Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 29/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 9

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1 Regione Lazio Decreti del Commissario ad Acta Decreto del Commissario ad Acta 24 dicembre 2012, n. U00430 Lotta alla droga. Approvazione bando per l'assegnazione di progetti di carattere sanitario per la cura di soggetti con patologie della dipendenza nella Regione Lazio. Istituzione della commissione per la valutazione dei progetti. Proroga dei progetti di cui alla DGR 159/2011

2 IL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 16 Ottobre 2012) OGGETTO: Lotta alla droga. Approvazione bando per l assegnazione di progetti di carattere sanitario per la cura di soggetti con patologie della dipendenza nella Regione Lazio. Istituzione della commissione per la valutazione dei progetti. Proroga dei progetti di cui alla DGR 159/2011 VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n.6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e successive modificazioni; VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente l organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale e successive modificazioni e integrazioni; VISTA la Legge Regionale n. 19 del 23 Dicembre 2011 recante Legge Finanziaria Regionale per l esercizio 2012 ; VISTA la Legge Regionale n. 20 del 23 Dicembre 2011 recante Bilancio di previsione della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2012 ; PRESO ATTO che con la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010, con la quale la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è stata nominata Commissario ad Acta per la realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario previsti nel piano di rientro dai disavanzi regionali nel settore sanitario; PRESO ATTO che con la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2012 è stato riformulato il mandato conferito al Presidente pro tempore della Regione Lazio Commissario ad Acta per la prosecuzione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario; DATO ATTO, altresì, che con delibera del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011 il dr. Giuseppe Antonio Spata è stato nominato Sub Commissario per l attuazione del Piano di Rientro della Regione Lazio e con delibera del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2012 il Dr. Gianni Giorgi è stato nominato Sub Commissario per l attuazione del Piano di Rientro della Regione Lazio per le specifiche azioni ed interventi in essa indicati; PRESO ATTO che con deliberazione del Consiglio dei Ministri,nella riunione del 16 ottobre 2012 è stato conferito al dottor Enrico Bondi l incarico di Commissario ad Acta per l attuazione del vigente Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Lazio, fino alla data di insediamento del nuovo Presidente della Giunta regionale del Lazio;

3 CONSIDERATO che la Regione Lazio per aver maturato nel tempo disavanzi di gestione non ripianabili entro il 31 maggio 2006 e per aver accertato un livello di indebitamento del settore sanitario di rilevante consistenza si è trovata nella condizione di dover stipulare l accordo previsto nell art.1 comma 180 legge dello stato 311 del 30/12/2004 legge finanziaria e di dover ottemperare a tutti gli obblighi, ivi disciplinati, per le Regioni in squilibrio economico finanziario; VISTO il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i. concernente: Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 e successive modificazioni il quale prevedendo norme attuative da parte del Governo Centrale e di quello regionale, ribadisce l obbligo per la Regione di definire il fabbisogno appropriato di prestazioni necessarie alla tutela della salute della popolazione; RILEVATO che la recente giurisprudenza amministrativa, con sentenza del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 3/2012 ha ribadito che: Alle Regioni è stato pertanto affidato il compito di adottare determinazioni di natura autoritativa e vincolante in tema di limiti alla spesa sanitaria, in coerenza con l'esigenza che l'attività dei vari soggetti operanti nel sistema sanitario si svolga nell'ambito di una pianificazione finanziaria. Alla stregua di detta disciplina spetta ad un atto autoritativo e vincolante di programmazione regionale, e non già ad una fase concordata e convenzionale, la fissazione del tetto massimo annuale di spesa sostenibile con il fondo sanitario per singola istituzione o per gruppi di istituzioni, nonché la determinazione dei preventivi annuali delle prestazioni ; VISTA la Legge del 6 agosto 2008, n. 133 Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria ed in particolare l art. 79 recante Programmazione delle risorse per la spesa sanitaria ; CONSIDERATO che il Patto per la Salute prevede la necessità per le Regioni di adottare misure di razionalizzazione della rete ospedaliera e di miglioramento dell appropriatezza nel ricorso ai ricoveri ospedalieri ed in particolare, all articolo 6, la riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale, non superiore a 4 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici; VISTA la Legge Regionale 3 marzo 2003, n.4 Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all esercizio di attività sanitarie e socio sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali, e successive modificazioni ed integrazioni; VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 recante Definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) che individua, in accordo con le Regioni, nell allegato n.1 i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria da garantire a tutti i cittadini e nell allegato n. 4 nel definire il ruolo delle Regioni in materia di Lea l impegno delle regioni stesse a far fronte alle eventuali ulteriori esigenze finanziarie con mezzi propri, per contenere le spese nell ambito delle

