Le droghe LE DROGHE DESTINO DI UN FARMACO. Prof. Pierpaolo Cavallo
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1 Le droghe Prof. Pierpaolo Cavallo LE DROGHE Il termine drogacomprende sostanze psicotrope, capaci di modificare l attività psichica, che possono avere o meno attività terapeutica, che vengono di solito autosomministrate in quantità abnormi e che sono in grado di produrre: Abitudine; Tolleranza; Dipendenza. Le droghe non sono tutte uguali, hanno diverse modalità di assunzione, procurano differenti effetti e provocano danni diversificati. 2 DESTINO DI UN FARMACO 3 1
2 TOLLERANZA E un fenomeno che può essere generato da differenti condizioni di natura farmacocinetica e farmacodinamica. La farmacocinetica studia l assorbimento, la distribuzione, le biotrasformazioni e l eliminazione dei farmaci. La farmacodinamica studia i siti d'azione dei farmaci, le interazioni tra farmaco e cellula e la sequenza farmaco-effetto. 4 TOLLERANZA FARMACOCINETICA Qualunque sostanza chimica introdotta nell organismo viene trasformata dagli enzimi, presenti nel fegato ed in altri organi. L assunzione ripetuta induce nell organismo un aumento della sintesi di enzimi, e ciò determina una più rapida inattivazione della sostanza nell organismo, in modo tale che per avere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose. 5 TOLLERANZA FARMACODINAMICA E di natura recettoriale e si può ricondurre alla cosiddetta desensibilizzazione recettoriale. Il recettore a cui la molecola della droga si lega, continuamente stimolato dalla sostanza, assunta in dosi crescenti, perde la sua capacità di perturbarsi. Ciò induce un ulteriore aumento della dose. 6 2
3 ABITUDINE E una condizione psicofisica per cui l organismo si adatta alla presenza della droga, e si manifesta un desiderio o addirittura una necessità a continuare ad assumere la sostanza per il senso di aumentato benessere che essa produce. 7 DIPENDENZA Si instaura quando la mancata assunzione di una sostanza produce una sindrome di astinenza. La dipendenza può essere psicologica, in forma di un violento impulso al consumo della droga, o fisica, con una vera e propria malattia acuta con gravi sintomi, e rappresenta la causa principale delle ricadute. 8 VARIABILI DELLA DIPENDENZA Perché si instauri una dipendenza debbono verificarsi diverse condizioni identificabili come VARIABILI che possono essere relative: ALLA SOSTANZA; ALL UTILIZZATORE; ALL AMBIENTE. 9 3
4 VARIABILI RELATIVE ALLA SOSTANZA Disponibilità Costo Purezza Potenza Vie di somministrazione Velocità di insorgenza degli effetti Velocità di scomparsa degli effetti 10 VARIABILI RELATIVE ALL UTILIZZATORE Ereditarietà Tolleranza innata Velocità di sviluppo di tolleranza acquisita Probabilità di sperimentare l intossicazione acuta come un esperienza piacevole Sintomi psichiatrici Propensione per un comportamento a rischio 11 VARIABILI RELATIVE ALL AMBIENTE Ambiente sociale Attitudini comunitarie (influenze personali, modelli di ruolo) Disponibilità di altri rinforzi (fonte di piacere o ricreativo) Opportunità lavorative o educative 12 4
5 Tipi di consumatori -1 Sperimentatore: ha avuto contatti sporadici o per curiosità o per la pressione del gruppo Consumatore occasionale: fa uso in modo saltuario, ma è ancora in grado di di interromperne l uso senza problemi Consumatore abituale: ha sviluppato una certa tolleranza e dipendenza psico-fisica, ma riesce a mantenere un buon livello di vita sociale ( mimetizzato ) 13 Tipi di consumatori -2 Farmacodipendente: consumatore in stato di intossicazione, uso continuo perché vi è dipendenza, ma accettabile vita sociale ( malato ) Tossicomane: stato di intossicazione con bisogno continuo di assunzione, disponibilità a procurarsi la sostanza con ogni mezzo, assuefazione, unico interesse rivolto alla droga ( criminale ) 14 CAMBIO DI PERSONALITA La dipendenza a lungo termine da droghe può modificare la personalità; compaiono: Inaffidabilità: incapacità di portare a termine qualcosa, anche il compito più semplice. Risentimento, rancore, ostilità repressa. Disonestà, bugie, furti in casa o al lavoro Isolamento, allontanamento dalle persone care, depressione. 15 5
