Lesioni da sostanze chimiche

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1 Lesioni da sostanze chimiche Possono essere causate da una sostanza o un preparato allo stato solido, liquido o gassoso, che interagendo con l organismo, causano danni alla salute 1

2 Vie di penetrazione Le principali vie di penetrazione degli agenti chimici nell organismo sono: inalazione ingestione contatto con cute e mucose 2

3 E legata a: Entità della lesione caratteristiche dell agente chimico quantità di sostanza assorbita durata dell esposizione 3

4 Rischi possibili incendi irritazioni o lesioni del derma e delle mucose intossicazioni acute intossicazioni croniche 4

5 Definizione irritanti: quando a contatto di cute e mucose possono causare una reazione infiammatoria corrosivi: quando a contatto con i tessuti possono avere un azione corrosiva nocivi: quando per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi di limitata gravità tossici: quando per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi gravi per esposizione acuta o cronica cancerogeni: determinano nel tempo un aumento delle probabilità di sviluppo di una malattia tumorale 5

6 Definizione di pericolosità L.256/74, D.M.28/01/92 e D.L.gs.42/1997 AGGIORNAMENTO DELLE LEGGI 6

7 Sono pericolose le sostanze che hanno una o più delle seguenti proprietà: chimico fisiche esplosive infiammabili (R10, ac.acetico, xilene) facilmente infiammabili (R11, toluene) altamente infiammabili (R12, ossido di etilene) comburenti (ossigeno) 7

8 Chimico cliniche effetti acuti: altamente tossiche (T+, dinitrobenzene) tossiche (T+, formaldeide) nocive (Xn, clorobenzene) corrosive (C, ac. acetico) irritante (Xi, dimetilammina) effetti a lungo termine: cancerogene, teratogene, mutagene 8

9 I prodotti chimici per legge devono essere conservati in contenitori e locali idonei e riportare all esterno la natura del loro contenuto. In etichetta vengono anche riportate informazioni relative ai rischi e consigli per l utilizzo sostanze cancerogene= R 45 ed R 49 9

10 Ingestione di sostanze tossiche cosa fare? Chiamare subito un ambulanza Raccogliere informazioni sull evento ed eventuali flaconi e\o etichette delle sostanze ingerite Contattare la C.O. che avvertirà il Centro Antiveleni per eventuali istruzioni In attesa dei soccorsi provocare il vomito con due dita in gola: la somministrazione di acqua tiepida e sale favorisce il vomito 10

11 Ingestione di sostanze tossiche cosa fare? Conservare e portare in pronto soccorso l eventuale vomito per l identificazione della sostanza tossica ingerita Tentare di valutare sempre il tempo trascorso dall ingestione 11

12 Ingestione di sostanze tossiche cosa non fare? Non provocare il vomito se il soggetto è privo di sensi, presenta convulsioni o abbia ingerito derivati del petrolio (benzina) o sostanze corrosive 12

13 Inalazione di sostanze tossiche - cosa fare? Prima di entrare nell area contaminata, occorre eseguire alcuni profondi atti respiratori, quindi inspirare profondamente e trattenere il respiro mentre si presta soccorso Aprire porte e finestre prima di soccorrere l infortunato Arrestare fughe di gas Utilizzare maschere adeguate Allontanare il paziente dalla fonte di intossicazione ed identificarla... 13

14 Inalazione di sostanze tossiche - cosa fare? Trasferire il paziente in un ambiente ventilato Se l infortunato non respira occorre: Mettere e mantenere il soggetto in posizione supina Slacciare gli indumenti attorno al collo Procedere alla respirazione artificiale Togliere gli abiti e conservarli (indossare guanti) Posizione laterale di sicurezza per il vomito Contattare la C.O. e seguire le istruzioni 14

15 Inalazione di sostanze tossiche - cosa non fare? Non tentare alcuna manovra di soccorso prima di essere usciti all aria aperta Non accendere fiammiferi, né girare interruttori, né accendere fuochi in presenza di gas o vapori Non somministrare liquidi al soggetto 15

16 Lesioni chimiche agli occhi (assorbimento attraverso mucose) Le sostanze acide fanno precipitare le proteine nel tessuto e producono una barriera naturale che impedisce la penetrazione della sostanza chimica; gli alcoli distruggono le membrane cellulari e consentono una rapida penetrazione del caustico ed un ampio danno tissutale 16

17 Lesioni chimiche agli occhi Che fare? Lavaggio oculare abbondante e continuo forzando la chiusura delle palpebre per consentire il lavaggio Proteggere l occhio con garza sterile 17

