4. COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA NELL AZIENDA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "4. COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA NELL AZIENDA"

Transcript

1 This project funded by Leonardo da Vinci has been carried out with the support of the European Community. The content of this project does not necessarily reflect the position of the European Community or the National Agency, nor does it involve any responsibility on their part. Professor E. Puyal University of Huesca (Spain) 4. COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA NELL AZIENDA 4.1. INTRDUZIONE In teoria, si è portati a pensare che la comunicazione, oggigiorno, sia un attività naturale all interno di un azienda: è la rete che unisce gli elementi di un organizzazione, che offre la sua caratteristica più essenziale: di essere un sistema (Katz and Khan, 1986), è il cemento che unisce le singole parti di un organizzazione (Lucas Marin, 1997), l anima, o il sistema nervoso dell azienda (Puchol,1997). Ma è necessario intendere che la comunicazione non è solo il supporto che sostiene le diverse attività di un azienda; la comunicazione è una risorsa, una ricchezza da gestire. Per gestire le diverse tipologie di comunicazione che sono necessarie in un azienda modernainterna, dall alto al basso, dal basso all alto ed orizzontale-, ed esterna, le aziende d eccellenza e quelle più innovative si forniscono di un dipartimento specifico, che può essere definito in vari modi: Dipartimento della Comunicazione, Dipartimento per la gestione dell informazione, Direzione della comunicazione, Immagine, Pubbliche Relazioni o Ufficio Stampa. Tuttavia non bisogna dimenticare che la gestione della comunicazione non dovrebbe essere relegata ad un unico dipartimento, ma dovrebbe essere presa in carica da ciascun responsabile di ciascun ufficio. Questo è il motivo per cui l esistenza di questi dipartimenti può essere sia un segno dell importanza data alla comunicazione dall azienda, sia un indicatore delle mancanze e dei problemi a livello degli altri uffici. Mentre queste aziende eccellenti danno sempre più valore alla comunicazione, considerandola come un fattore che può influire notevolmente sulla sua immagine, produttività, qualità della vita lavorativa, ne esistono altre che sono refrattarie a questo tipo di atteggiamento, e che continuano a commettere l errore di scambiare il concetto di comunucazione con quello di informazione. La complessità del fenomeno comunicativo richiede di inquadrarlo in relazioni di tipo interattivo e dinamico, analogamente ad un processo di tipo circolare in cui chi trasmette e chi riceve alternativamente scambiano i ruoli; inoltre i partecipanti devono potersi comprendere a vicenda[1]. L informazione è solo un aspetto di questo processo- il contenuto di ciò che viene comunicato- e non produce comunicazione di per sè. Secondo N.Luhmann, l informazione, l espressione comunicativa e la comprensione sarebbero i tre elementi del fenomeno comunicativo. Quindi, perché un processo comunicativo possa essere sviluppato, l informazione deve essere espressa e la comunicazione espressiva deve poi essere capita.

2 4.2. IL VALORE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA La necessità di comunicare in un azienda è rinforzata quando si osservano i numerosi vantaggi che ne derivano, sia per l azienda che per le persone. -I processi di comunicazione, da una prospettiva di sistema, permettono che l organizzazione mantenga il coordinamento fra le sue differenti parti, in modo tale che le parti possano assumere la loro caratteristica principale: quella di costituire un sistema (Katz and Kahn, 1986). Azione coordinata e lavoro di squadra, al posto del lavoro isolato senza cooperazione, contribuiranno ad ottenere gli obiettivi strategici. -Inoltre, la comunicazione è uno strumento di trasformazione. Il pensiero strategico è implicitamente un messaggio di trasformazione: la necessità di adattamento nell ambiente in costante cambiamento in cui si trova l azienda. In questo contesto, la comunicazione interna permette l introduzione, la diffusione, l accettazione e l internalizzazione di nuovi valori e di direttive che accompagnano lo sviluppo dell organizzazione. -D altro canto, uno degli obiettivi di tutte le aziende è di vedere i propri dipendenti motivati e con un senso di identificazione con gli obiettivi aziendali. Inoltre, i lavoratori devono essere informati, in modo tale da potersi sentire parte attiva, e questa partecipazione dovrebbe ricevere il giusto riconoscimento. In questo modo, aumentando il grado di partecipazione, vengono favorite le iniziative e la creatività viene stimolata, e la comunicazione si dimostra essere un fattore di integrazione, motivazione e avanzamento personale. Tutto ciò contribuirà a migliorare la qualità della vita lavorativa e quella dei prodotti o dei servizi offerti dall azienda, aumentando anche la produttività e la competitività. E necessario ricordare che, data la competitività dell ambiente, l azienda non deve solo essere competitiva dal punto di vista dei prodotti o dei servizi offerti, ma anche nella qualità di vita lavorativa e nella gestione della risorse umane. Nella ricerca della Qualità Totale, la comunicazione emerge come il fattore fondamentale della questione,nell organizzazione dell approccio ai mass media e il suo uso adattato alle stategie comunicative sono sempre più indispensabili, condizionando l ottimizzazione dell efficacia del messaggio. Una buona gestione della comunicazione interna deve ottenere un risultato fondamentale: sostenere le necessità comunicative degli individui o dei gruppi che costituiscono l organizzazione. In questo senso, la comunicazione riveste la stessa importanza per i semplici dipendenti come per la Direzione.

