Corea del Sud. Nota Congiunturale gen~lug 2009

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1 Corea del Sud Nota Congiunturale gen~lug 2009 (aggiornata coi dati statistici di luglio) Dati 2008 Dati esima economia mondiale, quarta in Asia - Primo paese nella cantieristica navale e nella produzione di schermi LCD - Secondo produttore di telefoni cellulari - Secondo per livello d istruzione (dopo Israele) - Terzo produttore di semiconduttori - Quinto nel settore delle autovetture e dell acciaieria - Quinto nella ricerca tecnologica - Sesto per entita` di riserve in valuta estera - PIL: -2,5% (apr~giu 2009), +2,5% (2008), 953 mld USD (il 18% in meno del PIL dell India e il 29% in meno del PIL della Russia) - Reddito procapite: USD (2008) - Debito pubblico: 222,9 mld USD, 32,5% del PIL (media del 75,4% per i paesi OCSE ) - Consumi interni: -0,8% (apr~giu 2009), +0,9% (2008) - Investimenti coreani all estero: 8,1 mld USD, -53,6% (gen~giu 2009), 21 mld USD, +1,4% (2008) - Investimenti dall estero: 6,79 mld USD, +32,4% (gen~lug 2009), 11,7 mld USD, +11,3% (2008) - Tasso d inflazione: +2,2% (agosto 2009), +4,7% (2008) - Tasso di disoccupazione: 3,7% (luglio 2009), 3,2% (2008) - Importazioni: 172,33 mld USD, -34,7% (gen~lug 2009), 435 mld USD, +22% (2008) - Esportazioni: 197,49 mld USD, -22,5% (gen~lug 2009), 422 mld USD, +13,6% (2008) - Importazioni coreane dall Italia: 2,01 mld USD -20,1% (gen~lug 2009), 4,15 mld USD +15,9% (2008) - Esportazioni coreane verso l Italia: 1,34 mld USD -43,7% (gen~lug 2009), 3,54 mld USD -14,6% (2008) - Interscambio Corea/Italia: 3,35 mld USD (gen~lug 2009), 7,69 mld USD (2008) ICE Seoul 23 rd Fl., Olive Tower, 135 Seosomun-dong, Chung-ku, Seoul, , Corea del Sud Tel: (822) , Fax:(822) , , seoul@ice.it Web:

2 Economia La Corea del Sud rappresenta la quarta potenza economica dell Asia dopo Giappone, Cina e India e dal punto di vista commerciale e` localizzata in una delle zone piu` dinamiche del mondo (il nordest asiatico produce il 22% del PIL mondiale e si prevede raggiungera` il 30% nel 2020). Negli ultimi cinquant anni la Corea ha attuato un vero e proprio miracolo economico, aumentando il proprio PIL di 600 volte e le proprie esportazioni di ben Dal 1964 ad oggi le esportazioni coreane hanno avuto un incremento annuo di circa il 21% passando dalla fornitura di seppie, tessuti in cotone, legno compensato e parrucche a prodotti hi-tech all avanguardia. La Corea vanta un livello d istruzione secondo solo a Israele, con oltre l 80% degli studenti con diploma di scuola superiore iscritto all universita`. Dal 2005 la Corea e` diventata il quinto produttore mondiale di autovetture e di acciaio e primeggia nel settore della cantieristica navale. Inoltre e` il quarto paese esportatore di prodotti dell elettronica dopo USA, Giappone e Cina e detiene il primato nei sottosettori dei monitor LCD e dei televisori digitali, mentre e` seconda nella produzione di telefoni cellulari e terza in quella di semiconduttori. E` quindi un paese tecnologicamente avanzato, il terzo al mondo dopo Svezia e USA per diffusione e utilizzo di tecnologie ICT, primo per utilizzo di telefonia mobile (l 82% della popolazione con 40 milioni di cellulari), l unico al mondo ad avere piu` dell 80% delle famiglie con una connessione internet ed uno dei piu` efficienti in materia di pagamento e trasferimento di valuta per via elettronica. L attuale crisi economica, avuta inizio negli USA per il fallimento di grosse societa` finanziarie e poi propagatasi nei Paesi industrializzati, ha inevitabilmente colpito anche la Corea, il cui export costituisce il 63,5% del PIL, facendone un paese particolarmente soggetto agli shock esterni e all andamento delle economie dei suoi maggiori paesi clienti. Inoltre coi suoi soli 48 milioni di abitanti il mercato interno coreano e` molto piu` ristretto di quello dei paesi vicini come Cina e Giappone offrendo poche possibilita` di sbocco in caso di crisi. Per porre rimedio alla crisi il governo ha stanziato per la prima meta` del mld USD (il 60% del budget statale) in liquidita` destinata a banche e piccole-medie imprese; inoltre ha operato tagli alle tasse e misure di stimolo alla crescita. A marzo 2009 inoltre il governo ha stanziato altri 20 mld USD di aiuti per le piccole medie imprese e sussidi per i disoccupati e le famiglie della fascia di reddito piu` bassa. Fra gli interventi statali volti a rivitalizzare il mercato interno e` incluso anche il Green New Deal, attraverso il quale il governo ha in programma di creare nuovi posti di lavoro per un progetto di ampio respiro del valore di 38 miliardi di dollari che si concretizzera` entro il Il Green New Deal, ha lo scopo di incoraggiare lo sviluppo economico e ruota intorno al risanamento dei principali quattro fiumi del Paese con la creazione di dighe, nuove aree verdi, aree forestali e piste ciclabili. I lavori di costruzione andranno a beneficiare soprattutto le piccole-medie imprese edilizie localizzate lungo i fiumi, gia` duramente provate dalla crisi del settore. Lo sviluppo regionale dovrebbe portare nuova linfa al turismo e all industria dello svago. 2

3 Oltre a cio` il governo si propone di sviluppare le industrie ecologiche che richiedono bassi tassi di emissioni di carbonio con la creazione di complessi residenziali e strutture pubbliche con sistemi particolari volte all utilizzo delle energie rinnovabili (pannelli solari, raccolta e riutilizzo di acqua piovana). Nell ambito del Green New Deal inoltre sono inclusi provvedimenti gia` approvati quali lo sviluppo di cellule solari e generatori di energia eolica, progetti che rientrano in un nuovo programma legislativo che prevede fra le altre cose un sistema di elaborazione statistica delle emissioni di gas e norme facilitate sulle fonti di energia rinnovabile. Per limitare i costi dovuti alla congestione del traffico cittadino (3% del PIL) il governo intende incoraggiare l utilizzo di veicoli elettrici, migliorare il trasporto pubblico diretto a luoghi molto transitati come aeroporti e parchi e sottoporre i guidatori a sanzioni piu` severe sulla quantita` emessa di gas di scarico. In caso questi progetti vadano in porto la Corea dovrebbe raggiungere i principali quattro paesi al mondo ad investire di piu` nel settore dell energia e raggiungere l obiettivo di creare posti di lavoro per il 2012 e altri entro il I detrattori del Green New Deal, tuttavia, ne hanno criticato la volatilita`, in quanto permette solo una soluzione temporanea del problema dell occupazione senza portare sviluppo o un sostanziale apporto alle industrie per l ambiente. Gli sforzi del Governo sembrano aver portato frutto e nonostante tutti gli indicatori economici siano in calo, considerando i dati stagionali la Corea non e` tecnicamente in recessione, avendo scongiurato un calo della produzione per tre trimestri consecutivi. I principali istituti economici locali e internazionali, fra cui il Fondo Monetario Internazionale e l OCSE, hanno previsto per l economia coreana una ripresa piu` sostenuta rispetto a quella degli altri Paesi, che dovrebbe farla uscire dalla crisi gia` dall anno prossimo. Infatti per il 2010 il FMI prevede una crescita del 2% mentre l OCSE e` piu` ottimista con +3,5%. Il PIL del secondo trimestre 2009, rapportato allo stesso periodo dell anno scorso, evidenzia un calo della produttivita` del 2,5%. Tuttavia se si considerano i dati per trimestre, rispetto al periodo gennaio~marzo 2009 l economia coreana si presenta in ripresa, con una crescita del 2,3%, il dato piu` alto fra tutti i Paesi membri dell OCSE, che hanno invece registrato una media vicina allo 0%. Per contro il PIL dell Unione Europea e del blocco dei Paesi del G7 e` diminuito di rispettivamente -0,3% e -0,1%. Nel secondo trimestre 2009 inoltre l indice di borsa KOSPI e` ritornato ai livelli precedenti alla crisi tornando a superare i won grazie alle inaspettate, ottime prestazioni della Hyundai Motor e della Samsung Electronics. L inflazione, dopo aver toccato i picchi piu` alti lo scorso luglio 2008 (+5,9%), si e` stabilizzata, registrando ad agosto ,2% rispetto allo stesso periodo dell anno scorso e rallentando in modo sensibile grazie all abbassamento dei prezzi del greggio e delle materie prime. Nel 2008 l inflazione media era stata del 4,7%, contro la media dei Paesi dell OCSE dell 1,5%, il valore piu` alto dal 1998, anno della crisi asiatica, cio` dovuto all eccessiva dipendenza della Corea all importazione delle materie prime come colture e petrolio e al deprezzamento del won. 3

