RISULTATI AL SECONDO ANNO DI ATTIVITA
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1 STUDIO DELL EFFICIENZA PRODUTTIVA E RIPRODUTTIVA DELLE VACCHE DA CARNE DI RAZZA MARCHIGIANA E STIMA DEL SUO VALORE ECONOMICO RISULTATI AL SECONDO ANNO DI ATTIVITA
2 Progetto Studio dell efficienza produttiva e riproduttiva delle vacche da carne Capofila e coordinatore del progetto: A.N.A.B.I.C. Partner del progetto: (approvato con i DDPF 60/TTS_10 del e 265/TTS_10 del 10/8/2006) Dip. SAIFET (Scienze Alimentari, agro-ingegneristiche, Fisiche, Economico agrarie e del Territorio) dell Università Politecnica delle Marche (ANALISI DEGLI ALIMENTI) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Umbria e delle Marche (MONITORAGGIO IGIENICO-SANITARIO) Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale (ANALISI DEI COSTI ECONOMICI) IN COLLABORAZIONE CON Associazioni Provinciali Allevatori di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino
3 La Marchigiana è una delle principali razze bovine italiane da carne e deriva dal ceppo podolico su cui nel secolo XIX sono stati inseriti tori di razza Chianina e successivamente di Romagnola. Adattamento al pascolo e spiccata capacità materna la rendono idonea per un impiego ottimale nella linea "vacca - vitello", per il recupero delle aree marginali e quale elemento importante per il mantenimento della biodiversità. Regione Allev. Vacche Manze Giovani Tori Totali MARCHE Dati al La produzione delle fattrici di razza Marchigiana è costituita dai vitelli partoriti ed allattati sino allo svezzamento.
4 Sino al 2006 sono stati poco studiati né rilevati sistematicamente i fattori ambientali che influenzano l efficienza riproduttiva (e quindi produttiva) delle vacche, perciò la produttività dell azienda. Questa ricerca ha i seguenti obiettivi: - Acquisire la conoscenza dei fattori ambientali e gestionali che influenzano l eliminazione delle fattrici e la scelta della rimonta. - Mettere a punto modelli di analisi per la stima dei valori genetici, dei valori economici dei caratteri produttivi e riproduttivi delle fattrici con particolare attenzione agli allevamenti bradi. - Creare strumenti tecnici per individuare i punti critici e rendere più efficiente la gestione delle vacche e quindi la scelta della rimonta.
5 MONITORAGGIO GENERALE - (ANABIC e Associazioni Provinciali Allevatori) ANABIC si è occupata dell estrazione, dell aggregazione e dell analisi dei dati riproduttivi, anagrafici e genealogici per la ricostruzione delle carriere riproduttive delle singole fattrici e la produzione di statistiche riepilogative. Inoltre si è studiato e definito un indice sintetico dell efficienza per allevamento (EffAll) che rappresenta la media dei due scarti standardizzati del singolo allevamento dalla media regionale e prende in considerazione due fattori, il tasso di fecondità (numero di parti registrati su numero di vacche presenti per anno) e l interparto medio (distanza in giorni tra due parti successivi).
6 MONITORAGGIO GENERALE - (ANABIC e Associazioni Provinciali Allevatori) Si è stilata un elenco degli allevamenti in base all indice Efficienza dell allevamento. Le aziende sono state successivamente suddivise in tre fasce di produttività. Il campione di aziende scelto in base ai criteri di efficienza, di tipologia e di dimensione è stato di 120 allevamenti, 30 per provincia. Il questionario, sottoposto all attenzione di 120 aziende, ha rilevato tutte le informazioni generali ritenute interessanti.
7 MONITORAGGIO GENERALE - (ANABIC) Definizione e messa a punto del sistema di registrazione delle informazioni raccolte. I dati raccolti per ogni singola azienda, sono stati archiviati, in formato excel, in modo da essere direttamente utilizzabili per le successive analisi statistiche.
