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1 INDICE 1. INTRODUZIONE 2. ASPETTI METODOLOGICI 3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E TOPOGRAFICO 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO 5. LINEAMENTI GEOMRFOLOGICI DEL TERRITORIO E LORO TENDENZA EVOLUTIVA 6. CARATTERI STRUTTURALI E STRATIGRAFICI 7. IDROLOGIA, IDROGEOLOGIA E PLUVIOMETRIA 8. TETTONICA 8.1 SISMOTETTONICA 8.2 NEOTETTONICA 8.3 CLASSIFICAZIONE SISMICA, SISMICITÀ LOCALE E STORICA 9. RISCHIO IDRAULICO, DI FRANE E DI EROSIONE (PAI) 10. CLIVOMETRIA E STABILITA D INSIEME 11. PARAMETRAZIONE GEOTECNICA 12. Il SUOLO DI FONDAZIONE 13. AZIONE SISMICA E SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICA 14. INDAGINI PRECEDENTI 15. CONCLUSIONI 1

2 ALLEGATI TAV. 1A CARTA DI INQUADRAMENTO GENERALE GEOLOGICA E STRUTTURALE (SCALA 1:5.000) TAV. 1B ESTRATTO CARTA GEOLOGICA DELLA CALABRIA (SCALA 1:25.000) TAV. 1C LOCALIZZAZIONE TOPOGHRAFICA (SCALA 1:10.000) TAV. 2 CARTA GEOMORFOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 3 CARTA IDROGEOLOGICA E DEL SISTEMA IDROGRAFICO (SCALA 1:5.000) TAV. 4 CARTA CLIVOMETRICA E DELL ACCLIVITÀ (SCALA 1:5.000) TAV. 5 ZONAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE (SCALA 1:5.000) TAV. 6 CARTA DELLA PERICOILOSITÀ GEOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 7 STRATIGRAFIA 2

3 1. INTRODUZIONE La Baffa Immobiliare s.r.l., con sede in Cotronei (KR) località Villaggio Baffa CAP 88836, Partita IVA legalmente rappresentata dalla sig.ra Baffa Maria nata il 10/08/1983 a Crotone (kr), residente a Cotronei,via Laghi Silani Codice Fiscale BFFMRA83M50D122Q. ha dato incarico al sottoscritto geologo dott. Pier Luigi Benincasa, iscritto al n. 788 dell Ordine Regionale dei Geologi della Calabria, di espletare uno studio geologico - geomorfologico nel quale vengono illustrati i risultati dei rilievi geologici, strutturali, geomorfologici ed idrogeologici al fine di ricostruire la pericolosità geologica di un terreno sito nel territorio del Comune di Cotronei (KR), all interno del Villaggio Baffa (Trepidò) in un area già urbanizzata, dove insistono svariate strutture abitative e di servizio. Lo studio è servito ad illustrare la situazione litostratigrafica dell'area interessata dal progetto, la natura dei litotipi, i lineamenti geomorfologici della zona, descrivendo gli eventuali processi geomorfologici ed i dissesti in atto o potenziali, a definire le caratteristiche della circolazione idrica superficiale e sotterranea. L obiettivo è quello di fornire indicazioni in merito alla proposta di Piano Integrato ai sensi del D.P.C.M. del 16 luglio 2009 Piano Nazionale di Edilizia Abitativa indetto dalla Regione Calabria Dipartimento n. 9 Decreto n del 22 settembre 2010). L area in esame presenta una superficie catastale di mq ,00 ed è censita al N.C.T. del Comune di Cotronei al Foglio 2 di mappa 4, particelle 628,631,641,834,836. Le opere previste riguarderanno nuovi alloggi, aree verdi, opere di urbanizzazione, raccolta delle acque piovane e rete fognaria, così come 3

4 illustrato dettagliatamente nella relazione descrittiva presentata dai progettisti, e nel rispetto degli strumenti urbanistici e normative vigenti. Con la presente relazione, si intendono fornire agli incaricati per la redazione della progettazione, indicazioni rispondenti all assetto territoriale, in ottemperanza delle disposizioni legislative vigenti in materia e nel rispetto delle seguenti normative: - D.M. n 47 del 11/03/1988 e successive modifiche (norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce); - Circolare Min. LL.PP. n del 24/09/1988 (Istruzioni per l applicazione del D.M. 11/03/1988); - Circolare Min. LL.PP. n.218/24/3 del 9//01/1996 (Istruzioni applicative per la redazione della relazione geologica e geotecnica); - L. n.64 del 02/02/74 e successive modificazioni ed integrazioni (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche); - D.M. 16 Gennaio 1996 (Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi, e per le costruzioni in zone sismiche); - L.R. n 7 del 27 Aprile 1998 (disciplina per le costruzioni ricadenti in zone sismiche); 4

5 - O.P.C.M. n del 20 Marzo 2003 (primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale, e per le costruzioni in zone sismiche); - Ordinanza 2788 del 12 Giugno 1998 (Normativa urbanistica per la previsione, prevenzione e classificazione del rischio sismico). - PAI (Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico): Valutazione e classificazione delle aree a rischio frane e alluvioni Regione Calabria approvato dal Consiglio Regionale con Delibera n. 115 del 28 Dicembre 2001). - Legge 24 Giugno 2009 n 77 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella Regione Abruzzo nel mese di Aprile 2009e ulteriori interventi urgenti di protezione civile; - D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni). 5

