Progetto: Inclusione Lavorativa per Soggetti con Autismo
|
|
- Costanza Castelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Progetto: Inclusione Lavorativa per Soggetti con Autismo Introduzione. Nel corso degli ultimi decenni il concetto e la definizione di disabilità hanno subito una profonda revisione, influenzando inevitabilmente i sistemi di classificazione e le prospettive della riabilitazione (Bickenbach et al., 1999). In particolare si è passati da un modello interpretativo di tipo bio-medico, centrato sul concetto di danno-menomazione quale causa-effetto, ad un modello di tipo bio-psicosociale, caratterizzato da una visione globale e dinamica della disabilità che tiene in debita considerazione la natura reciproca delle interazioni individuo/ambiente. Nel primo modello la disabilità viene, pertanto, considerata come una deviazione dalla normalità che investe una struttura e/o una funzione fisiologica o psicologica ed è causata da una malattia, un trauma o altro evento patologico (Boorse, 1975, 1977). Nel secondo modello la disabilità viene, invece, considerata come una variazione del funzionamento umano, che origina dall interazione tra caratteristiche intrinseche dell individuo e le caratteristiche dell ambiente fisico e sociale (Ustun et al., 2001). In questa prospettiva nella valutazione e nel trattamento della disabilità divengono fondamentali tre dimensioni: (a) il deficit (organico o psichico), (b) la limitazioni nell attività e (c) la restrizione nella partecipazione. Il deficit rappresenta l unico elemento assoluto della disabilità (ad esempio l amputazione di un arto) a differenza della limitazione nell attività e la restrizione della partecipazione. Queste ultime sono in stretta correlazione con la natura e l entità del deficit, ma risentono di una serie di altri fattori: fattori ambientali e fattori personali. Il modello bio-psico-sociale e i concetti di deficit (che investe strutture o funzioni corporee), di attività e di partecipazione sono stati recepiti e fatti propri dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) attraverso la realizzazione dell ICF (Classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità), pubblicato nel maggio In altre parole nel trattamento riabilitativo vanno
2 considerati non solo i cambiamenti dello sviluppo fisico e psicologico del soggetto, ma anche i profondi cambiamenti che investono il contesto ambientale, in quanto ad ogni mutamento ambientale devono corrispondere nuove competenze personali e sociali che influenzano a loro volta le attività e la partecipazione. Solo un programma che tenga conto di tutti questi fattori può realmente dirsi globale e integrato. L autismo, che per definizione rappresenta una disabilità sociale, per la natura dei suoi deficit specifici richiede, più di ogni altra disabilità, un approccio terapeutico globale (Linee Guida Autismo, SINPIA 2005), che risponda al modello bio-psicosociale ed alla filosofia dell ICF. In questa prospettiva nasce il progetto di integrazione lavorativa promosso dal Centro Aziendale per i Disturbi dello Spettro Autistico. Tale progetto prevederà la strutturazione di un intervento di 18 mesi finalizzato all accrescimento di abilità lavorative in adolescenti con autismo: una sorta di scuola del saper fare. La scuola, infatti, rappresenta un importante risorsa ambientale, in quanto oltre a favorire, insieme alla famiglia, la generalizzazione e la stabilizzazione delle abilità acquisite nell ambito di setting terapeutici specifici, rappresenta un naturale serbatoi di stimoli comunicativosociali e la piattaforma per lo sviluppo di nuove autonomie e competenze, anche lavorative (Micheli, 2004; Farci, 2005; Arpinati et al., 2006). Il Progetto e le sue Finalità. Nell individuazione di un progetto che mirasse a favorire l integrazione lavorativa dei soggetti autistici, sin da subito si è pensato ad un percorso a più tappe. Tali tappe possono essere schematicamente sintetizzate in: (a) formazione di una rete terapisti-famiglie, attraverso l individuazione di punti di contatto specifici, quali coordinatori/referenti del Centro e genitori;
