre di tutti. Marina, una bambina di 10 anni, figlia di Francesca e Giovanni Politano, così ci racconta di questo weekend: «La settimana scorsa, più precisamente il 26 novembre, mamma e papà hanno invitato me e i miei fratelli ad un ritiro spirituale, anche se ci hanno detto da subito che non era necessaria la nostra presenza. Ma, dopo aver ascoltato attentamente l elenco degli amici che sarebbero stati con noi, abbiamo accettato volentieri. Saremmo partiti sabato 28, e tornati domenica pomeriggio. Era stata una settimana molto stancante e faticosa, perciò pensavamo che un weekend rilassante sarebbe stato l ideale! Ma proprio sabato mattina, ci sono stati inconvenienti che ci hanno tentato molto a rinunciare al ritiro (c è stato anche un incidente in auto). I miei genitori erano sconvolti, e altrettanto noi (io, Ema e Davide), ma sapevamo che quella che ci aspettava sarebbe stata un esperienza per la vita, e ci sarebbe servita molto per rafforzare la nostra idea di famiglia. Ebbene, anche se un po arrabbiati e nervosi, abbiamo deciso di andarci comunque. Se dovessi misurare il nostro nervosismo in quel momento, attraverso un termometro, si potrebbe dire che saremmo potuti scoppiare per una febbre di nervosismo. Ma, arrivati in quell immensa casa, che quasi mi sembrava dimenticata dal mondo, ci siamo sciolti molto, grazie ai piccoli gesti dei nostri amici, come ad esempio un sorriso o un abbraccio di un bambino. Dopo il pranzo, tutte le famiglie avevano il compito di costruire la candela d Avvento. Io e la mia famiglia la usavamo ogni anno, ma ormai, per noi, era diventata un abitudine, una cosa che si fa e basta. Ci siamo divertiti parecchio a costruire le candele; forse non è stato proprio così per Emanuele, che non ha aiutato molto ma ha costruito una motocicletta con dei pezzettini di sughero ed una foglia, per passare il tempo. Ora la febbre di nervosismo si è abbassata almeno di un altro grado. Verso le 16,30, noi bambini siamo andati in una stanza, mentre i genitori stavano svolgendo un incontro con p. Salvo (uno fra i miei sacerdoti preferiti). Nella nostra stanza c erano due ragazzi (che a quanto ho capito sono una coppia di fidanzati: Grazia e Luciano) che erano lì per fare gli animatori; non proprio animatori, ci hanno fatto fare dei lavoretti per Natale. Io e mio fratello Ema ci siamo rifiutati subito, ma io mi sono resa disponibile per aiutare le bambine piccole (e quando dico piccole intendo fra gli uno ai tre anni). Così lì sono entrata nel mio mondo (per chi non lo sapesse adoro i Notizie in breve dal 14 al 20 dicembre Dall Agenda dell Arcivescovo 9 bimbi). Qua la febbre si abbassa ancora di un grado. La serata è continuata tranquillamente e siamo andati a dormire. La mattina dopo ci siamo riuniti in cappella per fare qualche minuto di adorazione e per dare il buongiorno sia a Gesù, che aveva già avuto compagnia durante la notte, che ai nostri amici. Anche qui la febbre di nervosismo si è abbassata di un grado. Dopo un abbondante colazione, c è stata la Messa, e credo sia stata la prima omelia in cui io sono riuscita a capire pienamente e a ricevere e trasmettere armonia. Qui la febbre si abbassa almeno di due gradi. Dopo la Messa, è arrivato un uomo di nome Marco. Con lui c erano due ragazzi, Alessandro e Maurizio. Era stato chiamato lì per testimoniare la sua esperienza cristiana; non credo di avere la capacità di descrivere la bellezza, la profondità e l impegno costante che accompagna tuttora Laura e Marco nella loro missione. Purtroppo con lui non c era la moglie, ma è stato comunque un bellissimo racconto, quasi persuasivo, che lasciava tutti di stucco! Lui ascoltò la chiamata del Signore, e Gli rispose SÌ!. Dovremmo fare tutti così, ricordandoci però, come dice sempre Marco, che il bene si fa bene perché è Dio che lo chiede. Comunità di famiglie Camminiamo insieme Lunedì 14 Ore Belpasso, Chiesa Madre: celebra il Pontificale in occasione della Festa di S. Lucia. Ore Catania, Basilica Cattedrale: celebra la S. Messa e conferisce il Mandato ai Ministri straordinari dell Eucaristia. Martedì 15 Ore 9.30 Arcivescovado: udienze. Ore Catania, Chiesa S. Giuliano: celebra la S. Messa per l Ordine del S. Sepolcro. Mercoledì 16 Ore Viagrande, Residenza SS. Salvatore: incontra i Sacerdoti del IV Vicariato. Giovedì 17 Ore Catania, Istituto