TEMPORANEO NEI CANTIERI

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1 PROVINCIA DI PISTOIA AREA TECNICA Servizio Sicurezza Cantieri - Formazione e Informazione LA SICUREZZA NELLE INFRASTRUTTURE STRADALI IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO NEI CANTIERI STRADALI Quali caratteristiche deve avere la segnaletica nei cantieri mobili o fissi

2 INDICE GENERALE 2 Cap. 1 Introduzione pag. 4 Cap. 2 Il Segnalamento Temporaneo e le norme del D.M pag. 6 Cap. 3 La necessità del Segnalamento Temporaneo e le Responsabilità del Funzionario dell Ente pag. 17 Cap. 4 Le fasi di attuazione pag. 24 Cap. 5 Sicurezza delle persone pag. 32 Cap. 6 I cantieri fissi pag. 51 Cap. 7 I cantieri mobili e le regole di messa in opera della segnaletica pag. 82 Cap. 8 Situazioni di emergenza temporanea pag. 91

3 3 Cap. 9 Le autorizzazioni, le concessioni, le competenze, le formalità di rilascio pag. 98 Cap.10 Responsabilità dell Impresa o del Soggetto Autorizzato pag. 112 Cap.11 Quali controlli da parte dell Ente Proprietario della strada pag. 120 Cap.12 Come è necessario segnalare e delimitare il campo stradale in fase di lavori per la sicurezza pag. 125 Cap.13 Quali sono i principali errori e quali invece le buone pratiche da seguire: esempi concreti pag. 130 Cap.14 Conclusioni pag. 196 Cap.15 Ringraziamenti pag. 197

4 Cap. 1 - INTRODUZIONE INTRODUZIONE 4 L articolo 1 del Nuovo Codice della Strada (C.d.S.), di cui al D.Lgs , n. 285, è stato modificato dal D.Lgs n. 9 nei seguenti commi: << 1. La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato. 2. La circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulle strade è regolata dalle norme del presente codice e dai provvedimenti emanati in applicazione di esse, nel rispetto delle normative internazionali e comunitarie in materia. Le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della

5 sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi: di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; di migliorare la fluidità della circolazione >>. Osserviamo quindi la parola sicurezza che viene così ad essere posta in risalto, in modo particolare, nel C.d.S. Premesso questo, la presente relazione ha lo scopo di evidenziare, nell ambito della sicurezza sulle strade e più in generale nelle infrastrutture ad esse relative, l importanza del Segnalamento Temporaneo nei cantieri quale elemento non di dettaglio ma di sostanza. 5

6 Cap. 2 - IL SEGNALAMENTO TEMPORANEO E LE NORME DEL D.M Il Segnalamento Temporaneo tratta le modalità applicative delle norme che si riferiscono alla segnaletica temporanea come definita dall art. 21 del C.d.S. e dagli artt. dal 30 al 43 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione dello stesso Codice (Regolamento). Occorre richiamare tale art. 21 che prevede: a) comma 1: 1 è vietato eseguire opere o depositi e aprire cantieri stradali, anche temporanei, sulle strade e loro pertinenze nonché sulle relative fasce di rispetto e sulle aree di visibilità senza preventiva autorizzazione o concessione della competente autorità di cui all art. 26;

7 b) comma 2: coloro i quali realizzano lavori o depositano materiali sulle aree destinate alla circolazione o alla sosta di veicoli o di pedoni devono adottare i necessari accorgimenti atti a garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, mantenendoli in perfetta efficienza sia di giorno che di notte; inoltre, il personale addetto ai lavori su strada deve essere visibile sia di giorno che di notte; c) comma 3: il Regolamento definisce le norme relative alle modalità ed ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri, alla realizzazione della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, agli accorgimenti necessari per la 7

8 regolazione del traffico ed alle modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali. L art. 30 del Regolamento parla del Segnalamento Temporaneo, ma bisogna fare riferimento al D.M , dal titolo: Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo (Disciplinare), pubblicato sulla G.U. del , per avere una chiara visione d insieme sull argomento. Possiamo dire che tale Disciplinare è una pietra miliare per attuare la sicurezza nelle infrastrutture viarie, poiché contiene: 8

9 - istruzioni relative ai principali elementi del segnalamento temporaneo, con riferimento alle norme regolamentari; - caratteristiche dei segnali e dei dispositivi temporanei (Tav. 0); - schemi del Segnalamento Temporaneo relativi ai cantieri fissi, mobili ed alle situazioni di emergenza (n. 87 tavole a colori che illustrano n. 100 schemi, poiché alcune tavole hanno doppia o tripla numerazione); - altre esplicazioni utili alla messa in opera dei segnalamenti. E importante sottolineare che gli schemi si riferiscono ad esempi che non possono essere 9

10 10 esaustivi di tutti i casi possibili, ma sono utilissimi perché pratici ed immediati e comunque sono come un importante vocabolario per attuare la sicurezza nei cantieri stradali negli oltre Comuni, nelle 103 Province, nei 20 Compartimenti Anas, nella rete della Soc. Autostrade S.p.A. e delle altre Concessionarie presenti in Italia. Le finalità del Segnalamento Temporaneo sono: - informare gli utenti della strada; - guidarli in modo corretto e chiaro; - convincerli a tenere sempre un comportamento adeguato e responsabile per ogni situazione non abituale allo scopo di salvaguardare la loro incolu-

11 mità e quella di tutti coloro che lavorano sulle strade, pur cercando di garantire la fluidità della circolazione. Il Segnalamento Temporaneo si basa sui seguenti principi: 1) adattamento; 2) coerenza; 3) credibilità; 4) visibilità e leggibilità. 11

12 Vediamo questi principi nello specifico. 12 1) Adattamento La segnaletica temporanea va adattata alla particolare circostanza verificatasi sulla strada. Gli elementi da tenersi in considerazione per l adattamento di un cantiere sono: - tipo di strada (A,B,C,D,E,F ed F bis ai sensi dell art. 2 - del C.d.S.); - natura e durata della situazione (tempi del cantiere); - importanza del cantiere in relazione al tipo dei lavori da realizzare;

13 13 - visibilità degli elementi geometrici della strada e delle condizioni ambientali; - localizzazione del cantiere; - velocità e tipo di traffico. 2) Coerenza Ogni segnale deve essere coerente con la particolare situazione nella quale viene impiegato, nel senso che ad un identica situazione devono corrispondere medesimi segnali con stessi criteri di posa; inoltre, in presenza di cantieri stradali non possono coesistere segnali temporanei e segnali permanenti che sono in contrasto fra loro.

