FORMAZIONE RSPP MODULO C SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI. Istituto Pesenti Novembre 2015

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1 FORMAZIONE RSPP MODULO C SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI Istituto Pesenti Novembre 2015 E. Gotti Corso RSPP mod. C 1

2 Sistemi di gestione illustrati lezione precedente OGGI proviamo a porci alcuni interrogativi 1.Quale rapporto tra sicurezza lavoratori e sicurezza della scuola 2.Quale rapporto tra sicurezza e obiettivi scolastici (educativi, professionalizzanti) 3.Perché i sistemi di gestione E VOI? DOMANDE APERTE? E. Gotti Corso RSPP mod. C 2

3 1. Lo scopo dell 81; funzioni e obiettivi in un sistema scuola lavoratori -- analisi rischio finalizzata a SSL (lavora su strutture impianti, organizzazione e regole, comportamenti, prodotto educativo..) Sistemi 9001 oggi-- valutazione rischi per azienda; considerazione per tutti portatori interessi Integrare i sistemi: qualità del prodotto, sicurezza OBIETTIVI UNIFICATI-- Business continuity, competitività, cliente; la Scuola accentua la dimensione ETICA, la Componente educativa fondamentale, Anche se non governiamo le risorse??? Ci vuole solo più intelligenza e flessibilità E. Gotti Corso RSPP mod. C 3

4 2. Qualità/Sicurezza nella Scuola REQUISITI: 1. Adeguatezza strutture, organizzazione,risorse sicurezza 2. Efficace gestione dei processi e delle risorse sicurezza Contenuti nello STANDARD ISO 9001 Garantiti dall ente certificatore 3.Contenuto tecnico del prodotto: programmi cogenti, requisiti volontari, offerte aggiuntive (sicurezza) 4. Qualificazione del personale Devono essere dichiarati Sistema di valutazione? Piani aziendali di formazione e addestramento E. Gotti Corso RSPP mod. C 4 Sistema di valutazione?

5 SCIENZE DELLE ORGANIZZAZIONI fine: EFFICACIA, COMPETIZIONE, CONTINUITA PRODUTTIVA, GARANZIA CLIENTE FORNITORE Oggi COMPENETRAZIONE RAGIONI DI BUSINESS e PRINCIPI ETICI 9004: Sviluppo durevole, Analisi Contesto, Prevenzione Conflitti, Soddisfazione Stake Older, Sistema Di Valori Codici, Coinvolgimento Personale Resp Sociale Impresa PERCHÉ CENTRALITÀ SGS Art. 30 d.lgs 231 Cause info evidenze epidemiologiche Garanzia per gli stake older (mercato!) E. Gotti Corso RSPP mod. C 5

6 3. IL SISTEMA SCUOLA E LA SICUREZZA: GESTIRE LA COMPLESSITA Alunni Prodotti Macchine Prodotti: Educazione Conoscenza Formazione Tecnologia Ambiente di lavoro; Prodotti- Informazioni Sottoprodotti Processi Didattici; Professionalità Abbandoni Organi: collegio, consiglio Bocciature dirigente, docenti, non docenti Infortuni, tra loro in Relazioni attraverso Incidenti, un sistema organizzativo di compiti e ruoli E. Gotti Corso RSPP mod. C 6

7 Perché i SG portino un valore aggiunto occorre Disponibilità al cambiamento - Mettere in conto il superamento di alcuni pregiudizi e comportamenti (le carte sono inutili; le procedure le conosco già, le protezioni impediscono di produrre, la standardizzazione limita l autonomia professionale ) - Superare le professionalità esclusive per le competenze dell organizzazione; che significa garantire la continuità - Accettare di strutturare un sistema documentale; formalizzare procedure implicite; avvicinare procedure a comportamenti reali - Avviare modelli di gestione partecipati delle organizzazioni (Servizi) La certificazione non è l obiettivo, Obiettivo sono la qualità e la continuità del risultato La Non Conformità è un contributo a migliorare 7

8 UN SISTEMA DI GESTIONE: è una proposta di forme e regole (REQUISITI) per gestire e migliorare le performance di una organizzazione Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a ottenere lo stesso risultato (W E. Deming) E. Gotti Corso RSPP mod. C 8

9 Il D.81 e il DVR sono organizzati come un Sistema di Gestione Pianificare: chi fa, cosa, come, quando. PLAN DO Fare:realizzare ciò che si è pianificato ACT CHECK Agire: sulla base di errori e scostamenti decidi azioni migliorative I PUNTI DEBOLI Controllare quanto fatto corrisponda a quanto pianificato. Conformità, Risultati OBIETTIVI: GOVERNARE LA COMPLESSITÀ e L INTERAZIONE TRA LE PARTI, TENERE SOTTO CONTROLLO L ORGANIZZAZIONE APPRENDERE DALL ESPERIENZA- MIGLIORARE 9