18 Corpi estranei negli occhi Un corpo estraneo oculare può essere rappresentato da: Pulviscolo, fuliggine, polveri di metalli, ecc. Il quadro si può complicare per grattamento (penetrazione del materiale) o per brusca perdita di coscienza (riflessi vagali) 18

19 I corpi estranei oculari I sintomi sono: vivo bruciore oculare dolore arrossamento lacrimazione disturbi visivi ipersensibilità alla luce 19

20 Corpi estranei negli occhi Cosa fare? Lavare immediatamente l occhio con acqua tiepida e mani pulite Agire sempre sull occhio in basso per evitare contaminazioni Se il corpo estraneo è piccolo: medicazione occlusiva e chiedere aiuto Se il corpo estraneo è grande: medicazione occlusiva con bicchiere di carta sull occhio ferito e chiedere aiuto 20

21 Corpi estranei negli occhi Cosa non fare? Non consentire al paziente che si strofini gli occhi al fine di evitare la penetrazione del corpo estraneo in profondità Non tentare di rimuovere lenti a contatto o altro corpo estraneo visibile ma fisso non aprire con forza le palpebre 21

22 Lesioni da assorbimento cutaneo Cosa fare? Togliere gli abiti intrisi di sostanza tossica Lavare abbondantemente la cute e gli occhi, se interessati 22

23 Sostanze di uso più frequente acidi e basi forti (acido cloridrico, idrossido di sodio), usati nei laboratori come diluenti, conservanti. acidi organici (acido formico, acetico...), usati per allestire preparati aldeidi e chetoni (formaldeide, tuttora il fissativo più usato) alcoli, eteri, idrocarburi aromatici e alogenati (come solventi,diafanizzanti) 23

24 Traumi da elettricita Sono dovuti di frequente a: ignoranza negligenza imprudenza incoscienza 24

25 Cosa può accadere? Importanti contrazioni muscolari con una semplice scossa non grave Rischio di ferite o fratture se la vittima è proiettata Ustioni (marchio elettrico) Compromissione delle funzioni vitali fino all arresto cardiorespiratorio 25

26 Elettrocuzione Per elettrocuzione si intende una scarica accidentale di una corrente elettrica sia naturale che artificiale attraverso l organismo umano. Questo può provocare effetti nocivi e/o letali sull organismo a seconda dell intensità della corrente e del tempo di esposizione, cioè della quantità di elettricità che attraversa l organismo. La scarica può provocare infatti ustioni (marchio elettrico) e addirittura folgorazione. Essa agisce sulla muscolatura provocando crampi e sul sistema nervoso provocando paralisi. 26

27 Elettrocuzione Le tensioni maggiori sono le più pericolose, tuttavia sono a rischio anche le cosiddette basse tensioni L alta tensione respinge e quindi il contatto avviene per breve tempo e l infortunato può essere salvato mediante idonee manovre rianimatorie; le basse tensioni invece provocano crampi alle mani, che impediscono il distacco dalla fonte della scarica, ed alla gola, che non consentono di chiamare soccorso 27

28 Folgorazione La folgorazione è una scossa molto forte che provoca blocco dei muscoli, ustioni anche gravi e,attraversando il cuore, può portare fino ad arresto respiratorio e cardiaco 28

29 Folgorazione Gli effetti del passaggio di corrente variano a secondo che si tratti di corrente continua o alternata. A parità di tensione (volt) la c.a. è 4-5 volte più pericolosa della c.c. Anche per intensità di c.a. relativamente deboli, si può avere una fibrillazione ventricolare se la c. a. attraversa il torace (il contenuto ematico del cuore è un buon conduttore) Per tensioni > a 5000 volt la scarica elettrica può avvenire senza contatto, a distanza di 5-20 cm dal conduttore 29

30 Traumi da elettricità - Cosa fare? essere prudenti, eliminare la causa prevenire i rischi: non intervenire senza certezza che la corrente sia interrotta!!! staccare la spina aiutandosi con del materiale isolante se non si interrompe la corrente, allontanare l infortunato tirandolo per i vestiti o aiutandosi con del materiale isolante posizione laterale di sicurezza se la vittima è incosciente ventilazione/massaggio cardiaco se è in arresto cardiorespiratorio (BLS) allertare o far allertare il

31 Traumi da elettricità - Cosa non fare? Non toccare con le mani o con oggetti metallici l infortunato quando è ancora a contatto con la corrente 31

