Progetto Villa Lorenzi

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1 Progetto Villa Lorenzi Associazione Onlus RI-TROVARSI INSIEME Progetto di prevenzione per il recupero del disagio giovanile Indice Presentazione 2 Storia del progetto 2 Analisi del contesto 2 Obiettivi Generali 5 Destinatari Obiettivi specifici rispetto ai minori e ai giovani Obiettivi rispetto alle famiglie Orari e tempi degli interventi Per i ragazzi Per genitori Metodologia Rafforzamento psicologico Gruppo di incontro Colloquio individuale Gruppo per i familiari Gruppo di drammatizzazione Rafforzamento della sfera sociale e del mondo degli interessi Laboratorio di Computer Laboratorio di Video Laboratorio di scrittura creativa Attività sportiva Competenze professionali dedicate Competenze dell educatore Funzioni dell educatore Funzioni del coordinatore Attività non frontali Monte ore annuale per le attività 17 Monitoraggio e verifica del progetto 17 Rapporti con la rete 18 Quadro finanziario triennale

2 PRESENTAZIONE L'Associazione Progetto Villa Lorenzi Onlus, Ente ausiliario della Regione Toscana dal 1992, opera da 23 anni nell area del disagio giovanile con la convinzione che accurati percorsi pedagogici possano risolvere situazioni a rischio, ma anche situazioni di disagio grave dovuto alla dipendenza da sostanze stupefacenti. STORIA DEL PROGETTO Nell anno 2006 è iniziata, grazie all interesse e al sostegno economico della Regione Toscana, una fase di sperimentazione del progetto Ri-trovarsi insieme, come risposta alle problematiche di disagio minorile e giovanile esposte precedentemente nel capitolo analisi del contesto. Negli anni successivi la Regione, ritenendo importante che tale progetto si consolidasse, ne ha mantenuto sia una diretta osservazione considerandolo una esperienza significativa che il suo sostegno economico fino all anno 2011, quando ha dichiarato anche per ragioni di bilancio che, pur mantenendo l apprezzamento in merito all interessante contenuto del progetto, la fase di sperimentazione e di impianto potesse considerarsi conclusa e quindi il progetto stesso dovesse trovare la sua continuità nel territorio. In data 2 agosto 2011, a seguito della presentazione del nostro progetto, con la delibera n. 38 codesta Società della Salute di Firenze ha dato atto della conformità e della rispondenza del Progetto rispetto alle linee programmatiche sociosanitarie adottate per la zona di Firenze. In occasione della presentazione di cui sopra avevamo segnalato e qui riteniamo doveroso ribadirlo come l interruzione di questo servizio rappresenterebbe un fatto di estrema gravità per i 22 giovani attualmente già presi in carico che vedrebbero a rischio una ritrovata fiducia in se stessi all interno di questo percorso di stabilizzazione personale. ANALISI DEL CONTESTO In questi anni di attività l Associazione ha sviluppato servizi semiresidenziali per minori, inviati dai servizi sociali del Comune, che presentano un grave disagio socio familiare e servizi per il trattamento di giovani con problematiche di tossicodipendenza, inviati dai servizi per le tossicodipendenze dell Azienda Sanitaria. L Associazione Villa Lorenzi, nell offrire soluzioni educative a minori e giovani in difficoltà, ha rilevato una carenza di opportunità per una specifica categoria di giovani tra i 17 e i 30 anni, che manifestano un generico disagio esistenziale evidenziato da comportamenti a rischio. 2

