La Regione taglia gli stipendi ai collaboratori della giunta PER un centinaio di lavoratori

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1 La Regione taglia gli stipendi ai collaboratori della giunta PER un centinaio di lavoratori della Regione la spending review avrà avrà come effetto un taglio dello stipendio pari al 15 oper cento. La misura fa parte del pacchetto di risparmi che il presidente Roberto Cota e l assessore al Bilancio Giovanna Quaglia hanno messo a punto in vista di un autunno che si annuncia difficile per le casse regionali. GIACOSA E TRABUCCO A PAGINA IV

2 I tagli Spending review, la Regione riduce il budget agli assessori Per 1 stretti collaboratori 15 % in meno di stipendio MARIACHIARA GIACOSA MARCO TRABUCCO C OME in Grecia: per un centinaio di lavoratori della Regione la spending review in salsa piemontese della giunta Cota avrà da quest autunno gli stessi effetti «dimagranti» sugli stipendi dei provvedimenti che la troika ha imposto al governo di Atene. Quei cento dipendenti infatti si troveranno tra qualche settimana la busta paga decurtata del 15 per cento. La misura fa parte del pacchetto di risparmi che il presidente Roberto Cota e l assessore al Bilancio Giovanna Quaglia hanno messo a punto in vista di un autunno che si annuncia difficile per le casse regionali. La delibera verrà portata all approvazione della giunta a settembre. Consiste in due diversi passaggi: il congelamento dei budget che ogni assessore ha a disposizione per il personale della sua segreteria per il 1. Poi la riduzione del 15 per cento dello stesso budget per il 13. Per gli ultimi mesi di quest anno, insomma, i dodici assessori della giunta e il presidente non potranno fare nuovi contratti, né «rimpolpare» quelli già in essere. E ciò che non si è speso fino ad ora, non potrà essere girato ad altre voci, I numeri 13 SEGRETERIE 1 segreterie assessori 1 presidenza BUDGET Con congelamento del budget 1 4 mila risparmiati CON LA SPENDIG REVIEW NEL 13-15% impossibile. Significherebbe provocare una levata di scudi oltre che dei lavoratori coinvolti anche dei sindacati. Che invece sono molto meno interessati alla causa degli staffisti, considerati dei privilegiati, espressione di quello spoil system che a ogni cambio di maggioranza porta facce nuove nelle stanze dei bottoni. L operazione porterà a un risparmio complessivo di circa 65 mila : il budget a disposizione del Governatore passa infatti da 44 mila l anno (di cui 65 mila per personale esterno) a 357 mila (5 mila per gli esterni). Le dodici segreterie degli assessori invece avevano a disposizione circa 316 mila (di cui 189 mila per gli esterni) e da gennaio ne avranno solo più 68 mila (161 mila per gli esterni). Alcune economie erano già state realizzate negli anni scorsi: due assessori, ad esempio, Dipendenti coinvolti un centinaio (la stessa Quaglia ed Elena Maccanti) che hanno uffici adiacenti nel palazzo di piazza Castello condividono la stessa segreteria e la stessa addetta stampa. In questo modo, hanno praticamente dimezzato il personale. In più da quando è entrata in carica la giunta di centrodestra i budget degli assessorati (e di conseguenza gli stipendi dei collaboratori) non sono stati mai adeguati all Istat. STIPENDI La Regione taglia i budget degli assessori. Scendono di conseguenza gli stipendi dei loro collaboratori più stretti