3 (b) condivisione di un lessico comune all interno della rete, mediante periodici incontri di formazione rivolti ad omogenizzare le conoscenze degli elementi della rete; (c) stesura di profili funzionali individuali condivisi, attraverso l integrazione delle informazioni raccolte dalle diverse fonti della rete; (d) condivisione degli obiettivi ricavati dal profilo funzionale, finalizzata ad un piano di intervento integrato e specifico che possa sfruttare tutte le risorse ambientali; (e) sviluppo di abilità prelavorative attraverso training specifici per una durata globale di 18 mesi; (f) individuazione di partner per l inserimento lavorativo successivo. Caratteristiche del Campione. La tappa dello sviluppo più difficile da gestire, per numerosi motivi, è di certo l adolescenza. Un vero e proprio vaso di Pandora per ogni ragazzo che mette a confronto con i mutamenti somatici dovuti alla comparsa dei segni di impregnazione estrogenica e androginici, con la sessualità, con la modificazione delle proprie modalità relazionali, con il confronto col mondo adulto, con l acquisizione di un nuovo assetto identitario, con il raggiungimento del pensiero formale e dunque di una logica nuova e più complessa. Se tutto questo si rivela molto difficile già per un ragazzo normodotato, al punto che molti definiscono l adolescenza come un età già psicopatologica in sé, figuriamoci quanto possa essere complicato per un autistico a cui molte delle risorse, disponibili per qualsiasi altro individuo, vengono a mancare. Per un adolescente autistico diventa molto difficile comprendere i normali mutamenti fisici della crescita. Il concetto stesso di tempo è problematico per una persona con autismo, perché troppo astratto, figuriamoci il concetto di sviluppo e cambiamento fisico e ormonale. La trasformazione cui va soggetto il corpo diventa fonte di grandissima ansia per individui che non reggono i cambiamenti, e che trovano nella ripetizione e nella stabilità una rassicurazione decisiva. E noto il bisogno di mantenere immutato
4 l ambiente circostante ivi compresi se stessi, di strutturare il proprio tempo e il proprio spazio, unica modalità di difesa da quel mondo caotico che non riescono a decodificare. Diventa perciò indispensabile preparare il soggetto autistico a questi cambiamenti con adeguati training che riguardino soprattutto la gestione della cura personale (mestruazioni, rasatura, acne), della propria sessualità e delle abilità prelavorative. Diventa inoltre oltremodo difficile gestire le normali pulsioni in modo socialmente accettabile. La capacità di interazione sociale, ivi compresa la comprensione di ruoli, contesti e regole sociali è estremamente compromessa nell autismo. Il concetto stesso di pudore non ha senso per le persone con autismo. Dunque per prevenire comportamenti socialmente inaccettabili legati alla manifestazione e soddisfazione delle normali pulsioni sessuali, presenti in ogni giovane sano, la sola possibilità è di insegnare, con un adeguato lavoro, ad incanalare questi comportamenti in modalità di soddisfazione più accettabili. Ulteriore fattore problematico è la gestione dei rapporti sociali col mondo adulto. Troppo spesso i neurotipici non comprendono le problematiche di un adolescente o adulto autistico e i genitori scontano un doppio isolamento: nei confronti del resto del mondo, che non afferra il problema, e del figlio, che purtroppo diventa più interessato agli oggetti che alle persone. Spesso inoltre i coetanei, possono rifiutare i giovani che presentano disturbi dello spettro autistico a causa delle loro difficoltà nella comunicazione/socializzazione. Difficilmente un coetaneo riesce a dare supporto alla loro crescita durante questa fase dove i ragazzi autistici diventano ancora più dipendenti, in un certo senso, dalle proprie famiglie, venendo così a mancare quella ribellione tipica dell adolescente. In questa fase inoltre i soggetti autistici possono divenire maggiormente consapevoli delle proprie differenze rispetto ai coetanei e questo può divenire causa dell insorgenza di disturbi dell umore e della condotta (atti autolesionistici, aggressivi e oppositivi, reazioni emozionali eccessive). È importante per i genitori essere consapevoli che i propri figli possano cominciare ad interrogarsi sul proprio stato emotivo e sulla propria incapacità di intrattenere rapporti di tipo