3 Al riguardo uno studio della Agenzia Regionale di Sanità (A.R.S.), effettuato su giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni, frequentanti le Scuole Secondarie Superiori della Toscana, offre alcuni dati utili per riflettere sul fenomeno. La ricerca pubblicata nel 2011 e finalizzata a valutare l aumento dei comportamenti a rischio presenta la seguente fotografia: Il 36,4% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta una sostanza stupefacente, soprattutto cannabis e quasi tutti hanno bevuto una bevanda alcolica. I ragazzi toscani, secondo il dott. Cipriani direttore dell A.R.S., si comportano come i loro coetanei del nordeuropea. Rispetto alle ricerche effettuate negli anni precedenti si nota un incremento dei comportamenti a rischio, con un uso smodato di sostanze alcooliche e cannabis. Inoltre il 47% dei giovani è rimasto coinvolto con il proprio mezzo in un incidente stradale. La ricerca di cui sopra conferma i dati ricavati dal profilo di salute pubblicato dalla Società della Salute di Firenze, da un sondaggio dell Amministrazione Comunale e da uno studio EDIT del Dal profilo di Salute, per quanto riguarda l Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (U.F.S.M.I.A.), si rileva che le richieste prevalenti e le conseguenti prestazioni erogate dai Centri Consulenza Giovani della Zona Firenze hanno riguardato: informazioni e rassicurazioni sulla contraccezione e sulla prescrizione della stessa, informazioni sullo sviluppo puberale, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, consulenze sessuali, disagi adolescenziali, problematiche familiari ed affettive, disagio scolastico, informazioni di educazione alla salute con prevalenza sugli aspetti legati all immagine di sé, al corpo e all alimentazione, consulenze per disordini alimentari, maltrattamenti, molestie ed abusi sessuali. Alcuni interventi hanno comportato la consulenza e presa in carico per problematiche più specifiche e complesse. Tali prestazioni hanno riguardato giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni. Per quanto riguarda invece gli stili di vita dei giovani ed eventuali comportamenti a rischio, uno studio a livello regionale, condotto sui giovani toscani tra i 14 ed i 19 anni intervistati presso gli istituti scolastici, evidenzia che i giovani, che hanno dichiarato di avere bevuto almeno una bevanda alcolica nei trenta giorni precedenti all intervista, sono l 81,4%. La prevalenza del consumo di alcolici sale al crescere dell età: si passa dal 75,2% nei quattordicenni all 84,6% nei diciannovenni. La misurazione del cosiddetto binge drinking, cioè l aver bevuto nella stessa occasione più di cinque bicchieri di qualsiasi tipo di 3

4 bevanda alcolica, fornisce un altro strumento utile per comprendere tale fenomeno. Infatti a livello di Asl 10 Firenze il binge drinking si presenta con uno dei valori più alti (33,5%) a livello regionale e la stessa indagine rileva una propensione degli studenti fiorentini verso il consumo di sostanze psicotrope che è la più alta rispetto a tutte le altre Asl toscane, raggiungendo infatti la percentuale del 45,1% che in quella 2008 la cannabis si conferma quella con il più alto consumo. Ad integrazione di quanto sopra si riporta un sondaggio effettuato dal Comune di Firenze/ Direzione Servizi Sociali ufficio prevenzione dipendenze su un campione di 150 giovani, non significativo da un punto di vista statistico ma interessante per descrivere una tendenza. Questo sondaggio è stato effettuato su una popolazione di giovani (18-35enni) che frequentano i contesti di divertimento serale notturno fiorentino, bar, discoteche e circoli privati, con un campionamento avvenuto attraverso l intercettazione dei consumatori, composto da 38,4% di giovani tra i 18 ed i 23 anni, 50,2% tra i 24/29 anni, 11% tra i 30 e i 35 anni, con uno status occupazionale così distribuito: Studenti 43,40%, Studenti-lavoratori 29,30%, lavoratori 14,70%, in cerca di occupazione 12,60%, si rileva una situazione quanto mai variegata sia in termini di sostanze utilizzate, sia per quanto riguarda la frequenza di utilizzo nell ultimo anno: Tabella 1 Alcool Cannabis Cocaina Ecstasy Speed Ketamina Mai 2,7% 8,7% 24,0% 46,7% 52,0% 60,7% Raramente 1,3% 10,7% 44,0% 40,0% 38,7% 31,3% 1-3 volte al mese 6,7% 4,0% 20,0% 10,0% 6,7% 4,7% 1-2 volte a settimana 32,7% 12,0% 8,7% 3,3% 2,0% 2,7% 3-6 volte a settimana 25,3% 14,0% 2,7% 0,7% Ogni giorno 21,3% 5,7% 0,7% 0,70% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Ad un primo sguardo colpiscono l alta percentuale di consumatori di cannabis e alcool come stupisce altresì la bassa percentuale di astinenti da queste sostanze. Le percentuali della tabella mostrano come l alcool e la cannabis rappresentino una base di consumo costante rientrando così nella sfera dell ordinario. Le altre sostanze vengono associate ad eventi più rari e straordinari. Per quanto riguarda i dati relativi ai contesti privilegiati di consumo si conferma obsoleto il binomio discoteca droga perché i consumi non 4

