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1 Ministero della Giustizia Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria Provveditorato Regionale per la Lombardia LABORATORI DEONTOLOGICI Titolo VI del Codice Deontologico RESPONSABILITA DELL ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELL ORGANIZZAZIONE DI LAVORO INCONTRI UEPE - Como 28/02/ ORE /03/ ORE /04/ ORE /05/ ORE Milano, 18 settembre 2013

2 I Laboratori Deontologici L esperienza degli assistenti sociali dell UEPE di Como e della Sede di Varese L offerta formativa del PRAP Milano riguardante i Laboratori Deontologici costruita insieme con l Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Lombardia, è stata accolta dal personale di servizio sociale dell UEPE di Como (e della Sede Distaccata di Varese) che ha risposto con n. 15 adesioni su 21 professionisti, con una percentuale pari al 71,43%. I 15 professionisti partecipanti (n. 14 del comparto ministeri e n. 1 dirigente - vedere allegato) hanno totalizzato complessivamente n. 54 presenze nei quattro incontri in cui si è articolata l esperienza formativa. La media è stata di n. 13 presenze con una percentuale del 86%. Il gruppo ha sempre mantenuto la costituzione di partenza: non sono stati creati sottogruppi né sono stati assegnati incarichi individuali. L unico invito, all atto della consegna del progetto ai partecipanti, è stato quello di esaminare il più compiutamente possibile la ricchissima documentazione pervenuta dal PRAP (Ufficio EPE Regionale e Unità Organizzativa della Formazione) con particolare riguardo alla traccia costituita dal Codice Deontologico Comparato appositamente ideato per facilitare la riflessione. Il Codice Deontologico Comparato, consiste nella ricostruzione degli articoli del Codice affiancata dalla documentazione di normativa generale e normativa di settore. Nell esaminare la parte comune per tutti gli UEPE e cioè il Titolo I ed il Titolo II (articoli da 1 a 10), sono emerse le seguenti riflessioni: L esistenza di livelli differenziati di responsabilità in carico ai singoli professionisti con conseguenti scelte di comportamento; La classificazione assistente sociale e assistente sociale specialista, categorie di rilievo nell organizzazione ordinistica, che non trova applicazione tra gli assistenti sociali dipendenti della Amministrazione Penitenziaria; Il vincolo rappresentato dalla conoscenza, comprensione e osservanza del Codice stesso per specifico obbligo deontologico. Prioritariamente è stata rilevata la centralità dell utente in carico al servizio, salvaguardando le caratteristiche individuali di ogni singola persona e astenendosi da giudizi di valore, nonché attivando tutte le risorse affinché sia reso possibile il percorso di cambiamento sostenuto dalla fiducia nella persona che si accinge a confrontarsi col 2

3 servizio; favorendo espressioni di autonomia professionale dell assistente sociale da condizionamenti dovuti al contesto operativo, alla storia personale dell operatore e alle pressioni politico-culturali della società. Altra considerazione ha riguardato il significato di etica e scientificità della professione differenziando la parte relativa all applicazione degli strumenti professionali e alla verifica della congruenza dei prodotti (controllo tecnico), dalla possibilità e capacità di confronto sul sistema di relazione nel corso dell attività lavorativa e sul benessere all interno dei contesti di lavoro (supervisione professionale). In particolare, l esigenza di ambiti di supervisione professionale è costantemente segnalata all amministrazione che dovrebbe assicurare un supporto in tal senso come peraltro anticipato da documenti (Lettera Circolare - Giuffrida) che purtroppo non sono riusciti a diventare buone prassi. L assenza del supporto richiesto, nel tempo, è stata fronteggiata dal personale di servizio sociale con l attivazione di confronti professionali, non sempre appropriati ma ritenuti necessari per affrontare, con una visione più ampia, i particolari momenti di difficoltà che caratterizzano gran parte del lavoro dell assistente sociale. E emersa, altresì, come problematica, la modalità di impostazione dei laboratori deontologici: tale impostazione risulterebbe infatti più dispendiosa rispetto ad una modalità cattedratica della formazione, pur ritenendo utile l impegno in atto profuso nel confrontarsi in autonomia con norme deontologiche, norme amministrative e norme specifiche del contesto penitenziario. Il Titolo VI del Codice Deontologico: Responsabilità dell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro Si è quindi passati ad esaminare il Titolo VI del Codice Deontologico, parte di specifico esame del Gruppo Uepe di Como. Dopo una lettura degli articoli dal 44 al 51 è stata innanzitutto rilevata la diversità di terminologia tra l attuale Codice ed il Codice del In particolare, i termini utilizzati nella prima stesura del Codice risentono dell influenza sindacale e degli indirizzi organizzativi del periodo l assistente sociale deve esigere il rispetto del suo profilo professionale l assistente sociale deve chiedere il rispetto del suo profilo e della sua autonomia 3