8 MONITORAGGIO GENERALE - (Associazioni Provinciali Allevatori) Realizzazione di visite ginecologiche veterinarie negli allevamenti, con particolare riferimento a quelli con problemi di fertilità, al fine di individuarne le cause. valutazione dello stato fisiologico dell apparato riproduttivo, attraverso visite post-partum per accertare il regolare procedere dell involuzione uterina e l assenza di forme patologiche e traumatiche relative al parto, nonché per valutare lo stato fisiologico delle ovaie. diagnosi di gravidanza precoce (34-40 gg.) sulle bovine fecondate, così da conoscere anticipatamente l entità di bovine gravide, in modo da approntare tutti quegli interventi atti a risolvere problemi di infertilità sulle rimanenti.
9 FATTRICI RAZZA MARCHIGIANA ALLEVATE NELLE MARCHE T REND EFFICIENZA RIPRODUT T IVA GIORNI 480,0 475,0 470,0 465,0 460,0 455,0 450,0 445,0 440, ,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 N. Interparto medio 472,2 467,7 467,8 466,3 463,8 473,5 471,8 461,6 452,7 Ordine di parto medio 4,65 4,67 4,76 4,69 4,73 4,70 4,69 4,65 4,71 Calori per gravidanza 6,68 6,46 6,48 6,36 6,29 6,76 6,70 6,18 5,76 ANNO Interparto medio Ordine di parto medio Calori per gravidanza
10 FATTRICI RAZZA MARCHIGIANA ALLEVATE NELLE MARCHE T REND FECONDIT A' ANNI Numero ANNO 85,00 80,00 75,00 70,00 65,00 60,00 % FEC VACCHE PART I FECONDIT A' %
11 ANALISI IGIENICO SANITARIE - (IZS UM) Sono stati effettuati controlli sierologici attraverso il prelievo di sangue, per le più importanti patologie diffusive e controlli delle feci per valutare le infestazioni da parassiti. I anno 16 allevamenti 1662 capi 1235 femmine 427 maschi Dall indagine è emerso che alcune patologie sono assai diffuse negli allevamenti considerati, in particolare, la parainfluenza 3, il virus respiratorio sinciziale bovino, l IBR. Ad ogni provincia corrisponde un colore differente. PARA INFLUENZA 3 VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE BOVINO IBR - TEST ELISA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
12 PARTO INGRASSO PERIODO NEONATALE FASE SVEZZAMENTO RIPRODUZIONE 4 6 mesi AGENTI RESPONSABILI DI PATOLOGIA RESPIRATORIA VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE (VRSB) RINOTRACHEITE INFETTIVA (IBR-BHV1) BVDV PARAINFLUENZA 3 MANNHEIMIA haemolytica PASTEURELLA multocida MICOPLASMA bovis
13 Principali agenti eziologici di patologia respiratoria Negativi 30% M. haemolytica 15% P. multocida 26% IBR 7% VRSB 22%
14 Sieropositività per BVD (Ag) 3,5 3 3,1 2,5 2 1,5 1,3 1 0,5 0 0,7 0,2 Ascoli Piceno Pesaro Ancona Macerata
15 Sieropositività per IBR ,3 60, ,4 21,5 Ascoli Piceno Pesaro Ancona Macerata
16 Sieropositività per VRSB ,4 69,3 50,4 63,7 Ascoli Piceno Pesaro Ancona Macerata
17 Sieropositività per PI3 97, , , , , , ,9 93,8 96,4 96,6 Ascoli Piceno Pesaro Ancona Macerata
18 Prevalenza principali agenti eziologici IBR PTBC VRSB PI3 BVDV Clamidia Leptospira Neospora % 33,91 3,12 56,02 87,65 1,2 3,32 2,16 7,72
19 CAMPIONAMENTO ED ANALISI DEGLI ALIMENTI - (SAIFET UNIVPM) Sono stati prelevati campioni di foraggi e di mangime in aziende con efficienza riproduttiva sia bassa (aziende problema) che alta, per poter confrontare le caratteristiche chimiche e considerarle nelle analisi statistiche previste. Sono stati valutati presso il laboratorio del dipartimento 41 campioni tra fieno e concentrati. Sui campioni sono state effettuate le seguenti analisi chimiche: - Sostanza secca, - Proteina, - Estratto etereo, - Ceneri, - Fibra grezza, - Frazioni fibrose (NDF, ADF, ADL) -Sui fieni nel secondo anno si è anche effettuata una valutazione visiva e soggettiva del campione prelevato. Inoltre a completamento delle analisi è stata analizzata la digeribilità in vitro della sostanza organica che permetterà, assieme alle frazioni fibrose, di valutare meglio il valore nutritivo dei fieni.
