Settimana dei Mercati

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1 Settimana dei Mercati La settimana entrante Europa: La settimana vede l inizio della tornata di indagini di fiducia relative al mese di dicembre. Per l indice ZEW tedesco l attesa punta a un nuovo aumento dopo il rimbalzo molto forte del mese scorso; modesto aumento atteso anche per IFO e INSEE. Atteso un moderato recupero per i PMI area euro, in particolare nel settore manifatturiero. La seconda stima dell inflazione di novembre dovrebbe confermare la prima lettura a 0,3%. Italia: Fatturato e ordini all industria sono attesi poco variati a ottobre dopo il deciso calo di settembre. USA: La settimana è densa di dati rilevanti (oltre alla riunione della Banca Centrale, si veda Focus). L indagine di dicembre Empire dovrebbe mostrare un nuovo modesto aumento, mentre l indice di fiducia Philadelphia Fed dovrebbe stornare dopo il balzo di novembre. La produzione industriale è prevista in forte rialzo, e i nuovi cantieri dovrebbero essere in aumento moderato. Il CPI di novembre dovrebbe essere in calo, ma il core dovrebbe vedere una variazione fra 0,1 e 0,2% m/m, in linea con il trend del Focus della settimana La riunione del FOMC del 17 dicembre potrebbe sancire un nuovo passo avanti sul sentiero della normalizzazione della politica monetaria e dare un ulteriore segnale che il rialzo dei tassi è ormai questione di mesi. La valutazione del quadro macroeconomico sarà probabilmente cruciale: si dovrebbero registrare un ulteriore miglioramento della valutazione dello scenario macro, con probabili revisioni per 2014 e 2015 delle proiezioni, verso il basso per inflazione e tasso di disoccupazione, verso l alto per la crescita. Sul tema, Fischer (Presidente della Fed di Dallas) ha dichiarato che il calo del prezzo del petrolio ha effetti espansivi sulla crescita ed effetti transitori verso il basso sull inflazione. Alla luce di questi miglioramenti è probabile una modifica della guidance: dal comunicato potrebbe sparire il riferimento al tempo considerevole (in cui i tassi rimarranno ancora a zero), inserendo però elementi rassicuranti circa la tempistica del primo rialzo e sul sentiero atteso dei tassi. Di fatto, il timing delle prossime mosse non appare ancora ben definito, anche se alcuni presidenti di Fed regionali hanno affermato esplicitamente di recente che un primo rialzo a metà 2015 appare ragionevole. I prossimi passi di politica monetaria saranno probabilmente un difficile esercizio di fine tuning per la Fed che si avvicina alla svolta dei tassi in una situazione di potenziale conflitto fra i suoi obiettivi: entro metà 2015 l economia sarà vicina alla piena occupazione, mentre l inflazione si sarà ulteriormente allontanata (anche se solo temporaneamente) dall obiettivo del 2% e potrebbe addirittura essere negativa nel 1 trimestre. Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Federal Reserve: tasso di riferimento, inflazione e tasso di disoccupazione Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all Avvertenza Generale.

