Progetto Educare alla legalità e alla convivenza civile a.s. 2013/2014. ISTITUTO COMPRENSIVO CARIATI Classe 5^B Plesso G.
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1 Progetto Educare alla legalità e alla convivenza civile a.s. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO CARIATI Classe 5^B Plesso G. DI NAPOLI
2 ALUNNI COINVOLTI Calbi Margherita Chiurco Andrea Donnici Cataldo Filareti Daniele Fortino Isabella Gentile Margherita Kandil Youssef Lettieri Veronica Liguori Cataldo Martellino Stefano Paletta Giacomo Pignataro Domenico Pirillo Cataldo Scalioti Angela
3 La nostra classe in prima
4 La Costituzione è la legge più importante dell Italia.
5 La Costituzione noi bambini la vediamo così
6 Questa legge è nata il 1 gennaio 1948 Il Presidente Enrico De Nicola che firma la Costituzione.
7 Questo disegno rappresenta la Signora Italia e le ricchezze del nostro territorio
8 Articolo 1: L Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
9 L Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro. C è un lavoro comune e c è una fede per tutti un compito per ognuno. Ogni uomo al suo lavoro. (T. Eliot)
10 ma il diritto al lavoro coincide troppo spesso con la necessità di emigrare.
11 Questa poesia mi ha emozionato è troppo doloroso il fenomeno dell emigrazione per poterlo ignorare. Lettieri Veronica Il dolore ha il volto dell emigrante ed io l ho visto, stamane, accanto al treno che tossiva bianco vapore. Ho visto una casa intera in due valigie di cartone nero e un pacco a spago; ho respirato odore di stalle e campi. Abiti di velluto e scarpe a chiodi. Quel giorno la speranza vestiva così. (F. Martignon)
12 . e la nostra classe a causa del non lavoro ha perso dei pezzi
13 Il primo pezzo del puzzle a staccarsi è stata Lucia Lucia era una bambina molto sensibile, un amica sincera, introversa e molto intelligente. Era sempre pronta ad aiutarci quando qualcuno aveva bisogno. Lucia, oggi si trova con la sua famiglia in Alto Adige. La ricordiamo con affetto e simpatia. Margherita Gentile e Fortino Isabella
14 Poi è toccato a Leonardo Leonardo è dovuto emigrare a Siena perché i suoi genitori non avevano abbastanza lavoro. L ho conosciuto all asilo, eravamo piccolissimi e passavamo le giornate a giocare e a disegnare. Eravamo grandi amici e mi bastava guardarlo negli occhi per capire quello che pensava. Gira e rigira ci trovavamo sempre seduti vicini e i suoi occhi espressivi mi seguivano dappertutto. In seconda lui andò via, piansi. Ora vorrei incontrarlo di nuovo per vedere come è cresciuto, se è cambiato, e se ogni tanto pensa a noi. Domenico Pignataro
15 Il terzo pezzo del puzzle è stato Cinzia Cinzia, la mia migliore amica, è emigrata in Germania. Era ed è ancora un amica speciale che conoscevo dall asilo e da cui non sarei voluta separarmi. Eravamo molto legate e il solo pensiero di staccarci ci faceva piangere il cuore. Per me la parola amica significa: Amicizia Migliore In ogni Caso Aiutandosi Calbi Margherita
16 altro pezzo mancante del puzzle Chantal La mia migliore amica si chiama Chantal. Anche lei è un pezzo del puzzle che si è spezzato. Per me è stata dura perderla, ma so che è andata via perché i suoi genitori non trovavano lavoro a Cariati. Spero tanto che si trovi bene nella sua nuova scuola in Germania e di poterla rivedere molto presto. Angela Scalioti
17 Cristoforo ultimo pezzo mancante del puzzle L emigrazione è una cosa brutta specialmente se una persona che ti sta a cuore parte. L ultimo a lasciarci è stato mio cugino Cristoforo. Con lui ho trascorso dieci anni di vita a ridere, a piangere, a scherzare, a giocare e a litigare. Non posso perdonarmi mai di averlo fatto partire senza muovere un muscolo. Quando l ho visto l ultima volta, Cristoforo aveva gli occhi rossi e gonfi, mentre io provavo dispiacere e nello stesso tempo rabbia. Donnici Cataldo
18 Ricordo spesso i compagni di classe che nel corso degli anni di Scuola Primaria, per motivi di lavoro sono stati costretti ad emigrare con le rispettive famiglie. Penso a Cinzia, a Leonardo, a Lucia, a Chantal, ma soprattutto a Cristoforo. Doverli salutare è stato molto triste. Speriamo che in futuro il Diritto al Lavoro sia assicurato a tutti i cittadini. Cataldo Liguori