32 MANOVRE RIANIMATORIE DI BASE (vedi BLS) 32

33 Il colpo di calore - colpo di sole La permanenza prolungata in ambienti surriscaldati può provocare patologie diverse, riunite sotto la definizione di patologie da calore Sono: la sincope da calore i crampi muscolari da calore l esaurimento da calore il colpo da calore 33

34 Il colpo di calore Il colpo di calore rappresenta senza dubbio la forma più grave ed in grado di compromettere la vita del soggetto Esso si determina per arresto dei meccanismi di regolazione della temperatura corporea conseguente all'esposizione a temperatura elevata e ad affaticamento fisico 34

35 Il colpo di calore Segni e sintomi fondamentali sono: colorito del volto rosso intenso elevata temperatura corporea scarsa o assente espressività del volto pelle secca e molto calda alterazione della respirazione andatura incerta possibile perdita di coscienza 35

36 Il colpo di calore Il trattamento preospedaliero prevederà: togliere gli indumenti trasportare la vittima in un luogo fresco e ventilato spugnarlo con acqua fresca e applicare borse di ghiaccio sul capo 36

37 Colpo di calore - Cosa fare? Porre l infortunato in posizione supina con le gambe leggermente sollevate Massaggiare le gambe dal basso verso l alto per favorire il ritorno del sangue periferico più freddo al cervello Dare da bere acqua o bevande di gusto leggermente salato 37

38 Assideramenti L'esposizione prolungata a basse temperature provoca un raffreddamento generalizzato del corpo, fino all'assideramento 38

39 Ipotermia (Assideramento) E l abbassamento della temperatura corporea sotto i 34 (a volte utilizzata a scopo terapeutico); è favorita da traumi cranici e dall etilismo. Sintomi: brividi iniziali, aumento della frequenza respiratoria alterazioni della parola e dei movimenti, disinteresse per la situazione, ipersonnia rigidità muscolare alterazioni della coscienza fino al coma 39

40 Ipotermia (Assideramento) I casi di assideramento sono in genere collegati ad incidenti in montagna, ma anche ad intossicazioni da alcool, monossido di carbonio, digiuno prolungato, danno midollare, danno metabolico La mortalità è direttamente correlata alla temperatura e alla durata dell esposizione. Tra i 35 e i 32 la mortalità è del 30% Tra i 32 e i 26 la mortalità è del 45% Sotto i 26 la mortalità è del 65-80% 40

41 Classificazione delle ipotermie stadio 1: temperatura centrale *35-32, coscienza mantenuta, brividi stadio 2: temperatura centrale 32-33, coscienza disturbata, assenza di brividi, diminuizione frequenza cardiaca e respiratoria stadio 3: temperatura centrale 28-24, perdita di coscienza, respiro e polso ancora percettibili stadio 4: temperatura centrale <24, morte apparente stadio 5: temperatura centrale <15, morte *La temperatura centrale è misurata al retto, anche se la temperatura centrale (cuore, cervello) è probabilmente di 1-2 < a quella del retto 41

42 Principi di base di soccorso sul luogo dell evento tempestività dell intervento evitare che il paziente si raffreddi ulteriormente: protezione dal vento, indumenti caldi e asciutti, borse d acqua calda avvolte in panni, coperte isolanti muovere il paziente il meno possibile, se ipotermia medio-grave 42

43 Ipotermia Quando la temperatura scende sotto i 24 i muscoli diventano rigidi come marmo e quindi sopraggiunge la morte, ricordando che il freddo rallenta la morte cellulare (funzione protettiva del freddo sulle cellule cerebrali) e quindi è possibile un completo recupero anche se la vittima è rimasta ipotermica per lunghi periodi di tempo 43

44 Ipotermia Una grave ipotermia può portare alla morte apparente che potrà essere confermata soltanto dopo aver riscaldato la vittima ad una temperatura > ai 33 Durante tutto il periodo di riscaldamento dovrà essere garantita una rianimazione cardio - polmonare 44

45 I limiti di tolleranza prima che insorga un danno ipossico cerebrale in caso di arresto cardiaco da ipotermia sono: - 10 a a a 16 45

46 Assideramento Cosa fare? Portare il paziente in un locale riparato e/o riscaldato Togliere tutti gli indumenti bagnati Se il paziente è appena collaborativo, fargli bere liquidi caldi in abbondanza, non alcool Avvolgerlo in coperte calde; la comparsa dei brividi indica un successo della terapia, perché questi generano calore e accelerano il raggiungimento della normale temperatura corporea. 46