4 risorse disponibili e per mantenere l erogazione delle prestazioni ricomprese nei livelli essenziali di assistenza; VISTO il già citato DPCM 29 novembre 2001 (LEA) che indica le prestazioni ed i servizi che debbono essere garantiti a favore di soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope e da alcool (compresi i tossicodipendenti detenuti o internati) e/o delle loro famiglie; VISTI l'accordo della Conferenza Stato Regioni del che individua le specifiche prestazioni delle unità operative pubbliche specializzate nel settore delle tossicodipendenze ed il Provvedimento della Conferenza Stato Regioni del che individua le specifiche prestazioni erogate dai servizi privati: entrambi questi blocchi di prestazioni costituiscono i LEA attualmente vigenti; VISTO il Testo Unico aggiornato delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope prevenzione e cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (D.P.R. n.309/90 e successive modificazioni) ed in particolare l articolo 127 comma 1, concernente il finanziamento di progetti ( ) finalizzati alla prevenzione e al recupero delle tossicodipendenze e dell alcoldipendenza ( ) e il comma 7 che enuncia le finalità di detti progetti: a) alla promozione di programmi sperimentali di prevenzione sul territorio nazionale; b) alla realizzazione di iniziative di razionalizzazione dei sistemi di rilevazione e di valutazione dei dati; c) alla elaborazione di efficaci collegamenti con le iniziative assunte dall'unione europea; d) allo sviluppo di iniziative di informazione e di sensibilizzazione; e) alla formazione del personale nei settori di specifica competenza; f) alla realizzazione di programmi di educazione alla salute; g) al trasferimento dei dati tra amministrazioni centrali e locali. ; PRESO ATTO che molti dei servizi per le dipendenze previsti dall Atto di Intesa Stato Regioni del 1999 pertanto rientranti nei vigenti LEA - come i Centri Diurni, i Centri di Prima Accoglienza, le Unità di Strada, i Centri di Consulenza Specialistica sono accreditati nella maggioranza delle Regioni, e che nella Regione Lazio, in attesa che sia completato il percorso dell accreditamento istituzionale, sono stati realizzati nell ambito dei Progetti Fondo Lotta alla Droga ormai da oltre un decennio come di seguito elencato: Fondo Nazionale Lotta alla Droga 1997/98/99: Bando regionale DGR 5057/1999, approvazione progetti DGR 1111/2000. Con DGR 686/2003 approvazione proroga di 12 mesi Fondo Nazionale Lotta alla Droga 2000: Bando regionale DGR 1229/2001, approvazione progetti DGR 1672/2002 Fondo Nazionale 2001/2002/2003: Bando Regionale 634/2004, approvazione progetti 632/2005. Periodo di attuazione progetti agosto 2005/gennaio Fondo Regionale: Con DGR 226/2007 approvazione proroga 9 mesi (fino a novembre 2007). Con DGR 1045/2007 approvazione proroga di ulteriori 5 mesi (fino ad aprile 2008). Con Determinazione 2260/2009 ulteriore proroga di 88 giorni (fino al 20 luglio 2008, in attesa risultati bando) Fondo Regionale: Bando DGR 186/2008 per progetti di 22 mesi (dal 21 luglio 2008 al 20 maggio 2010). Con Determinazione n. 3157/2010 approvazione proroga di 6 mesi (fino al novembre 2010). Con Determinazioni 5958/2010 e 0911/2011 proroghe fino al 30 aprile 2011 Fondo Regionale: DGR556/2010 per progetti di 20 mesi; CONSIDERATO altresì che Gli Enti ammessi alla partecipazione ai suddetti bandi, ai sensi della Legge 45/99, istitutiva del primo Finanziamento per Progetti nella Lotta alla Droga sono (art.1

5 comma 3): Le province, i comuni e i loro consorzi, le comunità montane, le aziende unità sanitarie locali, gli enti di cui agli articoli 115 e 116, le organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, le cooperative sociali di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 8 novembre 1991, n. 381, e loro consorzi, possono presentare alle regioni progetti finalizzati alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze e dall'alcoldipendenza correlata e al reinserimento lavorativo dei tossicodipendenti, da finanziare a valere sulle disponibilità del Fondo nazionale di cui al comma 1, nei limiti delle risorse assegnate a ciascuna regione.. E che pertanto la Regione ha dichiarato quali soggetti ammessi alla presentazione delle domande di finanziamento: Aziende Sanitarie Locali della Regione Lazio Enti Locali della Regione Lazio Enti Ausiliari, iscritti all'albo della Regione Lazio Organizzazioni di volontariato, iscritte al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Regione Lazio Cooperative Sociali (iscritte all'albo Regionale delle Cooperative Sociali) Associazioni di Promozione sociale, iscritte al Registro Regionale (Legge 383/2000) Consorzi e Associazioni di soggetti di cui sopra, giuridicamente costituiti Partenariati fra soggetti ammissibili; CONSIDERATO altresì che in ogni bando sono state fissate le misure (Tipologia di intervento e servizio) per singolo territorio, le azioni richieste e lo specifico finanziamento assegnato. Ogni bando ha previsto, inoltre, la nomina di una Commissione per la valutazione dei progetti pervenuti e per determinare una graduatoria per l assegnazione del finanziamento; RILEVATO che ogni Progetto è stato monitorato continuativamente dal Dipartimento di Epidemiologia SSR (ex Osservatorio Regionale), che le proroghe sono state concesse previa valutazione positiva dell Ente valutatore. Ogni progetto è stato sottoposto a due livelli di controllo contabile, secondo le direttive indicate nel Vademecum per la rendicontazione all uopo emanato dalla competente struttura regionale: il primo livello di controllo è a cura dell attuatore, tramite un revisore dei conti; il secondo livello è a cura della struttura regionale, con informatizzazione della rendicontazione; VISTA la DGR n.556/2010 recante: Lotta alla Droga. Approvazione bando per l assegnazione di progetti di carattere sanitario e di innovazione per il recupero degli stati di tossicodipendenza nelle Regione Lazio. ( ) ; in cui si indicava nell allegato 1 la Programmazione regionale.definizione linee progettuali che è tutt ora valida e coerente con gli scenari di domanda e offerta dei trattamenti su scala regionale; VISTA altresì la DGR n. 159/2011, di approvazione dei Progetti pervenuti a seguito della DGR di cui sopra, con cui sono stati attivati: Centri Specialistici: 1. Centri Specialistici Ambulatoriali: a. Per cocainomani (3 centri: nei territori delle ASL Roma C, Roma E, Frosinone) b. Per alcolisti (2 centri: nei territori delle ASL Roma A, Rieti)