3 L Osservatorio regionale ha messo a confronto le offerte di occupazione pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Dieci anni fa erano stati arruolati oltre duemila dipendenti a tempo indeterminato. Nel 11 appena 33 STEFANO PAROLA In Piemonte c è un enorme fabbrica che non assume più. Si chiama Pubblica amministrazione. L apparato dello Stato, che parte dalle sedi dei ministeri e arriva fino ai piccoli Comuni, ha smesso di arruolare personale. L ultimo anno d oro è stato il, quando ha messo a concorso.57 posti. Poi la discesa è stata lenta e inesorabile, fino al record negativo del 11: 33 assunzioni, quasi un decimo rispetto a dieci anni prima. È quanto emerge da uno studio dell Osservatorio regionale del mercato del lavoro, che ha passato al setaccio le Gazzette ufficiali individuando tutti i posti messi a concorso in Piemonte. Che si sono ormai ridotti al lumicino. Tutta colpa dei tagli alla spesa e dei blocchi del turn-over. Il 1? «La quantità di assunzioni sarà minima - prevede Gianni Esposito, segretario regionale dalle Fp-Cgil -. Abbiamo il problema della mobilità per i dipendenti pubblici, ma anche quello di una riforma che cancella comunità montane e chiude tribunali e quindi posti di lavoro per i giovani». IL DOSSIER. I termometri della crisi Il lavoro Anche il pubblico impiego non assume più dal giù di 1 volte il numero dei posti LA FRENATA La crisi ha anche altri termometri molto attendibili Il pubblico impiego ha lentamente ma in modo inesorabile ridotto anno dopo anno le assunzioni in Piemonte Quanto assume la pubblica amministrazione LE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTE nel 11 ASSUNZIONI NEL 11 per provincia POSTI MESSI A CONCORSO IN PIEMONTE Ricercatore Universitario Dirigente di cui : Dirigente Medico Operatore socio-sanitario Infermiere Professionale Operatore tecnico Educatore Istruttore Vigile Urbano Collaboratore Tecnico Funzionario Amm. Geometra Ricercatore Assistente Collaboratore Amm. Funzionario tecnico Giudice Altri 1 4 Torino Cuneo Verbano-Cusio-Ossola Biella Alessandria Asti Novara Vercelli Enti Locali/Altri Enti Enti Pubbl. Statali Ministeri Sanità Università TOTALE Gli enti Nella gara tra chi ha tagliato soltanto l Università si è salvata N ELLA gara a chi ha tagliato di più, soltanto l Università si è salvata. Nel 11 è riuscita a mettere a concorso 98 posti, un numero che corrisponde a circa la metà di quanto fatto nell ultimo decennio (18 assunzioni) ma che rappresenta pur sempre un record in questo periodo di carestia. La sanità piemontese viene subito dopo, con i suoi 97 posti messi a bando. Praticamente una miseria, rispetto ai boom degli anni precedenti. Basti pensare che, per esempio, nel 9 il settore arrivò a mettere in palio quasi 1.1 contratti di lavoro. Pure gli enti locali si sono messi a dieta: appena 36 posti a bando nel 11, per un comparto che ha sempre garantito almeno un centinaio di assunzioni l anno. Gli enti pubblici statali e le sedi decentrate dei ministeri hanno letteralmente chiuso le porte: negli ultimi due anni sono riusciti ad arruolare attraverso concorso appena cinque persone. Le professioni Ricercatori e medici tra i fortunati poche briciole per gli altri laureati C HI ha beneficiato dei pochi posti messi a bando dal settore pubblico piemontese? Soprattutto i ricercatori universitari: nel 11 ne sono arrivati 9, che si sono aggiunti ai 11 dell anno precedente. Ma la macchina amministrativa, pur piegata dalla crisi, è riuscita pure a indire concorsi per 79 dirigenti, di cui 7 in ambito medico, anche se si tratta di un