47 Assideramento Cosa fare? Se l assideramento è grave (temperatura corporea inferiore a 28 C è necessario riscaldare attivamente l infortunato con un bagno di acqua calda (42 C) od anche con una termocoperta. Se compaiono segni di rallentamento marcato della respirazione eseguire la respirazione artificiale; sorvegliare anche il polso tenendoci pronti all evenienza di un arresto cardiaco Trasportare quanto prima l infortunato al pronto soccorso medico 47

48 Assideramento Cosa non fare? Non somministrare alcolici Non elevare troppo bruscamente la temperatura corporea Non perdere tempo prima del ricovero ospedaliero in vari tentativi per elevare la temperatura corporea 48

49 Congelamento Lesioni di sezioni del corpo per esposizione prolungata a basse temperature. La pelle, prima del congelamento, può apparire arrossata, ma successivamente si presenta bianca o grigio giallastra. Vi può essere o no dolore. 49

50 Congelamento Cosa fare? Coprire la regione congelata con indumenti o coperte, non strofinare Portare il più presto possibile la persona al coperto ed in ambiente riscaldato Togliere, anche tagliandoli, gli indumenti bagnati che stringono (scarpe, calzini, guanti Avvolgere l intero corpo, visto che spesso coesiste assideramento Dare da bere liquidi caldi non alcolici 50

51 Congelamento Cosa non fare? Non applicare borse di acqua calda, non mettere vicino a fonti di calore (fuochi, stufe, ecc.) 51

52 Le ferite Le ferite sono lesioni di continuo della cute, più o meno profonde, che possono interessare anche i muscoli e i vasi: abrasioni, escoriazioni ferita da taglio, a margini quasi rettilinei ferita da punta, lesione di diametro piccolo, ma profonda ferita lacero- contusa, la cute ed i tessuti sottostanti, per strappi o sfregamenti, si rompono dando luogo a lesioni molto irregolari 52

53 I pericoli delle ferite vanno dall infezione all emorragia. In caso di ferite profonde si possono avere lesioni di organi interni, gravi emorragie, shock. I sintomi: cute lesa fuoriuscita di sangue dolore 53

54 Le ferite L abrasione può essere provocata da una lama che, con un movimento radente, asporta gli strati più superficiali della cute o da una caduta Sintomi: dolore, striature sanguinanti, cute arrossata, gonfiore Il trattamento prevede il lavaggio con acqua e sapone neutro e disinfezione con acqua ossigenata 54

55 Le ferite L escoriazione è una ferita dove la cute viene lacerata a causa della sua compressione e strofinamento tra una superficie ruvida e l osso. La zona interessata si presenta sanguinante e tumefatta. Il trattamento è simile alla precedente, con aggiunta di un tampone di garza sulla ferita e di un cerotto a cornice sui bordi. 55

56 Le ferite Le ferite da punta, da taglio e da punta e taglio possono essere provocate da corpi appuntiti e filiformi (da punta), da corpi taglienti e affilati (da taglio) e da corpi affilati e con punta (da punta e taglio). La ferita può presentarsi di grosse dimensioni con notevole perdita di sangue, dolore, shock fino alla morte 56

57 Ferite Cosa fare? Lavarsi accuratamente le mani prima di assistere l infortunato Utilizzare i guanti Lavaggio e disinfezione Se c è emorragia, fare una compressione sul punto di sanguinamento con del materiale sterile. Le piccole ferite o le abrasioni vanno lavate, meglio se con acqua corrente che, oltre alla detersione ed alla diluizione, allontana meccanicamente anche eventuali corpi estranei presenti. 57

58 Ferite Cosa fare? Disinfettare la ferita con acqua ossigenata, alcool o altro disinfettante Se i lembi di una ferita rimangono aperti cercare di mantenerli uniti con un cerotto o un nastro adesivo Coprire con garza sterile e fasciare la ferita eventualmente protetta da pomata o polvere antibiotica Nel caso di ferite estese e/o profonde o in sedi particolari chiamare tempestivamente il

59 Le ferite posizione antishock in caso di ferite profonde tamponamento della ferita con garza e se fortemente sanguinante procedere come nelle emorragie se la ferita è lieve usare acqua ossigenata e poi tamponare 59

60 Ferite Cosa non fare? Non comprimere se vi sono corpi estranei conficcati Non rimuovere il corpo estraneo (pericolo di emorragia) 60