6 c. Per tossicodipendenti immigrati (1 centro nel territorio ASL Roma E) d. Per dipendenze senza sostanza ( 1 centro su scala regionale) 2. Centri Specialistici Semiresidenziali: a. Per alcolisti (1 centro su scala regionale) b. Per trattamento della psicopatologia correlata alla dipendenza (6 centri nei territori delle ASL RMD, RME, RMF (2), RMH, Rieti) 3. Centri Specialistici Residenziali: a. Per cocainomani (1 centro su scala regionale) b. Per alcolisti (1 centro su scala regionale) c. Per pazienti con comorbilità psichiatrica (1 centro su scala regionale) d. Per minori coinvolti nel circuito penale e a rischio di dipendenza (1 centro su scala regionale); Interventi di Riduzione del Danno e Prevenzione Patologie Correlate: 1. Centri Semiresidenziali: a. di Prima Accoglienza (8 centri nei territori delle ASL RomaA, Roma B, Roma C, Roma D, Roma E, Roma G, Viterbo, Latina) b. di Accoglienza Notturna (2 centri nei territori delle ASL RMB, RMD) 2. Sul Campo con Unità Mobili: a. per la riduzione dei rischi in luoghi di aggregazione giovanile (3 Unità nei territori delle ASL RMB, RMG, Latina) b. per la riduzione dei rischi in ambienti di esplicito e diffuso consumo (1 Unità su scala regionale) c. per la Prevenzione di Patologie Correlate diurna (10 Unità nei territori di RMA, RMB, RMC, RMD, RME, RMG, RMH, Latina, e nelle prossimità delle stazioni ferroviarie di Termini e Tiburtina) d. miste per la riduzione dei rischi e la prevenzione delle Patologie Correlate (1 Unità nel territorio della ASL Frosinone) e. farmacologica (1 unità su scala regionale) f. per la Prevenzione Patologie Correlate h.24 (1 unità su scala regionale); CONSIDERATO che i servizi erogati attraverso i sopracitati progetti costituiscono tipologie di servizi sanitari previsti dalla normativa di settore (DPR 309/90 e successive modificazioni e dai LEA, e attualmente garantiti dalla Regione Lazio esclusivamente attraverso i 45 Progetti territoriali approvati con la citata DGR 159/2011; CONSIDERATO altresì che le attività di tutti i Centri Specialistici, indipendentemente dalla intensità del trattamento, sono focalizzate alla realizzazione di piani terapeutici multidisciplinari, conformemente alle indicazioni di linee guida ed evidenze scientifiche di settore, con l erogazione

7 di prestazioni sanitarie effettuate da personale medico, psicologico, infermieristico e socialieducative a valenza sanitaria; CONSIDERATO che i Centri di Prima Accoglienza Diurni e Notturni e le Unità Mobili sono finalizzati ad una offerta di accoglienza terapeutica per tutti quei soggetti che non manifestano una motivazione sufficientemente stabile nel rivolgersi ai servizi ordinari e che l attività cardine di tali interventi è la Riduzione del danno e la Prevenzione delle Patologie Correlate, prime tra tutte quelle infettive: questo tipo di azioni ha contribuito nel tempo e continua a contribuire al contenimento della diffusione di HIV tra la popolazione tossicodipendente e l eventuale trasmissione di infezione alla popolazione generale; CONSIDERATO altresì, che le Unità Mobili di riduzione dei rischi si rivolgono primariamente al pubblico giovanile a forte consumo di sostanze legali ed illegali. In questo caso le azioni sono finalizzate alla riduzione dei comportamenti connessi all uso di sostanza che determinano rischi per la salute individuale e collettiva, come i comportamenti sessuali non protetti (principale attuale fattore del contagio di patologie infettive) e la guida sotto effetto di sostanze (principale fattore dell incidentalità giovanile) e che specifica attenzione viene, inoltre, prestata negli eventi a forte ed esplicito consumo di sostanze (tra cui i rave party) per prevenire e/o prestare primo soccorso in relazione agli episodi di intossicazione acuta da sostanze; CONSIDERATO che l attuale Giunta Regionale, a causa delle improvvise dimissioni, non ha avuto modo nè di approvare il predisposto Piano di Azione Regionale per le dipendenze, né di concordare una nuova definizione di linee progettuali; CONSIDERATA altresì l imminente scadenza dei progetti, prevista per il 31 dicembre 2012 c.a., che non permette di attendere l insediamento della nuova Giunta Regionale, che definisca specifiche linee progettuali coerenti con quanto richiesto dai LEA; RITENUTO quindi che la attuale programmazione regionale in ambito di dipendenze possa adeguatamente riprendere quanto già stabilito nella DGR 556/2010, in quanto le indicazioni in essa contenute sono tuttora valide e coerenti con gli scenari di domanda ed offerta dei trattamenti su scala regionale, come sopra espresso; RITENUTO, per quanto sopra argomentato di emanare il nuovo bando composto da 5 allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Decreto così articolati: Allegato A Linee di progetto : obiettivi, azioni, allocazioni territoriali, finanziamenti Allegato B - procedure per la presentazione delle domande Allegato C criteri di selezione, valutazione e ammissibilità dei progetti Allegato D formulario e modulistica Allegato E rendicontazione delle spese CONSIDERATO opportuno e necessario perseguire una razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse impegnate nei progetti, si individuano le seguenti misure in una ottica di contenimento della spesa pubblica:

8 con la DGR 556/2010 sono stati individuati i costi relativi a 20 mesi di realizzazione progetti, senza differenziazione di quota per anno e, quindi, senza alcun calcolo del Tasso di inflazione per il 2012, corrispondente al secondo anno di realizzazione dei progetti assegnati. In ogni caso nel 2012 il tasso di Inflazione effettiva è stato pari al 2,6% (Fonte : Dipartimento del Tesoro), a fronte di un Tasso di Inflazione Programmata ( T.I.P.) pari all 1,5 %. Anche per il 2013 e per il 2014 il T.I.P è pari all 1,5 % annuo. Nell ottica di una revisione degli impegni finanziari si stabilisce di non riconoscere l incremento determinato dal T.I.P, quale primo margine di risparmio sull investimento delle risorse attribuite ai progetti, con un risparmio superiore al 3% sui due anni di finanziamento; Con il Decreto Legislativo 95/2012 convertito con modificazioni in Legge 135/2012 e con Decreto Legislativo 52/2012 convertito in Legge 94/2012 sono state stabilite le misure di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica. Anche per i progetti di cui al presente Decreto in analogia con quanto stabilito dalla norma citata, si stabilisce di applicare una riduzione dei costi pari al 5% annuo. Tale è realizzabile attraverso una razionalizzazione delle risorse senza incidere sulla qualità dell offerta assistenziale; RITENUTO necessario istituire una Commissione regionale per la valutazione e la selezione dei progetti che verranno presentati a seguito del presente bando, composta come di seguito specificato: 2 rappresentanti dell Assessorato alla Sanità, Direzione Regionale Assetto Istituzionale Prevenzione e Assistenza Territoriale, di cui uno dell Area Programmazione della Rete dei Servizi nell Area dei Soggetti Deboli; 2 esperti nel campo delle tossicodipendenze designati dall Assessorato alla Sanità; 1 rappresentante designato dal Dipartimento di Epidemiologia del S.S.R. della ASL RME. Con Decreto del Presidente della Regione verranno nominati i componenti della Commissione di cui sopra, con atto successivo alla scadenza del termine per la presentazione delle domande; STABILITO che la stessa Commissione valuterà in prima istanza l ammissibilità della domanda ed in seconda istanza passerà all esame delle proposte progettuali, secondo i criteri valutativi esposti nell Allegato n. C del presente Decreto; RITENUTO che siano necessari cinque mesi di tempo per l espletamento delle procedure del bando, fino alla individuazione dei vincitori, e considerato che i servizi citati non possono essere interrotti per quanto sopra esposto; RITENUTO indispensabile dover assicurare, comunque, la prosecuzione dei progetti che costituiscono nel territorio l unica offerta di alcune tipologie di servizio per la popolazione tossicodipendente, e che la loro chiusura arrecherebbe gravi disagi e danni all utenza interessata, soprattutto per l interruzione dei programmi terapeutici specialistici e dell assistenza sanitaria alle persone con dipendenze patologiche, previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza 2001; PRESO ATTO delle valutazioni del Dipartimento di Epidemiologia così come indicato nella DGR 556/2010; PRESO ATTO altresì che i progetti con valutazione positiva hanno i requisiti per poter essere prorogati;

9 RITENUTO pertanto necessario prorogare i Progetti di cui alla DGR n. 159/2011 per un periodo di 5 mesi per un totale di ,08; RITENUTO che i progetti che vengono prorogati debbano rispondere al sistema di monitoraggio, per la valutazione dell operato durante i mesi di proroga; CONSIDERATO con la DGR 556/2010 sono state individuate 5 azioni di sistema, al fine di supportare il governo della rete dei servizi per le dipendenze, con definizione degli Enti pubblici affidatari delle stesse; CONSIDERATO altresì che le altre azioni di sistema, di seguito elencate necessitano di proseguire nel corso del 2013 in relazione alle seguenti motivazioni specifiche: 1. monitoraggio e valutazione dei progetti di cui al presente bando affidata al Dipartimento di Epidemiologia del S.S.R. della ASL RME. È necessaria la continuazione dell azione di monitoraggio dei progetti in proroga al fine di verificarne e valutarne la congruità e l effettiva realizzazione di quanto finanziato. La proroga di tale azione deve essere prevista per tutto il tempo di realizzazione dei progetti, Il finanziamento previsto, pertanto, è pari ad euro ,00 2. prosecuzione dell implementazione del Sistema Informativo Regionale sulle Dipendenze affidata al Dipartimento di Epidemiologia del S.S.R della ASL RME. Tale azione è dovuta per garantire la rispondenza al debito informativo regionale di settore, come previsto Decreto del Ministero della Salute 11 giugno 2010 Istituzione del sistema informativo nazionale per le dipendenze. La proroga di tale azione deve assicurare il servizio per tutto il 2013; Il finanziamento previsto, pertanto, è pari di euro ,00; 3. azione formativa rivolta agli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale impegnati in ambito di Patologie delle Dipendenze, affidata alla ASL RMA, U.Org. Formazione, in qualità di capofila del partenariato già costituito. Tale azione necessita di essere continuata per tutto il 2013, al fine di mettere a regime il sistema di valutazione degli esiti dei trattamenti effettuati nei servizi ambulatoriali e residenziali ordinari su cui il personale sanitario dei servizi è stato formato On the Job. La proroga di tale azione deve assicurare l accompagnamento della valutazione di esito per tutto il Il finanziamento previsto, pertanto, è pari a euro ,00; RITENUTO di ripartire il finanziamento in : ,08 per la proroga di 5 mesi; (dal 1 gennaio al 31 maggio 2013) per i progetti di cui alla DGR 159/2011; ,00 per il finanziamento dei progetti biennali di cui al presente bando; ,00 per le Azioni di sistema; VISTO il capitolo di bilancio H11715 che offre la sufficiente copertura finanziaria ;