4 I consumi durante il secondo trimestre 2009 presentano un dato ancora negativo, -0,8%, sebbene in sensibile ripresa rispetto al trimestre precedente. La solidita` del won, il mercato azionario in rialzo e l impennata dei prezzi delle abitazioni hanno contribuito a sostenere la fiducia dei consumatori nonostante il mercato del lavoro depresso. A maggio l uso delle carte di credito e` cresciuto dell 8,7% e le vendite di automobili hanno registrato un aumento del 15,3% per la prima volta dopo dieci mesi. A luglio invece le vendite dei grandi magazzini sono cresciute del 7,7%. A luglio 2009 il tasso di disoccupazione e` stato del 3,7% e sono state le persone a perdere il proprio posto di lavoro. Il dato e` ancora inferiore rispetto alla media del 6,7% dei paesi OCSE. Per contro il tasso di occupazione media e` basso (59,4% contro il 65,5% dei paesi OCSE). Gli investimenti in impianti e strutture del secondo trimestre 2009 sono diminuiti del 15,9% ma come tutti gli altri indicatori economici del Paese sono in netta ripresa rispetto al trimestre precedente. Considerando tutto il primo semestre 2009 le imprese coreane hanno tagliato le spese del 20%, il dato piu` alto dalla crisi asiatica degli anni 90. In materia di ricerca e sviluppo, durante gli ultimi cinque anni, la crescita media della ricerca nazionale e` stata del 12,8%, mentre l'aumento medio del numero dei ricercatori e` stato del 9,8%. Per il 2008 sono stati stanziati piu` di 400 mln USD, un aumento del 32,2% rispetto ai fondi del Occorre evidenziare come il 2008 sia ormai l ottavo anno consecutivo di incremento degli stanziamenti destinati alla ricerca. Col proposito di trovare uno sbocco alla crisi economica, per il 2009 il presidente Lee ha promesso un aumento degli investimenti del 10% annuo fino al 2012 per portare alla ribalta il Paese come potenza tecnologica a livello internazionale. Se questa promessa verra` mantenuta nel 2012 la Corea impieghera` il 5% del proprio PIL a favore dell R&D contro il 3,49% utilizzato nel Infatti, mentre i produttori coreani eccellono nell adattamento e l utilizzo pratico delle tecnologie applicate nel settore dell high-tech, per cui sono ormai conosciuti e diffusi in tutto il mondo, essi sono ancora carenti nella ricerca, che li porta percio` ad acquistare a caro prezzo la tecnologia da paesi terzi, soprattutto Giappone e USA. Tra gli obiettivi del Governo coreano c e` senza dubbio quello di sviluppare soluzioni tecnologiche applicate nel campo ecologico-ambientale, incoraggiare gli istituti di ricerca statali a collaborare con le imprese private puntando ad incrementare la vendita aggregata annuale del distretto R&D di Taedok (a 190 chilometri da Seoul) e ad allargare il numero degli istituti di ricerca e di societa` tecnologicamente avanzate ad esso correlati. Lo scorso 25 agosto la Corea ha lanciato il suo primo razzo-vettore dalla sua base nazionale di Naro, sulla costa meridionale del paese (da cui ha preso il nome). Il razzo, progettato in collaborazione con un team di tecnici russi, nonostante la buona partenza, ha mancato di mettersi in orbita nella traiettoria prevista e il presidente coreano Lee Myungbak ha dovuto ammettere che si e` trattato di un mezzo successo. Ad ogni modo il lancio del razzo ha fatto entrare di diritto il Paese fra i primi 13 al mondo ad avere una base spaziale per vettori satellitari. 4

5 I programmi aerospaziali coreani sono cominciati solo nel 1992 ma hanno avuto un rapido sviluppo, grazie anche agli ingenti investimenti effettuati. Per i prossimi 10 anni si prevede una spesa di 3,6 mld USD e la Corea si propone di entrare entro il 2016 tra i principali 10 Paesi del settore. L ultimo traguardo raggiunto dalla Corea prima del lancio del Naro e` stato ad aprile 2008 quando per la prima volta un astronauta coreana, Yi Soyeon, ha partecipato ad una missione spaziale, anche questa volta in collaborazione con la Russia. Progetti futuri includono l invio di una sonda in orbita lunare entro il 2020 e l allunaggio di una sonda entro il Considerando i dati 2008 nel loro complesso gli investimenti coreani all estero si sono mantenuti stabili con 21 mld USD e una variazione annua dell 1,4% ma secondo quelli del primo semestre 2009 lo scenario e` molto diverso, con un crollo del 53,6% per un totale di 8,1 mld USD. In Europa i grandi gruppi industriali - come Posco e Hyundai hanno aperto diversi stabilimenti produttivi e uffici di rappresentanza nei paesi del centro e del sudest europeo, attratti da manodopera a basso costo e dalla prospettiva di un canale aperto verso i mercati dell Europa e del Medio Oriente. Posco, leader coreano dell acciaio e terzo assoluto a livello mondiale, dopo quello in Germania, ha aperto un ufficio di rappresentanza a Praga per rafforzare la propria presenza in Europa centro-orientale. La Hyundai Motor ha investito 1 miliardo di Euro per costruire uno stabilimento di 200 ettari a Ostrava, al confine ceco con Polonia e Slovacchia. La produzione, si prevede, sara` di vetture all anno. La Kia Motors invece, un affiliata del Gruppo Hyundai, ha gia` ultimato la costruzione del proprio stabilimento in Slovacchia che assemblera` vetture. Inoltre la Samsung Electronics, dopo gli impianti produttivi in Slovacchia e Ungheria, punta ora sulla Polonia, cosi` come la LG che prevede di ultimare i lavori entro il 2011 per la produzione e vendita di elettrodomestici (condizionatori, frigoriferi e lavatrici). Negli ultimi anni si e` verificata una fuga di capitale straniero che nel 2007 ha fatto precipitare la Corea di 13 posizioni nel ranking mondiale dei paesi preferiti per un investimento fermandosi alla 60esima posizione a fronte della 29esima posizione ottenuta nel 2002 all interno della classifica di 207 paesi stilata dal World Investment Report 2007 elaborato dall UNCTAD. Gli investimenti esteri avevano raggiunto il loro apice nel 2004 con 12,72 mld USD per poi cominciare a calare. Tuttavia il 2008 ha segnato l avvio di una ripresa con una crescita dell 11,3% per un valore totale di 11,7 mld USD, di cui il 53% e` costituito da una continuazione di investimenti gia` effettuati. Anche il numero dei casi, 3744, ha raggiunto la cifra piu` alta dal I primi sette mesi del 2009 hanno confermato l interesse da parte degli investitori stranieri nella Corea, con un totale investito di 6,79 mld USD per un aumento del 32,4% rispetto al Dopo un brusco calo registrato nel primo trimestre i valori hanno cominciato a recuperare a maggio e da allora hanno mantenuto un andamento in crescita grazie ad un atmosfera di rinnovata fiducia delle imprese straniere nella ripresa economica del Paese. La crescita registrata nel solo trimestre aprile~giugno era stata del 62% rispetto allo stesso periodo del Con un totale di 4.64 milioni di dollari raggiunto, il governo 5

