Per il rafforzamento dell identità culturale e politica della UIL.

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1 Per il rafforzamento dell identità culturale e politica della UIL. Una proposta per il futuro. La natura solidaristica e democratica del sindacato si accompagna per la UIL alla sua indipendenza e alla scelta di promuovere e riconoscere la professionalità, il merito e la responsabilità garantendo pari opportunità per favorire la mobilità sociale. La cultura laico-liberale che caratterizza la UIL rifiuta ogni forma di integralismo e considera la legalità un fattore di garanzia per la tutela dei più deboli. Scelte europee per l economia e la società italiana La globalizzazione ha reso evidente l inadeguatezza degli stati nazionali tradizionali di fronte alla forza economica e finanziaria delle multinazionali. Ciò impone una forte accelerazione nella costituzione di un nuovo assetto istituzionale che per il nostro paese significa la costituzione degli Stati uniti d Europa a cui devolvere la sovranità oggi di competenza dei singoli Stati a partire dalle le politiche finanziarie e quelle fiscali, il welfare, la difesa e la giustizia. La stessa azione di difesa della moneta comune contro la speculazione internazionale è difficilmente praticabile nei singoli Paesi: proposte che appaiono molto efficaci contro la speculazione, quali l emissione di obbligazioni europee per coprire il fabbisogno dei singoli Stati membri dell unione e la tassazione delle operazioni allo scoperto sono praticabili solo a livello di Unione europea. Ciò impone anche un decentramento istituzionale di poteri e responsabilità nei paesi come l'italia che incontrano enormi difficoltà nel governo della spesa pubblica. In particolare nei paesi come il nostro lo sforzo di modernizzazione e di ricupero della produttività e della qualità di beni e servizi impone scelte coraggiose che debbono accompagnare la razionalizzazione con adeguati investimenti di ricerca e sviluppo e con una adeguata politica attiva del lavoro e di protezione sociale. La politica contrattuale La politica contrattuale è il fondamento dell'azione sindacale. Il nuovo assetto della contrattazione, sottoscritto dalla quasi totalità delle associazioni imprenditoriali e dei lavoratori, risponde alle nuove esigenze delle relazioni industriali. Esso si fonda sul rilancio della contrattazione articolata legata a criteri di produttività, professionalità, responsabilità, anche nel contesto delle riorganizzazioni aziendali, e ai risultati economici dell impresa mantenendo al contratto nazionale una funzione di tutela degli interessi generali sia di carattere normativo che economico come il ricupero del potere d acquisto perduto a causa dell inflazione. In sede di contrattazione aziendale è fondamentale, in materia di sicurezza e di formazione professionale, responsabilizzare pienamente le rappresentanze sindacali.

2 In questo momento obiettivo prioritario di tutto il sistema Italia deve essere il ricupero di produttività, sia nell industria manifatturiera che nei servizi. Per il sindacato questa rappresenta anche l unica via per determinare un significativo aumento delle retribuzioni che ci avvicini alle medie salariali dei paesi europei più sviluppati. Nello stesso tempo la crescita economica è l unica alternativa alla riduzione indispensabile e indifferibile alla riduzione del debito pubblico attraverso un inasprimento del prelievo fiscale. La disponibilità a concordare deroghe temporanee legate ad obbiettivi concreti di occupazione rispetto al contratto nazionale è parte integrante di questa strategia. Il rifiuto di principio di questa impostazione rischia di produrre conseguenze che privano il sindacato del suo ruolo concreto di tutela degli interessi complessivi del mondo del lavoro. Le riorganizzazioni vanno governate e non possono essere terreno di scontro politico o peggio ideologico. Da questo punto di vista è essenziale la consapevolezza dell intera organizzazione che la difesa conseguente e puntuale delle intese realizzate a Pomigliano e a Mirafiori costituisce il fronte più avanzato del confronto con l ala massimalista e conservatrice del sindacato italiano. La bilateralità, che deve essere gestita effettivamente in termini paritetici, nelle sue varie declinazioni, dalle forme previdenziali e sanitarie integrative alla sicurezza, dalla gestione della formazione professionale al collocamento, dall erogazione di sostegni al reddito a quelle di istituti contrattuali per le micro imprese, fino alla individuazione di nuove modalità per effettuare lo stesso tesseramento sindacale, è uno dei pilastri del nuovo modello che va diffusa e potenziata. Attraverso la bilateralità potrebbero passare anche i benefici della contrattazione decentrata a livello territoriale per le piccole imprese. Così come la contrattazione si deve estendere anche nei confronti delle istituzioni a partire dai comuni sui temi del Welfare e dei servizi sociali. Significativa è la costituzione a Milano della Fondazione Welfare Ambrosiano che deve ora promuovere una società cooperativa di mutuo soccorso per la tutela della non autosufficienza. La specificità del pubblico impiego va affrontata con determinazione. La diffusione della contrattazione articolata all interno delle differenti realtà è la chiave di volta di un forte ricupero dell efficienza e della qualità dei servizi pubblici che, oltre ad affermare concretamente che la Pubblica amministrazione è al servizio dei cittadini e non viceversa, costituisce uno dei fattori di crescita della produttività complessiva del sistema economico. Il recente accordo confederale ha reso manifeste le criticità della riforma Brunetta sulla ripartizione delle risorse per la contrattazione decentrata sulla base della performance. Rimane la necessità di aprire un tavolo specifico, tra l'amministrazione e le OOSS, per determinare i criteri per la valutazione del merito e della responsabilità per garantire una ripartizione corretta delle risorse disponibili.