14 14 Al riguardo, si devono coprire completamente o rimuovere i cartelli di tipo permanente. Finiti i lavori e smantellato il cantiere, bisogna ricordarsi di riposizionare la segnaletica permanente occultata e/o rimossa precedentemente. 3) Credibilità La segnaletica deve essere credibile nel senso che l utente della strada deve essere informato tempestivamente dell esistenza del cantiere (utilizzo del cartello temporaneo Lavori e del cartello Tabella Lavori per cantieri di durata superiore a 7 giorni lavorativi), della sua ubicazione, della sua importanza, delle condizioni di circolazione nelle

15 15 vicinanze di esso e lungo tutto il suo sviluppo. La credibilità è poi legata strettamente a come si presenta il cantiere all utente dopo che quest ultimo ha letto i segnali. Tabella Lavori (Figura II 382, art. 30 del Regolamento)

16 4) Visibilità e leggibilità 16 La visibilità e leggibilità di un cantiere è importante in relazione ai segnali che l impresa posiziona. Tali segnali devono: - essere in buono stato di manutenzione; - essere posizionati in modo corretto in relazione allo spazio di avvistamento, al loro orientamento, alla loro verticalità; - essere non più di due per supporto o in affiancamento, altrimenti non si leggono bene; - avere sempre forma, dimensioni, colori, simboli e caratteri regolamentari.

17 Cap. 3 - LA NECESSITA DEL SEGNALAMENTO TEMPORANEO e LE RESPONSABILITA DEL FUNZIONARIO DELL ENTE 17 Il Segnalamento Temporaneo è necessario tutte le volte che l Ente proprietario della strada ha intenzione di realizzare o far realizzare lavori su di essa (manutenzione ordinaria o straordinaria, ripristini a seguito di calamità naturali o di incidenti, ecc. ecc) oppure un privato o un impresa intendono realizzare opere sulle strade o sulle loro pertinenze, previa richiesta ed ottenimento di autorizzazione o concessione. Il Segnalamento Temporaneo deve essere oggetto di analisi da parte dei seguenti soggetti: 1) ENTE PROPRIETARIO DELLA STRADA Nel caso della progettazione esecutiva di una nuova

18 18 strada o di una variante ad una strada esistente o di un intervento di manutenzione straordinaria, tale analisi è inserita nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) di cui all art. 100 e all allegato XV del Testo Unico sulla sicurezza (D.Lgs n. 81 e s.m.i.). Al riguardo il Coordinatore per la Progettazione (C.S.P.) redige il P.S.C. inserendo in esso una o più tavole esplicative sulle quali riporta gli schemi del Segnalamento Temporaneo avendo come riferimento il Disciplinare. Sta alla capacità progettuale ed alla sensibilità del tecnico redigere tali tavole in modo che siano il più chiare possibile per la gestione del traffico, sia di

19 cantiere che di quello veicolare, una volta iniziati i lavori. Può succedere che siano necessarie integrazioni da fare al P.S.C. a seguito di imprevisti o circostanze di cui il C.S.P. non ha tenuto conto. Tali integrazioni vengono redatte dal Coordinatore alla Sicurezza in Fase di Esecuzione (C.S.E.). Nel caso, invece, di interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria eseguiti direttamente per conto dell Ente, senza P.S.C., è il Funzionario dell Ente che fa riferimento agli schemi del segnalamento riportati sul Disciplinare e l Impresa appaltatrice è tenuta a realizzarli fedelmente, facendo proposte integrative, se del caso, volte al miglioramento degli schemi stessi. 19

20 Quindi è l impresa appaltatrice dei lavori che ha la responsabilità della gestione del segnalamento controllando che la segnaletica realizzata sia conforme a quella definita in fase progettuale. 20 Nel caso di difformità per errori od omissioni da parte dell Impresa, il Funzionario dell Ente ha il dovere di intervenire per fare ripristinare la segnaletica a regola d arte.

21 21 2) IMPRESA APPALTATRICE Dovendo realizzare i lavori previsti sul progetto, l Impresa, in caso di aggiudicazione dell appalto, è tenuta a verificare il P.S.C. o comunque gli schemi del Segnalamento Temporaneo proponendo eventuali osservazioni e/o integrazioni. Per interventi sulla rete autostradale, la Società Autostrade S.p.A. ha elaborato un interessante Sommario delle norme per il segnalamento temporaneo e l esecuzione dei lavori in autostrada (edizione Luglio 2007) che, per tratti autostradali a due o tre corsie, prevede schemi relativi ai cantieri fissi, ai rami di svincolo, ai cantieri mobili, alle perti-

22 22 nenze, riepilogando anche le norme di sicurezza per l esecuzione di lavori in autostrada in presenza di traffico e ispirandosi al Disciplinare. Per le autostrade, le responsabilità del Funzionario sono legate inscindibilmente alla costante verifica che l Impresa esecutrice dei lavori si attenga a tale Sommario per la realizzazione della segnaletica da cantiere. Il Funzionario dell Ente ha inoltre una specifica responsabilità, come vedremo in dettaglio, nelle situazioni di emergenza o di particolare urgenza (incidenti, calamità naturali, situazioni imprevedibili di qualsiasi natura, ecc. ecc).

23 23 In tali circostanze di emergenza il Funzionario dell Ente preposto al Segnalamento Temporaneo può essere un ingegnere, un architetto, un geometra, ma anche un loro sostituto come un capo-cantiere o un capo-squadra che per primo si è recato sul posto e che predispone la segnaletica idonea.

24 Cap. 4 LE FASI DI ATTUAZIONE 24 Le fasi di attuazione di un cantiere stradale possono racchiudersi nei seguenti punti fondamentali: 1) Progetto del cantiere Si tratta del progetto di allestimento di un cantiere stradale che prevede anche il piano di segnalamento ad esso relativo. E studiato nell ambito del P.S.C. di un progetto di un infrastruttura stradale o in quello di un qualsiasi intervento da realizzarsi su una strada in esercizio. Compito del progettista è quello di individuare esattamente l assetto del cantiere secondo le specifiche caratteristiche della strada, del tipo di

25 intervento da realizzare e delle modalità di esecuzione secondo il Disciplinare. In particolare, per un cantiere su strada aperta al traffico, si tratta di tenere conto, allo stesso tempo, di due variabili fondamentali: 1.a) il/i flusso/i di traffico veicolare; 1.b) le caratteristiche del cantiere stradale. 25 In altri termini occorre che il progettista cerchi di mediare fra le due esigenze sopraelencate, in apparenza antitetiche fra loro.