10 Per i motivi su esposti, DECRETA 1) di approvare una proroga di 5 mesi (dal 1 gennaio 2013 al 31 maggio 2013) ai progetti di cui alla DGR 159/ 2011 ; 2) di approvare la proroga delle seguenti Azioni di sistema : - monitoraggio e valutazione dei progetti di cui al presente bando - prosecuzione dell implementazione del Sistema Informativo Regionale sulle Dipendenze - azione formativa rivolta agli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale impegnati in ambito di Patologie delle Dipendenze, 3) di approvare il Bando Lotta alla Droga, comprensivo dei 5 Allegati, parti integranti e sostanziali del presente Decreto: - Allegato A: Linee di progetto: obiettivi, azioni, allocazioni territoriali, finanziamenti - Allegato B: Procedure per la presentazione delle domande; - Allegato C: Criteri di selezione, valutazione e ammissibilità dei progetti - Allegato D: Formulario e modulistica - Allegato E: Rendicontazione delle spese 4) di istituire una Commissione per la valutazione e la selezione dei progetti che verranno presentati a seguito del presente bando, composta come di seguito specificato: Gli impegni relativi all esercizio finanziario graveranno sul Cap. Bil H11715 degli esercizi finanziari 2013, 2014, Il presente DCA sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Il Commissario Ad Acta Enrico Bondi

11 Allegato A. DESCRIZIONE LINEE DI PROGETTO Definizione degli obiettivi generali La Regione Lazio individua due obiettivi generali in ambito di lotta alla droga, in sintonia a quanto previsto dalle indicazioni della strategia europea. Gli obiettivi generali sono: la riduzione della domanda lo sviluppo della ricerca e della valutazione Essi si articolano in: 1. Promuovere la consapevolezza dei rischi connessi all uso di sostanze, soprattutto nella popolazione giovanile, anche potenziando programmi e misure di intervento precoce 2. Promuovere l accesso ai servizi e la ritenzione in trattamento della popolazione dipendente da sostanze, anche se non motivata alla cura, finalizzando l intervento ad una efficace presa in carico e altresì garantendo tutte le prestazioni necessarie alla prevenzione delle patologie correlate 3. Garantire risposte adeguate e competenti alla domanda di salute specifica di alcuni sottogruppi di popolazione, in base a particolari condizioni sociali e di contesto e/ o a determinati quadri patologici. In particolare rispetto a: a. Pazienti con uso problematico di alcol b. Pazienti con uso problematico di cocaina c. Tossicodipendenti immigrati d. Minori coinvolti nel circuito penale a rischio di dipendenza e. Pazienti con associata psicopatologia e/o disturbi mentali f. Dipendenze senza sostanza (da gioco d azzardo, da internet, ecc) Sono state conseguentemente identificate le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi, anche tenendo conto delle azioni e/o tipologie di servizi indicati dalla normativa di settore.

12 Elenco progetti per tipologia Sul campo Residenziale Semires Ambulatoriale Quota per progetto (24 mesi) Totale per tipologia (24 mesi) Descrizione Codice n. Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Alcol A.A , ,00 Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Cocaina A.C , ,00 Centro Specialistico Ambulatoriale per Tossicodipendenti Immigrati A.I , ,00 Centro Specialistico Ambulatoriale per la prevenzione e cura delle dipendenze senza sostanza A.S.S , ,00 Centro Specialistico Ambulatoriale e Semiresidenziale per Alcolisti A/S A , ,00 Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P , ,00 Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (Centro di prima Accoglienza bassa soglia, Drop in) S. P. A , ,00 Centro di Accoglienza Notturna Semiresidenziale S. N , ,00 Centro Specialistico Residenziale per trattamento Cocaina R. C , ,00 Centro Specialistico Residenziale per trattamento Alcolisti R. A , ,00 Centro Specialistico Residenziale per trattamento pazienti con comordilità psichiatrica R. P , ,00 Centro Specialistico Residenziale per minori coinvolti nel circuito penale a rischio di dipendenza R. M , ,00 Unità Mobile di prevenzione / riduzione dei rischi in luoghi di aggregazione giovanili U. G , ,00 Unità Mobile di riduzione dei rischi in contesti di esplicito e diffuso consumo U. R , ,00 Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P , ,00 U.M. Prevenzione rischi e prevenzione patologie Correlate U.R.P , ,00 Unità Mobile farmacologica U.F , ,00 Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate (h24) U.P , ,00 TOTALE ,00

13 Elenco progetti per territorio Territorio tipologia codice RMA Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Alcol A.A. Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RMB Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Centro di Accoglienza Notturna Semiresidenziale S. N. Unità Mobile di prevenzione / riduzione dei rischi in luoghi di aggregazione giovanili U. G. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RMC Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Cocaina A.C. Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RMD Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Centro di Accoglienza Notturna Semiresidenziale S. N. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RME Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Cocaina A.C. Centro Specialistico Ambulatoriale per Tossicodipendenti Immigrati A.I. Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RMF Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. RMG Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Unità Mobile di prevenzione / riduzione dei rischi in luoghi di aggregazione giovanili U. G. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. RMH Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. VITERBO Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Centro Specialistico Residenziale per trattamento pazienti con comordilità psichiatrica R. P. RIETI Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Alcol A.A. Centro Specialistico Semiresidenziale per trattamento psicopatologia S. P. LATINA Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (bassa soglia) S. P. A. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna U. P. P. Unità Mobile di prevenzione / riduzione dei rischi in luoghi di aggregazione giovanili U. G. FROSINONECentro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Cocaina A.C. U.M. Prevenzione rischi e prevenzione patologie Correlate U.R.P. REGIONE Centro Specialistico Ambulatoriale per la prevenzione e cura delle dipendenze senza sostanza A.S.S. Centro Specialistico Ambulatoriale e Semiresidenziale per Alcolisti A/S A. Centro Specialistico Residenziale per trattamento Cocaina R. C. Centro Specialistico Residenziale per trattamento Alcolisti R. A. Centro Specialistico Residenziale per minori coinvolti nel circuito penale a rischio di dipendenza R. M. Unità Mobile di riduzione dei rischi in contesti di esplicito e diffuso consumo U. R. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna - Stazione Termini U. P. P. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate diurna - Stazione Tiburtina U. P. P. Unità Mobile farmacologica U.F. Unità Mobile per Prevenzione Patologie Correlate (h24) U.P. 24

