5 PUNTI PER UN LAVORO DI QUALITA' 1) Rendere sostenibile la flessibilità e combattere la precarietà
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1 5 PUNTI PER UN LAVORO DI QUALITA' 1) Rendere sostenibile la flessibilità e combattere la precarietà La lotta alla precarietà è indispensabile per dare prospettive di vita dignitosa ai giovani. Si devono estendere a tutti i lavoratori le tutele fondamentali, secondo i principi della Carta dei diritti. Ci vogliono politiche attive sul mercato del lavoro, che forniscano tutele del reddito in caso di disoccupazione; e un sistema efficiente di servizi, di formazione e di occasioni per il reimpiego. Questo è il senso della migliore flexicurity europea, cui intendiamo ispirarci. Un sistema attivo si ottiene potenziando la rete dei servizi, pubblici e privati, all'impiego e introducendo forme di responsabilizzazione reciproca fra beneficiari di sussidi e erogatori dei servizi. I primi sono tenuti non solo ad accettare offerte di impiego e di formazione, pena la decadenza dal sussidio, ma ad attivarsi per cercare il reimpiego. Cercare lavoro è in sé un'occupazione, che per questo va retribuita, con un contratto specifico di ricerca d'occupazione. I servizi all'impiego devono essere responsabilizzati anch'essi ad attivarsi, offrendo agli operatori incentivi specifici e strumenti adeguati (compreso il potere di erogare le indennità e di sanzionare le inefficienze). A questo proposito poco ha fatto la Riforma Fornero del luglio 2012, infatti ha reso il contratto a tempo determinato ancora piu' flessibile, togliendo la causale dei 12 mesi e l'allungamento del periodo prima del rinnovo,, portando molte aziende a chiuderlo dopo i 12 mesi.non ha esteso ai lavoratori atipici le tutele soprattutto nel campo economico, l'una-tantum per la disoccupazione è talmente cavillosa secondo la circolare Inps che esclude la maggior parte dei potenziali aventi diritto. Per le Partite iva è stato introdotto un meccanismo machiavellico che porta alla presunzione del rapporto subordinato mascherato in moltissimi casi, ancora ha limitato l'associazione in partecipazione ai soli famigliari e abolito i contratto d'inserimento che risultava unico strumento d'incentivo oltre alla mobilita' per gli ultra-cinquantenni. Cosi' per l'apprendistato e i tirocini ha creato ulteriori rigidita'. Tra il 1997 ed il 2006 anni fiacchi per l'economia l'occupazione è cresciuta del 12,77%, ad una maggiore flessibilita' è corrisposta un incremento occupazionale, tra il primo e secondo semestre 2012 l'occupazione flessibile (parasubordinata, intermittente e somministrazione) ha perso il 26,04% mentre il contratto a tempo determinato ha perso il 6,37%. 2) Favorire l'accesso dei giovani al lavoro stabile Troppi giovani sono "intrappolati" in rapporti di lavoro precari. Questa situazione va contrastata da una parte facendo costare di più i lavori atipici e di meno il lavoro stabile; dall'altra favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito, con varie misure: 1. allungamento del periodo di prova, in misura da concertare con le parti sociali, per permettere alle imprese, e anche al lavoratore, una più adeguata valutazione della possibilità di una assunzione a tempo indeterminato; 2. incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro. Le agevolazioni contributive vanno graduate in rapporto alla qualità e quantità della formazione dell'apprendista, e tenendo conto dei periodi di apprendistato.