26 2) Autorizzazione allo svolgimento del cantiere 26 Prima di porre in opera anche un solo cartello stradale, occorre che il cantiere sia autorizzato dall Ente proprietario della strada o dal Concessionario. Per questo motivo è necessario, preliminarmente, che l Impresa o il privato che intende realizzare i lavori faccia richiesta di autorizzazione all Ente proprietario della strada che in un secondo tempo, se non ci sono opposizioni al rilascio dell autorizzazione, emetterà il provvedimento autorizzativo (ordinanza o concessione), come

27 27 vedremo al cap. 9. Nel caso dei Comuni, l ordinanza è emessa dal Comando di Polizia Municipale; nel caso delle Province dal Funzionario o dal Dirigente del Servizio Viabilità preposto a tale incarico. 3) Installazione del cantiere Ottenuta l autorizzazione, l Impresa installa il cantiere, ma prima dell inizio effettivo dei lavori, il Responsabile del cantiere verifica che esso sia sicuro e cioè conforme agli schemi del Disciplinare o ai contenuti del PSC. Preferibile che tale verifica venga fatta in contraddittorio con il Funzionario dell Ente proprietario della strada o da suo delegato (ispettore

28 di cantiere, capo-cantiere, ecc.). 28 4) Cantiere in esercizio Durante lo svolgimento dei lavori occorre che la segnaletica di cantiere venga periodicamente controllata sia da parte del Direttore dei Lavori, del Direttore Operativo o dell Ispettore di Cantiere, oltre che da parte del C.S.E., del Responsabile del Cantiere e del Funzionario dell Ente. Nel caso di variante in corso d opera ai lavori, occorre che la richiesta di variante sia presentata dal Direttore dei Lavori o dall Impresa all Ente proprietario con congruo anticipo (almeno 15 giorni prima) o comunque secondo il regolamento adottato

29 29 dall Ente relativamente alla richiesta di una nuova ordinanza. L ordinanza può essere richiesta per vari motivi fra i quali i seguenti: - proroga nei tempi di completamento dei lavori; - modifica dell ordinanza originaria; - installazione di un semaforo; - chiusura di strade a seguito dei lavori; - oltre eventuali specifiche. Nel caso che la domanda di variante sia presentata dall Impresa, il Direttore dei Lavori è tenuto a controfirmare la richiesta.

30 5) Smantellamento del cantiere 30 Può sembrare la fase più semplice, ma in verità richiede attenzione per le seguenti motivazioni: a) la segnaletica temporanea deve essere tolta o oscurata non appena sono terminate le cause che hanno richiesto il suo collocamento e quasi sempre ciò avviene in presenza di traffico; b) volendo ristabilire la segnaletica permanente originaria o posizionare una nuova segnaletica temporanea particolare (es. segnaletica orizzontale di colore giallo in vernice), bisogna eseguirla dopo la rimozione della precedente segnaletica temporanea; in questo caso, i segnali stradali devono essere rimossi o oscurati nell ordine inverso rispetto alla

31 31 posa normale, come specifica il Disciplinare, salvo casi particolari legati a condizioni di manovra dei veicoli adibiti alla raccolta dei segnali; anche questo caso si realizza (purtroppo) in presenza di traffico.

32 Cap. 5 SICUREZZA DELLE PERSONE PERSONALE AL LAVORO SU STRADA Coloro che lavorano sulla strada devono essere garantiti ai fini della salvaguardia della loro incolumità e per questo devono sempre essere ben visibili sia ai conducenti delle macchine operatrici che operano in cantiere che agli utenti della strada. Si sottolinea che essere ben visibili significa farsi vedere e farsi riconoscere bene. Gli addetti stradali, infatti, devono indossare capi di abbigliamento conformi alle disposizioni del D.M (G.U n. 174) dal titolo Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative agli abbigliamenti e dispositivi autonomi per rendere

33 33 visibile a distanza il personale impegnato su strada in condizioni di scarsa visibilità, o della UNI EN 471:2008. Si ricordano alcune definizioni di tale Disciplinare Tecnico del 1995: a) Capi di vestiario ad alta visibilità: sono capi di vestiario sui quali sono applicati stabilmente inserti in tessuto rifrangente in grado di assicurare la visibilità in qualsiasi condizione di luce sia di giorno che di notte; b) Dispositivi autonomi ad alta visibilità (da indossare sopra i normali capi di vestiario): sono dispositivi, quali bretelle, copriberretti, manicotti, gambali, ecc. ecc., confezionati in tutto o in parte con

34 34 materiale rifrangente o con materiale a funzione mista (fluoro-rifrangente); c) Materiale di base: tessuto a maglia o filato o materiale rivestito o laminato per capi di vestiario per il personale addetto ai lavori stradali o che, comunque, è esposto al traffico nello svolgimento dell attività lavorativa; c.1 Materiale fluorescente: colorato ad elevato valore di visibilità; la fluorescenza è la proprietà tipica di alcune sostanze che, colpite da radiazione ultravioletta o blu, emettono radiazioni che sono quasi sempre di una lunghezza d onda maggiore di quella delle radiazioni eccitanti; di giorno, specie all alba ed al crepuscolo, i colori fluorescenti sono

35 35 più brillanti dei colori ordinari poiché, oltre a riflettere parte della luce che essi ricevono, ne emettono altra, mentre in condizioni notturne tale fenomeno si attenua. c.2 Materiale rifrangente: materiale che ha potere di rifrangenza definita quale proprietà ottica in base alla quale i raggi luminosi sono riflessi verso una direzione prossima a quella da cui provengono; questa proprietà rimane in essere anche per grandi variazioni della direzione dei raggi incidenti. c.3 Materiale a funzione unica: materiale dotato delle caratteristiche proprie dei materiali fluorescenti di base o dei materiali rifrangenti, ma non di quelle di entrambi i materiali.