20 Fieno 45 % Fieno 1T Fieno 1/2T Fieno polifita Medica Fieno +Unifeed 11 Unifeed I fieni utilizzati nella preparazione delle razioni sono prevalentemente di primo taglio, alcune aziende fanno ricorso a fieno polifita e solo un 5% lo somministra assieme all unifeed Caratteristiche qualitative del fieno nei due anni di controllo %ss *** *** Fieno 1 anno Fieno 2 anno *** *** Umidità PG NDF ADF ADL Digeribilità Il confronto tra i fieni del primo e secondo anno evidenziano differenze significative per quanto riguarda le frazioni fibrose e la digeribilità. I risultati analitici mostrano infatti un fieno più fibroso nel secondo anno e pertanto con un valore più basso di digeribilità. Questo evidenzia l importanza di un controllo qualitativo del fieno somministrato al fine di ottimizzare gli apporti nutritivi della razione in base al fabbisogno.
21 25% 2 taglio Taglio 75% 1 taglio Composizione 45,8% 16,7 % 37,5 % Medica M Medica M Gramin Colore Fogliosità V 16,7 % B 29% S 29% VC 29,2% G 54 % M 42%
22 Polverosità A P 50% 50% Muffe A P Dalla valutazione soggettiva il fieno è un misto di graminacee (46% circa) e di primo taglio, prevalentemente di colore giallo e di media fogliosità; buona parte dei campioni (50%) presentavano il difetto della polverosità e nel 42% dei campioni si notava presenza di muffe. 42% 58%
23 RISULTATI DEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA 10 allevamenti che rientrassero anche nella banca dati della RICA-INEA differenti per dislocazione territoriale, ordinamento produttivo, complessità di struttura, maturità gestionale e commerciale dell imprenditore. Sono state prese 5 aziende della provincia di Macerata, 3 aziende della provincia di Pesaro Urbino, 1 di Ascoli Piceno e 1 di Ancona. E stata fatta una selezione delle voci di costo come analisi preliminare per l impostazione dei bilanci e integrazione delle informazioni mancanti con dati forniti dall ANABIC. Si è proceduto a organizzare un archivio in ambiente excel per la loro registrazione.
24 RISULTATI DEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA Dall indagine svolta su 10 aziende situate sul territorio marchigiano, è stato stimato il costo totale che l imprenditore sostiene giornalmente per vacca. Il costo va a sommare il costo relativo al lavoro, all alimentazione, agli ammortamenti del capitale di esercizio (fabbricati e macchine) e alle spese generali (luce, acqua, ecc.). Mediamente il costo è pari a 3,02 al giorno per vacca; delle dieci aziende intervistate solo 4 riescono a produrre a costi più bassi della media. Costo totale (euro/g/vacca) 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 4,38 4,00 3,89 3,52 3,22 3,02 3,02 2,96 2,90 2,66 2,37 A B C D E F Media G H I L
25 RISULTATI DEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA Sul costo totale sostenuto dagli imprenditori, la voce che incide mediamente di più è il costo del lavoro, diretto e/o salariato (48%), subito dopo l alimentazione (43%), dato quest ultimo viziato dalla particolare situazione verificatasi nel 2007 per le materie prime. A distanza sono le percentuali relative agli ammortamenti (6%) e alle spese generali (3%) che comunque si distribuiscono su tutta l organizzazione aziendale. Media percentuale delle voci di costo su totale 6% 3% 48% 43% Alimentazione Lavoro Ammortamento Spese generali