6 2. ASPETTI METODOLOGICI Per la caratterizzazione e modellazione del sito oggetto dell intervento di cui in essere, dopo un esame preliminare della tavoletta Lago Ampollino si è reso necessario dover effettuare una ricerca bibliografica ed una raccolta di tutti i dati storici, stratigrafici, geotecnici, geofisici, idrogeologici, etc.. Per l'acquisizione dei dati necessari per lo studio in oggetto, si è proceduto ad un rilevamento geologico di superficie, condotto attraverso l'esame della zona, delle sezioni affioranti situate nelle vicinanze dell'area in questione, nonché facendo riferimento ad informazioni dedotte dalla letteratura, allo scopo di valutare la natura litologica, i caratteri stratigrafici e le caratteristiche stratimetriche dei terreni interessati dalla costruenda opera. Sono stati affrontati tutti i temi dal punto di vista geologico - geotecnico, comprendenti l identificazione delle formazioni, della loro struttura, dei tipi litologici, e dei parametri di resistenza al taglio, degli strati interessati da variazioni dello stato tensionale, indotti dall opera esistente. E seguito uno studio dell orografia e della stabilità dei vari litotipi in rapporto alle caratteristiche idrografiche ed idrogeologiche generali. E risultato importante, inoltre, avere chiara l idrologia di superficie, per poter individuare quei processi morfogenetici che hanno determinato l attuale assetto geomorfologico dell area su cui intervenire e che potrebbero determinare situazioni a rischio. Si è provveduto, altresì, all analisi qualitativa di un numero adeguato di campioni prelevati in superficie, per avere chiare le caratteristiche litologiche e meccaniche dei vari litotipi affioranti. 6

7 Sulla scorta di studi espletati in passato nelle immediate vicinanze dallo scrivente, si è ritenuto di non dover eseguire alcuna indagine geognostica significativa (eventualmente necessaria in fase di deposito dei calcoli strutturali). Si è fatto buon uso, anche, di 2 stendimenti sismici a rifrazione espletati in passato proprio all interno del Villaggio Baffa, a corredo di una Variante al PRG del L obiettivo finale, è stato quello di definire appunto il modello geologico - geotecnico caratteristico, sul quale verranno impostati le analisi di calcolo e di verifica di stabilità. Infine, tenendo conto delle attuali normative vigenti in materia di contenuti minimi dello studio geologico per la redazione di Varianti Parziuali, si è proceduto alla elaborazione e realizzazione di dettagliate documentazioni cartografiche di analisi e di sintesi: TAV. 1A CARTA DI INQUADRAMENTO GENERALE GEOLOGICA E STRUTTURALE (SCALA 1:5.000) TAV. 1B ESTRATTO CARTA GEOLOGICA DELLA CALABRIA (SCALA 1:25.000) TAV. 1C LOCALIZZAZIONE TOPOGHRAFICA (SCALA 1:10.000) TAV. 2 CARTA GEOMORFOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 3 CARTA IDROGEOLOGICA E DEL SISTEMA IDROGRAFICO (SCALA 1:5.000) TAV. 4 CARTA CLIVOMETRICA E DELL ACCLIVITÀ (SCALA 1:5.000) TAV. 5 ZONAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE (SCALA 1:5.000) TAV. 6 CARTA DELLA PERICOILOSITÀ GEOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 7 STRATIGRAFIA 7

8 3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E TOPOGRAFICO Il territorio interessato dalla progettazione di cui in premessa è posto all interno del Villaggio Baffa, ad una quota media di circa metri s.l.m. in destra orografica della Strada Nazionale 179, immediatamente a Sud della riva del Lago Ampollino.. L area oggetto del presente lavoro ricade, in riferimento alla Carta Geologica della Calabria, nella Tavoletta Lago Ampollino F 237 IV S.E. (vedi estratto tra gli allegati). 8

9 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO Sotto il profilo geologico, l'area ìn questione è situata nel settore centromediterraneo, il quale è costituito da diverse unità strutturali derivanti da una evoluzione tettonica polífasata legata alla convergenza, durante il Terziario, tra il continente africano e quello europeo. L'attuale configurazione della regione centro-mediterranea deriva dalle fasi collisionali dell'orogenesi alpina, durante le quali i domini appartenenti all'originario margine europeo si sono incastrati all'interno dei settori del margine africano, dando origine ad una sutura in cui sono coinvolte le unità derivanti dalla deformazione dei paleodomini situati tra le due placche continentali. Si riconoscono tre elementi strutturali principali: I'Avampaese Africano, che costituisce un settore indeformato, la Catena Appenninico-Maghrebide, costituita da scaglie tettoniche embriciate sud-verganti e l'arco Calabro- Peloritano che rappresenta il residuo litosferico della placca Europea. L Arco Calabro - Peloritano è un settore di Catena che congiunge l Appennino Meridionale, caratterizzato da un andamento NW SE, con la Catena Siciliani Maghrebide, ad andamento E W, e corrisponde geograficamente all area calabro peloritana (AMODIO MORELLI et alii, 1976; TORTORICI, 1982). Esso costituisce, pertanto, un importante elemento di discontinuità tra i litotipi sedimentari dell Appennino Meridionale e delle Maghrebidi Siciliane. Queste due grosse strutture di trascorrenza sono separate dalla linea del Pollino (scorrimento laterale sinistro) e dalla linea di Taormina (scorrimento 9

10 1989). laterale destro), che inglobano l Arco Calabro Peloritano (DEWEY et alii, L Arco Calabro Peloritano è costituito da una serie di coltri cristalline derivanti dalla deformazione di crosta continentale ed oceanica, e rappresenta un segmento arcuato del sistema orogenico perimediterraneo in subduzione ed attualmente migrante verso SE. E noto in letteratura che questo possiede caratteri unici nel contesto geodinamico del Mediterraneo Centrale, in quanto rappresenta un frammento cristallino metamorfico di Catena Alpina, che si è completamente distaccato dall Orogene Alpino, da cui dista attualmente un migliaio di chilometri circa. L Arco Calabro Peloritano comprende una serie di falde che poggiano su un basamento cristallino premesozoico. 10