2 Scenario macro Area euro Le indicazioni sull attività industriale e sulla crescita pubblicate in settimana confermano un quadro disomogeneo tra Paesi e, nel complesso, di debolezza anche nella parte finale dell anno. Contestualmente la seconda stima del PIL per il 3 trimestre vede una crescita solo marginale (+0,2% t/t), appesantita dagli investimenti. La seconda asta BCE (TLTRO) ha raccolto quasi 130 miliardi di euro. L andamento della produzione industriale in area euro e per i principali paesi (variaz. m/m, %) La produzione industriale dell Eurozona sale solo marginalmente a ottobre e disattende le previsioni, a ulteriore testimonianza che lo scenario di crescita resta deludente per tutta l area, anche se con una certa variabilità tra paesi. Decisamente pesante il quadro per l industria italiana, con la produzione industriale che è calata ancora a sorpresa (-0,1% m/m, da -0,9% precedente). Su base annua, l output è sceso a -3%, minimo da oltre un anno. Il dettaglio mostra un rimbalzo della produzione sia per i beni strumentali che per i beni di consumo, mentre continuano a contrarsi i beni intermedi e l energia. L industria, che dovrebbe essere il settore a beneficiare maggiormente dell indebolimento del cambio e del calo delle quotazioni delle materie prime, non sembra ancora in grado di traghettare il resto dell economia fuori dalla recessione, con il PIL italiano atteso stagnante (se non ancora in calo) nell ultima parte dell anno. Stati Uniti In attesa della riunione del FOMC del 17 dicembre, gli ultimi dati hanno fornito ulteriori segnali positivi sull evoluzione dello scenario congiunturale. I sussidi settimanali di disoccupazione sono risultati in calo e al di sotto di 300 mila unità, mentre l indice di fiducia delle piccole imprese è sui massimi da oltre 7 anni. La fiducia dei consumatori a dicembre è salita più delle previsioni. La dinamica delle vendite al dettaglio (var. m/m, %) Tra i dati chiave diffusi in settimana, le vendite al dettaglio a novembre hanno sorpreso verso l alto con un incremento di 0,7% m/m (0,5% m/m atteso). Inoltre i dati di ottobre sono stati rivisti verso l alto, allo 0,5% m/m dallo 0,3%. Al netto delle auto, le vendite di novembre sono cresciute dello 0,5% m/m, dopo +0,4% m/m a ottobre (rivisto da 0,3% m/m). I dati sono omogeneamente forti, con incrementi solidi e diffusi, coerenti con una netta accelerazione dei consumi anche nel 4 trimestre. La solidità delle vendite di ottobre-novembre è supportata da fondamentali positivi. A tali fattori duraturi si aggiunge un elemento legato alla correzione stagionale: dopo molte stagioni di vendite natalizie deludenti, i dati di quest anno risultano particolarmente brillanti. Il prezzo della benzina e il mercato del lavoro spingeranno verso l alto la dinamica dei consumi anche nella prima metà dell anno prossimo, su ritmi che potrebbero essere superiori al 3% t/t annualizzato. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