3 Giovani e mercato del lavoro Il mercato del lavoro è un altro tema cruciale. La mancanza di futuro dei giovani e la diffusione di aree crescenti di precariato sono argomenti seri che debbono essere affrontati con analisi rigorose senza inutili proclami. Le nuove generazioni sono cresciute in un contesto di relativo benessere frutto anche delle lotte politiche e sindacali e non hanno vissuto i momenti difficili del primo e del secondo dopoguerra. Ciò ha portato anche all indebolimento del valore del lavoro ed a considerare il titolo di studio più una pratica burocratica che il frutto dell apprendimento culturale e professionale. Ciò è stato favorito da una politica dell istruzione, particolarmente in ambito universitario, che per lungo tempo ha perseguito nei fatti l obiettivo di tutelare prima il corpo insegnante e poi gli studenti. Per questo è necessario dare grande spazio al criterio del merito,sia per gli insegnati ( dall assunzione allo sviluppo di carriera) che per gli studenti (accesso alle scuole di eccellenza e borse di studio) che per le scuole stesse, che, in nome dell autonomia scolastica, devono poter essere giudicate sulla base dei loro risultati. nella stessa direzione va il graduale trasferimento di competenze alle regioni in materia di reclutamento degli insegnanti. E' assolutamente necessario però che i percorsi formativi siano strettamente collegati col mercato del lavoro; in questo senso vanno valorizzate ed estese le diverse forme di alternanza scuola-lavoro, anche incentivandole economicamente e regolamentandole in modo serio le modalità (vedi stage, scuolabottega,ecc.). particolarmente va sostenuto il contratto di apprendistato che adesso, con la possibilità di adempiere in apprendistato l'obbligo d'istruzione, fornisce anche una risposta concreta all'abbandono scolastico. Un contributo positivo alla soluzione del problema potrà venire dalla realizzazione di un mercato del lavoro omogeneo in cui per i nuovi ingressi i diritti e i doveri siano uniformi e si riduca gradualmente lo steccato fra garantiti e non garantiti nella realistica convinzione che sarebbe troppo semplice pensare di allineare tutti alle condizioni più favorevoli. In questo senso è un contributo interessante la proposta di contratto unico avanzata da alcuni giuristi ed economisti, che prevede un unica forma di avviamento al lavoro dipendente con tutele crescenti in funzione dell anzianità del rapporto di lavoro. E ovvio che questa scelta richiede un sistema di istruzione e formazione e di politiche per il lavoro adeguate accompagnate dalla diffusione di ammortizzatori sociali universali, senza cadere nel rischio dell assistenzialismo, che rendano più sostenibili i periodi di non lavoro favorendo le politiche attive dell occupazione. In questo contesto la bilateralità, che viene coinvolta nell erogazione dei sussidi, deve intervenire nel governo del mercato del lavoro riconquistando anche la gestione del collocamento. L immigrazione, oltre a richiamare l attenzione sulla precondizione di adeguati servizi sociali e sulla relativa copertura finanziaria, costituisce un aspetto rilevante del mercato del lavoro. Se non è accettabile alcuna discriminazione nei confronti dei lavoratori extracomunitari, proprio per favorirne la piena integrazione, è necessario che le leggi in vigore nel nostro paese vengano rispettate da tutti.