61 Gravità delle ferite La gravità delle ferite si giudica da : estensione profondità presenza di corpi estranei 61

62 Ferite Sono sempre gravi e richiedono terapie ospedaliere le ferite: al viso agli orifizi naturali del corpo al torace all addome Complicanze delle ferite emorragie shock infezioni (tetano) lesioni organi interni 62

63 Infezioni Sintomi: rossore, calore, tumefazione a volte febbre a volte pus tumefazione delle linfoghiandole (collo, ascella, inguine) Va sempre consigliata visita medica 63

64 Le emorragie Per emorragia s'intende la fuoriuscita di sangue dal torrente circolatorio : 1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce direttamente all esterno (arteriose, venose, capillari) 2. emorragia interna, con raccolta di sangue nelle cavità corporee (cranio, torace, addome) 3. emorragia interna esteriorizzata, con raccolta di sangue all interno di organi che sono in comunicazione con l esterno (orecchio, naso...) La gravità dipende dalla quantità di sangue perduto 64

65 Le emorragie Le emorragie esterne sono: arteriose venose capillari 65

66 Le emorragie esterne I metodi per fermare una emorragia sono: la compressione diretta sulla ferita (venose e arteriose) punti di compressione (arteriose) lacci emostatici 66

67 Emorragie esterne di lieve/media entità - Cosa fare? 1. METTERSI I GUANTI E LA VISIERA 2. Sdraiare l infortunato senza rialzare il capo 3. Posizionare il paziente in modo che la ferita sia più in alto del cuore 4. Fasciare senza stringere eccessivamente; eventualmente aggiungere alla fasciatura un rotolo di garza o un fazzoletto che faccia pressione sulla ferita 5. Nelle ferite agli arti: esercitare una pressione nel punto dal quale esce il sangue 6. Non rimuovere i copri estranei conficcati 7. Coprire per evitare perdite di calore 67

68 Emorragie esterne gravi Cosa fare? 1. Chiamare tempestivamente i soccorsi, Comprimere sul sito della ferita, anche se ciò potrebbe essere insufficiente 3. Non rimuovere i corpi conficcati 4. Comprimere il grosso vaso che si trova a monte della ferita 5. Solo in caso di insuccesso della compressione, applicare un laccio (striscia di tessuto, cintura..): ricordare di applicarlo al braccio e alla coscia, perché all avambraccio ed alla gamba i grossi vasi passano tra due ossa, e quidni stringerli sarebbe solo dannoso 68

69 Emorragie esterne Cosa non fare? Non somministrare alcolici Non legare mai gli arti con cordicelle, fili metallici o simili 69

70 Le emorragie esterne La compressione diretta sulle ferite 70

71 Le emorragie esterne Nel caso in cui non si disponga di tamponi è opportuno prendere in considerazione i punti di compressione a monte di una ferita: temporale (emorragia superiore del viso) mascellare (emorragia inferiore del viso) succlavia (emorragia della spalla) ascellare (emorragia al braccio) omerale (emorragia all'avambraccio) poplitea (emorragia alla gamba) 71

72 Le emorragie esterne 72

73 Le emorragie esterne 73

74 Le emorragie esterne Altra metodologia per fermare un'emorragia è quella dell'utilizzo del laccio emostatico Il laccio emostatico è uno strumento che, comprimendo il vaso sanguigno contro un piano duro, impedisce il flusso sanguigno Il laccio può essere di gomma o di stoffa 74

75 Le emorragie esterne Il laccio di gomma va usato in caso di: amputazione; schiacciamento di un arto Esso impedisce al sangue di passare e va messo a monte della ferita. 75

76 Le emorragie esterne Il laccio di stoffa si usa in caso di emorragie poichè lascia passare un po' di sangue e permette una parziale ossigenazione. Va messo agli arti e a monte della ferita in caso di emorragia arteriosa e a valle in quelle venose. comporta però seri rischi se tenuto troppo a lungo (>10 ),va sempre documentato il momento in cui si applica 76

77 Le emorragie interne Sintomi dello stato di shock: pallore estremo (cianosi delle labbra) cute fredda e umida brividi, tremore polso piccolo e frequente respiro rapido e superficiale agitazione e poi sonnolenza 77

78 Le emorragie interne Il trattamento consiste in: mettere l'infortunato in posizione antishock; coprirlo (non usare borse calde); non somministrare caffè nè stimolanti per il cuore; non somministrare alcoolici; ospedalizzazione immediata. 78

