ATTO N dei Consiglieri LIBERATI e CARBONARI

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1 Assemblea legislativa Palazzo Cesaroni Piazza Italia, PERUGIA ATTO N. 256 MOZIONE dei Consiglieri LIBERATI e CARBONARI INIZIATIVE DA ADOTTARSI DA PARTE DELLA G.R. CON RIFERIMENTO ALLA PRESENZA, IN SITI DEL TERRITORIO UMBRO, DI MANUFATTI IN CEMENTO - AMIANTO Depositato alla Sezione Flussi Documentali, Archivi e Privacy il 24/11/2015 Trasmesso ai Consiglieri regionali e al Presidente della Giunta regionale il 24/11/2015

2 Al Presidente del Consìglio Regionale - SEDE MOZIONE Istituzione di un censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto. PREMESSO che l'eternit è un marchio registrato di fibrocemento (o cemento-amianto) e che veniva utilizzato in edilizia come materiale da copertura nella forma in lastra piana o ondulata, oppure come coibentazione di tubature; che la commercializzazione in Italia della variante cemento-amianto di tale prodotto, è cessata tra il 1992 e il 1994; benché sin dal 1962 fosse noto in tutto il mondo che la polvere di amianto, generata dall'usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico (oltre che alla classica asbestosi), a Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Broni (Pavia) e Bari la Eternit e la Fibronit continuarono a produrre manufatti sino al 1986 (1985 per Bari e 1992 per Broni), tentando di mantenere i propri operai in uno stato di totale ignoranza circa i danni (soprattutto a lungo termine) che le fibre di amianto provocano, al fine di prolungare l'attività dello stabilimento e quindi accrescere i profitti; che in particolare a Casale Monferrato i morti e i contaminati da amianto sono e saranno migliaia, anche perché lo stabilimento disperdeva con dei potenti aeratori la polvere di amianto in tutta la città, causando la contaminazione anche di persone non legate alle attività produttive dell'eternit. Soltanto nel periodo nella città monferrina ci sono stati 128 nuovi casi di persone ammalate. Siccome la malattia ha un periodo di incubazione di circa 30 anni, si trovano attualmente in pericolo tutti coloro i quali fino alla fine degli anni Ottanta risiedevano in zone limitrofe contaminate dalle polveri; che la Legge 23 Marzo 2001 n.93 prevede che Regioni e Province Autonome provvedano ad effettuare la mappatura delle zone interessate dalla presenza di amianto all'interno dei propri territori, nonché ad individuare ed effettuare gli interventi di bonifica di particolare urgenza che il D.M. 18 Marzo 2003 n.lol ha successivamente disciplinato tale normativa fornendo gli strumenti metodologici volti alla realizzazione della mappatura; che in questo contesto, la Regione Umbria ha incaricato l'agenzia di protezione ambientale e le Aziende sanitarie umbre di provvedere alla rilevazione della presenza di amianto nell'intero territorio regionale e all'individuazione degli

3 interventi di bonifica urgenti. Il progetto è stato svolto dall'arpa nel 2007 per gli edifìci pubblici e nel 2009 per gli edifici privati; siti privati: Comune.pdf siti pubblici: httd:// %20per%20connune%20cQn%20quantit%C3%AQ.pdf che tale progetto ha interessato solo quelli che ospitano attività produttive con più di tre addetti e con risultati dubbiosi (nel comune di Perugia risultano solo "5-7" edifìci pubblici con presenza di amianto e "8-20" siti privati; a Terni risultati "5-7" edifici pubblici con presenza di amianto e addirittura "3-4" siti privati); CONSIDERATO che come si può vedere dai link sopra riportati non si ha un quadro dettagliato dei siti presenti nella nostra Regione; che numerose regioni e comuni italiani sono già intervenuti per la predisposizione di un censimento dettagliato delle opere in eternit presenti nel territorio comunale; che nella regione Lombardia nelle linee guida del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), elaborato a seguito dell'art. 3 della l.r. n. 17 del 29 settembre 2003, è stato approvato con D.G.R. vm/1526 del viene indicato che i soggetti pubblici e i proprietari privati hanno l'obbligo di denunciare alle ASL e Comuni competenti per territorio la presenza di amianto o di materiali contenenti amianto in matrice friabile estendendola anche ai manufatti in cemento-amianto (es. eternit); le stesse linea guida impongono a tutti i soggetti pubblici e ai privati proprietari di edifici, impianti o luoghi nei quali vi sia presenza di amianto o di materiali contenenti amianto, di darne comunicazione istituendo un censimento attraverso l'autonotifica da parte dei proprietari delle strutture ed edifici che contengono amianto, rendendo quindi il cittadino un attore principale della tutela della propria salute. I proprietari di immobili con presenza di amianto hanno quindi l'obbligo di comunicarne la presenza utilizzando l'apposito modulo di autonotifica. Inoltre la linea guida prevede che se un cittadino vuole segnalare la presenza di manufatti contenenti amianto, deve inviare una comunicazione scritta. Il Comune inviterà il proprietario dell'immobile ad attivare la procedura