6 coreano si e` posto l obiettivo di raggiungere i 12.5 mln USD di investimenti stranieri entro l anno con maggiori incentivi e stimoli fiscali per i potenziali investitori. Gli investimenti esteri avvenuti durante il periodo aprile~giugno sono stati trainati dall acquisto da parte di Ebay del sito coreano per lo shopping online Gmarket e dalla conferma della prossima apertura di un centro logistico Tesco nel Paese. Gli investimenti nel settore manufatturiero sono cresciuti dell 1% per un valore di 1.68 mln USD, quelli nei servizi del 4,6% per un totale di 2.95 mln e quelli in energia elettrica ecologica e in prodotti elettronici sono incrementati del 31,9% rispetto al primo semestre Mentre gli investimenti da parte di imprese americane ed europee si sono indebolite (rispettivamente con cali del 12,8% e 16,2%) quelli dal Giappone sono invece incrementati registrando un balzo rispetto all anno scorso dell 82,6% per un totale di 1.17 mln, favoriti dal cambio favorevole yen/won. Attualmente le imprese straniere operanti in Corea sono piu` di contro le 2300 del 1997, crescendo di oltre sette volte in una decina di anni. In Corea il settore piu` interessante per un investimento dall estero e` quello dei servizi, con a capo le societa` del mondo della finanza e delle assicurazioni. Microsoft, uno dei principali gruppi a contribuire a questa crescita, ha in programma di investire 147 mil USD nei prossimi 4 anni. Fra i progetti da realizzare c e` l apertura di un centro di innovazione per il settore auto in collaborazione con Hyundai. La Morgan Stanley investira` 350 mil USD per lo sviluppo nella cittadina di Songdo di un importante snodo commerciale all interno della zona di libero scambio di Incheon. Il progetto fa parte di un investimento del valore di 3 mld USD realizzato da una joint venture fra l americana Gale Co. e la coreana Posco. La nuova Songdo includera` al suo interno un distretto industriale internazionale, scuole, ospedali, due musei, hotel di lusso e altre strutture di svago che ne faranno un posto ideale dove vivere e lavorare. La citta`, inoltre, col 40% di spazi verdi sara` ideata con l obiettivo di essere una delle piu` ecologiche in Asia. I lavori verranno ultimati nel La Volvo Construction Equipment ha aperto un centro R&D a Changwon lo scorso ottobre, per un totale investito di 15 mld di Won dal 2004, mentre la tedesca BASF prevede di costruire uno stabilimento a sudovest del paese, nella citta` costiera di Yeosu. Inoltre sono stati firmati accordi per l apertura di 8 centri di ricerca stranieri fra cui quello della multinazionale Oracle. Infine come da proposito dichiarato della Corea di impegnarsi maggiormente in ambito ecologico, i primi mesi del 2009 hanno visto la firma di quattro MOU fra imprese coreane ed europee in occasione della fiera delle tecnologie industriali piu` grande del mondo svoltasi ad Hannover. La danese Vestas, leader mondiale di generatori di energia eolica ha in programma di investire 50 mln USD in Corea per la costruzione di uno stabilimento produttivo e l austriaca SSF impieghera` 122 mln USD per l apertura di uno stabilimento di celle solari e un centro di ricerca. Secondo il rapporto 2008 del World Trade Organization la Corea si e` posizionata al decimo posto fra i principali Paesi importatori e al dodicesimo per il volume dell export, per una quota sul totale mondiale di rispettivamente del 2,7% e del 2,6%. La Corea ha un economia che si regge tradizionalmente sull export, ma nel 2008 il valore delle importazioni ha superato per la prima volta dal 1997 quello delle esportazioni, segnale di una forte dipendenza del Paese dall importazione di fonti energetiche e dall andamento dei prezzi delle materie prime. Essendo la Corea povera 6

7 di risorse naturali, le importazioni sono costituite soprattutto da greggio, fonti energetiche (gas naturale e carbone) e materie prime. La Corea importa il 97% del suo fabbisogno energetico, e` il quarto importatore mondiale di petrolio, il decimo paese maggior consumatore e l 81% del petrolio importato proviene dai paesi del Medio Oriente. Una domanda in continua crescita, dovuta ad un maggior consumo di fonti energetiche che vanno ad alimentare le sue industrie chiave come la petrolchimica, l acciaio e la cantieristica, ha indotto la Corea a diversificare le proprie fonti e a rafforzare i rapporti con i Paesi in via di sviluppo ricchi di risorse naturali. La crisi economica ha colpito le importazioni coreane dei primi sette mesi del 2009, che sono diminuite del 34,7% rispetto al 2008 per un totale di 172,33 mld USD. Tutti i maggiori Paesi fornitori della Corea, peraltro, hanno registrato pesanti perdite di fatturato: Cina -36,3%, Giappone -29,4%, USA -34,7% e Arabia Saudita -51,6%. Fra i Paesi del blocco europeo la Germania e` prima ma perde il 28,6% rispetto al 2008 mentre l Italia e il terzo fornitore dopo la Francia (-25,8%), registrando un calo dei propri flussi esportativi verso la Corea del 20,1%, mostrando una tenuta migliore rispetto ai suoi concorrenti europei e rispetto all andamento generale delle importazioni coreane dal mondo. Dopo il greggio le voci merceologiche piu` importate sono gli apparecchi elettrici (-23,5%, quota del 17,1%), i macchinari (-24,9%, quota del 10,8%) e il ferro e acciaio (-53,2%, quota del 5,7%). Le esportazioni coreane hanno raggiunto per la prima volta i 200 miliardi di USD nel 2004 e questo successo e` dovuto alle industrie-chiave del motore coreano, ormai affermate e riconosciute a livello globale: semiconduttori, navi, autovetture, chip per computer. Tuttavia come gia` detto a proposito delle importazioni l andamento dell export nei primi sette mesi del 2009 e` specchio della crisi in corso con un crollo dei flussi di prodotti coreani verso l estero del 22,5% per un valore totale di 197,49 mld USD, sebbene siano in lento recupero. Tutti i Paesi clienti della Corea hanno bruscamente ridotto la domanda: Cina (-21%), USA (-23,6%), Giappone (-33,6%). Fra i paesi dell Unione Europea la principale destinazione dei prodotti coreani e` la Germania che registra un decremento pari a 30,8%. L Italia e` il sesto Paese cliente fra quelli europei con una riduzione della domanda del 43,7%. Le principali voci merceologiche esportate dalla Corea sono per ordine le seguenti: apparecchi elettrici (-21,3%, quota del 24,1%), navi (+25,7%, quota del 13,5%), macchinari (-28,3%, quota del 10,3%) e autovetture (-39,7%, quota del 9,3%). Luglio ha ad ogni modo registrato un avanzo di 60,3 mld USD, il dato piu` alto da ottobre 2008, confermando per il sesto mese consecutivo un saldo attivo. La cantieristica e l edilizia civile coreana si confermano come le industrie-chiave anche se sul fronte del mercato interno stanno subendo le conseguenze della crisi economica globale. Il 2008 non ha lasciato un buon ricordo in quanto secondo i dati di fine ottobre le imprese edilizie coreane erano , 63 in meno rispetto al mese precedente. Fra queste 58 hanno annunciato bancarotta, il numero piu` alto da dicembre 2004, segno di come la crisi economica globale abbia avuto serie ripercussioni sul settore immobiliare, che costituisce il 18% del PIL. In particolare i costruttori coreani stanno soffrendo del brusco calo delle commesse interne (crollate 7