36 c.4 Materiale a funzione mista: materiale che corrisponde sia alle caratteristiche proprie del materiale fluorescente di base che di quello rifrangente. 36 ALCUNI TIPI di DPI CLASSIFICAZIONE DEL VESTIARIO I capi di vestiario ed i dispositivi autonomi sono suddivisi nelle seguenti tre classi:

37 TABELLA N SUPERFICI MINIME DI MATERIALE VISIBILE ESPRESSE IN METRI QUADRATI Capi di vestiario Materiale Classe 3 Classe 2 Dispositivo autonomo Classe 1 Fluorescente di base 0,8 0,50 Rifrangente 0,2 0,13 a Funzione mista 0,20

38 38 Ogni classe dovrà avere una superficie minima di materiale fluorescente di base, di materiale rifrangente ed a funzione mista come riportato nella tabella n. 1. Il dispositivo di classe 1 dovrà essere utilizzato esclusivamente da personale che esegue interventi di breve durata solo occasionalmente (fare attenzione alla definizione di breve durata ). Coloro che invece lavorano in prossimità della delimitazione di un cantiere o che sono comunque esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro abituale attività di lavoro, anche breve, dovranno utilizzare i capi di vestiario di classe 2 e di classe 3.

39 La scelta delle classi dipende dalla valutazione dei rischi. Il Disciplinare Tecnico del 1995 descrive le caratteristiche specifiche dei modelli di riferimento per il personale su strada e per gli agenti preposti alla regolazione del traffico e definisce tre colori fluorescenti del materiale nuovo di base: a) giallo; b) rosso arancio; c) rosso. 39 Inoltre, riporta le caratteristiche del materiale fluorescente nel modo seguente:

40 - resistenza al colore; 40 - variazione delle dimensioni del materiale di base; - proprietà meccaniche dei materiali di base; - resistenza alla penetrazione dell acqua; - resistenza al vapore d acqua e indice di permeabilità al vapore d acqua. Il materiale rifrangente deve essere alto almeno 5 centimetri e deve essere applicato in modo da essere visibile a 360. Tutti i capi di abbigliamento di visibilità devono essere provvisti del marchio CE che riporti la classe di

41 41 visibilità e tutte le altre indicazioni previste dalla normativa UNI EN. In particolare le normative per l alta visibilità sono riepilogate nei seguenti schemi: A - STANDARD DELL ALTA VISIBILITA UNI EN 471 UNI EN 1150 UNI EN Abbigliamento ad alta visibilità Abbigliamento ad alta visibilità per uso non professionale Normativa sugli accessori

42 B - STANDARD CHE RICHIEDONO L ALTA VISIBILITA UNI EN 469 UNI EN ISO UNI EN 531 UNI EN CIE Abbigliamento protettivo per i VV.F. Abbigliamento per addetti all antincendio boschivo (Paragr. 1-10) Gilet C - STANDARD RILEVANTI Abbigliamento protettivo per lavoratori esposti al calore Abbigliamento protettivo per attività di saldatura 42 Metodo per la misura della retroriflettenza

43 43 (CONTINUA) C - STANDARD RILEVANTI ISO 6360 ISO UNI EN 532 ISO Lavaggio domestico Lavaggio industriale Propagazione del fuoco Propagazione del fuoco (sostituisce la UNI EN 532)

44 In particolare il Disciplinare fa riferimento alla norma UNI EN 471: SICUREZZA DEI PEDONI CHE TRANSITANO 44 IN PROSSIMITA DEI CANTIERI Il Disciplinare del 2002 raccomanda l uso di speciali accorgimenti, relativi alla segnaletica di sicurezza, atti a garantire l incolumità dei pedoni che transitano in prossimità dei cantieri. Nei cantieri stradali gli scavi, i mezzi, le macchine operatrici ed il loro raggio d azione, devono essere sempre delimitati soprattutto lungo il lato dove possono transitare i pedoni.

45 45 Al riguardo l art. 32, comma 2, del Regolamento (art. 21 del C.d.S.) precisa: << 2. Lungo i lati longitudinali le barriere sono obbligatorie nelle zone che presentano condizioni di pericolo per le persone al lavoro o per i veicoli in transito. Possono essere sostituite da recinzioni colorate in rosso o arancione, stabilmente fissate, costituite da teli, reti o altri mezzi di delimitazione approvati dal Ministero dei Lavori Pubblici >>. Le recinzioni devono essere sempre segnalate con luci rosse fisse e dispositivi rifrangenti della superficie minima di 50 cm 2 intervallati lungo il perimetro interessato dalla circolazione (art.40 del Regolamento).

46 46 Nel caso che non esista il marciapiede o sia stato occupato dal cantiere (cosa frequente in aree urbane), occorre realizzare un corridoio di transito pedonale lungo il/i lato/i prospiciente/i il traffico veicolare, della larghezza di un metro almeno (Tav. 85 del Disciplinare). In pratica tale corridoio verrà realizzato come un marciapiede temporaneo sulla carreggiata, oppure in una striscia della carreggiata protetta, sul lato del traffico, da barriere normali o direzionali o da parapetti segnalati in modo opportuno posizionati dalla parte della carreggiata.

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48 48 Inoltre, i chiusini, i portelli o comunque tutti quei manufatti aperti anche per un tempo breve, posti sulla carreggiata o su marciapiedi, devono essere recintati con le specifiche barriere (fig. II 402, art. 40). BARRIERA DI RECINZIONE PER CHIUSINI E l insieme di varie barriere o transenne semplici unite a formare un quadrilatero delimitante un chiusino o altro tipo di portello aperto. 5.3 SEGNALAMENTO DEI VEICOLI Sia il personale al lavoro su strada ed i pedoni che transitano in prossimità dei cantieri, sia gli utenti

49 della strada in generale devono vedere e riconoscere bene le macchine operatrici ed i mezzi d opera utilizzati per i lavori o per la manutenzione stradale, in movimento o fermi, altrimenti la loro presenza può costituire pericolo anche grave. Tali macchine operatrici o mezzi d opera devono portare posteriormente il segnale Passaggio obbligatorio per veicoli operativi (fig. II 398, art. 38). PASSAGGIO OBBLIGATORIO PER VEICOLI OPERATIVI (dimensioni in cm) 49 Segnale di cui devono essere dotati posteriormente i veicoli operativi, i macchinari ed i mezzi d opera impiegati per lavori o manutenzione stradale fermi o in movimento. La freccia è orientata dal lato dove il veicolo deve essere superato

50 50 Il Disciplinare indica che con lo stesso segnale (o con uno o più dispositivi supplementari a luce lampeggiante gialla o arancione sempre attivi) devono essere equipaggiati i veicoli operativi che procedono a velocità ridotta per la natura del carico, la massa o l ingombro. Tali particolari veicoli, anche trovandosi fermi per compiere lavori di manutenzione di breve durata, devono essere sempre presegnalati con il segnale Lavori (fig. II 383 art. 31) sul quale deve essere posizionata la luce rossa.

