18 Dicembre 2013 ore Concetta Ciarletta Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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1 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (12 ore) Decreto legislativo n. 81/2008 artt. 36 e 37 ACCORDO STATO REGIONI - 21 DICEMBRE 2011 ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBANELLA (SA) Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado 18 Dicembre 2013 ore Concetta Ciarletta Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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3 Il D. Lgs 81/2008 individua un solo soggetto titolare di DIRITTI: Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza detto comunemente R.L.S. È previsto dall art. 47 del D.Lgs. 81/2008 Nella scuola il RLS è individuato tra le RSU 1 RLS fino a 200 dipendenti 3 RLS se il numero dei dipendenti è superiore a 200 e fino a 1000

4 Diritto - dovere alla formazione Corso di formazione il DS ha l obbligo di avviare al corso il rappresentante il RLS deve FARE LA FORMAZIONE per essere riconosciuto tale e svolgere legittimamente il suo ruolo Dovere di formazione il RLS ha anche l obbligo di partecipare ad interventi formativi di aggiornamento (art. 37, comma 11, D.Lgs.81/2008) per un totale di 8 ore ogni anno solare corso di almeno 32 ore, da frequentare in orario di servizio e senza alcun onere a carico del corsista

5 COSA DEVE «PUÒ» FARE La prima funzione del RLS è di RAPPRESENTARE i lavoratori in tutto ciò che riguarda la prevenzione e la sicurezza IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI E PORTATORE DI DIRITTI

6 Art. 50 D. Lgs 81/ Attribuzioni E consultato preventivamente e tempestivamente sulla valutazione del rischio, individuazione, realizzazione e verifica della prevenzione in azienda Fa proposte in merito All attività di prevenzione Avverte il RSPP sui rischi Individuati nel corso delle attività RLS deve segnalare preventivamente al Datore di lavoro le visite che intende effettuare Accede ai luoghi di lavoro E consultato sulla designazione del RSPP e ASPP all organizzazione della formazione antincendio, pronto soccorso e evacuazione Promuove l elaborazione, l individuazione e l attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute dei lavoratori Partecipa alla riunione periodica Formula osservazioni in occasione di visite effettuate da organi di vigilanza Riceve le informazioni dei servizi di vigilanza e può farvi ricorso Riceve una formazione adeguata Riceve le informazioni e la documentazione aziendale (valutazione rischi, misure, sostanze e preparati, macchine, infortuni, malattie professionali)

7 Il tempo a disposizione del R.L.S. Art. 50, comma 2 D.Lgs. 81/2008 Il R.L.S. deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell incarico, senza che a ciò corrisponda una perdita di retribuzione, e deve poter agire liberamente senza ostacoli di sorta. Il R.L.S. ha inoltre diritto ogni anno solare a 40 ore di permessi retribuiti da utilizzare per le attività connesse alla propria funzione.

8 Durata del mandato del R.L.S. Il mandato del rappresentante per la sicurezza scade naturalmente con l elezione delle nuove RSU. Egli è comunque rieleggibile e, in questo caso, non è necessario che partecipi nuovamente al corso di formazione iniziale. La funzione di RLS è incompatibile con quella di RSPP o di ASPP

9 Quattro princìpi per il ruolo del R.L.S. collaborazione integrazione razionalizzazione promozione della cultura della sicurezza

10 Quattro principi per il ruolo del R.L.S.. Principio di collaborazione contrapposto a quello negativo di contrapposizione per principio : saper sostenere le proprie idee, ma in uno spirito volto essenzialmente alla soluzione dei problemi, non alla loro enfatizzazione. Principio di integrazione contrapposto a quello negativo di indipendenza dal contesto : sapersi muovere nel proprio ruolo, rivendicando diritti e tempo per operare, ma nella piena consapevolezza e considerazione dei vincoli imposti all organizzazione scolastica (atteggiamento di maturità professionale)

11 Quattro principi per il ruolo del R.L.S.... Principio di razionalizzazione contrapposto a quello negativo di approccio emotivo ai problemi e alle relazioni: saper affrontare i problemie accogliere le istanze dei colleghi in modo razionale, filtrandoli e rielaborandoli nello sforzo comunedi contribuire alla loro soluzione Principio di promozione della cultura della sicurezza contrapposto a quello negativo di ruolo puramente tecnico: indirizzare il proprio ruolo e le proprie azioni alla valorizzazione delle ricadute didattiche ed educative sugli allievi e alle ricadute culturali positive sui colleghi (atteggiamento di promozione di una crescita collettiva)