26 RISULTATI DEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA È importante sottolineare il dato che quantifica in termini economici il costo che l imprenditore sostiene in caso di mancato calore delle vacche. Mediamente per calore mancato (con vacca non fecondata), l imprenditore va a spendere 63,40 a vacca. Alimentazione Lavoro Ammortamento Spese generali Costi totali (euro/g/vacca) Costo per calore mancato A 1,67 2,04 0,27 0,11 4,38 91,99 B 1,00 2,69 0,04 0,27 4,00 83,98 C 1,88 1,93 0,02 0,04 3,89 81,73 D 1,40 0,69 0,05 0,05 3,52 73,83 E 1,00 1,27 0,44 0,06 3,22 67,53 F 1,35 1,30 0,14 0,10 3,02 63,45 Media 1,32 1,43 0,17 0,09 3,02 63,40 G 1,59 1,12 0,10 0,15 2,96 62,10 H 1,20 1,18 0,30 0,04 2,90 60,82 I 1,00 1,35 0,21 0,09 2,66 55,76 L 1,12 0,73 0,17 0,03 2,37 49,73
27 SINTESI DEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA - Insieme delle informazioni di gestione riproduttiva ed alimentare delle bovine nelle aziende sottoposte a monitoraggio. - Insieme delle informazioni igienico-sanitarie delle 32 aziende individuate. - Insieme delle informazioni contabili e gestionali per la definizione dei bilanci aziendali - Insieme delle informazioni riproduttive e prima analisi dei dati riproduttivi. - Risultati delle diagnosi veterinarie. - Data base relativo alla composizione chimica degli alimenti utilizzati nelle aziende per alimentazione per l alimentazione delle vacche, informazioni relative allo stato riproduttivo delle vacche per l anno trascorso, scheda di valutazione dei fieni prelevati nell anno in corso in azienda - Prime indicazioni agli allevatori su alimentazione e sulla gestione della riproduzione. - Quadro aggiornato della gestione riproduttiva delle vacche nelle aziende visitate. - Divulgazione dei risultati tramite presentazioni a convegni e visite in allevamento.
28 In sintesi: il livello nutritivo della razione, basato per le fattrici essenzialmente sui foraggi, talora appare insufficiente e in altri casi più che buono anche senza l integrazione con cereali. L impressione netta è comunque che lo stato di conservazione dei foraggi, non sempre ottimale, a parità di quantità e di essenze somministrate, influisca sullo stato delle bovine e quindi sulla loro fertilità. l aspetto sanitario, sia per le forme respiratorie che per quelle intestinali, deprime la fertilità ed ha una forte incidenza sia sulla mortalità neonatale che nei primi mesi di vita dei vitelli
29 le condizioni dei ricoveri relative al ricambio d aria e conseguentemente la temperatura nel periodo estivo, il livello di umidità nel periodo invernale, nei cambi di stagione, il livello di pulizia e lo stato di conservazione della lettiera influiscono non poco sullo stato di benessere degli animali Si evidenzia una diffusa presenza di calori poco evidenti che genera problemi in particolare per chi adotta la inseminazione artificiale. Ad un primo esame dei dati appare che la presenza del toro in mezzo alle fattrici durante tutto l anno o nella stagione di monta riduce di circa un mese l intervallo interparto; il controllo delle gravidanze, soprattutto se precoce, aiuta fortemente ad individuare le vacche vuote o quelle problema e consente di intervenire senza perdere un anno.
30 Molti di questi aspetti sono poi legati ad un fattore difficilmente quantificabile, ma che è probabilmente il più importante: l attenzione dell allevatore e degli addetti verso gli animali ed il loro controllo quotidiano. In alcuni casi è stato possibile fornire durante le interviste o nei periodi successivi una prima tranche di indicazioni su miglioramenti da apportare alla razione alimentare o allo stato igienico-sanitario come pure intervenire in casi specifici di alterazioni della fisiologia riproduttiva delle bovine.
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