Penitenziario Bicocca: celebra la S. Messa. Ore Catania, Sede Selex: presenta gli auguri al personale. Ore Catania, Chiesa S. Antonio: celebra la S. Messa. Venerdì 18 Ore 9.30 Paternò, parrocchia Cristo Re: incontra il Giovane Clero. Ore Catania, Seminario: celebra la S. Messa e scambia gli auguri natalizi con i membri del Serra Club. Sabato 19 Ore Catania, Stazione Borgo FCE (Via Caronda): benedice 4 nuovi treni. Ore Catania, parrocchia Madonna del Divino Amore: celebra la S. Messa per la CISL. Ore Catania, Palazzo degli Elefanti: scambio degli auguri natalizi. Domenica 20 Ore Mascalucia, Santuario di Mompilieri: celebra la S. Messa. Ore Catania, Sede Help Center : inaugura i nuovi locali. Ore Catania, parrocchia S. Luigi: celebra la S. Messa e presenta il nuovo parroco Don Salvatore Gulisano. Iniziative degli Uffici di Caritas Diocesana Ritiro di Avvento per volontari e operatori Si terrà sabato, 12 dicembre, alle ore 16.30, presso la Parrocchia Beato Padre Pio da Pietrelcina (Stradale Cardinale n S. Giorgio - Catania) il Ritiro di Avvento per operatori e volontari della Caritas Diocesana. Il Diacono Alessandro Napoli detterà la meditazione guidata, il Direttore della Caritas Don Piero Galvano presiederà la Celebrazione Eucaristica. Il pomeriggio di preghiera si concluderà con il Concerto di Natale. Commissione allargata per l esame dell andamento del Microcredito La Commissione allargata per valutare l andamento del Microcredito Etico-Sociale promosso dalla Provincia Regionale di Catania, dalla Caritas Diocesana di Catania, dalla Prefettura di Catania e dalla Banca di Credito Cooperativo Etneo, si terrà martedì 15 dicembre 2015 alle ore al Museo Diocesano (P.zza Duomo, Catania). Durante l incontro verranno presentati anche i risultati derivanti dagli altri strumenti utilizzati in Caritas Diocesana quali: Microcredito Regionale, Prestito della Speranza, Sovra indebitamento e Antiusura.

10 10 DIOCESI Prospettive - 13 dicembre 2015 Riflessioni sul Vangelo GIOIA E CARITÀ NELL ATTESA III DOM DI AVVENTO / C - Sof 3,14-17; Cant. Is ; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18 L esortazione di Sofonia per Israele di essere allegro e gioioso è fondamentale. Infatti, il Signore ha revocato la sua condanna ed ha liberato il suo popolo disperdendo i nemici. La gioia deve essere ancora più grande perché il Signore è in mezzo ad Israele. Lui gioirà per Israele e lo rinnoverà con il suo amore. Questa deve essere la gioia quasi esplosiva del popolo cristiano, che ha già avuto la salvezza attraverso la morte e la risurrezione di Gesù. San Paolo continua l esortazione di Sofonia ad essere sempre lieti e lo ripete: siate lieti. Questa letizia deve farsi vedere con la nostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non c è motivo di angustiarsi, ma in ogni circostanza le nostre richieste devono essere rivolte al Signore. Facendo sì che la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodisca i nostri cuori e le nostre menti. Spontanea viene la domanda che le folle rivolgono a Giovanni Battista: Che dobbiamo fare?. Egli offre la solidarietà come mezzo di salvezza: Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. Anche i peccatori, gli esattori delle tasse, chiedono che cosa debbono fare. La risposta è Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato. Anche i soldati chiedono e la risposta è: Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi della vostra paga. Giovanni è una guida per tutti. Il popolo addirittura pensa che egli sia il Messia. Ed egli immediatamente fa notare che non lo è, dimostrando la differenza che ci sarebbe stata: Io vi battezzo con acqua, ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali: Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. È proprio di questo che oggi noi dobbiamo convincerci. Siamo stati battezzati nello Spirito di Dio e quindi il nostro agire deve essere conforme allo Spirito che è amore. È l amore che noi tutti dobbiamo fare regnare sulla terra, nonostante le nostre difficoltà e le nostre miserie. La gioia dello Spirito, la condivisione con gli altri devono essere i segni dell amore. Leone Calambrogio San Paolo in briciole La decima e Melkisedec Ebr 7,4-10 Abramo ha pagato la decima a Melkisedec significando così la superiorità di costui: Abramo diede la decima del suo