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13 L Ergonomia Èlo studio delle interazioni tra gli esseri umani e gli altri elementi di un sistema, al fine di: OTTIMIZZARE IL BENESSERE DELL UOMO E LA GLOBALE EFFICIENZA DEL SISTEMA

14 IL RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI, FORNENDO MESSAGGI UNIVOCI, E IN GRADO DIABBATTERE LE POSSIBILITA DIERRORE Ecco di seguito alcuni esempi che ci fanno comprendere cosa accade se, nella vita di tutti i giorni, non si rispettano i principi ergonomici, ad esempio, nella predisposizione della cartellonistica

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25 Il mancato rispetto dei principi ergonomici crea confusione nella mente del soggetto che deve interpretare il messaggio proposto dal cartello o dalla segnaletica e contestualmente favorisce l errore E nella vita di tutti i giorni?

26 La progettazione degli spazi e degli arredi favorisce il benessere e riduce gli infortuni Esempio di progettazione degli spazi, degli arredi e delle azioni in una cucina moderna

27 E sul posto di lavoro? Anche sul posto di lavoro progettare ergonomicamente restituisce comfort e benessere

28 Anche sul posto di lavoro il rispetto dei principi ergonomici riduce i disturbi muscolo-scheletrici e gli infortuni

29 Nella scuola ènecessario applicare i principi ergonomici ad esempio Nella predisposizione delle postazioni di lavoro a ViDeoTerminali

30 Nella progettazione dei laboratori e degli arredi

31 Nella scuola banchi, cattedre e arredi rispondono alle regole tecniche stabilite da: norma UNI EN che, tra le altre superfici verticali di scrittura, specifica anche i requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza delle lavagne

32 Le norme della serie UNI EN 1729 indicano i requisiti che garantiscono la sicurezza d uso di questi arredi in modo da permettere anche una corretta postura degli studenti. Per banchi e sedie

33 UNI EN 1729banchi e sedie In relazione all'altezza dello studente (si parte da un minimo di 80 cm per i bambini fino ad arrivare ai ragazzi delle scuole superiori che possono superare i 2 m. di altezza), le norme assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie "taglie". In questo modo le norme intendono favorire l'adozione di una corretta postura di bambini e ragazzi

34 Illuminazione scolastica Un altro aspetto importante che influisce sul comfort delle aule scolastiche èl illuminazione. Di questo si occupa la UNI che specifica i criteri generali per l illuminazione artificiale e naturale delle aule e di altri locali scolastici, in modo da garantire condizioni che soddisfino il benessere e la sicurezzadegli studenti e degli altri utenti della scuola

35 ALTRO ASPETTO LEGATO ALL ERGONOMIA È QUELLO LEGATO ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC) CHE DEVONO ESSERE EVITATI, E SE POSSIBILE UTILIZZARE MEZZI MECCANICI

36 LA MMC VA SEMPRE ESEGUITA SECONDO LE INDICAZIONI SUGGERITE DAL DATORE DI LAVORO PER LIMITARE I DANNI

37 Il ruolo della scuola è anche quello di promuovere stili di vita salutari contro l eccessiva sedentarietàdei bambini e ragazzi che giustifica l aumento del mal di schiena in giovane età, anche attraverso la segnalazione alle famiglie di possibili situazioni di rischio nei bambini, lo zaino pieno non dovrebbe superare il 10% del loro peso

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39 Titolo III Capo I del D. Lgs 81/2008 Definisce come attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all attuazione di un processo produttivo,destinato ad essere usato durante il lavoro Nella scuola attrezzature di lavoro sono le fotocopiatrici, i computer, le stampanti ma anche le apparecchiature presenti nei laboratori e gli attrezzi ginnici in palestra.

40 Obblighi del datore di lavoro e del lavoratore Spetta al Dirigente scolastico mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di legge, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere. Spetta al lavoratore segnalare al Dirigente scolastico o al SPPR interno, laddove ne viene a conoscenza, eventuali malfunzionamenti delle attrezzature o guasti

41 Cos altro possono controllare i lavoratori? La presenza della Marcatura CE su tutte le macchine e le attrezzature utilizzate. La Marcatura CE è obbligatoria su tutte le macchine e le attrezzature circolanti nella ComunitàEconomica Europea e garantisce che la macchina o l attrezzatura risponde ai canoni minimi di sicurezza per essere utilizzata in Europa