3 Mercati Obbligazionari Titoli di Stato La settimana scorsa si è chiusa con una seduta intorno alla parità per i titoli di Stato italiani, al termine di un'ottava contraddistinta da prevalenti flussi in vendita e aumento della volatilità a causa soprattutto della situazione greca. Il BTP a due anni chiude poco sopra lo 0,6%, mentre il decennale si ferma in area 2%. Lo spread BTP-Bund su quest ultima scadenza registra un modesto ampliamento e si posiziona poco sopra i 140pb (dai 119pb dell ottava precedente). Rating assegnati dalla principali agenzie al debito sovrano S&P Moody's Fitch Austria AA+ Aaa AAA Belgio AA Aa3 AA Cipro B+ B3 B- Estonia AA- A1 A+ Finlandia AA+ Aaa AAA Francia AA Aa1 AA Germania AAA Aaa AAA Grecia B Caa1 B Itrlanda A Baa1 A- Italia BBB- Baa2 BBB+ Olanda AA+ Aaa AAA Portogallo BB Ba1 BB+ Slovacchia A A2 A+ Slovenia A- Ba1 BBB+ Spagna BBB Baa2 BBB+ Fonte: Bloomberg Le ultime mosse delle agenzie di rating certificano la scarsa omogeneità di prospettive tra i principali Paesi dell area euro. S&P ha tagliato il rating sull'italia di uno scalino, a BBB- da BBB, il livello più basso per i titoli valutati Investment Grade. Alla base della decisione l agenzia rileva la debolezza della crescita, che ha inciso più del previsto sulla dinamica del debito pubblico. L Outlook passa invece a Stabile da Negativo e riflette così l attesa che il Governo realizzerà gradualmente un ampio piano di riforme potenzialmente capaci di sostenere la crescita, in un contesto in cui la linea espansiva della BCE continuerà a supportare la normalizzazione dell'inflazione. Sempre S&P ha promosso l Irlanda ad A da A- e ha confermato il rating della Gran Bretagna ad AAA, con Outlook Stabile. Invece Fitch ha ridotto il rating della Francia ad AA da AA+, con Outlook Stabile, in quanto le misure di riduzione del deficit adottate da Parigi non sono ritenute ancora sufficienti. Paesi emergenti L ultima settimana è stata caratterizzata da un ritorno di avversione al rischio sui Paesi emergenti. Gli spread si sono allargati di 75pb per i titoli emessi in dollari e di 15pb per quelli emessi in euro. La persistente flessione del prezzo del petrolio si sta rivelando un importante spartiacque che penalizza drasticamente i Paesi esportatori, soprattutto i meno efficienti. Si alimenta così la dispersione di performance. Prezzo del petrolio e andamento del rublo Fonte: Bloomberg Il fattore dominante nel corso delle ultime settimane per i Paesi emergenti è stato l andamento del prezzo del petrolio, che, dopo il nulla di fatto alla riunione OPEC, ha subìto un ulteriore accelerazione al ribasso: il Brent ha perso il 21% del suo valore nell ultimo mese e oltre il 40% da inizio anno. Una flessione del prezzo del greggio ha indubbiamente anche risvolti positivi per i Paesi emergenti: da una parte, il contenimento della crescita dei prezzi al consumo e quindi il miglioramento delle prospettive per quei paesi che devono fronteggiare un tasso d inflazione sopra il target delle Banche centrali o comunque elevato, e dall altra, l alleggerimento del deficit commerciale delle economie che necessitano di importare questi beni. D altra parte, il crollo del prezzo del petrolio, soprattutto in un arco temporale molto stretto che rende più difficili eventuali aggiustamenti del sistema produttivo, appesantisce la crescita e gli equilibri di bilancio fiscale e con l estero dei Paesi produttori. A farne le spese, tra tutti, spiccano Russia e Venezuela, che hanno costi di estrazione decisamente elevati. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 3