6 TIPI DI DIPENDENZA INDOTTA Le droghe, rispetto al tipo di dipendenza indotta si possono classificare come: Droghe che inducono dipendenza fisica e psicologica; Droghe che inducono solo dipendenza psicologica. Esiste poi un terzo livello di dipendenza, quella sociale, che interessa il lifestyle. 16 DIPENDENZA FISICA E PSICOLOGICA Oppiacei e analoghi Barbiturici Alcool Anfetamine Nicotina Tranquillanti 17 DIPENDENZA PSICOLOGICA Cocaina Allucinogeni Solventi volatili Caffeina 18 6
7 DIPENDENZA PSICOLOGICA Condizione psicopatologica in cui una esigenza, sentita sul piano psichico come desiderio di ricevere effetti benefici legati all assunzione di una sostanza, diviene una tendenza imperiosa. Si tratta di una schiavitù psicologica che, tuttavia, può ancora essere controllata dalla volontà, diversamente da quanto avviene nel caso della dipendenza fisica 19 DIPENDENZA FISICA E una condizione in cui si sono prodotte delle modificazioni biochimiche (farmacometaboliche) indotte nell organismo dalla sostanza, per cui l organismo non può più farne a meno. La sostanza si è talmente integrata nel metabolismo dell individuo che essa diviene un elemento indispensabileal suo funzionamento (comunque facendo danni). 20 DIPENDENZA SOCIALE Si verifica nei casi più gravi: il tossicomane si allontana sempre più dal contesto sociale e culturale a cui apparteneva, e orienta il suo lifestyle sulla droga. La droga diventa il fulcro dei suoi interessi, la sua vita sociale è limitata al gruppo ai cui componenti lo accomuna l uso della droga (dipendenza dal gruppo). 21 7
8 CRISI DI ASTINENZA Si chiama anche sindrome da astinenza: è l insieme dei segni clinici e dei sintomi caratteristici che appaiono quando si interrompe bruscamente, ovvero si riduce notevolmente, la quantità assunta di una droga. Si manifesta, in genere, per le droghe che provocano dipendenza fisica, e solo se sono state usate per un lungo tempo. 22 OVERDOSE Consiste nell'assunzione (tramite ingestione, applicazione o altro) di una droga in quantità eccessive. Il concetto di overdose (= dose troppo alta) si applica anche all uso di farmaci o bevande alcoliche. In alcuni casi una overdose non trattata può portare alla morte. 23 CLASSIFICAZIONE DROGHE Deprimenti(psicoanalettici): morfina, eroina, tranquillanti. Stimolanti(psicolettici): cocaina, tabacco, caffè, ecstasy. Allucinogeni(psicodislettici): LSD, hashish, mescalina. Inebrianti: alcool, etere, solventi. 24 8
9 OPPIOIDI (O OPPIACEI) Questa classe è così definita perché annovera sostanze derivanti dall oppio. L'oppio grezzo e' la sostanza base di tutti gli stupefacenti e contiene circa 20 tipi di alcaloidi, composti organici azotati dotati di elevata azione farmacologica a livello del sistema nervoso. Le sostanze principali sono morfina ed eroina. 25 EFFETTO DEGLI OPPIODI L assunzione di tale sostanze induce uno stato di euforia psichica, di benessere generalizzato. La realtà esterna viene vissuta con una sorta di distacco come filtrata da ogni sensazione spiacevole dalla coscienza. Se somministrate per via endovenosa producono una sensazione indescrivibile di intenso benessere, detta FLASH, che tuttavia dura pochi minuti. 26 DIPENDENZA DA OPPIOIDI Le prime somministrazioni non inducono subito dipendenza, ma questo fenomeno si instaura dopo un paio di settimane. La durata esatta dipende dalla frequenza d uso e varia da soggetto a soggetto. La dipeondenza è di più rapida insorgenza con l eroina che non con la morfina. 27 9