11 Al passaggio tra la successione pliocenica e quella miocenica è presente una discordanza stratigrafica. Il Massiccio silano, all interno del quale insiste la nostra area di studio, orientato N S, si rammenta che questo risulta essere costituito da formazioni cristalline granitiche e metamorfiche, sulle quali sono conservati alcuni lembi trasgressivi della loro originaria copertura sedimentaria (RODA, 1967). Nello schema tracciato da OGNIBEN (1968) esso viene compreso nel Complesso Calabride, costituito da terreni cristallini poggianti in falde di ricoprimento sui complessi eugeosinclinali liguridi e sifilidi. Nell area del Massiccio silano vengono a contatto unità cristalline plutoniche e metamorfiche sovrascorse, in modi ed in tempi diversi, nel corso dell Orogenesi Alpina sulle unità appenniniche, ed affiorano un unità gneissica ed una filladico scistosa. Su queste due unità metamorfiche poggia con contatto stratigrafico una serie sedimentaria terrigena pleistocenica, affiorante alla base del versante occidentale della Sila. Tale complesso silano presenta una caratteristica ben nota e cioè un alto grado di alterazione chimico fisica responsabile dello scioglimento delle rocce acide e della conseguente instabilità dei versanti. La morfologia è piatta con enormi spianate ad alta quota, peculiare di un area in sollevamento. La Sila presenta una forma subrettangolare estendendosi dalla Piana di Sibari sino a poco a Nord della Stretta di Catanzaro. 11

12 5. LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO E LORO TENDENZA EVOLUTIVA Occorre rammentare che, i fattori capaci di accelerare i processi evolutivi naturali, sono legati principalmente a: condizioni climatiche, geometria del territorio, litologia, grado di alterazione delle rocce, circolazione idrica superficiale e profonda. In generale, ogni area risulta, da un punto di vista idrologico ed idrogeologico, influenzata sempre in maniera evidente dai litotipi e dalle caratteristiche morfologiche dei terreni affioranti. Procedendo ad un inquadramento geomorfologico generale si rammenta che il territorio del Comune di Cotronei, scendendo progressivamente di quota da Villaggio Palumbo, si presenta allungato da NW verso SE sino ad arrivare alla località Mola, dove la morfologia complessiva muta. Si ha infatti una variazione delle caratteristiche dei litotipi affioranti, poiché si passa da rocce acide appartenenti alla facies metamorfica ed intrusiva, poco permeabili e non facilmente erodibili, a complessi sedimentari permeabili e meno resistenti all erosione. Ne consegue che lungo la fascia pedemontana queste coltri risultano frastagliate da una serie di fossati profondi e lungo gli alvei il basamento viene praticamente denudato. Entrando, invece, nel dettaglio il territorio interessato dalla progettazione di cui in premessa è posto ad una quota di circa 1.335,00 m s.l.m. sul lato meridionale del Lago Ampollino, lungo i versanti medio alti e le alture poste in destra orografica della S.S Le acclività sono particolarmente accentuate con una serie di elevazioni cupoliformi ben distanziate e separate da ampie depressioni, che costituiscono 12

13 valli interrotte da incisioni più o meno profonde, dove in pratica ha sede il reticolo idrografico secondario. In particolare, il Villaggio Baffa si presenta allungato in direzione WNW ESE con l area oggetto del presente intervento esposta verso SudEst, con pendenze comprese tra i 15 ed i 30. La consistenza, la morfologia e le proprietà dei terreni interessati dalla presente progettazione, escludono situazioni di dissesto importanti. Le uniche manifestazioni in tal senso sono rappresentate da sporadici fenomeni superficiali di tipo decorticamento. Nell area interessata dal PIANO ed in quelle immediatamente adiacenti non sono stati individuati, infine, segni di dissesto legati a fenomeni di instabilità di qualsiasi natura. L assenza di qualsiasi forma di dissesto ha evitato di allegare al presente studio anche una carta Geomorfologica, mentre si prescrive uno sbancamento adeguato in grado di non arrecare qualsiasi tipo di danno all area presceltas per la progettazione di cui in essere, oltre ovviamente per poter realizzare un piano di posa delle fondazioni pianeggiante. Nella Tav. 2 (Carta Geomorfologica) estesa ad un intorno significativo rispetto all area di interesse sono state rappresentate analiticamente evebtuali forme di erosione e di accumulo. Nel caso specifico, come detto, la morfologia d insieme non è eccessivamente dolce, e sono stati individuati ed indicati gli orli di scarpata naturali attivi, o potenzialmente attivi. Nessun fenomeno franoso è stato riscontrato. 13

14 6. CARATTERI STRATIGRAFICI E STRUTTURALI Il centro abitato del Comune di Cotronei è di fatto ubicato sulla sommità di un costone roccioso che degrada verso E SE con pendenze di circa 15, che si estende in direzione NE SW, e che risulta essere bordato a NW e NE da un profondo vallone. Tale territorio presenta due conformazioni geomorfologiche caratteristiche, una montana, con una serie di elevazioni cupoliformi ben distanziate e separate da ampie depressioni ed incisioni più o meno profonde sedi del reticolo fluviale, una collinare che prende inizio dalla località Mola. Nel territorio silano (Trepidò) affiorano più le rocce acide appartenenti alla facies intrusiva e metamorfica Per quanto concerne la Stratigrafia di dettaglio dell area esaminata (lo rivelano anche studi precedenti ed altri eseguiti nelle immediate vicinanze del sito), questi sono costituiti superficialmente da una coltre di terreno vegetale rosso brunastro costituita da materiali granulari (sabbie) di disfacimento della roccia madre con spessore variabile da pochi centimetri nella porzione sommatale dei versanti di nostro interesse fino a circa 1,00 metro nelle parti più depresse e/o di maggiore accumulo. Nel caso specifico, tale strato humificato, frutto anche della decomposizione organica del bosco, insiste mediamente fino ad una profondità di circa 0,60 m. Stratigraficamente sottostanti affiorano rocce appartenenti al complesso metamorfico paleozoico tipico dell Altopiano Silano. Trattasi nel dettaglio di paragneiss e scisti biotitici a grana da media a grossolana con vene ed inclusioni granitiche, che presentano una elevata consistenza e resistenza all erosione, eccetto nelle zone di maggiore 14