14 1. Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Alcol L attuale offerta di servizi per Alcolisti, assicurata in larga misura dai Ser.T. territoriali e da alcune unità ospedaliere tra cui il Centro di Riferimento Alcologico Regionale, determina la necessità di potenziare servizi specialistici, che adottino metodologie e tecniche di comprovata efficacia per la presa in carico e la cura di pazienti alcolisti e delle loro famiglie. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Informazione e sensibilizzazione sui problemi alcolcorrelati, con particolare attenzione ai target costituiti da: - Medici di Medicina Generale - Insegnanti e studenti di scuole secondarie - Centri di aggregazione giovanile - Strutture ricreative - Autoscuole b. Promozione delle sinergie e del lavoro di rete tra le diverse agenzie territoriali, con particolare attenzione a: - Gruppi di auto mutuo aiuto - Enti Locali - Medici di Medicina Generale - Altri Centri pubblici e/o del Privato Sociale che operano a favore di pazienti alcolisti c. Erogazione di trattamenti multidisciplinari per pazienti alcolisti, comprensivi di: - Valutazione dello stato di salute (area fisica con valutazione di eventuale danno d organo, area sociale, area dipendenza sostanza, area psichica, area lavorativa, area familiare, area legale/penale), anche con l ausilio di unità ospedaliere/ambulatoriali per accertamenti diagnostici, strumentali e internistici - Definizione e realizzazione del piano terapeutico, con azioni finalizzate a motivare al cambiamento dello stile di vita e alla maggiore consapevolezza dei danni provocati dall uso di alcol - Gruppi di auto aiuto - Eventuale prescrizione e somministrazione di farmaci - Controlli di follow up anche a lungo termine - Consulenza familiare d. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente e. Formazione e supervisione del personale I Centri di Consulenza Specialistica per Alcolisti dovranno raccordarsi con il Centro di Riferimento Alcologico Regionale, per favorire la realizzazione della rete regionale. Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 4 giorni a settimana, per 4 ore al giorno Destinatari: Diretti: almeno 40 pazienti annui, di cui almeno 30 con trattamenti anche familiari Indiretti: Programmi di informazione attivati in almeno 6 scuole superiori, 4 scuole guida, 3 centri ricreative /strutture di aggregazione Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

15 2. Centro Specialistico Ambulatoriale di Consulenza Cocaina La richiesta di intervento presso i Ser.T. del Lazio per uso primario di cocaina avviene nel 27 % dei casi tra i nuovi utenti e nell 11,4 % dei vecchi utenti, che corrisponde ad una percentuale generale pari al 10,2 % di tutta l utenza in carico. Al livello nazionale i consumatori di cocaina che richiedono interventi sono pari al 16% dell utenza generale (Fonti dati: Sistema di Sorveglianza Tossicodipendenze anno 2008; Relazione annuale al Parlamento anno 2010). Il minor numero percentuale di consumatori di cocaina richiedenti interventi deriva, almeno in parte, da una ancor non capillare offerta specifica presso i servizi per le dipendenze. Infatti laddove si siano strutturati programmi diagnostico terapeutici dedicati, aumenta la percentuale di cocainomani in trattamento. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Informazione e sensibilizzazione sui problemi del consumi di cocaina, con particolare attenzione ai target costituiti da: - Medici di Medicina Generale e di Pronto Soccorso - Insegnanti e studenti di scuole secondarie - Centri di aggregazione giovanile - Strutture ricreative - Organizzazioni datoriali e di rappresentanza dei lavoratori b. Promozione delle sinergie e del lavoro di rete tra le diverse agenzie territoriali, con particolare attenzione a: - Enti Locali - Medici di Medicina Generale e di pronto Soccorso - Altri Centri pubblici e/o del Privato Sociale che operano a favore di pazienti consumatori di cocaina, anche in ambito penitenziario c. Erogazione di trattamenti multidisciplinari per pazienti consumatori di cocaina, comprensivi di: - Valutazione dello stato di salute (area fisica con valutazione di eventuale danno d organo, area sociale, area dipendenza sostanza, area psichica, area lavorativa, area familiare, area legale/penale), anche con l ausilio di unità ospedaliere/ambulatoriali per accertamenti diagnostici, strumentali e internistici - Definizione e realizzazione del piano terapeutico - Eventuale prescrizione e somministrazione di farmaci - Controlli di follow up anche a lungo termine - Consulenza familiare d. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente e. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 4 giorni a settimana, per 4 ore al giorno Destinatari: Diretti: almeno 40 pazienti annui Indiretti: Programmi di informazione attivati in almeno 6 scuole superiori, 3 centri ricreativi /strutture di aggregazione, 3 strutture lavorative (a rischio per consumo di cocaina) Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