4 Valute e Commodity Cambi Settimana sui cambi centrata sull attesa per la Fed di giovedì e che vede pesare la vittoria di Abe nel turno elettorale del weekend, in Giappone; garanzia di un rilancio delle politiche espansive della cosiddetta Abenomics ; il dollaro resta stabile sia contro euro (area 1,2450) sia contro yen (area 118) ma a prevalere sul mercato sembra essere l'avversione al rischio. Dollar Index da inizio 2014 e tasso Fed Sul mercato dei cambi pesa una certa avversione al rischio degli operatori dettata dall'incertezza sulla situazione politica greca che continua a innervosire gli investitori, in un contesto di volumi sottili, tipico di questo periodo dell anno, che amplifica le oscillazioni del mercato. La scelta ricade pertanto su tutte le valute difensive, favorite anche dalla stagionalità, l arrivo del fine anno storicamente vede gli operatori posizionarsi su asset più conservativi. In questo quadro, il dollaro viene preferito scambiando in area 1,2450 contro euro in attesa di un meeting Fed del 17 dicembre che non dovrebbe riservare particolari sorprese. Beneficia di questo clima anche lo yen che torna in area 118 contro dollaro, dopo i picchi in area 121 di qualche seduta fa, anche grazie al buon dato sulla produzione industriale giapponese di ottobre, +0,4% m/m dal preliminare di +0,2% e dopo la riconferma di Abe nelle elezioni del weekend. Materie Prime Materie prime deboli in apertura di settimana dopo il basket di dati cinesi di venerdì che ha mostrato uno scontato rallentamento dell'economia del gigante asiatico, principale consumatore di risorse di base; sul fronte petrolifero, le quotazioni sono ancora deboli col Brent che, a seguito di una flessione settimanale di oltre l'8%, scivola ai minimi da 5 anni e mezzo. A deprimere il mercato resta il solito tema: la preoccupazione degli operatori per l'abbondante offerta a fronte di una prospettiva di domanda sempre più debole. Andamento del PMI (Manifattura & Servizi) cinese vs. PIL Note: il dato del PIL cinese del 3 trimestre è al 7,3%. Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo. Il basket di dati macroeconomici comunicati la scorsa settimana indica un quadro in rallentamento in Cina nonostante le statistiche risultino confortanti in termini assoluti. Cresce meno delle attese la produzione industriale cinese, con un +7,2% a/a in novembre, le stime indicavano un incremento del 7,5% (dato precedente 7,7%). Gli investimenti fissi nel periodo gennaio-novembre sono saliti del 15,8% rispetto allo stesso periodo del 2013, un dato in linea con le previsioni anche se in leggero rallentamento (15,9% il dato precedente). Migliori di quanto atteso invece le vendite al dettaglio, il dato è pari a +11,7% a/a in novembre, su stime per un +11,5% (il dato precedente era 11,5%). Gli occhi degli operatori si fisseranno ora sul dato preliminare del PMI Manifatturiero stimato dalla banca d affari HSBC, atteso per il 16 dicembre, le attese indicano 49,8, dato sotto la soglia della crescita (50) e inferiore al dato precedente di 50. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 4