bottino. Anche quelli che della tribù di Levi assumono il sacerdozio ricevono la decima secondo la Legge e anche loro sono discendenti di Abramo. Melkisedec riceve la decima quindi è superiore ad Abramo e benedice Abramo dimostrando ancora la superiorità. È il superiore infatti che benedice l inferiore,e siccome anche i leviti sono presenti nei lombi di Abramo, anche loro hanno pagato la decima. L.C. Gesù ha acceso tante vite rendendole felici: questo fa di Lui il più forte e il più amato Gesù accende la vita e la rende felice Concretezza Un Vangelo di comportamenti concreti, un ritorno al semplice quotidiano, dopo i voli sul venire di Dio per monti e burroni; un ritorno alle nostre relazioni interpersonali come strada per il venire di Dio nel mondo. Infatti il modo con cui ci rivolgiamo agli uomini raggiunge Dio. Ogni nostro gesto umano apre finestre sull infinito. Giovanni il Battista propone alcune regole. La prima: chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto. Una regola d oro, che da sola basterebbe a cambiare la faccia della terra: condivisione. Un piccolissimo verbo: «dare qualcosa», in cui si riassume il gesto sul quale saremo giudicati (cfr Matteo 25). La nuova legge di un altro mercato, che si può semplificare così: ciò che io ho, e tu non hai, lo condivido con te. Invece dell accumulo, il dono; invece dello spreco la sobrietà. Perché tu vali quanto me, anzi di più. C è tanto pane nel mondo che, a condividerlo, basterebbe per tutti. A non sprecarlo, sazierebbe la fame di tutti. La prima regola per il nostro abitare la terra: prenderci cura gli uni degli altri. Ritorniamo alla Parola di Dio. Eucarestia Sull atteggiamento da avere sia nei confronti dell Eucaristia, che della Parola di Dio, san Girolamo afferma: «Noi leggiamo le sante Scritture. Io penso che il Vangelo è il Corpo di Cristo; io penso che le sante Scritture sono il suo insegnamento. E quando egli dice: Chi non mangerà la mia carne e berrà il mio sangue, benché queste parole si possano intendere anche del Mistero [eucaristico], tuttavia il corpo di Cristo e il suo sangue è veramente la parola della Scrittura, è l insegnamento di Dio. Quando ci rechiamo al Mistero [eucaristico], se ne cade una briciola, ci sentiamo perduti. E quando stiamo ascoltando la Parola di Dio, e ci viene versata nelle orecchie la Parola di Dio e la carne di Cristo e il suo sangue, e noi pensiamo ad altro, in quale grande pericolo non incappiamo?». Cristo, realmente presente nelle specie del pane e del vino, è presente, in modo analogo, anche nella Parola proclamata nella liturgia. Approfondire il senso della sacramentalità della Parola di Dio, dunque, può favorire una comprensione maggiormente unitaria del mistero della Rivelazione in «eventi e parole intimamente connessi», giovando alla vita spirituale dei fedeli e all azione pastorale della Chiesa. Sottolineando il nesso tra Parola ed Eucaristia, il Sinodo ha voluto giustamente richiamare anche alcuni aspetti della celebrazione inerenti al servizio della Parola. Facciamo riferimento innanzitutto all importanza del Lezionario. La riforma voluta dal Concilio Vaticano II ha mostrato i suoi frutti arricchendo l accesso alla sacra Scrittura che viene offerta in abbondanza, soprattutto nelle liturgie domenicali. L attuale struttura, oltre a presentare frequentemente i testi più importanti della Scrittura, favorisce la comprensione dell unità del piano divino, mediante la correlazione tra le letture dell Antico e del Nuovo Testamento, «incentrata in Cristo e nel suo mistero pasquale». Alcune difficoltà che permangono nel cogliere le relazioni tra le letture dei due Testamenti devono essere considerate alla luce della lettura canonica, ossia dell unità intrinseca di tutta la Bibbia. Là dove se ne riscontra la necessità, gli organi competenti possono provvedere alla pubblicazione di sussidi che facilitino a comprendere il nesso tra le letture proposte dal Lezionario, le quali devono essere tutte proclamate all assemblea liturgica, come previste dalla liturgia del giorno. Eventuali altri problemi e difficoltà vengono segnalati alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Proclamazione Già nell Assemblea sinodale sull Eucaristia era stata chiesta una maggiore cura della proclamazione della Parola di Dio. Come è noto, mentre il Vangelo è proclamato