5 sentimentale con gli altri. Sarebbe bene far comprendere all adolescente autistico l importanza della sua unicità, scoraggiare ogni comportamento imitativo al solo scopo di essere accettato e favorire il perseguire delle regole sociali apprese. Bisogna poi tener presente che i ragazzi con autismo ad alto funzionamento hanno più bisogno di altri dell'accettazione da parte dei coetanei. La comunicazione è per essi molto importante durante questo periodo. Per i ragazzi con autismo a basso funzionamento invece bisogna utilizzare dei livelli basilari di comunicazioni che li facciano sorridere e sentire accettati. Lo sviluppo di adeguate risorse lavorative in questa prospettiva può divenire cruciale per il soggetto con autismo, in quanto mezzo di inclusione e di riattivazione positiva delle proprie energie. Formazione di una rete scuola-terapisti-famiglie. La realizzazione di questo obiettivo prevede l individuazione di alcuni punti di contatto che possano garantire uno scambio continuo di informazioni. In altre parole vanno individuate quelle figure che possano interfacciarsi agilmente con gli altri componenti della struttura di appartenenza e che siano nello stesso tempo coinvolti significativamente nella conoscenza e/o gestione diretta del soggetto. Le figure individuate devono avere, inoltre, una sufficiente flessibilità e motivazione nello stabilire un contatto tra le parti. Eleggere punti di contatto, tuttavia, non significa che essi siano l unica interfaccia. È, infatti, chiaro che nella formazione di una rete salda e funzionante ciascun elemento delle strutture ha un ruolo definito e può confrontarsi in ogni momento con tutti gli altri componenti della rete. Tuttavia, l individuare figure che siano garanti del buon funzionamento della rete rappresenta il presupposto fondamentale affinché questa abbia lunga vita. Condivisione di un lessico comune all interno della rete. Affinché sia possibile l utilizzo di un terminologia riabilitativa comune è necessario un percorso che passa attraverso progressive tappe formative. Nella nostra esperienza abbiamo individuato un iter formativo specifico e progressivo che si articola nei seguenti momenti:
6 (1) omogeneizzazione delle conoscenze tra gli operatori (Neuropsichiata Infantile, Psicologi, Terapisti e Assistenti Sociali) con riferimento ai modelli interpretativi della clinica, agli strumenti di valutazione e classificazione ed alle strategie di intervento (ABA e TEACCH); (2) applicazione di un modello di presa in carico che sia sufficientemente omogeneo e stabile e non vari da terapista a terapista. Chiaramente l omogeneità della metodologia non ostacola l individualità del programma che viene stilato sulla scorta del profilo funzionale specifico per ogni ragazzo; (3) estensione delle conoscenze metodologiche alla famiglia ed ad altre figure coinvolte nella vita del soggetto, attraverso corsi di formazione e verifiche in itinere. Il punto (3) è parallelo e per molti aspetti complementare al progetto per il coinvolgimento delle famiglie. Stesura di profili funzionali individuali condivisi. La condivisione di una terminologia riabilitativa comune è premessa per l attivo coinvolgimento degli insegnanti nella valutazione e nella programmazione. Nei corsi di formazione oltre a fornire informazione sugli aspetti clinici ed eziopatogenetici dei Disturbi dello Spettro Autistico, vanno previsti incontri per la presentazione degli strumenti di valutazione e delle strategie di intervento. Tra gli strumenti di valutazione funzionale sono, peraltro, individuabili diversi questionari che possono essere compilati da diverse fonti: genitori, terapisti ed insegnanti, in modo da ottenere un quadro generale delle performance e delle capacità del ragazzo. Nella terminologia ICF la performance rappresenta quello che il ragazzo fa normalmente nel suo ambiente quotidiano descrivendo il coinvolgimento della persona nelle situazioni di vita; la capacità indica invece il più alto
7 livello probabile di funzionamento in un ambiente considerato come standard. Alla luce di queste definizioni è evidente che la raccolta di informazioni da più fonti ci consente di individuare le performance (dati genitori e insegnanti) e le capacità (dati terapisti); inoltre una raccolta in doppio cieco con più fonti consente di verificare il grado di sintonia trai diversi elementi del sistema. Condivisione degli obiettivi ricavati dal profilo funzionale. Il profilo funzionale per definizione rappresenta la fotografia del ragazzo, consentendo di individuare le performance, le capacità, i punti di forza, i punti di debolezza, i facilitatori e le barriere. Questi elementi vanno condivisi nell ambito di specifiche riunioni di equipe che prevedono il coinvolgimento di tutti. Il fulcro della discussione è l individuazione di obiettivi a breve e medio e la valutazione delle strategie per il raggiungimento di tali obiettivi. Gli operatori e genitori dopo aver affrontato tappe formative specifiche e aver fatto propri alcuni