PRIMO SOCCORSO primo soccorso
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- Flaviana Franco
- 8 anni fa
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1 Il primo soccorso è l'insieme delle azioni che permettono di aiutare una o più persone in difficoltà, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi qualificati.
2 ELEMENTI DI RISCHIO - PRESSIONE ATMOSFERICA (IPOSSIA) scarsa disponibilità di ossigeno, sopra i 3500 m - CONDIZIONI METEO - INCIDENTI
3 Sommando i punti dei sintomi si può determinare lo stato di Mal di Montagna: da 1 a 3 punti: Mal di Montagna leggero, si consiglia l assunzione di un aspirina da 4 a 6 punti: Mal di Montagna medio, oltre all assunzione di aspirina si consiglia il riposo e di interrompere la salita oltre i 6 punti: Mal di Montagna acuto, bisogna assolutamente scendere di quota prima dell instaurarsi dell edema polmonare e cerebrale.
4 Fattori che favoriscono il mal di montagna Velocità di ascesa. Intensa attività fisica e assenza di riposo. Infezioni alte /basse vie respiratorie. Alcool, sonniferi -ansiolitici. Fumo di sigaretta. Disidratazione (vomito, diarrea, ridotto introito di liquidi). Conclusioni pratiche: la regola più importante per prevenire il mal di montagna è un'adeguata acclimatazione che si raggiunge con una corretta preparazione atletica e tecnica,mediante la scelta di un'ascensione adeguata alle proprie capacità, con un'acclimatazione graduale all'altitudine; l'acclimatazione risulta essere adeguata quando scompaiono i sintomi minori (cefalea, inappetenza, nausea, astenia) e la frequenza cardiaca a riposo torna ad essere vicina a quella normale.
5 PRONTO SOCCORSO CALORE ECCESSIVO Colpo di calore: eccessivo innalzamento della temperatura corporea (anche > 40 0 C) legato ad insufficiente traspirazione. Riconoscimento: mal di testa, vertigini, stanchezza. Il soggetto colpito appare disorientato, confuso fino al sopore. La frequenza cardiaca e quella respiratoria aumentano considerevolmente, la cute è molto calda e arrossata. Trattamento: avvolgere il paziente in vestiti o panni bagnati, raffreddarlo con cautela con neve o ghiaccio, trasporto in Ospedale. Colpo di sole: prolungata esposizione del capo scoperto al sole. Riconoscimento: probabile irritazione meningea, cefalea intensa, vomito. Trattamento: Portare all ombra e raffreddare il soggetto.
6 CALORE ECCESSIVO PREVENZIONE NO SFORZI ECCESSIVI (ghiaioni,ghiacciai) EVITARE ORE CALDE, SENZA VENTO ABBIGLIAMENTO ADEGUATO BERE ABBONDANTEMENTE
7 BASSE TEMPERATURE Ipotermia moderata T interna = C Riconoscimento: la persona appare confusa, lamenta crampi, e stanchezza. Tachicardia, respiro frequente, agitazione, brivido incontrollabile; la cute è pallida e fredda. Trattamento: - isolare rapidamento dal freddo e dal vento - stimolare i movimenti attivi - cambiare gli indumenti bagnati - somministrare liquidi caldi e cibo ad alto contenuto energetico. Ipotermia severa T interna = < 32 0 C Riconoscimento: i brividi cessano, la vittima può apparire dapprima aggressiva ed irrazionale, quindi apatica fino alla sonnolenza ed al coma. Rallentamento motorio, del battito cardiaco e del respiro, pupille fisse e dilatate. Trattamento: - costruire un riparo dal vento e dal freddo - NON porre a contatto la cute con oggetti caldi - NON stimolare movimenti passivi o attivi - chiamare i soccorsi e attenderli per l evacuazione - il trasporto è pericoloso per possibile insorgenza di aritmie - il trattamento dell ipotermia severa è ospedaliero
8 BASSE TEMPERATURE 1. Congelamento superficiale Riconoscimento: il tessuto colpito (naso, mani, piedi) appare bianco, freddo, ma morbido ed elastico alla compressione. La sensibilità è conservata e il dolore è intenso. Possono esserci formicolii e formarsi vesciche. Trattamento: porre a contatto la parte congelata con altre parti calde del corpo. 2. Congelamento profondo Riconoscimento: scomparsa del dolore e della sensibilità. Il tessuto appare bluastro, con formazione di vesciche, e duro al tatto. Trattamento: immobilizzazione della parte colpita con medicazione delle ferite senza altro tipo di intervento. In luogo protetto, scaldare con immersione in acqua a non più di 40 0 C per min. NON esporre la regione interessata a fonti di calore NON frizionare la parte lesa (neve, alcool, pomata, mani) NON bucare le bolle NON somministrare bevande alcoliche
9 MORSO DA VIPERA Vipera ammodytes Vipera aspis Vipera berus Vipera ursinii Il morso di vipera lascia sulla pelle dei segni caratteristici: due fori che distano circa 1 cm uno dall'altro (i due punti rossi nella figura sotto) lasciati dai denti veleniferi, spesso seguiti da dei forellini più piccoli lasciati dagli altri denti.