dal sacerdote o dal diacono, la prima e la seconda lettura nella tradizione latina vengono proclamate dal lettore incaricato, uomo o donna. I Padri sinodali anche in questa circostanza hanno sottolineato la necessità di curare con una formazione adeguata l esercizio del compito di lettore nella celebrazione liturgica ed in modo particolare il ministero del lettorato, che, come tale, nel rito latino, è ministero laicale. È necessario che i lettori incaricati di tale ufficio, anche se non ne avessero ricevuta l istituzione, siano veramente idonei e preparati con impegno. E tale preparazione deve essere sia biblica e liturgica, che tecnica: «La formazione biblica deve portare i lettori a saper inquadrare le letture nel loro contesto e a cogliere il centro dell annunzio rivelato alla luce della fede. La formazione liturgica deve comunicare ai lettori una certa facilità nel percepire il senso e la struttura della liturgia della Parola e le motivazioni del rapporto fra la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica. La preparazione tecnica deve rendere i lettori sempre più idonei all arte di leggere in pubblico, sia a voce libera, sia con l aiuto dei moderni strumenti di amplificazione». Diversi sono i compiti e gli uffici che spettano a ciascuno riguardo alla Parola di Dio: ai fedeli spetta l ascoltarla e il meditarla; l esporla invece spetta soltanto a coloro che, in forza della sacra ordinazione, hanno il compito magisteriale, o a coloro ai quali viene affidato l esercizio di questo ministero, vale a dire Vescovi, presbiteri e diaconi. Si comprende facilmente l attenzione che nel Sinodo è stata data al tema dell omelia. Essa ha il compito di favorire una più piena comprensione ed efficacia della Parola di Dio nella vita. P. Angelico Savarino

11 Prospettive - 13 dicembre Al Teatro Stabile di Catania L uomo, la bestia, la virtù, inaugura con successo la nuova stagione In scena si creano intrecci continui di fraintendimenti che rendono la commedia un dialogo fra sordi dove ciascuno capisce solo se stesso e che vela di ironia e vicende, focalizzate su una sessualità che traluce solo attraverso metafore, reticenze, sottintesi l intervista La teatralità della vita e della morale borghese Indietro nel tempo con la pietra del Malconsiglio Era gettata in un angolo del cortile di palazzo Carcaci, in Via Etnea, 84 a Catania. Non mi riferisco ad una persona, ma ad una pietra, o meglio a un capitello dorico in pietra lavica, avvicinatomi al quale e sfioratolo, mi rivela una sequenza di scene che si consumarono nella violenza e nel sangue. Stava lì inerte quale pezzo inutile e forse scomodo, quasi sembrasse destinato ad una necessaria rimozione. Eppure se quel monolite avesse parlato avrebbe potuto raccontare molte vicissitudini. Eppure c era qualcosa che mi attraeva: la superficie ruvida e scura era una sorta di finestra che si affacciava nel passato, come fosse stata una lanterna magica che illuminava scene di vita trascorsa tumultuose e cruente. In un primo momento vidi una processione di uomini e donne vestiti con tuniche di vario colore e ciascuno recante doni di varia natura, da alimenti ad animali a gioielli aurei e d argento. La città ha l aspetto di un urbe greca del V secolo e noto che il corteo si dirige verso un colossale tempio, uno di quelli che caratterizzavano l antica Katana. All interno riconosco il capitello e un architrave, elementi sostanziali dell arredo sacro dell edificio di età classica. Ancora continuo a toccare la superficie del monilite Al via la nuova stagione di prosa del Teatro Stabile di Catania, contraddistinta dal gettonatissimo hashtag #fosti non foste a viver come bruti. Dipasquale torna al teatro pirandelliano e dirige L uomo, la bestia e la virtù nell interpretazione applaudita di Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli. Uno spettacolo dai toni pungenti e farseschi quello che si mostra in L uomo, la bestia, la virtù, un Pirandello comico che sorprende e lascia stupito e strabiliato positivamente il pubblico, dalla forte riflessione sulla teatralità della vita e morale borghese, dal conflitto tra esterno e interno, fissando i personaggi attraverso paradigmi enigmatici della realtà umana. In scena si creano intrecci continui di fraintendimenti che rendono la commedia un dialogo fra sordi dove ciascuno