4 professionale [44]; riferimenti inoltre all economicità e qualità degli interventi[45], termini assenti nella precedente stesura; interventi da effettuare in tempi adeguati in un ambiente idoneo a tutelare la riservatezza [47]; rispetto e sostegno dell autonomia tecnica e di giudizio dei colleghi da parte dell assistente sociale dirigente, direttore o coordinatore nonché promozione delle iniziative formative e del confronto professionale [49]; ulteriore specifica relativa al rapporto gerarchicofunzionale tra colleghi con livelli di responsabilità diretti verso la professione e l organizzazione [50]; riferimenti alla supervisione, formazione ed aggiornamento [51] mentre nella vigente stesura (2009) i termini si allineano più coerentemente alla situazione attuale ed alle esigenze più ampie (immagine, standard di qualità, pianificazione, programmazione ) riconosciute sia dall organizzazione che dalla professione. Nel programmare un approfondimento di quanto esaminato, il gruppo, dopo un ulteriore confronto, considerati i tempi ancora a disposizione, propone di affrontare prioritariamente i contenuti dell art. 45 (che sostanzialmente racchiude gli elementi più significativi riscontrabili in tutto il Titolo VI): L assistente sociale deve impegnare la propria competenza professionale per contribuire al miglioramento della politica e delle procedure dell organizzazione di lavoro, all efficacia, all efficienza, all economicità e alla qualità degli interventi e delle prestazioni professionali. Deve altresì contribuire all'individuazione di standard di qualità e alle azioni di pianificazione e programmazione, nonché al razionale ed equo utilizzo delle risorse a disposizione. 4

5 Il Titolo VI del Codice Deontologico: Contenuti e processo Dall analisi dell art. 45 emerge chiaramente che il nodo più rilevante, come del resto si registra in tutte le professioni intellettuali, è rappresentato dalla competenza. Infatti, l elemento complesso della competenza professionale dell assistente sociale, che si ritiene vada alimentata costantemente sia attraverso la partecipazione a momenti formativi generali e specifici, sia attraverso l acquisizione di esperienze lavorative, deve ricomprendere gli elementi classici che solitamente la caratterizzano: capacità di impatto sugli altri, sensibilità interpersonale, fiducia in sé, autocontrollo, capacità tecnica e professionale, orientamento al cliente, capacità di cooperazione, capacità di pensiero analitico e concettuale, spirito di iniziativa, flessibilità capacità di gestione del proprio ruolo Tale elemento complesso, consente di svolgere interventi e prestazioni professionali efficaci, efficienti, di economicità di qualità. 5