concetti, vanno tuttavia supportati con continui rimandi metodologici. A tal proposito nella nostra esperienza l utilizzo di materiale video esemplificativo aiuta alla comprensione ed all interpretazione degli ostacoli ed è uno spunto per favorire la discussione su punti ancora oscuri del trattamento. Oltre alla riunioni di equipe, tuttavia, nella nostra pratica si è reso necessaria la costituzione di gruppi di Parent Training per i genitori. L obiettivo di tali gruppi è quello di cementare la relazione tra genitori, favorire la gestione di dinamiche specifiche relative all adolescenza (affettività, sessualità, atc ), portare alla nascita di enti specifici (cooperative sociali) gestite da personale misto (operatori/genitori). Sviluppo di abilità prelavorative attraverso training specifici per una durata globale di 18 mesi. L individuazione di specifici profili funzionali rappresenta la base per l attivazione di training adeguati al potenziamento delle abilità prelavorative. Il percorso sarà articolato in 18 mesi: tre semestri con obiettivi diversificati. Nel primo semestre
8 saranno potenziate le abilità accademiche di base ed il funzionamento cognitivoprestazionale del soggetto. Nel secondo semestre saranno attivati laboratori specifici (cucina, ceramica, giardinaggio ed informatica/segreteria) e saranno forniti rudimenti di base vagliando le attitudini personali di ogni singolo soggetto. Nel terzo semestre ogni soggetto potenzierà il settore di preferenza sviluppano possibilità lavorative fattive. Il Progetto sarà svolto, laddove necessario, nelle ore pomeridiane non ostacolando il normale corso delle ore scolastiche (per coloro che sono ancora in età scolare). Individuazione di partner per l inserimento lavorativo. Si procederà alla ricognizione sistematica di eventuali partner per il successivo inserimento lavorativo dei soggetti canalizzati a ruoli ed abilità potenziate attraverso i suddetti training. Nello specifico si cercherà di favorire anche la nascita di cooperative lavoro. Essendo un progetto a termine il Centro creerà anche rapporti con altre strutture semiresidenziali per quei soggetti che potrebbero necessitare ancora dopo il periodo di training di strutture di accoglienza. In tal senso il Centro rimarrà un punto di supervisione per tali strutture ed anche per i gruppi di lavoro (cooperative sociali o posti di lavoro protetto). In conclusione un progetto di questo genere si pone come finalità globali: il potenziamento delle competenze comunicative attraverso l utilizzo di metodiche aumentative-alternative; l arricchimento delle esperienze relazionali attraverso situazioni sociali meglio gestite dal soggetto, in quanto inquadrate nell ambito delle sue capacità, e una rielaborazione socio-cognitiva più cosciente, in quanto oggetto di riproposizione nel setting terapeutico (Social Skills Training); la diversificazione delle attività e degli interessi, mediante proposte concrete e realizzabili (Laboratori Ricreativi per Sport, Musica, Teatro); la riduzione dei comportamenti disadattivi (Interventi di Analisi Funzionale); l ampliamento delle autonomie personali e di comunità (Role Play); lo sviluppo di attitudini lavorative con possibilità di inclusione (Laboratori ed Inserimenti Guidati).
9 Tempi e Modalità di Realizzazione. Il Progetto così come articolato prevede la sua realizzazione nel corso di due anni e coinvolgerà sia operatori specificamente formati (metodologia ABA e TEACCH) che genitori guidati attraverso interventi di Parent Training. I momenti di formazione saranno stabiliti attraverso l'individuazione di uno specifico calendario. Gli operatori potranno interagire con i genitori ed eventuali insegnanti secondo una specifica pianificazione. I programmi individualizzati saranno condivisi dall'intero gruppo di lavoro. Saranno previsti 3 semestri di potenziamento/realizzazione con un coinvolgimento di soggetti con Autismo HF. I laboratori di potenziamento saranno 4 (cucina, giardinaggio, ceramica e informatica/segreteria). Il rapporto per gruppo sarà 4 operatori/5 soggetti. I laboratori di lavoro saranno intervallati da laboratori di Social Skills ed attività ricreative.
RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliAREA AUTISMO Carta dei servizi
AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE A. S. 2013-2014 1 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 1. Titolo del progetto Educazione Salute Educazione
DettagliCOMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.
COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
DettagliDott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma
Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva
DettagliData di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015
Data di pubblicazione ottobre 2011 Data di aggiornamento ottobre 2015 LINEA GUIDA Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Critiche infondate Critiche pertinenti
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliFILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze
XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema
DettagliOGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.
Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliEducazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
Protocollo n. 26/DDA/2012 Oggetto: progettualità per la valutazione, formazione, educazione alimentare e motoria Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
DettagliAurora 2000 staff formativo
FormAzione Aurora 2000 fa parte del Consorzio Provinciale SIS e della rete nazionale CGM - Welfare Italia, il cui obiettivo è quello di favorire l inclusione sociale e lo sviluppo nel territorio dell area
DettagliSVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA
SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliClinical Practise Guidelines Against ABA approach. Da pag 20 a pag 22 Le linee guida sull autismo pubblicate nel 2000 e emesse dall ICDL Clinical Practice Guidelines Workgroup dedicano una parte del documento
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA CHE TENGA CONTO DELLE ESIGENZE DI VALUTAZIONE
Organizzazione al servizio della scuola favorendo la valutazione interna ed esterna SEMINARIO REGIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO 3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliDIAGNOSI ED INTERVENTO PRECOCE:
ABSTRACTS DIAGNOSI ED INTERVENTO PRECOCE: UNA SFIDA PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Paola Venuti La ricerca degli ultimi anni ha messo in luce l importanza di una diagnosi precoce
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliDalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare
DettagliEducazione Emotiva. Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa Psicoterapeuta - Ipnoterapeuta PhD Psicologia e Clinica dello Sviluppo Università di Roma TRE
Educazione Emotiva Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa Psicoterapeuta - Ipnoterapeuta PhD Psicologia e Clinica dello Sviluppo Università di Roma TRE REBT = Rational Emotive Behavior Therapy Ideata da
DettagliIC Brescia Centro 3 Via dei Mille, 4b - Brescia Novembre 2012
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia GLIP di Brescia CTRH DI Brescia Incontri di formazione sul Piano Educativo Individualizzato IC Brescia
DettagliSERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO
SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.
DettagliL ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliL UOMO È CIÒ CHE MANGIA
L UOMO È CIÒ CHE MANGIA Motivazione Oggi l alimentazione ha assunto un ruolo importante nella determinazione della qualità della vita: essa, pertanto, si configura quale strumento indispensabile per l
DettagliTITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO
ENTE: CENTRO STUDI ERICKSON PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Periodo II Quadrimestre 2009/2010
DettagliPROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO
Istituto Comprensivo Statale F. FILZI Via Ravenna 15 MILANO PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO NASCE nel 1996 con l iscrizione di un bambino con autismo e la formazione di alcuni
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliAccettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa
Accettazione della malattia diabetica e la famiglia Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Malattia cronica Condizione patologica che dura tutta la vita Medico deviazione da una norma biologica. Oggettività
DettagliLe autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali
Le autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali Dott.ssa Gazzi Mara Psicologa dell'età Evolutiva e della psicopatologia dell'apprendimento Esperta in Neuropsicologia Clinica ADHD
DettagliLa Costituzione Italiana (articoli 2 e 3) riconosce che è garanzia della libertà il rispetto delle differenze di tutti e dell identità di ciascuno
Ufficio Scolastico Regionale Puglia Linee guida per la strutturazione di percorsi di Giocosport Integrato Sport Inclusion nella Scuola Primaria e Secondaria di I grado a cura del Comitato Italiano Paralimpico
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
DettagliIL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta. Valeria Aquaro
IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta Valeria Aquaro E essenzialmente un attività di AIUTO, con proprie e specifiche caratteristiche. Si è sviluppata a partire dagli anni 60 come fenomeno sociale
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA
ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO G. DOZZA n. di classi 18 n. alunni 458 di cui 116 stranieri ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Est Europa: 42 Estremo oriente:37 Maghreb: 19
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliMilano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni
Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliPROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA
PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliCHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO
1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliIl Parent Training per famiglie con figli con DGS e/o disabilità intellettiva
Susanna Villa. I.R.C.C.S. Eugenio Medea Ass. La Nostra Famiglia, Conegliano Il Parent Training per famiglie con figli con DGS e/o disabilità intellettiva Cos è il Parent Training? Per PT si intende attività