10 OPPIOIDI: CRISI D ASTINENZA La crisi d astinenza acuta da eroina si manifesta da sei a dodici ore dopo l ultima assunzione. Essa è simile per tutti i composti di questa classe e si manifesta con irrequietezza, sudorazione, aumento della frequenza del respiro. Col passare del tempo si manifestano anche continui sbadigli talmente forti che possono portare anche la lussazione della mandibola; la pupilla si dilata, insorgono dolori, tremori e scosse muscolari, diarrea, astenia, depressione,ipertensione e tachicardia. 28 OVERDOSE DA OPPIOIDI Sintomi: la cosiddetta triade costituita da coma, pupilla ristretta a testa di spillo (miosi), e depressione della funzione respiratoria. L unica possibilità di intervento è offerta dal naloxone (NARCAN) che è un antagonista della morfina e la stacca dai recettori a livello del SNC. 29 SONNIFERI E TRANQUILLANTI I sedativi ipnotici (valium, roipnol) sono utilizzati terapeuticamente nel trattamento di: Ansia e depressione; Epilessia; Insonnia; ed in chirurgia, per la pre-anestesia, oltre che per alcuni tipi di anestesia
11 TRANQUILLANTI: TOLLERANZA La tolleranza si sviluppa con l uso prolungato quotidiano e per gli effetti psicoattivi si sviluppa più rapidamente rispetto a quella verso gli effetti depressivi, tanto che gli abusatori cronici possono ingerire una dose letale, nel tentativo di ripetere gli effetti gratificanti della sostanza. 31 TRANQUILLANTI: DIPENDENZA Per questi composti è difficile parlare di uso a scopo tossicomanigeno, anche se essi sono in grado di indurre dipendenza. Il fenomeno non si manifesta subito ma dopo alcune settimane dall uso continuativo. La sindrome d astinenza provocata dalle benzodiazepine è confondibile con gli stessi disturbi ansiosi da queste curati. 32 SOLVENTI VOLATILI Sia i Greci che gli Indios avevano l usanza di inalare i vapori provenienti da spezie bruciate. L effetto psicoattivo dei gas fu però notato con il protossido d azoto (N2O o gas esilarante ). Il protossido è oggi comunemente usato nelle pratiche anestetiche
12 TIPI DI SOLVENTI VOLATILI Con l immissione in commercio dei collanti si è verificato il fenomeno del GLUE-SNIFFING, cioè dell annusamento dei collanti, degli idrocarburi volatili, benzina, kerosene ed altri distillati del petrolio, dell acetone, toluene, esano, aereosol per uso domestico, deodoranti, lacche per capelli. Queste sostanze, introdotte per via inalatoria, hanno tutte la capacità di raggiungere il SNC provocando un effetto allucinatorio. 34 SOLVENTI: ASSUNZIONE L effetto è raggiunto più rapidamente se tali sostanze vengono inalate in sacchetti di plastica dove l O2 della miscela gassosa respirata si riduce progressivamente. In tal modo, tuttavia, si finisce anche per produrre ipossia che può indurre vertigini ed intossicazione fino alla morte per asfissia. 35 SOLVENTI: EFFETTI Lo sniffo dei solventi volatili provoca inizialmente un senso di euforia ed ebbrezza per eccitamento dei centri nervosi. Successivamente con il ripetersi delle inalazioni ad intervalli brevi, si ha perdita del controllo incoscienza, convulsioni, perdita della coordinazione muscolare fino alla riduzione e alla scomparsa dei riflessi
13 SOLVENTI: MORTE IMPROVVISA La SUDDEN SNIFFING DEATH o morte improvvisa da annusamento è una sindrome acuta tipica nel suo evolversi. L individuo che sta sniffando improvvisamente fa un balzo e poi si accascia morto. Essa è dovuta alla repentina comparsa degli effetti di depressione del centro del respiro associati con aritmie letali. 37 SOLVENTI: EFFETTI CRONICI Gli effetti tossici cronici possono manifestarsi anche dopo mesi o addirittura anni, con la comparsa di emorragie nasali, occhi iniettati, alitosi, perdita della memoria, del peso, depressione, sconnessione del pensiero. Questi fenomeni sono tutti reversibili. Sono, invece, irreversibili le alterazioni epatiche, renali, cerebrali, specie se potenziate con l abuso di alcool. Per alcune sostanze di questa classe è probabile una azione cancerogena. 38 STIMOLANTI PSICOMOTORI Hanno la capacità di stimolare il SNC con un rapporto dose-dipendente: piccole quantità inducono un miglioramento dell ideazione, un aumento della resistenza alla fatica e una diminuzione della sonnolenza. Ad alte dosi si hanno ansia, tremori, iperestesia fino a convulsioni, nausea, vomito e stimolazione dei centri bulbari del respiro, aumentando la sensibilità alla CO