51 Cap. 6 I CANTIERI FISSI 51 Si definisce fisso un cantiere che non è oggetto di alcun spostamento durante almeno una mezza giornata. Una considerazione importante a carattere generale è che la posa in opera e la rimozione di qualsiasi segnale è già un cantiere (che richiede particolare attenzione dato che si lavora su strada aperta al traffico). Le regole fondamentali per garantire la sicurezza sono due:

52 52 A) la segnaletica deve rimanere coerente in ogni momento in modo da svolgere il ruolo per cui è stata posizionata sia nei confronti degli utenti della strada che di tutto il personale che la pone in opera; B) il tempo di esposizione del personale impegnato nella zona di circolazione deve sempre essere limitatissimo.

53 Ogni schema segnaletico da realizzare su strada deve essere progettato con cura e riflessione ispirandosi al Disciplinare. Ogni Ente può elaborare un proprio documento tecnico o quaderno di procedure da seguire, che raccolga gli elementi necessari al trasporto, alla posa ed alla rimozione dei segnali, oltre a contenere schemi segnaletici particolari. Inoltre, tutti gli operatori addetti al Segnalamento Temporaneo devono ricevere una specifica formazione ed un aggiornamento continuo in materia. 53

54 54 Per i cantieri di particolare importanza (specie su strade di tipo A,B o anche D e C, secondo i casi) o con collocazione di difficile avvistamento, tale segnaletica può essere preceduta da una o due (rispettivamente nelle strade a doppio senso di circolazione o nelle strade a carreggiate separate) lanterne a luce gialla lampeggiante (denominate blitz ) di grande diametro (minimo 30 cm) nel caso di formazione di code di veicoli; la loro distanza dal primo segnale Lavori viene definita in funzione dell entità della coda di veicoli (250 m, 750 m o 1000 m a secondo del tipo di strada e delle sue caratteristiche). In corrispondenza delle lanterne si deve collocare

55 55 anche un segnale Lavori con pannello integrativo di distanza del cantiere ed in questo caso non è necessaria la lanterna a luce rossa fissa. Per il cantiere fisso occorrono tre tipi di segnaletica: - segnaletica di avvicinamento, posta a monte della zona pericolosa da segnalare; - segnaletica di posizione, situata immediatamente a ridosso e lungo la zona interessata dal cantiere; - segnaletica di fine prescrizione, collocata a valle del cantiere.

56 SEGNALETICA DI AVVICINAMENTO La segnaletica di avvicinamento va posta sulla banchina o sulla corsia di emergenza, se è presente (Tav. n. 25 del Disciplinare) e consta, secondo i casi, di: a) un segnale Lavori o altri di Pericolo con eventuale pannello integrativo; b) segnali di Riduzione corsie con pannello integrativo di distanza; c) segnali di Divieto di sorpasso e Limite max di velocità;

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58 58 d) altri eventuali segnali di pericolo o di prescrizione se necessari; e) altri segnali di preavviso o di direzione in caso di deviazione. Sulle strade a carreggiate separate la segnaletica, in generale, deve essere ripetuta sullo spartitraffico allo scopo di informare l utente in modo più dettagliato. Ma se il rischio di tale posizionamento risulta troppo elevato, allora si può rinunciare alla ripetizione, al fine di garantire l incolumità degli operatori.

59 SEGNALETICA DI POSIZIONE Essa viene posta sulla corsia di emergenza, se esistente, o sulla banchina o sulla carreggiata; i segnali verticali sono montati su cavalletti o sostegni analoghi purchè idonei, zavorrati con materiale non solido con il bordo inferiore ad almeno 60 cm dal suolo, con eccezione per i segnali di cantiere mobile e per i segnali di corsia di altezza superiore a 1,35 m. Tale segnaletica consta di: a) uno o più raccordi obliqui realizzati con barriere, coni, delineatori flessibili (detti defleco ) o paletti di delimitazione integrati da segnali di obbligo o delineatori di curva provvisoria (ad es. si veda la Tav. n. 35 del Disciplinare);

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61 61 b) una delimitazione longitudinale realizzata con coni o delineatori flessibili spaziati fra loro; c) altri segnali di pericolo e prescrizione ripetuti per cantieri molto estesi (lunghezza maggiore di 1,000 Km). La zona di lavoro deve essere posta ad un opportuna distanza dalla fine del raccordo obliquo (circa 150 m per strade a carreggiate separate).

62 Nel caso di restringimento della carreggiata causa lavori, depositi o cantieri stradali, occorre posizionare il segnale di Strettoia distinto per i tre casi di Strettoia simmetrica, asimmetrica a sx o a dx (fig. II 384, 385, 386, art. 31.). STRETTOIA ASIMMETRICA A SX 62 STRETTOIA SIMMETRICA STRETTOIA ASIMMETRICA A DX

63 Qualora la carreggiata sia a doppio senso di marcia con larghezza della strettoia inferiore a 5,60 m occorre istituire il transito a senso unico alternato da regolamentare in tre modi diversi: a) Transito alternato a vista Se gli estremi del cantiere sono distanti non più di 50 m e con traffico modesto occorre posizionare i segnali di cui alle figg. II 41, art. 110 e II 45, art. 114; Dare precedenza nei sensi unici alternati (Fig. II 41 art. 110) Diritto di precedenza nei sensi unici alternati (Fig. II 45 art. 114) 63

64 b) Transito alternato da movieri Alla presenza di due o tre movieri i quali azionano le opportune palette (fig. II 403, art. 42); 64 c) Transito alternato a mezzo semafori Quando non è possibile ricorrere ai sistemi precedenti a e b a causa della lunghezza della strettoia o della non visibilità reciproca tra le due estremità della strettoia,

65 si ricorre al sistema dei semafori comandati a mano o con funzionamento automatico. Il semaforo va posto sul lato dx della strada, in corrispondenza della striscia di arresto temporanea. Occorre sempre l autorizzazione dell Ente proprietario o concessionario della strada per mettere in opera un impianto semaforico; inoltre tale Ente può far stabilire o modificare la durata delle fasi relativamente a situazioni particolari di traffico. 6.3 SEGNALETICA DI FINE PRESCRIZIONE 65 La segnaletica di fine prescrizione è obbligatoria e si realizza con il segnale di Fine limitazione di velocità

66 (fig. II 71, art. 119) o di Via libera (fig. II 70, art. 119), da installarsi sulla strada a valle del cantiere; Fine limitazione di velocità 66 Via libera se però la prescrizione permanente e quella legata al cantiere riguarda soltanto la limitazione di velocità, l uso del segnale di Fine limitazione non è obbligatoria. La limitazione di velocità permanente verrà ristabilita con il segnale di limite massimo di velocità appropriato al tratto di strada considerato. Al riguardo, si veda ad esempio la tavola n. 38.