5 sembrano più riconducibili ad un tipo specifico di offerta musicale e di intrattenimento mentre risulta crescente l utilizzo di sostanze nelle feste private ed in ambito domestico. Per le difficoltà sopra rappresentate, i genitori spesso relegano il loro ruolo educativo e formativo a pochi ambiti sempre meno incisivi e al tempo stesso confermano la pienezza della funzione educativa ad altri soggetti quali la scuola, strutture socio assistenziali, varie associazioni (p.es.sportive o di altro tipo). Dall altra parte le agenzie che svolgono comunque un ruolo di condizionamento formativo, quali la televisione, la musica, il cinema, internet etc. sviluppano un azione costante ed efficace disponendo di mezzi e risorse adeguate allo scopo, inducendo comportamenti e mode, giustificando devianze ed errori ridicolizzando istituzioni e tradizioni. In una società in veloce trasformazione come quella odierna, divengono sempre più evidenti le incertezze nelle scelte dei modelli e dei metodi educativi. Il risultato è osservabile: tanti giovani carenti di modelli di riferimento, in una società che ascolta poco, ma che studia ed orienta commercialmente, non sanno che percorso sociale intraprendere, frequentemente cercano di riempire vuoti, anche affettivi, con rischiose stagnazioni in contesti di consumo di sostanze, peggiorando la percezione di inadeguatezza della famiglia stessa. OBIETTIVI GENERALI L analisi sul contesto sopra descritta ed una riflessione sulle criticità emerse richiama la necessità di sviluppare interventi di sostegno al disagio giovanile. Il Progetto Ri-trovarsi insieme si caratterizza come azione rivolta ai giovani che manifestano comportamenti a rischio, attraverso la realizzazione dei seguenti obiettivi generali: Evitare l aggravamento delle situazioni personali e familiari e la conseguente, inevitabile ricaduta sui servizi sociali e sanitari del territorio. Offrire una risposta organizzata ad un tipo di problematica che, nel contesto territoriale fiorentino, non ha spazi definiti. Offrire ai giovani un percorso personale che metta il singolo in condizioni di intervenire sulla propria capacità di progettare realisticamente il proprio futuro: ripensare alla propria attività, valorizzare le relazioni affettive in genere e in particolare quelle familiari, modificare anche le relazioni sociali sviluppando nuovi rapporti di amicizia e nuovi interessi. 5

6 DESTINATARI Il progetto si rivolge a : Minori e giovani di età compresa tra i 17 e i 30 anni, che stanno vivendo un particolare momento di disagio nel loro percorso di crescita. Tale disagio per alcuni si manifesta nell uso saltuario di sostanze quali alcool, cannabinoidi, ecstasy, cocaina; altri evidenziano problemi di dipendenza affettiva, anche attraverso difficoltà di aggregazione e di rispetto delle regole; altri ancora sono a rischio di sviluppare una dipendenza da gioco e computer. Genitori dei minori e giovani sopra descritti I giovani afferiscono al percorso proposto dal Progetto secondo diverse modalità: essere inviati dai servizi pubblici territoriali su richiesta dei genitori o presentarsi in prima persona al servizio, oppure prendere contatti diretti con l Associazione Progetto Villa Lorenzi. Le attività che di seguito descriveremo perseguono i seguenti, specifici obiettivi: Obiettivi specifici rispetto ai minori e ai giovani Fornire un ambiente adeguato a favorire lo sviluppo armonico degli adolescenti e di giovani; sostenere il percorso di sviluppo dell identità e dell autonomia personale nonché della responsabilità personale e sociale del ragazzi considerati; promuovere il confronto, lo scambio e l interrelazione fra pari, favorendo l integrazione dei ragazzi con i propri coetanei in un ottica di promozione del benessere; predisporre attività laboratoriali che favoriscano e stimolino le capacità e le competenze espressive, l acquisizione di modalità relazionali improntate al rispetto reciproco, la socializzazione; prevenire forme di devianza e disagio sociale attraverso una relazione educativa finalizzata alla comprensione e interiorizzazione delle regole nei diversi ambienti di vita; promuovere il protagonismo dei ragazzi favorendo la creatività e la partecipazione dei giovani alla progettualità; offrire uno spazio di ascolto dei bisogni e delle esigenze espresse ed inespresse dei ragazzi, per favorire una crescita personale armoniosa e consapevole, anche attraverso lo stimolo alla riflessione sulle proprie esperienze; 6