14 NICOTINA La nicotina è un alcaloide estratto dalle foglie di Nicotiana Tabacum ed è una sostanza molto tossica. In una prima fase infatti, aumenta l attenzione e l apprendimento, con un certo grado di euforia, ma induce rapidamente dipendenza. Ad alte dosi provoca paralisi respiratoria centrale e grave ipotensione da paralisi midollare. E la sostanza che in assoluto produce il più alto grado di dipendenza ed è insieme alla caffeina la sostanza più consumata. 40 NICOTINA: ASTINENZA La sindrome di astinenza mostra: Irritabilità, impazienza, ostilità, irrequietezza, ansia; Umore disforico-depresso; Difficoltà di concentrazione; Riduzione della frequenza cardiaca; Aumento di appetito o di peso. 41 COCAINA E un alcaloide estratto dalle foglie di Erythroxylon Coca, pianta diffusa nelle regioni delle Ande del Nord e del centro dell Amazzonia, almeno 6000 anni prima della venuta di Cristo. Le foglie di questa pianta ricordano molto quelle dell arancio e differiscono solo per il colore più chiaro. Sin dal 2500 a.c. vi sono tracce del fatto che le popolazioni indigene masticassero le foglie di coca come energetico e medicinale, usando invece il succo come anestetico
15 COCAINA: ASSUNZIONE In genere è usata come cloridrato di cocaina. Viene inalata o sniffata, fumata o iniettata: qualunque sia la via di assunzione induce un rapido effetto detto appunto FLASH, di grande intensità ma di breve durata di azione. L emivita è di minuti. Questa caratteristiche spingono chi ne fa uso a ripetere più volte la somministrazione nel tempo. 43 COCAINA E CRACK Negli anni 60 si è passati al "crack", così detto per gli scoppiettii che si sentono mentre si fumano, in piccole pipe, cristalli di cocaina solida mischiata con idrossido di sodio o con NaHCO3, bicarbonato di sodio, o ammoniaca ed acqua. In questo modo si libera nel letto polmonare una grande quantità di coca, con aumento notevole della concentrazione nel sangue. 44 COCAINA NEL SANGUE I tassi plasmatici di cocaina scendono subito al disotto di livelli farmacologicamente attivi per effetto di una rapida metabolizzazione. Questo porta il soggetto ad un uno stato di depressione profonda che si traduce nel bisogno di una nuova assunzione e quindi creazione di un circolo vizioso: euforiadepressione-euforia
16 COCAINA: ASTINENZA (1) La prima fase detta crash o crollo può durare da diverse ore dopo l ultima assunzione fino a 4 giorni. Il soggetto avverte prima uno stato di depressione misto ad ansia ed irritabilità con un grosso desiderio della droga, seguito da un gran desiderio di dormire. È questa la fase che, spesso, induce a fare uso anche di benzodiazepine, oppiacei, cannabinoidi. 46 COCAINA: ASTINENZA (2) La fase di withdrawal o astinenza è molto simile all astinenza indotta dagli oppiacei, ed in alcuni casi si deve finanche ricorrere alla terapia rianimatoria. Questa fase può concludersi nell arco di tempo compreso tra 5-10 giorni. L ultima fase di estinzione ha una durata indefinita e i sintomi sono solo di natura psicologica. 47 ANFETAMINA È una molecola sintetica, in grado di stimolare il SNC e i suoi effetti sono dose dipendenti, nonché individuo dipendente. La sua dose efficace media si aggira intorno ai mg, provoca iperattività, euforia, resistenza alla fatica, miglioramento dell umore e delle prestazioni atletiche. Dopo un uso prolungato si manifesta uno stato di depressione e rapida affaticabilità