10 Gli elementi chiave del D.Lgs 81 (DA UN COMMENTO DI M. LEPORE) 1. L ORGANIZZAZIONE LE PROFESSIONALITÀ E LE RISORSE MINIME (SPP, M.C, PS, Emergenza..) PLAN DO LE RESPONSABILITÀ E LE DELEGHE art.16; l esercizio di fatto art 299 LE PROCEDURE ACT CHECK LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE (art.27) 10

11 Gli elementi chiave del D.Lgs LA PIANIFICAZIONE La Valutazione preventiva dei rischi: DVR, DUVRI. Il programma delle misure di miglioramento Le procedure per l attuazione delle misure (Art. 28 c.2 lettera d) PLAN ACT DO CHECK E. Gotti - M. Paleni Corso RSPP mod. C 11

12 Gli elementi chiave del D.Lgs 81 REALIZZARE Il prodotto formativo in sicurezza Ciò che è stato pianificato Procedure Dispositivi di sicurezza, Collaudi - prove evacuazione, Formazione, Acquisti Manutenzione Controlli PLAN ACT DO CHECK E. Gotti Corso RSPP mod. C 12

13 Gli elementi chiave del D.Lgs 81 3 CONTROLLO Delle deleghe e Responsabilità Delle procedure e dei comportamenti (art. 33 SPP, art 18 c.1bb) Delle apparecchiature e dei DPI(titolo III) Dei rischi (rivalutazione periodica) Dei risultati (art.29c.3 analisi infortuni; art.40 relazione sanitaria; Esercitazioni di emergenza;) PLAN ACT DO CHECK E. Gotti - M. Paleni Corso RSPP mod. C 13

14 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Perché il controllo 1. OGNI ELEMENTO DELLA SICUREZZA : COMPORTAMENTI e PROCEDURE, MISURE, Macchine e IMPIANTI, AMBIENTI OBBLIGHI RISCHI SI DETERIORA NEL TEMPO: manutenzione preventiva-controllo, o manutenzione straordinaria-dopo EVENTO 2. UNA REGOLA (un obiettivo) NON ESISTE SENZA UN SISTEMA DI CONTROLLO PIANIFICAZIONE: da un agire casuale, su stimolo del fatto-momento ad un agire motivato da una attesa di risultato: 14

15 CONTROLLO OPERATIVO ABBIAMO IMPARATO a mettere le chiavette su tutti gli sportelli e le protezioni a scrivere regole, procedure, istruzioni per lavoratori, appalti a mettere strisce, segnaletiche, porte di emergenza a posizionare interblocchi e allarmi.. A FARE MOLTO Ma le regole giuridicamente valide non sono quelle scritte; sono le consuetudini, le normali condizioni operative, le procedure applicate e note ai responsabili. Che spesso sono ben altra cosa da quanto scritto o previsto. Dove c è una procedura, un sistema di sicurezza, una variabile significativa deve essere prevista una forma di controllo; TUTTE LE MISURE ATTUATE DEVONO ESSERE SOGGETTE AL SISTEMA DI CONTROLLO (chi - come le mantiene efficienti) il sistema di controllo a cascata così come è parte integrante dei sistemi di gestione deve essere parte integrante del Documento di Valutazione dei rischi. 15

16 446 Controllo operativo La guida OHSAS indica esempi di elementi da controllare: Approvvigionamento di beni, attrezzature e servizi Appalti, prestazione di servizi utilizzo di risorse esterne- subcontratti, fornitori; Definizione dei requisiti : organizzativi, di prodotto, Valutazione continuità di fornitura, qualità forniture Registro fornitori Progettazione e modifiche; Compiti e Materiali pericolosi; Strutture e attrezzature. Quei processi ove una loro assenza potrebbe causare deviazioni da politica e obiettivi (controlli sistemi attrezzi x sicurezza, manutenzione, controllo requisiti cogenti, permessi di lavoro, gestione sost. pericolose, parametri processo, mancanza servizi,. 16

17 Gli elementi chiave del D.Lgs MIGLIORAMENTO CONTINUO Programmazione delle misure per PLAN garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza (art.15 c.2t) Rielaborazione periodica del DVR (art 29c3) Nel corso riunione periodica possono essere individuati (art.35c.3) Codici di comportamento e buone prassi per prevenire obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle L.G. per un SGSSL ACT DO CHECK E. Gotti - M. Paleni Corso RSPP mod. C 17

18 esercitazione Individuare in questo verbale di sopralluogo limiti e carenze in termini di Non Conformità a norme cogenti e formulare proposte di azioni correttive e di miglioramento E. Gotti Corso RSPP mod. C 18