7 creare momenti per l'emancipazione personale e la maturazione di abilità sociali che favoriscano l'auto-organizzazione nel proprio contesto. sviluppare una profonda e positiva conoscenza del diverso, dell altro e quindi tradurre i concetti di integrazione in interazione, di multiculturalità in interculturalità; sviluppare occasioni di collaborazione concreta con la scuola; sviluppare capacità relazionali con il mondo degli adulti e rapporti di socializzazione tra pari; accrescere la consapevolezza dei ragazzi rispetto alle scelte operate, favorendo il senso di responsabilità; promuovere l assunzione di norme positive che consentano di gestire responsabilmente le proprie azioni; promuovere nel ragazzo la capacità di sviluppare un percorso di vita basato sullo sviluppo degli interessi personali; sviluppare competenze pratiche e cognitive; potenziare il "fare" e il "saper fare", diretti a stimolare anche la partecipazione attiva alla vita della propria comunità. Obiettivi rispetto alle famiglie: proporsi come risorsa per le famiglie che necessitano di un confronto relativo a problematiche e tematiche inerenti l educazione dei propri figli; supportare la famiglia di appartenenza dei ragazzi e favorire il coinvolgimento dei genitori attraverso la relazione con gli educatori; sostenere le famiglie nel processo di distacco e di reale crescita personale del figlio; ORARI E TEMPI DEGLI INTERVENTI Le attività verranno così organizzate: Per i ragazzi attività pomeridiana per 3 giorni la settimana nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore alle ore 19,30 attività serale nei giorni di lunedì dalle ore 21,00 alle 23,00 attività pomeridiana per un sabato al mese dalle ore 15,00 alle ore 19,00 quattro ore. 7

8 Per i genitori attività serale nel giorno di martedì dalle ore 21,00 alle 23,00 Le attività verranno erogate per 11 mesi l anno, con sospensione nel mese di agosto Nello schema sottostante è possibile visionare in sintesi quanto sopra descritto in merito all organizzazione di una settimana tipo: Tabella 2 LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ SABATO pomeridiano 16,30-19,30 16,30-19,30 16,30-19,30 15,00-19,00 serale 21,00-23,00 21,00-23,00 1 v. al mese METODOLOGIA Il presupposto principale da cui prende avvio il progetto è che ri-trovarsi all interno di un percorso di gruppo permette al giovane, con una gradualità tutta personale, una presa di coscienza delle proprie problematiche e la conseguente decisione di portare dei cambiamenti nel proprio comportamento. In riferimento alla nostra ormai pluridecennale esperienza, questo lento percorso di interiorizzazione degli aspetti psicologici necessita di un periodo di tempo con una durata media di circa tre anni. Il progetto può accogliere fino ad un numero di circa 30 giovani, suddivisi in gruppi a seconda della fascia di età. La metodologia adottata si sviluppa su due linee principali: a) Rafforzamento psicologico b) Rafforzamento della sfera sociale e del mondo degli interessi a) Il rafforzamento psicologico verrà perseguito attraverso gli strumenti: gruppo di incontro, colloquio individuale gruppo per i familiari; gruppo di drammatizzazione 8

9 Gruppo di incontro Il gruppo, che si svolge il lunedì sera dalle ore 21 alle ore 23, viene condotto da due educatori in modo da favorire il confronto sull andamento delle attività e sulle reazioni dei partecipanti alle tematiche affrontate. In particolare si propone di: Offrire agli utenti un occasione per affrontare le proprie difficoltà sapendo di poter contare su un ambiente favorevole e di fiducia reciproca, al fine di favorire la ricerca attiva di una possibile soluzione. Stimolare la conoscenza della propria personalità (comprensiva di punti di forza e di debolezza) e degli altri, prendendo coscienza della possibilità di offrire il proprio contributo alla soluzione delle difficoltà manifestate dagli altri componenti del gruppo. Favorire la socializzazione tra i partecipanti al gruppo, al fine di creare un legame di fiducia e di collaborazione reciproca. Colloquio individuale Il colloquio individuale si pone un duplice scopo: Verificare il grado di adesione e coinvolgimento del giovane, offrendo un momento di confronto sulle attività, sugli obiettivi. Aiutare il giovane ad affrontare le proprie difficoltà, supportandolo nell approfondimento degli aspetti critici della sua personalità e cercando di individuare le ragioni del suo disagio. Gruppo per i familiari Il gruppo, che si svolge il martedì dalle ore 21 alle ore 23, viene condotto da due volontari (in genere un uomo e una donna). Ciascuno gruppo è composto da circa dodici genitori di giovani inseriti nel Progetto. Il gruppo si propone di: Offrire uno spazio in cui ognuno si senta incoraggiato a esprimere liberamente il disagio derivante dalla situazione che sta vivendo, al fine di giungere all accettazione delle difficoltà del figlio e dei problemi ad esse correlati. Offrire tutte le possibili informazioni sulle caratteristiche del Progetto. I volontari cercano di far comprendere il significato della collaborazione della famiglia al 9