17 ANFETAMINA: EFFETTI Le anfetamine sono usate come stimolanti ( droghe militari ) e come farmaci contro la fame (anoressizzanti). Gli effetti tossici per sovradosaggio possono comprendere: agitazione, loquacità, febbre, insonnia, tremori, ansia, allucinazioni, tendenze omicide e suicide. 49 CANNABINOIDI Sotto questo nome possiamo classificare la marijuana e l'hashish, sostanze estratte dalla Cannabis Sativa, pianta coltivata per la produzione della canapa. La marijuana e l'hashish sono sostanze con blanda azione euforizzante ed allucinogena. 50 CANNABINOIDI: TIPI La marijuana e' una miscela delle foglie, dei fiori e degli steli della canapa indiana, mentre l'hashish rappresenta la resina della cannabis estratta dal polline dei suoi fiori. L'hashish possiede effetti stupefacenti molto più forti rispetto alla marijuana in quanto la resina del polline contiene una percentuale di principi psicoattivi, i cannabinoli, più elevata di quella propria della pianta al naturale
18 CANNABINOIDI: EFFETTI I cannabinoidi producono diversi effetti comportamentali come cambiamenti dell umore, allegria, euforia, maggiore consapevolezza di se stessi. Durante l effetto si ha però una compromissione della percezione, delle capacità cognitive una diminuzione dell apprendimento e delle capacità mnemoniche. 52 LSD La LSD o dietilammide dell acido lisergico in natura si trova in un fungo che cresce sulle graminacee (Psylocibe mexicana). In esso sono presenti due potenti sostanze allucinogene, la psilocibina e la psilocina, simili nella struttura chimica all'lsd. 53 LSD: EFFETTI I sintomi che evidenziano l assunzione di LSD sono rossore, tachicardia, dilatazione pupillare, lacrimazione. È difficile che si instauri dipendenza o astinenza ma gli ex-consumatori possono cadere in un disordine mentale definito come disordine percettivo persistente da allucinogeni. E venduto sotto forma di colla da francobolli o da figurine, i cosiddetti "cartoni", oppure combinato ad altre sostanze in capsule o tavolette
19 LSD: IL VIAGGIO Nell esperienza con allucinogeni (viaggio o trip) non esistono effetti standard: essa è soggettiva, imprevedibile, a seconda del contesto e della personalità coinvolta, della dose, dell ambiente, della via di somministrazione. Il contenuto delle percezioni e delle ideazioni può essere piacevole (good trip) ma a volte angosciante (bad trip). L'abuso può provocare danni permanenti al cervello. Non dà dipendenza fisica ma induce dipendenza psichica notevole. 55 ECSTASY A bassi dosaggi gli effetti dell'ecstasy sulla psiche consistono nell'induzione di uno stato di euforia, con un conseguente aumento della loquacità, della socievolezza, ma anche di uno stato di ipervigilanza e di anoressia, una dilatazione percettiva con disturbi d'ansia e flash-backs. Ad alti dosaggi l'ecstasy provoca invece attacchi di panico, disturbi fobici con possibile distorsione dell'immagine corporea, senso di depersonalizzazione e di derealizzazione, vissuti deliranti. 56 ECSTASY: CONSEGUENZE Dopo l assunzione si osservano: spossatezza, sonnolenza, apatia, rallentamento, irritabilità, disturbi d'ansia, attacchi di panico, depressione, flash-backs, bulimia. L'abuso cronico può provocare: attacchi di panico e accessi di paranoia fino alla formazione di idee suicide, disturbi depressivi e cognitivi principalmente a carico dell'attenzione e della memoria, confusione, flash-backs, psicosi
20 DROGA: ARRIVO IN ITALIA L utilizzazione di sostanze stupefacenti in Italia è considerato un problema importato dagli Stati Uniti alla fine degli anni 60. La tossicodipendenza, inizialmente ritenuta estranea alla nostra cultura, è diventata un fenomeno diffuso e una parte rilevante della coscienza collettiva. 58 MODALITA DI DIFFUSIONE La diffusione e l utilizzazione di sostanze stupefacenti in Italia ha seguito un percorso di 3 fasi: Fase esperienziale (dall inizio fino agli anni 70); Fase edonistica (fino agli anni 90); Fase attuale (inizio terzo millennio) 59 FASE ESPERIENZIALE Nell ambito della contestazione giovanile la droga assume un valore trasgressivo, quale nuova esperienza di vita, tramite la quale raggiungere una conoscenza più profonda di sé e del mondo. Vi è ancora pochissima informazione sugli effetti e sui danni, la droga più usata è l eroina, la cocaina, retaggio degli anni 30, resta una droga di elite