15 granitizzazione, ove, a causa dell alterazione e della degradazione meteorica, sono spesso facilmente disgregabili. Tali rocce possiedono una permeabilità piuttosto bassa, che aumenta, però, nelle zone più fratturate e degradate. Da rilevare, però, che nelle zone maggiormente esposte a fenomeni erosivi e quant altro, questi litotipi risultano alterati e disgregabili, assumendo l aspetto di sabbioni aecosici. Questo si verifica anche nel sito oggetto del presente intervento, dove è possibile verificare l affioramento di tali sabbioni con all interno inclusioni del complesso paleozoico. Subito al di sotto, poi, ad una profondità variabile (con precisione la si può rilevare nel corso del necessario sbancamento) la consistenza e la resistenza all erosione dei paragneiss assumono un livello via via crescente. Sul sito in esame, dall indagine effettuata, e con l aiuto delle carte geologiche, non è stato riscontrato nessun sistema tettonico attivo o potenzialmente attivo, per cui in caso di sollecitazione sismica il terreno si comporterà secondo le sue caratteristiche geotecniche, senza nessuna anomalia dovuta alla presenza di faglie. 15

16 7. IDROLOGIA, IDROGEOLOGIA E PLUVIOMETRIA La morfologia e soprattutto le caratteristiche litologiche dei terreni affioranti nell area di studio, rendono fondamentale la conoscenza dettagliata della circolazione idrica superficiale e sotterranea. La bassa permeabilità del complesso metamorfico affiorante nell area di nostro interesse, incluse le aree adiacenti, non facilita una ideale circolazione delle acque meteoriche, ma la significativa resistenza all erosione ed il progressivo aumento delle acclività, consente ugualmente alle stesse di non concentrarsi e di incanalarsi lungo le esistenti reti stradali ed all interno del vicino fossato. Le caratteristiche litologiche, infatti, determinano un reticolo fluviale secondario scarsamente inciso a causa dell alta resistenza all erosione ed alla bassa permeabilità delle rocce affioranti. Le medesime caratteristiche e la potenza del complesso metamorfico rendono possibile una circolazione d acqua in profondità, dove la percolazione e la fessurazione ne consentano eventualmente la concentrazione. Nei mesi invernali, durante i quali l attività pluviometrica è più accentuata, si concretizza una maggiore circolazione idrica superficiale. Si prescrive la realizzazione di un adeguato ed efficiente sistema di regimazione delle axcque superficiali, al fine di evitare fenomeni di ruscellamento incontrollati o accumuli di qualsiasi entità. Procedendo anche in questo caso ad un inquadramento idrogeologico ed idrologico generale è importante evidenziare che i dreni naturali delle località Difisella, Caccavella, Casa Pasquale, Trepidò Soprano e Trepidò Sottano per quanto concerne il versante meridionale e quello settentrionale, sono rappresentati rispettivamente dal Torrente Migliarite (tributario del Fiume 16

17 Tacina) e dal Fiume Ampollino (affluente del Neto). Ovviamente, nei pressi del settore Nord - occidentale del centro abitato di Cotronei, mutando la litologia, muta come detto la morfologia e di conseguenza anche l idrografia superficiale e profonda. Le rocce sedimentarie, infatti, sono più permeabili e meno resistenti all erosione, per cui l idrologia risulta essere più marcata. Con l aumento progressivo delle acclività si passa da un diffuso ruscellamento superficiale ad un più concentrato scorrimento lungo i fossati, i cui alvei sono messi a nudo in conseguenza dell azione chimico fisica delle acque che erodono e disgregano la formazione sedimentaria. I versanti risultano per tale ragione maggiormente soggetti a sollecitazioni gravitative. Non mancano, nella periferia Nord - orientale del territorio del Comune di Cotronei fenomeni di soliflussione e di dilavamento. La presenza di uno strato vegetativo superficiale, constatato con il rilievo di campagna, lascia intuire come l area sia influenzata più che dai processi di natura fisica, da quelli di natura chimico biologica. L area interessata dalla richiesta di cui in oggetto verrà decisamente migliorata nelle sue caratteristiche idrogeologiche dagli interventi in progetto. Per quel che concerne, infine, i caratteri pluviometrici è da rilevare che il livello medio annuo di precipitazioni nella provincia di Crotone è di circa 1040 mm ed è stato ottenuto dai dati delle stazioni pluviometriche presenti in zona. Questi dati sono relativi al periodo che va dal 1921 al 1990, pubblicati a cura del Servizio Idrografico del Ministero LL.PP. I mesi più piovosi sono quelli di Ottobre, Novembre e Dicembre; mentre, i valori minimi si registrano nei mesi di Luglio e Agosto. 17

18 Nella Tav. 3 Carta idrogeologica e del sistema idrografico non si potuto, per le ragioni su esposte, procedere ad alcuna distinzione dei terreni in base al loro grado di permeabilità, poiché, quelli in esame mostrano tutti bassa permeabilità. Sono state anche riportate le linee di impluvio attive dove in occasione degli eventi piovosi le acque meteoriche facilmente vi si incanalano fino alle quote più basse, che nel caso specifico convogliano all interno del Lago Ampollino Nessun corso d acqua relativamente inciso è stato riscontrato 18