10 progetto, che rappresenta una condizione indispensabile per il superamento delle problematiche. Offrire un occasione di riflessione sui rapporti familiari sia fra i coniugi che con il figlio, cercando di far emergere le principali difficoltà e le carenze che si sono manifestate in passato, al fine di valutare il significato del proprio ruolo all interno della famiglia. Questa riflessione dovrebbe essere propedeutica ad un tentativo di modificare gli aspetti maggiormente critici, al fine di instaurare un nuovo tipo di rapporto con i propri familiari che consenta il superamento del problema. Offrire un momento di riflessione sulla propria storia personale di figlio e del rapporto vissuto con i propri genitori, in relazione alla propria esperienza nel ruolo genitoriale. In particolare, ci si propone di analizzare quanto la propria esperienza di genitore sia condizionata dal vissuto di figlio, in termini di continuità o antitesi rispetto ai modelli ricevuti, al fine di individuare e risolvere eventuali nodi problematici legati a questa esperienza. Gli educatori si adopereranno perché il clima del gruppo sia accogliente, l interazione priva di silenzi imbarazzanti o difficoltà ad iniziare la discussione. All interno del gruppo i genitori partecipanti si coinvolgono, mettendo in gioco aspetti personali e ciascuno contribuisce alla riflesssione e all approfondimento con la propria esperienza. I temi affrontati sono, di solito, proposti spontaneamente da un genitore membro del gruppo stesso. Gli altri partecipanti contribuisconno con interventi a sviluppare la riflessione ed offrono stimoli per approfondire gli aspetti principali della tematica o del problema esposto. I temi affrontati riguardano, nella maggioranza dei casi, le problematiche relative alla sfera dei rapporti con il figlio. Il gruppo ha anche la funzione di contenere l emergere di aspetti emotivi e di sostenere la persona attraverso il confronto. Gruppo di drammatizzazione L incontro di psicodramma ha frequenza mensile con durata di 4 ore. Esso viene condotto da uno psicologo coadiuvato da un educatore. Tale attività ha quattro obiettivi principali: Offrire un occasione protetta di libera espressione emotiva, ritenuta essenziale per le caratteristiche dei giovani. 10

11 Offrire un momento di riflessione spontanea sulle proprie difficoltà, su eventi particolarmente significati del passato e sul modo migliore per gestirli, con particolare attenzione ai rapporti con la famiglia, gli educatori e gli altri utenti. Agevolare la socializzazione tra i giovani, facendo ricorso a un potente strumento di coinvolgimento reciproco. Offrire all educatore un importante momento per osservare i giovani dall esterno, traendo preziose informazioni sulla loro personalità e numerosi spunti che saranno successivamente approfonditi. a) Il rafforzamento della sfera sociale e del mondo degli interessi offre opportunità concrete di conoscenze e di abilità con l obiettivo di perseguire il BEN-essere personale. Gli strumenti a nostra disposizione sono le attività culturali, in particolare saranno attivati i laboratori di computer, di video e di scrittura creativa e le attività sportive con la partecipazione alla squadra di calcetto. I laboratori hanno la durata di 6 mesi e impegnano i partecipanti per tre ore la settimana. I giovani scelgono di partecipare ad uno dei laboratori proposti e al termine possono scegliere di iscriversi e partecipare ad un altro laboratorio. obiettivi: favorire la socializzazione e l integrazione sociale. Ad esempio un corso di computer diventa non solo apprendimento ma anche acquisizione di conoscenze che annullano il divario culturale che può differenziarli dagli altri giovani. Inoltre li spinge ad un uso responsabile dello strumento. Acquisire abilità nuove e scoprire eventuali interessi e passioni personali che aiutino a superare la noia e la mancanza di stimoli. Valorizzare il benessere fisico, imparare a divertirsi nel rispetto delle regole e a gestire il proprio corpo e le proprie emozioni.in particolare per l attività sportiva 11