10 Sintomi il morso in genere è molto doloroso fuoriuscita di sangue e siero dai due fori la zona si arrossa, si gonfia e risulta dolente PRIMO SOCCORSO MORSO DA VIPERA Dopo circa mezz'ora dal morso e con il passare del tempo si manifestano i seguenti disturbi: sete e secchezza della bocca cefalea e vertigini tachicardia calo di pressione crampi vomito diarrea shock Trattamenti per il morso di serpente rassicurare l'infortunato e mantenerlo calmo evitare i movimenti (aumentano la circolazione del sangue) effettuare un bendaggio che comprima l'arto colpito (puo' rallentare il manifestarsi dei disturbi sopra elencati di qualche ora) porre ghiaccio sulla zona ferita (rallenta la circolazione e attenua il dolore) attendere i soccorsi o raggiungere al più presto un ospedale se e' stato possibile catturare il serpente, portarlo con se per farlo identificare
11 MORSO DA VIPERA Da evitare che l'infortunato si agiti, aumenterebbe la circolazione del sangue la somministrazione del siero antivipera (rischio shock o allergie) incidere la ferita (pericolo di favorire il contatto del veleno col sangue) succhiare il sangue dalla ferita Prevenire il morso di un serpente Indossare calzature alte e calzettoni grossi: in caso di morso ne verrebbero ridotti gli effetti e nel caso di una vipera giovane, potrebbero essere sufficienti ad evitare l'inoculazione del veleno. Fare attenzione prima di sedersi, sdraiarsi o raccogliere qualcosa da terra, ispezionando la zona, battendo il terreno o agitando l'erba con un bastone: qualsiasi serpente si allontanerà velocemente. Evitare di smuovere sassi o rocce con le mani o di infilarle in buchi o fessure del terreno: sono luoghi dove spesso si annidano i serpenti.
12 INCIDENTI FRATTURE Rottura totale o parziale di un osso dello scheletro. EMORRAGIE L'emorragia è la perdita di sangue dai vasi (arterie, vene). LUSSAZIONI Una lussazione è uno spostamento permanente delle superfici articolari l'una rispetto all'altra. DISTORSIONE Consiste in una temporanea modificazione dell'articolazione che non comporta però una perdita di contatto tra le superfici articolari come una lussazione. CONTUSIONI Le contusioni sono lesioni conseguenza di un trauma diretto, la cui forza vulnerante non è sufficiente a provocare una discontinuità dei tessuti biologici
13 Primum non nocere : è bene non intervenire direttamente, in mancanza di una certa esperienza e preparazione Il soccorritore deve assumersi la responsabilità del suo intervento L intervento deve essere proporzionale al pericolo se l infortunato è in grave pericolo di vita e non è possibile agire altrimenti, anche un soccorso maldestro o un tentativo di soccorso è preferibile a lasciare l infortunato a se stesso.
14 COME AFFRONTARE UN'EMERGENZA 1. Capire la situazione 1. Chiamare i soccorsi 1. Attendere i soccorsi I Fase II Fase III Fase
15 COME AFFRONTARE UN'EMERGENZA 1. Capire la situazione Mantenere la calma e agire con cautela; Osservare con lucidità cosa sta succedendo e cosa è successo; Garantire la sicurezza dei soccorritori e dell infortunato Controllare lo stato del ferito, individuare le lesioni, le cause e cercare di capire se ci sono lesioni che mettono in immediato pericolo la vita di chi le ha subite. NEL DUBBIO Considerare l infortunato più grave di quanto sembra Considerare il sospetto di lesione come lesione Considerare gravi i traumi al cranio e alla colonna vertebrale
16 2. Chiamare i soccorsi PRIMO SOCCORSO COME AFFRONTARE UN'EMERGENZA Chiamare i soccorsi solo dopo aver superato la prima fase (E obbligo di un cittadino intervenire, chiamando le autorità omissione di soccorso) E una situazione di emergenza sanitaria per cui bisogna chiamare il numero 118 e chiedere eventualmente l intervento del Soccorso Alpino (CNSAS); Italia 118 Svizzera 144 Francia 15 Slovenia 112
17 Al momento della chiamata, ascolta con calma le richieste dell interlocutore e cerca di fornire con esattezza le informazioni richieste. ATTENDERE LA RISPOSTA Dire subito DOVE ci si trova e il N.TEL quota,cosa si vede dall alto (posizione), cosa è successo e quando, numero persone coinvolte,condizioni meteo SEGUIRE LE ISTRUZIONI, lasciarsi intervistare
18 3. Attendere i soccorsi Rimani accanto al telefono dal quale hai chiamato fino al raggiungimento delle squadre di soccorso. Se hai chiamato da un cellulare, verifica che ci sia la copertura di rete, cerca di mantenerlo libero e di non effettuare chiamate; In attesa dei soccorritori, dedicati alla fase di assistenza del ferito (dei feriti) e applica le manovre di primo soccorso solo se necessarie a preservare la vita dell infortunato.