5 Mercati Azionari Area euro I listini europei hanno appena archiviato una settimana negativa. Gli investitori hanno deciso di sposare un atteggiamento prudente in vista della situazione generale di debolezza macroeconomica e delle tensioni sul prezzo del petrolio, alle quali si sono aggiunte le incognite politiche greche. Tutti fattori stanno incoraggiando un alleggerimento dell esposizione sulle azioni e un cosiddetto fly to quality ossia la ricerca di asset più sicuri. I listini azionari guardano con apprensione ai prossimi appuntamenti in calendario per il 2015, in particolare quello con la BCE che potrebbe definire i termini di acquisto dei titoli di stato a sostegno dell economia. Andamento indice Euro Stoxx, Industriale e Bancario Nota: = base 100. Fonte: Bloomberg Stati Uniti Prosegue il ribasso del settore Energetico a causa della debolezza del prezzo del petrolio che sta mettendo in dubbio molti investimenti programmati per le nuove esplorazioni. Sotto tono anche il comparto Bancario dove l asta TLTRO dell Eurotower è stata deludente; le banche hanno richiesto all Istituto centrale solamente 120 mld di euro di prestiti a basso costo vincolati al finanziamento dell economia reale. Con l asta di settembre il sistema bancario europeo ha richiesto in totale alla BCE solamente 212 mld, poco più della metà del potenziale. Debole anche il comparto Industriale dove gli ultimi numeri europei sulla produzione industriale - che in ottobre è salita solamente dello 0,1% su base mensile e dello 0,7% su base annuale - mostrano segnali di ripresa molto marginali e mettono in evidenza che alcuni paesi continuano a soffrire, in primis l Italia dove la produzione è scesa del 3% a/a. Wall Street ritraccia di circa il 3,5% dai massimi storici registrati nelle scorse settimane, con l S&P500 che si riporta sui supporti di forte valenza posti in area sui timori di un rallentamento della crescita economica internazionale e sulla debolezza dei comparti legati alle materie prime. D altro canto, il mercato statunitense può contare ancora su una solida crescita economica, su attese di ulteriori miglioramenti dei bilanci societari e un intensa attività di acquisto di azioni proprie, oltre a un progressivo aumento dei dividendi attuato dai gruppi statunitensi, il cui rendimento resta intorno al 2%, su quotazioni in costante apprezzamento. Andamento indice S&P500, Euro Stoxx e FTSE MIB Nota: = base 100. Fonte: Bloomberg A livello settoriale, i cali del petrolio mantengono sotto pressione il comparto Energia. La riduzione dei margini porta molte compagnie petrolifere anche di grandi dimensioni a rivedere i piani di investimento futuri e a porre in essere tagli della forza lavoro. Particolare debolezza è espressa anche dal comparto delle Risorse di base, sulla scia dei cali dei prezzi delle materie prime; infatti, i deludenti dati macroeconomici cinesi mostrano ulteriori segnali di affaticamento dell economia del paese asiatico, principale utilizzatore di commodity. Nel breve perdono forza relativa anche il settore Auto, oggetto di maggiori realizzi dopo le crescite delle scorse settimane: le prospettive per il comparto si confermano comunque positive. Di contro, i dati relativi alle vendite al dettaglio di novembre e indicazioni positive offerte da alcune trimestrali garantiscono forza relativa al Retail; si attenuano così i timori di una stagione natalizia sotto tono per il comparto, dopo i primi dati del weekend del Giorno del Ringraziamento. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 5