12 ORGANIZZAZIONE TEMI TRATTATI DESCRIZIONE Scheda 1 LABORATORIO DI COMPUTER Il laboratorio è finalizzato a fornire una preparazione di base nell uso dei programmi e di aiutare i giovani nell acquisire criteri di ricerca e di selezione dei contenuti di internet per una navigazione sicura ed utile. I giovani afferenti al Progetto hanno mostrato profonde lacune nell utilizzo delle tecnologie informatiche, vivendo in questo contesto un gap pesante rispetto ai coetanei generalmente più informati. Importante recuperare questo svantaggio tecnico che diventa anche svantaggio sociale. oggetto dell insegnamento sarà l uso di programmi office del pacchetto microsoft e un programma di grafica per la realizzazione e la modifica di immagini, nello specifico word, excell, outlook express, internet explorer e Adobe Photoshop. Il corso inoltre prevede uno spazio in cui verrà affrontata la progettazione e la realizzazione di un Sito Internet che ha la funzione di raccogliere gli interessi e la creatività dei singoli partecipanti al corso. Ciò permetterà un lavoro sullo sviluppo delle capacità espressive dei ragazzi convogliandole in un progetto di lavoro unico attraverso l utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione ed espressione. I partecipanti suddivisi in due gruppi di lavoro, potranno apprendere le modalità principali di utilizzo del computer.un incontro la settimana di tre ore per sei mesi. Ad ogni incontro saranno presenti un tecnico ed un educatore. 12

13 ORGANIZZAZIONE TEMI TRATTATI DESCRIZIONE Scheda 2 LABORATORIO DI VIDEO Fornire ai partecipanti le competenze tecniche per esprimere concetti attraverso le immagini. Il linguaggio delle immagini è nella società contemporanea dominante nella costruzione dell immaginario collettivo. Attraverso la scelta e il taglio di una sequenza si possono esprimere o rovesciare significati, provocare emozioni, diffondere idee. La conoscenza delle tecniche video non è solo uno strumento espressivo, ma anche un modo per alzare la consapevolezza critica sul mondo che ci circonda Tecniche di ripresa, la telecamera, il microfono, l inquadratura; la costruzione di un progetto video, lo script, la sceneggiatura, i ruoli; le strumentazioni di montaggio video, il computer, i software; l uso consapevole delle immagini, visione ragionata di spezzoni di film, telegiornali, spettacoli, pubblicità. Un incontro la settimana di tre ore per sei mesi. Ad ogni incontro saranno presenti un tecnico ed un educatore. 13

14 ORGANIZZAZIONE DESCRIZIONE Scheda 3 LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA E finalizzato a fornire una preparazione di base nell uso della lingua italiana per aiutare i giovani ad acquisire una maggior padronanza di sé e di esposizione delle proprie idee sia in ambito professionale che personale. E un luogo e un tempo dedicato alla esperienza della scrittura per esercitarsi a crescere nell arte di raccontare se stessi attraverso la parola scritta. Svilupperanno insieme la lettura e l analisi dei testi di narrativa, lo svolgimento e la correzione condivisa di esercizi di scrittura e l ascolto e la verifica dei propri e altrui testi. Un incontro settimanale alla presenza di un esperto volontario. Chi si coinvolge è invitato a scrivere un racconto breve in modo da sviluppare il proprio talento attraverso il costante e paziente lavoro sul proprio modo di scrivere. 14