19 Richiesta di soccorso: segnalazione visiva Posizioni in piedi con le braccia alzate, spalle al vento. Risposta affermativa ad eventuali domande poste ai soccorritori. Atterrate qui, il vento è alle mie spalle. Posizione in piedi con un braccio alzato e spalle al vento. Non serve soccorso Risposta negativa ad eventuali domande dei soccorritori. Segnalazione convenzionale di avvenuto avvistamento con l oscillazione usata quando esiste il contatto visivo e non è possibile quello acustico
20 Fasi di valutazione: A: Valutazione dello stato di coscienza B: Valutazione della presenza di attività respiratoria C: Valutazione della presenza di attività circolatoria D: Valutazione della presenza di trauma cranico grave o danno midollare E: Valutazione della presenza di emorragie, fratture, lussazioni
21 A: Valutazione dello stato di coscienza Chiama l infortunato ad alta voce Scuotilo delicatamente chiama aiuto posiziona la vittima su un piano rigido (es. neve pressata); il posizionamento deve avvenire assicurando il mantenimento in asse di collo e tronco per evitare lesioni midollari in caso di fratture vertebrali
22 Apertura delle vie aeree La perdita di coscienza determina un rilasciamento muscolare: la mandibola cade all indietro e la lingua va ad ostruire le prime vie aeree, cioè l ingresso del laringe.
23 Apertura delle vie aeree Per ripristinare la pervietà delle vie aeree nel paziente traumatizzato (quindi con possibile lesione della colonna cervicale) si solleva la mandibola posizionandosi dietro la testa dell infortunato senza estendere la testa. Apertura della bocca nel traumatizzato Quindi si controlla se nella bocca della vittima sono presenti oggetti, residui alimentari o neve e si cerca di asportarli. Spesso basta questo per permettere ad un infortunato incosciente di ricominciare a respirare.
24 B: Valutazione della presenza di attività respiratoria Una volta liberate le vie aeree occorre valutare se è presente attività respiratoria: G A S: Guarda Ascolta Senti per almeno 5 secondi mantenere il mento sollevato avvicinare la guancia alla bocca e al naso della vittima ascoltare e sentire l eventuale passaggio di aria osservare se il torace si alza e si abbassa Attenzione: un respiro molto rallentato (inferiore a 5/min) o un respiro agonico (gasping, cioè contrazione dei muscoli senza che si produca espansione del torace) equivalgono a NON respirare!
25 C: Valutazione della presenza di attività circolatoria Dopo aver effettuto due insufflazioni è necessario valutare la presenza della attività circolatoria. Per fare questo si ricerca la presenza di pulsazioni alla Carotide (polso carotideo) Ricerca del polso carotideo mantieni il capo fermo con una mano con l indice e il medio dell altra mano individua il pomo di Adamo fai scivolare le dita verso di te fino ad incontrare un incavo nella parte laterale del collo senti per 5-10 secondi con i polpastrelli se ci sono pulsazioni (non schiacciare per non comprimere l arteria)
26 D: Valutazione di trauma cranico o danno midollare Trauma Cranico Segni di confusione mentale? Perdita di coscienza? Disturbi dell udito, della vista e dell equilibrio? Vomito violento a getto? Differenza dei diametri pupillari? Lesioni al rachide Può muovere gli arti? Ha mantenuto la sensibilità agli arti? - Se cosciente, immobilizzare e tranquillizzare - Stabilizzare il rachide cervicale. - Stabilizzare il rachide in toto.
27 Emorragie = fuoriuscita di sangue da un vaso sanguigno 1. Esterne: Il sangue fuoriesce da ferita lacero contusa a seguito di traumi (es. frattura esposta con lesione dei vasi sanguigni sottostanti): - arteriosa - venosa - capillare PRIMO SOCCORSO E: Valutazione della presenza di emorragie 2. Interne: Il sangue si raccoglie in cavità chiusa, (es. scatola cranica, addome o torace). Trattamento: Arrestarla o rallentarla, prevenire le complicanze Compressione emostatica diretta applicazione del laccio emostatico
28 Mini-Kit di Pronto Soccorso E sempre prudente portare con sè un piccolo pronto soccorso, e dovendolo portare nello zaino sarà bene che sia poco ingombrante, impermeabile e leggero. Ricordare che: i farmaci che sono contenuti nel kit subiscono notevoli sbalzi di temperatura, ciò implica una notevole diminuzione dei termini di scadenza riportati sulla confezione. Materiale di pronto soccorso Garze (compresse-bende) Cerotti e cerotti medicanti Disinfettante (salviette- Amuchina) Antipiretico (Aspirina) Antibiotico Antidolorifico Antishock Ustioni solari ( pomata) Collirio Coperta termica Guanti usa getta
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