19 8. TETTONICA 8.1 SISMOTETTONICA La Calabria è interessata da un intensa attività geodinamica che si manifesta, oltre che mediante i fenomeni di origine gravitativa, anche attraverso i violenti terremoti che l hanno drammaticamente colpita in epoca storica. Per quanto concerne le informazioni di carattere sismologico, l area della provincia di Crotone risulta assai carente. Ma è noto che sulle pendici orientali del Massiccio Silano si rilevano delle velocità di sollevamento isostatico dell ordine di 1-2 mm/anno, con sviluppo di una serie di faglie che hanno generato dopo il Pleistocene Inferiore profonde dislocazioni verticali. L attività tettonica nel crotonese, quindi, è ben più consistente di quella evidenziata con i dati storici ed i sismi che l hanno colpita in passato dimostrano tale teoria. Sul Catalogo dei forti terremoti di BOSCHI et alii (1997), vengono citati i seguenti eventi tellurici: quello del 27 marzo 1638 (pochi danni registrati), quello ben più grave (I Max = 10) dell 8 giugno 1638, ed infine quelli del 9 giugno 1938 e dell 8 marzo 1932 dei quali viene riportata la mappa delle isosiste (Fig. a) che evidenzia come le aree di massimo danneggiamento coincidano proprio con la fascia di emersione delle succitate faglie normali orientate N S che bordano la Sila. La distribuzione delle aree mesosismiche (Fig. b) delinea, invece, l andamento delle strutture maggiormente attive negli ultimi cinque secoli, ed indica che le sorgenti sismogenetiche devono probabilmente essere identificate proprio con il sistema di faglie orientate N- S, la cui attività risulta essere successiva al Pleistocene Inferiore con indizi mesostrutturali che lasciano anche intuire che tali grandi faglie abbiano subito dei movimenti recenti. 19

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21 8.2 NEOTETTONICA Per quanto concerne le dislocazioni a carattere regionale, la Calabria settentrionale viene suddivisa in una serie di blocchi a comportamento tettonico differenziabile. In particolare, la Calabria presenta tre sistemi principali, più un quarto meno esteso ma pur sempre di rilievo. Il primo con piani orientati in direzione NE SW, il secondo con piani in direzione NW SE, il terzo N S, ed infine il quarto avente piani orientati in direzione NNE SSW. Questo quarto sistema di dislocazione si sviluppa prevalentemente in corrispondenza del Bacino Crotonese, lungo la fascia compresa tra Mesoraca e Casabona, ed ha condizionato i depositi tardo messiniani ed infrapliocenici. Caratteristica peculiare del medesimo è la presenza di faglie normali con piani inclinati di circa che ribassano a gradinata verso SSE. Questo particolare andamento viene interrotto dall alto strutturale di Belvedere di Spinello Roccabernarda. Il Bacino crotonese risulta essere interessato anche da un sistema di faglie ad andamento N S più recente del precedente e distrofico. Sorriso-Valvo & TANSI (1996) suddividono la Calabria in quattro settori interessati da morfostrutture e faglie di prim ordine di importanza regionale. L area di studio ricade nel Settore 2, che raggruppa gli horst della Sila e della Catena Costiera ed il graben della Valle del Crati. Come illustrato specificatamente nella pubblicazione MORETTI E GUERRA, 1997 la Calabria centro settentrionale, a partire dal Messiniano inferiore e sino al Pleistocene medio inferiore, è stata interessata da una serie di deformazioni distensive articolate in sei eventi deformativi. 21

22 I primi cinque, con direzione assiale SW NE hanno generato estese trasgressioni marine, mentre il sesto è contraddistinto dallo sviluppo di linee tettoniche dirette orientate N S e si ritiene essere responsabile dell emersione di tutta la successione neogenica. 22

23 8.3 CLASSIFICAZIONE SISMICA E SISMICITÀ LOCALE La vicinanza del territorio di Cotronei ad allineamenti sismici dell Arco Calabro di una certa importanza, presuppone un certo grado di rischio sismico. L Ordinanza P.C.M. n. 3274/2003, propone una risposta rapida ed integrata alle esigenze poste dal rischio sismico, ed ha fornito alle Regioni i criteri generali attinenti alla classificazione sismica con le relative norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e sostegno dei terreni. Essa individua quattro zone sismiche, alle quali sono associate i valori di accelerazione orizzontale massima del suolo a g (espressa in frazioni dell accelerazione di gravità g); le prime tre zone (Zona 1; Zona 2; Zona 3), dagli adempimenti previsti dalla legge 64/1974, corrispondono alle zone di sismicità alta (S=12), media (S=9) e bassa (S=6), mentre per i comuni classificati in Zona 4 (con Grado di Sismicità non classificato), l Ordinanza, lascia alle regioni la facoltà di introdurre o meno l obbligo della progettazione antisismica. In base alla L. n. 64 del 02/02/1974 e successive modifiche, il Comune di Cotronei è stato classificato in 2 categoria, a cui corrisponde un grado di sismicità medio S=9. 23

24 Tabella 1 Classificazione Sismica Delibera di Giunta n. 47 del 10/02/2004 (Regione Calabria) Codice Istat 2001 Denominazione Categoria secondo la classificazione precedente (Decreti fino al 1984) Categoria Secondo la proposta GdL del 1998 Zona Ai sensi Dell ultima Ordinanza (2003) Valore di a g /g Cotronei II II 2 0,25g L Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n del 12/06/1998, approvata dalla Commissione per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi, ha recepito l elaborato tecnico predisposto dal Servizio Sismico Nazionale e dal Gruppo dell Istituto Nazionale di Geofisica contenente l elenco dei comuni ad elevato rischio sismico. Il Rischio Sismico dei comuni italiani è stato determinato sulla base dei seguenti parametri semiquantitativi: Valori attesi delle perdite annue dovute ad eventi sismici indice di rischio, calcolati sulla base delle perdite economiche e di vite umane; Intensità massime osservate (scala MCS), determinata sulla base dei cataloghi storici (Intensità Massima Osservata) o calcolata sulla base dell attenuazione e regolarizzazione di campi macrosismici (Intensità Massima Calcolata); Classificazione ufficiale della normativa vigente (dal 1909 al 1984). L indice di rischio può assumere valori che variano tra 0 e