67 67

68 6.4 SEGNALETICA TEMPORANEA NOTTURNA O IN CONDIZIONI DI SCARSA VISIBILITA Nel caso che un cantiere sia attivo di notte o in galleria o in condizioni di scarsa visibilità, occorre che la segnaletica sia sempre rinforzata. In questi casi il Disciplinare raccomanda l utilizzo di pannelli rivestiti di pellicola retroriflettente di classe 2. Già da qualche anno sono in commercio pellicole di classe 3 o 2 speciale che garantiscono elevati standard di retroriflettenza. Sarebbe quanto mai auspicabile che gli Enti proprietari delle strade impiegassero segnali aventi pellicole di classe 3 per tutte le strade di loro competenza. 68

69 La delimitazione del raccordo obliquo deve essere rinforzata con luci gialle lampeggianti in sincrono (il cosìddetto freccione, art. 36 del Regolamento) o a scorrimento. 69 E poi consigliabile illuminare in modo conveniente la zona a monte in corrispondenza della divergenza delle corsie in modo che l utente della strada sappia indirizzarsi senza esitazione.

70 Si sottolinea che l illuminazione della zona di cantiere è un ulteriore elemento di sicurezza che però non giustifica un eventuale riduzione di segnaletica. 6.5 SEGNALETICA ORIZZONTALE TEMPORANEA E importante poiché permette di segnalare i movimenti che gli utenti della strada devono compiere in alternativa a quelli indicati dalla segnaletica orizzontale permanente (vedere Tavv. n. 25 e n. 35 del Disciplinare). Tale segnaletica, di colore giallo, si impiega nei seguenti casi: 70 1) per delimitare percorsi ed attraversamenti pedonali da cantiere diversi da quelli permanenti;

71 71 2) per la separazione di correnti di traffico in senso opposto con utilizzo della carreggiata in modo diverso dalla condizione permanente; 3) per guidare gli utenti della strada nelle deviazioni provvisorie e negli scambi di carreggiata; 4) per la separazione di correnti di traffico nello stesso senso con corsie di marcia di larghezza ridotta. La normativa di riferimento è la UNI EN 1436 dell aprile 2004 relativa alle Prestazioni della segnaletica orizzontale per gli utenti della strada con obbligo di garantire la classe R5 (corrispondente ad un RL = coefficiente di luminanza retroriflessa

72 300 mcd/lux x mq) per le strade di tipo A, B, D e classe R3 (con RL 150 mcd/lux x mq) o R5 per le strade di tipo C, E ed F. Le coordinate cromatiche sono fissate nel prospetto 6 di tale UNI EN 1436 relativamente alla segnaletica gialla per uso temporaneo. Inoltre la norma definisce le caratteristiche minime della rifrangenza, sia in condizioni di superficie stradale asciutta sia bagnata o sotto pioggia, le caratteristiche di antiscivolosità e quelle colorimetriche. Quando viene posta in opera la segnaletica orizzontale temporanea devono essere adottate cautele poiché è realizzata sotto traffico. 72

73 73 La Soc. Autostrade S.p.A. preferisce realizzare tale segnaletica di notte, al pari degli altri lavori in autostrada, proprio per evitare problemi per gli operatori che la realizzano, oltre che code inverosimili e quindi disagi agli utenti della strada. Anche le Province ed i Comuni talvolta lavorano di notte sulle strade, ma tale circostanza dovrà essere usata più frequentemente. I segnali orizzontali devono essere rimossi completamente e rapidamente al termine dei lavori, senza lasciare alcuna traccia sulla pavimentazione o arrecare danni alla stessa o provocare disturbi o intralci per la circolazione, a meno che non sia previsto il rifacimento della pavimentazione.

74 Alcuni prodotti di una categoria particolare di materiali utilizzati per tale segnaletica sono preformati cioè fabbricati sotto forma di fogli pronti per essere applicati sulla strada mediante adesivi, pressione o calore, con o senza l impiego di una vernice di fondo (Norma UNI EN 1790 dal titolo Materiali prefabbricati per segnaletica orizzontale del settembre 2000). Tali materiali preformati per la segnaletica orizzontale temporanea possono essere lineari in pezzi di una certa lunghezza o in rotoli; possono essere ritagliati in forma di simboli, di segni o in parti. In caso di uso temporaneo dei preformati, dovendo prevedere la loro rimozione, si può chiedere la specifica proprietà di asportabilità. 74

75 I principali pregi dei preformati sono i seguenti: 75 a) alta conservazione della rifrangenza; b) elevata durata (classe R5); c) rimovibilità senza residui; d) buon rapporto costi/benefici; e) notevole visibilità su strada bagnata. Senza dubbio il futuro della segnaletica orizzontale temporanea è legato a tali materiali preformati che sono rapidi nell essere posizionati e rimossi, riducendo così i rischi per gli addetti stradali.

76 6.6 SCAMBI DI CARREGGIATA SU STRADE DI TIPO A, B e D Gli scambi di carreggiata richiedono un analisi particolare nel caso di strade a carreggiate separate visto che quest ultime, in generale, hanno traffico intenso. In sostanza, in tali casi, una parte del traffico o tutto il traffico viene diretto sulla carreggiata del verso opposto; si parla, rispettivamente, di scambio parziale o totale. Nella pratica di cantiere si hanno tre tipi di scambio: a) di una sola corsia; 76

77 b) di due o più corsie; c) parziale. 77 Per i primi due tipi di scambio si possono vedere gli schemi delle varie tavole del Disciplinare. Nel caso c (scambio parziale) la definizione del punto di scelta è delicato poiché l utente può avere un momento di esitazione con conseguente rallentamento del traffico ed eventuali manovre pericolose. Nel caso poi della presenza di uno svincolo o di un area di servizio (strade A, B o D) nei pressi della zona di scambio, è bene informare gli utenti della strada a monte del punto di scelta realizzando una canalizzazione con prerestringimento della corrente