8 dell 80% rispetto al 2007) e dell aumento di nuove abitazioni rimaste invendute, frutto di un boom del mercato degli immobili antecedente alla crisi che aveva portato ad una bolla speculativa di vaste proporzioni. Per salvare il settore, fondamentale per l economia del Paese, il governo ha promesso uno stanziamento di oltre 9 mld USD di cui la maggior parte sara` impiegata per acquistare le proprieta` delle imprese edili piu` in crisi, oltre ad acquisire terreni e case invendute. Per quanto riguarda le commesse dall estero nel 2008 esse hanno raggiunto il traguardo dei 300 mld USD, tre anni dopo aver raggiunto i 200 mld a febbraio Quelle per impianti industriali sono state 642, provenienti da 77 paesi per un valore totale di 47,6 mld USD, un aumento del 19,7% rispetto al 2007, di cui quasi la meta` dai paesi del Medioriente, con una crescita rispetto al 2007 del 63%. Si tratta pero` di un risultato che non soddisfa l obiettivo dei 50 mld USD prefissato dal Ministero dell Economia e anche il primo trimestre 2009 conferma la crisi del settore, con un calo delle commesse estere del 42% rispetto allo stesso periodo del 2008 per un valore totale raggiunto di 8,2 mld USD. Ad ogni modo vale la pena ricordare i traguardi raggiunti in ambito internazionale dalle multinazionali coreane. In Qatar la Hyundai e` stata la prima compagnia coreana a vincere un appalto per la costruzione di un impianto di gas liquido naturale, settore che era stato di dominio di imprese di costruzione giapponesi ed europee, in Oman il governo coreano sta realizzando un parco industriale in una zona franca di ettari sulla costa del mare che si stendera` fino a un enorme complesso portuale con al suo interno un cantiere per la riparazione delle navi costruito in collaborazione con la Daewoo Shipbuilding. La Samsung Corp. sta realizzando la costruzione dell edificio piu` alto del mondo a Dubai, il Burj Dubai, un grattacielo di 160 piani del valore di 1 miliardo di USD, uno dei piu` imponenti progetti di ingegneria civile mai realizzati. L edificio dovrebbe raggiungere gli 800 metri d altezza, superando dunque di gran lunga il Taipei 101 a Taiwan con i suoi 509 metri, l attuale edificio piu` alto del mondo. I lavori dovrebbero essere ultimati entro il La Corea e` inoltre il primo produttore di navi al mondo dal 2003; fra i primi dieci costruttori mondiali sette sono coreani fra cui i primi tre, secondo i dati del 2008, nonostante la crisi economica, si sono aggiudicati il 41,4% del totale delle commesse per un totale di 17.5 milioni CGT (Compensated Gross Tonnage, che misura la capacita` di una nave), sbaragliando la concorrenza giapponese, cinese ed europea. I costruttori navali coreani si trovano dunque ad avere un totale di 67.7 milioni di CGT di arretrato, abbastanza da tenerli occupati per 3 anni. Per quanto riguarda la produzione, essa ha raggiunto 11.2 mil di CGT: il 34% della produzione mondiale superando la concorrenza giapponese e cinese. Il calo del settore nel 2008 e` stato globale e l industria coreana ha dovuto accusare il colpo perdendo il 47% delle commesse ricevute rispetto al Secondo i dati dei primi mesi del 2009 solo la Samsung Heavy Industries, il secondo costruttore piu` grande del mondo dopo la Hyundai, ha ricevuto almeno un ordinativo. I primi costruttori del mondo, Hyundai, Samsung e Daewoo, si sono comunque assicurati commesse che li impegneranno per almeno tre anni e possono addirittura migliorare la propria competitivita` sul mercato globale puntando su modelli ad alto valore aggiunto sul versante tecnologico. Lo stesso purtroppo non si puo` dire delle piccole-medie 8

9 imprese, molte delle quali in gravi difficolta` finanziarie. Il governo sta quindi meditando un piano speciale di risanamento economico del valore di 3 mld USD che prevede l acquisto a partire da giugno 2009 di 100 navi dai produttori in maggiore difficolta` in modo da evitare che questi, nel tentativo di risollevarsi dalla crisi le rivendano a prezzi stracciati ai loro clienti stranieri. Il reddito procapite nel 2008 e` tornato sotto i USD, condizionato anche dal forte deprezzamento del won, per un totale di USD ( USD nel 2007) e le entrate reali dei coreani in rapporto all andamento dell inflazione sono calate per la prima volta in dieci anni. L OCSE, tuttavia, ha rilevato che fra i suoi Paesi membri la Corea denota il maggior divario fra il PIL e il reddito nazionale lordo degli ultimi 15 anni. L avversa congiuntura economica e l inflazione galoppante hanno portato la forbice sociale ad allargarsi ulteriormente. Il 20% della fascia di popolazione dal maggior reddito gode di entrate mensili maggiori di 7,46 volte rispetto a quello delle famiglie dal reddito piu` basso. Il divario economico sempre piu` crescente fra le fasce di reddito e` uno dei problemi piu` gravi della societa` coreana, dove la crescita dei neomiliardari e` stata la piu` accentuata e dove vive il 2% delle persone piu` ricche del mondo. Le persone con un reddito annuale che supera i USD sono aumentate di 9000 unita` ogni anno sin dal 2001, aggravando la polarizzazione economica. La porzione della classe media e` diminuita da 68,7% del totale della popolazione nel 1996 a 58,5% nel 2006 mentre per contro la fascia di popolazione a basso reddito durante lo stesso periodo e` aumentata passando da 11,2% a 17,4%, cosi` come quella di fascia alta diventando il 24,1% (20,1% nel 1996). Non solo, la polarizzazione interessa anche le imprese. Secondo gli esperti l 80% dell export coreano proviene dai 100 maggiori produttori, alla costante ricerca di manodopera e strutture all estero a basso costo, che preferiscono ricorrere a materiale e componenti di basso prezzo forniti da imprese estere piuttosto che dalle piccolemedie imprese locali. Si tratta quindi di un tipico esempio degli inconvenienti della globalizzazione e dell outsorcing, che vanno a beneficiare soprattutto le multinazionali andando invece a colpire i piccoli subfornitori. Oltre a cio` l indebitamento privato ha toccato un nuovo allarmante record nel 2008, circa 640 mld USD, una cifra che rappresenta il 76% del PIL (70% di media nei paesi OCSE), un aumento del 7,9% rispetto al Ogni nucleo famigliare ha dunque debiti di 40 mil USD, anche se possono contare su tassi d interesse del 2%, i piu` bassi mai stabiliti, risultato di un aggressiva politica di contenimento attuata dalla Banca di Corea per attutire gli effetti della crisi economica. Con l aumento del divario sociale sono sempre piu` i coreani che scelgono di dichiarare bancarotta piuttosto che recuperare credibilita` finanziaria con l estinzione dei debiti. Il trend e` quello di liberarsi dei debiti liquidando il restante patrimonio e le cause di questo fenomeno sono imputabili alla crescita debole del reddito e alla creazione inadeguata di posti di lavoro. In passato dichiarare fallimento era normalmente accompagnato da un sentimento di vergogna, ma oggi i coreani appaiono meno combattuti nel venire meno a certi standard morali, ingenerando dibattiti sull integrita` coreana persa e sulle problematiche sociali che cio` potrebbe comportare. 9