79 Le emorragie esteriorizzate In questo caso la perdita di sangue avviene all'interno del corpo con successiva fuoriuscita all'esterno attraverso un orifizio naturale (orecchio, naso, ecc.) 79

80 Le emorragie esteriorizzate L'otorragia è l'emissione di sangue dall'orecchio e può essere provocata da traumi locali (come la rottura della membrana timpanica) a carico dell'orecchio stesso o può derivare da un'emorragia cranica per rottura della base cranica media. I sintomi sono fuoriuscita di sangue dal padiglione auricolare e forte dolore. 80

81 Emorragie esteriorizzate Cosa fare? Otorragia (fuoriuscita di sangue dall orecchio): porre l infortunato in posizione laterale di sicurezza, se non vi sono controindicazioni non utilizzare cotton fiock allertare il

82 Le emorragie esteriorizzate L'epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso per cause: locali (fragilità capillare, traumi); generali (ipertensione arteriosa). 82

83 Emorragie esteriorizzate - Cosa fare? Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) far sedere la persona con la testa in avanti comprimere il naso tra due dita applicare garze di acqua fredda alla radice del naso 83

84 Le emorragie esterne devono essere tamponate Nel caso di emorragie esterne da amputazione completa o parziale di un arto si può applicare un laccio a monte della lesione (anche un pezzo di stoffa può fare da laccio e consente il passaggio di un po di sangue e una parziale ossigenazione) Una volta messo il laccio non va rimosso! 84

85 Lesioni penetranti se a carico del torace, dell addome o della radice degli arti, costituiscono emergenze assolute e indifferibili 85

86 I traumi Si distinguono in: contusione distorsione lussazione frattura 86

87 Contusione e distorsione La contusione è la lesione delle parti cutanee e muscolari, dovuta alla pressione o all urto di un corpo estraneo, senza la rottura della parete cutanea e con la formazione di ematomi La distorsione è lo scostamento articolare temporaneo delle estremità delle ossa di una articolazione 87

88 Contusione e distorsione A seconda della gravità, si distinguono, procedendo dalla meno grave alla più grave: distorsioni di primo grado distorsioni di secondo grado distorsioni di terzo grado 88

89 Contusione e distorsione Si manifestano con: dolore vivo e costante gonfiore immediato ecchimosi o ematomi - immobilizzazione e messa a riposo -applicazione di ghiaccio sulla zona interessata In caso di contusione e di distorsione il soccorritore non dovrà mai applicare calore o massaggiare la parte colpita dal trauma. 89

90 Lussazione E lo spostamento permanente delle estremità ossee di una articolazione per rottura dei legamenti. Un segno caratteristico è la deformazione anatomica. Non cercare mai di ridurre la lussazione 90

91 La frattura La frattura è un'improvvisa interruzione della continuità di un osso determinatasi: a seguito dell'urto contro un oggetto e/o ad un violento trauma (frattura post-traumatica) senza apparenti traumi in soggetti che presentino uno stato patologico particolare di indebolimento dell'osso (frattura patologica) 91

92 Le fratture Rottura di un osso causata da una forza tale che supera la resistenza dell osso stesso Frattura composta, senza spostamento dei monconi Frattura scomposta, con spostamento dei monconi Frattura chiusa, l osso non comunica con l esterno Frattura aperta, i muscoli e la pelle sono lacerati e le ossa fratturate comunicano con l esterno 92

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95 Come riconoscerle gonfiore, dolore intenso nella zona di frattura incremento del dolore con il movimento deformazione della parte colpita esposizione dei monconi ossei, se frattura aperta gli arti fratturati si presentano di solito accorciati e in posizione anomala rispetto all asse del corpo Una lesione scheletrica è a rischio per la vita se associata ad una emorragia importante 95

96 Fratture - Cosa fare? Chiamare i soccorsi, 118 Controllare le condizioni generali dell inforunato: parametri vitali, stato di shock, ecc. Ridurre allo stretto indispensabile i movimenti della persona o dell arto colpito Tagliare delicatamente i vestiti sopra la frattura Cercare di immobilizzare, anche con mezzi di fortuna, la parte traumatizzata Impedire la contaminazione delle ferite qualora la frattura presenti una parte esposta Tamponare altre emorragie associate Applicare del ghiaccio 96

97 Fratture - Cosa non fare? Non muovere il soggetto se non è strettamente necessario (ad esempio, incendi) e in questo caso immobilizzare l arto Evitare di muovere i monconi in caso di fratture esposte Non forzare la parte colpita Non tentare di riallineare i monconi 97