3 4.3. PROBLEMI NELLA COMUNICAZIONE DALL ALTO VERSO IL BASSO. Per la grande maggioranza delle aziende, la comunicazione dall alto verso il basso è più intensa rispetto a quella in senso contrario; questo può causare problemi di saturazione o eccesso di traffico. Nelle nuove aziende, le reti informatiche interne, o intranets, stanno guadagnando posizioni in quanto sistemi di mass media che possono sostituire la comunicazione tradizionale basata sulle relazioni personali e sugli scritti. Purtroppo, l enorme quantità di dati che questo sistema può trasportare può generare un eccesso di traffico, rendendo difficile l elaborazione e bloccando le comunicazioni. Si rischia così di cadere nella disinformazione. La comunicazione dall alto verso il basso è caratterizzata dal fatto di avere contenuti troppo specifici; generalmente trasmette messaggi legati allo svolgimento di compiti e valutazioni, ordini e specifiche in relazione a funzioni da svolgere, i risultati da ottenere, le direttive da rispettare, il livello di precisione. Questo tipo di comunicazione nasconde le informazioni di tipo istituzionale: gli obiettivi dell azienda, i risultati ottenuti, e più importante, gli eventi significativi (investimenti, espansioni, cambi organizzativi etc): Anche se svelare alcuni di questi aspetti potrebbe mettere in pericolo alcuni obiettivi strategici, anche quelli non così importanti non vengono comunque rivelati. Questo tipo di comunicazione dall alto verso il basso da la priorità agli interessi aziendali (al fine di ottenere un certo tipo di produttività) e non da importanza all aspetto di motivazione e soddisfazione dei lavoratori, è insufficiente e frustrante per i collaboratori. In aggiunta all informazione personale sul loro lavoro (condizioni, retribuzione, promozione, ecc.); i riferimenti alla vita dell organizzazione, i suoi obiettivi, i suoi progetti o i risultati sono molto più importanti quando il grado di autonomia degli impiegati o la loro responsabilità nel processo decisionale sono più consistenti. Più istruiti sono, più informazioni conoscono e migliore è la comunicazione tra collaboratori; sono in grado di partecipare di più quando sono messi in condizioni migliori. Altri problemi che di solito emergono nella comunicazione dall alto in basso sono: ambiguità, l imprecisione e l indeterminazione dei messaggi o la contraddizione degli ordini trasmessi. La confusione che ne segue può palesarsi nelle disfunzioni nella realizzazione del compito o nella violazione di qualche ordine contraddittorio (NON)COMUNICAZIONE DAL BASSO IN ALTO. La comunicazione da basso in alto è di vitale importanza per l organizzazione basata sull informazione da quando, come dice P. Drucker, la conoscenza sarà essenzialmente alla base nelle operazioni, nelle menti dello specialista che lavora e le amministra (2000: 6). D altro canto, molte delle mancanze o punti deboli della comunicazione dall alto in basso possono essere evitati ricorrendo al meccanismo che rende possibile il feed-back. La comunicazione dal basso in alto diventa, in questo modo, uno strumento che fornisce un importante feed-back all efficacia della comunicazione dall alto al basso ed ai problemi dell organizzazione. Questo permette ai lavoratori di raccogliere suggerimenti per la soluzione dei problemi o proposte per migliorare e, al peggio, lamentarsi o fare presente il loro disagio.