calo di oltre il 7% rispetto a quanto accadeva negli anni passati. A tutte le altre professioni sono rimaste soltanto le briciole: nel 11 in Piemonte hanno trovato l agognato posto fisso appena dodici operatori sociosanitari (gli unici in controtendenza, visto che i bandi del 1 hanno riguardato appena due contratti), undici infermieri (furono 7 nel 1), dieci operatori tecnici, sei istruttori, cinque vigili urbani, due geometri e così via. Le figure un po meno qualificate sono state ancora più penalizzate: nel 11 il pubblico impiego piemontese non ha assoldato né assistenti, né collaboratori amministrativi. I titoli di studio Tre volte su quattro per concorrere non basta più il semplice diploma S TATO ed enti locali preferiscono i laureati. Nella complicatissima corsa al contratto a tempo indeterminato statale, la maggior parte dei posti messi a concorso negli ultimi tre anni ha riguardato candidati in possesso di titoli di studio più nobili del semplice diploma: tre posti su quattro erano infatti riservati a persone con laurea o comunque con una formazione elevata, una caratteristica che nel solo 11 ha riguardato 184 dei 33 posti messi a bando. In Piemonte la strada dei concorsi pubblici è dunque più dura se si possiede il solo diploma. Chi si è fermato alle scuole superiori ha infatti potuto accedere appena al 15% delle assunzioni. Si è trattato di 35 posti, niente a che vedere con i 159 del 1 e con i 138 del 9. Le possibilità di entrare nell apparato burocratico sono ancora più basse per chi ha assolto il solo obbligo scolastico: lo scorso anno in Piemonte appena 14 contratti erano indirizzati a chi non era senza laurea né diploma. Le province Va a Torino la metà dei contratti Alessandria e Vercelli quasi a secco C OME era lecito attendersi, Torino e la sua provincia hanno cannibalizzato una fetta consistente dei posti messi a bando dal pubblico impiego durante l anno passato: è accaduto a 1 assunzioni tramite bando su 33, cioè nel 51% dei casi. Il capoluogo piemontese è comunque riuscito a mettere in palio appena un terzo dei contratti a tempo indeterminato del 1. Ancora peggio è andata alle provincie di Vercelli, che dalle 59 assunzioni tramite concorso di due anni fa è passata alle quattro del 11, di Alessandria, scesa da 8 a 13, e di Novara, che conta appena dieci posti contro i 36 del 1 e ai 17 del 9. Il Cuneese ha comunque strappato 38 posti ed è il secondo territorio più beneficiato da questo tipo di assunzioni nel pubblico impiego. Se si guarda al solo settore della salute, sono proprio le Asl della Granda ad aver messo più posti a concorso (15 la Cn1, 9 la Cn e 6 il Santa Croce-Carle), seguite dalle aziende sanitarie locali di Vercelli (11), Biella (11), Alessandria (5) ed Asti (3).

4 Rivoli Raccolta di firme per l emodinamica Le voci sempre più insistenti di una soppressione del reparto di emodinamica all ospedale di Rivoli, nell ambito del riordino delle federazioni sanitarie in provincia di Torino, hanno scatenato le ire dei sindacati. I rappresentanti di Cgil, Uil, Nursing Up e Fials inaugurano stamattina - dalle 8 in poi - una raccolta firme davanti al presidio sanitario di Rivoli: «Se il reparto fosse soppresso in favore del Mauriziano, per la nostra città sarebbe una grave ingiustizia - spiega Nino Flesia coordinatore di tutte le Rsu dell Asl To3 -, oltre che una tremenda perdita vista l eccellenza del servizio offerto e i numeri, 48 prestazioni all anno, che registriamo». [G. LEG.]

