Lesioni muscolari Traumi distorsivi Traumi diretti da impatto Fratture. -Acuto. -Da sovraccarico. Danno muscolo-tendineo da iperuso

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1 -Acuto Lesioni muscolari Traumi distorsivi Traumi diretti da impatto Fratture -Da sovraccarico Danno muscolo-tendineo da iperuso 1

2 61% arto inferiore 15% testa e rachide cervicale 14% arto superiore 8% tronco Piede e caviglia 25% Coscia 20% Ginocchio 16% 2

3 Primo intervento: EST CE OMPRESSION LEVATION 3

4 Microtraumi ripetuti sulle strutture Frequenza Achilleo-calcaneo-plantare Ischiocrurali Quadricipite Bendeletta ileo-tibiale Zampa d oca peronei

5 Tra: medico e allenatore-preparatore Come è avvenuto il trauma? Quanto deve stare fermo? 5

6 6

7 7

8 Riscaldamento, stretching, terreno, condizioni atmosferiche, materiali tecnici, allenamento specifico (ripetitività nel gesto, sovraccarico!) 8

9 Eccessiva specificità per la forza alterazione rapporto agonisti/antagonisti Corsa eccessivamente prolungata Modalità di esecuzioni di salto e velocità Superfici di allenamento Calzature inadatte Scarso uso di esercizi di allungamento su strutture maggiormente deficitarie(nel calciatore il gastrosoleo, ischiocrurari, ileopsoas, medio glutei, adduttori, dorsali) 9

10 Fattori di rischio: Assenza o inadeguato riscaldamento (come qualità o durata) Sovrallenamento o gare troppo ravvicinate Misure di prevenzione: Esercizi di riscaldamento generale e locale (stretching, corsa leggera, massaggio Programmazione adeguata sulla progressione dei carichi di lavoro, sulla distribuzione delle gare 10

11 Fattori di rischio: Misure preventive: Errori dietetici Sistematica idratazione-ristoro prima, durante e dopo la gara Malattie intercorrenti, alterazioni elettrolitiche (Ca, Mg), utilizzo di sostanze dopanti (in particolare anabolizzanti) Controlli periodici delle condizioni ematochimiche, conoscenza delle normative anti-doping e degli effetti lesivi Conoscenza dei fattori costituzionali predisponenti (età, aumento della tensione muscolare, ecc ) Alterazioni morfo-strutturali Programma di allenamento personalizzato (possibile nell atletica, meno negli sport di squadra) Correzioni posturali, utilizzo di ortesi 11

12 Fattori di rischio: Misure preventive: Alterazioni neuro-muscolari: squilibrio tra muscoli agonisti/antagonisti,scarsa coordinazione nel gesto atletico Fattori anatomici: particolari inserzioni muscolari ossee, muscoli fisiologicamente contratti, specificità delle fibre muscolari (tipo I o II) Materiali o terreni di allenamento inadatti (superfici dure o troppo elastiche) Test di valutazione muscolare, correzione del gesto tecnico (video-tape, feed-back, ripetizione del gesto tecnico) Esercizi di allungamento attivo, specificità del lavoro di potenziamento Scelta delle calzature, scelta dei materiali Fattori climatici (freddo, umidità, temperature elevate) Riscaldamento, preparazione al clima, abbigliamento adatto all allenamento 12

13 TENS, LASER, U.S., ONDE D URTOD 13

14 MASSOTERAPIA, STRETCHING, MANIPOLAZIONI, ECC 14

15 POTENZIAMENTO ISOMETRICO, ELETTROSTIMOLAZIONE,ERGOM ETRI ISOCINETICI CHE CI INDICANO:LA FORZA,IL LAVORO E LA MASSIMA POTENZA 15

16 ESERCIZI DI EQUILIBRIO SU SUPERFICI INSTABILI, TAVOLETTE, ECC 16

17 ESERCIZI SU ERGOMETRI, CORSA O CYCLETTE 17

18 ETA EVOLUTIVA DAI 6 AI 17 ANNI ANOMALIE DI SVILUPPO TRA MUSCOLO E OSSO 18

19 Fattori genetici 60% ATTIVITA FISICA E SPORT CRESCITA FATTORI ENDOCRINI FATTORI AMBIENTALI ALIMENTAZIONE 19

20 CONSEGUENZE DELL AUMENTO DI PESO NELL ADOLESCENZA Negli USA il 25% dei bambini è obeso I bambini obesi diventeranno adulti obesi Comparsa in età adulta della s. metabolica cioè l insieme di rischi cardiovascolari come ipertensione, ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia, alterazioni del metabolismo glucidico. Insorgenza precoce di osteoporosi 20