10 L allargamento del divario e` previsto protrarsi fino al 2020 a causa dell avversa congiuntura socioeconomica e di un costante invecchiamento della popolazione, accompagnato da un aumento del numero di individui che proseguono negli studi universitari con conseguente ritardo del loro ingresso nel mondo del lavoro. Cio` porta ad una distribuzione ineguale della ricchezza fra nuclei familiari non economicamente produttivi (costituiti da anziani) e da nuclei familiari composti da elementi ben istruiti ed economicamente attivi. I dati di maggio 2009 indicano milioni di persone non economicamente attive, ovvero persone in piu` rispetto all anno scorso, un aumento dovuto non solo all invecchiamento della popolazione e al basso tasso di natalita`, ma anche al fatto che numerosi sono coloro che smettono di cercare un occupazione o abbandonano quella esistente. Le persone economicamente inattive costituiscono circa il 40% della popolazione produttiva (che parte dagli individui con piu` di 15 anni d eta`) e tale percentuale e` in aumento costante dal Inoltre il tasso di natalita` in Corea e` il piu` basso al mondo con una media dell 1.2 contro l 1.6 dei paesi industrializzati. Sempre piu` coppie sono restie ad avere figli a causa della mancanza di un adeguato sistema di welfare e l aumento costante del costo dell istruzione. Secondo il Ministero della Salute e del Welfare la popolazione coreana potrebbe scendere al di sotto dei 40 milioni nel 2050 e il paese diventare una societa` anziana in soli 18 anni, con persone con piu` di 65 anni pari al 38% della popolazione, contro i 24 anni previsti per il Giappone e i 72 per gli USA e la media del 26% dei paesi industrializzati. Secondo i dati fino a luglio 2008, il totale degli anziani oltre i 65 anni e` di 5.01 milioni pari al 10,3% dell intera popolazione. Commercio estero Dal 1963, quando la Corea del Sud era ancora un paese totalmente chiuso e protetto da tasse d importazione di ogni genere, il mercato coreano ha fatto grandi passi in avanti trasformandosi in un sistema industriale orientato fondamentalmente all esportazione. Molte tariffe che ostacolavano il libero commercio in Corea sono state abolite o abbassate e, da quando la Corea del Sud ha aderito alla World Trade Organisation (WTO) e all OCSE, il Governo coreano si e` sforzato di aprire il mercato in misura crescente. Il mercato coreano, prevalentemente orientato verso l export e alla costante ricerca di investimenti esteri, gia favorisce il libero commercio attraverso la conclusione di FTA (Free Trade Agreement) con alcuni paesi quali Cile (marzo 2004), Singapore (novembre 2004), paesi EFTA (luglio 2005), paesi ASEAN (maggio 2009), India (agosto 2009) e soprattutto gli USA con cui ha raggiunto una storica intesa in aprile Il blocco ASEAN costituisce il quinto partner commerciale della Corea e il mese di maggio 2009 ha segnato l adesione all accordo di libero scambio anche da parte della Thailandia, che si era inizialmente opposta in quanto contraria ad aprire il proprio mercato del riso (la Thailandia e` il primo paese esportatore di riso). L accordo era 10

11 cosi` entrato in vigore con i restanti 9 Paesi membri in due tempi con l iniziale abolizione delle tariffe sul 70% dei prodotti con Vietnam, Myanmar, Singapore, Malesia e Indonesia da giugno 2007 e successivamente con Brunei, Filippine, Cambogia e Laos. Dopo un anno, a giugno 2008 l export coreano nell area era balzato a +24,9% per un totale di 8,8 mld USD e per quanto riguarda le importazioni a +20,9% per un volume di 6,5 mld USD. La liberalizzazione fino al 97% dei prodotti avverra` entro il 2010 ed abbattera` le tariffe del 90%. I prodotti esclusi dall accordo sono quelli agricoli e ittici come riso, aglio, cipolle, peperoncino, mandarini, banane, te` verde e alcuni tipi di pesce fresco. Per contro verranno abbassate le tariffe su altri prodotti alimentari come la carne di manzo, di maiale e di pollo, il ginseng, il mais, i granchi, le alghe, le seppie, le mele, ecc. Con la firma dell accordo le auto coreane dovrebbero guadagnare maggiore competitivita` nell area del sud-est asiatico sui concorrenti cinesi e giapponesi. Inoltre e` stata raggiunta un intesa secondo la quale saranno applicate tariffe preferenziali nei confronti di 100 articoli prodotti in un complesso industriale amministrato congiuntamente dalle due Coree situato a Kaesong, in Corea del Nord, mentre con la Thailandia la Corea ha concluso un patto commerciale per il settore dei servizi atto a sviluppare lo scambio di professionisti nei campi dei sistemi computeristici integrati, consulenza manageriale e l industria alberghiera e della ristorazione. I prodotti coreani piu` esportati in Thailandia sono i prodotti chimici, i macchinari, l acciaio e i pneumatici mentre per contro si prevede una maggiore presenza in Corea di gamberi e gomma thailandesi. Dopo la firma dell accordo col Cile la vendita di auto, cellulari e televisori e` aumentata di 4~5 volte e la quota di mercato della Corea e` piu` che raddoppiata passando dal 3% del 2003 al 7,2% nel 2007, facendo della Corea il quinto partner commerciale del Cile. In particolare la Corea e` diventata il primo fornitore di autovetture del Cile, con una quota di mercato del 29,3% superando il Giappone (23,5% di quota). Prima dell accordo la quota giapponese era del 23,5% mentre quella coreana era del 18,8%. Anche le importazioni hanno registrato un sensibile aumento e i prodotti cileni piu` richiesti sono le materie prime come rame grezzo (che costituiscono l 80% dell export cileno in Corea) e legno, la carne suina e l uva. L aumento dei flussi di prodotti agricoli e alimentari cileni sembra non aver portato particolari danni all agricoltura locale in quanto sono andati a sostituire prodotti di altri paesi come gli USA. L arrivo di vino, uva, kiwi e carne di maiale dal Cile e` in costante crescita. La crescita media annuale dei principali prodotti cileni importati e` notevole: il vino e` cresciuto del 72%, l uva del 40%, il kiwi del 69% e la carne di maiale del 39%. Per quanto riguarda gli scambi commerciali con Singapore, secondo i dati del 2008, le esportazioni sono aumentate del 36,6% per un totale di 16,29 miliardi di dollari mentre le importazioni sono cresciute del 21,9% per un valore di 8,36 miliardi. Singapore e` dunque il quinto Paese cliente e il 13esimo fornitore della Corea. Dopo la firma dell accordo anche gli investimenti coreani a Singapore hanno registrato un significativo aumento registrando una media annuale di 540 mil USD, piu` del doppio rispetto alla media annuale del periodo 2001~2005 di 270 mln. I settori su cui maggiormente 11