19 UNI ISO 9001:2015 RISK ASSESSMENT Requisito cogente che estende il concetto di valutazione del rischio alla gestione di tutti gli eventi che possono impattare sulla capacità di creare prodotti o erogare servizi in modo continuativo (business continuity) GESTIRE IL RISCHIO SIGNIFICA RIDURRE LE INCERTEZZE E TRASFERIRE IL COSTO DA ELEMENTO IMPREVEDIBILE E STRAORDINARIO A ELEMENTO DI COSTO A BILANCIO La business continuity è la chiave per cogliere e valutare con una nuova ottica la Valutazione dei Rischi SSL; da adempimento formale a scelta strategica di gestione degli eventi che, non solo hanno conseguenza sulle persone, ma possono limitare pesantemente capacità e flussi produttivi. La conseguente logica del miglioramento continuo tenderà all obiettivo di contenere tutte le interruzioni del processo produttivo. Come si fa con la manutenzione dove si vanno a sostituire i componenti ancora funzionanti in modo soddisfacente piuttosto che dover gestire un fermo improvviso

20 L AVALUTAZIONE DEL RISCHIO: Una rinnovata attenzione a tre dimensioni LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI L AGGIORNAMENTO DELLA VR L analisi reattiva L analisi dei cambiamenti La formazione PIANIFICAZIONE E CONTROLLO NEL DVR 20

21 METODOLOGIA Non è di questa lezione spiegare come si redige un DVR e nemmeno quali sono i passaggi per fare la valutazione dei rischi Identificazione del pericolo Quantificazione: Unità misura RUMORE STRESS COMPORTAMENTI Macchine-impianti ordinario/non ordinar Ipoacusia dba UNI 9432 Chimico (Olii/ Monomeri, surriscaldamento ) Standard 80 dba (D.Lgs 81) Limite accettab. Tempo esposiz 85 dba (D.Lgs 81) Controllo strumentale Prevenzione Miglioramento Misure Tecnica Organizzativa Ad esclusione rumore vediamo centralità del fattore umano; il F.U. è condizionato da elementi soggettivi ma molto da: modelli governo e leadership, coinvolgimento e valorizzazione, clima aziendale Sono potenziali indicazioni di miglioramento / disposizione?!

22 L AGGIORNAMENTO DELLA VR: 1. analisi a posteriori (art 29/81) Obiettivo dell analisi non è altro che la continuità produttiva, la riduzione degli imprevisti, dei sottoprodotti, dei fuori norma, la riduzione degli SCOSTAMENTI DAGLI STANDARD PREDEFINITI: di prodotto, di impianto, di sicurezza e ambiente, di comportamenti. Qualità, competitività, sicurezza sono legate dal medesimo fattore: ENTITÀ DEGLI SCOSTAMENTI disfunzioni anomalie METODOLOGIE DI ANALISI reattiva: applicazione dei criteri NC dai S.G.; focus group, Diagramma di Hishikawa, 5 perchè, albero eventi, six sigma, Hazop PROCESSO DI GESTIONE: segnalazione eventi, selezione eventi, analisi, coinvolgimenti, diffusione azioni migliorative 22

23 L AGGIORNAMENTO DELLA VR: 2. L analisi dei cambiamenti tecnologici, organizzativi, gestionali; ad ogni cambiamento è necessario chiedersi se potrà avere conseguenze sul sistema sicurezza, se potrà variare i parametri di inquinamento. 23

24 L AGGIORNAMENTO DELLA VR: 3. La formazione il D.Lgs 81 la definisce come processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori conoscenze e procedure utili a.. la ns università di Bg ci insegna che la Formazione non può darsi il solo obiettivo di incidere sui comportamenti dei singoli; la formazione rimette in gioco i modi -procedure, i pensieri e gli approcci culturali, le forme organizzative e i modelli di relazione o di leadership. Questo può avvenire se facciamo della Formazione occasione luogo per portare in evidenza le informazioni, le competenze, le proposte che sono nei lavoratori, ma che per vari motivi non sono razionalizzate od esplicitate. Ed allora la formazione continua, l aula, è luogo per aggiornare l analisi dei rischi, per revisionare le procedure, per esprimere proposte, per valutare i controlli, per costruire forme migliori di comunicazione. Impariamo a comperare obiettivi-risultati della formazione, non comperiamo ore di formazione 24

25 INTEGRARE LA SICUREZZA NELLA GESTIONE AZIENDALE Demolire la cultura parallela della sicurezza: MA promuovere l integrazione della sicurezza nel processo produttivo e nel sistema di gestione aziendale. la sicurezza diviene obiettivo di tutti rifocalizzando unitariamente l analisi del rischio, il sistema di pianificazione obiettivi e il sistema di controllo-audit riservando all SPP un ruolo di sintesi e governo ) Anche il DVR è quindi destinato a perdersi dentro il Sistema di Gestione Aziendale Obiettivo del RSPP H&S dovrebbe essere quello di massimizzare il trasferimento all organizzazione aziendale del patrimonio specialistico di cui è portatore. Far capire che i meccanismi di analisi di rischio, di partecipazione attivabili attraverso il motivo sicurezza portano benefici anche alla produttività (in quanto individuano ed eliminano fattori di errore e deviazione dagli standard, favoriscono clima appartenenza e condivisione)

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