25 I Comuni ad elevato rischio sismico sono quelli che hanno un valore superiore alla media nazionale, pari a Per il territorio del Comune di Cotronei l indice di rischio risulta avere un valore di poco superiore alla media nazionale, e cioè di 0,0502. Infine, si riporta di seguito il valore del coefficiente di intensità sismica, che esprime la massima accelerazione orizzontale del suolo in rapporto all accelerazione di gravità che si deve attendere in caso di evento sismico. Avendo a disposizione il valore S del Grado di sismicità si ha: C = (S 2) / 100 C = (9 2) / 100 C = 0,07 g Viene anche fornito il valore dell accelerazione sismica massima A(g), considerando una Intensità sismica totale It compresa tra 5 e 6 utilizzando il metodo di Medvedev ed Incrementi sismici Is pari a 0,9, 1,00, 1,10, 1,20. 25

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27 9. RISCHIO IDRAULICO, DI FRANE E DI EROSIONE (PAI) Il P.A.I. (Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico), elaborato dall assessorato regionale ai lavori pubblici della Calabria e dall ABR (Autorità di Bacino Regionale), ha individuato le aree a maggior rischio idraulico, di frana e di erosione per il territorio calabrese. Queste aree sono state cartografate e, per il territorio del Comune di Cotronei interessato dalla richiesta di cui in essere, le medesime ricadono nella Tavola (Perimetrazione aree a rischio frane) e nella Tavola RI /B (Perimetrazione aree a rischio idraulico). Da un attenta analisi, si osserva che il territorio oggetto del presente studio, non ricade in nessuna delle aree perimetrale e definite a rischio R1, R2, R3 ed R4. Si rammenta che, nell attuale stesura del PAI, sono definite aree pericolose quelle porzioni del territorio, corrispondenti ad un congruo intorno dei centri abitati e delle infrastrutture, in cui i dati disponibili indicano condizioni di pericolo, la cui effettiva sussistenza e gravità potrà essere quantificata a seguito di studi, rilievi e indagini di dettaglio (Art. 9). Allo stesso modo, è stata considerata pericolosa non solo l area a rischio ma anche una fascia di territorio esterna alla stessa, di ampiezza generalmente pari a 20 m, considerata come area potenzialmente interessata dall evoluzione del fenomeno. Lo studio di dettaglio eseguito ha permesso di valutare con maggiore accuratezza l assoluta assenza di rischi di qualsiasi genere. 27

28 10. CLIVOMETRIA E STABILITÀ D INSIEME Nella Tav. 4 (Carta clivometrica e delle acclività si è proceduto alla distinzione di classi che sono quelle adottate nella Guida alla redazione della Carta della stabilità (Regione Emilia Romagna): 0-10% % % % %. Il tutto è servito alla valutazione per le zone in pendio della stabilità d'insieme con riferimento alla condizione preesistente ed a seguito degli interventi previsti. In particolare, nell area investigata sono state distinte due aree a diversa pendenza: quella dove insistono terreni con pendenze comprese tra 10 20%, e quelle con pendenze più rilevanti 20-35%). Ovviamente, come specificato nei paragrafi precedenti, tali pendenze e tale assetto morfologico, conferiscono all area interessata dal PIANO una stabilità variabile e certamente influenzata in maniera negativa o positiva in base all azione antropica perpetrata ed alle opere di messa in sicurezza realizzate. Nel caso specifico si ritiene che gli interventi in itinere garantiranno assoluta stabilità. 28

29 11. PARAMETRAZIONE GEOTECNICA E necessario far conoscere ai progettisti, per gli opportuni calcoli da eseguire, le caratteristiche litostratigrafiche e geomeccaniche dei terreni affioranti nell area in esame. In questa prima fase, non avendo ancora provveduto alla redazione della Relazione geotecnica di dettaglio ed a eventuali indagini dirette in sito, sulla scorta di conoscenze personali e professionali, vengono in ora riportati i valori dei suddetti parametri, riferiti ai singoli litotipi su cui dovranno essere ubicate le costruzioni di cui in essere: a) sabbioni di disfacimento: - angolo di attrito interno (φ) ; - peso di volume (γ) 1,7 1,8 t/mc ; - coesione (c) 0,00 0,1 Kg/cmq ; b) rocce metamorfiche: - angolo di attrito interno (φ) 40 ; - peso di volume (γ) 2,2 2,5 t/mc ; - coesione (c) 0,7 1,2 Kg/cmq ; Si fa presente che l alloggiamento del piano fondale delle strutture che lo richiedono, preferibile prevederlo all interno delle rocce metamorfiche. 29

30 12. Il SUOLO DI FONDAZIONE La Normativa Italiana (Ordinanza 3274 e successive modifiche), coerentemente con quanto indicato nell Eurocodice 8, prevede una classificazione del sito in funzione sia della velocità delle onde S nella copertura che dello spessore della stessa. Vengono identificate 5 classi, A, B, C, D e E ad ognuna delle quali è associato uno spettro di risposta elastico. Lo schema indicativo di riferimento per la determinazione della classe del sito è il seguente: Classe Descrizione A Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi caratterizzati da valori di V s30 superiori a 800 m/s, comprendenti eventuali strati di alterazione superficiale di spessore massimo pari a 5 m. B Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori di diverse decine di metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V s30, compresi fra 360 m/s e 800 m/s (Nspt>50 o coesione non drenata >250 kpa). C Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate o di argille di media consistenza, con spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di V s30 compresi fra 180 e 360 m/s (15<Nspt<50, 70<cu<250 kpa). D Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti caratterizzati da valori di V s30 <180 m/s (Nspt<15, cu<70 kpa). E Profili di terreno costituiti da strati superficiali non litoidi (granulari o coesivi), con valori di Vs30 simili a quelli delle classi C o D e spessore compreso fra 5 e 20 m, giacenti su un substrato più rigido con V s30 >800 m/s. 30

