Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci Pescara DALL IDEA IL PROGETTO La comunità che apprende

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1 Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci Pescara Docente: Silvia Di Paolo Destinatari: studenti 2.0, I sez. I a.s. 2012/2013 DALL IDEA IL PROGETTO FUORICL@SSE La comunità che apprende Motivazione Il progetto è il logico sviluppo dell Idea legata all azione Cl@sse 2.0, nell ambito del Piano Scuola Digitale del MIUR, iniziata a settembre 2010 e tuttora in una fase di sviluppo e implementazione a livello nazionale e regionale. Obiettivi e Strategie 1. Familiarizzazione con le NT il più possibile omogenea da parte di tutti gli studenti del gruppo classe; 2. Superamento contrapposizione e antagonismo tra ambienti di apprendimento formali, che caratterizzano la classe scolastica, e informali, a cui i giovani, digital natives, si rivolgono sempre più spesso; 3. Rinegoziazione e mediazione dei saperi, anche attraverso la definizione di nuovi linguaggi di comunicazione e di apprendimento, per rafforzare il ruolo della comunità che apprende, formata da digital natives e digital immigrants; 4. Implementazione della motivazione degli allievi attraverso un apprendimento attraente e l utilizzo di ambienti collaborativi e ispirati a logiche ludiche; 5. Acquisizione da parte degli allievi competenze culturali e di cittadinanza valutate attraverso compiti di realtà; 6. Promozione di un dialogo costante e proficuo tra scuola da un lato, territorio e mondo del lavoro dall altro; 7. Metariflessione sui processi di insegnamento e apprendimento da parte di docenti e discenti; 1

2 8. Gestione consapevole, democratica e responsabile delle forme di cultura partecipativa, per promuovere negli allievi coscienza di sé e dei propri talenti necessari per costruire la propria identità e ipotizzare un progetto di vita. Si propongono, in relazione agli 8 punti obiettivo, altrettante Strategie, 1. Fase di accoglienza: familiarizzazione da parte di tutti gli studenti degli ambienti on-line e delle risorse 2.0 gestita dai docenti e dagli allievi esperti; 2. Valorizzazione della capacità epistemica dei ragazzi di costruire insieme conoscenze e implementazione dell uso del social network Tamtamy quale ambiente informale in cui la comunità che apprende possa costruire conoscenza e sviluppare forme di cultura partecipativa; 3. Costruzione, secondo una logica coerente, di una rete tra i vari media, tradizionali e digitali, in grado di facilitare e supportare l apprendimento degli studenti, in un ottica di responsabilità e autonomia; ideazione e realizzazione di prodotti video; 4. Adozione di metodologie laboratoriali e riconducibili al Cooperative Learning, impostazione ludica delle attività, tramite il role playing, ambienti simulati, videogiochi; 5. Valutazione autentica attraverso verifiche interdisciplinari impostate secondo il modello del compito di realtà ; 6. Promozione e diffusione di modalità partecipative che coinvolgano, grazie ad una efficace condivisione, altre comunità che apprendono : scuole europee, enti presenti sul territorio, partner di progetti di alternanza scuola-lavoro; 7. Valutazione in itinere autogestita dal gruppo sui progressi raggiunti; frequenti circle time con partecipazione anche di altre componenti (genitori della classe, studenti e/o insegnanti di altre classi, Dirigente, ); 8. Promozione e sviluppo di competenze sociali, linguistiche e comunicative; approccio per problemi ai saperi, che sono visti come risorsa/risposta alla soluzione di questi e non come conoscenza fine a se stessa. Percorso 1. Progettazione di classe, su matrice unica, condivisa tra docenti e studenti: a. per nuclei centrali tematici e problematici b. per competenze digitali trasversali e multidimensionali, in un ottica di e-inclusion 2

3 2. Implementazione della frequentazione del social network Tamtamy 3. Avvio del modello formativo integrato (vedi pag. 3) Creazione di un forum sul web dove gli educatori, docenti e genitori, si confrontano su idee, obiettivi, procedure 5. Confronto attivo con altre comunità che apprendono: scuole europee (etwinning) e azienda partner (IFSnetwork) Organizzazione 1. flessibilità dello spazio aula in base a specifico progetto e arredo modulare: le scelte metodologiche risultano efficaci se contestualizzate in una location adeguata 2. flessibilità dello spazio e del tempo attraverso la differenziazione dei percorso di apprendimento e degli ambienti di lavoro on-line; inoltre con la personalizzazione dei percorsi attraverso gruppi di livello in presenza in orario antimeridiano MODELLO FORMATIVO INTEGRATO Il progetto Fuoricl@sse si ispira al principio della flessibilità anche per quanto riguarda il modello formativo che propone. Il Modello Formativo integrato è una forma tanto ibrida quanto flessibile, che permette alla comunità che apprende di trasformare rapidamente e facilmente le caratteristiche dell ambiente di apprendimento in cui agisce e co-costruisce conoscenza. Ad ogni modello corrisponde un setting: più tradizionale la disposizione dello spazio alunni/spazio docente nel modello erogativo; più innovativa la gestione dello spazio nei modelli collaborativo e coaching. Nel dettaglio il MFI si articola in sottomodelli dalle caratteristiche ben riconoscibili: modello erogativo: consiste nella lezione trasmissiva, di tipo tradizionale, in cui la comunicazione docente/discente è unidirezionale. Il ruolo del docente è quello di trasmettere informazioni e metodi in grado di trasformare queste in conoscenza. modello collaborativo: prevede una comunicazione reticolare studenti/docenti, dà enfasi all intelligenza collettiva, pone il focus sul soggetto/comunità che apprende e i processi dell apprendimento. Il ruolo del docente è quello di tutor, in quanto egli deve facilitare l apprendimento; rende bene la metafora del direttore d orchestra. o la comunità di discorso: il gruppo classe co-costruisce conoscenza attraverso una discussione che procede secondo gli step: individuazione di esperienza collettiva, 3