capisce solo se stesso e che vela di ironia le vicende, focalizzate su una sessualità che traluce solo attraverso metafore, reticenze, sottintesi. Ci troviamo di fronte a risvolti di grande impotenza e amarezza di fronte ai soprusi di un uomo prepotente e dispotico capitano della nave Marina (che trova soddisfazione con un altra donna a Napoli), perpetrati nei confronti di una moglie debole e trascurata dal marito la signora Perella, interpretata dalla Bargilli, e di un modesto professore di lei innamorato, Paolino con il bravo Gleijeses che l ha saputo consolare, ma ora è incinta. Una sola soluzione si impone per sistemare l incresciosa situazione: fare in modo che il capitano onori sua moglie dopo tanta trascuratezza. C è una sola notte a disposizione, poi lui sarà via per altri lunghi mesi. Paolino deve riuscire a far funzionare il suo piano. Tutto è ormai pronto per la trappola sessuale in cui dovrà cadere la bestia. Il professore se ne andrà lasciando libero campo per il capitano rimanendo d accordo con la signora Perella che: Verrò domattina all alba, davanti alla tua casa. Se è sì fammi trovare un segno; ecco, guarda, uno di questi vasi di fiori qua, alla finestra della veranda. La mattina successiva Su di una scenografia surreale di Paolo Calafiore appena abbozzata, le tinte neutre lasciano apparire prepotentemente colori accesi, che si richiamano tra loro tanto negli oggetti, quanto negli abbigliamenti raffinati dei protagonisti che annunciano i caratteri, realizzati da Adele Bargilli. Alle spalle una scena equilibrata, che stacca le forme dei personaggi, accentuandone la forza simbolica, suggerendo allo spettatore l atmosfera complessiva in cui si situano le vicende. Le musiche di Mario Incudine accompagnano l azione ed ecco sento voci concitate provenire da una via della città che aveva il nome di Piano dei Triscini. Lì c è un giardino e nelle vicinanze vi sta un convento. La strada sembra essere l attuale via Manzoni, dove è ubicata la Questura. La via Etnea non è la spaziosa e ampia arteria urbana che conosciamo oggi, tutta proiettata verso la Montagna, ma è una strada tortuosa e piuttosto stretta dove i palazzi e i monasteri dai balconi panciuti fanno mostra di sé. È la via Luminaria, chiamata così perché la sera era illuminata da ceri e torce per far chiarore nell oscurità della notte. Torno a scorgere il capitello, posto al centro di un giardino e vedo degli uomini, vestiti alla foggia cinquecentesca, riunirsi attorno al blocco litoide e fomentare disordini cittadini. Sono dei nobili, parlano con un inflessione tipica spagnolesca e il loro linguaggio è accompagnato da una vivace gestualità. Discutono così animosamente, tanto che mi pare siano tutti a un passo da una rissa collettiva. Uno di loro vestito con abiti più appariscenti, mi pare sia un alto dignitario di corte. Si avvicina e mi dice con tono di sfida: <<Usted tiene amigos del rey?>> Mi perdoni ma non capisco, chi è lei? <<Che tono insolente, senora! Lei è al cospetto del vicerè di Sicilia Ugo Moncada ed esto è l anno Il 23 gennaio è morto il nuestro sovrano Ferdinando il Cattolico e sommosse di ribellione al potere centrale si sono verificate nell isola. In questa città ho trovato terreno fertile alla rivoluzione e molti barono insofferenti al re. I nostri incontri sono particolari>>. Che cosa vuol dire? <<Ci riuniamo in questo giardino attorno a questo capitello dorico, cospiriamo contro i nostri nemici, ma le nostre rivolte non sempre hanno buon esito!>> Una sorta di tavola rotonda stile Artù e i suoi cavalieri! <<Macchè tavola rotonda! I miei soci, i miei amici rivoluzionari sono stati tutti arrestati. Domani li appenderanno alla Dalle pietre riemerge una storia passata La pietra, nella sua collocazione all ingresso del Castello Ursino forca, qui nei paraggi del piano della Fiera, la vostra attuale Piazza Università il nuovo vicerè Ettore Pignatelli non scherza! È spietato con noi rivoltosi e questa pietra a motivo delle sciagure che si abbattono su di noi cospiratori è detta pietra del mal consiglio >> Questa pietra quindi vi porta sfortuna? <<Precisamente, finalmente ha capito senora! È stato decretato l abbattimento dei nostri palazzi e coloro che non moriranno appesi al cappio lo faranno in esilio, in terre lontane senza più rivedere la patria>>. Questo, miei