42 Questo èil marchio CE

43 Da non confondersi con false marcature

44 Ed in particolare con il marchio CHINA EXPORT Marchio per la circolazione delle merci nei paesi asiatici

45 Come capire la differenza?

46 Per ogni attrezzatura di lavoro le regole prevedono MANUALE E ISTRUZIONI D USO CORRETTA MANUTENZIONE PULIZIA DELLE ATTREZZATURE CONFORMITA ALL ORIGINALE (no riparazioni fai da te)

47 E in Palestra? La palestra è il luogo dove avviene il maggior numero degli infortuni in ambito scolastico

48 Al docente di attivitàmotoria spetta il compito di segnalare eventuali guasti, rotture, pericoli dati dall uso delle attrezzature ginniche utilizzate o dagli impianti presenti (ad esempio, tabelloni basket)

49 e di controllare periodicamente la stabilitàed il sistema di fissaggio delle attrezzature a pavimento a muro

50 Sostanze pericolose

51 Titolo IX D. Lgs 81/2008 Tratta dei rischi derivanti dal contatto con le sostanze chimiche e le sostanze considerate pericolose (cancerogene, mutagene, amianto, ecc.)

52 REGOLA GENERALE Eliminare le sostanze pericolose Se non èpossibile eliminarle bisogna ridurle al minimo e, quando possibile, utilizzare sostanze meno pericolose Seguire le indicazioni presenti sull etichetta del prodotto o nella scheda di sicurezza della sostanza chimica

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55 FRASI DIRISCHIO

56 CONSIGLI DI PRUDENZA

57 I SIMBOLI DIPERICOLO

58 I SIMBOLI DIPERICOLO

59 I SIMBOLI DIPERICOLO

60 NUOVA CLASSIFICAZIONE e NUOVA ETICHETTATURA DAL 2009 E FINO AL 2015 CON IL VECCHIO SISTEMA CONVIVE UNA NUOVA CLASSIFICAZIONE ED UNA NUOVA ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE, VALIDA IN TUTTI I PAESI, CHE HA AMPLIATO I MESSAGGI DI PERICOLO, I CONSIGLI DIPRUDENZA, LE SOSTANZE PERICOLOSE ESAMINATE ED I PITTOGRAMMI UTILIZZATI

61 NUOVO SISTEMA GHS (Sistema Globale Armonizzato)

62 NUOVOSISTEMA GHS (Sistema Globale Armonizzato)

63 Fonti principali di contatto con le sostanze chimiche ATTIVITÀ DI PULIZIA POLVERI DA TONER E FOTOCOPIATRICI ATTIVITÀ DIDATTICHE DI LABORATORIO SMALTIMENTO RIFIUTI

64 La scheda di Sicurezza Accompagna tutte le sostanze chimiche Fornisce, con 16 voci, tutte le informazioni sui rischi, sulle azioni di soccorso in caso di incidente, sulle modalità d uso, di stoccaggio e smaltimento, ecc. Nei laboratori chimici deve esserci la scheda di sicurezza per ogni sostanza utilizzata immediatamente consultabile dal docente di laboratorio.

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69 In presenza di sostanze pericolose al lavoratore vengono inoltre forniti: Adeguata formazione Dispositivi di protezione Individuali Procedure standardizzare

70 La segnaletica di sicurezza

71 La segnaletica di sicurezza èuna segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad un attivitào ad una situazione determinata, fornisce un indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro

72 Principali scopi della segnaletica di sicurezza Avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte Vietare comportamenti pericolosi Prescrivere indicazioni e comportamenti ai fini della sicurezza Indicare le uscite di sicurezza

73 Segnale di divieto vieta un comportamento che potrebbe causare pericolo

74 Segnale di avvertimento si avverte di un rischio o di un pericolo

75 Segnale di prescrizione prescrive un comportamento

76 Segnale salvataggio o soccorso indicazioni su uscite di sicurezza o mezzi di soccorso

77 Segnale antincendio indicazioni su presidi o mezzi per la lotta all incendio

78 Segnaletica occasionale Segnala un rischio generalmente non presente sul luogo di lavoro

79 Una nuova norma UNI EN ISO 7010/2012 ha leggermente modificato i pittogrammi, ha ampliato i messaggi ed a introdotto nuovi cartelli. La nuova segnaletica per il momento viene utilizzata nell apposizione della nuova cartellonistica e coesisteràper alcuni anni con la vecchia

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84 IL LIMITE DEL SAPERE È IN TUTTO CIÒ CHE DOBBIAMO ANCORA CONOSCERE. Mirko Badiale GRAZIE DELL ATTENZIONE

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