4 problematizzazione, argomentazione del proprio punto di vista/ascolto di quello altrui; o la comunità che apprende: rappresenta un passo ulteriore rispetto alla comunità di discorso, visto che il gruppo classe, deciso un percorso di ricerca da intraprendere, si suddivide in piccoli gruppi, ognuno dei quali è responsabile di un segmento del percorso; i gruppi lavorano contemporaneamente secondo compiti e metodologie diversificate, in relazione alle attività da svolgere; o il Cooperative Learning e in particolare la modalità jigsaw: il gruppo classe lavora per piccoli gruppi regolati dai principi dell apprendimento cooperativo; il diventare esperti e la socializzazione delle conoscenze ne rappresentano gli aspetti caratterizzanti; modello coaching: costituisce un punto d arrivo, rispetto ai modelli precedenti e si basa sull idea del gruppo classe come squadra (team) all interno della quale ogni persona tende al continuo miglioramento del proprio apprendimento, incoraggiata dal docente coach che, come un allenatore, lo sostiene attraverso un intensa e costante attività maieutica, potenziata dall ascolto empatico. I tre modelli vengono alternati in base alle esigenze formative della comunità che apprende, con decisione condivisa tra docenti e discenti. Il principio della chiarezza e della trasparenza fa sì che ogni modello sia comunicato alla comunità, nel momento in cui viene impostato. I primi due modelli possono essere adottati anche contemporaneamente: il gruppo classe viene diviso in sei piccoli gruppi che a rotazione svolgono lezione frontale, conducono ricerche sul web e/o esercizi nell ambito di un percorso, diventano esperti tramite un approfondimento concordato col docente. Lo spazio aula in tal caso si dilata, attraverso l utilizzo ad esempio di spazi in biblioteca. Metodologia Adozione della didattica laboratoriale, in cui siano privilegiati i linguaggi multimediali, per una didattica interattiva e transmediale. Uso di Linee del Tempo digitali, Wiki, webquest, Cmap e Prezi, network Tamtamy, giornale scolastico on-line LeoReport, LO, Cabri, Stellarium, Videogiochi, Lavagna on-line. Gemellaggio elettronico su E-Twinning 2.0, laboratori nella nostra Biblioteca 2.0, piattaforma IFSnetwork, ambienti d apprendimento in 3d, console Wii, M-learning 4

5 Strumenti Pc per il docente, pc e tablet per gli studenti, Lim Promethean, connessione web, dispositivi per M-learning Valutazione Occorre prima di tutto che il gruppo studenti/docenti valuti in itinere la bontà e la validità del percorso e dei processi messi in atto per realizzarlo, in base agli obiettivi condivisi, in un ottica di responsabilità e autonomia. La valutazione degli apprendimenti prenderà in esame i processi e i prodotti. Essa viene condotta, come di consueto, in itinere e al termine dei percorsi; prevede sì una fase eterogestita, perché governata dal docente della disciplina, ma trova necessario riscontro in una fase successiva autogestita dall allievo, che deve essere messo in grado di riflettere e meta-riflettere sul progresso personale degli apprendimenti e della propria crescita culturale. Le prove di verifica, secondo quanto già dichiarato in Obiettivi e Strategie punto 5, consisteranno il più possibile in compiti di realtà, svolti in modo interdisciplinare, concordati con largo anticipo con il gruppo degli studenti. Le prove di verifica e la loro valutazione sono strettamente in relazione con i modelli adottati, per cui si rimanda al Modello Formativo Integrato (pag. 3). Sono auspicabili prove diversificate: prove oggettive individuali per testare le conoscenze, somministrate nel contesto del modello erogativo; prove di gruppo, adatte a valutare il grado di approfondimento di un argomento, con il diretto coinvolgimento del gruppo degli esperti; compiti di realtà, role playing, mastery learning sono infine possibilità che si offrono ogni qual volta venga adottato il modello coaching, ibridato con il modello collaborativo. Le prove di verifica sono valutate secondo indicatori e descrittori chiari e comprensibili, negoziati con gli studenti e comunicati loro prima della prova. Documentazione Vista la natura sperimentale del MFI e del progetto Cl@sse 2.0, si vede la necessità di creare un archivio di risorse, che conterrà i materiali prodotti dai docenti: percorsi, LO, schede di valutazione, lezioni con la LIM, metodologie sperimentate, L archivio delle risorse sarà collocato nell ambiente collaborativo Pescara, 1 sett. 12 La docente referente Silvia Di Paolo 5

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