12 investono le aziende coreane a Singapore sono per ordine quello finanziario e assicurativo, elettronico e immobiliare. Un Comprehensive Economic Partnership Agreement, un accordo simile ad un FTA, e` stato firmato con l India ad agosto 2009 dopo piu` di tre anni di negoziati che aprira` il mercato dei servizi e portera` alla graduale riduzione ed eliminazione delle tariffe doganali entro i prossimi 10 anni. L India e` il secondo Paese piu` popolato al mondo ed e` il dodicesimo per prodotto interno lordo e per la Corea e` un partner economico dall altissimo potenziale. Per i prossimi 10 anni l India eliminera` le tariffe doganali dall 85% delle esportazioni coreane e la Corea in cambio fara` lo stesso per il 93% dell export indiano. In particolare per quanto riguarda i prodotti coreani piu` esportati come componenti d auto, frigoriferi e TV le tariffe verranno abbassate fino a 1~5% nei prossimi 8 anni o dimezzate entro 10 anni. Sono rimasti esclusi dall accordo alcune categorie di beni considerati piu` sensibili come i prodotti agricoli e le auto, un settore in grande sviluppo in India e dunque protetto. In compenso i produttori coreani di acciaio e macchinari auspicano di riuscire ad allargare la propria clientela indiana del settore. La Corea e` il secondo Paese dopo Singapore a firmare un accordo di questa portata con l India, previsto entrare in vigore dal 2010 e che dovrebbe aumentare di 3,3 mld USD l interscambio commerciale fra i due Paesi. L interscambio commerciale fra la Corea e i Paesi dell EFTA (European Free Trade Association) ovvero Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein e` aumentato del doppio dopo tre anni dall entrata in vigore dell accordo di libero scambio. Fra settembre 2008 e luglio 2009 l interscambio commerciale e` stato di 6,23 mld USD, quasi il doppio rispetto ai 3,56 mld USD registrati fra settembre 2005 e luglio 2006, ovvero prima della conclusione dell accordo. Le navi costituiscono circa il 70% dell export coreano mentre le importazioni dall Europa di componenti per navi, prodotti farmaceutici e macchinari sono aumentati. Anche gli investimenti coreani sono cresciuti, da 125 mln USD a 1,36 mld USD, mentre per contro gli investimenti europei in Corea hanno raggiunto un valore di 670 mln USD contro i precedenti 290 mln USD. Con l Unione Europea a marzo 2009 e` stato raggiunto un accordo provvisorio dopo due anni di negoziati, il cui esito finale e` pero` ancora incerto a causa della questione ancora irrisolta del rimborso delle tariffe doganali su materie prime utilizzate per prodotti coreani destinati all export. Questo sistema e` previsto nelle trattative commerciali all interno del WTO e il World Customs Organization (WCO) e ne traggono vantaggio anche i principali Paesi concorrenti della Corea, Cina e Giappone. La mozione viene appoggiata con forza dalle autorita` coreane mentre vede contraria l UE che puntualizza che essa non viene applicata nell FTA col Cile. I negoziati sono stati meno duri rispetto a quelli conclusi con gli USA in quanto sono stati assenti dal tavolo delle trattative prodotti controversi quali il cinema, il settore radiotelevisivo e alcuni prodotti agricoli sensibili come il riso, il peperoncino e l aglio. Lo scopo sara` quello di abolire i dazi sul 97% dei prodotti scambiati entro cinque anni, attualmente dell 11,2% in Corea e del 4,2% in Europa. Si stima che un accordo di libero scambio con l Europa potrebbe accrescere le esportazioni coreane del 36% e quelle europee del 47,8%. Cio` aumenterebbe il PIL coreano del 3% con la creazione 12

13 immediata fra i ~ posti di lavoro. L accordo, se concluso, superebbe per dimensioni quello gia` concluso con gli USA, attualmente ancora sotto esame legislativo e permetterebbe alla Corea, l unico paese membro dell OCSE situato al di fuori dei confini europei, di immettersi in una corsia preferenziale per penetrare nel mercato. Come condizioni indispensabili per un FTA, da parte europea si e` chiesta l eliminazione delle ispezioni qualitative sui farmaci e una maggiore tutela dei diritti di proprieta` intellettuale. Un argomento controverso e` stato il settore auto e le due parti si sono accordate affinche` le tariffe doganali vengano eliminate entro tre anni per le vetture con motore di capacita` superiore a 1,5 litri. Le tariffe sulle utilitarie invece verranno eliminate entro cinque anni e con queste agevolazioni fiscali si auspica che l export coreano di auto cresca del 40%. Nel 2008 la Corea ha venduto vetture in Europa, mentre ne ha acquistate dalle case automobilistiche europee. Sul fronte agricolo la Corea manterra` le tariffe doganali sui prodotti piu` sensibili come riso, peperoni, aglio e cipolle. Per contro con l abbassamento delle tariffe doganali i prezzi al consumo di prodotti europei tipici come vino, whiskey e formaggi dovrebbero calare del 12~13% rispetto a quelli attuali. Il vino sara` uno dei primi prodotti per cui verra` eliminata la tariffa (del 15%), con decorrenza immediata dopo la ratifica dell accordo. Ci vorra` invece un po di pazienza per i whiskey scozzesi (eliminazione del 20% e via libera nel paese in un arco di tre anni) e i formaggi (eliminazione del 36% in 15 anni di tempo). Con la conclusione dell accordo con la Corea l UE dovrebbe trarre vantaggi soprattutto nei settori dei macchinari, chimicofarmaceutico e dei prodotti agricoli e alimentari, specialmente carne suina, formaggi e vino, mentre per contro auto, navi e i prodotti coreani dell elettronica dovrebbero trovare maggiore spazio nel mercato europeo. L UE, che comprende 27 paesi con una popolazione di 487 milioni di abitanti, e` il secondo maggiore partner commerciale della Corea dopo la Cina e le imprese europee sono i maggiori investitori esteri. Nel 2008 gli scambi commerciali fra UE e Corea sono ammontati a piu` di 91 mld USD. Sono ancora in corso i negoziati iniziati nel 1998 con il Giappone e con il Canada. Le difficolta` nel raggiungimento di un accordo con il Giappone nascono dalle riserve, da parte giapponese, di aprire il proprio mercato agricolo e ittico alla concorrenza coreana. I negoziati si sono arenati anche in seguito alle dispute territoriali intorno all isola di Dokdo. Certo non facilitano una conclusione negoziale anche alcune questioni ancora aperte quali i testi di storia utilizzati nelle scuole giapponesi che riportano una versione piu` edulcorata della dominazione nipponica sulla Corea, la visita annuale dei leader politici giapponesi al santuario di Yasukuni dove sono sepolti i tiranni della dominazione e lo sfruttamento sessuale perpetrato dall esercito giapponese a danno delle donne coreane, vittime ormai in eta` avanzata e ancora in attesa di un risarcimento e di scuse ufficiali. Il Governo coreano ha dichiarato di voler aprire i negoziati per un FTA con i Paesi del Gulf Cooperation Council (GCC). Il GCC fornisce il 58% del greggio e di altri prodotti petroliferi utilizzati dalla Corea, quarto Paese importatore di petrolio nel mondo con un consumo di 900 milioni di tonnellate ogni anno. Nel 2008 le importazioni coreane dai 13