2 Vanno previsti corposi, incentivi all'impresa che trasforma il rapporto in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Devono costare di più! I contratti temporanei dovrebbero essere utilizzati soltanto per prestazioni lavorative veramente a termine, riducendone la durata massima a due anni e imponendo ai datori di lavoro che li utilizzano il pagamento di contributi più elevati per l'assicurazione contro la disoccupazione.inoltre devono essere veramente a progetto temporanei e collegati ad un programma di lavoro specifico. Il resto costituisce flessibilita' negativa e maschera situazioni di lavoro dipendente. Dare credito alla creatività e all'attività delle ragazze e dei ragazzi Costituire per i giovani - allargando le misure del Protocollo sul welfare - fondi per il credito e il microcredito, che consentano di ottenere prestiti, con restituzione posticipata agevolata, e sostenere finanziariamente percorsi formativi e progetti imprenditoriali nei settori dell'innovazione tecnologica, dello sviluppo sostenibile, nei servizi di utilità sociale e impegno civil, lavori manuali.e' necessario utilizzare i fondi Europei per le start-up aziendali, per l'innovazione e per dare ai giovani una reale possibilita' di aprire nuove attivita' economiche in settori d'avangurdia, come il digitale, la green-economy, il turismo, la cultura, agricoltura. I giovani si iscrivono meno a alettere e facolta' umanistiche, prediligendo agraria, snobbano architettura, in crescita le biotecnologie. Occorre lavorare su possibili canali occupazionali in piccole imprese, cooperative o libera professione.. 3) Sono le donne l'asso dello sviluppo E' necessario trasformare l'enorme capitale umano femminile inattivo in un "asso" da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale. Più donne occupate significa, infatti, più crescita; più nascite; famiglie più sicure economicamente e più dinamiche ;meno minori in povertà. Le proposte per l'occupazione femminile: 1. incentivi fiscali mirati per il lavoro delle donne, anche al fine di favorire il secondo reddito familiare; 2. incentivi fiscali per promuovere, sul mercato, un settore di servizi "avanzati" alle famiglie, che sia insieme un settore di occupazione per le donne e un mezzo di conciliazione; 3. legge sull'eguaglianza di genere nel mercato del lavoro, come in Spagna, e punteggi più elevati nelle graduatorie per gli appalti alle aziende che rispettano la parità di genere. Le proposte per la conciliazione: 1. orari flessibili e "lunghi" negli asili, nelle scuole elementari e negli uffici pubblici che rendono i principali servizi ai cittadini; 2. nuovo congedo di paternità interamente retribuito, dalle imprese, come nei Paesi scandinavi, addizionale alla maternità/paternità già oggi prevista e non fruibile dalle donne; 3. congedi parentali al 100% per 12 mesi, come in Francia; 4. incentivi alla flessibilità di orario richiesta dal dipendente
3 Asili nido per tutti. L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. E' conseguibile l'obiettivo di quadruplicare il numero dei posti entro cinque anni, con servizi che coprano il 25% dei bambini da 0 a 3 anni, contro il 6% attuale.vanno inoltre incentivati i servizi correlati come le tagesmutter, e i nidi ad ore o privati. Occorre lavorare sugli orari flessibili e sulla mobilita'-trasporti urbani. Tanti gli incentivi messi in campo dalla Legge 53/2000 sui congedi parentali rimasti nel cassetto. 4) Sostenere le retribuzioni basse. Garantire un compenso minimo: 1. Attraverso incentivi e disincentivi (accesso ai benefici pubblici, appalti, etc.) favorire un migliore rispetto degli standard stabiliti della contrattazione collettiva, anche sperimentando forme concordate con le parti sociali di estensione dell'efficacia dei contratti. 2. Sostegno ai bassi salari, riducendo il cuneo fiscale sugli stessi in modo graduale (come in Francia) per rendere più conveniente alle imprese assumere questi lavoratori a tempo indeterminato. 