6 Analisi tecnica FTSEMIB FTSEMIB grafico settimanale Fonte: Bloomberg Stoxx 600 Livelli tecnici Resistenze Supporti Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza Stoxx 600 grafico settimanale Livelli tecnici Resistenze Supporti ,5 347, ,10 295,88 340, ,2-338,7 282, ,8 262,8 Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza S&P500 S&P500 grafico settimanale loomberg Livelli tecnici Resistenze Supporti Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 6

7 Gli appuntamenti della settimana entrante Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 15 Dati macro - Risultati societari - Martedì 16 Dati macro ( ) Bilancia commerciale (milioni di euro) di ottobre Risultati societari - Mercoledì 17 Dati macro - Risultati societari - Giovedì 18 Dati macro - Risultati societari - Venerdì 19 Dati macro Salari orari m/m (%) di novembre - 0,1 Salari orari a/a (%) di novembre - 1,0 ( ) Ordini all'industria m/m (%) di ottobre - -1,5 ( ) Ordini all'industria a/a (%) di ottobre - -0,4 ( ) Fatturato industriale m/m (%) di ottobre - -0,4 ( ) Fatturato industriale m/m (%) di ottobre - -2,2 Risultati societari - Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. ( ) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l importanza del dato nel periodo di riferimento. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 7

8 Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 15 USA ( ) Indice Empire Manifatturiero di dicembre 12,0 10,16 ( ) Flussi di investimento estero netti di ottobre (mld dollari) - 164,3 ( ) Produzione industriale m/m (%) di novembre 0,7-0,1 ( ) Utilizzo della capacità produttiva (%) di novembre 79,3 78,9 ( ) Indice NAHB sul settore immobiliare di dicembre 59,0 58,0 Giappone ( ) Indice di fiducia Tankan Manifatturiero del 3 trimestre 13,0 13,0 ( ) Indice di fiducia Tankan non Manifatturiero del 3 trimestre 13,0 13,0 Indice degli investimenti del 3 trimestre 8,1 8,6 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 16 Area Euro ( ) PMI Manifattura di dicembre, preliminare 50,5 50,1 ( ) PMI Servizi di dicembre, preliminare 51,5 51,1 ( ) PMI Composito di dicembre, preliminare 51,5 51,1 ( ) Indice ZEW aspettative tra 6 mesi di dicembre - 11,0 ( ) Bilancia commerciale (milioni di euro) di ottobre ,5 Germania ( ) PMI Manifattura di dicembre, preliminare 50,3 49,5 ( ) PMI Servizi di dicembre, preliminare 52,6 52,1 ( ) Indice ZEW di dicembre 20,0 11,5 ( ) Indice ZEW situazione corrente di dicembre 5,4 3,3 Francia ( ) PMI Manifattura di dicembre, preliminare 48,6 48,4 ( ) PMI Servizi di dicembre, preliminare 48,5 47,9 Regno Unito PPI m/m (%) di novembre 0,0 0,1 PPI a/a (%) di novembre 1,0 0,9 CPI armonizzato m/m (%) di novembre 0,0 0,1 CPI armonizzato a/a (%) di novembre 1,2 1,3 ( ) CPI m/m (%) di novembre 0,0 0,0 ( ) CPI a/a (%) di novembre 2,2 2,3 Risultati Europa Metro Risultati USA - Mercoledì 17 Area Euro ( ) CPI armonizzato a/a (%) di novembre, finale 0,3 0,3 ( ) CPI armonizzato core m/m (%) di novembre, finale 0,7 0,7 Regno Unito ( ) Numero di disoccupati (migliaia) di novembre -20,0-20,4 ( ) Tasso di disoccupazione ILO (%) di ottobre 5,9 6,0 USA ( ) CPI m/m (%) di novembre -0,1 0,0 ( ) CPI esclusi alimentari ed energia m/m (%) di novembre 0,1 0,2 ( ) CPI a/a (%) di novembre 1,5 1,7 ( ) CPI esclusi alimentari ed energia a/a (%) di novembre 1,8 1,8 ( ) Riunione FOMC (decisione sui tassi, %) 0,25 0,25 ( ) Partite correnti (miliardi di dollari) del 2 trimestre -97,5-98,5 Giappone ( ) Ordini di macchinari a/a (%) di novembre, finale - 36,6 ( ) Bilancia commerciale (miliardi di yen) di novembre -982,8-977,5 Risultati Europa - Risultati USA FedEx, Oracle Giovedì 18 Germania ( ) Indice IFO di dicembre 105,5 104,7 ( ) Indice IFO situazione corrente di dicembre 110,8 110,0 ( ) Indice IFO aspettative tra 6 mesi di dicembre 100,7 99,7 Regno Unito ( ) Vendite al dettaglio m/m (%) di novembre 0,3 0,8 ( ) Vendite al dettaglio a/a (%) di novembre 4,5 4,6 USA ( ) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settim ( ) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), sett ( ) Indice di fiducia Philadelphia Fed di dicembre 26,0 40,8 ( ) Indicatori anticipatori m/m (%) di novembre 0,5 0,9 Risultati Europa - Risultati USA NIKE Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. ( ) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l importanza del dato nel periodo di riferimento. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 8

9 Calendario mercati esteri (continua) Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Venerdì 19 Area Euro ( ) Partite correnti (miliardi di euro) di ottobre - 30,0 Germania PPI m/m (%) di novembre -0,2-0,2 PPI a/a (%) di novembre -1,1-1,0 Francia ( ) Fiducia delle imprese di dicembre 99,0 99,0 Aspettative per la propria impresa di dicembre - 8,0 Regno Unito ( ) Fiducia dei consumatori GFK di dicembre -2,0-2,0 Giappone ( ) Indicatore anticipatore di ottobre, finale - 104,0 ( ) Vendite al dettaglio a/a (%) di novembre - -2,2 ( ) Indice attività industriale m/m (%) di ottobre 0,0 1,0 Risultati Europa - Risultati USA - Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. ( ) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l importanza del dato nel periodo di riferimento. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 9