15 ORGANIZZAZIONE DESCRIZIONE Scheda 4 ATTIVITA SPORTIVA Favorire un atteggiamento di cooperazione con gli altri. Stimolare la riappropriazione delle proprie capacità fisiche. Affrontare le emozioni legate alla competizione. Lo sport attivo, oltre i 17 anni di età, non offre spazio di partecipazione a quei giovani che non sono stati in grado di rispondere alle aspettative agonistiche delle società sportive. E importante per i giovani avere occasioni di sperimentarsi con lo sport, strumento pedagogico potente, che coinvolge la persona nella sua globalità fisica e psichica. Inoltre la partita acquista un senso di condivisione di un obiettivo comune, della messa in atto di strategie di gruppo, di confronto con le proprie e altrui potenzialità. Viene proposta la partecipazione alla squadra di calcetto che impegna i giovani nell arco dell anno, in un campionato Aics. L attività richiede la disponibilità ad un allenamento settimanale e alle partite che si svolgono nelle ore serali COMPETENZE PROFESSIONALI DEDICATE Il progetto prevede l impiego di un gruppo composto da professionalità differenti, allo scopo di rispondere alla complessità delle problematiche affrontate. In tal senso sono parte del gruppo anche quelle figure professionali che non effettuano interventi diretti con l utenza, ma che operano a sostegno e formazione del gruppo stesso. Il gruppo è composto da: 1 coordinatore con funzioni di coordinamento delle attività e del gruppo educativo. 4 educatori 1 psicologo con compiti di supervisione del gruppo, 1 psicologo per la conduzione dell attività di psicodramma. tecnici volontari per la conduzione delle attività di laboratorio. volontari per la conduzione degli incontri per i genitori. 15

16 Competenze dell educatore Nel servizio saranno impiegati educatori in possesso di diploma, laurea o specifiche qualifiche professionali regionali in materie pedagogiche e psicologiche, con comprovata esperienza di lavoro in servizi educativi o socio educativi rivolti ai minori e ai giovani. Gli educatori scelti, oltre a possedere buone competenze comunicative e di relazione con il target giovanile, saranno in possesso di competenze trasversali specifiche legate all utilizzo di tecniche di espressività, creatività manuale, facilitazione di attività sportive, finalizzate alla costruzione e conduzione delle attività laboratoriali del centro. Funzioni dell educatore Gli educatori avranno la funzione di condurre i gruppi di incontro e i colloqui individuali, organizzare e promuovere le attività e i laboratori, svolgendo una costante funzione educativa. Sarà cura degli educatori anche sostenere ogni ulteriore stimolo rivolto al target minorile e giovanile presente nel comune e nel territorio di riferimento come eventi, attività ricreative e manifestazioni sportive e culturali, in un ottica di lavoro di rete a sostegno della comunità territoriale e di una soddisfacente possibilità di scelta di percorsi socio-educativi per i giovani. Funzioni del coordinatore L educatore con funzioni di responsabilità del progetto, avrà il compito di coordinare il lavoro degli educatori, di raccordo con altre realtà territoriali, di curare i rapporti con i servizi. Attività non frontali Gli educatori hanno uno spazio settimanale di programmazione condotto dal responsabile del progetto, inoltre uno spazio mensile di supervisione e aggiornamento in cui sono coinvolti tutti gli educatori di Villa Lorenzi. Incontri di programmazione un ora la settimana La finalità di questi incontri condotti dal coordinatore e con la partecipazione dei quattro educatori è di valutare l andamento delle attività nel loro complesso, verificare il coinvolgimento dei giovani nelle stesse, monitorare le situazioni personali dei giovani nel momento in cui emergono elementi importanti per la ridefinizione del loro percorso di crescita. 16

17 Incontri di supervisione Lo psicologo che effettua la supervisione degli educatori impegnati nel progetto, focalizzerà la sua attenzione sugli aspetti critici che emergono da parte degli educatori nella gestione delle attività e nel rapporto personale con i giovani. Avrà cura inoltre delle dinamiche tra gli educatori e delle difficoltà di comunicazione al fine di concordare una linea comune di intervento. MONTE ORE ANNUALE PER LE ATTIVITÀ Tabella 3 Monte ore Monte ore non frontale Operatori presenza Programmazione Incontri di Raccordo impiegati attività di équipe supervisione con servizi 1 coordinatore 46 ore annue 19 ore annue 4 Educatori 682 ore annue 184 ore annue 88 ore annue 1 psicologo 22 ore annue 1 psicologo 33 ore annue 3 tecnici volontari 414 ore annue 4 conduttori 368 ore annue gruppi genitori volontari Totale per attività ore annue 230 ore annue 110 ore annue 19 ore annue Totale ore annuo MONITORAGGIO E VERIFICA DEL PROGETTO La tenuta sotto controllo della qualità del progetto verrà effettuata con verifiche a cadenza annuale, attraverso il monitoraggio e la verifica del processo Il primo pone attenzione ad indicatori di natura numerica riferiti alle attività: incontri di gruppo e di supervisione e attività di laboratorio. Come indicato nella tabella 4 le attività (dimensioni) oggetto di verifica verranno valutate in base alla percentuale di quelle realizzate rispetto a quelle previste e pianificate nel progetto. Il secondo è relativo ad indicatori riferibili al percorso educativo del singolo utente, come evidenziato nella tabella 5, ovvero il monitoraggio delle presenze (indicatore di coinvolgimento e impegno nel progetto) e del numero di abbandoni sul totale degli utenti 17