21 FASE EDONISTICA Il consumo della droga diventa edonistico: la gioventù si concede piaceri estremi. L uso di eroina diminuisce, ma è compensato dall emergente consumo di Cocaina, Ecstasy e Psicofarmaci. L immagine della droga diventa più negativa: il tossico è un malato, un emarginato, un criminale. 61 FASE ATTUALE Le fasce di età coinvolte sono sempre più giovani, si crea una cultura del rischio in cui la droga diventa strumento autodistruttivo. Aumenta il consumo di droghe con effetti più nocivi (ecstasy, crack, marijuana). Si diffonde l idea del drogato come persona debole,vittima di un ambiente familiare fallimentare e di modelli culturali negativi. 62 COME DIFENDERSI? Si considerano due tipologie di difesa: La reazione offensiva è la prevenzione: atto di un popolo aggredito che deve colpire il nemico prima che questo abbia tempo e modo per penetrare nel territorio ed aggredire i cittadini; La reazione difensiva è il contrasto, controllo, trattamento: si attua dopo l aggressione per ridurne i danni
22 PREVENZIONE Nel caso della droga, distinguiamo: Prevenzione primaria: agire su tutta la popolazione per impedire il fenomeno; Prevenzione secondaria: agire sui gruppi a rischio, per scoprire precocemente e trattare chi fa uso di droga; Prevenzione terziaria: agire solo su chi ha già subito il fenomeno e ridurre le conseguenze. 64 1) Attività sociale e culturale Informazione Interventi sul tempo libero Interventi sul lavoro Interventi di prevenzione primaria Ricerca e documentazione Promozione culturale e scientifica Interventi sulle aree di emarginazione 3) Attività socio-sanitaria e psicologica Prevenzione sui soggetti a rischio Prevenzione dell AIDS Interventi organizzativi sui servizi Standard diagnostici e terapeutici Valutazione degli interventi Attività di igiene mentale Interventi sulle famiglie ATTIVITA PREVENTIVE 2) Attività pedagogica e formativa Educazione Interventi sulla scuola Formazione di operatori Riabilitazione di gruppi 4) Attività di Law Enforcement Funzione dei meccanismi formali e di controllo Funzione del sistema legale, polizia, organismi internazionali Attuazione di un sistema informativo nazionale/internazionale Interventi sul controllo dell offerta 65 DIFESA La difesa si poggia su attività sociali, sociosanitarie e di law enforcement, mentre non sono possibili attività di tipo pedagogico e formativo. Si può operare, comunque, con due azioni: Ridurre il danno (azione più rapida ma meno radicale); Ridurre l uso (più lenta ma più radicale)
23 1) Attività sociale e culturale Interventi di reitegrazione sociale Interventi sul contesto 2) Attività socio-sanitaria e psicologica trattamento Riabilitazione individuale Terapia delle complicazioni Interventi contro l AIDS ATTIVITA DIFENSIVE 3) Attività di Law Enforcement Interventi sanzionatori carcerari ed extra carcerari Interventi di contrasto sul territorio Controllo delle attività illegali connessi al traffico illecito di sostanze stupefacenti. 67 Riduzione del danno APPROCCI DIFENSIVI 1. Si accetta la coesistenza storica fra uomo e droghe 2. Ci si propone di ridurre i danni a breve-medio termine 3. I tossicodipendenti come tali stabilizzati possono essere reinseriti 4. I parametri di successo sono perseguiti secondo calcoli di costo/efficacia 5. È necessaria la collaborazione fra Sanità e sistema penale 6. L enfasi è sulla prevenzione e sul trattamento e l intervento penale va rivolto al grande traffico 7. L educazione deve essere fattuale e rivolta anche contro alcol e fumo Riduzione dell uso 1. Si punta all eliminazione delle droghe 2. L obiettivo è a lungo termine 3. Il reinserimento è possibile solo se drug-free 4. Il parametro è l astinenza e non si considerano i costi 5. Il sistema penale ha la massima priorità 6. L enfasi è sulla lotta allo spaccio anche piccolo e sulla penalizzazione del possesso (Tolleranza zero) 7. Il messaggio è unicamente contro le droghe illecite 68 23
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