6 Al fine di rendere effettivo il processo così delineato si sottolinea: L importanza di una maggiore attenzione all operato di ogni singolo professionista (studio del caso, reperimento dati e documentazione, analisi e valutazioni per la trasformazione dei dati in elementi e la valutazione degli elementi per renderli idonei all uso del committente istituzionale, quindi utili al fine di formulare una decisione); L importanza di una valutazione di quanto contenuto nel fascicolo dell utente avendo cura di differenziare la semplice percezione dalla conoscenza/consapevolezza diretta dei fatti avvenuti e riportati in fascicolo; L incidenza del carico di lavoro (solitamente elevato rispetto alla media nazionale) sul rendimento inteso come completezza di interventi ed appropriatezza di valutazioni. Si procede quindi ad un approfondimento delle questioni affrontate mettendo in relazione l articolo 45 con gli articoli 49 e 50 che sottolineano le diverse responsabilità dell assistente sociale a seconda dell incarico ricoperto. Infatti la complessità del rapporto gerarchico tra colleghi di base e responsabili dei servizi si riflette non solo sugli aspetti amministrativi e tecnici del lavoro dell assistente sociale ma investe anche la sfera deontologica. Un esempio è caratterizzato dalla necessità di differenziare le modalità dell intervento: a carattere diretto nel sistema funzionario/utente e nel sistema tra professionisti di base ; a carattere più specifico (o più generale secondo le circostanze) tra direttore di ufficio e responsabile del servizio cui l intervento si riferisce. Il carattere della prima tipologia è di facile intuizione: Il sistema funzionario/utente sottende oltre al riconoscimento reciproco, le peculiarità dell aiuto, del sostegno, e del controllo, quindi il rispetto delle regole e l accettazione delle sanzioni Il sistema tra professionisti di base sottende il riconoscimento professionale (di ruolo e di funzioni), la circolarità e la finalizzazione di scambi informativi, il rapporto di collaborazione (monoprofessionale, interprofessionale, di équipe), l istruzione di atti di rilevanza professionale, il coordinamento di unità operative semplici Il carattere della seconda tipologia evidenzia aspetti più complessi: Studio delle relazioni tra gli enti, confronto professionale amministrativo, tecnico e legale tra responsabili (ad es. nella stipula di convenzioni o nella strutturazione di protocolli operativi), nel riconoscere formalmente, e quindi facilitare, i rapporti tra gli 6

7 operatori di servizi diversi, nell avocare all istanza superiore un intervento ritenuto complesso rispetto alle funzioni del professionista di base In sintesi, la puntuale applicazione delle specifiche sopra riportate dà luogo: al rispetto della coerenza tra assegnazione di incarico e prodotto elaborato; al rispetto delle fasi di processo organizzativo-gestionale; al soddisfacimento delle indicazioni deontologiche. Una ulteriore riflessione riguarda l effetto positivo che sortisce la reciproca collaborazione, vista come azione di processo e non mero adempimento burocratico, tra i funzionari di differente livello presenti nel Sistema Ufficio. La risoluzione compartecipata di situazioni problematiche, attraverso l adozione di piccoli cambiamenti in un ottica di collaborazione, genera effetti favorevoli per l attivazione, lo sviluppo e il consolidamento dei vari livelli di benessere organizzativo. La diffusione di pratiche di miglioramento (formazione continua, aggiornamento, supervisione professionale, ecc.) e l adozione di strumenti, anche divulgativi (carta dei servizi, modulistica aggiornata, documentazione appropriata, ecc.) completa il quadro dello sviluppo professionale e della valenza etica. Quanto sopra riportato, applicato con scienza e coscienza come si richiede ad una professione, si ritiene che risponda pienamente al Titolo VI del Codice Deontologico Responsabilità dell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro. UEPE COMO Il Referente della Formazione Dr. Giacomo Chillé 7

8 Il Titolo VI del Codice Deontologico: Partecipanti e presenze 28/02/ /03/ /04/ /05/2013 PARTECIPANTI ore ore ore ore BARBUTO FABIO PRESENTE PRESENTE PRESENTE BOSETTI ERICA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE CASSETTI PAOLA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE CHILLE GIACOMO PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE COLOMBO ANGELA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE COLZANI MORENA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE DE MASI MARIA CONCETTA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE GIOVINAZZO GIROLAMA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE MAZZARA ROSANNA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE MOCCIA MARIA ROSA PRESENTE PRESENTE PAPA STEFANIA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE PIZZINGA CARMELA PATRIZIA PRESENTE PRESENTE PRESENTE SCARPINATO STEFANIA PRESENTE PRESENTE PRESENTE SUCATO MARIA GRAZIA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE VITALE GIUSEPPINA PRESENTE PRESENTE PRESENTE PRESENTE 8

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