16 3. Centro Specialistico Ambulatoriale per Tossicodipendenti Immigrati Il trend in costante aumento di presenza di immigrati ha determinato una presenza stabile di pazienti stranieri temporaneamente presenti con problemi di dipendenza che, spesso, presentano problemi associati di marginalità sociale. Per tali pazienti, che possono in ogni caso rivolgersi a qualsiasi Servizio regionale, si è ravvisata nel tempo la necessità di garantire un servizio dedicato, in grado di gestire le problematiche specifiche riportate dalle diverse etnie. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Collegamento operativo e funzionale con un Ser.T., che possa erogare le ordinarie prestazioni previste dalla normativa di riferimento (prevenzione, cura e riabilitazione): - Prevenzione di comportamenti di abuso presso comunità identificate di stranieri - Screening patologie infettive prevalenti tra singole etnie - Cura della dipendenza, con trattamenti psicologiche, sociali e farmacologici - Inserimento in programmi di riabilitazione b. Mediazione culturale in ambito di: - Comprensione ed analisi della domanda - Invio e accompagnamento verso altri servizi specialistici occorrenti per patologie correlate e/o concomitanti - Assistenza per pratiche sanitarie c. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente d. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: Il Centro dovrà assicurare una apertura al pubblico per 5 giorni a settimana, almeno per 3 ore al giorno Destinatari: Diretti: almeno 80 pazienti annui, Indiretti: Ser.T. e Enti del privato sociale, comunità di riferimento della popolazione straniera Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

17 4. Centro Specialistico Ambulatoriale per la prevenzione e cura delle dipendenze senza sostanza Sono in costante aumento i comportamenti di addiction, anche senza uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. Tali comportamenti, tra i quali il gambling e la dipendenza da internet, si connotano per la presenza di particolari stili cognitivi ed affettivi, compulsione, tendenza all isolamento e ritiro sociale. La patologia riguarda sempre più soggetti appartenenti a diverse fasce di età e a diverse condizioni sociali. Alcuni Ser.T. hanno attivato programmi di intervento a favore di soggetti con tale tipologie di dipendenza, anche in collegamento di analoghi progetti nazionali. Si rende necessario dare avvio a un servizio specialistico dedicato a tale forma di patologia, che possa promuovere anche una maggiore competenza nell offerta di programmi territoriali. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Informazione e sensibilizzazione sui problemi delle dipendenze senza sostanza, con particolare attenzione ai target costituiti da: - Insegnanti e studenti di scuole secondarie - Strutture ricreative e locali destinati al gioco d azzardo b. Erogazione di trattamenti multidisciplinari per pazienti con dipendenze senza sostanza, comprensivi di: - Valutazione dello stato di salute, con particolare attenzione al quadro psicodiagnostico e valutazione del craving - Definizione e realizzazione del piano terapeutico - Eventuale prescrizione e somministrazione di farmaci - Controlli di follow up anche a lungo termine - Consulenza familiare c. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente d. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 4 giorni a settimana, per 4 ore al giorno Destinatari: Diretti: almeno 40 pazienti annui, di cui almeno 10 con trattamenti anche familiari Indiretti: Programmi di informazione attivati in almeno 3 scuole superiori, 10 strutture ricreative e locali destinati al gioco d azzardo Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

18 5. Centro Specialistico Ambulatoriale e Semiresidenziale per Alcolisti Per i pazienti alcolisti si rende necessario l offerta di un servizio che eroghi nello stesso spazio/tempo consulenza ambulatoriale e accoglienza diurna. La concomitanza dell offerta ambulatoriale e semiresidenziale è rivolta primariamente a pazienti con una parziale compromissione delle autonomie individuali, in termini di relazioni familiari, sociali e lavorative, che necessitano di periodi o giorni di accoglienza prolungata durante la giornata. Una attenzione specifica deve essere dedicata alle famiglie degli alcolisti, al fine di migliorare la gestione della problematica nell intero sistema affettivo di riferimento del paziente. La permanenza al Centro diurno si configura anche quale spazio di osservazione clinica del paziente da parte dell equipe dei curanti. Devono essere assicurati raccordi funzioni con i Ser.T. di competenza territoriale e con il Centro di Riferimento regionale per l Alcolismo. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Tutte le linee già indicate per il Centro Specialistico Ambulatoriale per Alcolisti b. Erogazione vitto e accoglienza di prime necessità c. Trattamento terapeutico riabilititativo - Attività educativa riabilitativa, anche di tipo culturale (attivazione laboratori) - Orientamento ed invio verso programmi per l inserimento lavorativo Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 5 giorni a settimana, per 8 ore al giorno Destinatari: Diretti: 10/12 pazienti al giorno nell ambito dell attività semiresidenziale e almeno 50 pazienti annui per trattamento ambulatoriale, di cui almeno 35 con trattamenti anche familiari Indiretti: Programmi di informazione attivati in almeno 6 scuole superiori, 4 scuole guida, 3 centri ricreative /strutture di aggregazione Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