78 78 di traffico prima dell inizio dello scambio stesso (Tav. n. 36). La dislocazione dei segnali (sia in planimetria che in altezza) dovrà essere particolarmente curata in corrispondenza dello scambio allo scopo di evitare eventuali sovrapposizioni nella visione di essi da parte degli utenti. Il Disciplinare vieta gli scambi in galleria per ragioni di sicurezza. Nel caso però di cantiere realizzato all interno di una galleria, il segnalamento in avvicinamento e lo scambio devono essere realizzati all esterno di essa provvedendo ad utilizzare a doppio senso di marcia la galleria adiacente. Questi casi, non rari, richiedono una particolare

79 attenzione ed esperienza da parte dei tecnici che li progettano. Nel caso di gallerie ravvicinate, in successione (es. autostrada a Genova) i segnali in avvicinamento e di scambio devono essere posti all esterno della prima galleria. 6.7 SEPARAZIONE DI CORRENTI OPPOSTE 79 Tale separazione è realizzata tramite l utilizzo di dispositivi discontinui, quali coni o delineatori flessibili o continui quali cordoli delineatori di corsia. I coni vengono utilizzati nei cantieri di breve o brevissima durata o in quei cantieri che richiedono uno spostamento frequente della separazione fra correnti di traffico e quindi fino a due giorni, mentre

80 i delineatori vengono utilizzati nei cantieri di durata superiore a due giorni. I cordoli delimitatori di corsia sono usati nei cantieri dove i dispositivi di separazione delle correnti di traffico rimangono in essere a lungo tempo (settimane o mesi) e nel caso di due corsie per senso di marcia. Questi dispositivi si utilizzano soprattutto in ambito urbano e sono realizzati in materiale plastico o gomma di colore giallo; devono essere approvati/omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base dei requisiti riportati nell art. 178 del Regolamento (art. 42 del C.d.S.), e posti in opera previa ordinanza dell Ente proprietario della strada. 80

81 81 Essi devono essere posizionati in modo da consentire il deflusso delle acque ed allo scopo di aumentare la visibilità della separazione delle corsie di marcia sono provvisti di cilindretti a fasce rifrangenti; hanno in genere consistenza e profilo tale da consentire il sormonto in caso di necessità. Fig. 395 art. 33 DELINEATORE MODULARE DI CURVA PROVVISORIA Fig. II 396 art. 34 CONO Fig. II 397 art. 35 DELINEATORI FLESSIBILI

82 Cap. 7 I CANTIERI MOBILI E LE REGOLE DI MESSA IN OPERA DELLA SEGNALETICA 82 Si definisce mobile un cantiere quando è caratterizzato da una progressione continua ad una velocità variabile da poche centinaia di metri al giorno a qualche chilometro all ora (es. cantieri per lo sfalcìo dell erba sulle banchine o sulle scarpate, esecuzione di segnaletica orizzontale, ecc.) I segnali mobili sono sistemati su veicoli da lavoro o su carrelli trainati per realizzare cantieri temporanei da farsi soltanto su strade con almeno due corsie per senso di marcia; quando il cantiere non è in esercizio, tali segnali sono posti in posizione ripiegata e con i dispositivi luminosi spenti.

83 83 Le regole per il segnalamento dei cantieri mobili sono identiche a quelle dei cantieri fissi poiché sono previsti sia un segnalamento in anticipo (o in avvicinamento), un segnalamento di localizzazione (o di posizione) ed un segnalamento di fine prescrizione come per i cantieri fissi (Tavv. 45 e 46 del Disciplinare). I segnali per cantieri mobili o su veicoli sono i seguenti: a) passaggio obbligatorio per veicoli operativi (fig. 398 art. 38); b) presegnale di cantiere mobile (fig. II 399/a art. 39); c) presegnale di cantiere mobile (fig. II 399/b art. 39);

84 d) segnale mobile di preavviso (fig. II 400 art. 39); e) segnale mobile di protezione (fig. II 401 art. 39). 84 Fig. II 400 art. 39 SEGNALE MOBILE DI PREAVVISO E posizionato su un veicolo a protezione anticipata di un cantiere e in movimento coordinato con l avanzamento dello stesso. L ordine di accensione delle luci gialle può far assumere alle stesse la figura di un triangolo lampeggiante. I sistemi di segnalamento sono diversi a seconda delle corsie di marcia prese in considerazione.

85 Ad es., nel caso di cantiere mobile che interessi 85 la banchina, la corsia di emergenza o la corsia di destra (es. Tav. n. 46), il segnalamento temporaneo consta di due dispositivi: - il b posto in banchina o sulla corsia di emergenza; - l e posto sulla banchina, corsia di emergenza o corsia di marcia in relazione al tipo di lavoro ad una distanza variabile da 200 a 500 m dal segnale b secondo il tipo di strada. Bisogna che i due segnali si muovino sempre in modo coordinato allo stato di avanzamento dei lavori e che siano visibili, l uno dall altro, entro una distanza di 300 m almeno; se quest ultima distanza non può essere assicurata (es: perché si spostano in curva), è necessario utilizzare un terzo segnale mobile in posizione intermedia fra loro.

86 86

87 87 Per i cantieri che interessano la corsia di marcia normale o quella di sorpasso, il sistema segnaletico consta di: - n. 2 segnali di tipo b disposti in banchina o sulla corsia di emergenza e/o sulla corsia di destra; - il segnale di tipo e posto sulla corsia di marcia interessata ad una distanza variabile da 200 a 500 m dal secondo segnale mobile di preavviso. La segnaletica di localizzazione (o posizione) comprende anche la delimitazione del cantiere (o dell area di lavoro) con coni o delineatori flessibili o paletti di delimitazione. Per cantieri mobili di importanza più limitata su

88 88 strada di tipo C, E ed F si può far uso di un Segnalamento Temporaneo ancora più semplice dei precedenti alle seguenti condizioni: a) nel cantiere è attiva un unica macchina operatrice che si sposta lentamente; b) il traffico è modesto; c) il residuo spazio fra tale macchina operatrice ed il bordo della carreggiata è in grado di consentire il passaggio dei veicoli nei due sensi di marcia senza aggravi nella circolazione; d) sia assicurata la presenza di almeno un moviere con bandiera di colore arancione (fig. II 403 art. 42).