affezionati lettori, è quello che ho visto sfiorando questa strana pietra. Oggi son passata dal cortile di palazzo Carcaci, ma la pietra non c era più. Chissà dove è stata collocata. Qualcuno vocifera al castello Ursino, forse tra i tanti reperti che un tempo facevano parte della collezione museo Biscari. Anche se del mal consiglio è pur sempre una testimonianza tangibile della Catania passata! Ad perpetuam rei memoriam Stefania Bonifacio anche durante le pause silenziose dei personaggi. Da menzionare ovviamente anche la performance degli attori che pongono in scena con decisione una realtà umana calcata e dai caratteri forti. Tutti questi elementi proiettano la vicenda nel dominio di una linguisticità variegata, riflesso di quel gioco evocato dal titolo stesso dell opera tra vari tipi umani, sospeso tra il bestiale e l etereo. Efficace Geppy Gleijeses nel delineare le sfaccettature di un personaggio ambiguo e polimorfo. Recitare Pirandello è meraviglioso esordisce Marianella Bargilli che interpreta la signora Perella. La mia virtù di povera e candida donna sola e trascurata dal marito, che la rifiuta costantemente, che si fa consolare dal professore Paolino, l uomo che si fa bestia nel convincere la donna a mostrare un corpo virtuosamente tenuto nascosto, è un passaggio crudelissimo: può far ridere e nel frattempo fa riflettere sulla psicologia umana, sulla debolezza e la fragilità. Gli esseri umani si ritrovano ad essere macchine, fantocci. La signora Perella, nel trasformarsi in seducente tentatrice, riesce in modo toccante ad esprimere la tavolozza di sentimenti diventa quasi un automa, una bambola, nelle mani di Paolino. È una sorta di geisha, deve stare in questo gioco di seduzione del marito per condurlo a compiere il suo dovere coniugale. È un percorso, ogni battuta ha, sotto, altri significati, altre sottigliezze come è sempre in Pirandello. Sono felice di dare vita a questo ruolo. Il testo del 1917 fra poco compirà un secolo di vita, ma il regista ha saputo elaborare una moderna rilettura di effetto con i personaggi sospesi tra simbolismo e realismo, convincono i caratteri apprezzati dal pubblico, in scena, nel ruolo del Capitano Perella, Marco Messeri che figurò nella compagnia de Il Pigmalione, uno dei più grandi successi della ditta Gleijeses- Bargilli. Nel valido cast anche Renata Zamengo, Francesco Benedetto, Vincenzo Leto. L.B. Avviso ai lettori Archivio Prospettive È possibile consultare l archivio completo dei numeri precedenti di Prospettive inerenti all intero anno 2012, 2013, 2014 e parte del 2015 direttamente sul sito del settimanale diocesano ww.prospettiveonline.it. Mentre l acquisto di copie in archivio avviene solo nella sede del periodico. Inoltre l abbonamento può effettuarsi anche online.

12 12 RUBRICHE Prospettive - 13 dicembre 2015 Il monumentale presepe napoletano della basilica di San Sebastiano ad Acireale La magìa della tradizione napoletana del 700 Un variegato e variopinto insieme di espressioni e gestualità, inserite in tipici e dettagliati scorci di città e non solo. Scene animate ed affollate dall animosa vivacità dei personaggi, a cui è stata rubata l immediatezza e l impalpabilità dell istante in cui hanno esternato un sentimento, una passione, compiendo un gesto e che l estrema maestria e la scrupolosa cura per i dettagli dei figurinai hanno fermato nell eternità del tempo. Un universo magico che, nel solco della tradizione, restituisce allo sguardo dell osservatore una complessa ed articolata scenografia, in cui sono innestate le tipiche scene della Napoli settecentesca con il mercato, l osteria, le vie: edifici, costruzioni, oggetti come segmenti di un quotidiano, restituito a distanza di secoli nella sua interezza ed istantanea spontaneità. Tutto questo e molto altro può essere ammirato in questi giorni, fino al prossimo 6 gennaio 2016, dalle 9.30 alle e dalle alle 20.00, presso la cripta della basilica collegiata di San Sebastiano ad Acireale (ingresso da piazza Lionardo Vigo, 20), dove è stato allestito il monumentale presepe napoletano che, per la grande quantità di figure e l estrema varietà di scorci e scenografie, è sicuramente il più grande presepe napoletano del sud Italia (da Napoli in giù). Il presepe napoletano, interamente di proprietà della basilica e realizzato ormai da circa nove anni, ogni