4 I vantaggi che provengono da tutto questo sono molteplici: ci permette di conoscere l atmosfera sociale dell organizzazione, contribusce a stimolare la creatività di chi lavora, favorisce il suo personale arricchimento e sviluppo, consente di lavorare e gestire in maniera più cooperativa,cancella gli elementi di tensione e conflitto nelle relazioni interpersonali, aumenta l obbligo all organizzazione, perfeziona la qualità di decisione, ecc. Malgrado questi benefici, la comunicazione dal basso in alto è di solito accompagnata da molteplici difficoltà o svantaggi che la rendono più scarsa e fittizia della realtà: 1. Le funzioni di protezione e di sicurezza psicologica (spesso illusoria) degli esercizi di comunicazione (Petit, F. 1984) per chi tramette (manager), permettendo a lui/lei di mantenere le distanze da chi riceve (lavoratore), che si protegge da possibili obiezioni o critiche in merito ai suoi ordini, rappresenta un ostacolo per la nascita di un feed-back e lo sviluppo di attitudini d ascolto. 2. Pregiudicando gi atteggiamenti, una sfiducia del superiore nei confronti del lavoratore genera anche blocchi nella comunicazione dal basso in alto. 3. Il sistema di compenso stabilito nell organizzazione condiziona la soddisfazione della comunicazione dal basso in alto. Quando viene sollecitata un informazione positiva sul lavoro già svolto le lamentele sono ignorate o sanzionate (ufficialmente o ufficiosamente), un difetto di comprensione delle istruzioni ricevute o delle azioni sono voltate da parte rispetto al corso prescritto; il messaggio dal basso in alto subisce un processo di distorsione ed eufemismo. Solo i messaggi favorevoli vengono comunicati ai capi, le informazioni positive sono esagerate, vengono introdotti elementi falsi e/o le informazioni negative sono omesse. Vengono taciute, non vengono comunicate le innovazioni individuali, i processi spontanei di auto-adattamento o illegalità utili [2] che i lavoratori tentano per una soluzione più efficace dei loro problemi quotidiani; ragione per la quale l organizzazione non può assorbire e gestire un sapere d inestimabile valore [3]. I lavoratori sospettano che la trasparenza nella comunicazione dal basso in alto sia contemporaneamente una copertura. 4. A causa della scissione dal superiore, o per paura di una punizione, o di una possibile rappresaglia, o per mancanza di una cultura di partecipazione, i lavoratori espongono le loro critiche tra amici. Non molto spesso, le critiche in merito a come il capo gestisce le cose vengono fatte apertamente e formalmente attraverso i canali preposti. 5. Accanto a questa peculiare cultura del lamento la bassa autostima con cui il lavoratore riceve ed obbedisce agli ordini causa eccessivi segreti ed una condotta ermetica. 6. Sebbene in molte occasioni l informazione non sia trasmessa verso l alto semplicemente perché i lavoratori non hanno un esatta visone dell informazione di cui i loro superiori hanno bisogno per prendere le decisioni.

5 4.5. LA COMUNICAZIONE ORIZZONTALE: IL LAVORO DI GRUPPO In relazione a questo tipo di comunicazione, una speciale attenzione è stata investita su quanto capita tra uguali livelli di gestione, dovuto alle sue ripercussioni nella coordinazione ed integrazione dei sottosistemi di organizzazione ed allo sviluppo di una gestione media come un meccanismo essenziale di coordinazione e controllo nelle alte strutture dell organizzazione burocratica. Tuttavia, introducendo formule di partecipazione come i circuiti di qualità o i gruppi di problemsolving o nuove strade di organizzazione del lavoro e soprattutto ridisegnando le posizioni all interno del gruppo; i gruppi diventano l unità base dell organizzazione del lavoro, al posto del lavoratore individuale. In questo modo, viene stimolata una comunicazione orizzontale nel nucleo delle operazioni ed è organizzata come uno strumento che facilita la coordinazione fra lavoratori. Questo migliora l atmosfera sociale, soddisfa le necessità sociali e l autorealizzazione delle persone e contribuisce allo sviluppo di un organizzazione più innovativa. Un tipo di comunicazione che i Tayloristi usano normalmente è la struttura informale, che viene ridotta alla sua minima espressione nella dimensione formale. I post-tayloristi cercano di usare le potenzialità di una relazione diretta, affettiva e coesiva giusta per un gruppo naturale ed informale e di far confluire le strutture ufficiali in una sociometrica per quanto è possibile. Per ottenere una combinazione adatta tra il formale e l informale, cosicché il sistema formale sia orientato fondamentalmente al raggiungimento degli obiettivi ed il sistema informale garantisca la coesione interna del gruppo. Il lavoro di gruppo diviene l emblema di quelle compagnie che cercano di eliminare le interazioni basate sulla competizione e contrassegnate dall isolamento e di rimpiazzarle con relazioni di cooperazione ed effettivamente interpersonali. Può sembrare paradossale osservare come, allo stesso tempo, i team virtuali siano incoraggiati nel sensi di appartenenza nel quale sono soliti essere indeboliti a causa dell isolamento delle persone (Marzo, 1998) LA COMUNICAZIONE INFORMALE: LA VOCE GENERALE Le comunicazioni informali giovano senza dubbio alle persone che vi sono coinvolte, ma possono essere utili anche all organizzazione. Lasciateci pensare alle potenzialità della comunicazione sviluppata nel contesto di gruppo informale in termini di rinforzo della coesione di gruppo, di generazione e rinforzo della cultura dell organizzazione o, almeno, per chiarire comunicazioni formali ambigue o mancanti. O lasciateci pensare alla comunicazione con contenuto formale che sfugge ai canali prestabiliti e ai mass-media, saltando uno o più livelli della catena della comunicazione, come una strategia per aumentare la velocità e l esattezza del messaggio grazie alla riduzione del numero di persone che prende parte alla catena della comunicazione.