14 Paesi arabi del Golfo hanno costituito da sole il 19,7% di quota sul totale e raggiunto miliardi di dollari per un aumento di ben il 55,2%, il 98,2% dei quali e` costituito da petrolio, mentre le esportazioni sono state di miliardi (+37,4%). Altri possibili accordi potrebbero essere avviati con Messico, Peru`, Australia, Nuova Zelanda, Cina, Russia, Turchia, Colombia, del SACU (SudAfrica, Botswana, Lesotho, Namibia e Swaziland), i paesi dell America Latina riuniti sotto l accordo regionale di libero scambio MERCOSUR (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Venezuela) e i sei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gulf Cooperation Council GCC) che comprende Arabia Saudita, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar e gli Emirati Arabi Uniti. In particolare per quanto riguarda i Paesi MERCOSUR e soprattutto il Brasile, ricco di risorse naturali, essi sono partner potenzialmente importanti per un paese come la Corea, sempre in cerca di nuovi accordi nel campo delle risorse energetiche ed alternative. La ratifica dell accordo di libero scambio con gli USA potrebbe portare ad un aumento del reddito nazionale e delle esportazioni con la creazione di nuovi posti di lavoro, oltre che a fare della Corea uno snodo commerciale importante in Asia con conseguente aumento degli investimenti diretti dall estero. Per gli USA si tratta dell accordo piu` importante dopo quello stipulato nel 1994 con i Paesi confinanti Canada e Messico, che farebbe aumentare del 20% gli scambi commerciali fra i due Paesi. Gli USA sono il secondo partner commerciale della Corea, per converso quest ultima e` il settimo per gli Stati Uniti. I negoziati ufficiali sono cominciati a maggio 2006 e dopo quasi un anno di estenuanti trattative, si sono risolti in un intesa secondo cui verranno eliminati circa il 94% dei dazi doganali negli scambi commerciali fra i due paesi entro un limite massimo di 15 anni. I settori in Corea che piu` trarrebbero beneficio dagli effetti positivi di un FTA con gli USA sono il tessile (gli USA sono il maggior importatore di tessuti al mondo), l auto e quello dei prodotti elettrici e dell elettronica (con una maggior visibilita` internazionale dei marchi coreani), mentre settori poco competitivi come i prodotti agricoli, i servizi, la chimica e la meccanica di precisione potrebbero subire ripercussioni negative. Inoltre l accordo FTA con gli USA sara` positivo anche per i consumatori i quali potranno avere a loro diposizione tutta una vasta selezione di prodotti e servizi, migliorati sia nella qualita` che nel prezzo, grazie alla maggiore concorrenza che derivera` dall apertura del mercato ai prodotti americani. I negoziatori coreani sono riusciti ad escludere dalla liberalizzazione il riso, mentre gli americani sono riusciti ad ottenere l abolizione immediata delle tariffe imposte sulla componentistica auto e sulle autovetture con motori di capacita` inferiore a 3,000 cc. Verranno eliminati anche i dazi sulle auto con motori di cilindrata superiore e in cambio la Corea ha accettato di rivedere la normativa fiscale applicata sulle auto di grossa cilindrata. Come puntualizzato dai negoziatori americani, vi e` un grosso divario negli scambi commerciali fra i due Paesi nel settore auto: la Corea esporta ogni anno circa vetture verso gli USA, mentre i flussi dall America sono solo di 4000 unita` annue. Con l eliminazione di tutte le tariffe le esportazioni di auto coreane negli USA raggiungerebbero i 900 mil USD all anno. Per il settore tessile gli USA elimineranno il 61% delle tariffe sulle importazioni dalla Corea, anche per quei prodotti ottenuti da 14

15 tessuti di provenienza cinese. Il settore dei servizi non subira` particolari variazioni, specie quello dell istruzione e sanitario, anche se la Corea sara` tenuta ad aprirsi maggiormente nei settori finanziario e radiotelevisivo. Gli argomenti piu` controversi per l intesa iniziale sono stati l apertura dei mercati agricolo, finanziario e farmaceutico e l inclusione nell accordo dei prodotti del complesso industriale di Kaesong in Corea del Nord. In particolare, per discutere sui prodotti di Kaesong le due parti hanno costituito un comitato sulle zone di produzione all interno della penisola coreana sotto la specifica condizione che la Corea del Nord cominci il proprio processo di denuclearizzazione. Inoltre i negoziatori coreani sono riusciti a mantenere alcune misure di controllo su 30 articoli come carne di maiale, mele, cipolle, aglio, mais e peperoncino, che entrerebbero automaticamente in vigore nel caso in cui le importazioni dagli USA eccedessero un limite prefissato. Per quanto riguarda i mandarini coreani, che non rientrano fra i prodotti protetti, per favorire la produzione locale, le tariffe doganali del 50% verrebbero ripristinate nel periodo della raccolta in Corea, da settembre~febbraio. I dazi sulla carne di manzo verranno abbassati del 40% in 15 anni, nonostante la Corea abbia insistito per escludere tale prodotto dalle trattative dopo aver sospeso le importazioni in seguito alla scoperta del virus della mucca pazza. Le importazioni di carne americana sono ora riprese, ma non prima di aver superato un opposizione durissima sia da parte dell opposizione che dall opinione pubblica, nata dal via libera dato all importazione di tutti i tipi di carne, compresi gli organi e quelle vecchie piu` di 30 mesi, che secondo gli esperti hanno una maggiore probabilita` di contenere il virus dell encefalopatia spongiforme bovina. Fino a ora le importazioni avevano interessato solo carni disossate e di allevamenti con meno di 30 mesi di vita. Questa decisione, sicuramente affrettata, ha scatenato le ire dell opinione pubblica dando vita a fiaccolate di di massa protesta che hanno anche portato a disordini e incidenti con le forze pubbliche, costringendo il presidente Lee a porgere le sue scuse alla popolazione e a rivedere i punti piu` controversi dei negoziati. Vivaci proteste contro un FTA con gli USA sono giunte anche dagli agricoltori che temono una contrazione nella produzione. Il Governo sta cercando di rassicurarli che a lungo termine un FTA con gli USA portera` ad un decremento delle importazioni dalla Cina e da altri paesi piuttosto che toccare negativamente l agricoltura nazionale. Il governo ha in programma uno stanziamento di 119 miliardi di Won fino al 2013 per la ristrutturazione del settore, migliorare il sistema assicurativo contro i disastri naturali e il sistema bancario, come pure sviluppare prodotti di nicchia e ad alto valore aggiunto come i mandarini dell isola di Jeju e la carne bovina ricavata da allevamenti di qualita` selezionata. Per agricoltori e pescatori danneggiati dall accordo e` previsto un rimborso compensativo equivalente all 85% del mancato profitto. La riduzione della quota di film coreani proiettati nelle sale cinematografiche dal 40% al 20% e` stato uno dei temi piu` controversi, fortemente osteggiata dagli addetti del settore e dai gruppi civici, ma perorata da parte americana come condizione irrevocabile per un futuro FTA. Il cinema coreano e` diventato competitivo, in patria grazie anche al sistema della quota fissa, e in Asia sull onda del cosiddetto hallyu (Korean wave), che gia` conta migliaia di fans di star coreane e il cui effetto si e` sentito anche in occidente, con l esportazione di film coreani in America ed in Europa e riconoscimenti tributati nei principali festival internazionali. 15