10 Performance delle principali asset class Azionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno MSCI -3,0-2,5 5,5 0,8 MSCI - Energia -5,0-14,7-16,0-20,0 MSCI - Materiali -4,3-5,1-4,7-9,7 MSCI - Industriali -3,1-3,1 1,2-4,0 MSCI Beni di consumo durevoli -2,0 0,7 4,5 0,1 MSCI Beni di consumo non durevoli -2,3-1,5 6,9 3,4 MSCI - Farmaceutico -2,9 1,2 21,7 17,1 MSCI - Servizi Finanziari -3,2-1,6 4,1-0,7 MSCI - Tecnologico -2,2-1,2 18,3 12,5 MSCI - Telecom -4,2-5,3-1,4-5,7 MSCI - Utility -2,0 0,2 13,2 9,9 Stoxx 600-5,1-1,4 6,8 0,8 Eurostoxx 300-5,4 0,3 4,9-1,1 Stoxx Small 200-4,6-0,4 4,2-1,6 FTSE MIB -6,6-1,7 4,7-1,7 CAC 40-6,2-2,4 1,1-4,5 DAX -4,1 3,8 6,6 0,5 FTSE 100-5,4-5,1-2,0-6,5 S&P 500-3,5-1,8 12,8 8,3 Nikkei 225-4,7-2,2 11,0 5,0 Bovespa -7,7-7,3-4,1-6,8 Hang Seng China Enterprise -4,2-4,4-0,9-1,2 Micex -0,4-1,7 1,6-1,9 Sensex -2,9-2,7 31,8 28,9 FTSE/JSE Africa All Share -4,2-6,1 10,1 2,8 Indice BRIC -5,0-5,5-6,9-7,9 Emergenti MSCI -3,9-5,3-5,3-6,4 Emergenti - MSCI Est Europa -6,4-14,3-33,8-35,7 Emergenti - MSCI America Latina -8,7-10,6-17,4-18,4 Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %) Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 10

11 Obbligazionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno Governativi area euro 0,3 1,5 12,1 12,4 Governativi area euro breve termine (1-3 anni) -0,1-0,1 1,6 1,6 Governativi area euro medio termine (3-7 anni) -0,2 0,3 7,4 7,6 Governativi area euro lungo termine (+7 anni) 0,4 2,7 21,1 21,8 Governativi area euro - core 1,0 0,6 10,2 10,7 Governativi area euro - periferici -1,3-0,5 13,9 13,8 Governativi Italia -0,9 1,4 13,7 13,6 Governativi Italia breve termine -0,3-0,1 2,4 2,5 Governativi Italia medio termine -0,6 0,5 10,0 9,9 Governativi Italia lungo termine -1,0 3,1 22,9 22,7 Obbligazioni Corporate 0,0 0,1 7,8 7,8 Obbligazioni Corporate Investment Grade 0,2 0,2 6,3 6,4 Obbligazioni Corporate High Yield -0,5-0,2 4,6 4,2 Obbligazioni Paesi Emergenti USD -3,6-4,0 3,8 3,5 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR -0,5-0,2 8,1 7,9 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina -1,3-1,7 7,5 6,9 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa -0,3 0,0 8,2 8,1 Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %) Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 11

12 Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno EUR/USD 1,1 0,0-9,4 9,7 EUR/JPY 0,9-1,6-3,9-1,5 EUR/GBP -0,5 0,6 6,5 5,2 EUR/ZAR -1,0-3,7-1,7 0,9 EUR/AUD -1,7-5,4 1,6 2,3 EUR/NZD 0,2-2,0 3,8 4,3 EUR/CAD -1,9-2,3 1,0 1,8 WTI -7,4-23,0-39,6-40,7 Brent -5,9-21,6-42,8-43,8 Oro 1,9 2,7-1,4 1,3 Argento 3,8 3,2-13,9-12,9 Grano -0,5 8,3-1,8 0,3 Mais 8,9 7,7-2,2-2,5 Rame 1,2-3,3-10,6-11,9 Alluminio -1,2-3,9 8,0 7,9 Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %) Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 12

13 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d Italia e Consob per lo svolgimento dell attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI ( e di Intesa Sanpaolo ( Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 13

14 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Ai sensi del Regolamento adottato con delibera Consob n del e successive modificazioni ed integrazioni, Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento Policy per studi e ricerche e all estratto del Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo ( Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF. 4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi, Monica Bosi Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 14

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