6 D altro canto, questi tipi di comunicazione possono creare certi svantaggi: In questa forma di comunicazione con contenuto formale che, in una strategia ponte, lascia fuori una o più istanze intermedie della gerarchia dell autorità, le disfunzioni nascono come risultato dell aver dimenticato la funzione e l autorità delle istanze intermedie che sono state ignorate. Nella loro forma di comunicazione con contenuti informali da canali informali, le disfunzioni prendono posto quando la coesione è sviluppata attorno a norme che contraddicono le linee guida stabilite o quando queste comunicazioni sono traslate in voci generali e fanno crescere un sapere generalizzato che è erroneo su argomenti che concernono l organizzazione o su episodi personali dei suoi membri. Queste voci generali diventano pericolose soprattutto perché: 1. - I processi di distorsione ai quali sono esposti dall influenza della valutazione, i pareri e le necessità psicologiche dell individuo nel processo d informazione [5]. In effetti, come dice L. Puchol (1997) la migliore diceria è peggiore della piu crudele realtà perchè distorce ed esagera la realtà. 2. L estrema velocità delle dicerie e la notevole dimensione delle loro platee (essendo in grado di distribuirsi oltre I limiti dell organizzazione), come il risultato dei benefici che ottiene colui che prende parte alla loro diffusione: ciò permette alla persona di trovare un senso per gli eventi e di eliminare le incertezze; in aggiunta possono migliorare la loro autostima mentre mostrano la loro conoscenza di informazioni segrete. 3. La loro capacità di convinzione e la credibilità, perché di rado sono state verificate in quanto sono state trasmesse generalmente tra amici fidati che non sono soliti porsi domande o perché aiutano a razionalizzare o giustificare le più basilari preoccupazioni ed agitazioni dell individuo [6] e, quando cerchiamo di confermarle, è difficile identificare la loro origine FASI IN UN PIANO DI COMUNICAZIONE INTERNA Il miglioramento dei processi di comunicazione interna richiede l elaborazione di un piano strategico di comunicazione inserito in una cultura di organizzazione che, con gli adeguati mezzi e supporti, permette di coprire le necessità di comunicazione presentate dagli individui e dai gruppi che formano l organizzazione. Questa strategia di comunicazione avviene attraverso diverse tappe: 1. Primo passo: una condizione necessaria è ottenere una stretta consegna dall ufficio principale. Senza supporto o con un supporto insufficiente dal capo è impossibile introdurre alcun tipo di cambiamento nell organizzazione. 2. Fare una diagnosi della situazione della situazione della comunicazione nell organizzazione. Le strategie di comunicazione devono essere basate sull audit, e non sulle intuizioni o sulle preferenze personali di chi le gestisce. L audit deve chiarire le direzioni comunicative, quali sono

7 i loro punti deboli e a che livello ci sono problemi, al fine di capire quali sono le necessità di coloro interessati nelle nuove strategie comunicative e per progettare una visione del futuro che possa essere appropriata. 3. Pianificazione delle strategie: la definizione degli obiettivi, la scelta delle modalità, la progettazione delle azioni, la tempistica, i meccanismi e le procedure di follow-up durante ed alla fine del cambiamento comunicativo. Per una scelta appropriata delle modalità, conviene prendere in considerazione il fine che va ottenuto dal messaggio (per motivare o integrare, per porre domande inerenti al lavoro, per informare ecc) e dal tipo stesso di messaggio (fatti oggettivi, emozioni, materie controverse o delicate). Tuttavia, questa disponibiltà di supporto non è in grado di assicurare l efficacia dei flussi comunicativi se non contribuisce contemporaneamente ai cambiamenti culturali e di valori. Per questo motivo, il punto successivo è fondamentale nella strategia di comunocazione. 1. Strategia di comunicazione, aumento della consapevolezza e negoziazione (Serieyx, 1994). E necessario sensibilizzare, rendere consapevoli e formare nella comunicazione i lavoratori a tutti i livelli, in modo tale che possano abituarsi alla sua importanza. Abbiamo osservato che molti problemi di comunicazione interna sono una forma caratteriale, una predisposizione all interrelazione. La diffusione del progetto a tutti i livelli dell organizzazione, seguire i cambiamenti attidudinali e culturali e l interesse di tutte le persone coinvolte sono fattori fondamentali per il successo del progetto. 5. Inserimento e follw-up. L inserimento deve essere accompagnato da un sistema di follw-up e da un feedback costante (ottenuti per mezzo di questionari sull atmosfera lavorativa e cooloqui con i responsabili) OSTACOLI NELL INSERIMENTO: I CONTROLLI INTERMEDI In organizzazioni tayloristico-burocratiche, i controlli intermedi sono l elemento-chiave del sistema di comunicazione, la cui funzione fondamentale è di servire come canale di mediazione e comunicazione fra i livelli superiori ed i lavoratori che si trovano nel campo di influenza. Per questo motivo, qualunque problema, conflitto o tensione potrebbe avere importanti ripercussioni sull efficacia della comunicazione interna. In organizzazioni post Tayloristiche con nuove forme di organizzazione del lavoro, di stili di gestione e di tecnologie d informazione, i controlli intermedi possono essere minacciati in termini di comunicazione, prendendo un atteggiamento negativo e poco coinvolgimento nelle politiche comunicative. Le strategie di comunicazione possono inoltre essere compromesse da un insufficiente coinvolgimento dei livelli superiori di gestione, poco coinvolgimento o mancanze di capacità da parte dei manager di strategia, competizione fra dipartimenti, costi economici e difficoltà di valutazione dei costi, la mancanza di continuità, la complessità dell uso di determinate apparecchiature ecc. Nonostante ci siano molte ragioni che interferiscono con l efficace applicazione della strategia, in