16 L accordo non e` ancora stato ratificato ed e` probabile che ci vorra` ancora un po di tempo. La ratifica ha sorte incerta anche a causa dell elezione del nuovo presidente americano, il democratico Barack Obama, che ha notoriamente espresso la necessita` di una revisione dell accordo, una prospettiva questa che rallenterebbe ulteriormente la conclusione di un FTA, che invece al momento della conclusione dei negoziati era sembrata a portata di mano. Le trattative a livello istituzionale con India e Messico, con cui nel 2006 e` stato firmato un Accordo Strategico di Complementarita` Economica (SECA - Strategic Economic Complementation Agreement che elimina i dazi su un paniere di prodotti), confermano un mercato coreano sempre piu` proiettato verso quei Paesi che solo di recente hanno cominciato a considerare il mondo come un economia globale, con tassi di crescita fra i piu` elevati al mondo. Il volume dell export coreano, verso Paesi come Cina, Russia, India ed altri 40 che si sono aperti alla global economy a partire dagli anni 90, e` aumentato di sette volte e questi paesi costituiscono il 30% dei mercati di sbocco per i prodotti coreani. La Cina e` il paese cliente piu` importante, seguita dai Paesi ASEAN, Sudamerica, paesi del Medio Oriente e dell ex USSR. I cosiddetti Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) sono meta di ingenti investimenti da parte dei grandi gruppi industriali coreani. LG Electronics ha aperto un complesso produttivo a Ruza, vicino a Mosca ed e` leader nel mercato russo degli elettrodomestici. La Hyundai ha inaugurato ad agosto 2007 il secondo stabilimento in India ed e` il secondo produttore di auto del paese. Nel 2005 e` stata inoltre approvata l importazione di riso levigato. Fino ad allora era stato possibile importare solo riso semilavorato, per prodotti alimentari trasformati come dolci e bevande, che costituisce il 4% del consumo interno. Il mercato coreano del riso, sottostando alle condizioni del WTO, ha dunque aperto le porte a nove paesi grandi esportatori nonostante le forti proteste da parte dei coltivatori coreani e dagli attivisti costituitisi parte civile a cui il Governo ha risposto con la promessa di 119 mld USD da impiegare attraverso programmi di riconversione agricola fino al 2014, anno in cui la Corea dovra` aprire del tutto il proprio mercato. Nel frattempo il Paese dovra` importare una quantita` prestabilita annua a basse tariffe doganali e per il 2014 viene auspicato un raddoppio graduale del volume delle importazioni. L Italia, come membro dell Unione Europea, potra` trovare un suo spazio come fornitore all interno di un contingente globale (ossia non assegnato a nessun Paese specifico) per le importazioni di particolari specialita` di riso. Le autorita` coreane consentiranno di vendere direttamente al consumatore con aumenti graduali che arriveranno fino al 30% della quota globale per il I maggiori paesi fornitori di riso sono nell ordine Cina, USA, Thailandia e Australia e carichi da Cina; USA e Thaliandia sono gia` approdati in Corea (21,564 tonn.) tra numerose polemiche sulla qualita` del loro prodotto rispetto a quello locale. In particolare la varieta` Calrose, proveniente dalla California e sul mercato gia` da aprile 2006, aveva registrato vendite deboli, nonostante il prezzo fosse inferiore di 5 volte a quello del riso coreano. Cio` perche` i grandi distributori come gli ipermercati temevano ritorsioni e il boicottaggio da parte di agricoltori e consumatori. Recentemente gli ultimi quantitativi di riso Calrose rimasti in deposito sono stati venduti tramite gare online, ma circa 100 tonnellate di riso 16

17 deteriorato non hanno potuto raggiungere il consumatore. Secondo il patto che regola le importazioni, il riso deve essere distribuito solo a scopo commerciale e non puo` essere utilizzato nelle mense scolastiche e nelle basi militari americane, ne` puo` essere impiegato come aiuto alimentare per la Corea del Nord. Ad aprile 2009 il Ministero coreano dell Agricoltura ha ipotizzato una liberalizzazione anticipata a causa dell aumento del prezzo dei prodotti stranieri, che hanno quindi perso molto della loro competitivita` rispetto al prodotto coreano. Durante il primo semestre del 2006 e` stata liberalizzata l importazione dall Italia di carni cotte lavorate (mortadella, prosciutto cotto, zampone e cotechino) per alcune ditte che avevano presentato regolare domanda. Si e` poi potuto dare il via alle esportazioni in Corea di prosciutto crudo a partire dalla prima settimana di novembre 2006 per 53 ditte italiane che, oltre ad aver presentato richiesta, avevano sostenuto la visita ispettiva delle autorita` veterinarie coreane l anno precedente. Ad ogni buon fine si consiglia alle ditte italiane produttrici interessate di contattare l Associazione di categoria, ASSICA, per ricevere informazioni e suggerimenti atti ad inoltrare, tramite il Ministero della Salute Italiano, formale domanda di autorizzazione all esportazione in Corea di carni cotte lavorate e/o prosciutti crudi con una stagionatura minima di 400 giorni. L interscambio con l Italia L Unione Europea e` la principale destinazione delle esportazioni coreane dopo la Cina e prima degli USA. L allargamento dell Unione negli ultimi anni ha portato ulteriori benefici all export coreano, cresciuto del 50%, e a fine 2008 gli scambi commerciali fra Corea e UE sono ammontati a piu` di 91 miliardi di USD. Per quanto riguarda l interscambio con l Italia nel 2008 il mese di maggio ha evidenziato un evento importante, un vero giro di boa: nel periodo in questione le importazioni coreane dall Italia hanno per la prima volta dopo 11 anni registrato un attivo a nostro favore (97 milioni di dollari). In tal modo l Italia ha superato il Regno Unito tra i Paesi fornitori della Corea dopo Germania e Francia. Nonostante la crisi economica le importazioni coreane dall Italia del 2008 hanno mantenuto un buon ritmo di crescita sebbene inferiore all andamento generale del mercato (+22%), con un incremento del 15,9% rispetto all anno precedente per un totale di 4 miliardi e 151 milioni di dollari. Tuttavia da 22esimo Paese fornitore, nel 2008 l Italia e` scivolata di una posizione. Per contro le esportazioni coreane verso l Italia hanno subito una flessione del 14,6% (sostanzialmente dipendente dalla caduta della domanda di prodotti dell elettronica e di automobili) per complessivi 3 miliardi e 545 milioni di dollari. Per quanto concerne le statistiche dell interscambio italocoreano dei primi sette mesi del 2009 i dati riflettono la crisi in corso con un crollo delle esportazioni coreane del 43,7% per un totale di 1,34 mld USD, mentre le importazioni hanno rallentato il loro calo registrando solo -20,1% per un totale di 2.01 mld USD, risultanti in un saldo a favore dell Italia di piu` di 600 mln USD. Infatti la Corea importa molto di piu` rispetto 17

18 a quanto esporta in Italia e i prodotti italiani, sebbene abbiano una quota di mercato inferiore rispetto ai loro concorrenti europei, stanno soffrendo meno della crisi. I prodotti italiani maggiormente importati sono, in ordine di importanza, macchinari (- 15,5%, quota del 25,3%), apparecchi elettrici (-20,9%, quota dell 8%), prodotti in ferro e acciaio (+57,9%, quota del 6,4%). Sul fronte dell export coreano verso l Italia le voci principali sono: apparecchi elettrici con 35,9%, autovetture con 38,3%, il ferro e acciaio con -50,1%. 18

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