4 Ciò è in primo luogo fondamentale per la difesa della dignità e dei diritti degli immigrati che vivono e lavorano onestamente nel nostro paese. In termini strategici è assolutamente necessario evitare che si costituisca un mercato nero del lavoro tale da provocare un fenomeno di concorrenza sleale nei confronti delle imprese e dei lavoratori che rispettano le norme fiscali e contributive. Per questo occorre una rigorosa politica dei flussi migratori che consenta gli ingressi in funzione delle esigenze reali del nostro mercato del lavoro privilegiando i soggetti di più elevata professionalità. A questo proposito si sottolinea la richiesta di accompagnare l accesso agli ammortizzatori sociali degli immigrati extracomunitari con una proroga adeguata per permesso di soggiorno per ritrovare una nuova occupazione. Fisco e federalismo fiscale La materia fiscale è determinante sia per garantire il funzionamento del sistema complessivo del welfare che per governare le principali scelte economiche politiche. Senza una efficace lotta all evasione sarà impossibile il risanamento delle finanze pubbliche. La riforma fiscale che si sta costruendo dovrà contestualmente garantire la riduzione della pressione fiscale nei confronti di tutti contribuenti onesti, a partire dai lavoratori dipendenti e dei pensionati. Il progetto si sostanzia nel trasferimento delle imposte dalle persone alle cose e dal centro alla periferia individuando forme efficaci di sostegno per i figli a carico. Nella lotta all evasione sarà determinante la capacità degli organi di controllo di comparare il tenore di vita effettivo dei cittadini con i redditi da loro dichiarati. Per questo è anche necessario il concorso degli Enti Locali chiamati a partecipare alla lotta all evasione. L attribuzione ai comuni della gestione delle imposte che gravano a vario titolo sulla casa, a partire dall aggiornamento del catasto e dai redditi sulle locazioni con applicazione della cedolare secca è un esempio concreto di questa politica. L impianto di Federalismo fiscale, di cui è chiara la necessaria gradualità, risponde alla necessità di responsabilizzare effettivamente Regioni ed Enti locali nella gestione della spesa. Questo obiettivo è un altra delle condizioni fondamentali per il risanamento della spesa pubblica. Riteniamo che potrebbe essere efficace procedere attribuendo le competenze previste dai Decreti in tempi anche diversificati a seconda del grado di preparazione delle diverse Regioni a gestire le autonomie fiscali. Le regole della rappresentanza Esiste un rapporto diretto tra crescita economica, modello contrattuale e modello di rappresentanza. Dunque una nuova politica sindacale finalizzata alla crescita impone nuove regole procedurali e organizzative. La svolta per un sindacato più istituzionale, dotato di maggiori poteri e responsabilità, impone maggiore trasparenza e parte dal principio che ciascuno verrà riconosciuto per quello che

5 effettivamente rappresenta. Sarà quindi necessario individuare sedi e modalità nelle quali si accerti la rappresentatività reale di associazioni sindacali e imprenditoriali, nonché i criteri per la validazione erga omnes degli accordi collettivi, anche quando non siano sottoscritti da tutte le sigle sindacali. Criteri tali da mettere in sicurezza gli accordi collettivi sottoscritti da un sindacato o da una coalizione sindacale maggioritaria rispetto a tentativi di renderli inefficaci per via giurisprudenziale. In questo senso le clausole di tregua, peraltro comuni in tutta Europa, devono entrare a far parte del nuovo modello contrattuale. Questa impostazione mette in moto le iniziative necessarie per l applicazione integrale degli articoli 39, 40 e 46 della Costituzione, sinora in gran parte inattuati e che non tutti peraltro hanno la volontà politica di attuare. La criticità consiste principalmente nella garanzie delle clausole di tregua e nella modalità dell esercizio collettivo del diritto di sciopero che deve essere praticato nelle stesse modalità con le quali si approvano i contratti di lavoro. Il confronto su queste scelte sarà lungo e difficile. Da parte nostra la UIL di Milano e della Lombardia ha sempre manifestato il proprio sostegno al modello democratico rappresentativo in alternativa al modello democratico assembleare o referendaria. Parimenti sul versante della partecipazione occorre costruire un progetto articolato che ricuperi, dove esistono realisticamente le condizioni (municipalizzate o grandi imprese dove la proprietà è pubblica e vengono svolte attività strategiche), l adozione di un modello duale simile a quello tedesco. L azionariato è tema più complesso perché implica un aspetto di rischio che è stato demonizzato da coloro che oggi rivendicano a gran voce la presenza del sindacato nei consigli di amministrazione. Ciò fatto salvo il diritto di sperimentare esperienze concrete di natura partecipativa dove convergono le disponibilità dei lavoratori e delle imprese. Una via praticabile concreta è quella, fatto salvo il diritto dei singoli di acquisire azioni a condizioni agevolate, di procedere ad erogazione gratuita unilaterale nell assegnazione di azioni ai dipendenti da parte delle imprese. L organizzazione Un adeguato assetto organizzativo diviene necessario anche se deve essere affrontato in via specifica. Il tema sarà affrontato in una riunione dedicata che convocheremo nelle prossime settimane. Milano, 2 febbraio 2011

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