anno si arricchisce di nuove figure grazie alla grande generosità di Marco Ferrigno, uno dei più insigni maestri figurinai di Napoli, ed acquista una nuova fisionomia grazie alla creazione di nuove scenografie, frutto dell instancabile lavoro ed impegno dei giovani della basilica. Le scene tipiche sono sicuramente la natività con i re magi e l annuncio dell angelo al pastore dormiente, ma anche quella dell osteria popolata dagli avventori che mangiano, giocano a carte e ballano. Non manca di certo una delle caratteristiche tipiche del presepe napoletano, ovvero l attualizzazione mediante l inserimento di uno o più personaggi contemporanei, per instaurare un saldo legame con la nostra realtà quotidiana. La creazione di ogni figura, frutto di un estrema e magistrale perizia tecnica, nonché di una lunga tradizione tramandata di generazione in generazione, implica l utilizzo di diversi materiali: la terracotta, per la creazione della testa (che in seguito verrà dipinta) e degli arti, a cui viene aggiunto il legno; il fil di ferro e la stoppa, per la realizzazione del sostegno del corpo; la seta per gli abiti, a cui sono applicati dei pregiati dettagli. Come ogni anno il presepe cambia, ha un aspetto nuovo ed una scenografia completamente rivisitata - ha affermato Fabio Grippaldi, segretario della basilica - Quest anno sono state inserite alcune scene nuove come quella del lembo di spiaggia su cui è poggiata una barca, appena tirata dall acqua, in cui ci sono i pescatori che stanno riassettando le reti, chiaro simbolo dei pescatori di uomini del Vangelo e del primo simbolo dei cristiani nelle catacombe, ovvero il pesce. Un altra scena inserita quest anno è quella del teatrino delle marionette: un uomo tiene una marionetta di Pulcinella ed i bambini assistono a questo piccolo teatrino, scena usuale per le strade popolate di artisti della Napoli settecentesca. Personaggi nuovi sono il venditore di gelati con il suo secchio di neve, così come si faceva a quei tempi, ed il venditore di pizza fritta, immancabile a Napoli, secondo la ricetta originale poi nel corso del tempo oggetto di variazioni. Una scena interessante è quella in cui ritroviamo la maga, la megera/fattucchiera, che fa le carte e legge la mano: tutto questo è riccamente simbolico, in quanto vi è una contrapposizione tra colei che cerca di svelare il futuro destino dell uomo, quindi una sorta di richiamo anche alla Genesi, in cui l uomo e la donna mangiano la mela Firenze. Alla Pergola la XVI edizione premio speciale Galileo 2000 Un evento nell evento, un incastro di rilevanza internazionale che vede la XVI edizione del Premio Galileo 2000, chiamato dal Comune di Firenze, a coronare il forum internazionale Unity in diversity, che ha riunito sindaci e personalità da tutto il mondo nel nome di Giorgio La Pira, per ribadire gli ideali di pace che ebbe sempre a professare. Una lunga solenne cerimonia al Teatro della Pergola arricchita da momenti di intrattenimento piacevoli e sorprendenti condotta con abile regia curata da Alfonso de Virgiliis e dal direttore della Pergola Marco Giorgetti. Dopo le poderose note dei Carmina burana di Carl Orff intonate dal coro del teatro e la lettura di brani poetici da parte dell attrice Violante Placido, si è entrati nel vivo della manifestazione con la consegna dei prestigiosi riconoscimenti. A fare gli onori di casa, assieme al sindaco di Firenze Dario Nardella e all assessore alla cooperazione Nicoletta Mantovani, il presidente della Fondazione e del comitato scientifico Galileo 2000 Alfonso de Virgiliis afferma Un miracolo avvenuto dopo 20 anni di vita del Premio Galileo, chiamato quest anno dal Comune di Firenze ad onorare il forum Unity in Diversity. Il messaggio che deve arrivare soprattutto ai giovani è quello della diversità nell unità: conservare un identità ma perseguire uno scopo comune. Il comitato scientifico del Galileo 2000, composto da Zubin Mehta, Jack Lang, Irene Papas, Irina Strozzi e Marco Giorgetti ha attribuito il premio per i diritti umani all attivista iraniana Narghez Mohammadi, premio ritirato da Shirin Ebadi (Nobel per la pace 2003), poiché la premiata è in carcere nel suo paese senza capo d accusa ed è vice-presidente dell associazione per il diritti umani iraniana Dhrc, ha da sempre avuto problemi con il governo iraniano a causa delle