4 prevista e trasmettendo all'asl la documentazione necessaria al finì del censimento e dell'inserimento dei dati nel catasto regionale dell'amianto. Nel caso di mancato riscontro da parte del proprietario (persona fisica o giuridica) l'amministrazione comunale emetterà un'ordinanza la cui inosservanza è sanzionata penalmente (art. 650 del codice penale); che la Regione Calabria con la LR. 27/04/2011, n. 14, pubblicata sul Bollettino Ufficiale 04/05/2011, Supplemento straordinario n. 2 al n. 8 del 02/05/2011, ha disposto norme relative all'eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto, nell'ambito di misure per la salvaguardia della salute dei cittadini e istituendo un censimento della presenza dell'amianto sul territorio regionale sia per soggetti pubblici e privati proprietari; che la Regione Sicilia ha avviato - con il Piano di protezione dall'amianto predisposto in attuazione dell'articolo 10 della Legge n 257 del 27 marzo 1992 ed approvato con il D.RReg. 27 dicembre una decisa campagna volta ad eliminare o ridurre al più basso livello possibile i rischi derivanti dalla esposizione all'amianto. Il piano si articola in una serie di iniziative e di azioni specifiche: acquisizione della conoscenza complessiva del "rischio-amianto" (si otterrà effettuando il censimento di tutte le situazioni di possibile esposizione all'amianto); che nel 2010 la Regione Umbria, a modifica ed integrazione di una vecchia D.G.R. di ottobre 2007, n. 1611, emette una "/./nea guida per le Az. USL ai fini della valutazione delle strutture contenenti amianto", nonché linee guida per la microraccolta di materiali contenenti amianto e schema di relazione ex art. 9 legge 257/92 ed in un un apposito allegato si riporta anche l'algoritmo che la ns. Regione ha deciso di adottare per la valutazione obbligatoria delle coperture esterne in cemento amianto. Il protocollo ha lo scopo di fornire uno strumento operativo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto ed è utile al fine di indirizzare le conseguenti azioni di monitoraggio e/o bonifica che sono a carico del proprietario dell'immobile e/o del responsabile dell'attività che vi si svolge. La valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto è effettuata tramite 1applicazione dell'indice di Degrado (I.D.) ed è condotta attraverso l'ispezione del manufatto. Se il manufatto presenta una superficie danneggiata - ovvero quando sono presenti danni evidenti ed indiscutibili come ad esempio crepe, fessure evidenti e rotture - in misura superiore al 10% della sua estensione, si procede alla bonifica come indicato dal D.M. 6 Settembre 1994, privilegiando l'intervento di rimozione. Se il danno è meno evidente e la superfìcie della copertura in cemento-amianto appare integra all'ispezione visiva, è necessario quantificare lo stato di conservazione attraverso l'applicazione dell'indice di Degrado. Il risultato dell'applicazione dell'i.d. è un valore numerico a cui

5 corrispondono azioni conseguenti che il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attività che vi si svolge, dovrà attuare; che lo studio Sentieri ha preso in considerazione anche la città di Terni ed i risultati per la nostra città sono chiari per i tumori all'apparato respiratorio. Per quanto riguarda l'incidenza si osservano 628 casi totali negli uomini e 166 casi nelle donne di tumore polmonare, in eccesso in entrambi i generi (+14% negli uomini, +18% nelle donne rispetto all'atteso); nei soli uomini si osservano 19 casi totali di mesotelioma pleurico (+164%).In entrambi i generi per le malattie respiratorie casi totali negli uomini (+9%) e casi totali nelle donne (+12%). Sono in eccesso in entrambi i generi i ricoveri per le malattie respiratorie acute, casi totali negli uomini (+13%) e casi totali nelle donne (+16%). Nelle sole donne, per le malattie polmonari cronico-ostruttive 548 ricoveri (+12%). Viene Inoltre osservata la presenza contemporanea di eccessi di tumore al polmone e delle malattie respiratorie in entrambi i generi, e di mesotelioma pleurico negli uomini e viene rivolta l'espressa richiesta dell'avvio di "un approfondito e sistematico piano di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica finalizzato all'individuazione e abbattimento delle sorgenti di inquinamento atmosferico"; IMPEGNA il presidente della Regione Umbria e la Giunta 1. a istituire un censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto utilizzando apposite schede di rilevazione in collaborazione con i relativi comuni; 2. a pubblicizzare adeguatamente tale censimento con azioni informative alla cittadinanza ed a tutti i proprietari di manufatti in cemento amianto (eternit); 3. ad analizzare le schede in modo da evidenziare quelle che per dimensioni, stato di uso, vicinanza a siti sensibili, etc. a cui sarà rivolto l'invito ad effettuare la valutazione approfondita dello stato di conservazione delle coperture in eternit secondo lo schema regionale ed inviarlo al Comune di competenza; 4. a proporre accordi con le aziende locali autorizzate al fine di permettere lo smaltimento o bonifica a prezzi concordati anche in caso di modeste quantità; 5. a predisporre quanto necessario affinché i risultati del censimento siano dettagliatamente registrati, archiviati e resi disponìbili liberamente on-line e al fine di diffonderli alla cittadinanza interessata; 6. a istituire idonei programmi di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto e loro familiari (anche loro esposti per il fatto che questi lavoratori tornavano a casa con le tute contaminate da polveri e fibre di amianto);

6 7. a favorire un'applicazione uniforme delle norme in tema di accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto in favore dei lavoratori dei diversi comparti; 8. a istituire un Fondo regionale in favore delle vittime dell'amianto in similitudine con li Fondo nazionale vittime amianto, istituito per effetto dell'art. 1, commi 241/246, Legge 247/07 (non sufficientemente finanziato dallo Stato nazionale); 9. ad attivare un tavolo permanente con l'osservatorio Nazionale Amianto al fine di affrontare ancor più compiutamente tale materia. Andrea Liberati Maria Grazia Carbonari ^Q;^ppo corjsittaremovi mento 5 Stelle - Regione Umbria 19 novembre 2015

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