31 Sulla base delle conoscenze acquisite, il terreno di fondazione può essere classificato sinteticamente con prevalente matrice sabbiosa.: Tabella 2 Categoria del suolo di fondazione Litostratigrafia Spessore medio (m) N spt Categoria suolo Secondo l OPCM Para-gneiss e scisti biotitici A La seconda parte della succitata Ordinanza riguardante le Norme Tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici disciplina appunto la progettazione di nuovi edifici soggetti ad azione sismica, nonché l analisi della sicurezza per gli interventi di adeguamento su edesistenti edifici sottoposti alla medesima azione sismica. Gli elementi strutturali degli edifici devono, in pratica, essere in grado di mantenere resistenza e rigidezza residua nei confronti delle azioni sismiche orizzontali, e la totale capacità portante nei confronti dei carichi verticali. Devono, peer tale ragione, essere seguite alla lettera le norme enunciate scegliendo una azione sismica di progetto in funzione, appunto, della categoria del suolo di fondazione e della zonazione sismica. 31

32 13. AZIONE SISMICA E SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICA Determinata la categoria del suolo fondale (A) come nella tabella 2, si può procedere a calcolare i fattori S, T B, T C, T D, che dipendono dal profilo stratigrafico e quindi dalla categoria sismica del suolo di fondazione, e che compaiono nelle espressioni dello Spettro di Risposta Elastico, dato dalla formula: a g x S dove ag =accelerazione massima; S=forma spettrale. Lo Spettro di Risposta Elastico costituisce, infatti, il modello di riferimento per la descrizione del moto sismico in un punto della superficie del suolo, ed è costituito da una forma spettrale (Spettro normalizzato) indipendente dal livello di sismicità, moltiplicata per il valore dell accelerazione massima del terreno. Infine, considerando il suolo di fondazione di categoria C, sempre sulla scorda della medesima ordinanza è possibile valutare le componenti orizzontali e verticali dello Spettro di Risposta Elastico, nonché i valori dei parametri delle stesse componenti. Tabella 3 Valori dei parametri dello Spettro di Risposta Elastico delle componenti orizzontali S T B T C T D Tabella 4 Valori dei parametri dello Spettro di Risposta Elastico delle componenti verticali S T B T C T D

33 14. INDAGINI PRECEDENTI In questo paragrafo vengono riportati i dati scaturiti durante l esecuzione degli stendimenti sismici a rifrazione, espletati nel corso della campagna di indagini geofisiche finalizzate alla progettazione dell ultima variante al P.R.G. prodotta al Comune di Cotronei nell anno In particolare, nel caso specifico vengono utilizzati i risultati derivanti dagli stendimenti n. 21 e 22 espletati nelle vicinanze dell area di studio, e sicuramente utili alla comprensione ed alla determinazione di alcuni parametri sismici. L incremento sismico Is calcolato per l area di nostro interesse è compreso tra 0,8 e 1,

34 34

35 15. CONCLUSIONI Durante i rilievi nell area di interesse, non sono stati individuati processi in atto, mentre non possono essere escluse situazioni che possono far presupporre una evoluzione degli equilibri esistenti tra agenti morfogenetici e dinamica esogena. Non sono state individuate nel territorio in esame tracce di smottamenti o indizi che possano far presupporre che il territorio in esame abbia una propensione al dissesto. Non è stato individuato alcun dissesto di natura tettonica e/o gravitativa. E possibile escludere, una volta realizzati gli interventi di cui in essere, nel rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione del rischio idrogeologico, la possibilità di una evoluzione morfogenetica rapida dell intera area, poiché saranno notevolmente ridotti quei fattori capaci di accelerare il ritmo evolutivo ed alterare l attuale assetto morfologico. Per quel che concerne i cedimenti sismici, sulla scorta del rilievo in sito, si ritiene di poterli escludere, considerando il buono stato di addensamento del suolo, l assenza di cavità sotterranee e l adeguata distribuzione dei carichi applicati dalla struttura di cui in essere. Si prescrive, ovviamente, la realizzazione di opere di sostegno e di protezione dove necessarie, la realizzazione di adeguati sistemi di raccolta e di deflusso delle acque meteoriche, per evitare concentrazioni o deflussi incontrollati in prossimità delle fondazioni o al piede delle stesse, possibili soprattutto nel corso dei mesi più avversi dal punto di vista delle precipitazioni piovose. L area d intervento non ricade in alcuna perimetrazione delle aree definite a rischio di inondazione, o tra le aree definite a rischio dal Piano di 35

36 Assetto Idrogeologico (PAI). ricade, invece, tra quelle perimetrale e vincolate di tutela paesaggistica ai sensi della Legge 1407 e L.431/85. Le opere del presente Piano Integrato tengono assolutamente conto del vincolo idrogeologicoesistente. Si fa presente, che l area di interesse non ricade all interno di quelle perimetrate come zone Z.P.S. Si ritiene che l area dove si vogliono realizzare le opere previste dalla progettazione di cui in essere è al di fuori di eventuali perimetrazione e/o zonizzazioni di aree potenzialmente a rischio frana, subsidenza e quant altro. Infine, attraverso l elaborazione della tav. 6 Carta delle pericolosità geologiche, si è provveduto alla suddivisione del territorio in classi di fattibilità geologica. Tale carta applicativa mira a dimostrare la fattibilità geologica, tenendo conto delle valutazioni critiche della pericolosità dei singoli fenomeni, degli scenari di rischio conseguenti e della componente geologico-ambientale. La classificazione fornisce, inoltre, indicazioni generali in ordine alle destinazioni d'uso, alle cautele generali da adottare per gli interventi, agli studi ed alle indagini da effettuare per gli approfondimenti del caso, alle opere di riduzione del rischio ed alla necessità di controllo dei fenomeni in atto. In sostanza la carta di fattibilità viene desunta dalla carta di sintesi attribuendo un valore di classe di fattibilità a ciascun poligono (a ciascun area) con un impegno di grande rilievo perché si tratta di associare ai livelli di pericolosità incidenze negative che hanno un peso sicuramente valutabile quando sono nulle o quando sono preclusive, ma che lasciano vari gradi di incertezza quando sono limitativi, imponendo limitazioni che sono risolvibili con accorgimenti tecnici di maggiore o minore peso economico. In tale ottica, nel caso specifico, sono state perimetrate individuate due classi di fattibilità: 36