8 differenti ricerche è stato dimostrato che è il livello intermedio il nemico abituale della possibilità di buon flusso informativo dall alto verso il basso e viceversa. L atteggiamento di chiusura da parte di alcuni controlli intermedi nei confronti di forme comunicative personali e partecipativegeneralmente è dovuto al timore, secondo Strauss (1992) e F Gan (1996) di perdere potere o controllo. Per Klein (1984) esiste anche il timore che da parte dei controlli intermedi di perdere la propria utilità a causa del self-control dei dipendenti. Alcune strategie di difesa che vengono sviluppate considerano l informazione come fonte di potere. Il controllo intermedio usa l esclusivo possesso dell informazione come mezzo per mantenere la propria autorità (Simon, H, 1993); si tenta di ottenere il controllo per mezzo dell informazione, pensando che il maggior volume di informazione custodito corrisponde a maggiore autorità. Tuttavia, solo quando l informazione è scarsa si può pensare che questo tipo di discorso abbia valore. Quando vi è invece un eccesso di informazioni, diventa difficoltoso distinguere quella vera ed assimilarla. (Drucker, P 1988). Inoltre si può spesso osservare che il potere legato alla comunicazione è spesso legato al silenzio o alla non-comunicazione (Puyal 1999) COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA: DUE SISTEMI INTERDIPENDENTI. La comunicazione esterna con i clienti,, con gli intermediari, con i fornitori, con la concorrenza, con i mass media ed il pubblico in generale è vitale per l organizzazione tanto quanto quella interna, anzi le due devono essere altamente integrate. Nonstante la comunicazione interna sia legata a dipartimenti come uffici di pubbliche relazioni ed uffici stampa, di marketing, di investigazione del marketing ecc, tutti i membri dell organizzazione possono svolgere compiti di comunicazione esterna e diffusione dell immagine dell azienda. Quando aumenta il senso di appartenenza, quando le persone si identificano con l azienda e migliorano le relazioni di lavoro, trasmettono all esteno un immagine positiva. Contemporaneamente, l immagine che l organizzazione trasmette all esterno condizionerà la soddisfazione di certe necessità di status e prestigio dei dipendenti. Quando una persona lavora per una compagnia solida, importante, interessata a problemi di tipo sociale e che da di se una buona immagine sociale, anch essa ne avrà soddisfazione ed il senso di appartenenza aumenterà. Quindi, vediamo due sistemi di comunicazione interdipendenti (interno ed esterno) che vanno coordinate. Tuttavia, le innovazioni strategiche delle aziende si concentrano usualmente sulla comunicazione esterna, più che su quella interna. Gomez e Patino (1998) illustrano questa situazione con una metafora: Viene data molta importanza al vestiario esterno, che le persone possono vedere e valutare, dimenticando a volte che un buon aspetto del vestiario esterno si basa sulla qualità e design dell intimo..

9 4.9. CONCLUSIONI La comunicazione è usata come una risorsa di vitale importanza per il lavoro dell organizzazione. Tuttavia, nella realtà aziendale, a volte succede che non vi si presti molta attenzione, e che il concetto di comunicazione, le procedure ed i contenuti diano intesi in maniere diverse. La gestione di questa risorsa deve avere un obiettivo di base, cioè di coprire le necessità comunicative fra persone diverse nell ambito dell azienda ed al suo esterno. Per ottenere il successo in questo campo, è necessario, in primo luogo, ottenere un cambiamento di valori e di cultura, che possano predisporre alla comunicazione.