89 89 Preferibile che i movieri siano due per una migliore segnalazione del cantiere mobile. In galleria si può realizzare un cantiere mobile con molta cautela alle seguenti condizioni: a) la galleria ha almeno 2 corsie per senso di marcia; b) la galleria è illuminata in modo adeguato; c) il traffico, in generale, è scarso; d) per strada a n. 2 corsie, la galleria abbia lunghezza massima di n.1 Km; per strada a n. 3 corsie, la galleria abbia lunghezza fino a 1,5 Km; e) se la galleria è in curva, sarà presente un segnale mobile di protezione intermedia;

90 90 f) se la distanza fra il segnale fuori galleria e quello interno supera 500 m o 800 m (rispettivamente per strade a n. 2 corsie o n. 3 corsie), occorre inserire comunque un segnale intermedio; g) per gallerie ravvicinate in successione (ad es. a Genova) i segnali in avvicinamento dovranno essere posti prima dell imbocco della prima galleria; h) la testata è realizzata con coni posizionati ad interasse di 6,00 m.

91 Cap. 8 SITUAZIONI DI EMERGENZA TEMPORANEA 91 Si verificano nei seguenti casi: a) incidenti stradali; b) calamità naturali (es. frane, terremoti, alluvioni, ecc.); c) anomalie della piattaforma stradale (es. cedimenti della sovrastruttura o del corpo stradale per infiltrazioni d acqua, scoppio di tubazioni, ecc.). Si tratta di casi improvvisi che costituiscono pericolo grave o gravissimo per l incolumità pubblica. Il Segnalamento Temporaneo si attua in tre fasi:

92 A - Fase 1: 1 segnalazione d urgenza 92 E garantita dal personale dell Ente proprietario o gestore della strada o dalle Forze dell Ordine; si realizza con i veicoli d intervento allertati dal servizio di reperibilità e provvisti di dispositivi luminosi lampeggianti con un segnale di Altri Pericoli e con pannello integrativo (fig. 391/a art. 31), con coni e luci gialle o eventuali torce a vento (usabili soltanto dalla Polizia Stradale). E la fase che può rappresentare anche l unica prevista, poiché in grado di impedire il transito completo sulla strada (chiusura) o di garantire un senso unico alternato regolato dallo stesso personale

93 intervenuto per primo. E la fase che, in generale, richiede l assistenza delle Forze di Polizia o delle Forze dell Ordine, al pari della fase 2. A-Fase 2 : fase intermedia 93 Alla fase 1 (urgenza) segue una fase intermedia caratterizzata da un sistema alleggerito atto a preparare il segnalamento definitivo che viene attuato con: - segnale di Altri Pericoli con pannello integrativo; - segnale di riduzione corsie, segnale di limite di velocità, divieto di sorpasso. Sulle strade di tipo A, B e D, in particolare, il raccordo obliquo è posto a congrua distanza prima del pericolo (vedere Tav. 58 del Disciplinare) ed è garantito

94 94

95 95 attraverso i segnali di corsia chiusa, di rientro carreggiata e l utilizzo di segnali di passaggio obbligatorio e dispositivi luminosi, mentre la delimitazione longitudinale è garantita da coni (impiego fino a 2 giorni). A valle della zona di pericolo viene posto un segnale di Fine prescrizione (fig. II 70 art. 119). Sulle strade di tipo C, E ed F questa fase si realizza con i segnali ed i dispositivi analoghi ai precedenti con eccezione di quelli relativi all installazione del raccordo obliquo. Il Disciplinare consente l uso di segnali di dimensioni normali per questa fase (triangoli con lato virtuale di 90 cm di lunghezza, segnali di divieto e di

96 96 obbligo con diametro di 60 cm) anche per le strade A, B e D per facilitare il loro trasporto su auto che rapidamente possono intervenire nelle situazioni di emergenza. A-Fase 3: 3 fase di realizzazione segnalamento E la fase in cui si passa dall emergenza a quella dove si realizza un segnalamento analogo a quello dei cantieri fissi, superato il pericolo immediato. Il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 e da quest ultima alla 3 è legato soltanto a quanto dura il pericolo. In pratica, l emergenza è bene che duri il meno possibile (6 8 ore), allo scopo di far smaltire il traffico veicolare ed assicurare una certa fluidità alla circolazione, salvo i casi più gravi per i quali va

97 prevista la chiusura della strada. 97 Se l emergenza dura oltre tale periodo di tempo, va attuata direttamente la fase 3. In particolare sulle strade A (autostrade), l emergenza dovuta agli incidenti provoca situazioni che, talvolta, possono avere conseguenze tragiche e quindi la gestione delle tre fasi ora descritte richiede capacità professionali notevoli che soltanto un personale formato, informato costantemente e motivato è in grado di garantire.

98 Cap. 9 LE AUTORIZZAZIONI, LE CONCESSIONI, LE COMPETENZE E FORMALITA DI RILASCIO 98 Questo capitolo non intende trattare gli adempimenti previsti dal C.d.S. e dal suo Regolamento come fatti legati alla burocrazia italiana, ma vuole mettere in luce l importanza degli atti che hanno attinenza con il Segnalamento Temporaneo ai fini del perseguimento della sicurezza delle persone quale finalità primaria dello Stato (art. 1, comma 1 del C.d.S.). Sulla materia potremmo davvero scrivere libri e libri tanto è vasta la casistica oggi presente nel nostro paese. Ci limitiamo ad alcune osservazioni di carattere generale cercando di sottolineare gli aspetti più

99 significativi, senza avere la presunzione di una completezza nell informazione Le autorizzazioni 99 Sono atti con i quali l impresa o il privato che intendono realizzare lavori su strada chiedono il relativo permesso alla Pubblica Amministrazione proprietaria della stessa o ad altro Ente da quest ultima delegata o all Ente Concessionario, sulla base degli artt. 21 e 26 del C.d.S. Pertanto tale richiesta è una tassativa disposizione prevista dalla legge che, se violata, implica l applicazione di sanzioni amministrative a carattere pecuniario, oltre alla rimozione delle opere realizzate senza autorizzazione (art. 21, 5 comma

100 100 del C.d.S.). Il rilascio di autorizzazioni (e di concessioni) è di competenza del Comune, previo nulla osta dell Ente proprietario della strada, per quei tratti di strade statali, regionali e comunali che ricadono nell interno di centri abitati con popolazione inferiore a abitanti. L impresa o il privato richiede specifica autorizzazione (ordinanza) su apposito modello predisposto dall Ente, contenente le generalità del titolare ed una descrizione dei lavori che si intendono realizzare. Tale richiesta si riferisce, in generale, a vari possibili casi tra i quali i più frequenti sono:

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