21 CARICO MECCANICO ECCESSIVO MICROLESIONI SOVRACCARICO CARTILAGINI DI ACCRESCIMENTO SALDATURA PRECOCE E RIDUZIONE DELL ACCRESCIMENTO DEFINITIVO DETERMINANTE LA SOMMINISTRAZIONE DEI CARICHI DI LAVORO(ANCHE TEMPORALE) INCONGRUITA FRA ETA CRONOLOGICA E BIOLOGICA 21

22 IL MUSCOLO E RELATIVAMENTE PIU CORTO QUINDI TRAZIONE SULLE STRUTTURE ARTICOLARI ES. ILEO- PSOAS ADDUTTORI PUBALGIA 22

23 Dolori di varia natura Facile affaticabilità Zoppia Gonfiori Asimmetrie dei gesti tecnici o della corsa 23

24 - Caratteristica di ogni atleta - mobilità della colonna - Forza muscolare - Allineamento degli arti inferiori con il bacino, spalle, ecc. 24

25 Progressività negli esercizi, gradualità, individualità, evitare carichi unidirezionali variando gli esercizi, recuperi ampi per defaticamento, allenamento di compensazione anche di muscoli non specifici, potenziare la colonna vertebrale, stimolare le capacità coordinative e acrobatiche(capovolte, salti in ogni posizione, ecc ) e aerobiche. 25

26 La farmacia Antinfiammatori ad az.topica e sistemica Antidolorifici ad effetto rapido, antipiretici Miorilassanti,antiemetici,antidiarroici Guanti in lattice, mascherine per ventilazione Cortisonici- valigetta rianimatore Stecche per immobilizzazione Disinfettanti jodati,cerotti,garze sterili,ghiaccio Bendaggi per taping funzionali 26

27 NOZIONI DEL 1 1 INTERVENTO Da parte di tutti gli operatori dello sport Dirigenti Tecnici Massaggiatori Preparatori Magazzinieri 27

28 EMERGENZA Deterioramento delle funzioni generali dell organismo con compromissione imminente delle funzioni vitali con pericolo per la vita tale da rendere necessario un intervento immediato con priorità assoluta Ripristinare le funzioni vitali ( manovre salva vita) 28

29 URGENZA Evento acuto che comporta un rischio a breve termine potenzialmente in grado di mettere in pericolo di vita e tale da richiedere un intervento rapido ma comunque articolato Stato di massima allerta ma con più tempo per ragionare e organizzare gli aiuti 29

30 1.SVENIMENTO 2.ASSENZA DI RESPIRO E POLSO 3.TRAUMI DELLA TESTA E DEL COLLO 4.SOFFOCAMENTO 5.FRATTURE,SANGUINAMENTO 6.CONVULSIONI 7.TRAUMI DELL OCCHIO 8.IPOTERMIE, IPERTERMIE 9.DOLORE TORACICO 30

31 !! Tenere in VITA in attesa di soccorsi professionali!! 31

32 IMPORTANTE Capacità di valutare immediatamente le condizioni vitali Intervenire per correggere le cause scatenanti Mantenere la situazione stabile (limitarsi al minimo indispensabile) 32

33 1 step se la vittima non risponde Aiuto! chiamate il il 118!!! 33

34 2 step libera le vie aeree estendendo il capo 34

35 3 step solleva la mandibola per impedire che la lingua cada indietro ostruendo le vie aeree, controlla il polso carotideo 35

36 4 step guarda,ascolta e senti se respira 36

37 MANOVRE 37

38 MANOVRE 38

39 Manovra di Heimlich 39

40 Valutare la coscienza è cosciente? SI Controllare le funzioni vitali NO Valutare il respiro respira? SI Allertare la CO Posizionare la vittima, scoprire il torace Garantire la pervietà delle vie aeree Mantenere pervie le vie aeree PLS NO Praticare 2 insufflazioni Valutare il circolo c è polso? NO SI Continuare a ventilare se respiro assente (12-16 atti/minuto) Iniziare la CTE Proseguire con cicli di vent/compr. 2/30 sempre Rivalutare il polso dopo 1 minuto (4 cicli) e successivamente ogni 3 minuti (12 cicli) 40

41 TEMPI Morte Ore/giorni Giorni/settimane Minuti 41

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