10 4.10. BIBLIOGRAFIA BARRANCO, J.: Planificación estratégica de recursos humanos. Del marketing interno a la planificación, Madrid: Pirámide, DAVARA, F. J.: Estrategias de comunicación en marketing, Madrid: Dossat 2000, DRUCKER, P. (1988): The coming of the new organization, en Harvard Business Review: Gestión del conocimiento, Bilbao: Deusto, GAN, F.: Manual de programas de desarrollo de Recursos Humanos, Barcelona: Apóstrofe, GARRIGÓS, J.L.: Cómo elaborar un plan de comunicación interna, Capital Humano, Madrid, nº. 94, GOMEZ Y PATIÑO, Mª. G.: El Gabinete de comunicación sinónimo de hermetismo La Coruña: VI Congreso Español de Sociología, KATZ, D. Y KHAN, R.: Psicología social de las organizaciones. México: Trillas, KLEIN, J.A.: "Why supervisors resist employee involvement", Harvard Business Review, nº. 62, pp , LUCAS MARIN, A.: La comunicación en la empresa y en las organizaciones, Barcelona: Bosch comunicación, LUHMANN, N.: Sistema Social, México: Universidad Iberoamericana, 1995 MAZO, J. M.: Paradojas de la empresa interconectada, Anuario de Comunicación. Madrid. ADC-DIRCOM, NONAKA, I.(1991): The knowledge-creating company, en Harvard Business Review: Gestión del conocimiento, Bilbao: Deusto, PETIT, F.: Psicosociología de las organizaciones, Barcelona: Herder, PRATKANIS, A. Y ARONSON, E.: La era de la propaganda, Barcelona: Paidos Comunicación, PUCHOL. L.: Dirección y Gestión de Recursos Humanos, Madrid: Díaz de Santos, PUYAL, E.: La supervisión de grupos autónomos de trabajo: una cuestión paradójica, Revista de Gestión Publica y Privada, nº 4, pp , ROBBINS, H. y FINLEY, M.: Por qué fallan los equipos, Barcelona: Gránica, SERIEYX, Hervè: El Big Bang de las organizaciones, Barcelona: Ediciones B, SIMON, H.: La comunicación, Lecturas de teoría de la organización, Madrid: MAP, pp , SOMOZA, F.: La comunicación interna, instrumento de motivación de la empresa, Alta Dirección, nº. 179, STRAUSS, G. La participación de los trabajadores en la gestión en HARTLEY, J.F. y STEPHENSON, G.: Relaciones laborales. La psicología de la influencia y del control en el trabajo, Madrid: Ministerio de trabajo y Asuntos Sociales, [1] Only when the stimulus is processed, the communication is generated (Luhmann, 1995:139)

11 [2] N. Luhmann talks about useful illegalities to refer to those deviations to rules and norms that are generally useful for the organization because they contribute to reach the objectives in an agile and flexible way. Nevertheless they shut up, they do not communicate due to fear to superior s retaliations. [3] The creation of a new knowledge is not simply a question of processing objective information. It is rather a question of knowing how to take advantage of the employees tacit and often subjective perceptions, intuitions and hunches and soon after to put these ideas to the entire company disposal to be proven and to be used (Nonaka, I. 2000:27) [4] The organization for playful-sport and cultural activities become in the companies in this way, a useful tool to reach such objectives. Adventure learning as H. Robbins and M. Finley say is advisable, fundamentally, to improve the personal attitude in the groups and to allow themselves to trust the others (1999: 225) [5] We can remember the classic study of Allport and Postman made in 1952 in the U.S.A. The great social rejection towards black people made that the description of a scene in the underground in which, among other things, a good dressed black man who was threatened by a white man with a knife in his hand; underwent a series of distortions as it was transmitted from person to person. After a few participants in the chain, the knife had disappeared from the hand of the white man and it appeared in the black man s hand. [6] To accept like true a detrimental rumour on a well-known person can make us feel better when ratifying in the belief we had of this person (Pratkanis, To and Aronson, And, 1994) [7] F. Gan (1996) makes a classification of the main threats that can restrain to put in practice a communication plan according to different analysis perspectives: the structure and organizational culture, the implied users or (high management, control line and different groups from workers), internal factors of the proper plan (objectives, instruments and actions contents), the RRHH (Human Resources) department, the participation of external experts and the environment characteristics in which the organization is inserted (markets instability, trade union policy, )

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità

Dettagli

Processi decisionali individuali e di gruppo

Processi decisionali individuali e di gruppo Processi decisionali individuali e di gruppo Modelli decisionali In fase decisionale, il modello razionale propone al manager una sequenza razionale articolata in quattro fasi: Identificazione del problema

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

La Leadership. Salvatore Savarese

La Leadership. Salvatore Savarese La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA

Dettagli

La gestione manageriale dei progetti

La gestione manageriale dei progetti PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il

Dettagli

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte

Dettagli

Come gestire il cambiamento organizzativo?