18 presi in carico (intesi sia come ragazzi che come genitori), avendo come riferimento una percentuale fisiologica di abbandono del 15%. Tabella 4 MONITORAGGIO PROCESSO DIMENSIONE DI PROCESSO INDICATORE DI PROCESSO STANDARD DI QUALITA Incontri di gruppo ragazzi N incontri previsti/ 100% N incontri effettuati Incontri gruppo genitori N incontri previsti/ 100% N incontri effettuati Attività di laboratorio programmate N laboratori previsti / 100% nei tempi individuati dal gruppo N laboratori attivati degli operatori Ore incontri educatori N incontri previsti/ 100% N incontri effettuati Ore supervisione N incontri previsti/ N incontri effettuati 100% Tabella 5 VERIFICA PROCESSO DIMENSIONE DI QUALITA INDICATORE DI QUALITA STANDARD DI QUALITA Presenze mensili ragazzi N presenze previste/ >90% N presenze effettive Presenze mensili genitori N presenze previste/ >90% N presenze effettive Abbandoni N presenze previste/ N abbandoni <15% RAPPORTI CON LA RETE L Associazione Progetto Villa Lorenzi negli oltre venti anni di presenza sul territorio, ha costruito relazioni di collaborazione e di integrazione con le varie realtà che operano per i giovani e con i giovani. E soprattutto costante il confronto e l interazione con i servizi pubblici territoriali sociosanitari sia in relazione ai singoli progetti che alle tipologie di intervento nonché sulle metodologie utilizzate. Particolarmente attive sono le relazioni con i SERT, l area funzionale della Salute Mentale Infanzia e Adolescenza ed in particolare con i Centri di 18

19 Consulenza Giovani dell Azienda Sanitaria ed i servizi sociali territoriali del Comune di Firenze. Con gli stessi sono state create modalità di collaborazione sia in occasione delle prese in carico che dei momenti di verifica dei percorsi individuali e collettivi. Ulteriori incontri di carattere più generale vengono abitualmente realizzati per mantenere attivo un confronto sull analisi del fenomeno, sulle linee di intervento e sulle impostazioni dei progetti stessi. Ai fini della riuscita del progetto specifico, anche i rapporti con le scuole frequentate dai ragazzi in carico sono al centro del nostro lavoro. SOGGETTO TITOLARE E GESTORE Associazione Progetto Villa Lorenzi Onlus RESPONSABILE DEL PROGETTO Nome e Cognome Stefano Superbi Indirizzo Via Grocco, Firenze Tel: Cell.: Fax: zairac@tin.it DURATA DEL PROGETTO La durata è prevista per il triennio 2012/

20 RI-TROVARSI INSIEME Quadro finanziario triennale VOCI DI COSTO DESCRIZIONE 1 anno 2 anno 3 anno Attività di supervisione 2 ore x 11 mesi : n. 4 educatori x 23,00/ora Professionista 60,00/ora 2.024, , , , , ,00 Programmazione 1 ora x 46 settimane n. 4 Educatori x 23,00/ora 4.232, , ,00 Coordinatore x 39,00/ora 1.794, , ,00 Raccordo con i servizi Coordinatore n. 19 ore x 39,00/ora 741,00 741,00 741,00 Gruppo di incontro n.2 ore x 2 gruppi x 2 educatore x 46 settimane x 23,00/ora 8.464, , ,00 Gruppo di psicodramma n. 3 ore x 11 mesi x 58,00/ora 1.914, , ,00 Colloqui individuali, Laboratorio di computer, Laboratorio video, Laboratorio scrittura creativa, attività sportiva Gruppi genitori Presenza: 1 educatore Lunedì -Mercoledì - Giovedì (n. 3 ore x 1 Educatore x 3 gg. x 46 Settimane x 23,00/ora) presenza n. 3 tecnici volontari n. 2 gruppi x 46 settimane n. 4 volontari 9.522, , ,00 TOTALE , , ,00 20

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