DettagliA. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS
A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS I SERVIZI A.G.S.A.T. - Anna Folgarait - 1 Associazione Genitori Un servizio che nasce dal bisogno di molte famiglie di trovare
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliVisita il sito www.epc.it
Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliPROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO
PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO MOMENTI DI ORIENTAMENTO Obiettivi INDICE Bilancio delle Competenze e Consapevolezza delle Vocazioni...4 La Gestione del Cambiamento...4 Momenti e iniziative sul tema
DettagliIL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci
UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di
DettagliASLTO1 DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
29 MA COME NASCONO I BAMBINI? progetto affettività e sessualità rivolto agli insegnanti delle scuole primarie Questo intervento è proposto alle scuole del territorio della ASL TO1 (circoscrizioni 1,2,3,8,9,10)
DettagliVENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine
VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine Argomenti del corso 15 maggio 2015 1 parte - Teorica Definizione di autismo Cause Conseguenze 2
DettagliProgetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica
Progetto Educazione alla salute e psicologia scolastica Il progetto di psicologia scolastica denominato Lo sportello delle domande viene attuato nella nostra scuola da sei anni. L educazione è certamente
DettagliVademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe
Vademecum per il sostegno Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Gli strumenti della programmazione DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive la situazione clinicofunzionale dello stato
DettagliLe competenze psicologiche del consulente finanziario
"Il vapore o il gas non azionano mai nulla finché sono imprigionati. Nessun fiume al mondo viene mai trasformato in luce ed energia finché non è incanalato. Nessuna vita cresce mai finché non è focalizzata,
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliLa Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto
La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto F. Ierardi*, L. Gnaulati*, F. Maggino^, S. Rodella*, E. Ruviglioni^ *Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Osservatorio
DettagliGiochi nel mondo. Laboratorio di intercultura
Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta
DettagliIn service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia
In service Famiglie! La famiglia come sistema dinamico! Quando l Autismo entra in questo sistema! I compiti della famiglia per la famiglia Introduzione il ciclo vitale della famiglia Definizione di famiglia!
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliIl Modello SIFne: il contesto educativo
CONVEGNO NAZIONALE SULL AUTISMO Trento, 20-21 maggio 2011 Il Modello SIFne: il contesto educativo di Simona Bossoni - Maurizio Brighenti 1 Modello di intervento educativo Elaborazione di un progetto educativo
DettagliLa scuola italiana è inclusiva?
Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine
DettagliBES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti
. BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti Lo scenario ATTUALE LE CLASSI COMPLESSE Dir. Min. 27/12/2012-
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliAUTISMO E ABA. Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS
AUTISMO E ABA Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS L AUTISMO L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.
Dettaglicoinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)
FINALITA EDUCATIVA GENERALE: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliL AQUILONE vola alto
onlus PROGETTO CULTURA L AQUILONE vola alto intrecciamo le nostre vite per poterle vivere al meglio. Scuole primarie PREMESSA Far cultura è uno dei fini statutari dell Associazione. Nel rispetto di tale
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliPROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO
PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO Magda Di Renzo Federico Banchi di Castelbianco Disturbo autistico come patologia complessa che chiama in causa tutte
DettagliSERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA E COUNSELING
SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA E COUNSELING PER STUDENTI E PERSONALE LUMSA Il Servizio di Psicologia clinica nasce dalla collaborazione scientifica tra il Corso di laurea in Psicologia della LUMSA e il
DettagliPROGETTO INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI 2010/2011
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ALDA COSTA Scuola secondaria di I grado M. M. Boiardo PROGETTO INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI 2010/2011 Referente : prof.ssa Roberta Michelini Obiettivo generale Rispondere ai
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NELL ETA EVOLUTIVA FORMAZIONE E INTERVENTI POSSIBILI
Che cos è la LOGOPEDIA? Chi è il LOGOPEDISTA? I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NELL ETA EVOLUTIVA FORMAZIONE E INTERVENTI POSSIBILI Attività di logopedia domiciliare Logopedista Valentina Padoan La logopedia
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliPROGETTO: TEATRO FORUM
24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per
DettagliDisturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare
Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliApertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella
Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella In una scuola che ormai è concepita come luogo non solo deputato alla trasmissione del sapere, ma anche connesso
Dettagli