Come gestire il cambiamento organizzativo? DAL 1946, CONSULENTI DI DIREZIONE 10133 TORINO CORSO FIUME 2 - Tel.(011) 6604346 6603826 (fax) Email: consulenti@studiobarale.it Come gestire il cambiamento organizzativo? Una breve guida all introduzione

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali LAVORO DI GRUPPO Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali Esistono molti manuali e teorie sulla costituzione di gruppi e sull efficacia del lavoro di gruppo. Un coordinatore dovrebbe tenere

Dettagli

Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925

Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925 Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925 1 LA PRATICA SOLITA La comunicazione delle PMI si basa di regola sull assoluto privilegio della comunicazione

Dettagli

CAPITOLO 3. Elementi fondamentali della struttura organizzativa

CAPITOLO 3. Elementi fondamentali della struttura organizzativa CAPITOLO 3 Elementi fondamentali della struttura organizzativa Agenda La struttura organizzativa Le esigenze informative Tipologia di strutture Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura per

Dettagli

La Formazione: elemento chiave nello Sviluppo del Talento. Enzo De Palma Business Development Director

La Formazione: elemento chiave nello Sviluppo del Talento. Enzo De Palma Business Development Director La Formazione: elemento chiave nello Sviluppo del Talento Enzo De Palma Business Development Director Gennaio 2014 Perché Investire nello Sviluppo del Talento? http://peterbaeklund.com/ Perché Investire

Dettagli

Il contributo dei giovani all evoluzione dell impresa:

Il contributo dei giovani all evoluzione dell impresa: Il contributo dei giovani all evoluzione dell impresa: risultati di una ricerca su di un campione di 350 giovani Manager (settori: bancario, telecomunicazioni, assicurativo) Pietro Rutelli :Straordinario

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Communication mix - Advertising

Communication mix - Advertising Economia e Tecnica della Comunicazione Aziendale Communication mix - Advertising Lezione 11 Pubblicità Qualunque forma di presentazione e promozione non personale di idee, beni o servizi svolta dietro

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Università di Macerata Facoltà di Economia

Università di Macerata Facoltà di Economia Materiale didattico per il corso di Internal Auditing Anno accademico 2010-2011 Università di Macerata Facoltà di Economia Obiettivo della lezione ERM - Enterprise Risk Manangement Per eventuali comunicazioni:

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si

Dettagli

Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO

Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO Docente: Selena Aureli LEZIONE 2 1 L organo amministrativo o controller L are amministrativa è l area in cui si colloca l organo o ente oggi denominato

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale Fondamenti e di comunicazione non verbale Fondamenti e di comunicazione verbale Rivolto agli infermieri Professionali Comunicare meglio: aiutare gli infermieri a aiutare. Abstract Ogni cosa che impariamo

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Sistemi Informativi e Sistemi ERP

Sistemi Informativi e Sistemi ERP Sistemi Informativi e Sistemi Trasformare i dati in conoscenza per supportare le decisioni CAPODAGLIO E ASSOCIATI 1 I SISTEMI INFORMATIVI LI - E IMPRESA SISTEMA DI OPERAZIONI ECONOMICHE SVOLTE DA UN DATO

Dettagli

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT CENTRATE I VOSTRI OBIETTIVI LA MISSIONE In qualità di clienti Rockwell Automation, potete contare

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Benessere Organizzativo Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni

Benessere Organizzativo Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni Pagina 1 di 6 Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni Proposto nel 1981, il termine benessere sul luogo di lavoro indica non solo l assenza di malattia o

Dettagli

La Pianificazione Operativa o Master Budget

La Pianificazione Operativa o Master Budget La Pianificazione Operativa o Master Budget Questo corso è destinato ai vari imprenditori e manager delle piccole e medie imprese, che desiderano conoscere un sistema pratico e semplice per fare il piano

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

La leadership sanitaria:

La leadership sanitaria: La leadership sanitaria: una nuova dimensione per le professioni sanitarie Dott. Alessandro Rovetta Leadership SAPER CREARE UN MONDO AL QUALE LE PERSONE DESIDERINO APPARTENERE 1 Perchè servono professionisti

Dettagli

La conoscenza concettuale (formazione), sarà. attraverso l utilizzo del LIAD come palestra per allenarsi.