37 Classe 1 - Fattibilità senza particolari limitazioni: coincide con buona parte del l area di nostro interesse. Si rileva assenza di fenomeni franosi e di lineazioni tettoniche; buone caratteristiche geotecniche e geomeccaniche, orografiche, clivometriche geomorfologiche ed idrogeologiche; assenza di qualsiasi forma di dissesto e di condizioni che possano generare condizioni di pericolosità o di esposizione al rischio. Nessuna prescrizione se non l adeguata regimazione delle acque meteoriche e superficiali. Dunque, tale area presenta caratteristiche di stabilità più che sufficienti per le finalità previste dalla presente progettazione, non evidenziando fenomenologie in atto o presupposti di dissesto di alcun genere. Classe 2 - Fattibilità con modeste limitazioni: coincide con alcune delle aree d intervento. Si rileva presenza di potenziali fenomeni franosi; assenza di lineazioni tettoniche; caratteristiche geotecniche e geomeccaniche, orografiche, clivometriche geomorfologiche ed idrogeologicheleggermente meno buone rispetto alla Classe 1; presenza di possibili forma di dissesto e di condizioni che possono generare condizioni di pericolosità o di esposizione al rischio. Possibile saturazione del terreno per drenaggio inattivo. Moderata esposizione, quindi, al rischio riscontrata solo lungo alcuni dei versanti interessati dal Piano, dove si rilevano orli di distacco potenzialmente attivi. Dunque, risultano caratteristiche di stabilità chiaramente legate all azione antropica ed agli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e geomorfologico. 37

38 Per tali aree, si prescrive la realizzazione di efficienti reti di raccolta e deflusso delle acque, nonché opere di protezione e sostegno dove necessarie. Le caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche e geolitologiche generali, infine, non impongono alcun altra prescrizione significativa o condizione ostativa in merito alla proposta di Piano Integrato ai sensi del D.P.C.M. del 16 luglio 2009 Piano Nazionale di Edilizia Abitativa indetto dalla Regione Calabria Dipartimento n. 9 Decreto n del 22 settembre 2010, anzi, una volta ultimati i lavori, si contribuirà al miglioramento dell attuale assetto geologico, geomorfologico ed idrogeologico generale e/o particolare dell intera area. Ciò detto si ritengono fattibili gli interventi da realizzare con il presente Piano. Cotronei lì 20 Marzo 2013 IL GEOLOGO Dott. Pier Luigi Benincasa 38

39 ALLEGATI TAV. 1A CARTA DI INQUADRAMENTO GENERALE GEOLOGICA E STRUTTURALE (SCALA 1:5.000) TAV. 1B ESTRATTO CARTA GEOLOGICA DELLA CALABRIA (SCALA 1:25.000) TAV. 1C LOCALIZZAZIONE TOPOGHRAFICA (SCALA 1:10.000) TAV. 2 CARTA GEOMORFOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 3 CARTA IDROGEOLOGICA E DEL SISTEMA IDROGRAFICO (SCALA 1:5.000) TAV. 4 CARTA CLIVOMETRICA E DELL ACCLIVITÀ (SCALA 1:5.000) TAV. 5 ZONAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE (SCALA 1:5.000) TAV. 6 CARTA DELLA PERICOILOSITÀ GEOLOGICA (SCALA 1:5.000) TAV. 7 STRATIGRAFIA 39

40 TAV. 1A CARTA DI INQUADRAMENTO GENERALE GEOLOGICA E STRUTTURALE (SCALA 1:5.000) LEGENDA paragneiss e scisti biotitici a grana da media a grossolana con vene ed inclusioni granitiche Area di intervento 40

41 TAV. 1B ESTRATTO CARTA GEOLOGICA DELLA CALABRIA (SCALA 1:25.000) Estratto del Foglio 237 IV S.E. (Lago Ampollino) Trepidò Area di studio 41

42 TAV. 1C LOCALIZZAZIONE TOPOGHRAFICA (SCALA 1:10.000) LEGENDA Area di studio 42

43 TAV. 2 CARTA GEOMORFOLOGICA (SCALA 1:5.000) LEGENDA Orli di distacco potenzialmente attivi Area di intervento 43

44 TAV. 3 CARTA IDROGEOLOGICA E DEL SISTEMA IDROGRAFICO (SCALA 1:5.000) LEGENDA Terreni a bassa permeabilità Linea di impluvio attiva Area di intervento 44

45 TAV. 4 CARTA CLIVOMETRICA E DELL ACCLIVITÀ (SCALA 1:5.000) LEGENDA Terreni con pendenza tra % Terreni con pendenza tra % Area di intervento 45

46 TAV. 5 ZONAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE (SCALA 1:5.000) LEGENDA Categoria A Area di intervento 46

47 TAV. 6 CARTA DELLA PERICOLODITÀ GEOLOGICA (SCALA 1:5.000) LEGENDA Classe 1 Fattibilità senza particolari limitazioni Classe 2 Fattibilità con modeste limitazioni Area di intervento 47

48 TAV. 7 STRATIGRAFIA COMUNE: Cotronei (Kr) LOCALITA : Località Villaggio Baffa COMMITTENTE: Baffa Immobiliare s.r.l. DATA: Mar

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