19 Andrea Chiurco
20 L emigrazione a Cariati Nel 1861, quando i cariatesi non riuscendo più a vivere semplicemente coltivando la terra e con la pesca, emigrarono prediligendo la Germania e l America Latina. Queste mete rappresentavano la Terra Promessa per una vita migliore. Agricoltori, muratori, calzolai, domestiche e nutrici tutti lavori umili che i nostri concittadini svolgevano per poter migliorare le condizioni di vita molto povere nel paese. Allora partivano solo i capi famiglia, mentre i bambini venivano lasciati ai nonni. Oggi con la crisi economica e la chiusura dell ospedale, Cariati si è spopolata di nuovo. Le famiglie si spostano sia in Germania che nel nord Italia. Tutto questo ha provocato la chiusura di molti esercizi commerciali, di attività artigianali e marinare. Il paese assume così un aspetto triste e malinconico: case chiuse e abbandonate, strade vuote e buie, anziani e pensionati che restano da soli aspettando le feste per potersi riunire con i propri figli. Giacomo Paletta e Pirillo Cataldo
21 Immigrazione Mi chiamo Youssef, i miei genitori sono arrivati a Cariati dal Marocco per trovare lavoro. I miei fratelli sono nati in Marocco ed io sono nato a Cariati. Mio padre fa l ambulante e mamma lavora nella cucina di un ristorante. Si sono integrati bene, soprattutto mio padre e noi ragazzi abbiamo tanti amici italiani. Ogni anno andiamo tutti in Marocco, perché ai miei genitori manca la loro terra dove incontrano i familiari. Io sto bene in Italia, ma non rinnegherò mai le mie origini marocchine. Kandil Youssef
22 Oggi la nostra classe è così!
23 I bambini vengono tutelati dalla convenzione dei diritti dell Infanzia e dell Adolescenza. Secondo me i legislatori hanno pensato così
24 Convenzione dei diritti dell Infanzia e dell Adolescenza. Art.32 Hai diritto a non svolgere lavori pesanti e pericolosi per la tua salute o che ti impediscono di andare a scuola.
25 Io bambina futura cittadina anche se un po piccolina riesco a capire l impegno di un bambino come me mentre lavora e non va a scuola Il suo dovere adesso è lavorare, anche se lui vorrebbe studiare. I suoi diritti sono in fumo ormai e con solidarietà lo dovremmo aiutare e lo sai. Ogni bambino ha un sogno, anche se a volte si scoraggia, anche se lui ha la pelle più scura, è uguale a te ed ha sempre paura. Calbi Margherita
26 Io bambina futura cittadina Ci sono bambini che vogliono studiare, ci sono dei bambini che devono lavorare. Bambini poveri costretti a lavorare in un paese povero dove non hanno niente da mangiare. Gentile Margherita
27 Io bambina Futura cittadina Ci sono bambini che devono lavorare per guadagnare qualcosa da mangiare. Molti bambini muoiono di fame e pur volendo a scuola non possono andare. San fabbricare scarpe, bambole e palloni e anche delle case di mattoni. Delle persone molto cattive li sfruttano con il lavoro minorile. Ogni bambino ha un sogno da realizzare come andare a scuola per studiare. Anche se hanno la mia stessa età non c è uguaglianza e diversità Fortino Isabella
28 Io bambino futuro cittadino. Il sangue versato per noi non verrà sprecato. Il futuro insieme costruiremo e l Italia salveremo. Il grande sacrificio dei nostri avi sacrificio che la Patria ha salvato. La frase I have a dream dobbiamo ricordare, così che veramente il nostro sogno si possa realizzare, Che la nostra Patria non cerchi di tirare avanti, ma avanzi marciando verso un futuro migliore. Chiurco Andrea
29 Tutti i bambini per me sono degli amici e quindi non dovrebbero essere costretti a lavorare e nemmeno essere soldati e costretti a combattere. Pirillo Cataldo
30 School the best place to work. Filareti Daniele e Martellino Stefano
31 Il Progetto è stato realizzato e ideato dagli alunni della 5^ B e dalle insegnanti di classe Limido Brunella e Branca Innocenza del plesso G.Di Napoli. Il montaggio del video con Power Point è stato eseguito dall Ins. Oliverio Donatella.
32
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