98 Ricordarsi, inoltre, di: non forzare la parte colpita non tentare di ristabilire la normale situazione dell'osso fratturato prestare particolare attenzione alle fratture esposte (si infettano con facilità) 98

99 Moncone staccato Raccogliere il moncone Avvolgerlo in telini o garze sterili, se possibile Metterlo in un sacchetto di plastica e chiuderlo ermeticamente Conservarlo al freddo Scrivere data e ora sul sacchetto 99

100 Traumi cranici Nelle forme gravi il traumatizzato cranico presenta i seguenti sintomi: sonnolenza, disorientamento sangue che fuoriesce dal naso, dalla bocca, dall orecchio paralisi di un lato del corpo vomito, vertigine, cefalea 100

101 Cosa fare? I pericoli sono emorragia, perdita di coscienza e arresto cardio-respiratorio accertare respiro e battito cardiaco posizione supina se il paziente è cosciente posizione laterale se il paziente è incosciente; non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli orifizi non rimuovere gli oggetti conficcati attenzione al rischio di vomito sorvegliare il paziente in attesa del 118 ( non lasciarlo solo) 101

102 Le lesioni della colonna vertebrale Una lesione della colonna vertebrale può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può interessare il midollo spinale contenuto all interno del canale vertebrale Sospettare questa lesione se: l infortunato lamenta dolore alla schiena se lamenta formicolio, scosse elettriche, senso di caldo o freddo alle estremità se è caduto in piedi da un altezza superiore ai 4 metri se ha riportato trauma cranico e/o facciale al di sopra della clavicola L assenza di dolore non esclude che vi possa essere una lesione della colonna 102

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105 Traumi alla colonna vertebrale - Cosa fare? Chiamare tempestivamente il 118 Non muovere l infortunato Cercare di mantenere la testa del paziente immobile in posizione neutra Se l infortunato è cosciente, domandare se avverte dolore alla schiena o al collo e se avverte paralisi o formicolio di un arto Se l infortunato è incosciente, ha una lesione grave fino a prova contraria Controllare l attività respiratoria 105

106 Traumi alla colonna vertebrale Cosa fare? Conviene affrontare il rischio di muovere il paziente quando il soggetto: Giace prono nel fango o in una pozzanghera e non può respirare Si trova comunque a faccia in giù, non ha polso e deve essere rianimato Quando è supino, ma rischia comunque di soffocare a causa del vomito o per emorragia in bocca o in prossimità (andrebbe girato su di un fianco) Quando è in stato di incoscienza e supino (iperstensione del capo) Quando la vita del soggetto e dei soccorritori è in pericolo (esplosioni, fuochi, ecc.) 106

107 Traumi alla colonna vertebrale Cosa fare? Se l infortunato si deve assolutamente spostare si deve: Sollevarlo senza scosse per mezzo di almeno tre soccorritori: uno alla testa e alle spalle, uno al bacino, uno che tenga tesi e sollevati gli arti inferiori, cioè fino a far scivolare sotto il corpo una barella, una tavola o una coperta Qualora il primo soccorritore fosse anche il solo e l intervento è urgente, l infortunato dovrà essere mosso per strisciamento con particolare riguardo all allineamento della colonna vertebrale. 107

108 Traumi alla colonna vertebrale Cosa non fare? Non muovere l infortunato a meno che non vi siano le condizioni descritte sopra Non sollevare il corpo, ad esempio, per porvi dei cuscini Non somministrare bevande 108

109 Il 40% dei traumatizzati vertebro-midollari con deficit neurologici concomitanti hanno un danno che si verifica in fase di trattamento preospedaliero e in Pronto Soccorso 109

110 I morsi di animali e le punture di insetto Tra le numerose specie animali che possono arrecare danno all'uomo con morsi e punture vanno ricordate: le vipere gli imenotteri gli aracnidi e gli scorpionidi i celenterati la murena e la razza 110

111 I morsi di animali e le punture di insetto Nel mondo esistono 3500 specie di serpenti velenosi. In Italia le specie velenose sono 4: vipera aspis o vipera comune; vipera berus o marasso palustre; vipera ammodytes o vipera del corno; vipera ursinii. 111

112 Morsi di vipera Le vipere con il loro morso inoculano numerose tossine. Il morso è riconoscibile dalla presenza di due forellini distanziati di 1 cm Effetti locali (comparsa entro pochi minuti): dolore edema esteso a tutto l arto necrosi in sede di morso chiazze emorragiche 112