19 6. Centro Specialistico Semi Residenziale per trattamento pazienti con psicopatologia Si stima che circa il 40% dei soggetti con dipendenza da sostanze presenti un concomitante disturbo di personalità (Asse II del DSM IV), quindi il trattamento della psicopatologia è da considerare focus dell intervento, al fine di favorire lo sviluppo degli aspetti evolutivi della persona. Pertanto il Centro Semiresidenziale accoglierà prevalentemente soggetti, per i quali sia stata formulata una prima ipotesi che determini l appropriatezza del trattamento diurno. Nella Regione Lazio, sono stati attivati negli anni Centri Diurni a media e alta soglia, deputati all offerta di servizi a valenza terapeutica per pazienti con adeguata motivazione ad intraprendere programmi di cura e riabilitazione. E di fondamentale importanza che il Centro Semiresidenziale sia in collegamento con i servizi territoriali ambulatoriali, che manterranno comunque la presa in carico complessiva del paziente. Le linee di azione che il centro specialistico dovrà assicurare sono: a. Collegamento con le strutture territoriali SerT ed eventualmente DSM di presa in carico - Definizione di protocolli di collaborazione per la gestione comune di pazienti b. Approfondimento diagnostico valutativo ed orientamento - Osservazione clinica - Somministrazione di test e reattivi non già utilizzati precedentemente all ingresso c. Trattamento terapeutico riabilititativo - Psicoterapie individuali e/o di gruppo, anche di tipo supportivo - Attività educativa riabilitativa, anche di tipo culturale - Orientamento ed invio verso programmi per l inserimento lavorativo d. Erogazione vitto ed erogazione generi di accoglienza e. After care - Definizione e organizzazione del successivo trattamento ambulatoriale presso SerT e DSM - Predisposizione del piano di follow up f. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente g. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 5 giorni a settimana, per 8 ore al giorno Destinatari: Diretti: gruppi composti da 10/12 persone, maggiorenni, sia uomini che donne. Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

20 7. Centro di Prima Accoglienza Semiresidenziale (Centro di prima Accoglienza bassa soglia, Drop in) Il Centro di Prima Accoglienza è finalizzato ad offrire una risposta ai bisogni primari dei tossicodipendenti ed alcoldipendenti che non abbiamo una definita motivazione al cambiamento e/o le cui risorse individuali e familiari non permettano, in un determinato periodo di tempo, una adeguata organizzazione della giornata e/o una adeguata dimora. IL CPA deve fornire ausili e informazioni necessarie per la riduzione dei rischi e dei danni conseguenti alla tossicodipendenza. Deve inoltre garantire interventi di orientamento, tesi all avvio di programmi di cambiamento e di presa in carico da parte dei servizi terapeutico riabilitativi. Le linee di azione che il Centro Semiresidenziale di Accoglienza residenziale dovrà assicurare sono: a. Collegamento con le strutture territoriali, con particolare riferimento a: - Ser.T. e Comunità residenziali - Enti Locali b. Approfondimento diagnostico valutativo ed orientamento - Osservazione clinica - Orientamento,invio ed accompagnamento per ulteriori approfondimenti diagnostici e per trattamenti sanitari c. Prima Accoglienza e trattamento - Servizi per l igiene personale (possibilità di lavarsi e lavare indumenti) - Accudimento alla persona (luogo per il riposo) - Erogazione pasti e merende - Informazioni sui rischi di infezione (HIV, epatiti,tbc, MST, ecc.) - Distribuzione di profilattici, siringhe sterili in cambio di siringhe usate, materiale informativo - Consulenze legali, aiuto per il disbrigo di pratiche - Counseling psico-sociale on demand - Servizio di segreteria sociale per il collegamento con gli altri servizi territoriali d. Erogazione vitto ed erogazione generi di accoglienza e. After care - Definizione e organizzazione di eventuali trattamento ambulatoriale o residenziali f. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente g. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 6 giorni a settimana, per 6 ore al giorno Destinatari: Diretti: mediamente 10 persone al giorno (minimo 7 massimo 12). Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

21 8. Centro di Accoglienza Notturna Semi Residenziale Soprattutto nella Città di Roma esiste una problematica di estrema marginalità correlata alla tossicodipendenza. In particolare i Centri di prima accoglienza notturni a valenza sanitaria rispondono alla popolazione multi- problematica e sono orientati al contattare precocemente le persone con dipendenza al fine di ridurre i tempi trascorsi fuori dai programmi dei Servizi sanitari, di prevenire e ridurre il rischio di acquisizione e trasmissione delle malattie infettive correlate alla tossicodipendenza, di prevenire e ridurre il rischio di invalidità temporanea o permanente connessa all uso di sostanze e alla comorbilità psichiatrica, di prevenire e ridurre i rischi sociali correlati all uso di sostanze, in particolare in relazione al rischio di emarginazione, criminalità, carcerazione, prostituzione. I Centri Notturni si dovranno ispirare alla massima accoglienza possibili di tutte le problematiche delle persone in difficoltà per realizzare contatti precoci tra i consumatori di sostanze ed i servizi sanitari. Le linee di azione che il Centro di Accoglienza notturna dovrà assicurare sono: a. Collegamento con le strutture territoriali, con particolare riferimento a: - Ser.T. e Comunità residenziali - Enti Locali b. Approfondimento valutativo - Osservazione clinica c. Prima Accoglienza e trattamento - Servizi per l igiene personale (possibilità di lavarsi e lavare indumenti) - Accudimento alla persona (luogo per dormire) - Erogazione pasti e merende - Informazioni sui rischi di infezione (HIV, epatiti,tbc, MST, ecc.) - Distribuzione di profilattici, siringhe sterili in cambio di siringhe usate, materiale informativo - Counseling psico-sociale on demand - Orientamento, invio ed accompagnamento presso altri servizi per trattamenti sanitari - Servizio di segreteria sociale per il collegamento con gli altri servizi territoriali d. Valutazione di outcome: - Definizione di piano di valutazione di outcome - Elaborazione dati di valutazione di outcome relativi ad ogni singolo paziente e. Formazione del personale - Formazione e supervisione del personale di progetto - Diffusione buone pratiche presso personale di altre strutture Tempistica: I Centri dovranno assicurare una apertura al pubblico per almeno 7 giorni a settimana, per 12 ore (dalle 20 alle 8.00 circa) Destinatari: Diretti: 8 persone a notte Personale: Devono essere previste, con congruo orario, le figure professionali adeguate alla specificità delle prestazioni previste dal progetto, con adeguate competenza e formazione acquisite.

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