sue posizioni contro il regime. L attivista di 43 anni era già finita in prigione altre due volte. Il modo in cui è stata trattata dalle autorità ha toccato il ministero degli esteri britannico, che ha definito questa vicenda giudiziaria un altro triste esempio di come le autorità iraniane ne vogliano zittire i coraggiosi difensori di diritti umani ; Mohammadi si è battuta a lungo come giornalista e dirigente. Fil rouge del premio i temi di pace e libertà, su cui Mohammadi è da sempre in prima linea assieme al marito Taghi Rahmani, presente al premio, che ha speso quasi un terzo della sua vita in carcere per le stesse ragioni per cui la moglie viene perseguitata. Premiata per la lotta alla fame nel mondo la principessa Haya Bint Hussein di Giordania, figlia di re Hussein di Giordania, messaggero di pace delle Nazioni Unite dal settembre 2007 e Godwill ambassador per il World Food programme, moglie dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che è vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai. Haya Bint, parlando dal palco, ha ripercorso l impegno suo e del marito per aiutare gli indigenti del Medio Oriente, commuovendo la platea. Premio Ruolo delle Donne, alla giornalista yemenita Tawakkul Karman, già Nobel per la Pace 2011, paladina della lotta per la democrazia nel suo tormentato Paese. Per l impegno civile è stato premiato l Attore premio Oscar Tim Robbins impegnato a favore dei diritti umani anche attraverso la sua arte, interpretando ruoli e scegliendo soggetti di elevato valore socio-umanitario. I riconoscimenti per la cultura sono andati: al soprintendente e direttore artistico del Teatro Alla Scala Alexander Pereira, per la musica; quello per l innovazione musicale a Paolo Conte cantautore, paroliere e polistrumentista. Premio speciale per diventare come Dio, e la nascita di Cristo. Il presepe napoletano è assolutamente ricco di queste simbologie ed è molto interessante proprio per questo motivo. Questo presepe è realizzato dai giovani della basilica, che già dalla fine di settembre iniziano i lavori con il viaggio a Napoli, per andare a prendere qualcosa di nuovo e studiare la scenografia, ispirandosi anche a quello che già di bello e storico vi è a Napoli: osservare i presepi del settecento napoletano fornisce sempre spunti nuovi ed il confronto con gli attuali maestri figurinai è sempre un occasione di crescita e di arricchimento, in quanto loro forniscono sempre nuove idee. Ormai, nel corso degli anni, si è instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia con i maestri, infatti, possiamo affermare che questo presepe è per metà acese e per metà napoletano a livello di cuore: gli artisti lo sentono proprio, ci danno sempre nuovi spunti ed incoraggiamenti, donandoci nuovi pezzi, quindi il presepe cresce sempre anche grazie all anima di Napoli. A.DiG. Per ribadire gli ideali di pace Haya Bint Hussein e Tawakkul Karman per la cultura a Dario Fo, Nobel per la letteratura 1997, che, impossibilitato ad essere presente, ha inviato un gramelot videoregistrato. Il sindaco Nardella ha osservato cultura e arte non sono una via per raggiungere la pace, ma sono l unica via possibile, e de Virgiliis, a sua volta, lo spirito innovatore del Premio Galileo è stato, fin dalla sua nascita, proprio quello di rivolgersi ai giovani attraverso la trasmissione di saperi e di energia da parte delle più grandi personalità. Il tema della pace fa parte della nostra storia, con la musica con il suo linguaggio universale, la cultura che, dove cresce, fa aumentare le probabilità di pace, la salvaguardia dei diritti, il dovere di credere nei valori dell umanità. Ricordiamo negli anni fra i premiati Lech Walesa, Daniel Baremboim, Lang Lang, Joaquin Cortès. La manifestazione, condotta da Laura e Silvia Squizzato, si è conclusa con un esibizione di Paolo Conte di 30 minuti, e una spassosa performance di Tim Robbins in veste di cantante chitarrista country rock. Per loro non sono mancati gli applausi da una platea la cui composizione era geograficamente eterogenea almeno quanto quella dei premiati: tanti erano gli amici giunti perfino dagli Stati Uniti a omaggiare lo spirito cosmopolita dell evento, spirito che bene si è tradotto nella serata con tre premi Nobel e un Oscar. Lella Battiato

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