113 113

114 Morsi di vipera Effetti sistemici: vomito, nausea dolori muscolari e articolari aumento della temperatura collasso cardiocircolatorio La morte può avvenire entro 6-48 ore. 114

115 Morso arti superiori E importante rimuovere orologi ed anelli. Bendare dalla punta delle dita sino al gomito o se è il caso sino alla spalla, quindi immobilizzare con una stecca, bloccando il braccio al gomito. 115

116 Morso arti inferiori mantenere immobile l arto colpito applicare benda di almeno 10 cm di larghezza e 12 m di lunghezza fino al di sotto della sede del morso applicare steccaggio rigido 116

117 Morso al tronco, al collo, alla testa Anche in questo caso cercare di ritardare la diffusione del veleno: applicare un tampone rigido sulla sede del morso e fissare, se possibile con cerotto adesivo mantenere il paziente supino supporto psicologico in attesa del trasporto in ospedale 117

118 Norme generali di comportamento Cercare di restare calmi Non incidere la zona del morso perché l incisione favorisce l entrata in circolo del veleno Non succhiare sulle ferite: si aspira solo una minima quantità di veleno Non applicare lacci: il laccio favorisce il passaggio del veleno nelle vie linfatiche ed il successivo arrivo al sangue quando il laccio stesso viene rimosso. Eventualmente applicare una fascia piuttosto larga. non somministrare il siero lontani da ospedali: la reazione allergica al siero potrebbe essere più pericolosa del veleno 118

119 I morsi di animali e le punture di insetto Nel caso in cui si disponga di siero antiofidico e si è distanti da una struttura sanitaria di pronto soccorso, il siero andrà somministrato con le seguenti modalità: mezza fiala intorno alla ferita, in due-tre punti l'altra metà per via intramuscolare 119

120 Le punture da insetto Le punture da imenotteri (vespe, calabroni, api) sono abbastanza frequenti e procurano disturbi di diversa gravità Sintomatologia locale: pomfo eritematoso, pruriginoso e dolente, malessere generalizzato orticaria generalizzata+dolore, nausea, vomito, dispnea Sintomatologia sistemica: grave reazione allergica fino allo shock anafilattico con perdita di coscienza Attenzione: se il soggetto è allergico è in pericolo di vita!!! 120

121 Il paziente allergico deve munirsi dei seguenti farmaci ed essere in grado di autopraticarsi un immediato trattamento: adrenalina in confezione pronta all uso sotto forma di penna adrenalina spray antiistaminico sotto forma di compresse sublinguali steroide in compresse o fiale E importante rimuovere immediatamente il pungiglione 121

122 I morsi di animali e le punture di insetto Le reazioni sistemiche sono immediate (fenomeni allergici anche gravi) e tardive (manifestazioni cutanee diffuse). I provvedimenti sono: la raccolta delle informazioni sull'insetto; accertarsi se il soggetto è allergico; rimuovere l'aculeo; impacchi con ghiaccio. 122

123 I morsi di animali e le punture di insetto Indicazioni di carattere generale: mettere acqua fredda sulla ferita non usare mai alcool sulla ferita non somministrare alcoolici ma, eventualmente, caffé forte, che agisce da antidoto 123

124 I morsi di animali e le punture di insetto Infine ricordiamo il morso di un ragno, la malmignatta, che spesso non è avvertito e che può provocare un vasto corteo sintomatologico Nei soggetti anziani, nei bambini e nei soggetti debilitati si può avere una insufficienza renale acuta fino alla morte 124

125 L urgenza diabetica Nel soggetto diabetico si possono avere due tipi di crisi: iperglicemica o coma diabetico ipoglicemica Si tratta in entrambe le situazioni di emergenze che necessitano dell'intervento del

126 L urgenza diabetica Nell'iperglicemia si avrà: insorgenza graduale dei sintomi; secchezza della bocca e sete, dolori addominali con vomito; irrequietezza e stato confusionale, cefalea e alito acetonico; coma con sospiri, polso rapido e debole, pelle secca e calda. E' sempre necessario l'intervento del medico. 126

127 L urgenza diabetica La crisi ipoglicemica è un evento ancora più grave e i sintomi sono: insorgenza acuta della sintomatologia emicrania e vertigini comportamento anomalo e fame convulsioni polso rapido pelle pallida e sudata E' sempre necessario l'intervento del medico 127

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