3. Sperimentazione di un compenso minimo legale fissato in via tripartita (parti sociali e governo), per i collaboratori economicamente dipendenti (con l'obiettivo di raggiungere 1000/1100 euro netti mensili). Va verificato con le parti sociali se questo minimo possa essere esteso a quei lavoratori dipendenti che non godono di adeguata protezione da parte della contrattazione collettiva. Meno tasse sul salario di produttività Sviluppando ciò che è già previsto nel recente accordo con le parti sociali (Protocollo welfare), proponiamo di operare una significativa riduzione della pressione fiscale sulla quota di salario da contrattazione di secondo livello (azienda, gruppo, distretto, territorio), ridistribuendo finalmente un po' dei vantaggi da aumento della produttività anche a favore dei lavoratori. Detrazione IRPEF più alta Subito, un aumento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. L'aumento è attuabile in più tranche, in progressiva crescita nel tempo, partendo dai redditi medio-bassi. E può essere usato per portare a regime l'intervento per la restituzione del fiscal-drag: ogni anno, la detrazione aumenta per neutralizzare l'effetto del drenaggio fiscale. Riduzione delle aliquote IRPEF Dal 2009, riduzione graduale delle aliquote IRPEF (un punto in meno all'anno, per tre anni) finanziata con le risorse rivenienti dalla lotta all'evasione fiscale. Grazie all'azione del Governo Prodi, di lotta all'evasione fiscale è perfettamente fondato prevedere un andamento delle entrate capace di "coprire" finanziariamente questa riduzione. Condizione indispensabile per il successo: mai e poi mai condoni fiscali; mai e poi mai norme fiscali retroattive. Credito d'imposta per le lavoratrici
4 Credito d'imposta rimborsabile per le donne che lavorano, adeguato a sostenere le spese di cura, così da essere incentivante e graduato in rapporto al numero dei figli e al livello di reddito. Tutte le donne lavoratrici - dipendenti, autonome, atipiche - con figli e reddito familiare al di sotto di una certa soglia (che potrà crescere nel tempo) dovranno poterne beneficiare. Dote fiscale dei figli La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi. La Dote parte da un valore pieno di euro annui sul primo figlio, aumentando col numero dei figli secondo parametri di equivalenza e riducendosi regolarmente in funzione del reddito familiare, ma in modo da migliorare i trattamenti anche per i redditi medi e medio-alti.. Detraibilità di una quota fissa dell'affitto Tassare il reddito da affitto non ad aliquota marginale, ma ad aliquota fissa; consentire la detraibilità di una quota fissa dell'affitto pagato; aumento della quota fiscalmente detraibile della rata sui mutui relativi all'acquisto della casa di abitazione. 5) Infortuni sul lavoro, premiare chi investe in sicurezza. La legge delega sulla sicurezza sul lavoro prevede tutte le misure legislative necessarie. Il problema sta nella gestione e nella corretta applicazione delle norme, in un sistema in cui disordine, mancanza di coordinamento, inefficienza la fanno da padroni: 1. bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro; 2. anche grazie all'attività dell'agenzia, potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione, mentre una quota delle risorse del surplus INAIL deve essere utilizzata per aumentare gli indennizzi ai lavoratori infortunati e per aggiornare le tabelle delle malattie professionali; 3. i lavoratori in nero sono i più esposti al rischio infortuni. Anche alla luce dell'esperienza applicativa della norma sulla sospensione dell'attività per le imprese con oltre il 20% di lavoratori irregolari, vanno premiate le imprese che accolgono l'invito a regolarizzarsi e a rispettare i contratti. L'obiettivo: "cento protocolli di civiltà", uno per ogni Provincia, in cui costruire le condizioni concertate per l'emersione. Provincia di Pesaro Tutti i settori risultano in flessione ad eccezione del lavoro domestico e dell'area della ristorazione. La crisi ha determinato un consistente aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali. Notevole l'incremento degli iscritti alle liste di mobilita', primo trimestre 2012 sono 5100 unita' di cui 3000 appannaggio del settore manifatturiero.
5 La maggior parte degli iscritti e cioe' il 52,2% si trova nella fascia tra i anni di eta', eta' poi molto critica per il reinserimento professionale. Alcune linee di indirizzo: - Riorganizzazione dei Centri per l'impiego, alla luce dei servizi svolti, soprattutto alla luce della nuova tipologia d'utenza - Creare un sistema di collaborazione forte tra Agenzie Pubbliche e Private per il Collocamento - Potenziare stage e tirocini nella logica dell'alternanza, scuola-lavoro e del tirocinio abilitante - Pensare a modelli di tutoraggio aziendale o "job-sharing" tra generazioni - Riorganizzare le Universita' alla luce di percorsi di orientamento ed alternanza studio-lavoro - Pensare a modelli di Universita' dei Mestieri come a Torinp - Creazione di nuovi posti di lavoro attraverso l'imprenditoria giovanile e femminile - Pensare a nuove fonti di economia che possano produrre posti di lavoro, esempio turismo, ambiente, cultura, agricoltura - Potenziare la formazione professionale nella logica del fabbisogno professionale Barbara Lisi
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