La conoscenza concettuale (formazione), sarà. attraverso l utilizzo del LIAD come palestra per allenarsi. Sessione Assegnazione obiettivi Introduzione INTRODUZIONE Questo modulo formativo nasce allo scopo di aiutare il manager ad approfondire la conoscenza delle fasi caratterizzanti il processo di sviluppo

Dettagli

E-COMMERCE INTRODUZIONE GENERALE CAPITOLO 06 TIPOLOGIE DI COMMERCIO ELETTRONICO

E-COMMERCE INTRODUZIONE GENERALE CAPITOLO 06 TIPOLOGIE DI COMMERCIO ELETTRONICO This project funded by Leonardo da Vinci has been carried out with the support of the European Community. The content of this project does not necessarily reflect the position of the European Community

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

La Gestione delle Risorse Umane nello Studio Professionale. Dott. Simone Cavestro Sinthema Professionisti Associati

La Gestione delle Risorse Umane nello Studio Professionale. Dott. Simone Cavestro Sinthema Professionisti Associati La Gestione delle Risorse Umane nello Studio Professionale Dott. Simone Cavestro La Sfida attuale In uno scenario in continua evoluzione, dove si sviluppano con velocità crescente Organizzazione Tecnologie

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Tutti i contenuti sono di proprietà letteraria riservata di Roberta Cocco e protetti dal diritto d autore. Si ricorda che il materiale didattico è

Tutti i contenuti sono di proprietà letteraria riservata di Roberta Cocco e protetti dal diritto d autore. Si ricorda che il materiale didattico è Il potere del brand risiede nella mente dei consumatori Il modello CBBE affronta la brand equity dal punto di vista del consumatore. Esso parte dal presupposto che per avere successo l impresa deve conoscere

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

La selezione e la formazione on-line come supporto alla gestione del capitale intellettuale

La selezione e la formazione on-line come supporto alla gestione del capitale intellettuale La selezione e la formazione on-line come supporto alla gestione del capitale intellettuale di Alberto Boletti INTRODUZIONE Lo studio dell organizzazione aziendale ha sempre suscitato in me una forte curiosità,

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Quali competenze sono necessarie...6 Conoscenze...8

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gianluca Meloni, Davide Brembati In collaborazione con 1 1 Le premesse del Progetto di ricerca Nella presente congiuntura

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione

La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione Dott.ssa Teresa Caltabiano Area della Ricerca Catania, 15 luglio 2011 Agenda Il contesto di riferimento Le organizzazioni I processi Il

Dettagli

Il Marketing Strategico

Il Marketing Strategico Il Marketing Strategico La mente del mercato aspetta solo di essere esplorata Definizione di Marketing Marketing: un processo attuo a definire, prevedere, soddisfare, creare, distribuire, promuovere beni

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA. www.ergonomica.

IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA. www.ergonomica. IL COMPORTAMENTO DEL LEADER E LA REAZIONE DEI MEMBRI DEL GRUPPO IN TRE DIVERSI CLIMI AZIENDALI AUTORITARIO DEMOCRATICO LASSISTA Ogni decisione sul da farsi viene presa dal leader. Tutte le cose da farsi

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

Il cloud per la tua azienda.

Il cloud per la tua azienda. Il cloud per la tua azienda. Questo è Microsoft Cloud Ogni azienda è unica. Dalla sanità alla vendita al dettaglio, alla produzione o alla finanza, non esistono due aziende che operano nello stesso modo.

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE L approccio al processo di manutenzione Per Sistema Integrato di Produzione e Manutenzione si intende un approccio operativo finalizzato al cambiamento

Dettagli

e la distribuzione dei Prodotti Cosmetici.

e la distribuzione dei Prodotti Cosmetici. Sfide e opportunità della norma IISO 22716 per la produzione, il controllo, l immagazzinamento e la distribuzione dei Prodotti Cosmetici. WHITE PAPER È fortunatamente in crescita la consapevolezza e la

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

IL MODELLO SCOR. Agenda. La Supply Chain Il Modello SCOR SCOR project roadmap. Prof. Giovanni Perrone Ing. Lorena Scarpulla. Engineering.

IL MODELLO SCOR. Agenda. La Supply Chain Il Modello SCOR SCOR project roadmap. Prof. Giovanni Perrone Ing. Lorena Scarpulla. Engineering. Production Engineering Research WorkGROUP IL MODELLO SCOR Prof. Giovanni Perrone Ing. Lorena Scarpulla Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Produzione e Ingegneria Gestionale Università di Palermo Agenda

Dettagli

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Accettazione della malattia diabetica e la famiglia Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Malattia cronica Condizione patologica che dura tutta la vita Medico deviazione da una norma biologica. Oggettività

Dettagli