5 SANITA. IL RIPARTO DEI FONDI Troppi tagli all Asl L ospedale a rischio Il consigliere Ronzani attacca Una situazione inaccettabile FRANCESCA FOSSATI BIELLA «Reagire!». Wilmer Ronzani, consigliere regionale Pd, torna alla carica sui tagli alla sanità. Nel dire che l'asl di Biella, insieme a Verbania, è la più penalizzata dal riparto delle risorse fatto dalla Regione, sottolinea le cifre e le compara con quelle delle altre Asl piemontesi: -,16% rispetto al 11 a Verbania (36 milioni contro 313 milioni di ); -1,98% a Biella (85 milioni contro i 91 del 11); -1,79% a Vercelli (316 milioni contro 3 milioni); -1,46% a Cuneo 1 (691 milioni contro 71 milioni); -1,% ad Asti (366 milioni contro 37 milioni); -1% a Cuneo (64 milioni contro 67 milioni); -,9% a Torino (3,914 miliardi contro 3,95 miliardi); -,45% ad Alessandria (77 milioni contro i 773 del 11). «Mi domando cos altro debba succedere perché ci si renda conto che il riparto ha penalizzato ingiustamente la nostra Asl - dice Ronzani - e Il nuovo ospedale dovrebbe essere operativo nel 13 per assumere iniziative immediate adeguate visti problemi che l'azienda di Biella affronterà nei prossimi mesi, a partire dall apertura del nuovo ospedale, prevista, in teoria, per il 13». Per Ronzani siamo davanti non a tagli lineari ma a decisioni discrezionali prese con criteri incomprensibili e inaccettabili: «I meriti delle Asl sono stati sacrificati in nome del peso politico di ciascun territorio -aggiunge -. Altrimenti non si spiegherebbero il taglio di 6 milioni rispetto al 11 e l'accanimento contro la nostra Asl, l'unica che, alle prese con il completamento e l'apertura del nuovo ospedale, avrebbe dovuto avere risorse più». Ma il nuovo ospedale pare che per la Regione sia un problema e non un'opportunità e secondo le voci giunte a Ronzani qualcuno sta già pensando di farlo funzionare a metà. «Il bilancio 1 dell'asl biellese sarà ingestibile, in termini di personale e di servizi -denuncia ancora Ronzani-. Lascia ammutoliti il letargo degli amministratori del centrodestra che, finora, si sono limitati irresponsabilmente ad accettare le rassicurazioni, senza fondamento e contraddette dai fatti, dell'assessore regionale Paolo Monferino e del direttore dell Asl».

6 ARONA. LA MINORANZA NON SI PRESENTA IN AULA E tempo di vacanze E disertano il consiglio La maggioranza vota un documento a difesa dell ospedale CINZIA BOVIO ARONA La minoranza ha disertato il Consiglio comunale convocato ieri pomeriggio. E la maggioranza presente, 1 consiglieri più il sindaco (il minimo per non annullare la seduta), ha approvato un nuovo ordine del giorno sull ospedale. I consiglieri del Pdl Ortensia Pagnotta e Luigi Costa, del Pd Diego Errico, Alessandro Travaini ed Enza Vagliani, di Sel Antonio Catapano e del gruppo misto Mario Ziggiotto hanno inviato un documento: «La maggioranza leghista ha convocato l assemblea in pieno periodo estivo, quando molti sono in vacanza, anche se un atto di indirizzo prevede di evitare le convocazioni in agosto. Saremmo stati pochi. Molti sono in ferie, altri hanno già impegni: non avremmo potuto discutere in modo adeguato interrogazioni e mozioni». Il Consiglio ha approvato una variazione di bilancio di 5 mila per rifare i marciapiedi di via Martiri della Libertà. Secondo la minoranza non era urgente: «Bastava un atto di giunta da ratificare poi in Consiglio. E evidente In primo piano i banchi lasciati vuoti da Pd, Pdl, Sel e gruppo misto l incapacità nel programmare opere pubbliche». L opposizione però imputa ad altro motivo l urgenza: «Ricercano un facile palcoscenico di visibilità in un momento in cui il sindaco sta rimediando a brutte figure su vari temi, a partire dall ospedale, tema su cui ha pesanti responsabilità che cerca di scaricare». Proprio sull ospedale, il Consiglio ha introdotto ieri e approvato un ordine del giorno, riassunto così dal sindaco Alberto Gusmeroli: «L assessore regionale Paolo Monferino ha detto a settembre e ripetuto a giugno che il presidio sarebbe stato mantenuto. Così anche Oculistica. Il governo Monti però il 7 agosto ha approvato la spending review con tagli alla sanità. Si parla ora di trasferire Oculistica a Borgomanero: i consiglieri del Pd e del Pdl chiedano ai loro parlamentari di giustificare agli aronesi i tagli e li sollecitino a modificarli per non compromettere l ospedale di Arona». Sull assenza dell opposizione: «L atto di indirizzo sulle convocazioni in agosto è del 1. Questo è un momento di difficoltà. Serve senso di responsabilità: ai consiglieri di minoranza è venuto a mancare».